#voglio già piangere
Explore tagged Tumblr posts
Text
Bella lì, so che non vi interessa ma scrivere a qualcuno quello che devo fare mi rende più motivata a portare a termine le cose, quindi vi elenco tutto quello che devo fare stanotte e aggiornerò man mano che finisco le cose così mi sentirò realizzata (oltre che spronata a continuare nonostante il sonno)
Alloraaaa:
Disegnare i percorsi della mia area di progetto e mandarli alla mia compagna di gruppo
Riportare i suddetti percorsi sul foglio per la stampa laser 3d con spessori 2 e 3mm con campitura dei percorsi e puntinato per le aree verdi
Ridisegnare le stampe laser delle curve di livello dell'area di progetto (forse faccio prima questo)
Finito tutto ciò passare agli edifici: edificio - rampa, edificio - collina ed edificio - torre. Per tutti questi fare i disegni per la stampa laser con spessori decenti (direi 1.5 mm) e fare attenzione alle incisioni dei serramenti
Ultima ma non meno importante fare la rampa e il ponte di collegamento tra i due edifici
Mandare la mail allo studio per la stampa chiedendo il preventivo (probabilmente un rene) e aspettare la risposta di domani mattina alle 10 circa
Andare a dormire giusto 2 minuti e poi piangere perché a quel punto dovrò fare altre seicento tavole
:)
Grazie dell'attenzione a chiunque abbia avuto voglia di leggere, ci becchiamo più tardi
(Ovviamente in tutto ciò almeno la gioia di avere la nuova canzone di Blanco, Lazza e Sfera che altrimenti suicidio immediato)
Shaoo
#uni 🔪🔪🔪#ore 2.27 non sto nemmeno a metà#voglio dormireeee#ok niente campiture che autocad non collabora#avanti con il punto 4#voglio già piangere#3.23#ci sono segni di cedimento#ho troppo sonno raga#😩#4.04 sto morendo ora ci sono pure gli uccellini 🙃#6.00#vi giuro che mi sembra che lo schermo mi si stia sciogliendo davanti agli occhi
7 notes
·
View notes
Text
I am losing my mind already
#a parte che rivederli è un colpo al cuore#ma hanno scelto dei temi che dio mio voglio già piangere#ho paura e non vedo l'ora#skam italia#skam Italia s6
1 note
·
View note
Text
.
#sono distrutta#sto facendo in media quattro/cinque ore di straordinari tutti i giorni#e le mie ferie che dovevano iniziare domani sono già state posticipate#voglio piangere#almeno questa sera sono riuscita a ritagliarmi un’ora per andare dalla parrucchiera#che voglia di licenziarmi e di trovarmi un vecchio che mi mantenga#magari fra i 200 porno bot che mi hanno seguita negli ultimi due giorni ce n’è uno
0 notes
Text
Tutto è cambiato da quel 2010,
anni passati buttata in un letto,
salvata per miracolo, le ore sotto i ferri sono state dieci,
per me sono state eterne, mi sentivo inerme,
“la paziente ha perso troppo sangue, la situazione é complicata,
non ho mai creduto a Dio, sempre pregato gli angeli che mandano segnali dal cielo,
questa vita ti ha maneggiata bruscamente, mai stata delicata,
ti ha tolto l’uso dei tuoi arti,
non sapendo che il tuo punto di forza é insito nel tuo carattere,
quanta forza di volontà, non ti fai mai abbattere,
ma dimmi un giorno come farò a dimenticarti?
Conservo con me quel delfino trovato in una giornata triste dentro un cassetto,
tuo figlio é sempre quello di un tempo,
un concentrato di ansie e incertezze,
che scrive i suoi mostri sopra un foglietto,
dicevi “non piangere”, guarda dentro la tasca,
di anni ne avevo 6, a scuola piangevo ogni santo giorno,
tant’era la paura della solitudine, che chiedevo alle maestre sé fossi rimasto solo, insicuro delle mie stesse insicurezze,
speravo nessuno vedesse, stringevo il delfino,
chiudevo gli occhi, allontanando quelle paranoie trasportate dalla burrasca,
di idee negative succubi di voci “cattive”,
ti chiedevo “Mamma?
Perché quando gli altri piangono io stringo loro la mano e sorrido?
