#uovo di pasqua da riempire
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Stufi delle solite sorpresine deludenti nell'uovo di cioccolato? Problema risolto: uovo da riempire con dolci e piccoli gadget!
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La Magia della Serialità: Tra Novità e Dejà Vu
Indice
Il gusto del nuovo con un retrogusto di “già visto”
Benvenuti nel Mondo della Serialità: Innovazione e ripetizione
Quando l’Innovazione Ci Fa Dire “Wow!”
L’Arte del Colpo di Scena
Personaggi che Evolvono: Più Sorprese di un Uovo di Pasqua
La Dolce Sicurezza della Ripetizione
Il Comfort del Dejà Vu
I Motivi Ricorrenti: Una Sinfonia di Emozioni
L’Equilibrio Perfetto
Il Mix Vincente tra Innovazione e Ripetizione
Conclusione: Inno alla Serialità
Il gusto del nuovo con un retrogusto di “già visto”
Benvenuti nel Mondo della Serialità: Innovazione e ripetizione
Cari amanti delle serie TV, preparatevi a tuffarvi nel magico mondo della serialità!
Come blogger venticinquenne che si è fatta una cultura più sui divani di Netflix che nelle aule universitarie, sono qui per esplorare insieme a voi il delicato equilibrio tra innovazione e ripetizione che rende le nostre serie preferite così irresistibili.
La serialità è quello che più si avvicina alla modalità di narrazione citata all’inizio di questo post. I poemi epici, le storie di cavalieri, fino ad arrivare ai primi romanzi pubblicati sui periodici. Queste storie venivano trasmesse ad “episodi”. Oltre a giocare sull’attesa e i cliffhanger tra una parte e l’altra, gli autori sapevano come attirare l’attenzione di un pubblico molto vasto ed eterogeneo. Dai ceti più alti ai cittadini londinesi meno istruiti: Charles Dickens, per esempio, è riuscito a tenere col fiato sospeso tutti i suoi lettori tra una pubblicazione e l’altra.
Ora gli show runner fanno la stessa cosa: concedono elementi già conosciuti e familiari per riempire il cuore degli spettatori di nostalgia, per poi sorprenderli con colpi di scena emozionanti.
Il vecchio e il nuovo. Il noto e l’ignoto. Un familiare richiamo al passato assieme ad un’intrigante senso di sorpresa. Sono certa che avete capito quello che sto descrivendo. Sicuramente l’avete vissuto ogni volta che avete iniziato una nuova serie televisiva.
Quando l’Innovazione Ci Fa Dire “Wow!”
L’Arte del Colpo di Scena
La novità e la sorpresa, sono quelle scintille che ci tengono incollati allo schermo, boccheggiando come pesciolini fuori dall’acqua. Chi non ama un bel colpo di scena? Quella sensazione di non sapere cosa diavolo succederà dopo è una delle ragioni per cui siamo così dipendenti.
Prendiamo per esempio “Breaking Bad”: chi si aspettava che il tranquillo professorino di chimica si trasformasse nel signore della droga Heisenberg? Quelle sorprese che ci fanno esclamare “Ma dai, non ci credo!” sono ciò che mantiene fresca ogni stagione.
Pensate a “Lost”, una delle serie televisive che più hanno causato lievi aritmie al proprio pubblico. Nel bene o nel male, ogni episodio aveva al suo interno una nuova rivelazione che creava un vero e proprio senso di sconvolgimento all’interno del già fragile equilibrio della trama.
Personaggi che Evolvono: Più Sorprese di un Uovo di Pasqua
Un altro aspetto innovativo che adoriamo sono i personaggi che crescono, cambiano e ci sorprendono. Pensate a “Game of Thrones” (escludendo l’ultima stagione, ovviamente). Vedere il viaggio di Arya Stark, da ragazzina ribelle a spietata assassina, è stato come scartare un uovo di Pasqua pieno di sorprese. Questi cambiamenti mantengono viva la nostra curiosità e ci fanno tornare episodio dopo episodio.
