#vorrei solo stare a letto un altro po'
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nata per trascorrere questa giornata a fare l'amore mentre fuori piove, costretta a infradiciarmi sotto la pioggia e avere l'aspetto di un pulcino bagnato
#ho pure un pranzo con gente che non conosco oggi tutto ok#vorrei solo stare a letto un altro po'#mio post#me#ugh
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Cara me, siamo in un periodo no. Pensavo davvero che non avrei più rivissuto questa sensazione. Forse ci speravo. Ma un po ci credevo davvero. Il tempo mi aveva rassicurata. Pensavo davvero di essere diventata una persona più forte. Ma mi sbagliavo. La verità è che per quanto io ci provi a non pensare, la mia testa è più forte. Vorrei solo svegliarmi e smettere di provare questa sensazione. Vorrei fosse un incubo. Sono certa di non essere la prima a stare così. Ma ciò non mi aiuta neanche un po'. Mi sento persa, piena di tristezza, come se niente avesse più senso per me. Mi sento semplicemente male. Come quando si ha la febbre, e la tua mente prova a dimenticarsene ma il tuo corpo te lo vieta. È questo. A volte mi illudo e dico a me stessa che va bene, tutto va bene. Ma poi arriva il delirio. Sento una cosa stringersi forte alla pancia, il respiro diventa affannoso e le lacrime scendono come un fiume senza chiedere il permesso. Scrivo perché ho letto che aiuta. Dicono tante cazzate. Ma tanto dobbiamo passare il tempo quindi tanto vale provare. Prima di lei lo facevo sempre. Non avevo nessuno con cui parlare dei miei sentimenti, i miei desideri, i miei tormenti. E così avevo imparato a scrivere i miei segreti. Segreti perché sapevo che chiunque li avesse letti, si sarebbe spaventato che una bimba così dolce potesse pensare cose tanto amare. E pure ora riguardando indietro penso che quel dolore fosse nulla confrontato a questo. Forse perché ho scoperto com'è stare bene. Inoltre, altra cazzata, dicono che il dolore si dimentica. Io non l'ho mai dimenticato. O almeno questa sensazione, non l'ho mai scordata e in fondo sapevo che primo o poi sarebbe tornata. Perché le cose a volte vanno bene e altre vanno male, ma quando vanno male il tempo dura in eterno e allora tutto è più difficile. Non so se posso sopportarlo di nuovo questo dolore. Mi fa male, è un male che vorrei spiegare a parole ma non riesco. È troppo forte. La cose più dolorosa di questo male è che non so se passerà. E se mai passerà io riuscirò a superarlo? Tornerò come prima? L'ultima volta ci è voluto tempo. Io tutto questo tempo non ce l'ho più.. non voglio scrivere altro perché non sarei abbastanza forte per leggerlo, la mia mente sta cercando di eliminare una parte di questo dolore, perché non riesce a metabolizzarla e io lo so. Lo so perché col tempo ci si impara a conoscersi, ad accettare che siamo essere umani, non supereroi come ci vogliono far credere. Siamo semplici esseri umani. Siamo fatti di paure. E purtroppo per cacciarle a volte, si ha bisogno di qualcuno. Non so e forse non voglio davvero saperlo, se si può fare da soli.
Se ce la si può fare da soli.
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All’improvviso mi viene da dirti una cosa.
È per te. È per ora.
Non posso aspettare.
Non posso dirlo a nessun altro.
È tua.
Allora la scrivo.
La metto sulla carta.
Te la leggerò un giorno tutta questa carta scritta.
Carta scritta di te.
Carta di pensieri che non potevano aspettare.
Che ho scritto perché non eri qui, a letto con me.
Mi sarei girata verso di te.
Ti avrei chiesto "Dormi?"
Se fosse stato silenzio, sarei venuta su di te, di lato, a poggiare il viso sulla schiena e avrei pensato le mie parole sulle tue spalle.
Ma non dormi con me.
Allora accendo la luce e scrivo, le metto sulla carta.
Carta scritta di te,
di domande che non potevano aspettare, e che, allora, ho scritto.
Dove sei?
Che fai?
Preso il caffè?
Le domande della vita.
Non sono grandi domande, entrano in una tazzina.
Se fossimo in cucina insieme, ti bacerei.
Le domande della vita non sono grandi,
entrano in una carezza.
Mi manchi da morire.
Questo posto è pieno del tuo vuoto.
Vorrei parlarti.
Senza parole.
Solo sentirti.
Solo vederti.
Solo stare con te.
Solo tutto.
Continuo a scrivere parole che avevano bisogno non di una penna,
non di carta, non di un telefono, non di un pensiero,
ma di sfiorarci un po’.
C’è tanto bisogno di scrivere quando non sei con me.
C’è tanto bisogno di silenzio quando non sei con me.
C’è tanto di te.
C’è tanto, tanto, di te, nei miei momenti,
così tanto che si fa sera, che si fa mattina.
Tante pagine scritte.
Tante cose da dirti.
Tante domande da farti.
E sarebbe bastato girarmi nel letto.
E sarebbe bastato passarti un caffè.
Ma non era...
cit.
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11.17 giovedì 16 febbraio
A volte capita che la vita riservì sorprese, già ma non quelle degne di chiamarsi tali anzi.. a volte sono talmente sorprese che sembra ti crolli il mondo addosso, ti continui a dire che non doveva andare così, che la vita è lunga ma continui a non darti pace coi soliti pensieri. Ti odi, ti incazzi con te stesso, ti aggrappi al nulla più totale nella speranza che sia solo un brutto sogno perché non hai buttato via il tempo con qualcuno ma sapevi che era speso bene perche quella persona per te è davvero tutto allora ti incazzi ancora di più perché d’ora in avanti non ci sarà più in nessun modo, ho giocato male le mie carte e basta, mi mancherà sempre più dell’aria che respiro, mi mancherà tutto, penso durerà in eterno credo un eterno che non è ben comparabile ma sarà comunque troppo tempo e starò sempre peggio, il male d’amore con la friend zone sono una brutta accoppiata me sa.. io celho messa tutta e va bene così, farò questo crogiolo di dolore parte presente della mia vita è basta che devo fa, non avrei mai creduto potesse succedere.. invece è successo, saranno solo tanti bei ricordi, litigate epiche e niente alti e bassi come tutto ma quando si ha prospettive diverse purtroppo è quello che fotte, non incontrarsi e separarsi per forza di cose nonostante tutto il bene. Giuro sono bloccato sul letto a scrivere e sto sbadigliando da ore, non penso nelle prossime ore avrò più voglia di far nulla, ho perso qualsiasi tipo di estro potesse venirmi e Tumblr sarà nuovamente il mio compagno di avventure per un po’ credo. C’è il sole, un sacco e ho un caldo allucinante come spesso accade, devo poi chiamare mia zia per chiederle due cose dato che domani tornerò nella mia città natale per un paio di giorni giusto per andarla a trovare, fare un giro con mio cugino e chissà che altro poi il giorno dopo penso andrò a trovare mia mamma che nn sta nulla bene, ma questa è un’altra storia e nulla per la sera poi credo tornerò a casa mia.
Sento solo che sto di merda in questo momento e vorrei che le cose in generale fossero andate diversamente, mi dispiace per tutto ma non posso nascondere i miei sentimenti al mondo, non riuscirò mai a farlo, in questi casi c’è spesso che si fa aiutare ma alt i miei amici più cari sono meno di tre e più di uno e uno di loro è mancato quindi.. è il rimanente è lontano e lavora, bello schifo che sono: solo soletto mazziato e cazziato, giuro ora non sento più incentivi come prima, nessuno..lo so è difficile e brutto credere in un rapporto con una persona che c’è la possibilità che si trasformi un casino un giorno ma ho fatto il solito errore di crederci troppo perché avevo davanti una delle persone più belle mei conosciute in mia vita e voillà le merd son fé.. siinizia sempre con le amicizie più belle e poi uno si innamora(spoiler stavolta io), e la cosa brutta è che l’altra persona crede solo nella stessa bella amicizia che c’era un tempo e che tu man mano hai però da parte tua fatto diventare altro.
