Text
Elypedia
Magari non vi interessa chi sono e cosa faccio, magari sì; ad ogni modo cercherò di non annoiarvi troppo.
Nasco stilista, divento titolare di un atelier di abiti da sposa: Se Dici Sì.
Dalle clienti e dai fornitori mi sento spesso chiedere il motivo di questa scelta; la verità è che non ho capito molto bene neanche io, come ho fatto a intraprendere questo lavoro, ho un’unica consapevolezza: lo sto facendo. Se poi lo faccio bene non sta a me giudicare, io ci metto tutta la mia convinzione.
Il desiderio di avere un’impresa è nei miei ricordi fin da quando ho iniziato in modo concreto, ad interessarmi al complicato mondo del lavoro; più o meno da quando in terza media ti fanno scegliere le scuole superiori, avete presente?
Prima di questo c’era solamente un nebuloso desiderio di ricalcare uno dei tanti mestieri degli adulti che conoscevo.
Dopo la laurea breve in Fashion Designer all’Istituto Europeo (detto dai più fighi IED), ho pensato di tuffarmi, come tutti i miei compagni di corso, nel mondo della moda: ho sempre amato disegnare, quindi i primissimi impieghi sono stati da illustratrice, da ricamatrice, insomma… da stagista schiavo.
Dopodiché vago circa 10 anni in giro per l’Italia: dagli Appennini al Mar Adriatico, passando per la Pianura Padana e andando e venendo dalla Capitale, per tornare qui in provincia.
Mi sembrava di non fare abbastanza, mi sembrava di sbagliare tutto (sensazioni sempre attuali), facevo un po’ qui e un po’ lì, andando per tentativi, sognando la grandezza.
Non mi riusciva.
Mi sono fermata, sono ripartita.
Ho scelto una strada e l’ho seguita.
Mi sono dovuta fermare, di nuovo, e ora sto cercando di ripartire. Di nuovo.
Sto continuando a seguire la strada che ho scelto, prendendo a colpi d’ariete la porta che vorrei tanto sfondare: perché da grande desidero diventare lo Steve Jobs dell’abito da sposa (anche Elon Musk va bene, fate voi!).
Che ne dite, un po’ troppo ambiziosa come aspettativa?
Forse per questo ho spesso mal di testa!
3 notes
·
View notes
Text
Diario di bordo - Data Stellare 08022022
Non c’è un motivo particolare per cui proprio oggi, dopo tutto questo tempo, sto facendo questo; magari lo sto facendo per me stessa.
Ultimamente scrivo per un motivo ben preciso, per “comunicare”, come ormai si dice.
Quindi scrivere per farlo, quasi come un gesto di riflesso, devo dire che mi destabilizza.
Ci ho pensato un po’ prima di scrivere un termine così radicale, in fondo cosa è la stabilità?
Non ho mai creduto nella favola del "poniti un obiettivo e fai ogni giorno almeno un’azione che ti porti verso di esso."
Ammettiamolo: la vita fa quel che vuole, puoi controllarne una parte, ma ad alcune cose puoi solo adattarti. L’obiettivo e le azioni che fai per raggiungerlo, non sempre contano qualcosa. E allora via! Si va! Navighiamo a vista!
Attenzione! 🚨 SMMMMEEHHHH! 🚨 Non è uno scritto da pessimismo cosmico, e per favore gli ottimisti cronici mi risparmino i loro pipponi.
Non vedo tutto nero, e non vedo tutto rosa, vado a momenti, come tutti, o come tanti; non leggete per forza delle prese di posizione assolutiste che non vi prendo neanche in considerazione. Restiamo nel mezzo.
Come tutto, nel mondo e nell’animo, questo scritto è mutevole, serve per dire che non voglio scrivere e condividere le mie grandi idee (tanto non ne ho), ne tantomeno perché ho veramente qualcosa da dire. Voglio scrivere per il gusto di farlo, per ogni singola volta che ho avuto paura ad esprimermi, perché credevo di non avere più nulla di giusto da dire. Penso sempre che ci sia chi ne capisce di più, ma non è questione di capire, o di sapere, è una questione di visione: Ognuno ha il suo mondo, ognuno ha il suo tempo, ognuno ha i suoi modi.
C’è una versione corretta? C’è la versione che ti fa sentire bene con te stesso, orgoglioso di te.
