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Vinz, ricordi quando una settimana fa scrivevi di una "falsa speranza"?
Forse poi tanto falsa non era...
Oggi, 4 marzo 2024, alle ore 00:05, io lei ci siamo baciati, ci siamo tenuti per mano, ci siamo abbracciati, e ci siamo baciati ancora, ancora e ancora.
Non pensavo, ma il suo sguardo perso d'amore mi ha sconvolto, mi ha permesso di fare quell'ultimo passo che temevo non avrei mai fatto.
Invece l'ho sentito naturale, quasi come fosse la naturale conclusione di un cerchio.
Quello che ho visto nei suoi occhi questa notte non lo so spiegare. Per me è un qualcosa di nuovo, nessuno mi aveva mai guardato così, e lì per lì non sapevo cosa significasse. Alla fine mi sono convinto a baciarla e lei aspettava soltanto quello.
Non volevamo salutarci quando siamo arrivati a casa sua, saremmo potuti rimanere abbracciati per tutta la notte, baciandoci ancora per ore e ore.
Non avrei potuto immaginare compleanno migliore, e tutto questo grazie a lei.
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È tutto una falsa speranza.
Ritrovarmi a questo punto, con te, mi riporta indietro nel tempo, un tempo in cui per più di una volta ho sperato.
Ho mollato, di proposito, opportunità chiare, limpide e facili, tutto perché, nonostante la voglia di sapere cosa significasse essere amato fosse tanta, non volevo accontentarmi di un qualcosa che non mi avrebbe dato le emozioni che cerco.
Io voglio dare, ancor prima che ricevere, e nulla potrà mai cambiare questa cosa.
Adesso che ho incontrato te sulla mia strada, ho ricominciato a dare. Tanto, tutto, forse troppo, perché anche sta volta ho la sensazione, o la paura forse, che questa sarà l'ennesima falsa speranza.
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Ma tu sei felice?
No dico, sei veramente felice che adesso siamo questo?
Eravamo fratelli. Ognuno sapeva tutte le cose dell'altro, anche le più oscure, profonde e indicibili.
Conoscevamo ogni nostra debolezza e forza, ogni nostra insicurezza e orgoglio.
Perché hai buttato tutto nel cesso?
Sei felice di guardarti le spalle, e non vedere più nessuno?
Sei felice di alzarti la mattina, sapendo che quella persona che per te ha sempre fatto più di tutto, non c'è più, e tutto ciò per una tua scellerata decisione?
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Momento grigio.
Il momento grigio, per me, è quel momento in cui le cose, che vadano bene o male, mi provocano quasi totale indifferenza.
Mi spiego meglio: ho splendidi amici, passioni da inseguire, un lavoro, sto per cambiare macchina.
Ma allo stesso tempo mi sento svuotato di molte emozioni.
Non riesco a provare tanta felicità, non riesco a provare tanta tristezza, non riesco a provare tanta rabbia, non riesco a provare tanto amore.
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Odio le mie emozioni.
Perché se avessero un senso, potrei farmene una ragione, accettare, incassare e andare avanti. Il problema è che l'unica cosa che fanno è crearmi problemi, farmi stare male e rovinare ciò che io riesco a costruire con la gente.
Cambio idea troppo spesso e questo succede senza che io riesca a mettere un freno a tutto ciò, questo mi martoria, perché capisco che rende tutte le mie relazioni sociali, una bomba ad orologeria pronta ad esplodere.
Quindi devo decidere: esplodo io tenendomi tutto dentro? O esplodono i miei rapporti sociali, amicizie comprese?
Con ogni probabilità la risposta sarà sempre la prima.
Nel giro di 6 mesi, le mie emozioni mi hanno sballottato da una parte all'altra, senza permettermi spesso nemmeno di capire cosa volessi.
Prima mi piace una ragazza, appena questa si distacca un po', stringo il rapporto con un'altra, inizia a piacermi questa, ma non appena inizio a provare qualcosa per lei, lei dice e fa alcune cose che mi fanno spegnere quel fuoco che iniziava ad accendersi. Sono arrivato al punto di non provare altro se non indifferenza, ai suoi complimenti, ai suoi atteggiamenti, al suo aspetto. Le voglio bene, senza dubbio, e lei ne vuole a me, ma oltre al fatto che sicuramente lei non prova altro, in questo momento sono contento, perché neanche io in questo momento riesco a provare altro.