Non so quanto durerà sto monologo senza fine perché non voglio nemmeno fermarmi a pensare, non so che fare a parte deprimermi e ripensare al tempo passato mentre sto in lacrime, non riesco nemmeno a giocare ai videogiochi o ascoltare musica, ne disegnare.. non mi viene nulla se non stare sul latto a piangere ancora, spero solo non mi ricomincino le crisi di qualsiasi cosa, se sono solo mentre ho crisi ho una fifa boia che possano crescere a tal punto dal farmi del male..spoiler sono da solo e sto tremando, chissà come andrà a finire se in una tachicardia o attacco di panico boh lo scopriremo in questa favola..
Ps anche se poi dopo il tutto non riuscissi più ad alzarmi se finisco a terra non sarebbe poi così male dato il periodo, vedremo chi ci sarà a raccogliermi col cucchiaino e a sbattermi in faccia che la vita può essere meglio di così. SPOILERONE nessuno perché nessuno ci tiene a me a tal punto anzi si forse lo farebbe mia madre ma è convalescente operata di tumore a 60 km da me quindi ciccia si vedrà .
Buon periodo di merda,spero ce lo abbiate almeno un minimo migliore del mio dai alla prossima se ci sarà
Leo
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Ogni famiglia, che sia composta da due, tre o quattro membri, ha un suo linguaggio. Un linguaggio strettamente linguistico, uno fisico, uno comportamentale e così via.
Ognuno ha un suo modo di rapportarsi a sé e all'altro unico e che, in famiglia, diventa in qualche modo qualcosa di condiviso, così che questo linguaggio possa essere letto e scritto da tutte le parti.
Ebbene, io vorrei sapere qual è stato il mio primo evento della mia vita che mi ha portato letteralmente a scollarmi dal linguaggio della mia.
Ero decisa: sarà stato il lontano 2017, quando ho preso quell'aereo e ho vissuto una vita mia per la prima volta.
Poi ho pensato ancora: no, forse è stato prima. Forse è cominciato tutto con il DCA: quando piangevo all'improvviso e l'unica cosa che mi si riusciva a dire era che ero pazza e che mi dovevo alzare dal letto perché andava rifatto.
O forse ancora prima: quando ho incontrato a 14 anni la mia migliore amica che, gracile gracile, mi ha dato uno zuccherino ogni volta per sciogliere un po' questo muro di ghiaccio che mi hanno insegnato a portare.
O forse, io ci sono nata con un altro linguaggio e basta, chi lo sa. Perché sennò... perché piangevo tutte le volte che mamma non rimaneva all'asilo con me? Perché io dovevo sentire questo bisogno costante di essere considerata, di avere la prova di esistere e di essere presente, di sentirsi voluta bene?
Il mio linguaggio è sempre stato diverso da quello della mia famiglia. E infatti, a quei pianti non ho mai ricevuto carezze per calmarmi, ho ricevuto abbandono perché mia mamma se ne andava a casa. Non ho ricevuto abbracci (pure finti) che da maggiorenne.
E quindi anche oggi mi ritrovo in una dinamica la cui grammatica mi è proprio estranea, totalmente.
Ma la vogliamo smettere di stare con il muso lungo?
Ma come stai? Che ti senti? Oggi stai meglio?
Non sono di certo pronta a ricevere col sorriso domande del genere, il mio orgoglio non me lo permette, ma non posso negare che desidererei ricevere queste domande. E invece, forse per lo stesso orgoglio, queste domande nemmeno le si fanno. Ah quindi forse il linguaggio ha una base comune? Sni perché io ho subito un torto, un torto che potrei fare come lo avessi dimenticato il prossimo minuto se qualcuno facesse anche solo la mossa di un tentativo di riappacificazione. Invece nessuna mossa, nessun tentativo. Si aspetta, passivi, che la rabbia sbollisca. Perché così è scritto nel linguaggio, nei secoli dei secoli.
Io però non parlo più questa lingua. Non tollero più di dimenticare senza ricevere le mie dovute scuse. Le mie amiche, quando ho raccontato l'accaduto, non hanno fatto altro che ripetere le stesse parole e tra di loro non si sono nemmeno sentite: che schifo, che vergogna. Parole per me fortissime, sono arrabbiata ma forse non avrei usato schifo. Ma se le usano le mie amiche, chi sono io per non accettarla? Forse questo dimostra nuovamente quanto io abbia perdonato talmente tanto da non sentirmi più una dignità, una importanza. In effetti è come mi sono sentita quella sera: senza nessuna importanza. Perché un altro linguaggio in questa famiglia è che l'importanza te la devi da solo, nessuno te la da perché è giusto che sia così.
Se dico un mezzo fatto mio che mi preoccupa, nessuno mi chiederà dettagli. Te lo devo sciorinare tutto per filo e per segno per ricevere, forse, la tua attenzione.
Io però non sono fatta così, di nuovo. Io per ogni cosa ho sempre questa cosa per cui mi vorrei fare piccola piccola, così non disturbo nessuno. E nella mia testa continuo a farlo pure se sono ancora arrabbiata - anche perché poi vengo etichettata come dispettosa ed è una cosa che proprio non tollero.
Non lo so quand'è che ho cominciato ad avere un linguaggio mio. Forse è così da sempre e io non ho fatto altro che soffrire proprio per questo motivo perché non mi si capiva e io non capivo quello che mi si diceva. È una sofferenza anche così. Purtroppo, per me è una sofferenza sempre e comunque: sia nella tempesta che nella quiete. Ma se il campo avversario non è in grado di abbassare armi che non si capisce nemmeno perché siano state alzate, allora non posso fare altro che arrendermi alla mancanza di volontà della quiete.
Ovviamente anche questa volta piangerò sempre e solo io, come sempre. Ma per quanto farà male, forse farà bene dopo. E va bene così. O forse no.
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Serenitea Shop | Sparkling Berry Juice
Kaveh x f!reader
italiano
Modern AU
Serenitea shop >
Diedi un veloce sguardo all'entrata e quando vidi il ragazzo che stavo aspettando, posai una mano tremante al petto come se quel gesto mi aiutasse a frenare i battiti accelerati. - Argh, non ci posso credere che sto per farlo... Ti sembro decente?- chiesi al mio amico mentre controllavo il mio riflesso alla finestra vicina. Capelli morbidi e pettinati, ma con evidenti ciuffi disordinati per via del viaggio in bici. I vestiti ben scelti e curati ma con l'altra mano a stropicciarli per il nervosismo. E infine, un bel sorriso timido di accompagnamento.
"Stupenda" poteva solo pensare, ma non si sarebbe permesso di fare commenti così imbarazzanti in quell'esatto momento. Per evitare balbettii, il ragazzo biondo annuì convinto, senza togliermi gli occhi di dosso. Nervosismo, gelosia, imbarazzo, riversati in quella forte stretta intorno alla sua tazza. I pettegolezzi arrivati che parlavano del mio weekend, erano stati una coltellata dietro l'altra per Kaveh. - Eccolo,...- sospirai pesantemente. Mi girai e diedi un'ultima sorrisone al mio amico. Mi abbracciò forte, e quando con la coda dellocchio vide quei capelli grigi, capì che era il momento per togliersi dalla scena.
---
Trattenni il fiato per qualche istante e dopofichè presi coraggio nel rispondere alla chiamata - Pronto? - era chiara una certa rottura nella mia voce. - Sono io, Kaveh. Sei a casa adesso? - rumori stradali facevano da colonna sonora alla sua voce un po' affannata. Un intera giornata era passata senza mie notizie, dovevo aspettarmi che avrebbe provveduto. - Ah... sì. Scusami se non ti ho salutato prima di andare, ero un po' di fretta. - ci ridacchiai su, il nodo alla gola sempre più fastidioso. - Sto venendo a trovarti. - affermò conclusivo. - Ah...davvero... e come mai? Non hai altro da fare? Di sicuro di meglio che perdere il tuo tempo con me. - e saltellò un piccolo singhiozzo. - Voglio vederti. Siamo amici giusto? E lo siamo perché mi piace passare il tempo con te. - rispose di nuovo con decisione. - V-va bene,... Ma ne sei sicuro? V-va tutto bene sai. E poi s-s sono un po' stanca non vorrei annoiarti...-
- E tu?- mi interruppe - Vuoi che io venga o preferisci stare da sola? - chiese. Questa volta il tono era molto più calmo e accomodante delle precedenti risposte. - non voglio... essere sola. - - Arrivo - *Ding dong
La chiamata interrotta e sentii dal piano di sotto mio padre accogliere qualcuno e chiamare il mio nome. - C'è Kaveh che ti cerca. - Con grande sforzo riuscii a dirgli di lasciarlo entrare senza sembrare completamente affranta. Era tutto da tutto il giorno che avevo il mal di pancia, ma ancora le lacrime non sembravano voler scendere.