Se quando piango loro mi fissano, ridendo a squarciagola come in un grido?”
“Ognuno é fatto a modo suo,
non tutti hanno un cuore compatibile col tuo”.
“Non ha importanza se nessuno ti ha compreso,
non ti sei “abbassato”, non hai cercato compassione, per essere accettato”,
Tu come me davi retta a tutti, poi quando c’era bisogno, “ognuno c’ha i sui impegni”, (già!),
strano come poi piangano lacrime di coccodrillo mentre sei disteso su una bara.
Stesso sangue, avvelenato dalla vita, dal pregiudizio inutile di chi fingeva di esserci vicino,
umani come medicine, un giorno ti elevano al settimo cielo, i restanti ti rigettano l’inferno,
finisci in para, dicono “passerà”, nessuno ci tiene, impara.
Ti sento piangere le notti,
con due tumori che si fanno spazio nel tuo corpo, silenziosamente,
mi dici che non molli, anche sei distrutta, “non voglio spegnere quel tuo sorriso”,
io non ne conosco di altri motti,
mi guardi, mi stringi, col corpo che trema, la mia anima lo sente,
io invidio il tuo essere, fragile e tenace,
tu non vivi, sopravvivi, lotti,
come quando ballavi il tango,
cambiavi l’atmosfera,
la tua? La classe di chi soffre senza farlo notare,
a ogni tuo passo il mio cuore accelera,
professionisti che dicevano “incantevole, come
una bambina si diverte in mezzo al fango”.
In una vita di spine, senza una rosa,
sei un’artista nel dipingere le mie giornate,
metti ordine fra miei pensieri come in un quadro a ogni dettaglio i suoi colori,
siamo io e te e papà, stretti dentro un incubo, sappiamo che ogni giornata potrebbe essere preziosa,
ho sempre dato tutto per scontato, bastava dirti grazie, rispettare le tue urla, i tuoi dolori.
Quante volte mi hai detto ti vorrei aiutare?
Ma testardo davo retta solo a me stesso,
capendo che una donna é l’unica soluzione,
se ti sa guardare dentro, é più erotico del sesso,
ti scrivo le mie lacrime del cuore,
quelle che nessuno vede,
mentre dentro sé stessi ogni equilibro cede.
Ti ho detto troppe volte, “se ti spegnessi metterei fine ai miei giorni”,
tu solo una cosa mi hai risposto “fammi rivivere in quei giorni”.
163 notes
·
View notes
Text
"Quanto mi voglio bene quando sono in macchina ad ascoltare una canzone che già lo so che mi fará piangere e infatti piango.
E lascio andare via tutto.
Parole, pensieri, paure.
E mi sento leggero. Infinito. Distante. Mi sento Vivo."
Andrew Faber
48 notes
·
View notes
Text
Devo prendere un appuntamento dai sindacati per delle cose che sinceramente non ho nemmeno ben compreso (dichiarazione dei redditi, 730, CUD) e mio moroso mi ha consigliato di andare dove va lui. Per caso ho letto le recensioni (non sapevo nemmeno si potessero recensire ste cose) e tutti parlano benissimo di una certa signora Patrizia, che è gentilissima, paziente ecc. Ho mandato una mail per prenotare e la conclusione del messaggio che non ho scritto ma avrei voluto era "se possibile, vorrei svolgere le pratiche con la signora Patrizia, perché ho qualche problema di ansia e tutti ne parlano tanto bene e magari se faccio con lei non scoppio a piangere". Invece sono ormai una donna adulta, forte e indipendente, quindi mi affiderò a qualunque impiegato mi capiti e lo farò con coraggio [voglio già piangere]
20 notes
·
View notes
Note
Buongiorno Doc. Volevo sfruttare il volano dell'eco dei tuoi ask, per poter dare un piccolo messaggio a chi soffre di acufene. Ho notato che qui sembra essere un popolo in aumento e come tu ben sai, di questo "fischiettante" disagio, ne soffro pure io.
Quindi: "MOMENTO ESPERIENZE DA RACCONTARE"
Premesso che ci convivo da più di quattro anni e già da tre, tre e mezzo, nemmeno mi ricordo di averlo, l'altra notte ci brucia uno stop in contromano e senza casco, un signore che avrà avuto si e no una cinquantina d'anni. Lo raggiungiamo, solito cazziatone introduttivo prima di procedere, quando noto che la persona in questione stava per iniziare a piangere. Alchè, con i suoi documenti in mano gli chiedo se ci fosse qualcosa che dovevo sapere.
