#vi x clement
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"There's none can harm the knight who's lain with the Witch of the Westmorland. "- Stan Rogers -ft- @wineandsalt's Clement
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Hey buddy pal what does your le based pope think about immigration and gays and every other left leaning ideal you papists try so hard to look like you resist again? And also israel? Hopeully nothing you can't stomach, cos you're following him wherever he and his pews where children have been raped goes.
Oh no. In two millenia, the Church has never had a bad pope before. Alexander VI, Leo X, Clement VII? Never heard of them. I don't know anything about the Church's history, so Francis is the first I'm learning of this. Whatever shall I do with this information. My entire identity as a Catholic was dependent on Pope Francis having the same political values as me.
My faith and conviction have vanished on the spot. Through your charitable words and hopeful concern, you have won me over. I shall presently abandon my parish and make for the closest warehouse-shaped nondenominational "worship center" I can find. I hope you continue to guide me through this spiritual descent, dear anon.
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SAINT OF THE DAY (October 10)
Francis Borgia was born on 28 October 1510 in Gandia, Valencia, Spain.
The great-grandson of both Pope Alexander VI and King Ferdinand II of Aragon, he was Duke of Gandía and a grandee of Spain.
Francis’ grandmother joined her daughther in a convent of Poor Clares after the death of her husband and held a pious influence in the court of the Borgia, to which Francis is indebted.
It was with these two women that holiness penetrated into the scandalous lineage of the Borgia family.
Francis grew to be a pious young man, posessed of many natural gifts and a favorite at the court of Charles V.
It is recounted that one day, Francis passed through Alcalá, followed by his escort, and exchanged an emotional glance with a poor man being escorted to prison by the Inquisition. This man was Ignatius of Loyola.
At that moment, Francis could not have had any idea what an important role this man would play in his destiny.
In 1539, Francis was appointed Viceroy of Catalonia.
He built a university there, received the degree of Doctor in Theology, and invited the Jesuits to his duchy.
His wife died in 1546, and Francis entered the Society of Jesus in 1548.
However, he was ordered by the Pope to remain in the world until he had fulfilled his obligations to his ten children and his duchy.
Two years later, he left Gandia, never to return, and joined the Jesuits in Rome.
He immediately set about initiating grand projects. He convinced Ignatius to found the Roman College.
One year later, he left for Spain, where his preaching and example sparked a renewal of religious fervour in the country, drawing pilgrims from far and wide to hear him preach.
In 1556, he was placed in charge of all the missions of the Society, and his energetic work transformed them. He also initiated the missions to Peru, New Spain, and Brazil.
He was elected as general on 2 July 1565, and although in poor health for his last years, he executed the governance and initiated projects of the Society with great energy.
He introduced so many reforms to the society of Jesus that he was considered in some ways to be its second founder.
Francis was a man of contemplation and action in the fullest sense, and clearly drew much strength from the silence of his prayer.
He died in Rome on 30 September 1572, two days after returning from an apostolic journey to Spain.
Saint Francis Borgia is one of the great saints of the Catholic Reformation.
He was beatified by Pope Urban VIII on 23 November 1624. He was canonized by Pope Clement X on 20 June 1670.
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Quando l'asino non vuol camminare, raglia!
La disinformazione neotemplarista su San Giorgio Martire.
Care lettrici e cari lettori, come alcuni di voi sapranno, in questo lungo periodo ho ben altre cose serie a cui pensare, però sapete bene anche, quanto io mi fomenti nel momento in cui dei complottisti o negazionisti, imperversanti nel mondo "storico", si mettono ad emanar sentenze su argomenti che non dovrebbero toccare nemmeno con un bastone da rabdomante.
Questa volta tocca alla splendida chiesa di San Giorgio Martire, nel centro urbano di Petrella Tifernina in alto Molise, una cittadella che, tutta intorno, si sviluppa a guisa di quella veglia basilica, in cui, per molto tempo, ho passato periodi della mia adolescenza, quando mio padre, circa 16 anni fa, svolse numerosi sopralluoghi e studi di ricerca in compresenza del parroco Don Domenico, della sua associazione e di tanti accademici, archeologi, storici dell'arte e dell'architettura, molisani e d'oltre Regione.
Ora, come da tempo accade, è presa di mira anche da alcuni neo-templaristi, che purtroppo hanno visto troppi film d'azione sul medioevo, e soprattutto, troppi sulle leggende dei cavalieri Templari e delle crociate nella fattispecie, che vedono l'ordine come fautore di cose con le quali mai era stato legato, in tal caso, l'arrivo del culto per San Giorgio Martire nella penisola italiana, che a detta di talune pagine ed "eruditi", sarebbe sopraggiunto solo nel basso medioevo, al seguito delle crociate.
Vogliate concedermi una riflessione a riguardo, poiché affermazioni di questo tipo, ricopiate e ricalcate dalle pagine sensazionalistiche ed esoteriste, ed anche da parte di alcuni storici "non addetti ai lavori", sono assolutamente false e in evidente contrasto con la storia del nostro paese, seguendo un'ottica primitiva, oggi superata ampiamente dal mondo universitario e più propriamente storiografico.
Passerò pertanto a discutere su due punti salienti di questa lunga riflessione:
1) l'icona di San Giorgio
2) la lunetta del Magister Alferio.
Nel primo caso, viene asserita da taluni individui, la datazione della formella di San Giorgio Martire, al XIII secolo inoltrato, una cosa che assolutamente stride con qualsiasi nozione di storia dell'arte esistente, soprattutto per l'inesistente plasticità e tridimensionalità del bassorilievo, che nelle proporzioni ed irregolarità delle forme, nonché staticità dei corpi, si accosta al gran numero di produzioni di scalpellini di ambito centromeridionale tra la fine del X e la prima metà del XII secolo, con una netta evoluzione graduale tra gli stilemi arcaici preromanici di epoca longobarda/bizantina, e quelli romanici d'epoca normanna/sveva, che con la seconda fase sfocieranno nel protogotico svevo-angioino, seguendo una ripresa sempre più marcata di elementi classici, elaborazione nelle proporzioni, espressività e plasticità degli elementi, che si noterà principalmente in cantieri come quello di Santa Maria Maggiore a Monte Sant'Angelo, Santa Maria della Purificazione a Termoli, San Giovanni in Venere a Fossacesia, Santa Maria e San Leonardo a Siponto, San Clemente a Casauria e tante altre località tra Abruzzo, Lazio, Campania, Molise, Puglia ed anche Basilicata e nord della Calabria.
Per delucidazioni aggiuntive consiglio vivamente la lettura del libro: Molise medievale cristiano, Edilizia religiosa e territorio (secoli IV - XIII),di Federico Marazzi, Manuela Gianandrea, Francesco Gangemi, Daniele Ferraiuolo, Paola Quaranta, and Alessandra Tronelli.
Sulla rarità di icone preromaniche occidentali, che raffigurino il santo nell'atto di uccidere il drago, vorrei preventivamente chiarificare non sia esattamente così, la rarità è circoscritta quasi unicamente per il territorio italiano, e rarità non è sinonimo di inesistenza se il vocabolario me lo consente.