I leggeri passi si avvicinarono e lo vidi fermo davanti alla porta d'entrata. - Posso? - chiese per sicurezza e gli risposi con un cenno di assenso. - Chiudi pure, grazie. - Si addentrò, e nell'avvicinarsi i suoi occhi curiosi girovagavano involontariamente, il suo occhio da architetto era sempre vigile.
Mi rannicchiai ancora più su me stessa e gli feci cenno di sedersi sul mio letto, e troppo immersa nei miei pensieri non notai il graduale aumento di saturazione sulle sue guance ad ogni passo verso di me. Prima che potesse aprire bocca iniziai una casuale conversazione: "Come e andata a scuola?" "Cosa hai mangiato a pranzo?" "Oggi era propria una bella giornata."... E lui decise di assecondarmi per un po'.
Passato un buon 10 minuti, fu lui ad interrompermi questa volta posando una mano sulle mie braccia incrociate strette al mio corpo. - Scegli tu quando me ne vuoi parlare, ma ti consiglio di farlo. Se non con me, chiama qualcuno che ti fa stare a tuo agio, ma sfogati. - e come il ritorno violento dell'acqua in un fiume in secca, scoppiai in una cascata di lacrime. Da rannicchiata su me stessa mi ritrovai ben presto stretta a Kaveh in una naturale ricerca di conforto che il mio amico era volenteroso di offrire.
Il pianto e il supporto silenzioso erano riusciti a rischiarare la mia mente annebbiata dalle troppe emozioni. Ero pronta a sfogare il mio imbarazzo e confrontarmi alla delusione amorosa. Con più coscienza di ciò che mi accadeva intorno, fui colpita da un profondo senso in colpa. Avevo sfacciatamente stropicciato il povero biondo fra pianti e abbracci, come se fosse un fazzoletto.
Lo trascinai al piano terra del palazzo, dove si trovava il caffé di famiglia, il Serenitea, e mi sbrigai a preparare uno spuntino da offrirgli. Mi avvicinai al tavolo dove si era accomodato e invece di sedermi gli proposi: - Che ne dici se ci dirigiamo verso casa tua? Voglio dirti tutto ma qui e un po' affollato. - guardai l'orologio - Si sta anche facendo tardi, domani devi andare ancora a scuola no? Annuì e propose - Ci possiamo fermare a Vanarana. -
La grande serra era uno dei luoghi piu belli da visitare di Teyvat. Non era semplice da trovare, bisognava percorrere delle stradine secondarie strette strette. Una volta raggiunto il cuore di quel quartiere di periferia, la piazzetta era stata trasformata completamete e resa un enorme giardino coperto, ricco di piante rigogliose e fiori colorati. - Sembra non ci sia nessuno sta sera. - commentai. - Dai sediamoci.- lo trascinai tirando leggermente la sua mano.
- Buon appetito. - mi sorrise ma con un sottotono di impazienza dopo aver "imbandito" uno dei tavolini di vetro e metallo con la nostra cena.
- Grazie Kaveh. - allungai d'un tratto la mano per prendere la sua. Il contatto, elettrico e le sue guance si tinsero di rosa. - P-per cosa? Sei tu che hai preparat...- - Hahaha non sto parlando della cena. Grazie per tutto. - gli dissi con sincerità, i miei occhi ancora arrossati e lucidi ma rivitalizzata dopo la breve risata.
Mi strinse leggermente la mano e sorrise a sua volta. - Senti,... sto trattenendo da tutto il pomeriggio gli insulti per quel tronco di quercia senza anima...- e scoppiai a ridere di nuovo, la delusione della mattina si stava alleggerendo e quindi iniziai a spiegare senza lasciare la sua mano. - Ehm... Non mi pare di averti aggiornato molto sulla serata di sabato... - - No, ma se Cyno ha spettegolato il vero,... Non voglio sapere dettagli. - mise il broncio ancora più rosso di prima. - Immagino di sì allora,... - cercai di riassumere dribblando il più possibile i dettagli più intimi. - Pensavo ci stesse insomma, ma oggi mi ha schiaffato senza rimorsodi come lo abbia fatto solo per farmi un piacere, o qualcosa del genere. -
- Cioè ti ha usata e poi...- era furibondo a dir poco, ma quando spostai la mano sulla sua guancia si sbollì immediatamente. - Va bene così, almeno adesso lo so che non sapeva da fa. - e il mio sorriso si allargò ancora di più - E poi da questa situazione, ho ho solo confermato quanto sono fortunata ad avere te Kaveh, e un sacco di amici a sostenermi in queste giornate di merda. - ridacchiai.
Prima che potessi vedere quanto era diventato rosso mi strinse forte e mormorò nel mio orecchio - Bene, ricordatelo perché sappi che non me ne vado da nessuna parte. - Qualcosa nel mio cervello scattò, e presto le mie guance erano tinte come le sue.
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stasera stavo pensando a come deve essere vedersi allo specchio e piacersi. In vita mia non ricordo giorno in cui mi sia guardata allo specchio e mi sia piaciuta anche per un momento, fin da piccola, da quando ancora non dovevano interessarmi queste cose. Ho sempre avuto un brutto rapporto col mio corpo, ma inizialmente non col cibo, i problemi sono arrivati dopo. I problemi sono arrivati quando iniziai a sentire il bisogno di rigettare tutto quello che mangiavo, avevo paura di digerire qualsiasi cosa. La mia prima volta la ricordo come fosse ieri, era il 2020, avevo già avuto problemi di attacchi d’ansia e di panico che mi avevano portato a mangiare meno, molto meno, ma quel pomeriggio per lo stress mi ero mangiata un intero pacco di patatine, non riuscivo a fermarmi, volevo fermarmi, ero piena, ma il mio corpo continuava e ne voleva ancora. Alla fine del pacco mi accorsi di averlo divorato in meno di 5 minuti, mi è automaticamente salita una voglia infermabile di voler buttare tutto quello che avevo mangiato. Fu la prima volta che vomitai volontariamente mettendomi due dita in gola. Da lì il mio cervello si convinse che così non avrei potuto prendere più peso se vomitavo tutto ciò che mangiavo. Poi un giorno, da un momento all’altro senza motivo smisi. Dopo un anno continuavo a non piacermi ma ero fidanzata e andava tutto bene, non me ne fregava niente e quindi mangiavo il doppio. Dopo qualche mese ho avuto un brutto incidente che mi ha costretto a restare a letto per un paio di mesi, mesi in cui mangiavo e mangiavo la qualsiasi. Mesi in cui ho scoperto di soffrire di binge eating, il bisogno di mangiare e non riuscire più a fermarsi, sentendosi in colpa subito dopo. Il binge non si abbandona mai, o almeno io a distanza di 4 anni non riesco ancora ad abbandonarlo del tutto. Nel 2022 credevo di aver smesso di complessarmi per il cibo, ma non era così… avevo iniziato una dieta inventata da me dove si mangiava lo stretto necessario per stare in piedi, e quando invece mangiavo qualcosa che non dovevo avevo il bisogno di vomitarlo. Di nuovo. Ricomincia il loop, perché è così che funzionano i disturbi alimentari. Un giorno ci soffri, dopo un po’ pensi di essere guarito, ma alla fine non ne esci mai del tutto. Tutt’oggi a fine 2024 so per certo che la bulimia e il binge eating faranno sempre parte di me e non mi abbandoneranno mai del tutto. Questo perché tutt’oggi non riesco ancora a guardarmi allo specchio e piacermi. Chissà cosa si prova a stare bene col cibo e col proprio corpo. Spero di scoprirlo un giorno, ma lo potrò scoprire solo quando avrò perso altri 10 kg per stare bene con me stessa. Ne sento il bisogno. Non mangiare mi aiuta dico, eppure è così sbagliato. Come se ne esce? Ho anche cercato di procurarmi dei lassativi, a 21 anni non mi sembra un pensiero normale, eppure non riesco a pensare ad altro. Vorrei solo che il mondo smettesse di essere così pesante.