La Dolce Sicurezza della Ripetizione
Il Comfort del Dejà Vu
Nonostante amiamo le sorprese, c’è qualcosa di rassicurante nella ripetizione. Sapere che ogni episodio di “Friends” seguirà un certo schema ci dà un senso di comfort. È come la copertina di Linus per gli adulti! Che siano le battute ricorrenti di Chandler o le disavventure romantiche di Ross, questi elementi familiari ci fanno sentire a casa, soprattutto quando abbiamo bisogno di un po’ di relax dopo una lunga giornata.
I Motivi Ricorrenti: Una Sinfonia di Emozioni
Parliamo dei motivi ricorrenti: quegli elementi narrativi che tornano stagione dopo stagione, proprio quando pensavamo di essercene liberati.
Chi avrebbe mai immaginato che avremmo visto infinite variazioni della frase “Winter is coming” in “Game of Thrones”? O che “How I Met Your Mother” ci avrebbe torturato con innumerevoli episodi prima di rivelarci chi fosse la madre?
Questi motivi sono come il ritornello di una canzone che non riusciamo a smettere di canticchiare. Nella stessa colonna sonora delle serie TV (come già nelle opere liriche e nel soundtrack dei film) ritroviamo dei leitmotiv che ricollegano il nostro udito ad una particolare situazione, ad un preciso personaggio o ad un luogo iconico del mondo narrativo. Le sigle che separano il cold open e il resto della puntata, per esempio, sono un modo per riequilibrare le emozioni degli spettatori.
L’Equilibrio Perfetto
Il Mix Vincente tra Innovazione e Ripetizione
La verità è che le migliori serie TV riescono a bilanciare innovazione e ripetizione in modo magistrale. Ci sorprendono abbastanza da tenerci interessati, ma ci danno anche quella dose di familiarità che ci fa sentire al sicuro. È un po’ come mettere il ketchup sulla pasta: innovativo per alcuni, un’eresia per altri, ma per chi lo ama, è il mix perfetto!
Conclusione: Inno alla Serialità
Ecco a voi, cari binge-watchers, la magia della serialità. Un viaggio tra innovazione e ripetizione che ci tiene incollati allo schermo, settimana dopo settimana, stagione dopo stagione. Quindi, prendete il vostro snack preferito, mettetevi comodi sul divano e lasciatevi trasportare dal prossimo episodio. Chi sa quali sorprese (e ripetizioni) ci aspettano? Buona visione!
Spero che questo articolo vi abbia strappato un sorriso e vi abbia fatto riflettere sul perché amiamo tanto le serie TV. Se volete leggere altro non perdete gli altri articoli di questo Blog.
Se avete pensieri o serie da consigliarmi, lasciate un commento qui sotto.
Alla prossima puntata! La vostra EasyTears
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Un menù facile e gustoso per un brunch tra sole donne
Ciambella salata
3 uova 125 gr yogurt bianco 100 ml di latte 100 ml olio di semi 300 gr di farina 1 bustina di lievito istantaneo per torte salate sale, pepe, rosmarino tritato 3 cucchiai di parmigiano grattugiato 100 gr di scamorza a dadini 100 gr di prosciutto cotto a dadini 100 gr di pancetta a dadini 100 gr di olive taggiasche denocciolate 100 gr di pomodori secchi tagliati a pezzettini regolari 50 gr di mandorle con la pelle + 50 gr di mandorle pelate
Mescolare in una ciotola tutti gli ingredienti secchi (farina, lievito, parmigiano, sale, pepe, rosmarino) e in un’altra ciotola tutti gli ingredienti umidi (uova, yogurt, latte, olio). Unire gli ingredienti secchi a quelli umidi, amalgamarli velocemente e poi aggiungere i condimenti (scamorza, prosciutto, pancetta, olive, pomodori secchi). Versare l’impasto in uno stampo da ciambella, pennellarlo con albume o latte e terminare con le mandorle, una spolverata di parmigiano grattugiato e di sale. Cuocere in forno caldo a 180° per circa 60 minuti.