Si rammenti che nella penisola, già nel VI e nel secolo successivo si attesta la presenza del culto di San Giorgio Martire, escludendo in toto la teoria di una giunta dell'agiografia georgiana solo al seguito della sua Legenda Aurea, ma già attestata da fonti indirette ed apocrife, precedenti di molto ai secoli delle crociate, che vedrebbero la componente del mostro o drago, giungere nei territori dell'Est Europa e dell'Occidente, a cavallo tra il X e l'XI secolo, ed addirittura, essere postulata proprio in "territorio europeo" con una evoluzione graduale, che vede l'aggiunta, nella sua agiografia, del salvataggio della principessa dal drago, simbolo del demonio, una dicotomia tra bene e male che incarna tutta la storia della teologia stessa e dei santi martiri, che null'ha a che fare con le crociate, se non essere parte di esse, tanto che nel corso della prima crociata, troviamo informazioni che ci fanno capire in Occidente fosse già ben nota l'iconografia cavalleresca di Giorgio, tanto che più tardivamente, addirittura, sarebbe sviluppatasi in Oriente, adottando il mostro dall'icona di San Teodoro.
L'imago del cavaliere che sconfigge il maligno in realtà, ivi si riferiva all'imperatore Costantino, come ci riporta il biografo Eusebio da Cesarea, una icona imperiale diffusa in molte aree mediorientali, ma che principalmente era posta sulla facciata del suo palazzo imperiale, tanto da ipotizzare che in realtà i crociati furono indotti ad indentificarla come icona del santo, solo tramite una loro conoscenza di essa, già appurata e radicalizzata tra l'est Europa, l'area costantinopolitana, e naturalmente altre regioni e nazioni dell'Europa occidentale, in cui non poteva mancare certamente l'Italia, cuore pulsante delle vie pellegrinali, di commercio ed anche delle crociate stesse ed ancor prima, delle milizie d'ogni tipo, la storia della Longobardia Minor dovrebbe aver già insegnato molto.
Tornando al San Giorgio di Petrella, la sua figura trova un riscontro iconografico, molto vicino a quello delle icone ancora primitive, che precedono lo sviluppo pieno del suo programma simbologico-agiografico, fiorito in maniera solida dopo la Legenda Aurea di Jacopo da Varagine.
Che però già esisteva tra il X e l'XI secolo.In special modo, queste icone sono caratterizzate dalla assenza di elementi come la principessa, dove gli unici individui sono Giorgio, il cavallo e il drago/mostro-serpente alato, trafitto dalla lancia del soldato.
Questi elementi iconografici sono diffusissimi nelle pitture rupestri della Cappadocia (XI sec.), ed anche negli affreschi di San Marzano in provincia di Taranto (X-XI sec.), e nel bassorilievo della Cattedrale di San Paolo ad Aversa (X-XI sec.), e l'elenco di esempi su San Giorgio ed il drago possono proseguire per molto, ma mi fermerò a questi per il momento.
A fare da contorno in tutto ciò, vi è lo stile che caratterizza la scultura petrellese, una formella con caratteri iconografici bizantini, ma dalle proporzioni incoerenti e scarsa plasticità, una costante delle produzioni lapidarie che hanno toccato vari insediamenti come Santa Maria della Strada a Matrice, Ma anche altri come a Guardialfiera, Roccavivara, Guglionesi, Petacciato, Cercemaggiore e così via, tutti edifici integri alternati a resti erratici o di reimpiego, databili tra una più antica manualità dell'VIII e IX secolo, ed una lieve evoluzione tra X ed XI, con un cambiamento ulteriore nel XII ed infine un distacco abissale con le produzioni dei secoli XII-XIII e XIII-XIV, che agli antipodi posseggono la Fraterna di Isernia da un lato, e la Cattedrale di Larino dall'altro.
L'arretratezza negli attributi e nello stile figurativo, fanno retrocedere presumibilmente la datazione come di consueto, tra il termine del decimo secolo e l'anno mille, come parte di uno dei primi cantieri che videro l'evolversi dell'impianto basilicale tra stadio pre-romanico e romanico "normanno", una doppia fase che si sposerebbe bene con la successiva ulteriore trasformazione del complesso, al seguito di un cataclisma, forse uno smottamento del terreno di fondazione o un sisma, che comportò un drastico cambiamento nell'assetto impiantistico, ed un enorme riuso dei resti del precedente tempio, per approfondimenti in merito, consiglio la lettura del volume: "Medioevo in Molise: Il cantiere della chiesa di San Giorgio Martire a Petrella Tifernina" dello storico dell'arte Francesco Gandolfo, che a suo tempo avemmo il piacere di conoscere nel corso delle ricerche sul campo.
Da qui ci si sposta alla questione invece di altri elementi, come il portale maggiore, che si mostra con uno pseudoprotiro e facciata che rientra nelle caratteristiche del pre-romanico e romanico locale (vedi Matrice), con una lunetta che presenta un evidente caso di rimontaggio, come in altri punti dell'edificio, forse proprio nel corso della trasformazione dell'intero orientamento della struttura, pur presentandosi nel complesso, al suo stato originale, con stilemi a girale, fitomorfi, scene apocalittiche e creature zoomorfe inscritte dentro cornici tipiche dei cantieri, specialmente benedettini, dell'XI-XII secolo, come appunto chiarisce un ulteriore dettaglio della lunetta maggiore, la firma dell'esecutore, tal "ALFERIO DISC(IP)OLO GEO(RGI)", come si può leggere tramite una attenta analisi ravvicinata dell'incisione (e non da fotografie sbiadite, tra l'altro, che permettono egualmente di leggervi quanto detto poc'anzi).
La tradizione locale (che tradizione non è), vuole attribuire la lunetta ad un tale MAG(ISTER) EPIDIDIVS, che in realtà nasce da una approssimativa lettura dei pochi caratteri esistenti, da parte del Carandente, presa per buona da alcuni eruditi ma priva di fondamento, specie se si considera che il nome Epididio sia quasi totalmente inesistente persino per alto e basso medioevo, e per trovarvi una spiegazione, dovrebbe quantomeno essere posto in teoria come una abbreviazione, ma al momento resta una fantasiosa ricostruzione del secolo scorso, già accantonata dalla comunità accademica.
Altro strafalcione del Carandente si riporta nella data incisa al lato destro della lunetta, "MDECIM", per il quale, secondo una idea di attribuzione tarda, doveva leggersi (Anno Domini) Millesimo Duecentesimo Undicesimo (1211), non potendo però constatare per l'epoca, che nessuno dei fregi e bassorilievi della basilica, potesse essere avvicinabile a questi anni, privi di ogni caratteristica sopracitata.
Il suo errore è da contestualizzarsi nella mentalità locale di almeno uno o due secoli fa, dove il territorio molisano venne circoscritto, dal punto di vista artistico e culturale, ad una terra con "produzioni di ambito locale, o minore", con delle eccezioni senza alcun nesso, prima dei contributi che hanno permesso, da 30-40 anni, ad oggi, di sfatare tutto ciò, ed anzi, di riscoprire l'alveo culturale quale era il Molise, un territorio tra Abruzzo Citeriore, Terralaboris, Capitanata e così via, più comunemente territorio che possiamo definire proprio centro della Longobardia Minor, e successivamente, parte del Regno di Sicilia settentrionale.
