#via Solimena
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Vomero: ieri sera rubato un motociclo in via Solimena. Il video
Capodanno: “ sulla collina forte recrudescenza dei fenomeni malavitosi “ Il furto in via Solimena “ Al Vomero, quartiere collinare partenopeo, negli ultimi tempi si assiste ad una forte e preoccupante recrudescenza dei fenomeni malavitosi, nonostante l’impegno delle forze dell’ordine e la presenza di un sistema di videosorveglianza che copre buona parte delle piazze e delle strade…
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Aiello. La villetta di via Aricella sarà intitolata agli Aiellesi nel Mondo
La villetta comunale di via Aricella (dal 2005 un tratto si chiama via Giovanni Solimena) sarà intitolata agli “Aiellesi nel Mondo”.“L’amministrazione comunale – è scritto nella delibera di Consiglio Comunale n° 30 del 29 aprile 2024 – vuole fortemente che questo luogo di comune frequenza venga dedicato agli: “Aiellesi nel mondo”, a coloro che hanno subito nel corso degli anni il dramma…
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Voragini al Vomero, domani sit-in dei condomini
Domani alle ore 11, in piazza Vanvitelli, al Vomero, si terrà un sit in dei condomini di via Morghen e via Solimena sgomberati in seguito a due voragini. “Al momento la situazione non è in via di risoluzioni – ha dichiarato Giorgio Giaquinto, uno dei promotori dell’iniziativa – poiché ai danni causati dalle voragini si sono aggiunte ulteriori infiltrazioni a causa delle piogge recenti.…
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Napoli: voragine in via Morghen, la via è chiusa all'altezza di via Bonito. Al lavoro ABC, Polizia Municipale e Vigili del Fuoco
Napoli: voragine in via Morghen, la via è chiusa all'altezza di via Bonito. Al lavoro ABC, Polizia Municipale e Vigili del Fuoco. Alle cinque di ieri mattina una grossa voragine si è aperta nel manto stradale di via Morghen, angolo via Bonito. Il crollo ha inghiottito un albero e due vetture in transito; gli occupanti, tratti in salvo dai Vigili del Fuoco, non hanno riportato gravi conseguenze, ancora in corso il recupero delle auto. Dalle prime verifiche sembrerebbe collassata la fogna e risulta spezzata la condotta idrica di carico che è stata chiusa, nella zona di San Martino e da piazza Vanvitelli a salire è stata quindi interrotta la fornitura di acqua. Previsto lo sgombero dello stabile di via Morghen vicino alla voragine. In via Kerbaker, sottoposta rispetto al luogo del crollo, si registra una copiosa fuoriuscita di acqua da alcuni terranei ed alcuni appartamenti sono stati allagati. Anche in via Solimena, dove recentemente si era registrato il cedimento di una conduttura idrica, e presente una copiosa fuoriuscita di acqua. Sul posto, oltre i Vigili del Fuoco, presente la Polizia Locale, il 118 e le squadre di Abc. Via Morghen è chiusa all'altezza di via Bonito. Le auto dirette a San Martino girano per via Morghen- Cimarosa- Michetti . Le auto che provengono da San Martino scendono per via Michetti - Cimarosa - Donizetti. Via Michetti e via Cimarosa a doppio senso.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Voragine a Napoli: cosa sta accadendo al sottosuolo della città
Ieri mattina, nel quartiere Vomero a Napoli, si è aperta una voragine. La terza nella città dall'inizio dell'anno. L'evento poteva trasformarsi in tragedia ma concomitanze favorevoli hanno evitato il peggio. Ciò non toglie che tradisca la persistenza di un problema, quello del dissesto idrogeologico, che sembra non essere compreso nella sua vera complessità. Voragine a Napoli: cos'è accaduto Il filmato dei primi soccorsi dopo l'apertura della voragine è diventato virale. Ricapitoliamo quanto è accaduto. Sono le 5.00 del mattino e nella strada che porta al celebre belvedere di San Martino si apre, appunto, una voragine. Il manto stradale cede inghiottendo due macchine: una parcheggiata in corrispondenza della voragine e una seconda a bordo della quale viaggiavano due ragazzi al rientro da un festeggiamento. Gli amici dei due malcapitati chiamano prontamente i soccorsi mentre dei militari, impegnati proprio nella zona