ACUFENE
Da dieci giorni, sto povero uomo stava impazzendo, al punto di essersi dimenticato il casco in ufficio e girare a vuoto per la città senza un ordine ben preciso. Preso da parte allora gli ho raccontato quello che ho passato, l'ho fatto sfogare, mi sembrava sollevato quando gli ho riferito che avevo passato lo stesso problema (senza infrazioni al codice della strada però) e che pian pianino, il "problema" che in realtà non è un problema ma solo una rottura di minchia, sarebbe rientrato e tra non molto tempo, ci avrebbe serenamente convissuto.
Dopo una decina di minuti ed un abbraccio poco professionale, ma molto umano, la persona aveva smesso di piangere, mi sembrava più disteso e mi aveva risposto che quella conversazione gli aveva fatto bene, ché nessuno gliel'aveva spiegata così bene.
Con questo cosa voglio dire? Parlatene o voi che sentite per tutto il giorno un treno a vapore del Far West, cercate persone che hanno sto simpatico amico di viaggio e condividete con loro il vostro INIZIALE disagio. Vedrete che le cose inizieranno a cambiare e quello che per voi può sembrare un fatto insormontabile, diventerà un fattore particolare di voi stessi.
Poi comunque la patente gliel'ho ritirata XD
Scherzo ;)
@openmindwildmind
@frauigelandtheboys
@acribiaatomica
@holdchins
@parentesidiunpassatolontano
@druzya
48 notes
·
View notes
Text
Probabilmente non leggerai mai questa pseudo lettera.
Ho sempre avuto bisogno di scrivere lettere, anche a persone che vedo e non conosco. Non so perché, è come per dire "io esisto, sono qui. Tu esisti, ti ho visto/ho letto il tuo libro".
Per dire cosa? Non lo so. Mi sembra inutile scrivere "ti e vi sostengo" come se io fossi l'unico e avessero bisogno di saperlo, allo stesso modo tu, che non leggerai mai questa lettera perché non te la spedirò mai. Anche se mi sento stupido, spero almeno di placare questa mia necessità.
Vorrei dire anche "non mi risponderai mai", ma lo so già. Non potresti nemmeno volendolo perché questa lettera, come me, non sai manco che esiste. Non puoi nemmeno capirla, se proprio vogliamo dirla tutta.
Forse sto scrivendo solo perché voglio essere ascoltato, in uno di quei momenti in cui tutto perde senso, tutto è vuoto. Sono in uno di quei momenti in cui mi viene da piangere per nessun motivo, ho l'ansia senza capirne perché, il senso di disagio che non va mai via. Ti sei mai sentito così, tu? Puoi capirmi?
Cazzo, mi sento così solo. Non come se la solitudine mi avvolgesse come una coperta, no. Sarebbe piacevole, dolce e delicato. No. Sembra come se la solitudine colpisse al centro del petto e mi impedisse di respirare e mi ritrovo lì, stordito, senza capire perché e per come.
Ora la smetto di scrivere lettere inutili.
