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calabriawebtvcom · 4 years
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CORONAVIRUS: 376 MAFIOSI E NARCOTRAFFICANTI STANNO LASCIANDO LE CARCERI ITALIANE?
Parlamentari FDI in Commissione antimafia: "Scarcerato carceriere Giuseppe Di Matteo, perché Conte non mette la faccia su questo?" «La misura è colma! Lascia il carcere e torna a casa anche il carceriere del piccolo Giuseppe Di Matteo, tenuto segregato per 26 mesi e poi strangolato e sciolto nell’acido. Un delitto orrendo, voluto dai corleonesi di Totò Riina e dei fratelli Brusca, per colpire il padre del ragazzino, diventato collaboratore di giustizia».
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E’ quanto affermano il segretario della Commissione antimafia Wanda Ferro e gli altri parlamentari di Fratelli d’Italia nell’organismo parlamentare Luca Ciriani e Antonio Iannone.
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«Perché il presidente Conte non mette la faccia anche su questo? Perché va in tv soltanto per autocelebrarsi e raccontare compiaciuto come l’Italia sia un modello per il mondo, quando il suo governo passerà alla storia per essere quello che ha mandato in fumo trent’anni di lotta alla mafia, calpestando il sacrificio di magistrati e appartenenti alle forze dell’ordine che hanno dedicato la loro vite per fare finire in carcere quei mafiosi che oggi stanno tornando a casa. Il presidente Conte - chiedono i parlamentari di Fratelli d’Italia in Commissione - venga a riferire in Parlamento sui 376 mafiosi e narcotrafficanti che stanno lasciando le proprie celle con la scusa del coronavirus, dica se è in grado di bloccare questa ondata di scarcerazioni, e dica se lo Stato intende ancora combattere la mafia o se ci è sceso a patti». Read the full article
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calabriawebtvcom · 4 years
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PESCA AL TONNO ROSSO: QUOTE, INTERROGAZIONE VARCHI E FERRO.
«Procedere ad un’equa ed equilibrata ripartizione delle quote di tonno rosso per valorizzare la pesca costiera artigianale, mediante bandi pubblici che favoriscano l’ingresso di nuove imbarcazioni». E’ quanto chiedono con una interrogazione al ministro delle Politiche agricole i deputati di Fratelli d’Italia Carolina Varchi e Wanda Ferro, richiamando quanto denunciato dagli assessori alla Pesca delle Regioni Calabria e Sicilia, secondo cui il sistema delle quote per la campagna del tonno rosso penalizza le marinerie locali, consentendo la pesca ad un numero ristretto di operatori, a causa di criteri che andrebbero immediatamente cambiati prima di condannare le imbarcazioni locali di pesca al fallimento.
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Gli assessori di Calabria e Sicilia hanno infatti inviato una nota congiunta al ministro Bellanova, per rimarcare come il provvedimento “continua ad assegnare le nuove quote disponibili ad imbarcazioni già in possesso di altre quote, impedendo di fatto l’accesso a nuove imprese”. Le marinerie locali, in particolare calabrese e siciliana – spiegano le deputate di Fratelli d’Italia -  vantano un’importante tradizione, ma essendo costituite prevalentemente da imbarcazioni di pesca costiera artigianale, non sono state in grado di accedere all’assegnazione delle quote, finendo con l’essere ulteriormente penalizzate da un sistema basato sui parametri delle dotazioni storiche, che avvantaggia chi è già presente nel settore, precludendo, di fatto, la possibilità di nuovi accessi.  Per Carolina Varchi e Wanda Ferro «è necessario riequilibrare il sistema, invertendo la dannosa tendenza di assegnare l’aumento di quote a poche barche, penalizzando l’intero sistema delle marinerie locali, con risvolti significativi in tema di sviluppo, economia, turismo e valorizzazione delle tradizioni». Varchi e Ferro hanno anche chiesto al ministro di incrementare immediatamente la quota da assegnare sul “Sistema della quota indivisa”, attraverso modifiche idonee a semplificare le misure di sbarco del prodotto nei porti designati. Read the full article
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calabriawebtvcom · 4 years
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COMMISSIONE ANTIMAFIA: DEPUTATI FDI CHIEDONO AUDIZIONE BONAFEDE.
