•I don't just exist, I try to actually LIVE.• Giulia, Rome, 19.
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Caro diario, è da un po’ che non ci si sente. Volevo solo aggiornarti sulla mia meravigliosa ed emozionante vita: è andato tutto a puttane. Baci baci
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Three Graces in Primavera, 1485-1487 - Sandro Botticelli.
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Sola di nuovo.
Andar via da te è stato facile, più di quanto credessi. Lo vedo solo ora, sai? Mi stavo creando un'idea totalmente sbagliata. Lo vedo solo ora, sai? Sei stato il mio treno preso al volo per fuggire dalla mia prigione. Ma era un treno veloce, velocissimo, è arrivato al capolinea in un batter d'occhio. E io sono scesa. Una persona nuova, rigenerata forse.
Vorrei tanto dire che rispetto la mia decisione di voler ripartire da me.
Ma sulle mie sole gambe dov'è che vado?
Mi serve ancora tempo. Tempo prezioso per rinforzarle ancora.
Cosa? Le mie ali.
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Busso, mi lasci entrare?
Certo a volte mi sono fatta ingannare.
"Non giudicare un libro dalla copertina! L'abito non fa il monaco!"
Certo parole semplici e udite spesso.
Parole a cui credere perché ti rappresentano.
Ma certe volte ci sono caduta nelle tenebre del pregiudizio.
La maledetta prima impresione mi ha precluso la conoscenza di un mondo intero.
Solo dopo, solo quando mi appaiono chiari certi segnali mi rendo conto che forse ho perso molte occasioni per arricchire la mia anima perché ho creduto, stupidamente, di vedere ciò che mostravano quelle maschere pirandelliane. Ho creduto che non ci fosse nulla oltre perché non ho creduto che voi foste all'altezza di nascondere bellezza. Superbamente ho perso fiducia nella credibilita del genere umano ponendomi sopra voi, pensando di essere io la foglia e voi le cesoie quando voi eravate come me, tremanti.
Ora, solo ora, mi appare limpido come non vogliate apparirmi nudo.
E io vi osservo come dalle fessure di una persiana mentre qualche sprazzo di luce riesce a filtrare colpendo dritta la mia iride.
Ma come si fa a spalancare una finestra se le sue maniglie sono bloccate da un lucchetto grande e arrugginito?
Un lucchetto di cui la chiave è andata persa, so vede da lontano. Una serratura speciale, vecchio stile, come non se ne vedono più in giro.
Sto andando a prendere una tenaglia, aspettatemi là, non muovetevi, non cercate fi fuggire, ve ne prego.
Non ho molte pretese nella vita se non quella di rompere i lucchetti che bloccano le vostre ali e che mi impediscono di inebriarmi della luce che nascondete dentro.
Se busso mi lascerete entrare?
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Penso sia bello guardarti mentre sorridi.
Cantare assieme a tua sorella e fare figuracce con tua madre.
Penso sia bello ascoltarti mentre mi racconti le tue storie e sbagli mille volte la strada verso casa mia.
Penso sia bello mettere le mani nelle tue tasche e abbracciarti forte con te che le stringi a tua volta per riscaldarmele.
Penso sia bello finché non mi parli di lei.
Lei che ti fa diventare matto, che ti fa stare male e poi bene e poi di nuovo male. Lei con cui tutto è un problema .
Lei con cui non sai mai come comportarti.
Penso sarebbe bello se la prossima volta, davanti al cancello verde di casa mia mi guardassi negli occhi e vedessi una me diversa.
Penso sarebbe bello se prendessi il coraggio per darti un bacio.
Ma tu pensi sarebbe bello se a sorpresa prendessi lei e la baciassi.
E me lo racconti perché tu fidi di me e mi vuoi bene.
E lo sai, quando me lo racconti non mi da fastidio, quando ti vedo mettere la mano sulla sua vita non sento una fitta dentro.
Ma lo sai, quando mi abbracci e mi fai le battute, certe volte spero che dietro quelle ci sia un minimo di dubbio. Del tipo che magari quelle battute potrebbero non essere così tanto battute.