Con tanta amarezza e tristezza,
@al-sapore-di-sigarette
8 notes
·
View notes
Text
Sono negativa oggi, se non siete in mood non leggete:
la prof del tirocinio e della tesi mi sta ghostando, ho paura di scriverele le email perché non voglio sembrare pressante e antipatica, ho delle cose da fare che mi ha richiesto ma queste non dipendono solo da me ma da persone che mi stanno facendo un favore e quindi non posso pressare neanche loro perché non sarebbero tenuti ad aiutarmi in alcun modo dato che hanno un lavoro e degli impegni anche loro per cui vengono effettivamente pagati, in tutto ciò i miei cercano di darmi una mano ma se penso a quello che mi manca da fare mi viene da soffocare, non riesco a mangiare per l'ansia di deludere le aspettative di qualcuno che ne ha nei miei confronti e continuo a pensare che l'unica soluzione sia incontrare la prof di persona e spiegarle cosa succede ma... (riprendi da capo)
#raga#non c'è una fine#mi sento bloccata#e voglio piangere#e mi sento così stupida#perchè continuo a pensare a cosa che sto facendo e scelte che ho preso che mi condizionano la vita#ma mi viene il male a pensare a cosa farò domani e in futuro#non so che fare#non so se ho preso la strada giusta#mi vien da star male mi sento già una vecchia#e mi sembra di studiare per niente perché non ho vocazioni specifiche#tutto sto bordello perché la prof non mi ha ancira convalidato i 4 cfu del tirocinio#ma io non so se vuole altro o se non ha semplicemente ancora letto l'email#scusate per lo sfogo#ma non so che altro fare#e maledetta la mia testa che non riesce a non guardare lontano#io vorrei essere un gatto e dormire 16 ore al giorno e anche senza coscienza di esistere
6 notes
·
View notes
Text
Sono consapevole che sabato andrò al compleanno di un amico e rivedrò Ivan, un ex amico che non vedo da quasi tre anni. Ho interrotto la nostra amicizia perché era tossica e mi faceva stare male, arrivando persino a farmi piangere, lui mi ha anche bloccato su Instagram, probabilmente per vergogna, non vedo altre ragioni.
Il mio amico non sa che io e lui ci conoscevamo e che siamo stati amici per molti anni, pensavo di non avere più nulla a che fare con lui, ma il destino continua a metterlo sulla mia strada; il mio amico mi ha già parlato di Ivan, senza sapere che ci conosciamo e illudendosi che sabato farò grande amicizia con lui. Essendo che lo incontrerò di nuovo, potrebbe scoprire che siamo stati amici, forse capendo che sono stato io a interrompere, dato che gli ho parlato di amicizie tossiche, senza fare nomi o entrare nei dettagli, non voglio che sappia del nostro passato né dei motivi per cui non siamo più amici.
Tuttavia, ho deciso di non evitare la festa, nonostante la presenza di questo ragazzo, anche se mi ha ferito, voglio “perdonare” e andare avanti, non rinuncerò a all’amico attuale solo per ciò. Nonostante tutto, ho accettato questa amicizia sapendo che prima o poi lo avrei rivisto, sarà una sfida, ma spero bene: cercherò di comportarmi in modo naturale, senza evitarlo, ma mantenendo una certa distanza. Meglio salutarlo con un sorriso, come se nulla fosse successo.
Luposolitario00🐺
7 notes
·
View notes
Text
Ti auguro in primo luogo di amare,
e che amando, tu sia anche amato.
E che coloro che non ti amano, li dimentichi e che dopo averli dimenticati, non porti rancore.
Ti auguro che non sia così, ma se così fosse, che tu sappia vivere senza disperazione.
Ti auguro di avere amici e che, anche se non fossero assennati o responsabili, ti siano fedeli e leali, e che almeno ce ne sia uno di cui fidarti ciecamente.
E, poiché così è la vita, ti auguro di avere dei nemici. Né troppi né troppo pochi, ma il numero giusto per farti dubitare ogni tanto delle tue certezze, e che tra di loro vi sia almeno uno nel giusto affinché tu non ti senta eccessivamente sicuro di te.
Ti auguro di essere utile ma non indispensabile, e che nei momenti bui, quando non ti resta più nulla, questo tuo essere utile ti sia sufficiente per farti restare in piedi.
Ti auguro di essere tollerante, non verso chi commette piccoli errori, cosa troppo facile, ma verso coloro che sbagliano spesso e in modo irrimediabile, e che dimostrando la tua tolleranza tu sia di esempio ad altri.
Spero anche che quando sei giovane non maturi troppo in fretta, e che quando sei già maturo non insisti a voler tornare giovane, e che quando sarai vecchio non ti lasci prendere dalla disperazione. Perché ogni età ha il suo piacere e il suo dolore.
Non voglio che tu sia triste. No, non tutto l'anno, ma potresti provare tristezza solo per un giorno. In modo che tu apprezzi che la risata ritrovata è buona e migliore di una solita risata blanda, costante e malsana.
Ti auguro di scoprire, subito, prima di tutto e nonostante tutto, che esistono e ti circondano persone oppresse e trattate con ingiustizia, e persone infelici.