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Real Friends - Maybe This Place Is the Same and We're Just Changing, traduzione testi
L’unico momento in cui mi sento bene È quando sono parcheggiato davanti a casa con le lacrime agli occhi
(da: Cover You Up)
1. Real Friends – Maybe This Place Is the Same…, traduzione
Magari questo posto è sempre lo stesso Magari questo posto è sempre lo stesso e stiamo semplicemente cambiando noi
Magari questo posto è sempre lo stesso e stiamo semplicemente cambiando noi 2. Real Friends – I Don’t Love You Anymore, traduzione
Non ti amo più Non ci posso credere che hai il coraggio di dire che mi ami
Poi mi hai lasciato qui agonizzante
Io non ti amo più
Spero che sei felice da quando non ti conosco più
Eri parte di me e adesso non sei altro che un ricordo Anche se ti vorrei di brutto qui a letto con me
So che hai trovato qualcun altro che sta con te
Andrò avanti a dormire di traverso su questo letto vuoto per riempire lo spazio solitario
Sono un ragazzo che ha troppo spazio solitario Adesso sono un po’ come le foto che fai
Non sono altro che qualcosa che era un tempo
Come i colori che sbiadiscono alla luce del sole
Non sono più niente di speciale come erano prima
Sono spariti e non torneranno più
No, non torneranno più
Io sono sparito e non tornerò più Anche se ti vorrei di brutto qui a letto con me
So che hai trovato qualcun altro che sta con te
Andrò avanti a dormire di traverso su questo letto vuoto per riempire lo spazio solitario
Sono un ragazzo che ha troppo spazio solitario Oggi mi sono svegliato e ho realizzato che quello che c’era tra di noi è morto
Io per te sono solo un mucchio di ossa senza vita
Ho passato troppi anni a pensare a una persona che a me nemmeno ci pensa
A pensare a una persona che a me nemmeno ci pensa
A pensare a una persona che a me nemmeno ci pensa Anche se ti vorrei di brutto qui a letto con me
So che hai trovato qualcun altro che sta con te
Andrò avanti a dormire di traverso su questo letto vuoto per riempire lo spazio solitario
Sono un ragazzo che ha troppo spazio solitario 3. Real Friends – Cover You Up, traduzione
Insabbiarti È una di quelle sere in cui ho paura di andare in cantina
Queste quattro pareti danno la sensazione che stanno per crollare
Ci sono foto di noi due nascoste dietro al divano
Starò ad aspettare che entri la luce del sole dalla finestra Starò cercando di dimenticarti oppure solo di insabbiarti?
Mi manchi solo a tarda notte quando non riesco a dormire e penso con troppa sincerità
Ho perso te, per cui non ho niente da perdere Una volta avevo una via di fuga
Ma ho fatto a pezzi la cartina parecchio tempo fa
Per cui mi racconto una bugia e mi dico che non me ne frega niente
Resterai sempre nascosta nella cantina di tutto quello che amo Starò cercando di dimenticarti oppure solo di insabbiarti?
Mi manchi solo a tarda notte quando non riesco a dormire e penso con troppa sincerità
Ho perso te, per cui non ho niente da perdere L’unico momento in cui mi sento bene è quando sono parcheggiato davanti a casa con le lacrime agli occhi
Trovo conforto nella debolezza perché lei c’è sempre per me
Resterai sempre nascosta nella cantina di tutto quello che amo Stai cercando di dimenticarmi oppure solo di insabbiarmi?
Mi manchi solo a tarda notte quando non riesco a dormire e penso con troppa sincerità
Ho perso te, per cui non ho niente da perdere 4. Real Friends – Old Book, traduzione
Vecchio libro Vengo trattato come un vecchio libro dimenticato su una mensola
Tutti hanno sottolineato quello che volevano leggere e il resto se lo sono dimenticati
La mia spina dorsale ne è uscita consumata e piegata
Per cui prenditi quello che vuoi da me e il resto dimenticatelo Questa cosa mi disturba davvero, perché non pensavo di ritrovarmi dove sono oggi
Ho le ossa che vogliono staccarsi dalla pelle
Non è qui che voglio stare
Mi cago in mano all’idea di invecchiare
Sono un vecchio libro 5. Real Friends – Summer, traduzione
Estate Eri uno spettacolo per gli occhi
Eri un peso sul cuore
Non pensavo di arrivare a vedere questo giorno
Ti ho ancora nella mente, ma non nel petto
Sono un po’ logoro dato che mi hai fatto a pezzi, cazzo Mi hai fatto credere che ci fosse qualcosa tra di noi
Evidentemente mi sbagliavo
Pensavo che ormai fossi insensibile a questa cosa
Evidentemente mi sbagliavo Mi manchi come l’estate
In questo momento io penso di aver bisogno di te
Ma in realtà non ho bisogno di te
Supererò l’inverno senza di te Resta con me o non restartene qua affatto
Io ero il ragazzo che aveva troppa paura ed è scappato
Io ero la colla che non si è mai seccata
Tu eri la ragazza che ha preso una decisione e mi ha lasciato qui da solo a morire Mi manchi come l’estate
In questo momento io penso di aver bisogno di te
Ma in realtà non ho bisogno di te
Supererò l’inverno senza di te Mi metterò seduto per terra in cantina
Spegnerò tutte le luci e cercherò di non pensare a te
Tu sappi che quando sarò là sotto saprò che non ti starò passando per la testa Eri uno spettacolo per gli occhi
Eri un peso sul cuore Mi manchi come l’estate
In questo momento io penso di aver bisogno di te
Ma in realtà non ho bisogno di te
Supererò l’inverno senza di te
E supererò l’inverno senza di te Mi hai fatto credere che ci fosse qualcosa tra di noi
Beh, evidentemente mi sbagliavo 6. Real Friends – Loose Ends, traduzione
Cose in sospeso La notte procede e io passo dal sentirmi fuori posto al sentirmi un fantasma
Ti manco quando non ci sono
Però quando sono qua è come se fossi nascosto dietro la vernice delle pareti
Sarà la solitudine a tenermi al calduccio stanotte
Mi terrà al calduccio lei visto che tu non lo fai So di avere delle cose in sospeso che mi fanno passare troppe nottate a guidare per dei vicoli ciechi
Mi sa che sono in cerca di una cosa migliore di questa Se stare in tour è la mia casa io non me ne vado più via
Tutti i paesini mi fanno gettare via le mie paure più grandi
E le grandi città fanno sembrare più piccole le robe che non vanno So di avere delle cose in sospeso che mi fanno passare troppe nottate a guidare per dei vicoli ciechi
Mi sa che sono in cerca di una cosa migliore di questa Quando io non ci sono, qualcuno la sente la mancanza del mio fumo passivo?
Tu ci pensi a dove mi trovo o con chi sono?
