#un bacio a mezzanotte
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#luca disney#luca pixar#luca paguro#alberto scorfano#luberto#alberca#luca 2021#luca fanart#un bacio a mezzanotte#la postina della val gardena#Spotify
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Are Italians putting drugs in the music??
#wtf is this shit#this shit is fire#non je ne regrette rien is so yummy#un bacio a mezzanotte is the shit 🔥🔥#like they’re all so good wtf#it’s sad though bc Italian people aren’t real
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Questa è una storia vera.
Credo che fosse una notte estiva di circa diciassette, o forse diciotto, anni fa.
Avevo finito di lavorare abbastanza presto per gli standard a cui ero abituato in quel periodo. A mezzanotte chiusi il ristorante e a bordo della mia auto feci la strada per tornare a casa.
Non avevo cenato e i morsi della fame si facevano sentire, così decisi di fare sosta da Majd, un bravissimo e onesto kebabbaro che sapevo essere l'unico, in una città che chiude i propri locali sempre presto, che potesse darmi da mangiare. E poi il suo panino kebab "sensa salsa picante", come diceva lui, era buonissimo.
Una volta consegnatomi il "malloppo" caldo racchiuso con cura nella carta stagnola ci salutammo, uscii dal suo locale. Preferivo mangiarmelo a casa, non abitavo molto lontano da lui, con comodità e in relax. Mentre il resto della famiglia dormiva.
Appena uscito dal "Kebab di Aladino" sul marciapiede noto una ragazza, uno sguardo di sfuggita per non essere invadente ma che mi era bastato per notare il suo nei miei confronti.
La mia auto era a sette od otto metri da lei, appena oltre le linee gialle che delimitavano la fermala dell'autobus. Un autobus che lei stava aspettando.
Passandole vicino sento la sua voce chiedermi: - Disculpe, el autobús a Borgo Palazzo pasa por aquí?
- No - le risposi con il mio italspagnol - "Por aquí passa l'autobus por la Valle de Seriana Tu tienes la dirección al contrarios" (al contrarios, le dissi proprio così, vi rendete conto?)
Incredibile ma vero mi capì e mi guardò come se fosse terrorizzata per il suo errore.
- ¿Dónde está Via Borgo Palazzo? - mi chiese supplichevole.
Io con il dito le indicai la direzione. Puntando l'indice un po' in alto, visto che davanti a noi a un centinaio di metri passava un cavalcavia.
La ragazza rimase in silenzio e cominciò a guardarsi intorno stringendosi con le braccia incrociate davanti al petto. Avevo compreso che si era smarrita.
- Si quieres te porto io - le dissi.
Mi guardò con uno sguardo che sinceramente non saprei come definire ancora oggi, davanti a lei questo uomo buffo con un kebab fumante nella stagnola le stava proponendo un passaggio. Ed era quasi l'una di notte.
Le chiesi di getto - Come ti chiami? - al diavolo l'italspagnolo
- Maria - mi rispose
- Como mi madre - così d'istinto mi usci di dirle "come mia madre".
Credo che fu quella frase detta senza tanto pensarci, uscita con sincerità che la convinse ad accettare un passaggio da uno sconosciuto, vestito con un completo da uomo nero e una camicia grigia cangiante, con un kebab avvolto nella stagnola in mano.
In auto, mentre la portavo a destinazione, lei seduta al mio fianco stava con il suo corpo pigiata contro la portiera. Come per aumentare la distanza tra di noi.
Era bellissima, davvero. Mi raccontò che veniva dalla Bolivia e che era giunta in Italia da pochi giorni.
Non mi ricordo bene quali parole usai in auto per rassicurarla, per accennare una conversazione con lei. Il lavoro che faceva e perché aveva fatto tardi quella sera.
Mi ricordo bene invece quello che successe quando lei vide che l'avevo portata proprio sotto il palazzo dove abitava. I suoi occhi si illuminarono, si sentì sicura a quel punto. A quel punto, già proprio a quel punto, quello dove mi fermai lei evidentemente capì che l'uomo con la camicia cangiante non era cattivo.
