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Artlandis'Podcast | Social, Media, Regole e Cultura Digitale
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artcast · 4 years ago
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Artlandis' Podcast - Vita da #Freelance  Disponibile su tutte le piattaforme principali. Clicca qui
::::: Presentazione della nuova serie
Artlandis' Podcast è un binario doppio dedicato alla mia storia, alla "vita da freelance" immerso nel mondo della Comunicazione ed alle lezioni da apprendere. Nessun ritocco, solo passione e sconfitte preziose.
Il primo binario è dedicato alla narrazione della mia vita, da zero ad allievo professionista. Il secondo binario viaggia parallelo al primo e si concentra su ruoli, strategie personali e dinamiche essenziali di un mercato in costante movimento, digitale e rivoluzionario.
Ogni episodio si sviluppa intorno ad un periodo storico oppure ispirato ad un aneddoto personale per diventare racconto diretto dell'esperienza umana di un creativo. Senza filtri, errori di pronuncia compresi.
Io sono Massimo Nava, a.k.a. Artlandis. Freelance da 20 anni.
Tutta la mia esperienza da comunicatore, artista, consulente e formatore è condensata qui: dagli esordi all’intero 2020, da una regola aurea alla suggestione di ogni lezione di vita condivisa, sbagli testardi inclusi.
Social Wall: www.artlandis.net
#vitadafreelance #ArtlandisPodcast #ArtlandisLearning #podcast 
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artcast · 4 years ago
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Twitter Podcast - primo impatto
Da oggi ho la possibilità di trasmettere in audio su #Twitter. Potevo esimermi dal fare anche io qualcosa che ha già fatto mezzo mondo? Ovviamente no -.-
Il primo test è di mio gradimento (link in basso, a seguire).
Strumento funzionale e scorrevole che "splitta" gli audio in segmenti concatenati (con la nota funzione di piattaforma) e li demanda alla sezione "media" del profilo.
Per organizzarli e non disperderli nel feed personale, possiamo scegliere due strade diverse, come da figura:
- Uso dei #Moments (si possono ancora creare da Desktop); - Uso delle #Collections (gestibili tramite #Tweetdeck, il "gestionale" degli account via desk app/browser).
Può sembrare uno strumento superfluo ma se ben considerato all'interno di una strategia di profilo, ragionando tramite aggregazione (moments & collections) e in parallelo ai #fleets potrebbe avere il suo senso.
Benvenuto, #TwitterPodcast Io lo userò di certo ;)
Ecco il primo test:
I tweet concatenati (con audio-commento): https://twitter.com/Artlandis/status/1329344642836541440 
Qui la versione “Moments”: https://twitter.com/i/events/1329345959608848384
Qui la versione “Collection”: https://twitter.com/Artlandis/timelines/1329351553174659073
Have fun! #twittertips #twittermarketing #twitternews
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artcast · 5 years ago
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Si fa presto a dire #SmartWorking (e #SmartLearning). Il vero significato dell'espressione (e Il futuro del recruiting) in un #Podcast, secondo me. Buon ascolto :)
Clicca qui per ascoltare il #Podcast: https://t.me/ArtlandisPodcast/915
Ecco l’articolo citato: https://www.linkedin.com/pulse/introduzione-allo-smart-workinglearning-kinsugi-edition-massimo-nava/
Qui il video menzionato da un’utente nel gruppo Telegram:
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artcast · 5 years ago
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Qual è il miglior canale che incarna l'anima vera dei Social Media, quella originale, miniera di risorse e stimolo all'azione...? Scopriamolo insieme e... buon ascolto :) Clicca qui per ascoltare il #Podcast: https://t.me/ArtlandisPodcast/907
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artcast · 5 years ago
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Come sviluppare il proprio network sui Social Media, tra reaction e "profilazione dell'Io". Le piattaforme ci osservano, analizzano il nostro comportamento e crescono insieme con gli utenti ed il loro approccio al feed ed alle funzionalità disponibili.
Il modo in cui “viviamo” la quotidianità sui Social Media determina anche l’interpretazione della nostra identità (del profilo che scegliamo di sviluppare): sia lato pubblico (utenti che ci seguono) sia lato “algoritmo” (che “distribuisce” i contenuti nel feed generale e canalizza il nostro profilo verso direzioni specifiche).