nell'operazione di pattugliamento "Strade sicure", aiutano i due giovani a risalire. Subito dopo il salvataggio, nella voragine precipitano un platano e un palo dell'illuminazione pubblica. Dai video si vede chiaramente che sotto il manto stradale da una condotta idrica danneggiata scorre acqua a una pressione molto forte. Alcuni centinaia di metri più in là, in due strade che seguono il pendio della collina del Vomero, da due palazzi esce una miscela di acqua e fango. I condomini si riversano in strada spaventati. Bilancio della giornata: palazzina in corrispondenza della voragine evacuata per precauzione (sono state riscontrate diverse crepe sospette), scuole della zona chiuse ed erogazione idrica sospesa a tutta la zona. Terzo episodio dall'inizio dell'anno Qualche settimana fa, in una delle due strade che ieri sono state interessate dal fango, via Francesco Solimena, era già accaduto qualcosa di simile. Infiltrazioni d'acqua provenienti dal sottosuolo avevano minato le fondamenta di due palazzine che i vigili del fuoco avevano dovuto sgomberare per motivi di sicurezza. Dodici famiglie senza casa, tre commercianti costretti ad abbassare la serranda, strada chiusa al traffico (ancora ieri come si vede dalla foto di copertina). In entrambi i casi, un collasso della rete fognaria sarebbe all'origine delle infiltrazioni. Se la voragine apertasi in via Morghen ha avuto dirette conseguenze su via Solimena, la situazione è molto più grave di quanto si ritenesse. A gennaio, altre due strade sono state chiuse per dei cedimenti in seguito a un crollo fognario: via Consalvo, nel quartiere Fuorigrotta, e via Manzoni nel quartiere Posillipo. Il guasto di via Manzoni è stato riparato in 10 giorni mentre a via Consalvo i primi interventi hanno evidenziato diversi danni alla rete fognaria; danni più estesi di quanto si pensasse. I lavori per il ripristino termineranno, secondo gli addetti ai lavori, per la prossima Pasqua. La rete idrica "intelligente" Appare evidente come la questione del dissesto idrogeologico a Napoli stia diventando sempre più grave. Nel 2022, l'Abc (Acqua Bene Comune), l'azienda speciale del Comune di Napoli per la gestione dell'acqua, si è aggiudicata un finanziamento per “Abc4innovation”, il progetto di ammodernamento della rete idrica. 27 milioni di euro dai fondi del PON Infrastrutture e Reti per creare una rete idrica "intelligente". Una rete, cioè, che, grazie a un sistema tecnologico e all'avanguardia, ridurrà gli sprechi e sarà resiliente rispetto ai cambiamenti climatici. Il progetto prevede l'installazione di 30.000 misuratori di utenza in telelettura e l’implementazione di strumenti di monitoraggio quali-quantitativo dell'acqua per controllare la pressione ed eventuali perdite. La prima fase del progetto prevedeva la sostituzione di oltre 24 chilometri di rete idrica di distribuzione con l'apposizione di tubi in ghisa sferoidale nei quartieri Scampia, Soccavo, Fuorigrotta, Chiaiano e Bagnoli. Nel gennaio 2023 è stato posato il primo tratto di tubazione a Scampia. Dopo di allora, non ci sono tracce di aggiornamenti sull'avanzamento dei lavori. Dopo questi ultimi eventi ci chiediamo: a che punto è la sostituzione della rete idrica? Perché nel progetto finanziato dal PON non è stata prevista la sostituzione dei tubi anche per i quartieri di Vomero e Posillipo? Sono previsti lavori analoghi anche per la rete fognaria, che è strettamente connessa a quella idrica? Come si ha intenzione di proseguire ora? Read the full article
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hey there! going a bit insane here, i could swear there was an official date of the exact beginning and ending of the period carlisle spent with the volturi, but turns out i'm misremembering things, since i can't find it anywhere. please, is there any fanon on the matter? even if not, when do you believe that period to have been set?
Hi there!
The Guide says Carlisle was traipsing around Italy in the early 1700s when the Volturi discovered him. Before he left, his two-decades-long visit was captured via Solimena, who died in 1747. His last last paining, SS Trinita with Saints, is from 1741.