Così prima di scendere e dopo avermi detto "Gracias", fece un gesto che mai mi sarei aspettato. Mai. Mi baciò sulla guancia destra. Un bacio rapido, come rapido fu il suo dileguarsi verso il portone. Però io nel momento del contatto con le sue labbra, allora non avevo la barba, sentii tanto calore e la sua paura che svaniva.
Ogni volta che sento di un femminicidio mi ricordo di questo mio aneddoto, perché mi diventa sempre più chiaro il rischio che Maria corse, la paura che Maria aveva e che io trovavo esagerata.
Perché Maria ha avuto buona sorte quella volta con uno sconosciuto, mentre Giulia ha avuto sfortuna con uno che conosceva molto bene. O pensava di conoscere bene. Ma che, come spesso è accaduto a tante altre sventurate come lei, non si conosce mai bene fino a quando non esce la bestia che vive in quella persona.
Per via di un "no" o di un "è finita".
Quello che posso fare io da uomo, da padre, è educare i miei due figli maschi a essere come quell'uomo goffo e impacciato, con un kebab in mano, che voleva essere d'aiuto verso una ragazza. Non lasciandola sola nel buio in una notte d'estate di diciassette, o forse diciotto, anni fa.
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Back to scaley boys. Wanted to draw a split design picture with Luca getting splashed. I think it came out well
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Bisogna avere accanto qualcuno
che abbia le tue stesse voglie...
la voglia di andare al cinema
e discutere insieme di un film e dei personaggi.
La voglia di un panino al Mac Donald o di una cena al ristorante, tanto, quello che importa, è che al mio tavolo ci sei tu.
La voglia di ridere e di scherzare,
perché ridere è la miglior cura.
La voglia di gelosia, ma senza ossessione.
La voglia di una serie tv sul divano, tra una carezza, un bacio e un caffè a mezzanotte.
La voglia di uscire in centro
come quella di uscire nel bosco,
basta che a tenermi la mano ci sia tu.
La voglia di volersi bene e di sentirsi protetti.
La voglia di baciare, perché alla tua bocca e alla tua lingua, io non voglio e non so resistere.
La voglia di condividere e darsi amore.
La voglia di abbracciarsi,
anche attraverso una poesia.
La voglia di baciarsi ovunque,
non importa dove e come.
La voglia di sorprenderci.
La voglia di giocare e fare l'amore, perché il sesso è meraviglioso, ma solo se ci sei tu...♠️🔥
Claudio Del Pizzo
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Sera 🖤
Ma che mi frega dei regali, delle scritte su un muro e delle cene in ristoranti di lusso.
A me basta un panino al volo, un bigliettino scritto a mano e un bacio alla mezzanotte del nuovo anno. I gesti eclatanti non fanno per me, sono troppo.
Io mi accontento di poco, di qualcuno che mi abbracci con il coraggio di chi, in quell'abbraccio, ci rischia il cuore ♡
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Ma chi se ne frega dei regali, delle scritte su un muro e delle cene in ristoranti di lusso.
A me basta un panino al volo, un bigliettino scritto a mano la notte di Natale e un bacio alla mezzanotte del nuovo anno.
I gesti eclatanti non fanno per me, sono troppo.
Io mi accontento di poco, tipo di te che mi abbracci con il coraggio di chi, in quell’abbraccio, ci rischia il cuore.
Sara Signorini
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Ask to Ralphie:
What nationality are you? Are you Italian? (I'm gonna put Italian music for you!) *clicks on the radio*
*gives Ralphie an tambourine*
Yes, I'm Italian.
No, I've never been there.