Deputati Fdi in Commissione antimafia chiedono audizione Bonafede su rivelazioni Di Matteo «Dopo le rivelazioni del pm Nino Di Matteo ci aspettiamo le immediate dimissioni del ministro Bonafede». E’ quanto affermano  il segretario della Commissione antimafia Wanda Ferro e gli altri parlamentari di Fratelli d’Italia nell’organismo parlamentare Luca Ciriani e Antonio Iannone.
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«Noi di Fratelli d’Italia - proseguono i parlamentari - avevamo già chiesto al presidente Morra e ottenuto l’audizione del ministro Bonafede, per fare chiarezza sulle numerose scarcerazioni dei boss mafiosi che si sono susseguite nelle settimane successive al varo del decreto “Cura Italia”, che ha innescato il pericoloso meccanismo di correlazione tra detenzione carceraria e rischio di contagio, deflagrato poi con le circolari del Dap. Nelle scarcerazioni dei mafiosi ci sono gravissime responsabilità del governo che, dopo le rivolte pianificate e fomentate dalla criminalità organizzata, anziché punire i responsabili ha ceduto le armi e spalancato le porte degli istituti penitenziari grazie anche alle decisioni del Dap. Probabilmente l’esatto contrario di ciò che avrebbe fatto alla guida del Dipartimento il pm Nino Di Matteo, che gli stessi mafiosi temevano, come è emerso dalle intercettazioni nelle quali affermavano che “se viene questo butta le chiavi”.
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Il ministro Bonafede venga a riferire in Commissione e spieghi perché ha cambiato idea dopo aver proposto a Di Matteo la guida del Dap. Pretendiamo di sapere cosa lo ha convinto a ritirare la sua proposta e a nominare un altro direttore, poi costretto a dimettersi dopo lo scandalo delle scarcerazioni. Pretendiamo di sapere perché sulle rivolte in carcere il governo ha tenuto una linea di arrendevolezza, perché non sono state garantite negli istituti penitenziari le condizioni di sicurezza per tutelare i detenuti dal rischio di contagio, e perché si sia ritenuto che far scontare la pena a casa possa essere più sicuro di un regime di isolamento in carcere. Pretendiamo di sapere perché si continua a scaricare la responsabilità delle scarcerazioni sui magistrati di sorveglianza, mentre nel nuovo decreto del governo non si esclude la possibilità di concedere la detenzione domiciliare ai detenuti sottoposti al 41bis. Se il governo non lavora con il favore delle tenebre, faccia piena luce su questa vicenda vergognosa, che richiama alla memoria la trattativa Stato-mafia del ’92 e che sta rischiando di mandare in fumo trent’anni di lotta alla mafia» Read the full article
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calabriawebtvcom · 4 years
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WANDA FERRO: REDDITO AI TIROCINANTI, APPROVATO O.D.G. ALLA CAMERA CHE IMPEGNA IL GOVERNO.
«Su richiesta di Fratelli d’Italia, il governo si è impegnato a garantire un reddito ai tirocinanti impegnati negli enti locali, nei ministeri e nei Tis, che si sono visti sospendere o interrompere i percorsi formativi a causa delle misure di contenimento adottate per contrastare la diffusione del Covid-19, e che erano stati completamente esclusi dal “Cura Italia”». E’ quanto afferma il vice capogruppo di Fratelli d’Italia Wanda Ferro, dopo l’accoglimento alla Camera dell’ordine del giorno presentato insieme ai colleghi Walter Rizzetto, Mauro Rotelli e Ciro Maschio.  «Con l’ordine del giorno - spiega Wanda Ferro -  abbiamo chiesto di attivare strumenti di sostegno al reddito, ad esempio estendendo il trattamento ordinario di integrazione salariale di cui all’articolo 19 del “Cura Italia” anche ai tirocinanti, esclusi dalle categorie  per le quali sono state predisposte misure di tutela, nonostante si tratti di lavoratori che di anno in anno prestano servizio in settori strategici degli apparati amministrativi dei ministeri e degli enti locali». « Solo in Calabria – spiega Wanda Ferro - sono circa 7000 i tirocinanti che, a seguito delle misure di contenimento del contagio, sono stati sospesi dalle attività formative e oggi si trovano senza lavoro, senza rimborsi e con spese da sostenere. Un problema del quale ci siamo fatti carico anche attraverso una interlocuzione costante con l’assessore regionale al lavoro Fausto Orsomarso e un confronto costruttivo con colleghi della maggioranza».