So, Carlisle’s stay fell between 1700-1740. Quite honestly, pick any 20 year period that you like best! (I usually go for 1710s-1730s)
#rough guestimate#I too would like some dates smeyer :/#thank you for the ask!#ask#twilight#carlisle cullen#the volturi#headcanon
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Nuovo post su http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/04/05/la-vergine-addolorata-nei-riti-della-settimana-santa-e-il-ruolo-delle-confraternite/
La Vergine Addolorata nei riti della Settimana Santa e il ruolo delle Confraternite (I parte)*
di Vincenza Musardo Talò
Nostra Signora dei Sette Dolori, prezioso santino dai bordi merlettati (scuola francese, sec. XIX, prima metà)
A partire dall’anno Mille e in ogni luogo dell’Europa cattolica, il culto dell’Addolorata – elaborando un lento e lungo processo di umanizzazione di quanto in lei vi è di divino – si è radicato nella pietà popolare. Infatti, in virtù delle sue umanissime valenze simboliche, divenute paradigmatiche sia della cultura quanto della psicologia femminile, la sua immagine di Mater Dolorosa è andata accostandosi ai tanti vissuti dolorosi delle madri di ogni tempo e – nell’immaginario collettivo – si è fatta emblema assoluto non solo del dramma della Passione del Figlio-Cristo, ma anche della sofferenza senza tempo di ogni madre che ha vissuto la tragedia del suo medesimo lutto. Ovunque, Ella è la Vergine Desolata, Madre di Pietà sette volte dolente, la Madre di tutte le madri sofferenti.
In tal senso, sono i riti della Settimana Santa a richiamare ovunque e riverberare tali assunti.
A Taranto, come in ogni angolo del suo distretto, i giorni della Settimana Santa erano- e sono – giornate vissute fuori dal tempo. Si pensi, giusto un esempio, alle composte e silenziose celebrazioni della Taranto odierna, alle processioni della notte del Giovedì e del Venerdì santo, due momenti intrisi di un suggestivo misticismo e un segno e una testimonianza di fede, in cui è palpabile la tensione spirituale di tutta una città, che per oltre quaranta ore, dalla mezzanotte del Giovedì santo all’alba incerta del Sabato, di colpo perde quelle assurde connotazioni di città postmoderna. Non più rumorosa e trafficata, si trasfigura in un luogo irreale, con quella folla di figure incappucciate, dall’andatura inusitata e quasi impossibile a comprendersi, dove il tempo e lo spazio mutano di concetto e la gente assume un comportamento inconsciamente proiettato ai tempi, quando là, sulla strada del Calvario, quell’uomo straordinario che era il Cristo, portava a termine, col sacrificio estremo, la sua missione terrena. Impossibile poi non assistere, la notte del Giovedì Santo, nella Città Vecchia, alla processione della Desolata, quando, giunta la mezzanotte, al suono rauco della troccola, quasi una madre disperata, Ella esce dall’artistico duomo medievale di S. Domenico, scende la barocca scalinata e va alla ricerca del proprio Figlio. Le strade sembrano trasformarsi in un unico grande tempio e i segni della devozione popolare toccano vertici altissimi. Vestita di nero, questa Madre del pianto cammina lenta, con le vesti che ondeggiano al vento freddo della notte. L’accompagnano, sino all’alba, le meste marce funebri, la cui musica si insinua profonda, toccando l’animo di migliaia di spettatori. Poi, il Venerdì, nella processione dei Misteri, dal primo imbrunire sino all’alba cerulea del Sabato, la Desolata torna ancora ad accompagnare, seguendola, la bara del Cristo, in una sorta di rituale che l’accosta alla tragedia di tante madri dell’oggi e del passato. Non a caso, fra tutte le statue dei Misteri, è ancora quella che più commuove e si identifica con le più ancestrali movenze del dolore femminile. Ora, Ella assurge a simbolo toccante del dolore universale. La sua statua dalla straordinaria potenza espressiva si fa concetto figurale del dolore di tutte quelle donne, lacerate della perdita di un figlio, divenendone l’archetipo e la proiezione, al di fuori di ogni contesto sociale e spazio-temporale.
Per leggere e comprendere la visione del sacro nei diversi riti della Passione e nei costumi culturali delle trascorse civiltà, bisogna riferirsi proprio al suo umanissimo amore e dolore di madre che permeano quel complesso e polimorfo tessuto della pietà popolare, sostanziandolo di sedimentati e inamovibili pratiche devozionali.