Di’ pure che la mia è la storia deprimente di un ventenne
Non posso cambiare come mi sento So di avere delle cose in sospeso che mi fanno passare troppe nottate a guidare per dei vicoli ciechi
Mi sa che sono in cerca di meglio
In cerca di meglio 7. Real Friends – Short Song, traduzione
Canzone breve Mi sono ritrovato al volante in piena notte senza una meta
Avevo soltanto pensieri sul passato e un elenco delle mie canzoni preferite a tenermi compagnia
Ma faccio ancora fatica e mi perdo ogni giorno
Mi perdo sempre in ogni verso di tutte queste canzoni
Però mi sono sentito meglio quando ho capito che la vita è così
E nella vita si piange, nella vita non si prende sonno
Ci si sente indifesi, ma è così che deve andare Ma è così che deve andare
Ma è così che deve andare
Ma è così che deve andare
Ma è così che deve andare
Ma è così che deve andare
Ma è così che deve andare
Ma è così che deve andare
Ma è così che deve andare
Quando ti perdi, trovi quello che stai cercando
Quando ti perdi, trovi quello che stai cercando
Mi sto lasciando alle spalle la persona che ero
Mi sto lasciando alle spalle la persona che ero
Mi sto lasciando alle spalle la persona che ero 8. Real Friends – Sixteen, traduzione
Sedici anni Proprio quando penso di aver bisogno di qualcuno, quella persona abbraccia le mie ossa anziane e io comincio a cadere a pezzi
Mi allontano da chiunque tenga a me
Però giuro che non ho la pellaccia dura come do a intendere La cosa più triste è che sono distante da quando avevo sedici anni
Questa cosa mi tiene sveglio a letto
Mi ritrovo qui con tutte le scelte che ho fatto e le occasioni che ho avuto troppa paura di cogliere Mi sono dato del giovane e stupido, ma ultimamente mi sento vecchio e disperato
Trovo un po’ strano come ci si possa ritrovare quando non si ha nessuno
Cerco le cose giuste in tutti i posti sbagliati La cosa più triste è che sono distante da quando avevo sedici anni
Questa cosa mi tiene sveglio a letto
Mi ritrovo qui con tutte le scelte che ho fatto e le occasioni che ho avuto troppa paura di cogliere 9. Real Friends – Spread Me All Over Illinois, traduzione
Spargetemi per tutto l’Illinois Il cambiamento mi trattiene nei posti in cui non voglio stare
Quando mi sveglio guardo nello specchio e ci vedo la persona che mi sta scoraggiando dal voltare pagina e smettere di rimuginare
Concludo le serate nello stesso punto da cui mi ero ripromesso di andare via Io voglio tornare a casa e trovare le cose com’erano prima che partissi
Comincio ad accorgermi che continuo a vivere da solo nel passato dato che la solitudine non lascerà mai la mia mente Non riesco a scrollarmela di dosso
Sempre una lotta tra il mio passato, la mia testa e il mio cuore
Potete tagliarmi a pezzi e spargermi per tutto l’Illinois Non riesco, non riesco a ritrovarmi dato che la solitudine non lascerà mai la mia mente
Sono bloccato e mi sembra di essere l’unico
Concludo le serate nello stesso punto da cui mi ero ripromesso di andare via Io voglio tornare a casa e trovare le cose com’erano prima che partissi
Comincio ad accorgermi che continuo a vivere da solo nel passato dato che la solitudine non lascerà mai la mia mente Sono rimasto indietro io oppure tutti gli altri semplicemente nascondono il fatto di sentirsi smarriti? La solitudine non lascerà mai la mia mente
La solitudine non lascerà mai la mia mente Sono rimasto indietro io oppure tutti gli altri semplicemente nascondono il fatto di sentirsi smarriti? 10. Real Friends – To: My Old Self, traduzione
Per: il me di un tempo Passo le serate a pensare al peggio
E a ripetermi che alla fine si risolverà tutto quanto
Continuo a prendermi a calci in bocca
A riaprirmi ogni taglio che ormai dovrebbe essere una cicatrice Ho bisogno della speranza di cui parlo sempre ai miei amici
Ho bisogno della speranza di cui parlo sempre ai miei amici Dormo con la TV accesa, copre quello che provo per il passato
Eccomi qua a letto sveglio a pensare a com’erano le cose una volta Sono stufo marcio, sono stufo marcio di restare sempre nello stesso punto nella mente
Datemi un po’ di serenità
Torno sempre al vecchio me
Quando mi aggrappo alla disperazione e alle crepe nella mia vita
Mi aggrappo e invece avrei bisogno di mollare la presa Dormo con la TV accesa, copre quello che provo per il passato
Eccomi qua a letto sveglio a pensare a com’erano le cose una volta Il dubbio è il terreno in cui cresce la paura, io sono sporco da capo a piedi
Il dubbio è il terreno in cui cresce la paura, io sono sporco da capo a piedi
Io sono sporco da capo a piedi, io sono sporco da capo a piedi, io sono sporco da capo a piedi 11. Real Friends – I Think I’m Moving Forward, traduzione
Penso di stare andando avanti La felicità da sola non mi farà lasciare alle spalle un bel niente Quando trovo il passaggio a livello sbarrato tornando a casa, non me la prendo come fa il resto del mondo
Sorrido e penso a quanto sono cresciuto nel corso di quest’anno
Mi dà il tempo di aprire la mente e di capire che sto andando avanti, proprio come quel treno
Sto andando avanti proprio come quel treno La felicità da sola non mi farà lasciare alle spalle un bel niente
Stare a pezzi mi apre gli occhi quanto basta per vedere che sto benone anche senza di te
Spero di stare bene anche senza di te Ho messo da parte la roba che non ho mai avuto sotto diretto controllo
Ho finalmente mandato via tutti gli scheletri nell’armadio
Tipo tutto quello che non sono riuscito a sistemare e le persone che non sono riuscito a far cambiare
Konstantine mi ha sempre distrutto e fatto piangere
Adesso ho sentito quella canzone e ho capito che sto andando avanti, proprio come quel treno
Sto andando avanti proprio come quel La felicità da sola non mi farà lasciare alle spalle un bel niente
Stare a pezzi mi apre gli occhi quanto basta per vedere che sto benone anche senza di te
Spero di stare bene La felicità non mi farà lasciare alle spalle questa cosa
La felicità non mi farà lasciare alle spalle un bel niente, un bel niente
Stare a pezzi mi apre gli occhi quanto basta per vedere 12. Real Friends - …And We’re Just Changing, traduzione
…E stiamo semplicemente cambiando noi Quando ho sentito i miei che piangevano, ho capito che siamo tutti bimbi sperduti che cercano di ritrovare la strada di casa
Il sangue è più denso dell’acqua
E ho ancora la sensazione che tutte le persone a cui voglio bene si sono dimenticate come si fa a nuotare
Quantomeno ci sono delle foto di me e mia sorella appese al muro in garage
Mi danno sempre un po’ di serenità
Mi danno sempre un po’ di serenità Magari questo posto è sempre lo stesso e stiamo semplicemente cambiando noi
Comincio a notare che siamo sempre in cambiamento
Che cosa strana pensare che siamo sempre in cambiamento Vi voglio ancora bene, mamma e papà
Ma mi sento più a casa quando sono lontano da qua
Non ci troverò mai nulla in questo posto morto
Il mio cuore è stato sepolto nel Midwest
Lo sto tirando fuori da sottoterra da tre anni, da tre anni Non ho mai passato i miei anni giovanili a pensare a nemmeno la metà della roba che poi mi è successa
Vivere nel passato non mi ha mai aiutato
Stanotte sono passato davanti alla casa in cui sono cresciuto e ho tentato di ritrovare quella felicità Vivere nel passato non ha mai aiutato me o nessun altro ad andare avanti
Non c’è amore, non c’è possibilità di crescita per me qui
Nessuno, nessuno Vi voglio ancora bene, mamma e papà
Ma mi sento più a casa quando sono lontano da qua
Non ci troverò mai nulla in questo posto morto
Il mio cuore è stato sepolto nel Midwest
Lo sto tirando fuori da sottoterra da tre anni, da tre anni Magari questo posto è sempre lo stesso e stiamo semplicemente cambiando noi
Lo so che questo posto è sempre lo stesso e che sto cambiando io
E sto semplicemente
#real friends#maybe this place is the same and we're just changing#i don't love you anymore#cover you up#old book#summer#loose ends#short song#sixteen#spread me all over illinois#to my old self#i think i'm moving forward
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Eccomi qui,
forse con qualche ferita che ancora ha bisogno di rimarginarsi,
ma sono ancora in piedi,
anche se, ammetto, che a volte è difficile camminare con il cuore pesante, con la mente che viaggia verso i ricordi passati, che, alla notte gli occhi sembrano macigni che non vogliono chiudersi.
Sto cercando di far in modo di lasciare il passato alle spalle e vivermi il presente e quello che spero possa essere più sereno possibile, il mio futuro.
Pensavo che all’amore ci fosse sempre un lieto fine, ma con le esperienze capisci che purtroppo non sempre è così.
Ci sono mille domande che mi frullano in testa a cui non riesco a dare alcuna risposta… Vorrei tanto riuscire a spegnere l’interruttore del cervello, soprattutto, quando arriva la notte e resto sola, con la schiena appoggiata sul letto e tanti pensieri non mi fanno prendere sonno.
In particolare, però, solo una domanda mi interessa più di tutte le altre, anche se sono certa che infondo sapere la risposta di questa, non cambierebbe molto ciò che è successo, anche se, riuscirebbe ad allegerire il peso che porto tutti i giorni, nel cuore.