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L’ordine del giorno accolto dalla Camera impegna anche il governo ad assegnare ai tirocinanti un idoneo punteggio nei concorsi banditi dai Ministeri con l’obiettivo di non disperdere la formazione e le competenze acquisite negli anni e in linea con quanto disposto dal decreto per accelerare l'ingresso di nuova forza lavoro nel pubblico impiego. «Auspichiamo ora che il governo dia seguito all’indicazione della Camera con l’inserimento delle misure già nei prossimi provvedimenti economici», conclude Wanda Ferro. Read the full article
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calabriawebtvcom · 4 years
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PARLAMENTARI FDI SU SCARCERAZIONI: "Oltre 60 sono state richieste dal Dap".
Parlamentari Fdi su scarcerazioni: "Oltre 60 sono state richieste dal Dap". Proposto intervento normativo sullo scioglimento del cumulo previsto dall'articolo 123 del Cura Italia. «I documenti che il governo ci ha consentito di visionare in Commissione antimafia, aggiornati solo al 25 aprile, dimostrano quanto sia fuorviante il tentativo del governo di scaricare sui giudici di sorveglianza la responsabilità delle scarcerazioni dei mafiosi con il pretesto del coronavirus. Infatti, secondo i dati ancora parziali, oltre 60 scarcerazioni non sono state richieste dai difensori dei detenuti, ma dall’amministrazione penitenziaria». E’ quanto affermano il segretario della Commissione antimafia Wanda Ferro e gli altri parlamentari di Fratelli d’Italia nell’organismo parlamentare Luca Ciriani e Antonio Iannone che, in attesa dell’audizione in Commissione del ministro Bonafede, hanno chiesto di acquisire l’elenco aggiornato delle scarcerazioni con le relative motivazioni e i verbali delle intercettazioni del Gom della Polizia penitenziaria nei quali i mafiosi hanno espresso timori, se non vere e proprie minacce, per la possibile nomina alla guida del Dap del magistrato Di Matteo. I parlamentari di Fratelli d’Italia hanno più volte evidenziato le responsabilità del governo rispetto allo scandalo delle scarcerazioni dei boss, prima con la linea morbida adottata dopo le rivolte nelle carceri in cui è evidente una regia occulta delle organizzazioni criminali, poi con l’inserimento dell’articolo 123 del “Cura Italia” che introduce un collegamento tra l’incompatibilità della detenzione in carcere per motivi di salute e il rischio di contrarre il coronavirus e con la circolare del Dap del 21 marzo  che ha suggerito la scarcerazione per i detenuti con determinate patologie o con età superiori a 70 anni, senza neppure escludere i capimafia sottoposti al regime di isolamento del 41-bis.  I rappresentanti di Fratelli d’Italia in Commissione hanno depositato una relazione in cui sollecitano un intervento di carattere normativo finalizzato a impedire che il rischio di contagio venga considerato come un motivo valido per disporre la detenzione domiciliare, considerato anche che i detenuti in regime di 41-bis vivono in una situazione di sostanziale isolamento che rende irrisorio il rischio di contagio. Anche per i detenuti in regime di massima sicurezza sono minimi i problemi di promiscuità. Per Ferro, Ciriani e Iannone «è necessario porre argine alle decisioni di scioglimento del cumulo penale e perfezionare la forza ostativa dell’articolo 4-bis dell’ordinamento penitenziario, per evitare misure di favore nei riguardi di detenuti la cui pericolosità, in forza dei contatti con le consorterie criminali, desta un giustificato allarme sociale. E’ evidente infatti che alcuni accessi ai benefici sono stati conseguiti da parte di detenuti dalla qualificata pericolosità criminale, proprio in forza di un'applicazione elastica, valorizzata da scioglimenti di cumuli penali, del varco creato dall'art. 123 del “Cura Italia”, che ha influenzato pesantemente, come era fatale che fosse, le decisioni della magistratura di sorveglianza anche rispetto ai delitti ricompresi nel perimetro presuntivo di pericolosità sociale, come appunto i reati di mafia. Non appare sufficiente, quindi, la norma introdotta con il nuovo decreto varato in fretta e furia dal Governo, che lascia aperta ai magistrati di sorveglianza la possibilità di applicare la detenzione domiciliare ai boss mafiosi sottoposti al regime del carcere duro, dopo aver chiesto i pareri dei procuratori distrettuali e del procuratore nazionale antimafia “in ordine all’attualità dei collegamenti con la criminalità organizzata ed alla pericolosità del soggetto”. Come se fosse ipotizzabile che un boss detenuto al 41bis possa non avere collegamenti con la criminalità organizzata o possa non essere più considerato pericoloso».  Il tema dello scioglimento del cumulo volto a superare l'ostatività - secondo i parlamentari di Fdi - meriterebbe una norma che preveda espressamente che il beneficio previsto dall’articolo 123 deve essere escluso se la pena non superiore a 18 mesi sia parte residua di maggior pena oggetto di cumulo irrogato con sentenze di condanna comprendenti anche reati di grave allarme sociale, tra cui quelli di mafia, terrorismo, narcotraffico e i gravi reati associativi. Read the full article
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calabriawebtvcom · 4 years
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WANDA FERRO: REDDITO DI CITTADINANZA AI MAFIOSI, UNA PACCHIA.