Un cuore pulsante di "scuole", botteghe e cantieri ecclesiastici ed anche nobiliari, che hanno permesso l'evoluzione e il proliferare, di queste componenti artistiche, esattamente come dei movimenti, ove era cruciale il ruolo delle vie di comunicazione, per esempio la Via Francigena, le sue arterie meridionali, i tratturi e così via, che hanno permesso soprattutto, di capire negli anni passati, il motivo di una espansione di medesimi archetipi, stilemi e caratteristiche culturali riscontrabili nello stesso tempo in più parti dell'Europa, dall'Italia all'Est, al Medio-Oriente fino ad arrivare in Francia, Spagna e naturalmente Regno Unito, tante realtà che, ovviamente, si sono fuse con quanto era già presente in questi paesi.
Le componenti estere sono sempre state il fondamento base della storia dell'arte, sia in età longobarda, con influenze bizantine, occidentali ed arabe, sia con i normanni, ed ovviamente sotto Federico II di Svevia, dove si può dire fosse nata l'architettura gotica italiana (e non solo), ereditata ed espansa sotto il dominio angioino e perfezionata dai motivi orientaleggianti catalani con gli aragonesi, mentre non va trascurata la parentesi di ambito veneziano trecentesco/quattrocentesco, e anche quella del gotico abruzzese (XIII-XIV sec.).
Dopo aver riportato questo grande aneddoto sul conto del Molise, per il quale ampiamente ha dibattuto e pubblicato la professoressa Maria Stella Calò Mariani, seguita da Francesco Aceto e da Giuseppe Basile, ma anche dallo stesso Bertaux e molti prima e dopo di loro, ritorniamo alla epigrafe di Petrella.
Più semplicemente, questa attestazione in caratteri latini, di per sé in contrasto con quelli evidenziati in tutto il territorio centro-italiano del '200, (vedi la data sul campanile di Santa Maria della Strada), non si riferirebbe affatto al 1211, bensì al 1010, (AD) M(illesimo)DECIM(o), semanticamente più accurata e meno costrittoria della versione del Carandente, avvicinandosi perciò alle scene cavalleresche del campanile di Petacciato, forse ascrivibili per stile ai medesimi fregi della lunetta, che troverebbe riferimento nella vicenda della Battaglia di Canne del 1018, con la presenza forse della più antica immagine di un cavaliere normanno e di due cavalieri bizantini in lotta.
Questa lettura non solo trova riscontro nei caratteri, ma anche nello stile arcaico che compone interamente la basilica ed i suoi bassorilievi, taluni di epoca precedente, ed altri del cantiere d'appartenenza, al quale sarebbe dovuto seguire un altro cantiere come si può evincere da un unico elemento duecentesco (o trecentesco) presente nella navata destra della chiesa, un semicapitello piatto, con motivo di foglie di acanto molto plastiche ed estruse, poggiato su un’acquasantiera in disuso, mai impiegato, ma che nel suo stile sembra essere ascrivibile ai cantieri di Santa Maria e San Pardo a Larino e di Sant'Emidio ad Agnone, ma per quanto riguarda il complesso, pare in realtà esserci una totale assonanza con i cantieri delle basiliche di San Giorgio, San Bartolomeo e San Mercurio a Campobasso (IX-X-XI sec.), alcuni elementi di Sant'Andrea a Jelsi (XI sec.), San Giovanni Rotobonis a Oratino (La Rocca) (IX-X sec.), e così via.
Senza contare che, per rievocare momentaneamente le questioni del culto per San Giorgio, nella Longobardia Minor e nei territori circostanti, sono attestate molteplici ecclesie dedicate al Santo Martire, tutte tra VII-VIII e IX secolo, che farebbero già intendere quanto non sia assolutamente fondata la supposizione sul suo culto giunto solamente dopo i risvolti della prima crociata, alla fine dell'XI secolo, ricordando ulteriormente a chi legge, che stessa sorte capitò per il vescovo di Myra, Nicola, detto anche San Nicola di Bari almeno dal 1087 in poi, ma che già era ampiamente venerato dal VI secolo, persino nella nostra regione, con chiese e badie risalenti al X secolo, la più vicina alla mia posizione proprio a Petacciato, presso il luogo di sepoltura dell'abate Adamo di Tremiti, poi Sant'Adamo confessore.
La verità di tutto ciò è molto diversa, spesso dei gruppi neotemplaristi, pur di mettere i Templari al di sopra di ogni argomento storico, finiscono per affidargli la paternità di cose che non gli sono appartenute, o meglio, che non hanno creato loro ma che essi possono solo aver sposato successivamente alla loro nascita.
Quest'anno per esempio sono già dovuto intervenire dopo un convegno neotemplarista al Cinema Sant'Antonio di Termoli, in cui si sono susseguiti una marea di sproloqui nei confronti dell'Agnus Dei (Agnello di Dio, o Agnello Crucifero), presente in una moltitudine di forme nelle facciate delle nostre chiese antiche, che un "meneghino" ha definito come simbolo templare, e che queste chiese fossero state costruite perciò dai Templari, nonostante questi stesse mostrando dei fregi dell'VIII e del IX-X secolo, ed uno della prima metà dell'XI, tutti elementi che sono antecedenti sia all'ordine di San Giovanni Gerosolimitano (Ospitalieri), sia ai cavalieri Templari, con una forte affinità di carattere evangelico invece, ispirazione ancestrale di tutte le maestranze che che hanno costruito "i pilastri della terra" in cui noi veneriamo i nostri idoli.
Ecco perché non smetterò mai di ripetere una sola cosa:Studiate, studiate e STUDIATE!!!
Bibliografie di riferimento.
•San Giorgio e il Mediterraneo, in Atti del II Colloquio internazionale per il XVII Centenario (Roma, 28-30 novembre 2003), a cura di G. De' Giovanni-Centelles, Città del Vaticano, 2004.
•La Storia di Varzi, Vol. II, di Fiorenzo Debattisti, 2001.
•Jacopo da Varazze, Legenda Aurea, Einaudi, Torino 1995.
•Eduardo Ciampi, Mino Freda, Paolo Palliccia, Paolo Velonà, San Giorgio e il Drago: l'indispensabile mito. Storia, Metastoria, Arte e Letteratura, Roma, Ed. Discendo Agitur, 2023.
•Medioevo in Molise, il cantiere della Chiesa di San Giorgio Martire a Petrella Tifernina, Di Walter Angelelli, Manuela Gianandrea, Francesco Gandolfo, Francesca Pomarici, 2012.
•Bianca Maria Margarucci Italiani, San Giorgio Martire fra Oriente e Occidente, 1987.
•Pagani e Cristiani. Forme e attestazioni di religiosità del mondo antico in Emilia, XI, 2012.
•San Giorgio e il drago riflessioni lungo un percorso d'arte, Di Sebastiano Giordano, 2005.
•Il Molise medievale e moderno, storia di uno spazio regionale, Giovanni Brancaccio, 2005.
•Italian Romanesque Sculpture, An Annotated Bibliography, Di Dorothy F. Glass, 1983.
•Gycklarmotiv i romansk konst och en tolkning av portalrelieferna på Härja kyrka, Di Jan Svanberg, 1970.
•Molise, appunti per una storia dell'arte, Luisa Mortari, 1984.
•Carlo Ebanista, Alessio Monciatti, Il Molise medievale, archeologia e arte, 2010.
•Federico Marazzi, Molise medievale cristiano, edilizia religiosa e territorio (secoli IV-XIII), 2018.
•L'arte georgiana dal IX al XIV secolo, A cura di Maria Stella Calo' Mariani, Volume 1, 1986.