Siamo l’eroe protagonista della nostra storia che si sviluppa come in un videogioco: la crescita del personaggio, le sue abilità, trofei e ricompense diventano l’educazione all’uso consapevole dei nostri canali. Nel primo podcast di questa mini-serie mi concentro su alcuni aspetti essenziali a capire il valore delle reactions, dell’interazione tra gli utenti e della profilazione delle identità a cura delle piattaforme.
Buon ascolto :)   Clicca qui per ascoltare il #Podcast: https://t.me/ArtlandisPodcast/903
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artcast · 5 years ago
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Il metodo fluido: mostrarsi, mostrare e far di più, senza sforzi. Trasforma la tua identità quotidiana in aggregazione, condivisione e crescita.
Clicca qui per ascoltare il #Podcast: https://t.me/ArtlandisPodcast/896
Articolo di riferimento: prima parte, addendum.
Mappa sinossi in arrivo su: https://www.xmind.net/share/Artlandis/
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artcast · 5 years ago
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IL SEME DELLA FOLLIA (#WeAreTheHumanBot) Guida rapida alla comprensione del mondo digitale e dei suoi fenomeni chiave.
Versione Podcast della Live Facebook (25 marzo 2020)
Clicca qui per ascoltare il #Podcast: https://t.me/ArtlandisPodcast/892
Video: https://youtu.be/ZeoEUV8_Xe4
Sinossi (formato grezzo):
IL SEME DELLA FOLLIA (#WeAreTheHumanBot) Guida rapida alla comprensione del mondo digitale e dei suoi fenomeni chiave.
Premessa
Prenditi il tempo per ascoltarmi, non perché io stia per dire chissà quale verità. Sono un utente come te.
Ma perché il primo modo per capire il mondo digitale, soprattutto quello dei Social Media, è prendersi del tempo per leggere, ascoltare e poi riflettere.
In più ci tengo a sottolineare che potrei citare conversazioni ed elementi, più o meno recenti, che NON vanno presi come momento ilare, ma che, al contrario, ci spingono a chiederci quale siano le ragioni dietro alcune dinamiche.
Io non sono nessuno per definire in assoluto, i fenomeni che descriverò, ma condivido la mia esperienza da utilizzare, appassionato e professionista dei Social Media.
Il tema di oggi è fondamentale.
E’ un nodo gordiano legato a fenomeni, fenomenologie e cultura digitale che in questa era tocca tutti sciogliere.
Si parla di analfabetismo funzionale, di fake news ma soprattutto di dinamiche che osserviamo e viviamo anche nei giorni del virus.
Eviterò di toccare gli aspetti del tema legati alla politica, nel rispetto delle idee di tutti, sebbene sia ovvia il legante con alcuni accadimenti (italiani e non solo).
Partiamo dall’inizio
La crisi del Covid ci ha spinti a capire che non eravamo così evoluti, a livello digitale, come credevamo.
Non fatevi ingannare dalla quantità di utenti online, tra whatsapp e Instagram.
Saper pubblicare un commento non determina la reale comprensione della piattaforma.
Durante questa crisi abbiamo osservata un’impennata di bufale e fantasie di complotto di ogni genere.
Le solite, in effetti, più pericolose con il Covid19 perché hanno spinto tanti, troppi, a sottovalutare il virus, a fare festa, a mettere il naso fuori.
Innesco, ragioni e dinamiche le spiegherò tra poco, secondo il mio personale punto di vista
Facciamo però un passo indietro
Il passato recente: la ragioni nascoste
Negli ultimi anni, mentre ci riversavamo in miliardi online, tutti nello stesso “luogo virtuale” come mai nella storia del mondo,
Abbiamo scoperto che il digitale è un nuovo livello della nostra esistenza.
Un nuovo livello nel quale siamo tutti adolescenti (la società) nel vivere e comprendere il digitale che viviamo a percepiamo come “la vita vera”, in assenza però di una reale comprensione: responsabilità su ciò che si scrive, validità delle informazioni disponibili e attendibilità dell’apparenza vanno ben oltre ciò che il mondo ha vissuto con il mass media televisivo.
Le elezioni, cambridge analitycs, la Bestia italiana, le raffiche di hatespeech sostenuto da fabbriche di troll (utenti fasulli generati meccanicamente).
Poi abbiamo scoperto la falsità dei profili fake su Instagram,
le “bolle social lato advertising” e abbiamo scoperto il concetto di “influencer”, rivedendolo al ribasso, nei tempi recenti.