WANDA FERRO: REDDITO DI CITTADINANZA AI MAFIOSI, QUESTO GOVERNO UNA PACCHIA PER LA CRIMINALITA'. «Per i boss mafiosi questo governo si è rivelato una vera e propria manna dal cielo. C’è chi lascia il carcere e se ne torna a casa con la scusa del coronavirus, c’è chi invece riceve direttamente sul conto corrente i soldi del reddito di cittadinanza. La “coccola” del governo è andata stavolta a Vincenzo Barba, alias u Musichiere, condannato per associazione a delinquere di stampo mafioso e ritenuto figura apicale e contabile del clan “Lo Bianco-Barba” di Vibo Valentia, che ha nel suo curriculum precedenti penali come estorsione, sequestro di persona, ricettazione, truffa e usura». E’ quanto afferma il segretario della Commissione parlamentare antimafia Wanda Ferro, di Fratelli d’Italia. «In cinque mesi, senza far nulla, Vincenzo Barba si è visto accreditare l’importo di 4.500 euro. Una pacchia. La spieghi, il presidente Conte, alle partite iva che non hanno ancora ricevuto il bonus da 600 euro e ai lavoratori in attesa del pagamento della cassa integrazione. Se il Governo avesse accolto le proposte di Fratelli d’Italia volte ad evitare che il reddito di cittadinanza finisse nelle tasche di mafiosi, spacciatori e delinquenti di ogni risma, oggi non ci troveremmo di fronte alla situazione aberrante di uno Stato che finanzia l’anti-Stato». «Rivolgo le mie congratulazioni al procuratore di Vibo Valentia Camillo Falvo e ai militari della Guardia di Finanza  per l’indagine che ha portato al sequestro delle somme percepite da Barba, e per l’attività di verifica messa in campo in materia di Reddito di Cittadinanza, per evitare che il sussidio possa andare a beneficio di boss mafiosi o altri appartenenti alle cosche, e per verificare anche eventuali connivenze o mancati controlli da parte di soggetti che dovevano evitare che ciò potesse accadere». Read the full article
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calabriawebtvcom · 4 years
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WANDA FERRO: SI DIMETTA SUBITO IL MINISTRO BONAFEDE.
Segretario Commissione antimafia Wanda Ferro (FDI): subito dimissioni del ministro Bonafede dopo rivelazioni di Di Matteo
Gravissime le dichiarazioni del pm Nino Di Matteo, il magistrato che i mafiosi non volevano perché "se viene questo butta le chiavi". Perché Bonafede ha cambiato idea e non l’ha più voluto come direttore del Dap? Perché gli ha preferito un direttore poi costretto a dimettersi dopo le scarcerazioni dei boss? Abbiamo chiesto che il ministro venisse a dare spiegazioni in Commissione antimafia, ma dopo quanto raccontato da Di Matteo è bene che si dimetta oggi stesso. La lotta alla mafia è una cosa seria». E' quanto scrive in un post su Facebook il segretario della Commissione parlamentare antimafia Wanda Ferro, di Fratelli d'Italia. Read the full article
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calabriawebtvcom · 4 years
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DISASTRO SCARCERAZIONI, FDI: BASTAVA CANCELLARE ART. 123 DEL CURA ITALIA.