Per questo si può lottare, e si può lavorare: a fine giornata bisogna arrivare a darsi una pacca sulla spalla, per dirsi che nonostante tutto, nonostante le cose non siano andate come ce le aspettavamo, in fondo siamo stati corretti e coerenti e ce la siamo cavata bene!
🖖🏻 Lunga Vita & Prosperità
2 notes
·
View notes
Text
Scintille
“Ho appena avuto un’idea folle!”
Quante volte ho esordito con questa frase? Non le conto più.
Era un Gennaio come tanti, avevo mollato; pensavo di non poter più fare nulla di quello che avevo desiderato e cercato. A nulla valeva quel bagaglio di nozioni e informazioni che avevo accumulato leggendo e lavorando, e vivendo mille situazioni diverse.
Invece eccomi qui! Dopo un’idea folle avuta in ascensore mentre tornavo a casa abbattuta e limitata solo da me stessa; ho capito che basta una scintilla nel buio per tornare e ripartire.
Ho cominciato da capo, ho fatto tabula rasa, e l’ho fatto di nuovo e ancora, e continuo a farlo. Ogni volta, ogni esperienza che arriva, ogni giorno che passa, ogni situazione è diversa, il cambiamento ed adattarsi ad esso, questo solamente conta.
Ma sopratutto conta farlo con leggerezza. Sì, perché bisogna imparare a lasciare andare, non farne un caso esemplare. Il tempo passa e ci trasforma, e quello che siamo stati non siamo, e saremo comunque diversi.
“Non tutto quel che è oro brilla,
Nè gli erranti sono perduti;
Il vecchio che è forte non si aggrinza,
Le radici profonde non gelano.
Dalle ceneri rinascerà un fuoco,
L’ombra sprigionerà una scintilla;
Nuova sarà la lama ora rotta,
E Re quei ch’è senza corona.”
J.R.R. Tolkien
3 notes
·
View notes
Text
Non solo un Biopic
Cosa ho visto al cinema guardando Bohemian Rapsody? Ho visto il film su l'ascesa di un gruppo di nerd inglesi, quattro individui diversi fra loro, che lavorando insieme con passione e unendo le forze e il proprio operato (pur rimanendo ognuno fedele a se stesso), hanno creato qualcosa di unico, di immortale. Bohemian Rapsody non è un film su Freddie Mercury, Bohemian Rapsody è IL FILM dei Queen. Non un documentario, ma una storia, piena di pathos, di emozione, di sentimento. Non snocciola esattamente date e avvenimenti cronologicamente esatti, e allora? Non serve a dire cosa è successo ad una band, serve a rendere partecipe il pubblico della grandezza della musica. Quando mi sono alzata dalla poltrona del cinema avevo voglia di andare ad un concerto qualunque, battere le mani a ritmo e cantare con tutto il fiato che avevo in gola. OK è vero, ho detto che Bohemian Rapsody non è un film che riguarda solamente Freddie Mercury, ma come fai ad ignorarlo? Impossibile! L'immensità e il carisma del suo personaggio, unito alle sue insicurezze, e alla sua personalità fragile, che diventava statuaria sopra un palcoscenico, sono un polo che attrae tutta l'attenzione. Eppure continuo a credere che il suo ruolo nel film non è quello del protagonista, anzi serve a trasmettere un messaggio preciso, ovvero che solo facendo ciò che si ama davvero, senza avere paura di farlo, si diventa invincibili. Perché in fondo, pensandoci bene, credo che l'amore è il grande filo conduttore di questa storia, e non parlo dell'amore romantico, ma di ogni sua singola sfaccettatura: l'amore per il proprio partner, l'amore per la famiglia, l'amore per gli amici, l'amore per un gatto, l'amore per la musica e per la vita. L'amore è un sentimento strano, che assume diverse forme, e non è mai semplice. MAI. E in realtà è questo il messaggio più grande dell'intera storia, quello che ci raccontano in due ore di film. Il vero protagonista è l'amore, i Queen sono semplici comprimari. Tirando le somme: Sono entrata pensando di guardare un biopic, e sono uscita con la certezza di aver visto una grande storia d'amore. 🎶🎵Spread your wings and fly away!