Ti auguro di accarezzare un gatto, gettare delle briciole a un passero e ascoltare un cardellino che innalza trionfante il suo canto mattutino, perché ti farà sentire bene così, senza altro motivo.
Ti auguro di piantare un seme, per piccolo che sia, e di accompagnarlo durante la sua crescita, per scoprire di quante vite è fatto un albero.
Ti auguro anche che tu abbia un po' di soldi, solo per il necessario e il pratico, e che almeno una volta all'anno pensi a questi soldi e dici a te stesso: "Questo è mio", me li sono guadagnati. Solo per far capire chi è il padrone di chi.
Ti auguro anche che tu resti il più a lungo possibile con coloro che ami e che, se se ne vanno, tu possa piangere senza lamentarti e soffrire senza sentirti in colpa.
Ti auguro infine che tu, uomo o donna, abbia una compagnia buona, oggi e il giorno dopo, e che esausti e sorridenti parliate d’amore per ricominciare.
Se avrai tutte queste cose, non ho più nulla da augurarti.
- Victor Hugo
18 notes
·
View notes
Text
La mia mente vaga da sola e va in luoghi così lontani e isolati che nessun altro riuscirebbe a ritrovare la strada.La mia mente potrebbe viaggiare per migliaia di chilometri in pochi secondi, solo per tornare indietro con più domande sulla morte, sull’amore e sul significato dell’esistenza.Ho una mente che non riesco a raggiungere, un uragano di emozioni avvolto in un unico, enorme groviglio dentro la mia testa, che cerca di farmi impazzire. Ho una mente che non può davvero essere domata.
Resto a letto per giorni. Qualche ora dopo, potrei ritrovarmi su un tetto e urlare per l’intensa euforia che mi riempie le vene, con una magia che il mio corpo trova incomprensibile ma a cui si adatta lo stesso. Sono un’altalena terrorizzata, che un momento prima vola tra le stelle e quello dopo cade giù con tutta la sua forza. Ho così tanto amore da dare, eppure sono incapace di farlo. Dentro di me ci sono due mostri che combattono per un primo posto dove al vincitore non spetta altro che dolore.
Quando sono sovraeccitata, sono la regina del mondo. Me ne vado in giro con una sicurezza che nessuno può compromettere. Sono una vincente, sono imbattibile, posso fare qualsiasi cosa. Posso fare in modo che inizi a piovere. Posso far sì che smetta. Posso cambiare il modo in cui vedete il mondo e provo pena per chi non lo guarda attraverso i miei occhi. Mi dispiace per quelle povere anime che non riescono a trovare la luce alla fine del tunnel. Sono entusiasta, sono amorevole. Voglio vedervi felici, non voglio mai vedervi piangere. Voglio che dimentichiate le ferite che il mondo vi ha riservato, e che vediate tutta la bellezza che contiene. Sono in cima al mondo e niente e nessuno può toccarmi.
Poi crollo. Voi non siete voi e io non sono io. E il mondo sta per finire. Questa vita è la nostra punizione. È quello che ci spetta per aver pensato di meritare felicità e amore. Spegnete le luci e andatevene perché non c’è speranza e io morirò da sola. Se mi vedete piangere, fate finta che non stia accadendo perché niente di quello che direte cambierà il fatto che sono disperata e pronta a morire. Non potete salvare me, non potete salvare voi stessi. No, non uscirò stasera, andate senza di me ragazzi. Mi spiace che non riusciate a sentirmi presente. Mi dispiace di essere sempre così triste. Chiedo scusa se riesco a parlare solo di perdita. Scusate, perché non so più come parlare. Perché siete ancora qui? Andate, correte! Via! Non meritate una persona come me nella vostra vita, perché sono fatta di dolore e dovreste davvero andare, adesso. Non riesco a controllare ciò che faccio, le mie mani non mi appartengono. Non so dove sto andando.
Non è momentaneo. Non è una fase. Non è la parte in cui piombate da me per dirmi che le cose andranno meglio, perché non è quello che ho bisogno di sentire. Quello di cui ho bisogno, ma di cui non parlerò mai, è sapere se resterete o ve ne andrete. Se riuscirete a sopportare qualcuno che cambia continuamente personalità, come nel gioco dei mimi. Se un giorno vi sveglierete e deciderete che è troppo, che non potete gestirla.