Ottimo preparato anche a Pasqua in uno stampo da colomba o a Natale in uno stampo da panettone.
Tartellette di pasta frolla salata al Parmigiano Reggiano con mousse (o spuma) di mortadella
150 gr di burro 1 uovo + 2 tuorli 250 gr farina 25 gr di maizena 30 gr farina di mandorle 50 gr di Parmigiano grattugiato 5 gr di sale
Impastare gli ingredienti fino ad ottenere la consistenza della classica frolla e lasciarla riposare in frigorifero. Stendere la pasta con il mattarello fino a uno spessore di 3-4 mm. Con uno stampino tondo tagliare dei dischetti di frolla e disporli all’interno degli stampini per tartellette, precedentemente imburrati e infarinati. Bucare il fondo della frolla con una forchetta e cuocere in forno statico a 180° per circa 12-15 minuti. Sfornare e lasciare raffreddare. Farcire con la mousse di mortadella aiutandosi con un sac a poche o con la spuma di mortadella al sifone.
Mousse di mortadella
250 gr di mortadella 100 gr di ricotta 20 gr di parmigiano grattugiato 50 ml di latte
Frullare tutti gli ingredienti fino ad ottenere un composto liscio.
Spuma di mortadella al sifone
150 gr di mortadella 100 gr di ricotta 150 gr di panna fresca 20 gr di parmigiano
Frullare tutti gli ingredienti, passare al setaccio e servirsi di un sifone da 1/2 litro con due cartucce di gas.
Muffin al salmone
240 gr di farina 40 gr di parmigiano grattugiato 1/2 bustina di lievito istantaneo per torte salate 200 ml di latte 2 uova 60 ml di olio salmone affumicato
Mettere in una ciotola gli ingredienti secchi e dare una mescolata. In un'altra ciotola sbattere velocemente gli ingredienti umidi. Aggiungere i liquidi al secco e dare una mescolata vigorosa (il composto non deve amalgamarsi troppo ma rimanere granuloso). Unire il salmone affumicato tagliato a pezzettini. Distribuire l’impasto nei pirottini riempendoli solo per 2/3. Cuocere a 200 °C per 20-25 minuti. Servire i muffin con sopra un ciuffetto di formaggio spalmabile amalgamato a una manciata di erba cipollina tritata.
Pane soffice alla zucca
250 gr di farina 150 gr di farina di castagne 150 gr di polpa di zucca cotta al forno 200 ml di latte intero 25 gr di burro 1 uovo piccolo 1/2 cubetto di lievito di birra 1 cucchiaino di sale + 1 cucchiaino di zucchero rosmarino finemente tritato
Impastare tutti gli ingredienti nella planetaria col gancio. Far lievitare fino al raddoppio. Mettere l’impasto dentro uno stampo da plumcake e far lievitare ancora. Cuocere in forno caldo a 180° per circa un’ora.
Torta salata di farro con scarola e stracchino
Ingredienti per la base: 250 gr di farina di farro 125 ml di acqua fredda 40 ml di olio evo un pizzico di sale
Preparare la base riunendo in una ciotola la farina, il sale, l’olio e l’acqua. Impastare velocemente con un cucchiaio prima e a mano poi fino ad ottenere un panetto omogeneo, liscio e morbido. Farlo riposare e nel frattempo preparare il ripieno. Cuocere la scarola tagliata a pezzi grossolani in una padella con un velo di olio evo e uno spicchio di aglio in camicia. Farla appassire poi unire una manciata di olive nere denocciolate e di pinoli tostati. Stendere l’impasto col mattarello fino ad ottenere un disco e foderare la tortiera, bucare il fondo con la forchetta quindi riempire con la scarola e lo stracchino a cucchiaiate. Cuocere in forno caldo a 180° per circa 30 min.