•L'arte del duecento in puglia di maria stella calo mariani. fotografie di paolo monti u.a, Di Maria Stella Calò Mariani, 1984
#italia#medioevo#storia#archeologia#arte#cultura#storia dell'arte#San Giorgio Martire#San Giorgio#iconografia#iconografiabizantina#iconografiacristiana#Normanni#longobardi#Arte#heritage#Molise#Petrella Tifernina#Magister Alferio
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Andrea Pozzo - Roma Sant’Ignazio di Loyola - Apoteosi di Sant’Ignazio - 1694
I conflitti religiosi che nel Cinquecento avevano visto una composizione con la Pace di Augusta in cui Carlo V aveva accettato il principio del “cuius regio eius religio” sfociano nel Seicento in due tendenze contrapposte:
- le meraviglie del Barocco e le opere della Controriforma cattolica;
- l’ampio scenario della Guerra dei Trent’Anni.
La Guerra dei Trent’Anni può essere riassunta lungo queste tappe:
- 1594 - Enrico IV Borbone, convertendosi al Cattolicesimo, Re di Francia
- 1598 - Morte di Filippo II
- 1603 - Morte di Elisabetta I
- 1618 - i rappresentanti dell’imperatore cattolico Ferdinando II d’Asburgo, che cerca di creare uno stato moderno, vengono defenestrati dai protestanti boemi
- 1620 - Sacro Macello dei protestanti in Valtellina
- 1624 - Richelieu Primo Ministro
- 1628 - il generale boemo Wallenstein, al servizio degli Asburgo, sconfigge l’esercito danese
- 1631 - il candidato francese al Ducato di Mantova e del Monferrato Carlo I Gonzaga - Nevers prevale, anche grazie all’abilità diplomatica di Mazzarino, sul candidato sostenuto dagli Asburgo di Spagna e dai Savoia dopo la guerra del Monferrato in cui dilaga la peste raccontata nei Promessi Sposi. Nello stesso anno l’Impero saccheggia Magdeburgo, città alleata degli Svedesi
- 1642 - Mazzarino succede a Richelieu
- 1643 - i Francesi, guidate dal Duca d’Enghien (poi Principe di Condè) sconfiggono gli Spagnoli a Rocroi. Luigi XIV Borbone Re di Francia
- 1648 - Pace di Westfalia. Fine del conflitto in cui si profila la leadership francese sull’Europa: gli Asburgo si concentrano sui possedimenti propri (Austria e Ungheria) anziché sull’Impero;
- 1649 - Carlo I Stuart decapitato in Inghilterra
Il Seicento, secolo in Italia di decadenza politica ed economica, è però anche il secolo di Carlo e Federico Borromeo e del Barocco ispirato dalla Controriforma i cui eventi principali sono:
- 1534 - Alessandro Farnese, fratello di Giulia, amante di Alessandro VI Borgia, eletto Papa Paolo III. Approvazione della Compagnia di Gesù
- 1542 - Paolo III istituisce l’Inquisizione
- 1545 - Concilio di Trento: accentramento del potere papale, importanza delle opere e non solo della grazia, formazione del clero, impegno pastorale
- 1566 - Michele Ghislieri eletto Papa Pio V, il Papa che raccoglie la Lega che vince a Lepanto nel 1571
- 1572 - Il bolognese Ugo Boncompagni eletto Papa Gregorio XIII, promotore non solo del calendario gregoriano, ma anche di importanti iniziative religiose, pastorali e culturali. Nel 1580 viene inaugurato il Quirinale
- 1589 - Fontana del Mosè sotto il pontificato di Sisto V che fa erigere obelischi e migliorare il tessuto urbanistico dell’Urbe: è il modello della “Ecclesia triumphans” dopo il contrasto alle eresie dei decenni precedenti
- 1592 - Clemente VIII Aldobrandini Papa
- 1600 - Cappella Contarelli a San Luigi dei Francesi (Caravaggio). Giordano Bruno al rogo a Campo dei Fiori, decapitata Beatrice Cenci
- 1605 - Camillo Borghese eletto Papa Paolo V. Cappella Cerasi in Santa Maria del Popolo (Caravaggio)
- 1612 - Carlo Maderno inaugura la nuova facciata di San Pietro
- 1623 - Maffeo Barberini eletto Papa Urbano VIII
- 1626 - Baldacchino di San Pietro (Bernini)
- 1633 - Abiura di Galileo
- 1651 - grazie alla mediazione di Olimpia Maidalchini, Innocenzo X Pamphili affida al Bernini la Fontana dei Fiumi che completa Piazza Navona
- 1652 - Estasi di Santa Teresa a Santa Maria della Vittoria (Bernini)
- 1655 - Fabio Chigi eletto Papa Alessandro VII
- 1657 - Colonnato di San Pietro (Bernini)
- 1660 - Sant’Ivo alla Sapienza (Borromini)
- 1667 - Oratorio dei Filippini (Borromini), Santa Maria della Pace (Pietro da Cortona)
Terminato lo slancio mecenatistico dei pontefici, l’Apoteosi di Sant’Ignazio con la finta cupola commissionata ad Andrea Pozzo dai Gesuiti segna nel 1694 la fine del Barocco a Roma.
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I was tagged by @starkittnd93 so here are my five comfort characters :3
1. Tidus (Final Fantasy X) - the lad of all time, he makes me so happy, and he does not deserve the hate he gets for being himself, and also being put into a situation out of his control (definitely neurodivergent)
2. Yuna (Final Fantasy X) - the gal of all time, definitely the most powerful character in Spira
3. Hikari Ku (Octopath Traveler 2) - *sobs* (would actually die for him)
4. Amy Rose (Sonic the Hedgehog) - growing up is learning that Amy Rose was always cool and people are just misogynistic
5. Erik (Dragon Quest XI) - the actual MVP of Dragon Quest XI, he's such a dork I love him
Honorable mentions: Temenos Mistral (Octopath Traveler 2 [of course I would mention him with Hikari aaaaa]), Celes Chere and Terra Branford (Final Fantasy VI), Ophilia Clement (Octopath Traveler), Cloud Strife (Final Fantasy VII), Vivi Ornitier (Final Fantasy IX), Lucca (Chrono Trigger), Lapis Lazuli (Steven Universe) (I have too many aaa)
I'll tag @wndfsh , @iamsweden , and anyone else who happens to see this (sorry if this is cheating I don't want to spam too many people aaa-- ;-;)
#thanks for the tag!!#this was fun to think about aha#too many characters i like are from final fantasy lol#also i hope you don't mind me tagging any of you who i've tagged ;-;
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Caterina de' Medici, la duchessina
Prima parte
Lorenzo II de' Medici duca di Urbino era a capo della Repubblica di Firenze dal 1516 grazie a suo zio Papa Leone X. Questa posizione di potere lo avvicinò a Francesco I di Francia tanto che il regnante combinò per lui le nozze con la principessa francese Maddalena de La Tour d'Auvergne, contessa di Boulogne. Da questo matrimonio che mescolava il sangue dei Medici con quello dell'alta aristocrazia francese nacque, mercoledì 13 aprile 1519 a Firenze, una bimba a cui fu dato il nome di Caterina Maria Romula de' Medici. Purtroppo la madre morì il 28 aprile di febbre puerperale e poco dopo, il 4 maggio, morì anche Lorenzo, malato da tempo. La bimba fu trasferita a Roma per essere più vicina allo zio Papa Leone X e fu allevata in un primo periodo da sua nonna Alfonsina Orsini. Quando la Orsini morì furono le zie di famiglia Clarice de' Medici e Maria Salviati a proseguire la sua crescita che si accompagnò ai due Medici fuori letto Ippolito e Alessandro. Rimase l'unica erede della famiglia Medici e assunse il titolo di duchessa di Urbino che i fiorentini trasformarono nel nomignolo "duchessina".