Sono cose che non dirò mai perché sono troppo orgogliosa e perché non piangerò quando un giorno deciderete di allontanarvi da tutto questo. Farà male, ma non lo saprete mai. Mi squarcerà in due, ma vi mostrerò soltanto che non siete mai stati importanti per me. Non ci proverò, non supplicherò. Mi richiuderò la porta alle spalle nel momento in cui vi sentirò titubare, perché la vita mi ha già dato abbastanza lezioni su come essere sola.
Perciò, mi dispiace se pensate che io sia fredda, distante. Mi dispiace che parliate incessantemente della mia folle capacità di essere totalmente autonoma, a volte. Mi dispiace se, ogni tanto, vi sembro egoista o minacciosa. Posso soltanto mettere nero su bianco quello che sento. Se state leggendo, allora dovreste sapere che vi amo, nel miglior modo in cui posso farlo. L’unico modo in cui posso farlo.
(via huffpost)
14 notes
·
View notes
Text
Oggi mi sono imposta di scrivere, so che mi aiuterà.
Non voglio parlare di quanto quest’ anno sia volato via o di come allungando le dita arrivi a sfiorare con precisione i bordi del vuoto che hai lasciato.
Non voglio tristezza, ho deciso di celebrare la vita tramite i ricordi. Così da permettermi di vederti meglio e far sorridere chi ti ha conosciuta.
Con te ho imparato l’arte dei dettagli: mi facevi annusare il profumo dei detersivi quando caricavi la lavatrice, prendevi fra le mani i miei lavori a maglia e correggevi con pazienza tutti i vuoti che lasciavo pasticciando con i ferri, sfioravi le carte ad una a una prima di scendere con il tuo sorriso furbo a prendere il sette bello o il carico a briscola.
“Nonna! Ma ti pare un bel lavoro?”
“È venuto su ora dal mazzo” come a giustificare che non avevi colpe se stavo perdendo un’altra partita.
Sei stata la persona con cui ho imparato a ridere di pancia. Non avevi mezzi termini nella tua risata, c’era troppa gioia. Sei stata anche la prima persona che ho visto piangere, mi hai fatto capire che non bisogna vergognarsi delle emozioni.
Davi la giusta percezione alle cose grandi e ridimensionavi quelle che sapevi potevano farmi male. Storica infatti la risposta al mio “Nonna, mi ha lasciata”:
“Eh, che vuoi che sia! Dopo un papa se ne fa un altro”.
Ricordo quella Pasqua che passammo io e te a pranzo in ospedale dove gli infermieri ti portarono non so quanti piatti perché era un giorno di festa e dopo un iniziale “Ehh, quanta roba! Ma chi ce la fa a mangiare tutto?” finisti ogni cosa zitta zitta.
Hai sempre avuto un bell’appetito e sorrido al pensiero delle due torte che facevi ad ogni compleanno: la campagnola con lo zucchero a velo e l’altra con la crema e le albicocche sciroppate sopra.
Stavi agli scherzi, da babbo che ti slacciava il grembiule quando ti passava dietro al ritornello che cantavi “tanti auguri a te, ma la torta a me!”
Negli ultimi tempi, quando la mancanza del nonno si era fatta più pesante, dicevi a tutti che erano meravigliosi. Ti illuminavi sulla poltrona rossa quando qualcuno veniva a trovarti.
Avevi una mente matematica, scrivevi precisa con il tuo corsivo appuntito tutte le dosi dei farmaci che dovevi prendere, eppure eri la prima a leggere quello che scrivevo. Ricordo ancora quando ti eri fatta prestare gli occhiali e leggendo a due centimetri dalla carta avevi letto tutta la raccolta dove compariva anche la mia poesia.
“Brava!”. Era il complimento che aspettavo con più trepidazione.
Ci sarebbero tanti momenti ancora: i saluti al telefono, quando nonno ti diceva “c’è la Giulia!”e io sentivo i passi dalla cucina e quel “Ciccina!” gridato forte nella cornetta mi faceva sorridere.
Quando hai conosciuto il mio ragazzo e neanche il tempo di presentarsi e già gli avevi detto “aveva venti giorni quando me l’hanno messa in braccio”.
Manchi, certi giorni sono più difficili di altri.
Eppure so che trovi il modo di farti sentire.