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"We underdogs have to look out for each other, right?" - Luca (2021)
#luca disney#luca pixar#luca paguro#alberto scorfano#giulia marcovaldo#luca 2021#un bacio a mezzanotte#SoundCloud
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le mie ultime ore da ventiseienne: mi sveglio mi lavo i denti ma quel retrogusto di alcol non va via ieri ho bevuto due drink anzi tre o forse quattro tra amici vecchi e amici presunti sono andata a dormire intorno alle tre dal divano ti ho scritto una cosa che probabilmente non leggerai mai ho messo su una canzone random e sentivo già il panico arrivare e la morte e il buio e chissà domani ma in qualche modo sono riuscita a chiudere gli occhi e mettere via tutto ho sognato m. quindi mi sveglio mi lavo i denti ma chissà che fine ha fatto il mio asciugamano quindi non mi resta che usare la carta igienica ahimè mi vesto in fretta e in furia annuso i vestiti e scelgo una felpa nera giacca di jeans pantaloni di cotone nero bicchiere d'acqua faccio per accendere una sigaretta ma guardo l'orologio e tra quattordici minuti ho il treno corro arrivo in treno c'è posto di fronte ad una signora metto in piedi due parole in tedesco per chiederle se il posto è libero e mi siedo ora sono qui stessa canzone di ieri notte e sto tornando da te in quella che ormai negli ultimi sei mesi è stata mia dimora fissa non vedo l'ora di aprire la porta e ritrovare il tuo il nostro odore Kelly che mi scodinzola intorno felice percepisco già la sensazione di averla tra le braccia il suo odore toccarle la fronte piano mi manca terribilmente e non sono neppure ventiquattr'ore da quando ci siamo lasciate tu sei a lavoro allora farò qualche lavatrice una doccia perché non importa quanto ci si possa lavare altrove ma la doccia a casa ha un altro sapore farò una passeggiata andrò al supermercato a sbirciare tra le corsie per cercare di capire cosa voglio per pranzo accenderò il pc illudendomi di poter studiare ma poi passerò a leggere poi a guardare un film poi ad ascoltare un podcast poi poi in un loop infinito che ormai conosco bene chiamerò mia madre le dirò tutto dei vestiti che voglio cosa di nuovo ho imparato ieri che la vita è scomoda e lei mio angelo non batterà ciglio e raccoglierà tutte le informazioni poi ti aspetterò mi piace aspettarti aprirti la porta un bacio un sorriso che tento ancora di nascondere guardarti guardarti e guardarti tentando di nascondere anche quello oggi non vado a lavoro quindi abbiamo il pomeriggio per oziare insieme chissà aspettare la mezzanotte e dormire vicini mi sembra assurdo che tra quattro giorni parti tra dieci giorni parto io e per oltre un mese non ci vedremo non siamo mai stati così lontani in questi tre anni due mesi e diciannove giorni da quando ci conosciamo ci sono state solo poche notti in cui non abbiamo dormito l'uno di fianco all'altra pochi giorni in cui non ci siamo sfiorati neppure per un secondo a volte succede che presi dalla frenesia della quotidianità dagli orari diversi ci incrociamo solo per una manciata di minuti torni da lavoro e poi mi accompagni in stazione perché tocca a me andare a lavoro e ho paura non so bene di cosa esattamente ma ho paura mille paure e se decidessi di non tornare? e se io decidessi di non tornare? se dovessimo trovare un senso di casa effettivamente a casa nostra? due luoghi così lontani so che starò bene tutto sommato ma so anche che a fine giornata la mancanza di te di Kelly mi sfiancherà i dubbi e le parole che si perderanno tra i km e il fuso orario e poi mi chiedo come sarà tornare? probabilmente nulla cambierà non ho paura che sia la distanza o questo buco temporale a farci qualcosa a poterci deteriorare o spegnere lentamente perché credo in quello che abbiamo che è più di questo non ho nemmeno paura come prima di perderti ho lavorato tanto e a lungo e sono quasi serena anche all'idea di una fine di mettere un punto mi spaventa solo l'ignoto quello che verrà come verrà mi spaventa e rattrista solo l'idea di quello che seguirà quando e se dovessimo decidere che è tempo che le nostre strade si separino e che ognuno prenda la propria ho paura di sentire quel click e poi un boato e poi poi poi
sei stato quasi tutta la mia vita adulta tu forse non lo sai ma mi sei stato accanto mentre io assumevo finalmente una forma mia bella brutta sporca immacolata ma mia niente tabu niente peccato niente regole niente giudizi niente rimproveri niente umiliazioni tre anni che mi pesano sulla pelle come se fossero stati trenta intanto sono arrivata ho aperto la porta Kelly ora è di fianco a me mi guarda mi annusa ci coccoliamo la stessa canzone che va le prime lacrime della giornata sono già andate io finisco di scrivere ma è tempo di mettere su la prima lavatrice e via così mentre ti aspetto e il cuore si scalda già come ogni giorno all'idea di sentire il campanello e poi vederti sull'uscio a tra poco amore mio
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<<Greengrass>>
Silenzio. Esco dalla cucina andando verso il salotto.
