theatomicradius
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Vincent Price as Dr. Warren Chapin- The Tingler
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Cupid in Flight is Struck by the Beauty of Psyche, 1908, Maurice Denis
Medium: oil,canvas
https://www.wikiart.org/en/maurice-denis/cupid-in-flight-is-struck-by-the-beauty-of-psyche-1908
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Nel quarto giorno di novembre
al quarto rintocco dell'orologio
ero sveglio da quattro ore.
Tic - tac - tic - tac.
Scandiva il passare del tempo: secondi - minuti - ore - sembravano essere interminabili e invece - o impensabile sorpresa, penserai - terminavano puntualmente.
Ero rientrato più tardi del solito quella notte, non che lo avessi voluto con chissà quale febbrile voglia segreta, non ero mosso dal desiderio - tipicamente adolescenziale - di voler passare il mio tempo libero fuori di casa, era semplicemente capitato.
È vero: la vita ti capita.
Non l'hai capita?
Non la capisci il più delle volte, la vita intendo. Mi lascio cullare da questo dolce mistero come un ubriaco dalle onde vaporose della schiuma di una lager in una notte estiva.
- La gloria è una delle più alte forme d'incomprensione -
compresi quella notte.
Pensai che tutta l'arte che conta per davvero - che sia di natura figurativa, cinematografica, letteraria, sperimentale - era stata erroneamente glorificata perché incomprensa. Senza questa intuizione (un po' banale oserei aggiungere) Joyce non avrebbe mai scritto l'Ulisse, i Velvet Underground non avrebbero mai inciso "The Velvet Underground e Nico" e via discorrendo. Saper esibire in pubblica piazza le proprie fragilità inoltre non è roba da poco, non darlo per scontato. Io ad esempio non ci riesco a mostrare le mie fragilità; fosse anche uno solo lo spettatore coinvolto. Non riesco e il perché è, come tutti i perché che si rispettino, molto vago. Le mie rigidità caratteriali sono gli ostacoli il più delle volte: "gli spigoli dell'anima". C'è gente che invece li mostra con orgoglio e quasi s'impettisce nel farlo e sputa fuori una vulcanica lista di difetti, limiti, paure, insicurezze, fragilità - per l'appunto. Li invidio perché io tutte queste risposte non le ho. Ogni tanto credo di aver risolto un quesito poi pam!
La risposta che mi ero dato non solo ci canna ma mi rimanda ad un altro quesito che insomma se hai visto "Inception" o letto "Le rovine circolari" mi avrai capito.
Caterina mi ripeteva che le fragilità sono come le nuvole: mutazioni transitorie che cambiano costantemente forma.
Non è questo il dono dell'artista?
Riuscire a riportare quelle nuvola sulla terra.
C'è chi ci riesce in 100 pagine,
chi in una sequenza dissonante di note sibilline,
chi in un imperfetto tratto ombreggiato,
chi in una manciata d'inquadrature.
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Ever feel like reality is more twisted than dreams?
THE DOOM GENERATION DIR. GREGG ARAKI
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some of Fat Cap Sprays work based on London
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andiamo a vedere i colori delle ciminiere
dall'alto dei nostri elicotteri immaginari
andiamo a dare fuoco ai tramonti
e alle macchine parcheggiate male
ad assaltare ancora i cieli
a farci sconfiggere e a finire sui telegiornali
foto in bianco e nero delle nostre facce stravolte sui quotidiani locali
andiamo a vedere i canteri delle case popolari
dai finestrini dei treni ad alta velocità
trasformiamo questa città in un'altra cazzo di città
andiamo a vedere le luci della centrale elettrica
andiamo a vedere le luci della centrale a turbogas
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The Constellations of Winter, Stephen Magsig
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