In effetti dobbiamo capire bene un presupposto: la moneta sonante dell’era digitale è il numero, il dato, il contatto, la visita.
Io “sono”, in ragione del numero di contatti che possiedo.
Il numero si traduce in soldi veri grazie alla pubblicità (principalmente, ma non solo).
Quindi è necessario capire che una delle ragioni per le quali quotidiani, riviste online, blog, blogger e così via lanciano notizie strillate,
con titoloni da paura (ciò che si definisce anche “clickbait”) per attirare l’utente a cliccare e, quindi, diventare un numero.
Più la notizia è esplosiva, più utenti cliccheranno e grazie alle dinamiche da Analfabeta funzionale il seme del caos si propagherà per riempire le casse dell’autore.
Questa “legge dei numeri, dei soldi e dell’audience” La conoscono bene, da sempre anche le piattaforme social che,
lo ricordiamo sono aziende che realizzano un fatturato e hanno valore direttamente proporzionale al numero di utenti ed al numero di scambi (attività o reaction) al loro interno.
Va da sé che persino l’annoso problema degli utenti fasulli porta vantaggi alle stesse piattaforma.
Sia chiaro: questa non è una filippica contro “i social cattivoni che fanno soldi”, al contrario. L’evoluzione delle piattaforme è spinta dall’orizzonte economico.
Per adesso va bene così.
Ma è giusto e sano capire che tutti noi siamo ospiti in una casa fatta di regole a vantaggio del padrone di casa, che può essere magnanimo, avido o una via di mezzo. E’ irrilevante.
Ma andiamo oltre.
Nel 1938 Orson Welles scateno il panico con un radio.
Grazie ad un mix di ignoranza, superstizione, percezione e poi suggestione.
Suono moderno, molto moderno, vero?
Proviamo ad identificare le variabili di un sistema, di un meccanismo, di cui facciamo parte tutti noi e che è ancora lo stesso del 1938
e poi semplifichiamo i 2 cardini che oliano le ruote di questo immenso e problematico motore digitale
1) Utenti, che da pochi anni vivono un mondo digitale che ancora devono comprendere.
2) La società che ha non poche difficoltà ad individuare regole eque e seguire la rapida dell’evoluzione del panorama.
Tema che considera le responsabilità e penali (dal revenge porn alla diffamazione online, passando attraverso alla blue-whale challenge e altre sfide sceme)
3) L’analfabetismo funzionale e gli algoritmi di piattaforma
4) I parassiti e gli speculatori (che si basano sui primi e che, per soldi, audience o mera soddisfazione personale sfruttano dinamiche note)
5) La natura umana che fa da collante, volano e orizzonte a tutti i punti precedenti.
Alcuni attori sulla scena sono noti.
Esistevano prima, esistono oggi, esisteranno domani.
Il loro impatto sulla scena oggi, però, ha il potere di innescare deflagrazioni a catena molto pericolose e, per questo, assisteremo nel tempo all’avvento di regole che a molti non piaceranno, che suoneranno persino come regole troppo severe ma che inevitabilmente servono ad arginare caos ed anarchia assai pericolosi online.
Mi soffermo invece su due punti.
Analfabetismo funzionale, algoritmi a sostegno di uno scopo e la natura umana, presa tra le parti.
Analfabetismo funzionale: essere troppo pigri o non educati ad andare oltre un titolo o un’informazione priva di riferimento o fondamento.
L’analfabeta funzionale ripudia persino il rigore dei presupposti scientifici che sono alla base dello stesso canale che lui usa quotidianamente o che gli permettono un’aspettativa di vita migliore e superiore.
Algoritmi di piattaforma che per fare numero o per crescere non sanno moderarsi o hanno bisogno di tempo per farlo.
Sapete come funziona un algoritmo?
Quando cliccate su un video o altrove oppure quando usate dei termini, dei link o altre funzioni dei motori di ricerca o dei Social media la piattaforma impara,
Apprende cioè cosa ci piace di più e, per stimolarci ad essere più attivi, continua ad offrirci temi affini alla prima scelta.
Più scelgo, più suggerimenti ottengo.
E’ un effetto farfalla perpetuo, dilagante e devastante.
E’ nota la relazione con il fenomeno più rappresentativo: il terrapiattismo.
Infine, la natura umana:
Origine e punto di arrivo di questa sceneggiatura
Oggi parliamo di digitale, eppure, in realtà, stiamo parlando della natura umana.