Francesco e Caterina de' Medici Dopo la morte di Papa Leone X ,e le alleanze del nuovo pontefice Adriano VI con gli Asburgo, la piccola Caterina si ritrovò senza il ducato di Urbino. Fu con l'elezione di Clemente VII nel 1523, il cugino Giulio di Caterina, che la "duchessina" assieme ad Alessandro si trasferi a Firenze nel palazzo Medici Riccardi. Clemente VII strinse alleanza nuovamente con i francesi per opporsi all'imperatore Carlo V ma subirono duramente nella battaglia di Pavia tanto che la rivalsa di Carlo V fu tale da arrivare al famoso sacco di Roma il 6 maggio 1527 ad opera dei legionari lanzichenecchi. Allo stesso tempo i fiorentini si scontrarono con il Cardinal Passerini che reggeva il governo imposto dal pontefice. Clemente VII fu quindi costretto a scendere a miti consigli con Carlo V che per proteggere il patrimonio mediceo nella città di Firenze mise la stessa sotto assedio. Caterina era divenuta un ostaggio e passava di monastero in monastero, fu addirittura proposto di esporla nuda sulle mura di Firenze perchè venisse uccisa dai proiettili nemici, o peggio cederla ad un bordello. Per fortuna giunse al monastero delle Murate dove le benedettine se ne presero cura con amore sino a che, terminato l'assedio, Caterina poté ricongiungersi al cugino papa Clemente VII tornando a Roma. Gli anni passarono e Caterina viveva sicura alla corte papale dove il cugino, più preoccupato delle alleanze che di Caterina, cercava per lei uno sposo. Furono vagliati vari candidati, ma durante il vaglio il re di Francia, Francesco I di Valois seppe di questa ricerca matrimoniale e decise di proporre il suo secondogenito Enrico, duca d’Orléans. Clemente VII ne fu entusiasta, i Medici si stavano per imparentarsi con la famiglia reale francese.
Il 23 ottobre 1533 la tredicenne Caterina de' Medici arrivò a Marsiglia ed incontrò il giovane Enrico di quattordici anni. Le nozze furono celebrate il 28 ottobre e la notte, alla presenza del papa e di Francesco I, il matrimonio fu consumato. Morto Clemente VII dopo appena un anno dalle nozze il nuovo pontefice Paolo III ruppe ogni alleanza e si rifiutò di pagare la doto promessa tanto da far pronunciare a Francesco I la frase: "Ho ricevuto la ragazza tutta nuda". Francesco però si sbagliava, non aveva ricevuto la dote, ma Caterina si dimostrò ricca di quella cultura italiana che cambiò radicalmente le più rozze abitudini francesi, senza parlare della sua azione politica. Caterina infatti divenne una buona amica della sorella di Francesco I, Margherita di Navarra, ed anche delle sorelle del marito, Margherita e Maddalena. Lo stesso Francesco I la prese a benvolere colpito dalla sua cultura ed intelligenza unità ad una modestia ed un affetto incondizionato, tanto da volerla nella cerchia di favoriti. Fine prima parte presto la seconda: Caterina de' Medici, regina madre.
Jacopo Cioni Read the full article
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🎬List of Movies🎬
So, @scottishaccentsareawesome, I thought it would take me at least two days to make a list, because I wanted to list them chronologically, but I had WAY. TOO. MANY. MOVIES. ALREADY?????!!!!!!!! I had to stop! :O
So there you go. Below the cut. I am so so SO sorry... xD
Star Wars: Episode IV – Star Wars (1977, George Lucas)
Grease (1978, Randal Kleiser)
Star Wars: Episode V – The Empire Strikes Back (1980, Irvin Kershner)
Star Wars: Episode VI - Return of the Jedi (1983, Richard Marquand)
The Goonies (1985, Richard Donner)
Top Gun (1986, Tony Scott)
Dirty Dancing (1987, Emile Ardolino)
Rain Man (1988, Barry Levinson)
Pretty Woman (1990, Garry Marshall)
Hook (1991, Steven Spielberg)
Double, Double, Toil and Trouble (1993, Stuart Margolin)
Jurassic Park (1993, Steven Spielberg)
Stargate (1994, Roland Emmerich)
Batman Forever (1995, Joel Schumacher)
Crimson Tide (1995, Tony Scott)
Jumanji (1995, Joe Johnston)
Sense and Sensibility (1995, Ang Lee)
Mission: Impossible (1996, Brian De Palma)
William Shakespeare's Romeo + Juliet (1996, Baz Luhrmann)
George of the Jungle (1997, Sam Weisman)
Home Alone 3 (1997, Raja Gosnell)
The Lost World: Jurassic Park (1997, Steven Spielberg)
Star Wars: Episode I – The Phantom Menace (1999, George Lucas)
The Mummy (1999, Stephen Sommers)
Meet the Parents (2000, Jay Roach)
X-Men (2000, Bryan Singer)
Mission: Impossible 2 (2000, John Woo)
Harry Potter and the Philosopher's Stone (2001, Chris Columbus)
Jurassic Park III (2001, Joe Johnston)
Kate & Leopold (2001, James Mangold)
Ocean’s Eleven (2001, Steven Soderbergh)
The Princess Diaries (2001, Garry Marshall)
The Lord of the Rings: The Fellowship of the Ring (2001, Peter Jackson)
The Mummy Returns (2001, Stephen Sommers)
Harry Potter and the Chamber of Secrets (2002, Chris Columbus)
Ice Age (2002, Chris Wedge)
Maid in Manhattan (2002, Wayne Wang)
Spider-Man (2002, Sam Raimi)
Star Wars: Episode II – Attack of the Clones (2002, George Lucas)
Sweet Home Alabama (2002, Andy Tennant)
The Lord of the Rings: The Two Towers (2002, Peter Jackson)
The Tuxedo (2002, Kevin Donovan)
Treasure Planet (2002, John Musker/Ron Clements)
X2 (2002, Bryan Singer)
Johnny English (2003, Peter Howitt)
Pirates of the Caribbean: The Curse of the Black Pearl (2003, Gore Verbinski)
The Haunted Mansion (2003, Rob Minkoff)
The Last Samurai (2003, Edward Zwick)
The Lord of the Rings: The Return of the King (2003, Peter Jackson)
National Treasure (2004, Jon Turteltaub)
Ella Enchanted (2004, Tommy O’Haver)
Harry Potter and the Prisoner of Azkaban (2004, Alfonso Cuarón)
Meet the Fockers (2004, Jay Roach)
Ocean's Twelve (2004, Steven Soderbergh)
Spider-Man 2 (2004, Sam Raimi)
The Day After Tomorrow (2004, Roland Emmerich)
The Princess Diaries 2: Royal Engagement (2004, Garry Marshall)
Troy (2004, Wolfgang Petersen)
Van Helsing (2004, Stephen Sommers)
Batman Begins (2005, Christopher Nolan)
Guess Who (2005, Kevin Rodney Sullivan)
Harry Potter and the Goblet of Fire (2005, Mike Newell)