Nell’alimentare la devozione alla Desolata, preminente è stato anche il contributo offerto dall’arte, che ha saputo consegnare alla storia del sacro un soggetto iconografico reiterato, ma sempre di ispirazione tipicamente popolare e fondamentalmente espresso da tre proiezioni tematiche: la Desolata con gli attributi simbolici, propri della sua condizione (l’abito e il manto di colore scuro, il cuore sanguinante, una o sette spade, il fazzoletto del pianto o la corona del Figlio); la Crocifissione, in cui Ella appare sola col Figlio o accompagnata da S. Giovanni apostolo e la Maddalena; la Deposizione o Pietà, in cui si fa palpabile il pathos del dolore materno.
Fra i tanti dipinti a tema L’Addolorata, che ornano le chiese e gli oratori confraternali di Taranto e provincia, mi piace ricordare le due pregevoli tele a firma di Paolo De Matteis (1662-1728) e di Leonardo Antonio Olivieri (1689-1752), in verità esposte nel sale del Museo Archeologico di Taranto.
Taranto, MarTa: Paolo De Matteis, L’Addolorata
La prima, che pure ricalca altre simili riproduzioni, fresca di restauro, oggi è esposta nei locali del MarTa, all’interno della Collezione Ricciardi. L’artista napoletano è oltremodo noto a Taranto, non solo per aver affrescato il Coppellone di S. Cataldo nella Cattedrale dell’Assunta. La tela in oggetto, forse destinata al culto privato, effigia l’Addolorata nel tipo della Desolata, della Mater dolorosa. Il tessuto figurativo a impianto piramidale, è tipico di gran parte della produzione artistica del De Matteis. Il tema iconografico si compone della figura della Vergine in posizione ruotata a sinistra, colta a sola col suo dolore, quasi in atteggiamento sacrificale e di accettazione, un nuovo Fiat, col quelle mani che sembrano accogliere il dolore universale. Le sembianze del volto afflitto – dalla linea purissima, con lo sguardo rivolto verso l’alto e gli occhi di pianto – esprime una elegiaca sofferenza tutta interiore e non fisica, come porterebbe a credere quella spada sottile, saettante, dagli straordinari effetti tridimensionali, che le trafigge il cuore di madre. Adagiata su uno sfondo dagli effetti luministici sommamente calibrati, ai lati superiori le fanno corona due figure angeliche risolte in tenere testine alate. La legittimata perizia coloristica impreziosisce l’esito formale della tela gioca con un insieme di effetti timbrici e tonali, propri della tavolozza di questo autore. Gli ampi e ricchi panneggi, in specie quello del manto azzurro, conferiscono all’intero tessuto figurativo un senso di movimento, che anima il tutto.
Più articolata appare la tela del maestro di Martina Franca, Leonardo Antonio Olivieri, allievo del Solimena. Il dipinto proviene dalla collezione di mons. Giuseppe Ricciardi (Taranto 1839-Nardò 1908), vescovo di Nardò, che volle donarla alla sua città natale e oggi è in bella mostra presso il MarTa.
Taranto, MarTa: Leonardo Antonio Olivieri, L’Addolorata sorretta dagli angeli, e i Santi Nicola di Myra e Barbara
Anche qui – come nella tela del De Matteis – prevale un impianto figurativo piramidale, ma dall’impaginazione riccamente aggettivata da diverse figure, quali il S. Nicola vescovo di Myra e S. Barbara (o forse S. Irene) con gli strumenti del martirio. La Vergine, sorretta da due angeli, sembra quasi venir meno alla vista del Volto offeso del Figlio. Infatti, sulla sinistra, in apice, un cherubino in volo regge il Velo della Veronica, a cui è affidato un drammatico volto del Cristo flagellato come colto dalla pia donna lungo la via del Calvario. L’impostazione figurativa, dall’ampio respiro tematico, sembrerebbe tipico di una pala d’altare. La figura centrale della Vergine, sorretta da due figure alate, appare allora come il modello drammatico di madre dolorosa; il suo non è solo un dolore dell’anima, ma ne esprime anche quello fisico. E’ inutile evidenziare la elegante perizia della composita sintassi cromatica adottata dall’artista, leggibile nelle armoniose movenze luministiche e nell’equilibrato gioco timbrico-tonale del tutto.