1 note
·
View note
Text
Illusioni ottiche
Bello tutto, bello il trailer, bello il brivido dell'attesa, bello Kylo Ren (Oh! Dite quello che vi pare a me il ragazzo piace parecchio!) Bello il poster. Bello il poster, sì, però... Ci vedo lo scudo di Capitan America, che oltretutto non mi sta neanche troppo simpatico. Nonostante tutto ho una serie di scimmie urlatrici sulla spalla che cantano a squarciagola il motivo dei titoli di testa. paparapaaaapaaaaa paparapaaaaapaaaaaaa paparapaaaaapaaaaa paparapa!
#nerdstylist#gli ultimi jedi#star wars#kylo ren#adam driver#luke skywalker#mark hamill#rey#daisy ridley#poster#teaser poster
0 notes
Text
Cromatismi Alieni
Avete notato anche voi questa gradevole similitudine ?
A quanto pare Marvel ci delizia e ci sorprende ancora con la vastità del suo progetto, un vero e proprio universo.
Ci preparano al capitolo finale di Infinity War caratterizzando entrambe le ambientazioni extraterrestri con sgargianti colori anni '80. La fotografia si distacca del tutto con la scelta fatta per i film di Capitan America e della serie Agent of Shields, che possiedono un taglio molto più simile a un film (giustamente) d'azione o di spionaggio. E quindi niente... dopo il trailer di Thor Ragnarok non vedo l'ora di andare al cinema, mannaggia a loro!
3 notes
·
View notes
Text
Più (Lega della) Giustizia per tutti!
youtube
Si commenta da solo: Wonder Woman è prepotentemente bella, per fortuna c’è Acquaman che è così gnocco da compensare. Poi c’è Ironman l’uomo CGI, il simpatico Power Ranger (rosso) Bimbominchia chiacchierone e poi c’è l’anima della festa: Batman.
Batman è la simpatica nota di colore che mancava all’universo DC.
Il suo super potere è restare impassibile, e ciò lo rende adorabile. Lo amo.
0 notes
Text
17 Febbraio 2017
Venerdì 17 febbraio. Oggi è solo il 17 Febbraio 2017. Esce ufficialmente il titolo del nuovo episodio di Star Wars, che sarà al cinema a Dicembre. La mia reazione da nerdstylist quando mi fanno notare che mi agito inutilmente, visto che mancano ancora 10 mesi:
0 notes
Text
Bimbo - Ragno
Quando ero poco più di una bambina, il mio Spiderman lo guardavo animato. Era un adolescente che corteggiava la rossa Mary Jane, e la zia May era un'arzilla vecchietta con la crocchia bianca. A 20 anni il mio Spiderman è diventato un film, con un ragazzotto dalla faccia simpatica e molto fedele alla versione animata e fumettistica. A 35 anni arriva una nuova versione cinematografica che ho apprezzato poco, ma devo riconoscere l'impegno che l'attore protagonista ha messo nel l'interpretazione. Nonostante tutto non mi ha entusiasmato. A 38 anni, dopo svariati cine-comics, dopo Avengers, Civil War e soprattutto i Guardiani della Galassia, a 2 giorni dall'uscita di Rogue One, mi trovo a scrivere un post sul trailer del nuovo Bimbo-Ragno. Zia May non è anziana come la ricordavo, la potenziale fidanzata di Peter Parker non ha i capelli rossi (e neanche biondi), e Tony Stark sostiene (più o meno) gli sforzi del giovane sfigato che lotta contro il crimine grazie ai suoi sensi di ragno. Ecco, forse proprio per questo mi piace. Si distacca talmente tanto dalla versione che ho amato, che mi incuriosisce e mi fa capire che un cambiamento radicale a volte è difficile da capire, ma possibile da abbracciare.
#spiderman#marvel#homecoming#tony stark#tom#holland#robert downey jr#nerdstylist#spiderbimbo#bimboragno
6 notes
·
View notes
Photo
Non servono Draghi, tutto quello che occorre è un completo giallo pastello.
2 notes
·
View notes
Text
Lo Chiamavano Capolavoro
7 David di Donatello: regista esordiente attore protagonista attrice protagonista attore non protagonista attrice non protagonista miglior produttore miglior montatore
Non dimentichiamoci, inoltre, che è il primo (ben fatto) Action Movie a tema Supereroi tutto italiano.
