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"I see you when you're down and depressed, just a mess
I see you when you cry, when you're shy, when you want to die
I see you when you smile, it takes a while
At least you're here
I see you
Yes, I see you
I see you in the dark, at the dawn of something new"
Per quanto questa canzone sembri palesemente dedicata ad una persona, non riesco a fare a meno di ascoltarla e pensare a me stessa.
Spesso leggo nei vari blog, o nei vari social, che siamo diventati una società autoreferenziale, indipendentista, pensiamo al nostro successo, non volgiamo più la faccia verso il prossimo, piuttosto preferiamo camminare con i paraocchi e pensare al nostro percorso.
Io non riesco a fare altro che essere d'accordo con questa visione della nostra società. Però, riflettiamoci, pensare a se stessi mica è sbagliato sotto certi aspetti.
Secondo me, molti di noi, vivono situazioni per cui, ogni successo personale sembra una scalata di montagna sudata, comunque tortuosa e piena di insicurezze.
A volte non è solo la questione economica, il problema: può anche essere il sistema culturale in cui siamo infilati con tutte le scarpe, che ci fa pensare che alcune cose possano non essere raggiungibili.
Però, rifletti, anche tu questo: quante volte abbiamo capito che è meglio, certe cose, farle da sole, piuttosto che farle con l'aiuto di qualcuno?
Non siamo più in grado - a volte - di capire chi vuole veramente aiutarci da chi vuole invece vedere la nostra rovina.
Io vivo questo ogni giorno. A volte penso così tanto, per ore intere, che non riesco nemmeno a fare ciò che dovrei fare.
Allora questo ragionamento, che può sembrare un po' campato in aria, mi fa pensare - e quando mai - che sono grata dei miei sforzi. Che chi prova invidia nei miei confronti se ne può anche andare a fare in culo. Forse domani vincerò io, persona in movimento, con la testa in fiamme, perché penso a me stessa, in qualche modo, cerco di pensare anche agli altri - quando posso e quando se lo meritano.
Ora però dovrei fare le cose che devo fare.
Non sarò una zombie (scusa, RickDuFer).
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Macché, quante volte avrò scaricato, disinstallato, scaricato, disinstallato, continuamente per anni questa applicazione... Quasi quasi non so nemmeno per quante volte l'ho fatto.
Ora parlo di ciò che mi va. Pubblico cose che mi piacciono in quel momento.
Non è detto che abbiamo cose in comune. Non è detto che le nostre idee possano essere utili, meno utili, belle da condividere, o meno. Che so, vediamo dove ci porta questa strada. Nel frattempo ho in mente solo una canzone ⬆️
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verrwelt inizia
Tra tanti momenti di noia, la creazione di questo blog ha fatto sì che l’idea di esprimere i propri pensieri, di rendere partecipe delle considerazioni -mie o di terzi- si avveri in modo concreto.
Siete liberi di commentare, di rispondere e condividere la vostra opinione, per crescere insieme, ma soprattutto, per vivere con la consapevolezza di un mondo vario, pieno di sfumature e a volte di contraddizioni.
Io non sono una scrittrice e la mia intenzione non è quello di diventarlo, ma di esprimere il mio pensiero in modo libero.
A voi le eventuali e personali considerazioni.
Un bacio, verrwelt.
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