La verità è solo una ed è inutile cercare di nasconderla perché è evidente che dopo la nostra rottura, non riesco più a fidarmi di nessuno.
Vivo con la costante paura di essere abbandonata… Di tornare a quell’estate in cui non mi reggevo neanche in piedi e nonostante tutto il dolore che provavo, fingevo che andasse tutto bene.
Infondo, ho sempre pensato e sperato fossi tu, la persona che mi accompagnasse e amasse per tutta la vita.
Ho dato così tanto amore, che adesso, non ho più nient’altro da offrire.
Mi sento come una bottiglia d’acqua piena che, una volta bevuta, si svuota e si butta via.
Ho dato tutta me stessa e alla fine sono stata, comunque, buttata via.
In ogni caso, ormai, non importa più perché il futuro che avevo nella testa con te, non esiste più e cerco di farmi forza per poter andare avanti.
Ho spento le emozioni per evitare altra sofferenza al mio cuore.
Sarebbe stato meglio se avessi potuto cancellare tutto il dolore che ho provato, quando te ne sei andato via, con una gomma, come quando si scrive su un foglio bianco a matita, ma purtroppo non è stato così.
E io, da quella volta che mi hai detto “siamo troppo diversi, non possiamo più stare insieme” non faccio altro che ripetermi sempre la stessa frase per trovare un modo di mettere fine a noi.
Invece, è da un anno e mezzo a questa parte, che non sono riuscita a pensare che la diversità fosse un ostacolo al nostro amore, perché la verità è che se l’amore c’è, ed è forte, si può superare tutto, perché si combatte in due e non da soli.
Inoltre, penso che proprio la diversità , ci avrebbe potuto aprire la mente, in modo, da non farci vedere tutto bianco o tutto nero, ma vedere sempre più sfumata la vita, che invece, l’essere simili, non ci avrebbe permesso mai, anzi, sarebbe pure stato troppo facile e troppo monotono vedere la vita sempre allo stesso modo.
Ho sempre visto l’amore come un filo che ci stringeva a tal punto di tenerci uniti, senza mai dividerci e che se davvero si volessero funzionare le cose, bastava metterci un po’ di volontà per riuscire a sistemare tutto.
In effetti, l’amore è così, ma purtroppo lo è sempre stato per me, perché poi qualcosa da parte tua si è rotto e il filo che ci univa anziché legarci, ci ha divisi, finché te ne sei andato e mi hai detto di non amarmi più.
Non c’è dolore più grande sentir dire dalla persona che hai amato con tutta te stessa e che pensavi non ti abbandonasse mai, “non ti amo più”.
E io, a quel “non ti amo più “ non sono riuscita a dirti nient’altro che “capito”, perché mi ha ferita così tanto da non riuscire a trovare neanche la forza di dire altro.
Oggi, le domande di cui ti parlavo, sono:
“mi pensa ancora?”,
“pensa a tutto ciò che abbiamo vissuto insieme?”,
“si preoccupa di come sto passando questi giorni?”
Infondo, però, cosa cambierebbe sapere le risposte?
Sì, sicuramente se la risposta fosse positiva, infondo, mi allegerirei un po’ il cuore, ma quel filo che si è spezzato, per quanto io volessi che non fosse mai sanata così, non tornerà più ad unirci.
Cerco di dirmi “doveva andare così”, perché ho provato tante volte a darmi la colpa, quando, infondo, colpa non ho.
Forse l’amore che ti ho dato era troppo grande e magari ti sei sentito soffocare.
Non lo so, quello di cui sono certa, è che ti porterò sempre con me, a prescindere da come siano andate le cose e da come andranno.
Spero un giorno, di poter superare tutto, di poter dire “è un ricordo e basta”, anche se so che infondo, tu un ricordo, non lo sarai mai.
Ti chiederai perché non mi sono fatta sentire tutto questo tempo o forse no, in ogni caso, la risposta è che sapevo che la tua felicità e la tua libertà valesse più di ciò che provassi io. Non ho mai voluto ferirti, e soprattutto, non ho mai voluto che tu provassi lo stesso, che ho provato io e che infondo provo ancora.
-Fede Ardita.🌹
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4:47
Sono tornato da mezzoretta a casa, mi metto nel divano per stare un po’ chill, comincio a sentire grida venire dalla strada, ma non ci faccio tanto caso, passano 5 minuti e non smettono.
Decido di affacciarmi . Un ragazzo e una ragazza che discutevano e lui le gridava praticamente a 10 cm dalla sua faccia gesticolando come il pazzo. Allorché decido di scendere. Arrivo e a lui,purtroppo, lo conoscevo. O meglio, ciao e ciao abitando anche lui vicino casa mia. Io non ricordo neanche il suo nome, appena mi vede cambia volto,tipo pazzo nei film, ed esordisce con ‘bello allora tutto a posto?’
Io mi limito a invitarlo a salire in macchina e ad andarsene prima che l’avrei preso a calci in culo,non contento mi risponde dicendo che non era successo nulla e che stavano solo parlando e io dico che se non fosse successo nulla la ragazza non avrebbe avuto le lacrime sul viso e non starebbe tremando. Dico alla ragazza se voleva un passaggio per casa e lui mi dice portatela che tanto non vale un cazzo. Io sento che sto per perdere il controllo e vorrei davvero prenderlo e schiacciarlo sotto i piedi ma voglio trattenermi perché capisco che un’altra scenata lì davanti non avrebbe fatto bene a quella ragazza che già era in quelle condizioni. Lei non dice una parola ma viene piano piano verso di me lui sputa a terra e se ne va. Andiamo in macchina e scoppia in un pianto isterico che mi ha spezzato il cuoricino, parto e nella strada per casa sua ci sta il mc drive come una bambina mi chiede se per favore potevo fermarmi perché aveva bisogno di mangiare qualcosa che si sentiva svenire,dopo che mangia arriviamo sotto casa sua , mi ringrazia chiedendomi scusa, le dico che non deve scusarsi di niente e cerco di dire qualcosa per farla tranquillizzare. Era da tempo che non mi sentivo così straziato. Perché posso solo immaginare quante persone debbano sopportare questo schifo ogni giorno. Adesso mi metto a letto, triste . Sperando domani possa essere un altro giorno. E che sempre meno persone possano subire queste cose .
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solo da quando Lorenzo mi ha detto "ti amo", mi sono ricordata quanto sia bello vivere di amore. ogni volta che me lo dice mi raggomitolo in me stessa dalla gioia come fa un neonato, vorrei poter essere in grado di ricordare ogni singola volta in cui il mio cuore è cresciuto nel petto a qualche sua parola. "sei il mio amore". il mio amore. quale forza sovrannaturale ci vuole per sentirsi dire queste cose stupefacenti? a volte penso di non meritarle, poi lui mi abbraccia da dietro la schiena e non penso più a nulla. mi sta facendo rivivere l'amore per la prima volta, quando lo guardo mi sento come quando guardavo il mio primo bacio a 16 anni, o come quando guardavo l'avventura estiva che sapevo non avrei rivisto mai più in vita mia. e da quando lui mi ama io amo tutto di più. è come se avesse amplificato la capacità fisica che ho di amare. amo studiare, amo il caffè, amo la mia stanza, le mie piccole routine, amo Milano anche quando sono da sola, amo i miei affetti vicini e lontani, amo truccarmi con la musica e struccarmi con le mie creme, farmi la doccia, bere, fumare, ma anche stare sobria, amo Lorenzo e la sua macchina e la sua casa e il suo cane, amo il suo letto enorme, amo il mio lettino minuscolo, amo il cibo, amo mangiare e amo quella senzatetto che sta sempre raggomitolata sulle scalette della metro che sta sotto al duomo, che oggi le ho dato un po' del mio pranzo e mi ha mandato un sacco di benedizioni. Lorenzo mi ha conosciuta in un momento della mia esistenza in cui io non volevo più vivere. ogni tanto ci sono sempre dei tagli freschi sui miei polsi, ma all'epoca avrei voluto strapparmi il corpo in due e morire lentamente, soffrendo. e da quando sto con lui sto tornando ad essere serena. tutto questo amore era proprio ciò che necessitavo e piano piano mi sta facendo ricominciare ad amare me stessa. so che questo non è altro che un noioso e sdolcinato discorso su quanto sia bello l'amore e amare l'amore eccetera eccetera ma quanto è importante per me sentire il cuore così caldo al pensiero della vita. Lorenzo è il mio amore.
