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Gino La Monica - Doppiaggio in liguria
Biografia GINO LA MONICA Attore e Doppiatore. Si è diplomato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico e ha iniziato, alla fine degli Anni Sessanta, la sua lunga carriera. In teatro ha lavorato, tra gli altri, con Sergio Tofano, Luchino Visconti, Ettore Giannini, Garinei e Giovannini e, recentemente, è stato protagonista del “Diario di un pazzo” da Gogol e di “Delitto e Castigo”…
#adattamento#Alain Delon#Christofer Walken#Daniela Capurro#doppiaggio#doppiaggio a Genova#doppiaggio italiano#dubbing festival#Dubbing Glamour Festival#Eccellenze del doppiaggio#genova#Harrison Ford#italian dubbing#Jack Nicholson#Jeremy Irons#Jonathan Pryce#Liam Neeson#Martin Sheen#Richard Gere#Robert Redford#Sam Neill#studenti unige#Unige#William Hurt
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Reportage Photo avec les activités culturelles de l'unige et Denis Ponté, 2017 Genève. https://ninovuarrier.ch/le-reflet-de-nos-savoirs
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Materiale per telecomunicazioni a sovrapposizione quantistica
Sviluppato un materiale quantistico in grado di curvare il tessuto dello spazio abitato dagli elettroni. Un team internazionale ha creato un materiale quantistico che consente di curvare su richiesta il tessuto dello spazio abitato dagli elettroni. Un team internazionale, guidato dall’Università di Ginevra (UNIGE), ha creato un materiale quantistico che consente di curvare su richiesta il tessuto dello spazio abitato dagli elettroni. L’avvento delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione all’avanguardia presenta agli scienziati e all’industria nuovi ostacoli da superare. Per affrontare queste sfide, la progettazione di nuovi materiali quantistici, che traggono le loro straordinarie caratteristiche dai principi della fisica quantistica, sembra sia l’approccio più promettente. Una collaborazione globale guidata dall’Università di Ginevra (UNIGE) e composta da ricercatori delle università di Salerno, Utrecht e Delft, ha sviluppato un materiale che consente il controllo della dinamica degli elettroni curvando il tessuto dello spazio in cui si evolvono. Questo progresso è promettente per i futuri dispositivi elettronici, in particolare nel campo dell’optoelettronica. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Nature Materials.
Le telecomunicazioni del futuro richiederanno nuovi dispositivi elettronici estremamente potenti. Questi dovranno essere in grado di elaborare segnali elettromagnetici a velocità senza precedenti, nell’ordine dei picosecondi, cioè un millesimo di miliardesimo di secondo. Si tratta di prestazioni impensabili con gli attuali materiali semiconduttori, come il silicio, ampiamente utilizzato nei componenti elettronici dei nostri telefoni, computer e console di gioco. Per raggiungere questo obiettivo, gli scienziati e l’industria si stanno concentrando sulla progettazione di nuovi materiali quantistici. Grazie alle loro proprietà uniche – in particolare le reazioni collettive degli elettroni che li compongono – questi materiali quantistici potrebbero essere utilizzati per catturare, manipolare e trasmettere segnali che trasportano informazioni (ad esempio i fotoni, nel caso delle telecomunicazioni quantistiche) all’interno di nuovi dispositivi elettronici. Inoltre, possono operare in gamme di frequenze elettromagnetiche non ancora esplorate, aprendo così la strada a sistemi di comunicazione ad altissima velocità. Controllare la curvatura del tessuto dello spazio ”Una delle proprietà più affascinanti della materia quantistica è che gli elettroni possono evolversi in uno spazio curvo. I campi di forza, a causa di questa distorsione dello spazio abitato dagli elettroni, generano dinamiche totalmente assenti nei materiali convenzionali. Si tratta di un’eccezionale applicazione del principio di sovrapposizione quantistica”, spiega Andrea Caviglia, professore ordinario presso il Dipartimento di Fisica Quantistica della Materia della Facoltà di Scienze dell’UNIGE e ultimo autore dello studio. Dopo un primo studio teorico, il team internazionale di ricercatori delle Università di Ginevra, Salerno, Utrecht e Delft ha progettato un materiale in cui la curvatura del tessuto spaziale è controllabile. ‘‘Abbiamo progettato un’interfaccia che ospita uno strato estremamente sottile di elettroni liberi. È racchiusa tra il titanato di stronzio e l’alluminato di lantanio, che sono due ossidi isolanti”, spiega Carmine Ortix, professore all’Università di Salerno