Lo sai, con te è sempre tutto assurdo.
Non ti vedo, non ti penso.
Ti vedo, mi scombussoli la vita.
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E poi all'improvviso mi scappa da piangere
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“Trova qualcuno che ti faccia dimenticare il passato, la tristezza. Trova qualcuno che ti cambi la vita, che la renda migliore. Trova qualcuno che sostituisca e riempia il vuoto di chi se ne è andato. Trova qualcuno per cui valga la pena sorridere”
thebluesuicide (via thebluesuicide)
cercherò
(via comesicambiapernonmorire)
E arò cazz sta?
(via lasognatriceillusa)
Aspetta e spera
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Fammi un fischio...
Avevo voglia di scrivere, stasera.
Sentivo di avere molto da dire e poche persone a cui poterlo dire così avevo voglia di scrivere per poi dirlo a tutti ma proprio a tutti.
Avevo voglia di scrivere di poesia e gesta eroiche, di inventare qualche storia interessante ma nella mia mente frullava sempre lo stesso pensiero. Prima tenue poi sfocato poi nitido poi acceso poi illuminato. Un pensiero solo, un sentimento. Amore.
Tutto parte da una frase che mi è saltata in mente pochi giorni fa e che è diventata da quel momento il mio mantra: "fammi un fischio che t'insegno come ci si ama". E no, signori, non è dedicata a nessun uomo né donna se non a una. Me stessa. Quando dico "ci si ama" intendo come si ama se stessi.
Per mesi mi sono guardata allo specchio e ho pensato di non essere abbastanza bella, abbastanza avvenente, che le mie forme non mi rendevano attraente, che i tratti marcati del mio viso mi rendevano sproporzionata, che il colore dei miei capelli era troppo indefinito, quello dei miei occhi troppo comune.
Poi ho deciso un giorno, signori miei, di passare 3 ore davanti allo specchio. Ho spazzolato i capelli, ho truccato il viso, ho curato la pelle del mio corpo nudo e mi sono messa lì. Negli ultimi 5 minuti di quelle tre ore ho pensato all'immagine che vedevo riflessa. La fronte non era poi così alta, il naso non così grosso, le labbra non così fine, il seno non così brutto, la pancia non così pancia. Ho coperto quelle membra con dei collant, un balconcino e un vestito stretto in vita. Ho continuato a guardarmi allo specchio, signori, e quello che ho visto è stata una bella me. Mi sono piaciuta in quel momento e mi son detta che forse non ero stata io ad essere sbagliata. Forse erano gli altri che non mi avevano vista bene. Cosa mi mancava per essere amata? Nulla, apparentemente mi sembrava nulla. Così ho deciso di meritarmi un amore, un amore forte, un amore che si prendesse cura del mio corpo e della mia mente, un amore che mi dicesse "bella" anche con la tuta e i capelli raccolti, un amore che si spaventasse davanti alle mie occhiaie scure ma poi mi stropicciasse le guance e si mettesse a ridere e a fare le boccacce. Ho deciso di meritarmi un amore, il mio e mi sono sentita improvvisamente più forte, ho sentito che potevo farcela benissimo a far tutto, ho sentito di essere la mia priorità, ho guardato gli occhi truccati e la luce che ci splendeva dentro e mi son detta che oltre al mio corpo che non era poi così da buttare dentro avevo un oceano, ma che dico, un'universo di cose da offrire! E allora mi sono resa conto che era ora di farlo davvero, di iniziare ad accorgermi di quello che sono e voglio essere. Innamorarmi dei miei sogni, dei miei desideri, realizzare i miei castelli in aria!
Se voglio vivere per far stare bene gli altri, e per altri intendo proprio di voi, miei signori, come prima cosa devo far stare bene me stessa, non credete?
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“In A Sentimental Mood” by Duke Ellington & John Coltrane
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Tutto è follia in questo mondo fuorché il folleggiare. Tutto è degno di riso fuorché il ridersi di tutto. Tutto è vanità fuorché le belle illusioni e le dilettevoli frivolezze.