Nei mesi stringo nuovamente il rapporto con la prima ragazza, ci vediamo spessissimo, abbiamo molto contatto fisico, abbracci, ci si appoggia l'un l'altro, ci si confida.
Lei sa quello che provavo per l'altra ragazza. Non sa però che in origine era lei. E non sa che, purtroppo, è di nuovo lei il centro del turbine delle mie emozioni.
Ieri sera ne ho avuto la conferma. Aveva freddo, le metto il braccio sulle spalle per riscaldarla, lei si stringe a me, appoggia la sua testa al mio petto. Ed ho sentito una sensazione fortissima allo stomaco. Di quelle sensazioni che non sai se dire che son belle o brutte.
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In sti giorni sto scrivendo molto. È una cosa strana perché solitamente passano mesi tra un testo e l'altro, quindi sfrutto la mia ispirazione non appena ne ho l'occasione. Si, anche adesso che sono le 03:20.
Sono appena tornato da una festa di compleanno a cui partecipavano amici del coro più altri amici. Tra questi amici c'era Lei.
Ora, io di Lei non ho mai parlato apertamente, non ho mai scritto apertamente, ho soltanto fatto degli accenni. Questo perché ogni volta i miei racconti si incontrano su una persona che prima o poi, tanto, ti deluderà.
Questa volta però ho deciso di fare uno strappo a questa nuova regola perché questo testo è incentrato solo su lei.
Facendo un riassunto, l'ho conosciuta al coro. Mi ha subito incuriosito per il suo stile molto goth, dark, di quelli che quando li vedi per strada ti fanno un po' paura. Ma io solitamente non giudico mai il libro dalla copertina, e do sempre l'opportunità alle persone di dimostrare chi sono davvero. E fortunatamente l'ho fatto anche sta volta.
Arriviamo ad oggi, un giorno in cui, dopo 6 mesi da quella prima volta, io e lei non siamo niente se non una coppia di fidanzati ma che non stanno assieme, e probabilmente non ci staranno mai.
Io di lei so quasi tutto, lei di me sa quasi tutto. Parliamo ogni giorno, usciamo ogni settimana, siamo già usciti anche da soli, per un giorno intero, in cui abbiamo passato 12 ore contate insieme, da soli.
E poi ci sono gli abbracci, ci sono i complimenti reciproci, ci sono le preoccupazioni, ci sono le frecciatine, troppo grandi ed evidenti perché lei non lo capisca. Ci sono gli inviti a fare qualcosa di romantico, da soli, cosa che lei ha accettato di fare subito. C'è il mio braccio attorno alla sua spalla, c'è lei che si addormenta sul mio braccio. C'è lei che mi invita al suo diciottesimo, l'unico invitato del gruppo di amici del coro. C'è lei che al suo diciottesimo mi fa sedere di fianco a lei.
Ci sono tante cose anche che sto dimenticando, perché è successo veramente troppo.
Ora, ogni singola persona che ci vede, anche se non ci conosce, pensa che siamo fidanzati. Ma proprio convinti. Amici che sono pure impazienti che ci mettiamo insieme, senza sapere bene però la storia.
Ma allora perché non stiamo insieme?
Non stiamo insieme perché probabilmente lei fa tutto ciò in amicizia.
Non ho idea di come sia realmente possibile, ma è così. Ogni volta che faccio dei passi importanti, mi sento fermo sempre allo stesso punto. È come se io camminassi, ma ci fosse qualcuno a tenermi per la maglia. Lei continua a ripetere di non aver voglia o tempo per una relazione, e in più mi ha parlato più volte di un ragazzo che l'ha colpita moltissimo.
Se mi dà fastidio? Non hai idea, ma che posso fare? Non stiamo mica insieme, no? Allora soffro e basta.
Tanto è questo quello che sembro destinato a subire. Sofferenza e basta. Saremo probabilmente destinati a rimanere amici per la pelle. A me in fondo va anche bene così, ma è assurdo come ogni volta che io trovi una persona che mi fa stare bene e per la quale provo dei sentimenti, puntualmente non possa avere nulla di più che quello.
Sono stanco.
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Mi sta entrando nella testa, pericolo.
Capisci che sta diventando troppo pericoloso quando inizi a sognarla, e non la sogni mentre la baci o la abbracci, ma la sogni che ti spezza il cuore con un altro.