Nelle tante, tantissime rondini che sono passate sull’Acropoli giorni fa e ho guardato a bocca aperta perché avevano scelto di radunarsi proprio lì prima di partire. Anche i turisti erano ammirati. Nei modi di dire, nei tratti della mamma e dello zio, nei miei.
Che dono immenso la vita con te.
Grazie.
12 notes
·
View notes
Text
"Umano, vedo che stai piangendo perché è arrivato il mio momento. Non piangere, per favore, ti voglio spiegare alcune cose.
Tu sei triste perché me ne sono andato, ma io invece sono felice perché ti ho conosciuto.
Quanti come me ogni giorno muoiono senza aver conosciuto qualcuno di speciale?
Gli animali a volte passano così tanto tempo da soli, senza mai conoscere qualcuno. Conosciamo il freddo, la sete, il pericolo e la fame; dobbiamo preoccuparci di trovare qualcosa da mangiare e pensare a dove proteggerci la notte.
Vediamo volti tutti i giorni che passano senza mai guardarci, e a volte è meglio che non ci vedano.
A volte abbiamo la grande fortuna che tra le tante persone passa un angelo e ci raccoglie; a volte gli angeli vengono in gruppo, a volte ci sono altri angeli lontani che inviano tanti aiuti per noi. E questo cambia tutto. Se necessario ci portano da un altro tipo di angelo che ci cura.
Ci scelgono una parola che pronunciano ogni volta che ci vedono, un nome, penso si chiami così, questo indica che siamo speciali; abbiamo smesso di essere anonimi per essere uno dei tanti, ma anche un po di voi.
Da qui capiamo che quella è una casa!
Riuscite a capire quanto questo è importante per noi? Non dovremo mai più avere paura, freddo, fame o sentire male.
Se solo poteste calcolare quanto ci fa felici!
Non ci interesserà più se piove, se passerà una macchina molto velocemente o se qualcuno ci farà del male; ma soprattutto, non siamo soli, perché nessun animale gradisce la solitudine, cosa si puó chiedere in piú?!
So che ti rattrista la mia partenza, ma devo andare ora.
Promettimi che non biasimerai te stesso, ti ho sentito dire che avresti potuto fare di piú per me, non dirlo hai fatto molto per me! Senza di te non avrei conosciuto niente di tutta la bellezza che porto con me oggi.
Devi sapere che noi animali viviamo il presente: godiamo di ogni piccola cosa di tutti i giorni e dimentichiamo il passato se ci sentiamo amati; le nostre vite cominciano quando conosciamo l'amore, lo stesso amore che tu mi hai donato, il mio angelo senza ali ma con due gambe.
Voglio che tu sappia che, se trovi un animale gravemente ferito e che gli resta poco tempo, farai un grande gesto se gli starai accanto accompagnandolo nel suo passaggio finale, perché come ti ho detto prima a nessuno di noi piqce star solo, ancora meno quando ci rendiamo conto che è arrivato il momento di andare; forse per voi non è così importante avere qualcuno al vostro fianco che vi sostiene e ci aiuta ad andare con serenità.
Ma ora non piangere più, per favore. Io sarò felice, mi ricordo il nome che mi hai dato, il calore della vostra casa che é diventata anche la mia. Io mi ricordo il suono della tua voce quando parlavi con me, e anche se non sempre capivo tutto quello che mi dicevi io lo porterò nel mio cuore, insieme a ogni carezza che mi hai dato.
Tutto quello che hai fatto è stato molto importante per me è io ti ringrazio profondamente, non so come spiegarmi ora, perché non parlo la tua lingua, ma penso e spero che tu abbia visto la gratitudine nei miei occhi.
Prima di andare ti chiedo solo due favori: lavati il viso e comincia a sorridere.
Ricordati che è bello vivere insieme qualsiasi momento, anche questo; ricordati delle cose che ci facevano felici e per cui ridevamo. Rivivi con me tutto il bene che abbiamo condiviso in questo tempo e non dirmi che non adotterai un altro animale perché hai sofferto troppo la mia partenza; senza di te non avrei mai conosciuto le bellezze che ho vissuto, quindi per favore, non farlo.. sono in tanti che, come me, stanno aspettando qualcuno come te.