La nostra civiltà è la nostra storia.
La nostra storia dimostra e descrive ciò che online diventa fenomeno, diventa sostegno alla Terrapiatta, ad ogni stramba teoria di complotto, ad ogni Ufo che prima degli smartphone comparivano ovunque e che adesso invece, mentre abbiamo milioni di telecamere a portata di mano, svaniscono via.
Innumerevoli guru, fantasisti e creativi di terapie alternative, cospirazioni sorosiane, scie chimiche e guerre batteriologiche alla Resident Evil (per poi scoprire che nessuno è al sicuro).
La nostra civiltà, tutti noi, viviamo di sentimenti e sensazioni umane:
La paura
la necessità di evadere da una realtà che non ci soddisfa,
la “percezione” egocentrica di un “io” isolato dal resto del mondo,
E l’identità schiacciata dal concetto di popolarità.
Ingredienti umani che mescolati a piacere alle variabili di cui sopra producono mostri della ragione incontrollabili.
Le prove di questi mostri?
Inegazionisti della Shoa, dello sbarco sulla Luna, della rotondità della Terra, dell’importanza dei vaccini e persino del rischio Covid19.
Gli effetti?
Persone che ritengono che il virus abbia avuto origine in laboratorio, perché “il cinema o Bill Gates l’avevano predetto”.
Se fossimo ad inizio secolo imputeremmo la cosa ad un Dio mascolino, nerboruto e sempre incazzato, con il colore della pelle che ci piace di più, barba lunga e ovviamente vendicativo.
Aver capito come nasce un virus, come si diffonde o in quanti modi esso possa svilupparsi (grazie a cattive abitudini) è un dettaglio.
Oppure che questa sia una simulazione e non ci sia nulla di vero. Del resto, Matrix a qualcosa si sarà ispirato.
Che ci sia una guerra segreta in corso o Nostradamus l’aveva detto ma forse no, mentre aspettiamo l’ennesimo asteroide e la nuova fine del mondo, che l’ultima avevano fatto male i calcoli i Maya a cavallo di un pianeta nascosto.
Ecco.
Non c’è da ridere.
E’ la percezione che abbiamo della vita, del mondo, del Creato.
Abbiamo tutti bisogno di legarci ad un senso che risulti logico, che dia una spiegazione che non richieda troppi sforzi mentali.
Uccidiamo volentieri la ragione per interesse personale, per egoismo, per ignoranza, per superstizione, per limitazioni personali o anche per pura e semplice paura.
Siamo esseri umani, funzioniamo così.
Siamo gli eroi incompresi della nostra storia personale, in attesa del riscatto e alle prese con SCENARI CHE NON HANNO PRECEDENTI NELLA STORIA UMANA.
Un argomento infinito che può essere approfondito ancora, ancora e ancora.
CHIUDO CON ALCUNE REGOLE
Ci piace che abbia ragione chi ci piace: ricordatelo spesso.
ABBIAMO SEMPRE VOGLIA DI EVADERE E PIU’ FANTASIOSA è LA FUGA, MEGLIO E’.
Tutto è percezione, ma senza conoscenza e con l’arroganza delle chiavi di lettura di cui sopra
La percezione si fa paura (e viceversa).
Paura.
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artcast · 5 years ago
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Il falò delle identità. 4 punti per (ri)emergere
Clicca qui per ascoltare il #Podcast: https://t.me/ArtlandisPodcast/888
Sinossi punti chiave:
1 - Chi sono io, come mi presento?   2 - Tu sei tu e nessun altro. Racconta la tua unicità. 3 - Investi su di te: tempo e denaro (se possibile). E’ il momento giusto.  4 - Sviluppa il tuo network, usa i social media. Siamo tutti lì.
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artcast · 5 years ago
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Smart Learning: note e criticità da considerare prima di trasmettere online. Ho raccolto le vere criticità ascoltate nell’ultimo mese. Sono problematiche comuni da affrontare in modo organizzato, sia che facciate formazione online, sia che dobbiate presentare un progetto ad un Cliente oppure ad un team di lavoro. Buon ascolto :)
Clicca qui per ascoltare il #Podcast: https://t.me/ArtlandisPodcast/884
Articolo sullo Smart Working e Smart Learning (con link e risorse)
Sinossi e link utili di riferimento:
1 - Come prepararsi all’evento (oppure al percorso didattico)
Scegli un canale adeguato che possieda anche una struttura di avvisi automatici e/o veri e propri reminder. Se il tuo sito non si dota di una newsletter punta a Mailchimp (gratis fino a 2000 contatti oppure al praticissimo Eventbrite.it 
Crea sempre una "sinossi" della lezione e/o del contenuto (schematizza gli argomenti suddividendoli in modo pratico per la materia da rappresentare), da tenere a portata di mano (un’occhiata fa sempre comodo per non “perdersi” mentre si parla) oppure da mostrare a schermo come una serie di slides veloci. Creare una copertina grafica (di benvenuto) con titolo e highlights dell'argomento ti sarà utile.