Una volta tanto che possiamo essere orgogliosi di qualcosa lo dobbiamo sbandierare per bene!
Possiamo definirlo capolavoro non solo perché i tratti di eroe ed eroina della storia sono atipici e per nulla scontati, ma anche e sopratutto grazie ad un’accurata ricerca nella fotografia e nella regia. Insomma veramente una piccola perla tutta nostrana, ancor più sentita per noi che Roma la frequentiamo, per lavoro, per studio o per chi nella Capitale ci vive.
Ora che ho sbrigato i convenevoli vengo al sodo: LO ZINGARO.
Dire qualunque cosa su questo villain e sull’attore che lo ha interpretato è quasi scontato, parliamo piuttosto della linea stilistica scelta.
Esibizionista, sempre al centro della scena e con un amore per il palcoscenico che lo porta a commettere errori madornali pur di non mollare le luci della ribalta. Al contrario di altri cattivi che riescono sempre nei loro intenti malvagi, finché non arriva l’eroe di turno a fermali, Lo Zingaro si mette nei guai da solo. Cerca in ogni modo di vestire i panni del leader e miseramente non ci riesce, cavalcando un’onda troppo impegnativa per lui. I suoi stessi scagnozzi mettono in dubbio le capacità di comando che possiede, eppure insiste nel voler emergere ad ogni costo, e cerca di farlo con un certo savoire faire.
Insomma, ad ogni modo la sua classe ci piace e non ha precedenti; voglio esagerare dicendo che Joker al confronto impallidirebbe ancora di più dietro il suo mascherone bianco.
Perché al nostro Zingaro basta una giacca di lustrini e una canzone e non ce n’è più per nessuno!
La performance della cover cantata durante il film non ha nulla di lasciato al caso, sia l’outfit sia la coreografia sono state ispirate da una giovane Anna Oxa al suo primo Festival di San Remo nel 1978. Anche trucco e capelli sono volutamente forzati, non solo per dare carattere all’antagonista, ma come vera e propria citazione.
youtube
Questa canzone non riesco a smettere di ascoltarla da 2 mesi, e voi?
Lo Chiamavano Jeeg Robot non ha nulla a che fare con qualunque altra cosa vista finora in Italia, e il povero René Ferretti morirebbe di invidia, perché finalmente LA QUALITÀ ha vinto!
#lo chiamavano jeeg robot#lo zingaro#supportajeeg#anna oxa#david di donatello#luca marinelli#gabriele mainetti#claudio santamaria#ilenia pastorelli
23 notes
·
View notes
Text
Vesto sempre di Nero
Va bene, lo ammetto, e in fondo non c’è niente di male: sono reduce da un’adolescenza (ahimè, ormai lontana!), durante la quale tentavo di sparire in ogni modo sotto strati di t-shirt lunghe quanto un saio francescano. Non a caso sono qui a scrivere su di un blog che si chiama NerdStylist!
La mia condizione si è protratta durante tutta la giovinezza, e il metodo migliore per sparire dalla vista del prossimo, oltre a vestire taglie sbagliate, era adottare un guardaroba dalle tinte scure.
Questo è quanto è successo all’inizio della mia storia d’amore con il colore nero, e come per ogni relazione duratura che si rispetti, i presupposto con i quali si parte cambiano con il tempo:
Il motivo per il quale ti innamori non è mai lo stesso per il quale sei ancora innamorato.
Una volta vestivo di nero per essere invisibile, adesso vesto di nero per sentirmi più forte! Si, avete capito bene: PIÙ FORTE!
Guardiamoci nelle palle degli occhi: ma cosa avete contro questo colore?
Non si vestono di nero solamente le persone depresse, si vestono di nero anche le persone che vogliono apparire eleganti, sempre in ordine, sobrie, quel tipo di persone alle quali non ti verrebbe mai in mente di mancare di rispetto.
Vi faccio qualche piccolo esempio -
Primo della lista: Anakin Skywalker, anche meglio conosciuto come Darth Vader.
Ne avete mai sentito parlare?
E mentre lo osservate in tutto il suo carismatico splendore, avete qualcosa da contestargli? Che è un Signore dei Sith? Dettagli! Non potete resistere al Lato Oscuro della Forza, trasuda fascino da tutte le parti! Anche Luke si è lasciato sedurre, non certo per i poteri superiori e la possibilità di governare l’Universo intero fianco a fianco di suo padre, ma perché vestito di nero faceva tutta un’altra figura!