Dai anche a loro quello che hai dato a me, ne hanno bisogno, come io avevo bisogno di te.
Non conservare l'amore che puoi donare per paura di soffrire.
Segui il mio consiglio, valorizza quello che puoi dare a ognuno di noi, perché tu sei un angelo per noi animali, perché senza persone come te la nostra vita sarebbe ancora più difficile di come già, a volte, è.
Segui il tuo nobile compito, ora saró io il tuo angelo, ti accompagneró nel tuo cammino e ti aiuteró ad aiutare gli altri come me.
Ora vado a parlare con gli altri animali che sono qui con me, vado a raccontargli tutto quello che hai fatto per me e dirò con orgoglio: "Questa è la mia famiglia!".
Il mio primo compito ora è quello di aiutarti a essere meno triste, quindi stasera quando guarderai il cielo e vedrai una stella lampeggiare sappi che
quella stella saró io che ti avviseró che sto bene e che ti ringrazieró per tutto l'amore che mi hai dato.
Ora vado, non dicendo "addio", ma "a presto".
C'è un cielo speciale per persone come voi, lo stesso cielo dove siamo noi e la vita ci ricompenserà facendoci ritrovare.
Io sarò li che ti aspetto!" ❤️
(autore sconosciuto)
19 notes
·
View notes
Text
mi rendo conto che sono una persona sensibile dal fatto che mi viene da piangere per sciocchezze almeno tre volte al giorno
ho appena visto una ragazza che conosco su IG che è a firenze e ha scattato delle polaroid con gli amici
è già il fatto che sia a firenze ha risvegliato tutti i ricordi sopiti di ottobre
poi che cosa carina farsi le polaroid
adesso voglio anche io una polaroid, portarmela dietro e centellinare le foto e le situazioni giuste da immortalare
e quanto sarebbe stato bello avere una polaroid quando ero in vacanza con m e farci le foto belle davanti alle chiese bicolore aaaa piango
26 notes
·
View notes
Text
Oggi ennesima giornata triste da fare schifo.
Che ci sto a fare qua? In un campo che non è il mio, con nessuno che mi insegna, anzi, al contrario mi fanno dire cose non vere sulle cose che non so fare. Proprio io che ODIO mentire, ma soprattutto ODIO vendermi raccontando palle. Eppure stamattina è successo: mi hanno proprio detto "ti faranno domande complicate ma non dire che non lo sai"... eh, pò voglio vedere quando vado là che gli dico a quelli. La figura di merda sarà solo mia o anche della mia azienda (che si merita questa figura di merda e mille altre ancora)? Vedremo a breve perché a quanto pare le palle che ho detto hanno funzionato.
Io comunque non ce la faccio già più. Pure se non ho fatto un beneamato cazzo per mesi, non ce la faccio più e voglio cambiare lavoro. Io non c'entro un cazzo con l'IT, ho solo fatto un cazzo di lavoro in cui ho fatto l'help desk e ho usato le lingue ma non è che mi mettevo a fare chissà quali magheggi tecnologici, quindi lasciatemi stare porcoddue. Giuro che me ne vado a fare le pulizie, mi va bene lo stesso. No in verità vorrei solo qualcosa che mi faccia usare il cervello e invece il cervello lo devi per forza spegnere come fanno pure tutti i miei colleghi indiani perché si lamentano ma alla fine si arrendono alla situazione.
Io non voglio. Voglio fare qualcosa di più affine a me, almeno un minimo, non chiedo tanto perché tanto lo so che lavorare fa schifo sempre, a prescindere.
Ci sono annunci di lavoro ovunque ti giri eppure pare che per me sta facilità di cambio lavoro non c'è.
Sono stata più volte sul punto di piangere perché io la soluzione a questa tristezza non ce l'ho. Vorrei poter dire che tornare a casa mi farebbe stare bene, che con la pizza e la sfogliatelle mi tornerebbe il sorriso e la pace dei sensi. Vorrei poter dire che vorrei tornare dalle persone a cui voglio bene. Ma non ho una famiglia e le poche persone a cui voglio bene sono sparse per l'Italia e per il mondo e quindi un posto dove tornare non ce l'ho. Non ce l'ho più.
ただ明日もう目が覚めなくてもいい。全部もういい。
27 notes
·
View notes