e coordinatore dello studio teorico. Questa combinazione permette di ottenere particolari configurazioni geometriche elettroniche che possono essere controllate a richiesta. Un atomo alla volta Per raggiungere questo obiettivo, il team di ricerca ha utilizzato un sistema avanzato per fabbricare materiali su scala atomica. Utilizzando impulsi laser, ogni strato di atomi è stato impilato uno dopo l’altro. ”Questo metodo ci ha permesso di creare speciali combinazioni di atomi nello spazio che influenzano il comportamento del materiale”, precisano i ricercatori. Mentre la prospettiva dell’uso tecnologico è ancora lontana, questo nuovo materiale apre nuove strade nell’esplorazione della manipolazione del segnale elettromagnetico ad altissima velocità. Questi risultati potranno anche essere usati per sviluppare nuovi sensori. Il prossimo passo per il team di ricerca sarà osservare ulteriormente come questo materiale reagisce alle alte frequenze elettromagnetiche per determinare con maggiore precisione le sue potenziali applicazioni. Riferimento bibliografico: “Designing spin and orbital sources of Berry curvature at oxide interfaces” di Edouard Lesne, Yildiz G. Saglam, Raffaele Battilomo, Maria Teresa Mercaldo, Thierry C. van Thiel, Ulderico Filippozzi, Canio Noce, Mario Cuoco, Gary A. Steele , Carmine Ortix e Andrea D. Caviglia, 16 marzo 2023, Nature Materials . DOI: 10.1038/s41563-023-01498-0 Read the full article
#elettroni#fisicaquantistica#optoelettronica.#sovrapposizionequantistica#telecomunicazioniquantistiche#UNIGE
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UNIMOBILITY LAB Su delega del Sindaco Marco Bucci presso il Dipartimento Architettura e Design dell'Università di Genova sono intervenuto al laboratorio internazionale UniMobility dedicato alla mobilità sostenibile, nell'ambito della sessione di laurea doppia in Design UniGe+BUCT, coordinato dal Prof. Massimo Musio Sale ed incentrato su 9 casi studio innovativi di veicoli anche a guida autonoma. Hanno partecipato Nicoletta Dacrema e Fulvio Mastrogiovanni, Prorettori di UniGe, Alessandra Bianchi, Assessore comunale allo sport, Arcangelo Merella, delegato del Sindaco per la smart mobility, Jonny Lo Piscopo e Stefano Ranazzi di Motors Grouping, Riccardo Prosperi di Talent Garden, Michele Montanella di AutoGE, Boris Fabris e Matteo Camia, lecturer al laboratorio. #unige #unigedesign #design #designeducation #cardesign #smartmobility #internationaleducation #doubledegree (presso DAD - Dipartimento Architettura e Design, Università degli Studi di Genova) https://www.instagram.com/p/Cp3RByZI7WF/?igshid=NGJjMDIxMWI=
#unige#unigedesign#design#designeducation#cardesign#smartmobility#internationaleducation#doubledegree
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Fender - Dimension IV - sound expander
cred: reverb.com/The Jam Room
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So apparently the new uni pants are not only transparent and ill-fitting, but according to The Athletic there also aren’t enough of them.
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me, listening to the saddest, most depressing welsh language cowboy song you could ever listen to (it's a sea metaphor about suffering with depression and suicidal ideation and grief and how all things must come to an end):
#newtrabble#🎶cyn llifo'i lawr y creigiau ar hyd llwybrau unig iawn ond bob un ddaw'n ôl i'r tonnau rhaid i'r gylchred fod yn llawn🎶
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I failed my finals and now I just want to burry myself alive… I’m so sick of this university and being an undergrad… I just want it to be over. I want to move on and explore new horizons but this cursed city and its university are dragging me down 😤
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Chromosphaera perkinsii is a single-celled species discovered in 2017 in marine sediments around Hawaii. The first signs of its presence on Earth have been dated at over a billion years, well before the appearance of the first animals. A team from the University of Geneva (UNIGE) has observed that this species forms multicellular structures that bear striking similarities to animal embryos. These observations suggest that the genetic programs responsible for embryonic development were already present before the emergence of animal life, or that C. perkinsii evolved independently to develop similar processes. In other words, nature would therefore have possessed the genetic tools to "create eggs" long before it "invented chickens." The study is published in the journal Nature.