In aggiunta al prezioso patrimonio pittorico e scultoreo, a partire dal Seicento barocco, fiorì un’arte statuaria, che dotò chiese e soprattutto gli oratori confraternali, monasteri e conventi, cappelle rurali e dimore aristocratiche del simulacro dell’Addolorata. Le botteghe napoletane apparvero quanto mai perite nel creare volti straziati di Desolate e Cristi squarciati, mentre, nei due secoli successivi, i maestri della cartapesta leccese lavoravano la duttile pasta cartacea con fisionomie dal crudo realismo, potenziato da una declinazione cromatica, espressa in ineguagliabili squilli timbrici e tonali, facendo così, delle loro addolorate, il simbolo e la sintesi di tutto il dolore del mondo.
Queste statue mariane, unitamente agli altri gruppi scultorei dei Misteri, si esibivano nelle processioni della Settimana Santa, attestate già nel Seicento in tutte le Provincie del regno di Napoli, dove i misteri mobili valevano quali rappresentazioni figurate della memoria di un evento lontano, sempre capace di toccare le emozioni più profonde del cuore dei fedeli.
In virtù di tanto, la Chiesa ha comunque risposto col solennizzare la liturgia e la devozione verso la Desolata, tanto che già nel 1423 istituiva la festa della Commemorazione dell’angoscia e dei dolori della Beata Vergine Maria. A volere fortemente questo culto mariano furono soprattutto i Servi di Maria, un ordine religioso originatosi a Firenze nel 1233, la cui fertilità spirituale verso i Sette dolori di Maria spinse i pontefici (Innocenzo II, Pio VII e Pio X) a inserire nel Calendario liturgico la festa dell’Addolorata, oggi, definitivamente datata al quindici di Settembre[1].
[1] Sui temi cultuali dell’Addolorata, cfr.: Morini A., Origini del culto dell’Addolorata, Roma 1893; E.M. Casalini, La Madonna dei Sette Santi, Roma 1990; L. Bertoldi Lenoci-V. Musardo Talò, La pia memoria, Manduria 1994: V. Musardo Talò, La Vergine “Desolata” nell’iconografia sacra popolare, I, 4 Manduria 1996, 19-22¸V. Musardo Talò, I santini della Passio Christi, “Santini et Similia”, III, (11), Manduria 1998, 9-16; S. De Fiores, Santa Maria Addolorata, in AA.VV., I santi nella storia, Milano 2006, 66 -70; Wilmart A., Auteurs spirituels et teste dévots du moyen age latin, Parigi 1932, 505–536; A. Rossi A., Il culto dei Sette Dolori, ”Addolorata” (1936), 68-72; C .Berti., De cultu septem dolorum S. Mariae, “Marianum”, 2 (1940), 81-86.
Dedico questo studio alla memoria di un tarantino straordinario, Nicola Caputo (+2012), giornalista storico e divulgatore. Egli è stato il padre benemerito del recupero e la valorizzazione delle fascinose tradizioni della Città bimare, in specie quelle legate ai riti della Settimana Santa, una delle più pregnanti connotazioni essenziali della identità e dell’anima cataldiana. Il suo ricordo mi è caro, perché legato anche alla mia presentazione del suo ultimo libro, Il priore scomodo (2011). E’ inutile richiamare il suo ruolo di studioso. Fra le sue pubblicazioni a tema dell’argomento, mi piace ricordare: L’anima incappucciata. La Settimana Santa e le processioni dell’Addolorata e dei Misteri dalle origini ad oggi a Taranto, Taranto 1983; Destinazione Dio. Storia delle tradizioni popolari e delle feste religiose a Taranto, Taranto 1984; I giorni del perdono–Forgiveness days, Taranto 1995; Il cammino del silenzio. L’anima incappucciata, Taranto 2002; Settimana Santa nascosta, Taranto 2007
#Addolorata nel Salento#Leonardo Antonio Olivieri#Paolo de Matteis#riti della settimana santa in Puglia#Vincenza Musardo Talò#Spigolature Salentine#Tradizioni Popolari di Terra d’Otranto
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Sant’Antimo: sorpresi con la droga. Arrestati
Ieri pomeriggio gli agenti del Commissariato di Frattamaggiore hanno effettuato un controllo presso uno stabile di via Solimena a Sant’Antimo dove era stata segnalata un’attività di spaccio. I poliziotti, giunti sul posto, hanno notato due uomini uscire dal locale contatori del palazzo che, alla loro vista, hanno tentato di eludere il controllo, ma sono stati raggiunti e trovati in possesso di…