Prepara i materiali didattici in formato link (preferibilmente Google Drive o, meglio, Dropbox) Valuta anche l'uso di un canale di supporto (in arrivo mini-tutorial sull'uso dei gruppi di piattaforme diverse): Google Classroom, Edmodo, Facebook Gruppi (con Unità) o Gruppi Telegram, per esempio.
Verifica sempre la tua connessione con uno speed test. Suggerisco una banda minima in uscita (upload) pari ad almeno 3-4 Mbps Chiudi tutte le applicazioni superflue (anche pagine web che si auto-aggiornano, oppure applicazioni che lavorano in background. Idem lato mobile: capita che con il Wi-fi si sottovaluti l'impatto di un telefonino e altri devices che lavorano sulla nostra rete e frazionano la banda mentre lavoriamo dal computer di casa..
Usa le cuffiette (consiglia di fare altrettanto ai partecipanti, nel caso in cui sia previsto l'uso del microfono). Verifica anche che il microfono che hai a disposizione sia efficace. Fa delle prove. Prova anche il livello della tua connessione anche nel caso in cui tu stia utilizzando un programma destinato all'ottimizzazione dello streaming (OBS per esempio, se si usa lo streaming via YouTube).
IMPORTANTE: Il computer o il tablet destinato alla trasmissione dedicano parecchie risorse in fase di live. Per questo è necessario considerare l'opportunità di scegliere soluzioni di trasmissione adatte per una macchina che dovrà reggere un carico di un certo tipo.
La CAM a volte serve, altre aiuta, altre è un problema. Valutane l'importanza o la necessità reale. Può servire nei primi momenti di trasmissione, per essere sostituita poi da condivisione dello schermo, slides o video.
La natura della lezione può essere verticale (il docente/relatore parla e i partecipanti seguono) oppure orizzontale. In quel caso l'impatto sulla potenza di ricezione dei partecipanti può variare e non garantire a tutti gli allievi un buon livello di resa, penalizzando quindi la lezione. Fare delle prove con almeno 3 partecipanti può aiutarci a valutare fenomeni simili, sulla base del tipo di lezione che stiamo sviluppando
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“Pacchettizzare” le lezioni - simulazione
Una lezione da 3 ore, ad esempio, può essere suddivisa in 5 momenti chiave:
Introduzione, benvenuto, presentazione della lezione;
Prima parte lezione (se in formato video possiamo condividere il link tramite funzioni di piattaforma oppure valutare di condividere direttamente lo schermo sfruttando le casse del computer, se necessario): questa porzione di lezione si chiude con la possibilità di ricevere domande dai partecipanti;
Pausa di 10-15 minuti (anticipando i contenuti post pausa). Durante la pausa è possibile utilizzare funzioni sondaggio o similari;
Seconda parte lezione (con approccio speculare alla prima parte);
Terza parte con spazio per le domande dei partecipanti. Utile la spiegazione dei contenuti didattici che si riceveranno post lezione.
FAQ dopo la lezione A volte non si può rispondere a tutte le domande in diretta (magari è necessario mostrare qualcosa di difficile/macchinosa esecuzione per soddisfare la richiesta) e si può decidere di rispondere nella lezione seguente oppure sfruttando un canale “universale” di supporto per l'approfondimento, come Google Classroom oppure un gruppo utenti.
IN EVIDENZA: COME COMPORTARSI DURANTE LA SESSIONE
Spiegare la formula scelta per la sessione ai partecipanti;
Valuta l’uso di musica di sottofondo (io consiglio Artlist.io (a pagamento), oppure Facebook Sound Collection, e Youtube audio library e, perché no, una playlist su Soundcloud (che non violi il diritto d’autore);
Mai stare in silenzio troppo a lungo;
Mai tergiversare con la cacofonia di un “eeeeee.................”;
Segui sempre la chat o fermati di tanto in tanto dedicandoti esplicitamente alla chat (e avvisa gli utenti);
Varia il tono della voce e mostra allegati e contenuti variabili.