<<Greengrass?>>
Altro silenzio. Corro dal salotto verso il corridoio.
<<Greengrasssssssss!>> quasi urlo.
<<Ti ho sentita, ti ho sentita, pazza che non sei altro mi hai appena cacciato dalla cucina perchè avevi i tuoi affari super segr...>>
Lo ignoro, ovviamente.
Ma per tutta risposta mi lancio addosso a lui senza che concluda la frase. Lo vedo per un attimo impacciato cercando di tenermi al volo, ma mi aggancio al suo collo guardandolo più allegra che mai:
<<Buon compleanno Greengrass! È mezzanotte e zero minuti!>>.
Lui mi guarda per un attimo, e quando capisce fa un sospiro quasi rassegnato ma con quel mezzo sorriso che adoro.
<<Mi hai quasi spezzato la schiena lo sai?>>
Rido e gli porto le mani sulle guance, stampandogli un bacio <<Ma se sono un fuscello>>
<<Sì, certo, intanto sono io a tenerti in braccio però>>
Gli premo un altro bacio, e lui sembra rifletterci.
<<Forse così va meglio>>
Gli accarezzo il viso, e solo in quel momento mi accorgo di avere le mani ancora sporche di zucchero a velo, che ora sta regolarmente sulla sua guancia.
Stringo le labbra, cercando di non ridere.
<<Cosa c'è? Che hai fatto ora?>>
<<Niente, ti ho fatto dei dolcetti per il compleanno>> li indico vagamente verso il ripiano, dove attendono dalla forma confusa.
Ma lui non sta osservando dove indico, ma guarda come da proverbio il dito. Mi guarda:
<<Con quelle mani bianche?>>
<<Giuro, non l'ho fatto apposta!>>
<<Non ti credo neanche un po'>> mi guarda serio e per tutta risposta mi lascia andare portando le mani dietro la schiena.
<<No no no no, argh!>> urlo aggrappandomi al suo collo per reggermi. Mi avvinghio stringendomi a lui e agito appena le gambe prima di avvinghiarmi a lui ridendo.
<<Perchè dovrei crederti?>>
Rido guardandolo negli occhi: <<Perchè ti amo>>.
Lui mi guarda sbuffando, e sento le sue braccia stringermi nuovamente.
<<Sleale>> sibila, ma sorride.
Sorrido sulle sue labbra, un istante prima di lasciargli un altro bacio: <<Buon compleanno, amore>>.
Sembra soddisfatto, e annuisce osservandomi: <<Dolcetti, mh?>>.
<<Certo, uno spuntino veloce prima di partire>>
<<Partire, ora? Per andare dove?>>
<<Aspetta, prima una foto!>>
<<Oh no...>>
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<<Ok, Travers. Quindi dove stiamo andando?>>
<<Mh>> mormoro lasciandogli un altro bacio accarezzandogli i capelli scompigliati da quella piacevole brezza che ci accarezzava a sprazzi.
<<Non che mi lamenti eh, ma mi hai fatto guidare la moto, ripeto la moto, per ore e siamo in mezzo a...beh al nulla>> si guarda intorno cercando un punto di riferimento <<Dov'è che siamo?>>
Gli accarezzo il colletto della maglia nera, cercando le parole. Mi sistemo meglio sul sedile della moto, le gambe sulle sue a tenermi in equilibrio.
<<Tempo fa, mi avevi detto di scegliere dove volevo stare>>. Alan sa essere incredibilmente paziente. Non lascia trasparire nulla da quegli occhi che mi ipnotizzano, è calmo e sembra sempre ascoltare le mie parole. Mi fa vacillare il cuore ogni singola volta.