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Situazione Critica #20 - Eroine - Con Marina Pierri
Situazione Critica #20 – Eroine – Con Marina Pierri
I nuovi archetipi delle serie tv per un domani migliore Il ventesimo appuntamento di Situazione Critica, la rassegna di incontri dedicata alla critica cinematografica inizata nel 2018 e giunta alla sua quarta edizione, si terrà giovedì 18 novembre, alle 09:30, presso il Liceo Statale Mazzini di Napoli in Via F. Solimena 62 e vedrà gli allievi della scuola partecipanti attivi dell’incontro che…
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Appello dal Vomero: bisogna istituire subito un posto fisso di pronto soccorso
Un tempo era presente come “Croce Rossa Italiana” in via Solimena Via Solimena: il vecchio pronto soccorso “ Alcuni episodi, avvenuti nel quartiere collinare del Vomero, anche prescindendo dalla rapidità dell’intervento dei mezzi d’emergenza e dalla fortunata circostanza di poter reperire in sito apparecchiature per un primo immediato intervento, ripropongono un antico irrisolto…
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Sant’Antimo: “fratelli spacciatori”. Un arrestato e due denunciati
Ieri mattina gli agenti del Commissariato di Frattamaggiore, durante un servizio di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti nei pressi di un complesso popolare in via Solimena a Sant’Antimo, sono stati avvicinati da un ragazzo che, in presenza di altre persone, si era accostato alla loro autovettura nel chiaro intento di cedere qualcosa ma, avendo riconosciuto negli occupanti dei…
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Napoli: un 26enne già noto alle forze dell'ordine ucciso per strada a Sant'Antimo
Sparatoria con vittima in pieno centro di Sant’Antimo, importante cittadina dell’hinterland napoletano. Poco dopo le 20 di questa sera a Sant’Antimo, ai carabinieri della locale compagnia è arrivata una richiesta di intervento, dirottata loro dal 112, per accorrere in via Solimena, nella zona Nord della cittadina, dove si era appena verificata una sparatoria con diversi colpi d’arma da fuoco. A…
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Napoli Est: un aperitivo per sostenere la rigenerazione sociale a Ponticelli
Napoli Est: un aperitivo per sostenere la rigenerazione sociale a Ponticelli. Sport gratis e rigenerazione sociale a Ponticelli, quartiere nella zona orientale di Napoli. La sfida del progetto SCINN, sostenuto dalla Fondazione CON IL SUD, è ora condivisa con cittadini e realtà del territorio che possono sostenerla partecipando all'aperiSCINN, l'aperitivo sociale con cui si raccolgono fondi per proseguire nella riqualificazione degli spazi del centro polifunzionale "Ciro Colonna" di Ponticelli, quartiere nella zona orientale di Napoli. L'appuntamento con aperiSCINN è mercoledì 19 luglio 2023 alle ore 19 negli spazi della cucina del centro polifunzionale in via Curzio Malaparte 42, ex scuola comunale oggi affidata alla cura della rete di undici realtà. Tra queste alcune che compongono la comunità di SCINN, progetto dell'associazione NEA Napoli Europa Africa, sostenuto da Fondazione CON IL SUD, con il quale è stato possibile attivare corsi sportivi gratuiti per centinaia di persone, sia giovani che adulti, insieme ai laboratori educativi nelle scuole, ai percorsi di formazione e alle azioni di rigenerazione urbana. AperiSCINN si svolge in collaborazione con CuciNapoli Est, la cucina sociale del centro Ciro Colonna. La formula di 7 euro prevede l'erogazione di una bevanda e di sfizi. Per partecipare all'iniziativa bisogna essere soci della rete Arci (ci si può tesserare anche al momento con 3,5 euro). É gradita la prenotazione con whatsapp al 327 17 15 898. SCINN vede capofila l'associazione NEA Napoli Europa Africa e partner le associazioni Nuova Polisportiva Ponticelli, Maestri di Strada, Arci Movie Napoli, AP Partenope Rugby, Aste&Nodi, UISP Napoli, TerradiConfine, il Comune di Napoli, gli istituti comprensivi Russo-Solimena e Marino-Santa Rosa e l'istituto scolastico superiore Don Milani. Iniziative e prossime sfide sono raccontate sui canali social: Facebook http://www.facebook.com/progettoscinn e Instagram http://www.instagram.com/scinnanapoliest. ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Galleria Toledo riapre al pubblico