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La Pasqua è una festa religiosa, ma alcune sue usanze, come l'uovo di Pasqua, sono probabilmente legate a tradizioni pagane. L'uovo, antico simbolo di nuova vita, in passato era stato associato alle feste pagane che celebravano la primavera. Da una prospettiva cristiana, si dice che le uova di Pasqua rappresentino l'uscita di Gesù dalla tomba e la risurrezione. RICETTE DI PASQUA Torino è considerata la capitale italiana del cioccolato, la patria del gianduia, e di un'altra tradizione che i bambini, in particolare, amano: l'uovo di Pasqua di cioccolato. L'uovo di cioccolato è diventato uno dei simboli della Pasqua, ma pochi sanno che è nato a Torino. In questo articolo imparerai l'origine dell'uovo di cioccolato e la sua diffusione, fino a diventare uno dei simboli della Pasqua in Italia. L' origine dell'uovo di Pasqua di cioccolato I primi esperimenti per la realizzazione di un uovo di cioccolato iniziarono in Francia, alla corte di Luigi XIV. Sfortunatamente, le uova non hanno avuto un buon risultato e successo. Nel 1725, a Torino, la vedova Giambone, proprietaria di una piccola bottega in via Roma, iniziò a creare le prime uova di cioccolato. Le venne l'idea di riempire i gusci vuoti di cioccolato fuso: l'idea ebbe molto successo tra i torinesi. [content-egg module=Amazon template=custom/grid4 groups="uno"] Miglioramento All'inizio del 1900, negli anni '20, Casa Sartorio di Torino lavorava per trovare il modo di plasmare il cioccolato in forme vuote. Di conseguenza, il cioccolato veniva messo in contenitori a molla e modellato da macchine rotanti che stendevano l'impasto in modo fluido. Quando l'impasto si è raffreddato, l'uovo è pronto per essere decorato. [content-egg module=Amazon template=custom/grid4 groups="due"] La sorpresa rende l'uovo di pasqua ancora più accattivante per i bambini Alcuni anni dopo, le persone volevano dare all'uovo di cioccolato una connotazione più festosa. Così, nel 1925, decisero di mettere una piccola sorpresa dentro l'uovo di cioccolato. In origine le uova erano farcite con animaletti fatti con pasta di zucchero o confetti. Poi hanno iniziato a mettere piccoli oggetti, fino ai giorni nostri, con le sorprese che normalmente troviamo nelle uova di cioccolato. Inoltre, in alcune uova di cioccolato fatte a mano, le decorazioni e la sorpresa sono personalizzabili. [content-egg module=Amazon template=custom/grid3 groups="tre"] La tradizione delle uova di Pasqua Le uova di Pasqua di cioccolato hanno avuto così tanto successo da diventare il simbolo della Pasqua in Italia. Fin dal medioevo, si regalavano uova a Pasqua. Le uova, infatti, simboleggiano la rinascita, ma hanno anche una relazione con Gesù Cristo. A prima vista, le uova sembrano vuote e senza vita, proprio come la pietra che stava bloccando il sepolcro di Gesù. Ma, dentro l'uovo, c'è la vita pronta a fiorire, come il sepolcro in cui fu custodito il corpo di Cristo. È così che l'uovo è diventato un simbolo di resurrezione. Dopo aver scoperto la storia dell'uovo di Pasqua, c'è un'altra domanda a cui rispondere: cioccolato fondente o al latte? [content-egg module=Amazon template=custom/grid3 groups="quattro"] LE NOSTRE TOP 10
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Tiferno pallacanestro: Un regalo, un gioco, un uovo al cioccolato in meno, qualche rinuncia per riempire di soldi il grande salvadanaio per i “nonni” della Asp Muzi Betti
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Oltre centro baby “cestisti” di una scuola di basket hanno rinunciato in parte ai regali, ad un gioco e un uovo di cioccolato in meno in prossimità della Pasqua per devolvere un contributo ai nonni della casa di riposo cittadina, la Asp “Muzi Betti”. Una vera e propria gara di solidarietà attraverso lo sport, il gioco che più amano, da troppo tempo come la scuola fermo al palo a causa del Covid.…
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Come ha reagito Valentino al suo uovo di Pasqua creativo? Qui una piccola classifica del contenuto, secondo lui.
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