Just Like Heaven (2005, Mark Waters)
Pride & Prejudice (2005, Joe Wright)
Star Wars: Episode III – Revenge of the Sith (2005, George Lucas)
The Chronicles of Narnia: The Lion, the Witch and the Wardrobe (2005, Andrew Adamson)
V for Vendetta (2005, James McTeigue)
Da Vinci Code (2006, Ron Howard)
Ice Age: The Meltdown (2006, Carlos Saldanha)
John Tucker Must Die (2006, Betty Thomas)
Mission: Impossible III (2006, J.J. Abrams)
Pirates of the Caribbean: Dead Man's Chest (2006, Gore Verbinski)
X-Men: The Last Stand (2006, Brett Ratner)
Enchanted (2007, Kevin Lima)
National Treasure: Book of Secrets (2007, Jon Turteltaub)
Harry Potter and the Order of the Phoenix (2007, David Yates)
Ocean's Thirteen (2007, Steven Soderbergh)
Pirates of the Caribbean: At World's End (2007, Gore Verbinski)
Spider-Man 3 (2007, Sam Raimi)
Transformers (2007, Michael Bay)
27 Dresses (2008, Anne Fletcher)
Australia (2008, Baz Luhrmann)
The Chronicles of Narnia: Prince Caspian (2008, Andrew Adamson)
The Dark Knight (2008, Christopher Nolan)
The Mummy: Tomb of the Dragon Emperor (2008, Rob Cohen)
What Happens in Vegas (2008, Tom Vaughan)
Angels & Demons (2009, Ron Howard)
Avatar (2009, James Cameron)
Bride Wars (2009, Gary Winick)
Harry Potter and the Half-Blood Prince (2009, David Yates)
Ice Age 3: Dawn of the Dinosaurs (2009, Carlos Saldanha)
The Proposal (2009, Anne Fletcher)
Transformers: Revenge of the Fallen (2009, Michael Bay)
X-Men Origins: Wolverine (2009, Gavin Hood)
Harry Potter and the Deathly Hallows: Part 1 (2010, David Yates)
Inception (2010, Christopher Nolan)
Killers (2010, Robert Luketic)
Knight and Day (2010, James Mangold)
Letters to Juliet (2010, Gary Winick)
Life as We Know It (2010, Greg Berlanti)
The Chronicles of Narnia: The Voyage of the Dawn Treader (2010, Michael Apted)
Harry Potter and the Deathly Hallows: Part 2 (2011, David Yates)
Johnny English Reborn (2011, Oliver Parker)
Mission: Impossible – Ghost Protocol (2011, Brad Bird)
Pirates of the Caribbean: On Stranger Tides (2011, Rob Marshall)
Real Steel (2011, Shawn Levy)
Thor (2011, Kenneth Branagh)
X: First Class (2011, Matthew Vaughn)
Ice Age: Continental Drift (2012, Steve Martino/Mike Thurmeier)
The Dark Knight Rises (2012, Christopher Nolan)
The Hobbit: An Unexpected Journey (2012, Peter Jackson)
Pacific Rim (2013, Guillermo del Toro)
The Hobbit: The Desolation of Smaug (2013, Peter Jackson)
Thor: The Dark World (2013, Alan Taylor)
When Calls the Heart (2013, Michael Landon Jr.)
The Hobbit: The Battle of the Five Armies (2014, Peter Jackson)
Transcendence (2014, Wally Pfister)
X-Men: Days of Future Past (2014, Bryan Singer)
Jurassic World (2015, Colin Trevorrow)
Mission: Impossible - Rogue Nation (2015, Christopher McQuarrie)
The Man from U.N.C.L.E. (2015, Guy Ritchie)
Ice Age: Collision Course (2016, Mike Thurmeier)
Fantastic Beasts and Where to Find Them (2016, David Yates)
X-Men: Apocalypse (2016, Bryan Singer)
Pirates of the Caribbean: Dead Men Tell No Tales (2017, Joachim Rønning/ Espen Sandberg)
Thor: Ragnarok (2017, Taika Waititi)
Fantastic Beasts: The Crimes of Grindelwald (2018, David Yates)
Johnny English Strikes Again (2018, David Kerr)
Jurassic World: Fallen Kingdom (2018, J. A. Bayona)
Ocean's Eight (2018, Gary Ross)
Code 8 (2019, Jeff Chan)
X-Men: Dark Phoenix (2019, Simon Kinberg)
Fantastic Beasts: The Secrets of Dumbledore (2022, David Yates)
Jurassic World Dominion (2022, Colin Trevorrow)
Top Gun: Maverick (2022, Joseph Kosinski)
#partial list of favs#dear god what a journey#never going to do THAT again!#on the other hand it's nice to see I was right regarding pre-2014 movies :P#🐈red🐈furry🐈cat🐈tag🐈
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The Godfather: Part III (USA, 1990): 🙂
“Just when I thought I was out, they pull me back in.”
A saga final de Michael Corleone. Me pareceu melhor do que eu me lembrava. De fato, Sofia Coppola como atriz é uma excelente diretora.
O filme trata da sucessão no Vaticano do papa Paulo VI para João Paulo I. Este, além de ser o primeiro a escolher um nome composto, quis também ter o “primeiro” no fim do nome. Eu achava que esse “primeiro” só aparecia depois que um outro papa escolhesse o mesmo nome pela segunda vez. Afinal de contas o atual se chama apenas Francisco e não Francisco I. Por causa disso fiquei curioso e resolvi fazer meus cinco minutos de pesquisa na Wikipedia acerca de todos os papas ao longo da história.
Encontrei uma lista de 266 papas até agora de São Pedro a Francisco. O apóstolo, aliás, foi o mais longevo de todos com um papado de cerca de 37 anos (do ano 30 ao ano 67). Apenas mais um (Pio IX) passou dos 30 anos e João Paulo II vem em terceiro nessa lista com mais de 26 anos. O tempo médio de pontificado é de 7 anos e 4 meses.
81 nomes já foram utilizados pelos papas sendo que 7 deles mais de 10 vezes:
João (x21), Bento (x17), Gregório (x16), Clemente (x14), Inocêncio (x13), Leão (x13) e Pio (x12).
Na minha opinião, os 15 nomes mais diferentes já utilizados são: Adeodato, Agapito, Agatão, Aniceto, Cónon, Dâmaso, Dono, Eutiquiano, Gelásio, Hormisda, Sabiniano, Símaco, Sirício, Sisínio e Telésforo.
A numeração após os nomes nem sempre é “certinha”. No passado existiu muito a figura do antipapa que, às vezes, entrava na lista e tomava um nome. Mais tarde, em novas revisões históricas, eles foram removidos e o nome acabou vago. Isso aconteceu com Félix II, João XVI, Bonifácio VII, Bento X e Alexandre V. Houve também casos em que, por conta de um erro qualquer, alguns nomes nunca existiram. Isso aconteceu com João XX, Martinho II e Martinho III.
Por fim, você deve estar se perguntando. Se “Bento” foi usado 17 vezes e Bento X foi um antipapa, como é possível que Joseph Ratzinger tenha sido Bento XVI? Não deveria ter sido XVIII? Acontece que o papa Bento IX aparece 3 vezes na lista! Em duas oportunidades ele foi expulso do cargo e, em outra, ele vendeu sua posição.