Il Teatro Stabile d'Innovazione Galleria Toledo riapre al pubblico in presenza e propone tre spettacoli per il mese di maggio: “Quartett” dal testo di Heiner Müller con la regia di Alessandro Marmorini (11 e 12 maggio), il thriller psicologico “In casa con Claude” diretto da Giuseppe Bucci (dal 18 al 20 maggio) e“La conoscenza della non conoscenza.04”, performance di danza contemporanea con Adriana Borriello (23 maggio). Lo storico spazio culturale di avanguardia e di ricerca in Via Concezione a Montecalvario 34, diretto da Laura Angiulli e da trent'anni al centro della scena artistica napoletana, presenta tre opere di successo recuperando alcuni dei titoli previsti nella stagione sospesa 2020-2021. Gli spettacoli si terranno tutti alle ore 19,30, biglietto intero 15 euro, 12 euro per convenzionati e over 65 e 10 euro per under 35, la prenotazione è obbligatoria ([email protected], 081425037/081425824, pagina Facebook). “Riapriamo le porte del nostro teatro per dimostrare anche simbolicamente che la cultura deve ripartire – commenta Laura Angiulli – e per dare il segno di una presenza che vuole abbracciare i differenti linguaggi della scena. Abbiamo scelto degli spettacoli a cui teniamo molto e che siamo felici di recuperare, non solo per la grande finezza dei registi e degli interpreti, ma anche per le tematiche più che mai attuali che affrontano. Ma non ci fermeremo qui. Continuiamo le attività con le scuole e con gli atenei, e stiamo lavorando alla nuova edizione della rassegna Doppio Sogno, che tornerà nel periodo estivo a Villa Pignatelli”. Tratto da uno dei testi più celebri e controversi di Heiner Müller, tra i maggiori drammaturghi tedeschi del XX secolo, la produzione “Officina dinamo” porta sul palco di Galleria Toledo “Quartett” l’11 e il 12 maggio. La storia di due amanti, che richiama“Le relazioni pericolose” di Laclos, diventa occasione per un'approfondita indagine sul tempo storico e sugli archetipi dei rapporti tra generi. La regia è di Alessandro Marmorini, sul palco Cristina Golotta e Roberto Negri. Dal 18 al 20 maggio torna lo spettacolo “In casa con Claude”, produzione T.T., tratto dall’omonima opera del drammaturgo canadese René Daniel Dubois scritta negli anni ’80, riadattata e diretta da Giuseppe Bucci. Un thriller psicologico sul tema dell’emarginazione degli omosessuali. Spazio alla danza con “La conoscenza della non conoscenza.04” (23 maggio), produzione AB Dance Research. Una lecture-performance di improvvisazione con Adriana Borriello,straordinaria e raffinata espressione internazionale della danza contemporanea, e Donatella Morrone. Le due artiste condivideranno con il pubblico l'alternarsi tra la parola e il movimento, in base alle pratiche, ai principi e agli strumenti narrativi impiegati dalla Borriello nel suo lavoro di coreografa e pedagoga della danza. Il Teatro Stabile d'Innovazione Galleria Toledo è diretto da Laura Angiulli, organizzazione e programmazione di Rosario Squillace, Alessandra D’Elia, Lorenza Pensato, Lavinia D’Elia, Anna Fiorile, Roberta Tamburelli, Solimena Francesco Armitti, Samantha Munasinha Mudiyanselage. Gli spettacoli, a capienza ridotta, si svolgeranno nel pieno rispetto delle normative anti-Covid con obbligo di indossare la mascherina per tutta la durata dello spettacolo. Read the full article
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Napoli: al Vomero in via Solimena è sparito un lampione Chiesto l'immediato ripristino per la sicurezza dei passanti " Da circa un mese a questa parte, in via Francesco Solimena al Vomero, nel tratto tra via Luca Giordano e via Merliani, è sparito un lampione.
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Allegory of a Reign Francesco Solimena, 1690 Shared via #WikiArtApp (October 4, 1657 – April 3, 1747)
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