«Con il nuovo decreto che contiene ulteriori misure urgenti in materia di detenzione domiciliare e permessi ai detenuti, il governo tenta di mettere una pezza al disastro delle scarcerazioni dei boss mafiosi con il pretesto del coronavirus, introducendo un macchinoso sistema di richieste pareri e di comunicazioni che sembra finalizzato più a scaricare la responsabilità delle decisioni che a rendere chiaro ed effettivo un principio molto semplice: un capomafia recluso al 41bis non può tornare a casa perché c’è il rischio astratto che possa essere contagiato». E' quanto affermano il segretario della Commissione antimafia Wanda Ferro e i deputati di Fratelli d'Italia in Commissione Luca Ciriani e Antonio Iannone. «Non solo il governo non dice una parola sulla possibilità di adeguare il sistema penitenziario alla necessità di garantire in pieno la salute e la sicurezza dei detenuti - spiegano i parlamentari dell'Antimafia -  quanto cerca di deviare l’attenzione dalle proprie gravi responsabilità per le numerose scarcerazioni che si sono susseguite nelle scorse settimane. Neanche durante la trattativa tra Stato e mafia le cosche avrebbero puntato ad ottenere tanto, mentre decenni di lotta alla mafia sono stati mandati in fumo dal governo davanti ai primi focolai di rivolta nelle carceri, probabilmente fomentati proprio dalla criminalità organizzata. Noi di Fratelli d’Italia abbiamo da subito denunciato le gravi responsabilità del ministro della giustizia Bonafede e del direttore del Dap, che abbiamo chiesto di ascoltare in Commissione antimafia, e non a caso Basentini ha rassegnato le dimissioni».  «Se avesse voluto davvero porre un freno alle scarcerazioni - concludono Wanda Ferro, Luca Ciriani e Antonio Iannone -  avendo l’onestà di ammettere i propri errori anziché scaricare le responsabilità sui magistrati di sorveglianza, il governo avrebbe dovuto semplicemente intervenire alla fonte e cancellare con un tratto di penna l’articolo 123 del decreto “Cura Italia”.  Una norma “svuota carceri” che, attraverso lo scioglimento del cumulo e a tempistiche che impediscono una effettiva attività istruttoria, ha inevitabilmente portato alla concessione del beneficio della detenzione domiciliare, in maniera pressoché automatica e indiscriminata, anche ai mafiosi e a chi si è macchiato di reati gravissimi». Read the full article
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calabriawebtvcom · 4 years
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CARENZA FARMACO PLAQUENIL: INTERROGAZIONE WANDA FERRO E MARCELLO GEMMATO (FDI).
A sollevare l’attenzione del governo sulla carenza del farmaco  Plaquenil, l'antimalarico su cui si sono accessi i riflettori per i possibili effetti contro Covid-19, sono i deputati di Fratelli d’Italia Wanda Ferro e Marcello Gemmato, che hanno rivolto una interrogazione al presidente del Consiglio Conte, al ministro della salute Speranza e al ministro della difesa Guerini. “Ormai da quasi un mese - spiegano i deputati di Fratelli d’Italia - l’Azienda Sanofi ha notificato all'Aifa il rischio di carenza per il farmaco Plaquenil, a base di idrossiclorochina, proprio mentre un'associazione di pazienti reumatici manifestava la propria preoccupazione rispetto alla possibile indisponibilità di quantità di farmaco sufficienti a garantire la continuità terapeutica per le indicazioni autorizzate. Di fatto il farmaco Plaquenil non è in carenza, ma la richiesta è talmente elevata - 5 volte il consumo medio storico con un trend in costante crescita - che si verificano indisponibilità presso grossisti e farmacie: se da un lato, infatti, viene solitamente utilizzato per il trattamento di malattie autoimmuni come l'artrite reumatoide, la sindrome di Sjogren o il lupus eritematoso sistemico (Les), motivo per cui i pazienti che ‘vivono’ di questo farmaco ne stanno facendo scorte, preoccupati di non riuscire più a trovarlo, dall'altro il boom del Plaquenil è dovuto anche al via libera dato dall'Aifa per il trattamento dei casi meno gravi di infezione da coronavirus. Il risultato è che in pochi giorni il Plaquenil e gli altri farmaci a base di idrossiclorochina sono diventanti merce rara nelle farmacie di tutto il territorio nazionale, con il rischio che persone affette da artrite reumatoide, sindrome di Sjogren o LES rischiano di dover interrompere le terapie”.  I deputati Wanda Ferro e Marcello Gemmato hanno chiesto quindi ai rappresentanti del governo se, accertato il rischio di carenza per il farmaco Plaquenil, non ritengano “di autorizzare lo Stabilimento chimico-farmaceutico militare di Firenze alla produzione di farmaci a base di idrossiclorochina, al fine di garantire la continuità terapeutica dei pazienti affetti da patologie di ambito reumatologico già in trattamento cronico con idrossiclorochina e assicurare la disponibilità del farmaco anche per i pazienti con malattia Covid-19, evitando al contempo fenomeni di accaparramento”. Read the full article
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calabriawebtvcom · 4 years
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FDI: IMMEDIATO SCORRIMENTO GRADUATORIE E ARRUOLAMENTO IDONEI CORSO DI POLIZIA DEL 2017.