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I won't be helping you write a disclaimer that is funny
W00T IT'S DONE!!!
*cries in tired and confused and 3 days of editing and redrawing* I have so much appreciation for artists who clean and edit the artwork and now I have even more!
I kept seeing mistakes...I can't stand to correct even one more thing. Those blobby yellow blobs are the unclipped version on the wrong layer and I have no idea where the clean ones are so... *cries in perfectionist*
I am going to go to sleep for a year now and never do this again lmao. Worth trying though This art is edited of art that is exclusive property of Solmare and does not belong to me. (IDK how to write disclaimers and stuff, somebody help me please?)
#/silly#i usually use “ all pictures belong to solmare” at the end of my posts#anyway#gorgeous edit#barbatos simps unige#unite*#reblog#fandom reblog#friend reblog#obey me
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La Giuria del Dubbing Glamour Festival 5th
I membri ufficiali della prestigiosa giuria internazionale del Dubbing Glamour Festival (DGF)sono eminenti esperti dell'industria cinematografica provenienti da tutto il territorio nazionale, con storie ricche ed impressionanti carriere artistiche. Annua
esperti dell’industria cinematografica provenienti da tutto il territorio nazionale al DGF I membri ufficiali della prestigiosa giuria internazionale del Dubbing Glamour Festival (DGF)sono eminenti esperti dell’industria cinematografica provenienti da tutto il territorio nazionale, con storie ricche ed impressionanti carriere artistiche. Annualmente rivelano un’incrollabile solidarietà nella…
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#Annalaura Carano#Daniela Capurro#DGF#DLCM Unige#Dubbing Glamour Festival#Ennio Coltorti#eugenio pallestrini#Francesco Vairano#Giuria#Massimiliano Fasoli#Pumaisdue#Roberto Silvestri#Rossella Izzo#Toni Biocca#warner bros
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An article published in the journal "Nature" reports the discovery of three ultramassive galaxies in the early universe in which stars are forming with an efficiency almost twice that of galaxies of average mass by the standards of that era. A team of researchers coordinated by the University of Geneva (UNIGE) used observations conducted with the James Webb space telescope within the FRESCO program. The three galaxies (Image NASA/CSA/ESA, M. Xiao & P. A. Oesch (University of Geneva), G. Brammer (Niels Bohr Institute), Dawn JWST Archive), which were cataloged as S1, S2, and S3, are almost as massive as the Milky Way and add to others that were discovered in recent years and are difficult to explain with the most accepted cosmological models, starting with lambda-CDM.
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"An international team of astronomers, led by a researcher from the University of Geneva (UNIGE), has shown that the sun’s magnetic activity has a significant influence on its seismic characterization, contrary to predictions in previous studies. Important data such as its size, age and chemical composition depend on it.
These results pave the way for in-depth research to better understand the nature of the magnetic activity and its impact on stellar oscillations. The study is published in the journal Astronomy & Astrophysics."
"A bright future for the study of the magnetic activity of stars
The results of this study show that the magnetic activity of stars poses a major challenge for future space missions such as PLATO, particularly in terms of characterizing the most active stars. “However, this discovery also opens many exciting research prospects,” concludes Bétrisey.
The magnetic activity of stars has a significant influence on stellar oscillations, which complicates the precise determination of fundamental properties such as the mass, radius and age of stars. For future space missions, this means that it will be necessary to develop more sophisticated methods to take account of this magnetic impact."
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#sun#magnetism#electromagnetism#energy#plasma#plasma physics#stars#stellar physics#oscillation#density#mass#matter#seismology#seismic activity#astronomy#science#technology#discovery#space#universe#cosmos
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#data science#data scientist#data scientists#machine learning#artificial intelligence#deep learning#programming#data analytics
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Einstein’s equations collide with the mysteries of the Universe
A French-Swiss team tests the famous physicist’s predictions by calculating the distortion of time and space
Why is the expansion of our Universe accelerating? Twenty-five years after its discovery, this phenomenon remains one of the greatest scientific mysteries. Solving it involves testing the fundamental laws of physics, including Albert Einstein’s general relativity. A team from the universities of Geneva (UNIGE) and Toulouse III – Paul Sabatier compared Einstein’s predictions with data from the Dark Energy Survey. Scientists discovered a slight discrepancy that varies with different periods in cosmic history. These results, published in Nature Communications, challenge the validity of Einstein’s theories for explaining phenomena beyond our solar system on a universal scale.