Puoi anche pre-registrare piccole porzioni video o preparare una playlist di contenuto in formato video da mostrare tramite condivisione del tuo schermo (togli le cuffie, in questo caso, in modo da "commentare" e/o interagire al meglio con lo scorrere del video).
Considera anche test e sondaggi durante la lezione oppure al termine della stessa ( Google Form; FreeOnlineSurveys, Fogli di Google Drive (praticamente Excel)
Note conclusive: ovviamente possedere un "format" significa generare un “ritmo” per la lezione che può risultare utile tanto ai singoli (formatori o relatori), quanto alle strutture formative e/o agenzie di servizio. In questo caso gli elementi grafici, i canali di contatto e anche i reminder vanno tutti gestiti a dovere in un canale univoco che concentri attenzione, aggiornamenti e informazioni di rito.
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NEWSLETTER: Per essere aggiornati su ogni pubblicazione vi consiglio di registrarvi cliccando il link sottostante; si tratta di una newsletter dedicata ai contenuti che rilascio e che confluirà in quella generale nella nuova stagione dei webinar ed eventi gratis: http://eepurl.com/gVAtDj
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artcast · 5 years ago
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Introduzione al nuovo evento collaborativo online: Portfolio Reviews (Kintsugi Edition) Introduzione e note utili per partecipare (nel ruolo di candidato o quello di giudice).
Clicca qui per ascoltare il #Podcast: https://t.me/ArtlandisPodcast/876
Articolo e form di riferimento: http://bit.ly/Call-for-Portfolio-Reviews
Per essere aggiornati su ogni pubblicazione vi consiglio di registrarvi qui, è una newsletter dedicata che confluirà in quella generale per la nuova stagione dei webinar ed eventi gratis:
http://eepurl.com/gVAtDj
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artcast · 5 years ago
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Il cambiamento e le opportunità per i ruoli digitali: tra web, marketing, social media e competenze.
Clicca qui per ascoltare il #Podcast: https://t.me/ArtlandisPodcast/868
Le nuove competenze:
Slides a tema
Le skills
Le soft skills più richieste in Europa
Approfondimento sull’eLearning
Mind Map navigabile in arrivo qui:  https://www.xmind.net/share/Artlandis/
Sinossi del podcast
L'evoluzione già in atto, prima e dopo l'avvento dell'era "Smart".
Dopo aver indicato il cambiamento che verrà, figlio di una nuova percezione del digitale e dopo aver affrontato ieri il tema delle competenze per i creativi, in modo speculare, anzi complementare, affrontiamo lo stesso tema da un punto di vista differente: quello dei web marketeers.
Anzi, per essere più precisi, cerchiamo di definire il "target" di questo podcast: mi riferirò alle figure operanti nel digitale, dai web marketeers ai social media manager ed operators, fino ai designers di pagine web ed applicazioni.
Come per i creativi, anche queste figure stavano già affrontando una rivoluzione (costante) al passo delle tendenze delle evoluzioni dei canali disponibili. Certamente, la "spinta" dettata dal corona virus sta costringendo tutti, volenti o nolenti, a ripensare le proprie attività in chiave "smart". Tale necessità diventa però un'opportunità concreta per la "migrazione" di alcuni modelli di business o il loro adattamento su formule già note ma, probabilmente, sottovalutate o scarsamente considerate. Dunque, se il mercato ha bisogno del digitale e di strategie digitali funzionanti, va da sé che la richiesta di operatori e manager di ruolo aumenterà.