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La Scultura del giorno: papa Clemente X del Bernini
La scultura del giorno che vi propongo oggi è il busto che ritrae papa Clemente X Altieri scolpito da Gian Lorenzo Bernini tra il 1676 e il 1680 in marmo di Carrara. Fu un Bernini oramai maturo e consapevole delle sue potenzialità quello che mise mano a tale opera. La mantella che copre le spalle al papa si arriccia in pieghe nette che dal petto vanno verso i lati. Clemente X fu l’ultimo…
#antonietta bandelloni#art#artblogger#arte#artinfluencer#bellezza#capolavoro#english#marble#masterpiece#Michelangelo Buonarroti
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"Magnum Bullarium Romanum" (Augustae Taurinorum Editum) Francisco Gaude.
("Bullarum Diplomatum et Privilegiorum", Taurinensis).
Tomo I (São Leão Magno á Nicolau II)
https://books.google.com.au/books?id=J-9EAAAAcAAJ&printsec=frontcover&source=gbs_atb#v=onepage&q&f=false
Tomo II (Alexandre II, São Gregório VII, Victor III, Urbano II á Alexandre III)
https://books.google.com.br/books?id=R-9EAAAAcAAJ&printsec=frontcover&hl=pt-BR&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false
Tomo III (Lúcio III a Clemente IV):
https://archive.org/details/BR-Tomo-03/page/n2/mode/1up
Tomo IV (Gregório X á Martinho V):
https://books.google.com.br/books?id=DCxOAQAAMAAJ&printsec=frontcover&hl=pt-BR&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false
Tomo V (Eugênio IV á Leão X):
https://books.google.com.br/books?id=aixOAQAAMAAJ&pg=PP5&source=gb_mobile_entity&hl=pt&newbks=1&newbks_redir=0&gboemv=1&gl=BR&redir_esc=y#v=onepage&q&f=false
Tomo VI (Adriano VI á Paulo IV):
https://books.google.com.br/books?id=2V7-MMnXzSoC&printsec=frontcover&hl=pt-BR#v=onepage&q&f=false
Tomo VII (Pio IV á São Pio V)
https://books.google.com.br/books?id=Ze1H9EW79dEC&pg=PP9&source=gb_mobile_entity&hl=pt&newbks=1&newbks_redir=0&gboemv=1&gl=BR&redir_esc=y#v=onepage&q&f=false
Tomo VIII (Gregório XIII á Sixto V):
https://books.google.com.br/books?id=0iQhJEsfFOIC&printsec=frontcover&source=gbs_book_other_versions_r&redir_esc=y#v=onepage&q&f=false
Tomo IX (Sixto V á Clemente VIII):
https://books.google.com.br/books?id=-JVXMQAACAAJ&printsec=frontcover&hl=pt-BR&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false
Tomo X (Clemente VIII):
https://books.google.com.br/books?id=ZZ2HYMos8e8C&pg=PR3&source=gb_mobile_entity&hl=pt&newbks=1&newbks_redir=0&gboemv=1&gl=BR&redir_esc=y#v=onepage&q&f=false
Tomo XI (Clemente VIII á Paulo V):
https://books.google.com.br/books?id=TL5XAAAAcAAJ&pg=PR3&source=gb_mobile_entity&hl=pt&newbks=1&newbks_redir=0&gboemv=1&gl=BR&redir_esc=y#v=onepage&q&f=false
Tomo XII (Paulo V á Gregório XV):
https://archive.org/details/BR-Tomo-12/page/n2/mode/1up
Tomo XIII (Urbano VIII):
https://books.google.com.br/books?id=TcsGwANoiLYC&pg=PR3&source=gb_mobile_entity&hl=pt&newbks=1&newbks_redir=0&gboemv=1&gl=BR&redir_esc=y#v=onepage&q&f=false
Tomo XIV (Urbano VIII):
https://books.google.com.br/books?id=RKDJ6wfk7d8C&pg=PR3&source=gb_mobile_entity&hl=pt&newbks=1&newbks_redir=0&gboemv=1&gl=BR&redir_esc=y#v=onepage&q&f=false
Tomo XV (Urbano VIII á Inocêncio X)
https://books.google.com.br/books?id=cOpEAAAAcAAJ&pg=PR1&source=gb_mobile_entity&hl=pt&newbks=1&newbks_redir=0&gboemv=1&gl=BR&redir_esc=y#v=onepage&q&f=false
Tomo XVI (Alexandre VII):
https://books.google.com.br/books?id=SBB8oaIcJsgC&pg=PR3&source=gb_mobile_entity&hl=pt&newbks=1&newbks_redir=0&gboemv=1&gl=BR&redir_esc=y#v=onepage&q&f=false
Tomo XVII (Alexandre VII á Clemente IX):
https://books.google.com.br/books?id=vepEAAAAcAAJ&pg=PR5&source=gb_mobile_entity&hl=pt&newbks=1&newbks_redir=0&gboemv=1&gl=BR&redir_esc=y#v=onepage&q&f=false
Tomo XVIII (Clemente X):
https://books.google.com.br/books?id=X0sMWkiP7vcC&pg=PR3&source=gb_mobile_entity&hl=pt&newbks=1&newbks_redir=0&gboemv=1&gl=BR&redir_esc=y#v=onepage&q&f=false
Tomo XIX (Inocêncio XI):
https://archive.org/details/BR-Tomo-19/page/n3/mode/1up
Tomo XX (Alexandre VIII á Inocêncio XII):
https://books.google.com.br/books?id=j33R9K2lPxQC&pg=PR3&source=gb_mobile_entity&hl=pt&newbks=1&newbks_redir=0&gboemv=1&gl=BR&redir_esc=y#v=onepage&q&f=false
Tomo XXI (Clemente XI á Inocêncio XIII):
https://books.google.com.br/books?id=UsBXAAAAcAAJ&pg=PR1&source=gb_mobile_entity&hl=pt&newbks=1&newbks_redir=0&gboemv=1&gl=BR&redir_esc=y#v=onepage&q&f=false
Tomo XXII (Bento XIII):
https://archive.org/details/BR-Tomo-22/page/n3/mode/1up
Tomo XXIII (Clemente XII)
https://books.google.com.br/books?id=dSUs1AzU3r8C&pg=PR3&source=gb_mobile_entity&hl=pt&newbks=1&newbks_redir=0&gboemv=1&gl=BR&redir_esc=y#v=onepage&q&f=false
Tomo XXIV (Clemente XII):
https://archive.org/details/BR-Tomo-24/page/n3/mode/1up
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Elftober2024 Day 29: Surprise
"It would seem I caught you at the perfect moment. Surprise, beloved, I do hope you like it." -ft. @wineandsalt's Clement
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Assignment #9 - 5/13 Obelisks
Elephant and Obelisk - Once part of a pair from Sais, this obelisk was transported to Rome by Diocletian. Rediscovered in 1655, Pope Alexander VII erected it in 1667 on an Elephant base crafted by Bernini. You can find it behind the Pantheon in Piazza della Minerva.
Obelisco Macuteo - Rediscovered in 1373 and later moved to Rome in 1711 by Pope Clement XI. He placed it atop a fountain designed by Filippo Barigioni in 1700 in front of the Pantheon in Piazza della Rotonda.
Obelisk of Montecitorio - Originally from Heliopolis, it was brought to Rome by Augustus in 10 BC. Then, it was rediscovered and erected by Pope Pius VI in front of the Palazzo Montecitorio in 1792.
Obelisk of St Peter's Square - In the Vatican Square, this obelisk was brought by Gaius Caligula in 37 AD from ancient Egypt.