According to Albert Einstein’s theory, the Universe is deformed by matter, like a large, flexible sheet. These deformations, caused by the gravity of celestial bodies, are called ‘‘gravitational wells’’. When light passes through this irregular framework, its trajectory is bent by these wells, similar to the effect of a glass lens. However, in this case, it is gravity, not glass, that bends the light. This phenomenon is known as ‘‘gravitational lensing’’.
Observing it provides insights into the components, history, and expansion of the Universe. Its first measurement, taken during a solar eclipse in 1919, confirmed Einstein’s theory, which predicted a light deflection twice as large as that predicted by Isaac Newton. This difference arises from Einstein’s introduction of a key new element: the deformation of time, in addition to the deformation of space, to achieve the exact curvature of light.
Theory vs. Data
Are these equations still valid at the edge of the Universe? This question is being explored by many scientists seeking to quantify the density of matter in the cosmos and to understand the acceleration of its expansion. Using data from the Dark Energy Survey—a project mapping the shapes of hundreds of millions of galaxies—a team from the universities of Geneva (UNIGE) and Toulouse III – Paul Sabatier is providing new insights.
‘‘Until now, Dark Energy Survey data have been used to measure the distribution of matter in the Universe. In our study, we used this data to directly measure the distortion of time and space, enabling us to compare our findings with Einstein’s predictions,’’ says Camille Bonvin, associate professor in the Department of Theoretical Physics at the UNIGE Faculty of Science, who led the research.
A Slight Discrepancy
The Dark Energy Survey data allow scientists to look deep into space and, therefore, far into the past. The French-Swiss team analysed 100 million galaxies at four different points in the Universe’s history: 3.5, 5, 6, and 7 billion years ago. These measurements revealed how gravitational wells have evolved over time, covering more than half of the cosmos’s history.
‘‘We discovered that in the distant past — 6 and 7 billion years ago — the depth of the wells aligns well with Einstein’s predictions. However, closer to today, 3.5 and 5 billion years ago, they are slightly shallower than predicted by Einstein,’’ reveals Isaac Tutusaus, assistant astronomer at the Institute of Research in Astrophysics and Planetology (IRAP/OMP) at Université Toulouse III - Paul Sabatier and the study’s lead author.
It is also during this period, closer to today, that the expansion of the Universe began to accelerate. Therefore, the answer to two phenomena—the acceleration of the Universe and the slower growth of gravitational wells—may be the same: gravity could operate under different physical laws at large scales than those predicted by Einstein.
Challenging Einstein?
‘‘Our results show that Einstein’s predictions have an incompatibility of 3 sigma with measurements. In the language of physics, such an incompatibility threshold arouses our interest and calls for further investigations. But this incompatibility is not large enough, at this stage, to invalidate Einstein’s theory. For that to happen, we would need to reach a threshold of 5 sigma. It is therefore essential to have more precise measurements to confirm or refute these initial results, and to find out whether this theory remains valid in our Universe, at very large distances,’’ emphasizes Nastassia Grimm, postdoctoral researcher in the Department of Theoretical Physics at UNIGE and co-author of the study.
The team is preparing to analyse new data from the Euclid space telescope, launched a year ago. As Euclid observes the Universe from space, its measurements of gravitational lensing will be significantly more precise. Additionally, it is expected to observe about 1.5 billion galaxies within the six years of the mission. This will enable more accurate measurements of space-time distortions, allowing us to look further back in time and ultimately test Einstein’s equations.
IMAGE: Gravitational lensing of distant galaxies by the galaxy cluster Abell 2390, observed by the Euclid satellite. © ESA/Euclid/Euclid Consortium/NASA, image processing by J.-C. Cuillandre (CEA Paris-Saclay), G. Anselmi
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Rhaid i mi beidio ag ofni, Ofn yw'r lladdwr meddwl, Ofn yw'r farwolaeth fach dod â thranc llawn, Byddaf yn wynebu fy ofn, Byddaf yn caniatáu iddo basio drosof fi a thrwof fi, A phan fydd wedi pasio, Byddaf yn troi fy llygad mewnol i weld ei gwrs, Lle mae'r ofn wedi mynd, Ni fydd ddim, Byddaf yn gorwedd yn unig.
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