Giacomo Leopardi, Zibaldone (via uncasinoinnamorato)
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“Ingiustissimo amor, perché sì raro corrispondenti fai nostri desiri? Da chi disia il mio amor tu mi richiami, e chi m'ha in odio vuoi ch'adori ed ami.”
Ludovico Ariosto
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Amicizie a distanza.
Scendono contemporaneamente due gocce sul finestrino e due lacrime sulle mie guance.
Guardo il loro percorso rapita mentre cerco di lasciare che i pensieri tristi vadano via da questa testa già troppo piena di rumore.
Se guardo oltre il vetro le vedo, le luci allontanarsi e la campagna arrivare.
Siedo con la schiena rivolta verso la testa del treno e mi sento trascinata via, di forza, mentre assorbo finché m'è possibile ogni briciolo del panorama che mi trovo di fronte.
Il cielo è scuro, le sagome non si distinguono bene.
Mi asciugo le guance mentre le gocce sul finestrino cambiano rotta. Il treno viaggia veloce e loro non ce la fanno a rigare dritto al loro obbiettivo, inclinano la traiettoria e corrono a rifugiarsi nell'angolo del vetro. Un po' tipo me. La mia rotta verso casa è interrotta dal desiderio di scendere dal treno e tornare indietro per rifuguarmi in un angolino di felicità.
Un angolino, una strada centrale, un posto caldo, dei cuori caldi, dei sorrisi accoglienti, degli sguardi simpatici.
Il mio angolo di serenità si allontana sempre di più mentre il treno corre, corre lungo i binari verso la vita di tutti i giorni, i problemi di tutti i giorni, le preoccupazioni di tutti i giorni, i visi di tutti i giorni.
Cerco nuova stabilità mentre mi accorgo che il viaggio è già finito. Una voce registrata mi riporta alla realtà.
Già finito il mio momento di evasione.
Già lontano il mio angolino di felicità.
Già lontane le facce di quelli che ora per chissà quanto ancora saranno solo dei nomi su uno schermo.
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Quando non risali però, come risolvi?
“Il dopo amore è quello che rimane dopo la guerra con il dolore.
Non puoi sottrarti, i disertori non sono ammessi, il dolore ti stana da qualunque nascondiglio.
E dopo aver perso tutto il sangue che avevi per le lacerazioni inferte alla tua carne da questa belva, c'è il piacere per avercela fatta.
Fatta cosa ?
Ad essere ancora vivo.
Non sei dissanguato, ti senti come dopo una sudata, spossato, ma pieno.
Ed è allora che puoi ringraziare di averlo avuto quell'amore che ti ha tolto e dato così tanto.
Così tanto da sentirti ancora vivo.
Bisogna quasi morire per sentirsi così.”
Laura Ragni
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Chissà se ogni tanto nel bel mezzo del nulla lei si ferma, interrompe qualsiasi cosa stesse facendo e ti guarda. Ti guarda perché ti ama alla follia e non vuole perdersi nemmeno un millisecondo di te. Chissà se mentre camminate, qualche volta, sente il bisogno di lasciarti due o tre passi avanti a lei perché ha bisogno di guardarti nella tua interezza e inebriarsi di ogni millimetro del tuo essere speciale. Chissà se lei che può viverti si rende conto di che fortuna le ha riservato la vita. Chissà se lei si ferma, per quanto possa, a guardarti mentre sorridi dopo averla baciata.
Chissà se tu, quando stacchi le labbra dalle sue, hai lo stesso sorriso che grida "non mi manca niente per essere felice!" Che avevi quando finiva uno dei nostri interminabili incontri d'amore.
Via- @unefilleappeleeciuls
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“Ma l’amore, l’amore vero, l’amore intero, vuole una cosa e l’altra; vuole la fusione perfetta della sensualità e della tenerezza: anche per questo è raro.”
Umberto Saba
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