Annullare il Concorso per Ufficiali Ruolo Speciale delle Forze Armate e provvedere all’immediato scorrimento fino ad esaurimento delle graduatorie vigenti, e prevedere, per l'anno 2020, l'arruolamento straordinario dei soggetti idonei del concorso pubblico del 2017 per l'assunzione di 893 allievi agenti della Polizia di Stato. E’ quanto chiedono al governo i deputati di Fratelli d’Italia Wanda Ferro, Salvatore Deidda e Davide Galantino (Commissione Difesa) ed Emanuele Pisco (commissione Affari costituzionali), con un ordine del giorno al decreto del 25 marzo che reca misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19.  «Al fine di fronteggiare la gestione dell'emergenza sanitaria – spiegano i deputati Ferro, Prisco, Deidda e Galantino - anche le Forze armate stanno  mettendo a disposizione tutte le risorse e le capacità disponibili per supportare i cittadini nella gestione di questa grave crisi, sia per la tutela dell'ordine pubblico che per esigenze connesse con la fornitura di mezzi e personale della sanità militare. In piena emergenza pandemica e, nonostante la prevista limitazione o sospensione delle procedure concorsuali, è stato bandito un “Concorso per Ufficiali Ruolo Speciale” delle Forze Armate, con scadenza il 19 aprile scorso, per reclutare personale specializzato, con esclusione del personale graduato. Nonostante ben due modifiche legislative di recente approvazione, i graduati continuano ad essere esclusi dalle procedure di reclutamento per gli Ufficiali del Ruolo Speciale, come se non fossero “qualitativamente validi” ovvero non avessero “pari dignità” professionale. Il governo, attraverso la Ministra della funzione pubblica, ha dichiarato che il ricorso allo scorrimento delle graduatorie riduce i costi legati allo svolgimento di concorsi, accelera i tempi del ricambio generazionale e tiene nel debito conto le legittime aspettative di tutti quei candidati che, dopo aver affrontato, e superato, le ardue prove di concorsi pubblici, si trovano ora in posizione di idonei nelle graduatorie. La sospensione delle procedure concorsuali, rende, di fatto, impossibile il reclutamento degli agenti di polizia o delle forze armate, nonostante la carenza di organico acuita dalla fase emergenziale e nonostante i nostri uomini e donne in divisa stiano combattendo in prima linea nella lotta per il contenimento dei contagi, motivo per cui, ad oggi, è possibile attingere solo dalle graduatorie del personale risultato già idoneo». I parlamentari hanno quindi presentato la proposta che impegna il governo allo scorrimento delle graduatorie vigenti e all'arruolamento straordinario degli idonei al concorso pubblico per l'assunzione di 893 allievi agenti, bandito con decreto del Capo della Polizia del 18 maggio 2017, in possesso dei requisiti stabiliti dal medesimo bando di concorso. Read the full article
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calabriawebtvcom · 4 years
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SCARCERAZIONI DEI BOSS: FDI CHIEDE AUDIZIONE DI BONAFEDE E DIRETTORE DEL DAP IN COMMISSIONE ANTIMAFIA.