Perché ormai a questo siamo arrivati, sono arrivato al punto da aspettarmi solo delusione e cuore spezzato, anche da chi sembra impossibile, tipo lei.
Ma come siamo arrivati a questo punto? Cioè io fino a 2 settimane fa non sapevo neanche con certezza che potesse piacermi in quel senso lì. Mi piaceva come persona, ma non riuscivo a capire se potesse trattarsi di una ragazza con cui voler condividere le mie giornate, una ragazza da poter amare.
Adesso che è però subentrato il sentimento, è tornata la paura di poterci rimanere deluso, di poterci rimanere di merda. È quasi una cosa inevitabile, ma è proprio il motivo per il quale ormai ho paura e non voglio più provare sentimenti per qualcuno.
Sarei capace di privarmi di qualcosa di bello pur di non provare più la sensazione orribile di essere, ancora una volta, rifiutato, messo da parte, non essere abbastanza.
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Scrivo sempre ad intervalli di mesi rispetto all'ultima volta, non mi sento spesso ispirati, e per lo più, scrivo per nervosismo, quasi perché voglio mettere nero su bianco ciò che le emozioni scatenano in me.
E quindi, caro Tumblr, ti stai chiedendo di cosa mi lamenterò quest'oggi?
Bene, mi lamenterò del "dare".
"Dare" è un verbo, cos'avrò mai da lamentarmi su un verbo?
Il problema è che spesso, al verbo "dare", è associato un altro verbo, cioè "ricevere".
Non mi aspetto che tu capisca, probabilmente, anzi spero, non lo capirò più neanch'io l'intricato e contorto ragionamento che sto per buttare giù qui ed ora, tra qualche anno.
Per tutta la mia vita ho dato. Ho dato tanto, con amore, con voglia, con passione, con felicità, con spensieratezza. Ho dato tanto perché ho sempre pensato che il mio scopo nella vita fosse quello di dare qualcosa alle persone importanti per me. La cosa che mi riesce meglio, ad esempio, è dare il sorriso alle persone. So far ridere la gente, in qualsiasi modo possibile, non importa se con la mia faccia, con la mia voce, con la mia risata. Io faccio ridere. E sembra una cosa brutta questa, quando in realtà a me piace tantissimo. Se c'è un'altra cosa che ho sempre dato, in vita mia, questa cosa è l'amore.
E se nel caso della risata, spesso io riceva dagli altri, la loro gioia, la loro "risata", nel caso dell'amore, in tutta la mia vita non ho mai ricevuto niente in cambio, se non delusione e amarezza.
Quando dico di volermi lamentare del "dare", mi riferisco proprio a questo.
La mia non è, né sarà mai una pretesa nei confronti della persona a cui do il mio amore, perché l'ultima cosa che voglio è forzare un sentimento. Tuttavia io c'è l'ho con me stesso. Perché questa voglia di ricevere, per una volta nella vita, un po' dell'amore che ho dato, mi porta dentro la paura di dover, ancora una volta dare, magari senza poi ricevere, ancora, ancora, ancora e ancora.
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Non scrivo da un po’, e lo sto facendo nella speranza che questo possa aiutarmi a sentirmi meglio.
Sta andando tutto “bene” ma non mi sento felice. Sto andando in piscina, sto riuscendo anche a vedere dei risultati. Sto lavorando, non mi piace quello che faccio, ma mi fa guadagnare, posso mantenermi, e questo è positivo. Ho anche iniziato a studiare canto da ottobre 2022, sto portando avanti una passione che ho da sempre e chissà, forse magari potrebbe diventare anche qualcosa in più che una semplice passione. Ho conosciuto persone nuove, con la quale esco, mi diverto (finalmente), rido, scherzo, parlo di cose serie.
E allora perchè non riesco ancora a sentirmi felice?
Non voglio sembrare una di quelle persone che non è mai contenta di ciò che ha, perchè, a conti fatti, io sono contento di ciò che ho, adesso. Sento solo che mi manca un pezzo per riuscire a sentirmi felice per davvero.
Ho conosciuto una ragazza, partecipando al coro, con la quale mi trovo molto bene. In realtà ne ho conosciuta più di una, ma lei mi ha incuriosito particolarmente.
Quasi non la consideravo, era quella con il quale avevo preso meno confidenza, con il quale avevo parlato meno tra tutte, eppure eccomi qui adesso a parlare di lei. Cos’è cambiato? Tutto.