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24.14 17-4-23 lunedì
E quando arrivi al punto di chiederti perché non sai se ce la farai ancora che fai? Nulla, nulla di nulla. Seduto a luci spente nel nulla riempiendoti di pensieri e di freddo, guardando la lontana luce del modem Wi-Fi e stropicciando gli occhi dal sonno sapendo che mai ce la farai a dormire stanotte, allora provi a sdraiarti, prima a letto con gli occhi sbarrati rivolti al soffitto sapendo che mai arriverà uno spiraglio di voglia di addormentarsi e poi ti piazzi nuovamente sul freddo del linoleum al pavimento con le stesse certezze e il doppio dei pensieri e malinconia, riprendi il telefono attaccato per grazia a un cavo mezzo rotto che dovrebbe averlo ricaricato di massimo due tacche e riprendi a scrivere dopo tanto tempo trovando l’ispirazione in quel bosco di rovi e spettri che è il tuo cervello.
A volte mi capita di sentirmi così: in balia del nulla e non sapere cosa fare. Sapere di aver fatto tutto ciò che potevo ma che quel tutto non è abbastanza, era troppo tempo che non sentivo più certe cose ma poi sono arrivate di nuovo, più forti, tutte assieme e mi hanno preso alla sprovvista, sono state il regalo più bello e la mia spada di Damocle nello stesso tempo e non so che fare. Voglio sempre mettere in quadro le cose, rendere tutto più facile e bello il più possibile ma a volte non capisco come io abbia fatto a fare il danno e se questo è riparabile o meno.. i dubbi esistenziali son sempre esistiti da che mondo è mondo e ce li hanno avuti tutti.. basti pensare ai poetoni o ai grandi della storia.. ma il fatto è che mai nessuno ha detto o spiegato come fossero andati a finire questi dubbi o problemi.. che devo fare? Una guerra? Un armistizio o giustiziare qualcuno? O ancor meglio me stesso? Probabile anche perché nei loro panni non saprei nemmeno come fare a pensarci.. cazzate a parte a volte anche sfogarsi scrivendo serve a poco quando un problema sembra irrisolvibile. Non so veramente come muovermi in ste situazioni (sembra una minchiata ma sedia e disabilità a parte ha. Ha.) perché comunque, ogni passo che faccio lo sento sbagliato(ha.ha.) e mi sentirei piombare in un fottuto baratro se acconsentissi al me stesso cattivo di lasciar perdere ogni cosa.
Forse è perché in cuor mio essendo una persona che crede nel bene e nel male come forze alquanto distanti cerco nella mia vita di far quadrare un po’ tutto nel bene ma purtroppo non tutto appunto mi riesce.. o chissà.. ripeto i dubbi e i problemi ce li hanno tutti ma sento di essere l’unico a far cosi.. e qualcuno dirà “ E chissene frega no?” Certo ovvio ma ogni cosa che faccio in questi momenti la sento sbagliata e dico che potrei fare di più o magari superarla ma se non riesco nemmeno a farne una delle due dove posso prendere io queste risposte?
Passerò dalla parte del coglione e mi ci sento pure e certo per il fatto che non so veramente che fare, non c’è nulla che ora mi aiuti più che stare qui a scrivere e a prendermi un broncopolmonite, già. Quasi quasi ora mi metto a guardare la tv o una serie cartoon sul pc che è da tempo che non continuo, o magari starò qui a crogiolarmi nei pensieri, chissà..anche se la verità è solo che in questo momento vorrei sparire nel niente più assoluto e che chiunque mi conosca già ricevesse una immediata lobotomizzazione per cancellare me e la mia intera esistenza.
S’e fatta na certa 1.14. Provo a far qualcosa..se avrò altro da dire e la stanchezza non avrà preso parte di me scriverò tra un po’.. 👋🏼
Leo
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All’improvviso mi viene da dirti una cosa.
È per te. È per ora.
Non posso aspettare.
Non posso dirlo a nessun altro.
È tua.
Allora la scrivo.
La metto sulla carta.
Te la leggerò un giorno tutta questa carta scritta.
Carta scritta di te.
Carta di pensieri che non potevano aspettare.
Che ho scritto perché non eri qui, a letto con me.
Mi sarei girata verso di te.
Ti avrei chiesto.
Dormi?
Se fosse stato silenzio.
Sarei venuta su di te, di lato.
A poggiare il viso sulla schiena.
E avrei pensato le mie parole sulle tue spalle.
Ma non dormi con me.
Allora accendo la luce e scrivo.
La metto sulla carta.
Carta scritta di te.
Di domande che non potevano aspettare.
E, che allora, ho scritto.
Dove sei?
Che fai?
Preso il caffè?
Ti fa ancora male la testa?
Le domande della vita.
Non sono grandi domande.
Entrano in una tazzina.
Se fossimo in cucina insieme, ti bacerei.
Le domande della vita non sono grandi.
Entrano in una carezza.
Ti passerei la mano sulla fronte per sapere del tuo dolore.
Un bacio in fronte.
Mi manchi da morire.
Come siamo arrivati fin qui?
Che posto meraviglioso è questo posto.
È pieno del tuo vuoto.
Vorrei parlarti.
Senza parole.
Solo sentirti.
Solo vederti.
Solo stare con te.
Solo tutto.
Continuo a scrivere parole che avevano bisogno.
Non di una penna.
Non di carta.
Non di un telefono.
Non di un pensiero.
Ma di sfiorarci un po’.
C’è tanto bisogno di scrivere.
Quando non sei con me.
C’è tanto bisogno di silenzio.
Quando non sei con me.
C’è tanto di te.
C’è tanto, tanto, di te, nei miei momenti.
Così tanto che si fa sera.
Che si fa mattina.
E tutto quello che ho amato, lavato, amato, strizzato, amato, cucinato, amato, spolverato, amato, stirato, amato.
Sei tu.
Tante pagine scritte.
Tante cose da dirti.
Tante domande da farti.
E sarebbe bastato girarmi nel letto.
E sarebbe bastato passarti un caffè.
Ma non era.
E ora lo so.
Lo so che è così tra noi.
Amore di carta.
Intimo come sotto una coperta.
Come in una cucina la mattina.
Mauro Leonardi
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Dedicato a lei,alla mia fiamma gemella nonché donna della mia vita.
Non so come fare,non so cosa fare per stare meglio e ad allontanare tutte le mie paure che mi stanno,lentamente,uccidendo.
Spero che un giorno potrò correre nuovamente da te, lasciando tutto e non facendo vincere nessun timore.
Io credo in te,l’ho sempre fatto e sempre lo farò. Sei la donna più forte che io abbia mai visto,ma allo stesso tempo sei ricoperta di una fragilità che sono riuscita a vedere solo io. Dietro la corazza c’è una bellissima bimba che ha bisogno di protezione,comprensione,rassicurazione, amore e di qualcuno che si prenda cura di lei. È cresciuta prima del dovuto e non se lo meritava.
Voglio che tu sia felice,che guarisca da ciò che stai vivendo,dal dolore che ti porti dentro e che non meriti,anche se alcune cicatrici rimarranno un po’ sempre aperte. Voglio che tu possa conservare il nostro ricordo come un qualcosa di bello,di unico,irripetibile e che ti faccia battere tutto dentro.
Per me sei stata il riparo dalle tempeste più grandi, sei stata un’amica quando ne ho avuto bisogno, sei stata la spalla su cui potevo poggiarmi quando niente andava bene,sei stata e sei l'amore più grande che potessi provare.
Mi hai tolto la paura di poter diventare madre e con te ho sempre avuto il desiderio di costruire una famiglia. Lo vorrò sempre. Anche se magari incontrerai chi ti farà più bene di me, chi saprà amarti più di quanto lo faccia io e chi ti abbracci come io non ho potuto fare, sappi solo che ciò che provo e l’amore che ci siamo date,io lo avevo letto solo nelle favole. Sono felice di aver provato questo sentimento con te e per te e che continuerò a provare segretamente.