Parentesi: sottolineo un concetto con il quale apro spesso i corsi in chiave Social Media. Le figure che si spacciano o rivendono in qualità di esperti abbondano da sempre. E' un riciclo costante di chi non ha una vera professionalità e cavalca l'onda come può. Celebre il caso recente di cui abbiamo discusso nel gruppo Telegram di un professionista della grande Milano che, privo di presenza sui social, vende consulenza e formazione di "alto livello" (a suo dire) senza sentire il bisogno di praticare. Gli basta informarsi, leggere e teorizzare. Come insegnare a guidare senza salire mai su una macchina. Anzi, come se conoscere a menadito il manuale di una Ferrari faccia di noi un pilota di Formula 1. La densità di superficiali, riciclati, presuntuosi e mercenari è un flagello noto. Fino a che, però, dopo anni di promesse, le aziende ed i Clienti (che non sono certamente degli stupidi) hanno iniziato a contare i risultati ottenuti, per accorgersi che un conto è dichiararsi Influencers, altra storia è il numero di conversioni reali. Questa è la base della carica dei nano e micro-influencers, Ed è anche la base di una nuova richiesta da parte del mercato: concretezza e poche chiacchiere. Dunque: speculatori, mercenari e cugini (che già si affollano per spolpare la preda figlia del Covid19) potranno essere superati da chi saprà mostrasi e dimostrare concretezza, appunto.
Seguite il mio ragionamento e partiamo dalle competenze. Il punto di partenza sono le skills di terza generazione, di matrice Europea, che definiscono già da qualche anno il fabbisogno dei mercati ai quali ci rivolgiamo.
Gli esempi di riferimento abbondano, li cito spesso anche io e si riferiscono alle note: hard skills, soft skills e quelle che io amo definire: hybrid skills:
Ne cito alcuni, per focalizzare meglio i miei esempi:
Il Community Manager ed il Web content specialist (che ha sostituito il "social media manager")
Lo User Experience Designer
E-commerce Specialist e l' Online Store Manager
Reputation Manager
E-Learning Specialist
Guarda un po', ci sono anche figure specializzate sul fronte e-commerce ed e-learning. Molto prima del Corona virus, ancor più forti adesso che tutti vogliono o vorrebbero ma non sanno come fare.
Nessuna novità, quindi. Stesso contesto, più richiesta e quindi una maggiore offerta di "professionisti". Quel che cambia, però, è appunto la concretezza richiesta.
Proviamo ad immaginare insieme, per esempio, cosa sta succedendo proprio adesso. Consulenti che si offrono come specialisti perché conoscono GSuite Formatori che di vendono come "specialisti dell'eLearning" e trattano le classroom come un pubblico di bimbi minkia. Professionisti che mitragliano chiunque di email sulle "opportunità di un e-commerce con Wordpress o su Instagram" E via dicendo.
Ma, ripeto, è una buona notizia. In questa era i famosi cugini, gli improvvisati ed i mercenari serviranno a far fuori dal mercato chi "vuole senza spendere" ed a dimostrare la differenza tra loro e, i Professionisti, quelli veri. Cioè voi, se vi va.
Suona bene a parole. Lo so. Manca qualcosa, vero? Manca un elemento che trasformi tutto ciò che ho detto da una speranza ad una "prospettiva" di lavoro. L'ingrediente mancante l'ho già citato pochi minuti fa, in realtà e si chiama "DIMOSTRAZIONE".
Ecco la ricetta, un piatto succulento che può essere personalizzato, a misura di cuoco, cioè a misura di ciascuno di voi. Prendi la tua identità, le tue competenze ed i tuoi strumenti. Raffinali meglio che puoi. Impara in che modo si maneggiano quegli strumenti ed esplora nuovi stili di cucina, cioè nuove competenze complementari. Saper far tutto non serve. Ma sapere chi può aiutarti nella preparazione o chi seguirà decorerà la tua ricetta ti aiuterà a far parte di un flusso di lavoro ottimizzato. In una buona cucina qualcuno prepara gli ingredienti, qualcuno le salse, qualcuno le guarnizioni o l'impiattamento e nel mezzo c'è la cottura. Tutti, però, sanno che ruolo hanno e cosa faranno gli altri. Alla fine, però, ricorda che la ricetta va raccontata, mostrata, magari fatta assaggiare al critico di turno che apprezzerà le tue movenze e persino la tua capacità di raccontare il piatto, a parole ma prima ancora con il potere della visione.
Perdona questa digressione ma penso che l'esempio possa far capire che anche se parliamo di strategie, si siti web, di e-commerce e quant'altro sia nelle corde delle figure digitali, resta quella necessità che ben conosciamo:
Serve convincere con i giusti esempi, con dei casi studio mirati, magari, e raccontando bene la nostra identità ed il nostro lavoro.
C'è un motivo se lo Storytelling è ormai un centro di gravità permanente. Canali e strumenti si prestano ma, soprattutto, è l'approccio migliore per definire con certezza la differenza tra forma e sostanza. Servono entrambi. Ma quelle strane figure citate non conoscono la sostanza, sono solo forma.