Questa ragazza dal nulla ha iniziato a riempirmi di complimenti, complimenti che detti ad uno come me, mai stato abituato a riceverne, mi fanno letteralmente impazzire. Ci vediamo, usciamo, sempre in gruppo e mai da soli, solo perchè non ne abbiamo mai avuto l’opportunità, o forse perchè io non ho il coraggio di chiederle un appuntamento, anche se questa parola non credo sia la più corretta. Più la conosco, più mi rendo conto che non è solo amicizia quella che provo io, chiamiamola con il suo nome: “Cotta”.
Si, ebbene, lo ammetto, mi sono preso una cotta per questa ragazza. Abbiamo iniziato a parlare tutti i giorni e mi sono reso conto soltanto adesso che la ragazza con la quale a mala pena parlavo durante le lezioni di coro, in realtà è più simile a me di quanto potessi mai immaginare. Condividiamo molte cose del nostro passato e della nostra storia personale, molti lati del nostro carattere, comprese paure, debolezze, forze, convinzioni e principi.
Abbiamo anche fatto un duetto insieme, “When I Was Your Man”, la canzone di Bruno Mars, quella che ti prende il cuore e te lo strappa in mille pezzi. Siamo fissati entrambi ormai con questa canzone, la cantiamo ogni giorno, 1000 volte al giorno, ed entrambi (almeno così dice lei) pensiamo all��altro ogni volta che la ascoltiamo.
Si, lo so, sembra interessata anche lei, me lo hanno detto tutte le persone alla quale ho raccontato di questa situazione... e allora Vince, che cazzo vuoi?
Voglio che boh, tutto venga cancellato? O che tutto sia più facile?
Cazzo, io stavo bene con me stesso prima di conoscerla, non sentivo questo tipo di sensazione merdosa da almeno un anno, ed era bello, nonostante ogni tanto mi mancava provare sentimenti per qualcuno che non fosse il “voler bene” e basta. Adesso mi rendo conto di quanto io fossi un coglione anche solo allo sfiorarmi di questa idea. Vorrei che non ci fossi cascato di nuovo perchè adesso mi trovo nella condizione in cui quando parlo con lei, sono il ragazzo più felice della terra, quando non ci parlo, mi sento un depresso del cazzo, e questa cosa la odio come non mai. Non voglio dipendere da nessuno, da nessuno cazzo, ma come si fa. Ogni santa volta mi ripeto di non doverci ricascare, ogni santa volta, invece, ci ricasco come un coglione, perchè sono un illuso e un romanticone di sto cazzo. Continuo ad avere la paranoia che lei possa essersi stancata di me ogni volta che magari non ci sentiamo per un giorno (tipo oggi), e non voglio scriverle perchè penso: “Se non mi ha più risposto, vuol dire che non le interessa parlare con me, se non le interessa parlare con me, perchè dovrei scriverle, che sicuramente la disturbo?”
Vedi Vince come ci si sente a ricascarci ancora e ancora e ancora e ancora e ancora? Ci si sente esattamente così: incazzati, rancorosi, timorosi, tristi, depressi, sull’orlo del pianto costante, con il peso sul petto, e senza una parte di sè. Riuscirai per una fottuta volta ad andare avanti e non ricascarci più? Si sta bene anche da soli, perchè è così difficile accettarlo?
Avrei voluto chiudere sta pergamena già da molto prima, ma in realtà mi accorgo che mi sta facendo sfogare un bel po’. Sono con le lacrime agli occhi perchè questa cosa mi fa innervosire tantissimo, sono incazzato con me stesso come non si può neanche lontanamente immaginare, in questo momento vorrei solo prendere la macchina, e scappare il più lontano possibile da qui, non so dove, probabilmente dove nessuno potrebbe mai trovarmi, per chiudere con questa mia vita una volta per tutte, e provare a ricominciarne un’altra da capo. Ma non posso, non ne ho le forze, non ne ho la voglia, non ne ho le palle.
Chiudo qui perchè tanto questa cosa non la leggerà nessuno, probabilmente toccherà rileggerla a me quando, tra qualche mese o anno, mi ricorderò di questo account, e rientrerò per scrivere ancora una volta come sarò stato coglione a ricascarci ancora.
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Mi sento totalmente inadeguato.
Non riesco a divertirmi, o almeno, non tanto come vorrei. È come se avessi costantemente il freno a mano tirato, che non mi consente di provare gioia al 100%.