Obelisk Agonalis - In the Pizza Fontana, it was erected on top of the Fontana dei Quattro Fiumi made by Bernini in 1651 because of Pope Innocent X.
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SAINT OF THE DAY (March 4)
On March 4, the Catholic Church honors Saint Casimir Jagiellon, a prince whose life of service to God has made him a patron saint of Poland, Lithuania, and young people.
In 1984, Pope John Paul II addressed Lithuanian pilgrims commemorating the 500th anniversary of the prince's death.
He said, "the Church proclaimed Casimir a saint and placed him before us not only to be venerated but also that we might imitate his heroic virtues and follow his example of holiness.”
��His witness of great faith and fervent piety continues to have special meaning for us today,” the Pope said, noting especially the challenging call he offers to young people.
“His life of purity and prayer beckons you to practice your faith with courage and zeal, to reject the deceptive attractions of modern permissive society, and to live your convictions with fearless confidence and joy.”
Casimir Jagiellon was born on 3 October 1458, the third of thirteen children born to Poland's King Casimir IV and his wife Elizabeth of Austria.
King Casimir IV’s father had converted to Catholicism from paganism and introduced Christianity to Lithuania.
King Casimir IV was, therefore, raised in a good Catholic home, which he also provided to his children.
A faithful Catholic herself, Queen Elizabeth was the loving mother of her thirteen children.
He and several of his brothers studied with the priest and historian John Dlugosz, whose deep piety and political expertise influenced Casimir in his upbringing.
The young prince had a distaste for the luxury of courtly life. He instead chose the way of asceticism and devotion.
He wore plain clothes with a hair shirt beneath them and slept frequently on the ground. He would spend much of the night in prayer and meditation on the suffering and death of Christ.
Casimir showed his love for God through these exercises of devotion and also through his material charity to the poor.
He was known as a deeply compassionate young man who felt others' pains acutely.
The young prince was only 13 years old when his father was asked by the Hungarians to offer his son as their new king.
Casimir was eager to aid the Hungarians in their defense against the Turks and went to be crowned. This plan was unsuccessful, however, and he was forced to return to Poland.
After his return, Casimir resumed his studies with Dlugosz, while developing a canny grasp of politics by observing his father's rule.
In 1479, the king left Poland to attend to state business in Lithuania, leaving Prince Casimir in charge of the realm between 1481 and 1483.
Advisers to the prince joined his father in trying to convince Casimir to marry. But he preferred to remain single, focusing his life on the service of God and the good of his people.
After experiencing symptoms of tuberculosis, Casimir foresaw his death and prepared for it by deepening his devotion to God.
He died en route to Lithuania on 4 March 1484 and was buried with a copy of a Marian hymn he frequently recited.
He was believed to have been canonized by Pope Leo X in 1521 or Pope Adrian VI in 1522.
His canonization was finally confirmed by Pope Clement VIII in 1602.
One notable miracle took place in 1519 when the Lithuanian army was engaged in battle with the Russians.
It is said that Saint Casimir appeared to the Lithuanian soldiers in a vision and directed them to a place where they could best defend their city, which they successfully did.
This might be the reason that Casimir is the patron saint of both Poland and Lithuania.
Five centuries after his death, Pope John Paul II recalled how St. Casimir “embraced a life of celibacy, submitted himself humbly to God’s will in all things, devoted himself with tender love to the Blessed Virgin Mary, and developed a fervent practice of adoring Christ present in the Blessed Sacrament.”
“To all,” the Pope said, “he was a shining example of poverty and of sacrificial love for the poor and needy.”
On 11 June 1948, when many Lithuanians were displaced war refugees, Pope Pius XII named Casimir the special patron of Lithuanian youth.
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Check out this listing I just added to my Poshmark closet: Defenders of the Faith,Saints of the Counter Reformation Book, Bob & Penny Lord.
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Ascoli - Piazza del Popolo - XIII sec.
Gli acquedotti e le vie hanno rappresentato sia all’epoca dei Romani che a quella dei Papi le arterie che collegavano Roma ai suoi possedimenti. L’acqua, il sale e le merci, fra le quali il marmo travertino, affluivano per creare la Città Eterna.
Conquistata nel 289 a. C., Ascoli è posta sulla Via Salaria ed ha protettore un vescovo cristiano, Emidio, martirizzato da Diocleziano.
Fu conquistata dai Longobardi e dominata dai Franchi finché nel 1185 divenne Comune: le 100 torri gentilizie furono smantellate da Federico II e dal figlio Manfredi. Sotto la protezione della Santa Sede riacquistò poi autonomia e si governò grazie ai Capitani del Popolo.
Visitata da San Francesco, nel 1288 ebbe un suo concittadino eletto Papa, Niccolò IV anche se nel 1348 subì il dominio dei Malatesta e le lotte tra bande e potenti famiglie: per questo nel 1502 si assoggettò ai Papi da cui ricevette protezione e difesa.
Fra questi da Paolo III Farnese a cui è dedicata la statua del Palazzo dei Capitani del Popolo e dal marchigiano Sisto V eletto Papa nel 1585, il pontefice che fece erigere l’Aqua Felix, il primo acquedotto costruito dopo la caduta dell’Impero Romano.
Una cronologia essenziale del Papato di quel periodo è la seguente:
1492 - 1503 Rodrigo Borgia Papa Alessandro VI
1503 - 1503 Pio III
1503 - 1513 Giulio II Della Rovere. Guidò la Lega di Cambrai che sconfisse i Veneziani ad Agnadello (1509) ed affidò a Raffaello le Stanze Vaticane (1511) e a Michelangelo la volta della Cappella Sistina (1512).
1513 - 1521 Giovanni di Lorenzo de’ Medici Papa Leone X. Nel 1517 Lutero affisse le sue tesi a Wittenberg
1522 - 1523 Adriano VI
1523 - 1534 Giulio di Giuliano de’ Medici Papa Clemente VII. Dovette fronteggiare la Riforma luterana, contrastare Carlo V fino a subire il Sacco di Roma (1527) e a incoronarlo imperatore (1530) oltre allo Scisma anglicano (1534).
1534 - 1549 Paolo III Farnese, fratello dell’amante di Papa Borgia Giulia, già legato pontificio nelle Marche e vescovo a Parma. Commissionò a Michelangelo il Giudizio Universale (1534), scomunicò Enrico VIII (1538), autorizzò la fondazione dei Gesuiti (1540), sottomise Perugia dove edificò la Rocca Paolina (1543), iniziò il Concilio di Trento (1545) e creò per il figlio Pier Luigi il Ducato di Parma e Piacenza (1545).
1550 - 1555 Giulio III
1555 - 1559 Paolo IV Carafa. Osteggiò la Pace di Augusta di Carlo V (“cuius regio eius religio”) e nominò Michele Ghislieri Grande Inquisitore.
1559 - 1565 Pio IV
1566 - 1572 Michele Ghislieri Papa Pio V. Fondò il Collegio omonimo a Pavia, elevò Cosimo I Granduca di Toscana per la lotta contro gli ugonotti che quest’ultimo condusse in Francia (1569), scomunicò Elisabetta d’Inghilterra (1570), promosse la coalizione che sconfisse gli Ottomani a Lepanto (1571).
Successivamente la valle del Tronto è stata per secoli il confine fra lo Stato Pontificio e il Regno delle Due Sicilie fino all’Unità d’Italia.
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