Sei l'addio che non voglio dire perché in noi ci credo ancora. Ho poche certezze nella vita ma una di quelle sei tu,so che sei la donna della mia vita e non riesco a vedermi con nessun altro accanto.
Proverò a stare meglio, a ritrovare la forza che ho sempre avuto e ti verrò a riprendere. Non voglio lasciarti andare,non ci riuscirei. Pagherei oro per averti qui adesso, per ricevere un tuo messaggio dicendo che mi stai venendo a prendere. Vorrei mi prendessi a schiaffi finché non ritorno in me. Aiutami tu a capire perché io mi sento nulla, mi sento uno schifo e in testa ho solo pensieri orrendi.
Mi manchi,non posso negarlo a me stessa, ogni attimo è uno strazio,ma cercherò di farti arrivare il mio pensiero, cercherò di venire nei tuoi sogni e abbracciarti forte. Mi sento vuota e non sono in grado di fare più niente se non lasciarmi andare e spegnermi lentamente.
Se magari ti verrà in mente di venirmi a prendere e portarmi via di qua,tu dimmelo e io non ci penserò due volte.
Farò di tutto per guarire anch’io, per me e per noi. Ci meritiamo la nostra versione più bella,quella sana e spensierata,felice.
Ho il terrore di metterci tanto e che tu ti stufi,trovando qualcuno che ti faccia battere nuovamente io cuore. Non lo sopporterei.
Saresti disposta ad aspettarmi lo stesso?
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Io posso ancora farlo, mi sono detto.
Smetterò prima o poi di aver paura di legarmi ad una persona?
Non c’è pur mai una minima possibilità che accada?
1 su 7 miliardi, 1 contro 6.999.999.999. Tu sei lì.
È come se ti conoscessi già:
Profumi di ciliegia, lo sento.
Ti piace la cioccolata fondente, la pizza e la birra doppio malto.
Non vai pazza per i film romantici, ma sai che piacciono molto a me e per qualche sera me li concedi. Metti la testa sul mio petto e ti addormenti dolcemente.
Ami profondamente la natura. La senti tua.
Dovresti vederti: cammini su questo viale costeggiato da ulivi, giri su te stessa, ridi e mi guardi.
Ami le passeggiate, il tramonto sul lago in montagna e il campeggio.
Fare l’amore sotto le stelle e toccarle con un dito.
Se dovessi descriverti con una stagione direi autunno. Hai i colori dell’acero in questa stagione. Rossissima e occhi verdi oliva.
Litighiamo sempre perché non vuoi stare mai con tuo padre, quando dovresti.
Un altro che della vita non ci ha mai capito un cazzo. Ma va bene così.
Se dovessi descriverti con un paese direi America.
Daresti la vita per lo stile college.
Sai una cosa? Ce ne andiamo a New York per Natale, sei felice?
Sei uno spettacolo quando sorridi.
Ami raccontarmi la tua giornata in studio.
Fai la pittrice e mi racconti un quadro che hai in mente e non vuoi assolutamente dimenticarti.
Ami fare tutto questo al buio, sul tuo letto, dove l’immaginazione vola, e tu con lei, nella mia mente.
Vuoi 3 figli, 2 femminucce ed un maschietto.
Elisa, Beatrice e Mattia. I tuoi occhi ed il mio sorriso.
Sono uno spettacolo, tanto quanto te.
e vorrei solo potertelo dire.
Vorrei creare un vortice spazio tempo per dirti che sto correndo a prenderti.
Che tutto questo tempo,
Tutto l’amore,
Tutti i sacrifici per le persone sbagliate,
Me li farò perdonare dedicandoti ogni minuto della mia vita.
————————————————————————
Per te continuo ad alzare lo sguardo da terra quando cammino.
Ricerco il tuo sguardo in quello di 7 miliardi di persone.
Per te visito posti nuovi, sperando di trovarti altrove.
Per te mi prende di scrivere questo alle 01:30 con un po’ di musica nelle AirPods.
Accadrà, lo so.
Purtroppo non sei qui. Ancora. Lo spero.
Per il momento però, buonanotte amore mio.
#SoundCloud#poesia#poesie belle#poetry#writing#art#love#frasi amore#frasi mancanza#frasi malinconiche#pretty girls#artemoderna#artecontemporanea
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è vero sono cambiata.
ma ne sono felice.
quello che non cambia però risiede in un posto con tante tele di ragno, un luogo buio dove non risiede neanche un briciolo di luce
mi manchi Maruzzè, mi manchi.
tu mi hai insegnato il pane cotto, mi hai insegnato ad amare, rispettare ed essere sempre buoni con il prossimo, ho imparato a capirle un po' di più le persone a riconoscere il male quando lo vedo, ma questo concetto per me è difficile da capire specialmente se il tuo male sei tu.
Sento un vuoto, sento l'illusione di vederti durante la giornata che guardi la televisione e ti addormenti quando guardi il sole dalla finestra. Ancora oggi quando faccio tardi ho un peso sul petto, perché mi viene automatico pensare "uh maro devo tornare che la nonna sta da sola e se deve andare in bagno? ma poi sento un retrogusto amaro, perché so che non succederà.
ho deciso di dedicarti un altro tatuaggio. un disegno . si, un tatuaggio disegnato appositamente.
"guardand o mar pens a Mari, ca mo nun ce sta più"
pino daniele è magico, perché non ho mai sentito una canzone calzata a pennello come questa, in ogni singola parola, in ogni singola strofa.
E quindi ho deciso, pensaci anche tu prima di dire che schifo i tatuaggi, e invece penso questo ti piacerà, alla fine diciamocelo sei una diva ami stare al centro dell'attenzione, è il ritratto del mare (mergellina) e ci sei tu stilizzata cercando di non renderla uguale a te che mi viene l'ansia, che guarda il cielo e sorride di fronte al mare.
se c'è una cosa che piaceva tanto anche a te era proprio il mare, solo che non potevi andarci spesso, ma ricordo perfettamente quei giorni.
sai nell'ultimo periodo non ricordo molte cose ma per fortuna quelle importanti, dipende, credo che ormai il mio scudo sia diventato ancora più forte.
non mi fido più delle persone e mi sono lasciata condizionare molto, ho pensato di essere io il problema.
Penso davvero di aver imparato tanto, da te e da quello che sto vivendo senza te. sai credo che in una cosa ci sia il tuo zampino. ho conosciuto una persona con il tuo stesso nome ed è stata la cosa più assurda che potesse succedermi, mi sono sentita così sicura, io dovevo conoscerla, dovevo capire perché davvero era una sensazione stranissima.
è stata una cosa iniziata talmente piano che per me erano strano, non mi era mai successo di sentirmi stra impacciata, terrorizzata, libera di mostrarmi chi ero anche se con paura l'ho fatto, è stato per me davvero difficile, perché ho sputato in faccia la verità, ho detto quali erano le mie difficoltà e quando ho detto: lo capisco se per te è troppo e vuoi andare. lei mi ha guardata, nonna ti giuro, con uno sguardo che mi ha comunicato tanto, mi ha detto solo con gli occhi, guarda che io non vado da nessuna parte. Infatti ha detto esattamente: per me non è un problema con una faccia quasi incazzata (scusami per le parolacce non so come funziona li, tipo la censura alle parolacce) ed effettivamente me l'ha dimostrato, è stata ed è con me in ogni momento che sia bello o brutto, non so se vedi realmente tipo con un televisore e... niente insomma non è questo il punto. Ma che tu lo sappia o no, io so una cosa anche se non ne ho le prove, tu sei sempre con me. in un modo o in un altro.
fatto sta che per quanto sei sempre con me perché fai parte delle mie giornate e anche se non puoi rispondere, qualche chiacchierata la facciamo sempre, ho davvero il desiderio anche solo illusorio di poterti abbracciare e se dovesse finire tutto non lo so, ma mi manchi e non sai quante volte vorrei venirti a trovare, a prendere il caffè che si sente l'odore dalla camera da letto per quanto mi piace, tu che guardi il sole dalla finestra e ti addormenti sulla sedia e sentirti chiedere se ho mangiato, in effetti mi mancano anche le tue ramanzine, il tuo amore incondizionato.
ma forse stavolta stai agendo in modo diverso, forse davvero hai messo questa persona sulla mia strada e se così fosse ti ringrazio. ti ringrazio davvero.
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