Esco con i miei amici, all'inizio sono felice, ma dopo un paio d'ore, non desidero altro che tornare a casa per buttarmi sul letto, per poi rattristarmi puntualmente proprio per il motivo scritto in precedenza.
Vedo tutti felici, provare gioia, amore, divertimento. Sono tutte cose che io sconosco, perché ho questo "freno" che blocca il fluire delle mie emozioni.
In questo momento, sembra assurdo anche a me dirlo, sono una pietra. Sento che niente può scalfirmi, niente può ferirmi, perché mi aspetto sempre il peggio, sono stato abituato a questo. Sembra una cosa buona, ma io voglio tornare a sentire tutto... Come si fa?
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Mi hanno detto che scrivere fa bene, ti porta serenità e quasi un senso di "libertà", anche se effimero. Allora voglio provarci anche io, ora che me la sento.
Ho sempre saputo di essere troppo fragile ed emotivo, salvo poi illudermi di cambiare quando riuscivo a superare alcune delusioni.
Sapevo già di aver perso molte certezze qualche mese fa, quando ho saputo di non avere più praticamente speranze nei tuoi confronti. Nonostante ciò ho deciso di sorvolare su tutto, sei troppo importante per me, e la paura che tu possa scappare via dopo l'aver saputo dei miei sentimenti è troppo forte per portarmi a fare il primo passo, anche solo per liberarmi da questo peso.
Allora ho pensato: "Resisterò, magari starò male per qualche giorno o settimana, ma arriverà prima o poi il momento in cui riuscirò a passare oltre tutto ciò".
Sono stato male? Assolutamente sì, per due settimane buone ero il fantasma di me stesso, piangevo ogni giorno, specialmente quando ascoltavo musica. Poi le cose sono migliorate, stavo tornando come prima, allegro e sorridente, come sono solito essere, pensando che, finalmente, stessi riuscendo davvero ad andare oltre.
E poi "PUF". Mi bastano delle foto sue, mi basta guardarla in faccia, e crollano quelle fragilissime certezze che mi ero costruito. Mi innamoro più di prima, in maniera folle, ripiombo nelle incertezze e nella voglia di urlarle che la amo, che per lei sarei disposto a fare qualsiasi cosa, che vorrei essere al posto del ragazzo con cui si frequenta, ma alla fine mi fermo sempre. Passa il tempo e ogni volta che la vedo, una foto nuova, un video, un audio, una canzone d'amore che ascolto su Spotify, penso sempre a lei e mi innamoro, ancora e ancora, sempre un po' di più rispetto alla precedente.
Ho scritto tutto ciò che non posso dirti, che vorrei dirti ma non voglio, e non è un errore di battitura, ma rappresenta esattamente ciò che ho in testa: voglio dirti che ti amo, ma non voglio.
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Cento giorni mi hanno reso più vecchio
dall’ultima volta che ho visto il tuo viso grazioso
mille bugie mi hanno reso più freddo
e non penso di poter guardare
alle cose nello stesso modo
ma tutte le miglia che ci separano
scompaiono ora che sto sognando il tuo viso
Sono qui senza di te, amore
ma sei ancora nei miei pensieri solitari
penso a te, amore
ti sogno continuamente
sono qui senza te, amore
ma sei ancora con me nei miei sogni
e stanotte ci siamo solo io e te
Le miglia continuano ad aumentare
quando la gente lascia la propria strada per dire ciao
ho sentito che questa vita è stata sopravvalutata
ma spero sempre che un giorno possa migliorare
Sono qui senza te, amore
ma sei ancora nei miei pensieri solitari
penso a te, amore
ti sogno continuamente
sono qui senza te, amore
ma sei ancora con me nei miei sogni
stanotte amore ci siamo solo io e te
Tutto quello che so, ovunque vada
è dura ma non mi porterò via il mio amore
e quando tutto sarà finito
quando tutto sarà stato detto e fatto
sarà dura ma non mi porterò via il mio amore
Sono qui senza te, amore
ma sei ancora nei miei pensieri solitari
penso a te, amore
ti sogno continuamente
sono qui senza te, amore
ma sei ancora con me nei miei sogni
stanotte amore ci siamo solo io e te
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Ho capito cosa significa la parola "amore": mettere il bene della persona che ami, davanti al tuo, anche se questo comporta dolore, sofferenza e tristezza. Ma non c'è nulla di più bello che vederla felice, anche se non con te...
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