Secondo Classificato (anche se quasi in pari merito con il primo): Batman, identità segreta Bruce Wayne.
Posso capire se alcuni di voi hanno avuto delle perplessità sulla mia scelta precedente, in quanto non proprio stiloso come esempio, ma la classe del Cavaliere Oscuro non si discute! In ogni sua versione: cinematografica, fumettistica, illustrata... cos’altro? Fate Voi!
Terzo Classificato: Severus Snape ( e qui le cose si complicano).
Quanti di voi (anche se non vogliono ammetterlo) hanno versato fiumi di lacrime per le sorti di questo controverso personaggio? Alla fine vi eravate affezionati al pallido professore, un po’ nerd e rompiscatole, certo; ma in fondo si è rivelato leale e con una maestosa forza interiore. A suo modo un vero e proprio eroe.
Quarto Classificato: Black Spiderman (non a caso nella versione di Tobey Mguire)
Mi state odiando perché questo film vi ha fatto schifo, lo so, diciamo che Spiderman 3 non è proprio un esempio di alta filmografia; però ci tenevo a farvi notare una cosa: Peter Parker da sfortunato supereroe pieno di dubbi esistenziali e dalla vita incasinata, quando trova il suo costume colorato di nero improvvisamente si sente affascinante e sicuro di se. Chissà perché?
Vi mancano esempi femminili? Vi accontento subito:
Cat Woman (altro personaggio rubato dalla DC comics)
E va bene, si, ho un debole per Gotham City, lo avete capito; però dovete ammettere che Cat Woman in ogni sua versione è sempre molto affascinante e non solo grazie alle attrici che l’hanno interpretata. Anche negli anni ‘60, quando Batman vestiva di viola, la nostra amica è rimasta fedele a se stessa.
Una sinuosa gatta in nero... meow!
Black Widow (tanto non abbiamo la scimmia da Civil War, vero?)
Aggraziata eppure letale come pochi, forte e bellissima, si chiama Natascha Romanov ed è una spia. Facile chiamarsi Vedova Nera e vestirsi di conseguenza quando hai dei magnifici capelli rossi! Eppure non sarebbe altrettanto affascinante come personaggio se il nome fosse stato Vedova Verde Acido, non trovate?
Eva Kant e Diabolik (una coppia come esempio finale)
Orgoglio Fumettistico tutto italiano, per veri intenditori. Il nostro ladro gentiluomo e la sua fedele ed elegante (nonché bellissima) compagna vestono sempre di nero. Per non farsi notare durante i furti notturni, direte voi. E grazie! Vi rispondo. Un tessuto mimetico militare dai toni scuri farebbe comunque il suo lavoro, eppure i due personaggi perderebbero la metà del loro fascino!
In conclusione (e per non dilungarmi troppo): Almeno una volta nella vita non sapevate cosa mettere, e la vostra vecchia maglietta nera vi ha tolto l’imbarazzo di dover spendere più tempo di quanto ne avevate per decidere. E allora perché a volte lo disprezzate tanto questo colore?
Arrendetevi e lasciatevi sedurre dal Lato Oscuro!
Io ho ceduto da diverso tempo e non abbandonerò MAI il mio colore preferito. Ho scelto di vestire di nero perché rispecchia DECISIONE e CORAGGIO e non tristezza e malinconia.
Ricordate però che una volta presa la strada del nero, non si torna indietro, non si rinnegano le proprie scelte, il nero è per le persone caparbie, e anche un po’ testarde. Quindi dovete sapere che non importa quante volte sentirete chiedervi: Ma perché vesti sempre di nero? Ricordate solamente una cosa, chi pone questa domanda non merita una vera e propria risposta, al limite alzate con indifferenza le spalle e affermate:
Black is the New Black!
#black#Darth Vader#star wars#luke skywalker#batman#catwoman#severus snape#harry potter#black widow#marvel#dc comics#diabolik#eva kant#spiderman#black spiderman
1 note
·
View note
Photo
Tutti possono avere un anno felice, ma quanti avranno un anno alla BATMAN?
0 notes
Text
I'am FABULOUS!