«Con l’imminente ripresa dei lavori della commissione parlamentare antimafia, riteniamo che una delle questioni più urgenti da affrontare sia quella delle continue scarcerazioni dei boss mafiosi con il pretesto del coronavirus. Chiediamo un’audizione urgente del ministro Bonafede e del direttore del Dap». E’ quanto affermano il segretario dell’organismo antimafia Wanda Ferro, e gli altri parlamentari del gruppo di Fratelli d’Italia in Commissione, Luca Ciriani e Antonio Iannone.  «Le inchieste degli organi di stampa - proseguono i parlamentari di Fdi - hanno dato ragione alle nostre denunce sulle responsabilità del governo e del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria sulle scarcerazioni di detenuti sottoposti al regime del 41bis. E’ inaccettabile il tentativo del ministro Bonafade di scaricare sui giudici le colpe di un governo incapace di garantire in carcere le condizioni di sicurezza necessarie ad assicurare il diritto alla salute dei detenuti. Il governo non può liberarsi del problema mandando a casa feroci capimafia ristretti al 41bis, rendendo vani i sacrifici dei magistrati e delle forze dell’ordine che hanno lavorato giorno e notte e rischiato la vita per arrestarli. Bisogna fermare immediatamente l’assurda ondata di scarcerazioni che sta mandando in fumo decenni di lotta alla mafia». Read the full article
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calabriawebtvcom · 4 years
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WANDA FERRO: CORDOGLIO PER MORTE POLIZIOTTO A NAPOLI.
«Ancora un servitore dello Stato ha perso la propria vita in servizio, in strada, nella guerra che ogni giorno i nostri uomini e le nostre donne in divisa combattono contro la criminalità. Esprimo profondo cordoglio e la più commossa vicinanza ai familiari e all’intera Polizia di Stato per la scomparsa dell’agente Pasquale Apicella, ucciso a Napoli nel tentativo di bloccare la fuga di alcuni rapinatori, che non hanno esitato a travolgere la volante in cui si trovava insieme ad un collega, rimasto ferito e al quale auguriamo una pronta guarigione». E’ quanto afferma il deputato Wanda Ferro, responsabile del Dipartimento Sicurezza di Fratelli d’Italia.  «E’ il momento del dolore e non delle polemiche - continua Wanda Ferro - ma quanto accaduto la scorsa notte deve ricordarci quali siano i sacrifici e i rischi che tutti gli appartenenti alle Forze dell’ordine affrontano ogni giorno per contrastare la criminalità ed assicurare alla giustizia i malviventi, anche nel pieno di un’epidemia. Il loro impegno, onorato fino all’estremo sacrificio, sia da monito a chi continua a fare in modo che i più feroci criminali vengano scarcerati con il pretesto del coronavirus». Read the full article
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calabriawebtvcom · 4 years
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FDI: GOVERNO CHIARISCA SU DOCUMENTO CHE MODIFICA RISORSE ECONOMICHE.
"Il governo faccia chiarezza sull'esistenza di una bozza di documento denominato 'L'Italia e la risposta al Covid-19', elaborato ad aprile 2020 dal Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica della Presidenza del Consiglio dei ministri, che proporrebbe due proposte volte a modificare la normativa vigente in materia di destinazione delle risorse economiche alle regioni del Sud Italia". Lo dichiarano i deputati di Fratelli d'Italia Marcello Gemmato, Edmondo Cirielli, Wanda Ferro, Carolina Varchi, Ella Bucalo, Salvatore Deidda, Ylenja Lucarelli, Salvatore Caiata e Davide Galantino annunciando una interrogazione. "Vogliamo sapere - proseguono i deputati di FDI - quali siano le eventuali modifiche alle percentuali di riparto delle risorse del 'Fondo sviluppo e coesione' che si vorrebbero modificare (Ciclo di Programmazione 2014-2020 ), e che attualmente prevedono l'80% destinato alle regioni del Mezzogiorno e il 20% destinato alle regioni del Centro-Nord. Inoltre, chiediamo se realmente il governo intenda sospendere la cosiddetta regola del 34% nella assegnazione degli stanziamenti statali ordinari in conto capitale, che attualmente prevede in nome del principio del riequilibrio territoriale, il criterio di assegnazione differenziale di risorse aggiuntive a favore degli interventi nei territori delle regioni del sud disponendo che le Amministrazioni centrali dello Stato si debbano conformare all'obiettivo di destinare agli interventi in queste regioni un volume complessivo annuale di stanziamenti ordinari in conto capitale proporzionale alla popolazione di riferimento". "Infine - concludono gli esponenti di FDI - chiediamo di sapere quali iniziative intenda adottare l'esecutivo al fine di assicurare comunque un congruo ed adeguato riparto di risorse in favore delle regioni del Sud affinche' si possa garantire sempre il riequilibrio territoriale tra le diverse zone del Paese nonche' lo sviluppo della coesione economica, sociale e territoriale e la rimozione degli squilibri economici e sociali del Paese cosi' come disposto dall'articolo 119 della Costituzione della Repubblica italiana". Read the full article
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calabriawebtvcom · 4 years
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WANDA FERRO: UNICA VERA PRIORITA' DEL GOVERNO, LA SPARTIZIONE DELLE POLTRONE.