Allora, nel mercato del bisogno, proprio adesso che i Covid19 spinge a lavorare in digitale, vedremo una prima ondata di esasperazione e di scelte rapide e forsennate. Ma siate pronti a presentarvi con forma e sostanza a chi avrà bisogno di quella concretezza di cui parliamo. Usate il momento per rivedere il vostro profilo, i vostri canali e -soprattutto- il vostro portfolio.
Valutate i vostri punti di forza, le vostre debolezze e amplificate i vostri sforzi per superare i limiti imposti dalla pigrizia o dai tanti periodi che la vita ci mette davanti ostacolandoci. Lo fa anche adesso. Ma questa volta l'ostacolo coincide con l'opportunità. Kintsugi: ripara con l'oro e cambia. Sii una bella ciotola con rivoli dorati e mostrati.
E' il tuo momento.
Riempi la tua ciotola di storie, di casi studio mirati e non più generici. Quelli lasciali agli altri.
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artcast · 5 years ago
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Il mestiere del designer e delle figure creative: l’evoluzione già in atto (prima e dopo l’era “smart”)
Clicca qui per ascoltare i #Podcast:
Prima parte: https://t.me/ArtlandisPodcast/864
Seconda parte: https://t.me/ArtlandisPodcast/865
(Podcast marzo 2020)
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artcast · 5 years ago
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Nuovi ruoli professionali smart, per davvero. Prepararsi al futuro, al cambiamento ed ai nuovi modelli di business.
Clicca qui per ascoltare il #Podcast: https://t.me/ArtlandisPodcast/862
Introduzione allo Smart Working/Learning (Kinsugi Edition): https://www.linkedin.com/pulse/introduzione-allo-smart-workinglearning-kinsugi-edition-massimo-nava/
(Podcast Marzo 2020)
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artcast · 5 years ago
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Vademecum essenziale su: video, strategie e spunti creativi... "animati" :) NON è un argomento per i soli creativi e/o videomaker.
Clicca qui per ascoltare il #Podcast: https://t.me/ArtlandisTutorLive/746
Ecco qualche Link di approfondimento (citato nel podcast), già condiviso in passato:
Photomotion X (plugin premium After Effecs): https://videohive.net/item/photo-motion-pro-professional-3d-photo-animator/13922688
Enlight Pixaloop (Android + iOs) app freemium: https://www.pixaloopapp.com/
Photomosh (Tool online gratuito, da usare via desktp): https://photomosh.com
Photomirage (software Win) https://www.photomirage.io/en/features/
Fixel (vari tools - solo iOs): https://flixel.com/
Photoshop animation (ecco una ricca directory di azioni e kit): https://graphicriver.net/photoshop+animation-in-graphics
Integro anche questo link che rivela altre piattaforme a tema: https://www.wondershare.com/animated-video/best-tools-to-make-animated-photo-easily.html
Tips:
Per i video gratuiti in licenza CC0 vi ricordo il motore #CreativeCommons: https://ccsearch.creativecommons.org/
Per testare la resa in formato ads, valutare l'area "Creative Hub" di #Faceook: https://facebook.com/ads/creativehub/
Ovviamente esistono tantissime piattaforme a tema, applicazioni e titolii diversi. Questa è una selezione "minima" consigliata ;)
(Podcast settembre 2019)
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artcast · 5 years ago
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Principi fondamentali della presenza online: identità, mercato e “vincoli” superflui.
Nel podcast la mia risposta al punto 2 di Evangelista, in merito allo scenario attuale.
Clicca qui per ascoltare il #Podcast:  https://t.me/ArtlandisPodcast/806 (podcast precedente: https://t.me/ArtlandisPodcast/805)
(Podcast settembre 2019)
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artcast · 5 years ago
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Cosa significa “Digital Artist”? Esiste un mercato valido per 2D/3D artist in Italia?
Ecco la mia risposta ad Evangelista (risposta che consiglio di ascoltare a tutti i grafici illustratori e designer)
Clicca qui per ascoltare il #Podcast: https://t.me/ArtlandisPodcast/805
(Podcast settembre 2019)
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artcast · 5 years ago
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ArtStation VS Behance - appunti sparsi   (post dal gruppo di discussione su #Telegram)
Clicca qui per ascoltare il #Podcast: https://t.me/ArtlandisPodcast/804
(Podcast settembre 2019)
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