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Lettere a מ
3. Il parto
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Lettere a מ
2. La gravità
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Lettere a מ
1. Annunciazione
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Quando si parla dell’essere umano come di un ente mancante, quel che manca non è l’essere, ma le cose di valore che per tutta la vita sono l’oggetto del cercare. L’essere umano è innanzitutto mancante di bene.
Luigina Mortari - Filosofia della cura
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Definirei l’empatia come il lasciare il proprio essere vibrare dal sentire la qualità del vissuto dell’altro, l’evangelico “fremere interiormente”. Essere empaticamente presenti comporta entrare in uno stato di risonanza emotiva con l’altro, quella risonanza che mette l’altro nelle condizioni di sentirsi sentito.
Luigina Mortari - Filosofia della cura
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BARICÈNTRO s. m. [comp. di bari- e centro]. 1. In fisica, centro di massa (o centro di gravità): per un corpo, o per un sistema, il baricentro si muove come un punto materiale in cui sia concentrata la massa totale del sistema e al quale sia applicata la risultante delle forze esterne che agiscono sul sistema stesso. B. elettrico e magnetico, centro di gravità di masse, rispettivamente, elettriche e magnetiche. In geometria, nel caso di corpi rappresentabili con figure geometriche semplici, il baricentro coincide con il centro della figura. 2. In senso fig., il b. di una questione, di un problema, il punto centrale o nòcciolo.
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C’è però un’inclinazione pericolosa e un’inclinazione retta: l’inclinazione pericolosa, che mette a rischio sé e l’altro, è quella in cui supera quell’angolo di sporgenza che mette a rischio la nostra capacità di tornare su di noi per riprendere liberamente altre forme di inclinazione; l’inclinazione retta è quella in cui si tende verso l’altro senza mai perdere l’equilibrio, senza mai perdere il punto da cui poter ritornare presso di sé. Non c’è relazione se non c’è inclinazione verso l’altro, ma - parlando in termini geometrici - l’inclinazione non deve superare i “quarantacinque gradi”.
Luigina Mortari - Filosofia della cura
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Piero della Francesca - Madonna del Parto, 1450 ca.
Kurt Schwitters - MERZbau, 1920-1936
#piero della francesca#madonna del parto#kurt schwitters#merzbau#scultura interiore#attesa#accoglienza
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Una volta le donne non esistevano e gli uomini praticavano l’omosessualità. Uno di essi si trovò gravido e, poichè era incapace di partorire, morì.
Claude Lévi-Strauss - Il crudo e il cotto
#claude lévi-strauss#il crudo e il cotto#donne#omosessualità#gravidanza#sherenté#origine delle donne
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Di un essere che definiamo un uomo, una donna, dovremo poi dire il ‘come’: come è donna quella donna? E un uomo quell’uomo? e troveremo che siamo tutti presi in un gioco di anamorfosi, sempre spostati, sempre obliqui, sempre almeno in parte eccentrici rispetto a quel significante, alla sua legge.
Nadia Fusini - Uomini e donne. Una fratellanza inquieta
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MAIÈUTICA s. f. [dal gr. μαιευτική (τέχνη), propr. «(arte) ostetrica», «ostetricia», der. di μαῖα «mamma, levatrice»]. – Termine con cui viene generalmente designato il metodo dialogico tipico di Socrate, il quale, secondo Platone (dialogo Teeteto), si sarebbe comportato come una levatrice, aiutando gli altri a «partorire» la verità: tale metodo consisteva nell’esercizio del dialogo, ossia in domande e risposte tali da spingere l’interlocutore a ricercare dentro di sé la verità, determinandola in maniera il più possibile autonoma.
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E forse i sessi sono molto più affini di quanto non si creda, e il grande rinnovamento del mondo forse consisterà nel fatto che l’uomo e la fanciulla, liberi da tutti i falsi sentimenti e disamori, non si cercheranno come opposti ma come fratelli e vicini, e si uniranno come esseri umani, per sopportare insieme, con semplicità, serietà e pazienza, il gravoso sesso a loro imposto.
Rainer Maria Rilke - Lettere a un giovane poeta
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In tutte le lingue la maggior parte dell’espressioni intorno a cose inanimate sono fatte con trasporti del corpo umano e delle sue parti, e degli umani sensi e dell’umane passioni.
Giambattista Vico - La scienza nuova
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METÀFORA s. f. [dal lat. metaphŏra, gr. μεταϕορά, propr. «trasferimento», der. di μεταϕέρω «trasferire»]
Figura retorica che consiste nel sostituire una parola o un’espressione con un’altra in base a un rapporto di palese o intuitiva analogia tra i rispettivi significati letterali.
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Dea dei serpenti, 1600 a.C.
Marina Abramovic - The Biography Remix, 2005
Giovanni Battista Tiepolo - L’Immacolata Concezione, 1767
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A svolgere sulla psiche infantile tutti gli effetti descritti dalla letteratura non è tanto la madre personale, quanto piuttosto l’archetipo su di lei proiettato, che le conferisce uno sfondo mitologico e la investe di autorità e numinosità (...) Sono questi i tre aspetti fondamentali della madre: la sua bontà, la sua orgiastica emotività, la sua infera oscurità.
Carl Gustav Jung - L’archetipo della madre
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Si stende forse su tutto una grande maternità, quale aspirazione comune. E la bellezza della madre è maternità in servizio. E anche nell'uomo è maternità, mi sembra, fisica e spirituale; il creare è anche una maniera di generare, e parto è quanto crea dalla piú intima abbondanza.
Rainer Maria Rilke - Lettere a un giovane poeta
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