«Chi pensa che il governo in questo momento si stia preoccupando di procurare respiratori per le terapie intensive o di salvaguardare il sistema produttivo della Nazione dalla crisi economica e delle speculazioni finanziarie si sbaglia di grosso. C’è una sola task force pienamente operativa ed è quella in cui grillini e sinistra stanno litigando per spartirsi centinaia di poltrone di enti pubblici e grandi aziende di Stato». E' quanto afferma il vice capogruppo alla Camera di Fratelli d'Italia, Wanda Ferro, che prosegue: «Mentre tutta l’attenzione è rivolta all’emergenza sanitaria ed economica, il governo “che non lavora con il favore delle tenebre” ha prima indebolito il ruolo di controllo del Parlamento, per poi procedere al rinnovo dei vertici di Inps e Inail e di aziende come Enel, Poste, Eni, Leonardo. Ci vuole davvero faccia tosta ad appellarsi allo spirito di collaborazione istituzionale, per poi avventarsi in maniera famelica sulle partecipate per accaparrarsi le poltrone dei consigli di amministrazione. Noi di Fratelli d’Italia - conclude l'on. Wanda Ferro - abbiamo chiesto il temporaneo congelamento delle nuove nomine dei vertici delle partecipate pubbliche, perché riteniamo che in questo momento delicato per la Nazione vada garantita la stabilità e la continuità gestionale delle aziende, per tutelare i nostri asset strategici dalla crisi e dalle speculazioni». Read the full article
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calabriawebtvcom · 4 years
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COMMISSIONE ANTIMAFIA: WANDA FERRO, ASSICURARE REGOLARE FUNZIONAMENTO.
“Nonostante le difficoltà legate all’emergenza coronavirus, riteniamo si debba assicurare il regolare funzionamento della Commissione parlamentare antimafia”. A chiederlo è il segretario della Commissione antimafia Wanda Ferro, anche a nome degli altri parlamentari del gruppo di Fratelli d’Italia in Commissione, Luca Ciriani e Antonio Iannone. “oggi più che mai è necessario che la Commissione si riunisca, come le commissioni permanenti, naturalmente adottando gli accorgimenti tecnici necessari a garantire la sicurezza di tutti gli addetti ai lavori. E’ doveroso infatti che, proprio nel corso dell’emergenza, la Commissione dia il proprio contributo in termini di analisi e proposte, considerato l’alto livello di allarme che è stato sollevato da autorevoli magistrati antimafia, dal procuratore nazionale Cafiero De Raho, ai procuratori Gratteri, Bombardieri, Lombardo. E’ necessario assicurare la massima attenzione e una immediata capacità di reazione da parte del Parlamento per contrastare gli appetiti delle organizzazioni mafiose sui grandi flussi di liquidità destinati ad assicurare la ripartenza del sistema economico nazionale, ma anche per tenere alta l’attenzione sul rischio di infiltrazioni criminali nel tessuto produttivo colpito dalla crisi, con effetti distorsivi sull’economia legale, e sui tentativi della criminalità di inserirsi nelle situazioni di disagio per riconquistare consenso sociale attraverso il proprio ‘welfare’. Per questo chiediamo anche al presidente Morra di sollecitare la presidente del Senato Casellati e ai capigruppo di Palazzo Madama affinché vengano superate al più presto le difficoltà di natura tecnica per favorire una ripresa dei lavori della Commissione antimafia”. Read the full article
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calabriawebtvcom · 6 years
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