<<Penso di aver già deciso dove voglio stare nella vita>> lo osservo e mi avvicino appena per farmi liberamente spiazzare da quegli occhi. <<Io voglio stare dove sei tu>>.
Sento le sue dita accarezzarmi, mentre gli occhi mi guardano fin dentro l'anima come solo lui ha sempre potuto fare:
<<So che sei una testa calda, che un giorno puoi volere un posto e il giorno seguente considerarla una prigione da cui voler scappare. Io dal canto mio ho vissuto per tutta America latina, mezza europa dell'est e mezza Inghilterra, non c'è un posto dove ho sentito il bisogno di legarmi>> prendo un respiro come se le parole stesse ora mi scorressero fuori dalle labbra <<quindi andiamocene dove abbiamo voglia, non mi importa. Sarò ovunque vorrai, perché io voglio te. Sei tu l'unica casa a cui voglio essere legata>>.
@alanmgreengrass
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🎶✨️when you get this, put 5 songs you actually listen to, then publish. Send this ask to 10 of your favorite followers (positivity is cool)🎶✨️
so tumblr was throwing a hissy fit bc i tried to link mitski spotify but wtv here
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G I O C H I A M O
Diamo un senso a questa domenica.
Scriviamo INSIEME un bel raccontino.
Come?
Così:
1 Voi mi mandate via ASK il TITOLO del vostro racconto (dovete scrivere solo il titolo tra virgolette e null'altro).
2 Io lo imposto. Mi invento un incipit coerente col titolo.
3 Voi rebloggate il mio inizio e terminate la storia.
Facile.👍
Due considerazioni:
1 Il titolo: è fondamentale che sia un titolo curioso, bello, intrigante, un titolo che oltre ad ispirare il sottoscritto faccia venire voglia di leggere il racconto. Quindi, per dire, non ve ne uscite con qualcosa tipo "La vita", oppure "Il bacio sul ponte", oppure "Torino".... Perdeteci tempo ad immaginare un titolo "cazzuto", perché soprattutto da quello dipende l'esito del gioco e la qualità dell'opera.
2 Io mi impegnerò a scrivere l'inizio del racconto, cortesemente fate lo stesso (prendendovi tutto il tempo necessario) . Se già sapete che non avete voglia, o tempo e immaginate di fare una cosa tanto per fare: non partecipate. Io vorrei creare dei raccontini quantomeno dignitosi.
Orsù dunque giochiamo.
Il gioco durerà fino a mezzanotte poi, come Cenerentola, scapperò dal ballo.
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buon anno!!!
Come ogni fine anno ho comprato il vestito più splendente , abbinato a scarpe e pochette costose, quest’anno ho puntato su un body intimo rosso davvero molto bello con tanto di calze autoreggenti nere con pizzo rosso. Unghie smaltate di rosso, trucco e parrucco fatto in salone. Una cena elegante, persone di ogni partito, sorrisi falsi e auguri altrettanto falsi. Abbiamo atteso la mezzanotte brindato e appena girate le spalle sottovoce ho mandato a fanculo tutti. Quando sono rientrata a casa mi sono spogliata non solo dei vestiti ma anche di tutta la falsità che ho dovuto dare e riceve. Spero sia un nuovo anno sincero e che mi dia la possibilità di farmi conoscere per quello che sono non per quello che vogliono io sia. Un bacio e buon anno.
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nessuna fine perché siamo еterni
in ritardo per l'ultima metro
a mezzanotte perché siam fantasmi
da qualche parte mentre ci pensiamo
vicini, commetterei un omicidio
le nostre impronte sul vetro
al confine tra un bacio e un incendio
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Ma chissenefrega dei regali, delle scritte su un muro e delle cene in ristoranti di lusso.
A me basta un panino al volo, un bigliettino scritto a mano la notte di Natale e un bacio alla mezzanotte del nuovo anno.
I gesti eclatanti non fanno per me, sono troppo.
Io mi accontento di poco, mi basta un abbraccio con il coraggio di chi, in quell'abbraccio, ci rischia il cuore 🖤
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