Ho avuto modo di ammirarlo già nel capitolo precedente della saga, ed oggi finalmente in tutto il suo splendore tornerà Thranduil, Re degli Elfi Silvani, padre di Legolas Verdefoglia.
La sua presenza scenica veramente notevole ne "La Desolazione di Smaug" non ha eguali. Ogni singolo dettaglio dell'abbigliamento, dagli accessori all'acconciatura non è stato di certo lasciato al caso: i gioielli, la corona di rami che ci ricorda la cavalcatura tanto contestata ma degna del titolo che gli spetta (diciamolo che in molti sono invidiosi dell'alce gigante!), il mantello ruggine, dal colore dei toni della foresta in autunno.
Ogni elemento è minuziosamente ponderato e studiato in ogni sfaccettatura, un capolavoro di stile!
Deduco che anche le folte sopracciglia, patrimonio della fisionomia di Lee Pace, sono state rispettosamente lasciate al naturale perché servivano a qualcosa, probabilmente a dare risalto al gelido sguardo alieno.
A me piace così! Un affascinante e letale signore elfico, pronto a offrire accordi, e così rapidamente incline all'irascibilità da ritrattarli nel giro di poche parole.
Aspetto con ansia di poter contemplare nuovamente la sua maestosa figura, sto contando le ore!
In fondo, pensateci bene, dove lo trovate un altro Re così sciantoso e affascinante?
Ah! GIUSTO!
#thranduil#lo hobbit#the battle of the five armies#tolkien#terra di mezzo#movie#fabulous#i am fabulous
10 notes
·
View notes
Photo
Dicono che sono una persona poco religiosa.
Beh...ecco: dipende.
4 notes
·
View notes
Text
Essere Peter Bishop
Un paio di sabati or sono, mi trovavo per caso ad una festicciola di primo compleanno dedicata ad una piccola Hobbit, la briciola di umana in questione ha parentele acquisite nei miei confronti, ma per una serie di circostanze il diretto legame di sangue non è potuto intervenire, e così ho dovuto presenziare io, in tutto il mio splendore, con tanto di mantella nera e casco con respiratore, naturalmente corredato da spada laser.
Potete immaginare il punto di domanda sulle facce dei presenti: Chi ero? Cosa ci facevo li?
Una donna da sola, senza un compagno, e senza neanche un figlio al seguito.
È così mi ritrovo seduta ad un tavolo osservando i presenti, che al contrario di me, erano del tutto a loro agio:
-Le donne senza accompagnatore avevano uno gnomo urlante a cui badare, ed erano tutte prese dal chiedere e ricevere consigli e saluti da altre loro pari.
-Gli uomini si aggrappavano disperati l’uno all’altro e alla loro birra, accuratamente acconciata da cosplay "bicchiere pieno di chinotto” , cercando di nascondere che si trovavano ad una festa di compleanno con tanto di gonfiabili e animatrici travestite con discutibili costumi ispirati ai personaggi dei cartoni animati.
N.B. Gatto Silvestro aveva le tette.
E così ho dedotto che questa sarebbe stata la mia vita: questo sarebbe successo se la mia testa non fosse piena della miriade di pensieri e i miei neuroni non avessero tutta quella serie di stimoli dati da notti insonni a leggere (e a volte a scrivere), a disegnare illustrazioni e figurini, a preparare presentazioni di progetti, a sognare mondi immaginari, creare palazzi con le ali, fondare città, uccidere draghi, chiamare ad alta voce un nome durante un sogno senza neanche sapere a chi appartiene.
Sarebbe stato un sabato pomeriggio come altri: una festa di compleanno, un figlio, Gatto Silvestro con le tette.
E invece no, me ne stavo lì a fissare il vuoto e tutta la gente che mi circondava, che era davvero tanta, e rappresentava ai miei occhi la natura della maggior parte dell’umanità, anche detta: normalità. E più la guardavo e più capivo che non avevo nulla di quello che avevano loro, che il mio mondo era diverso, che la mia realtà era diversa, che io ero un AltrnativElisa, ero io quella insolita, lo sono sempre stata, continuo ad esserlo.
Forse provengo da un universo parallelo.
Forse da piccola sono stata scambiata.
C’è chi immagina di essere stato adottato dai propri genitori, io per un attimo ho pensato di essere Peter Bishop!
2 notes
·
View notes
Photo
Niente paura, è lunedì!
2 notes
·
View notes