#turismo Nord Ovest
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pier-carlo-universe · 2 months ago
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Il Turismo del Nord Ovest: Innovazione, sostenibilità e crescita. Un confronto tra istituzioni e imprese per rilanciare l’industria turistica in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.
Il 18 ottobre 2024, Torino ha ospitato l’evento dedicato al turismo del Nord Ovest intitolato "Il turismo del Nord Ovest – Una visione innovativa di sistema", organizzato da Confindustria Piemonte, Confindustria Liguria e Confindustria Valle d’Aosta.
Il 18 ottobre 2024, Torino ha ospitato l’evento dedicato al turismo del Nord Ovest intitolato “Il turismo del Nord Ovest – Una visione innovativa di sistema”, organizzato da Confindustria Piemonte, Confindustria Liguria e Confindustria Valle d’Aosta. Con il supporto di UniCredit e la collaborazione di Unioncamere Piemonte, l’incontro ha evidenziato la necessità di integrare e migliorare l’offerta…
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insopp · 6 months ago
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Ripartire dalle radici, il sovversivo progetto di Vi.N.O.S. (VIGNAIOLI NORD OVEST SARDEGNA).
Premessa: conosco i VIgnaioli del Nord Ovest Sardegna perché a settembre dell’anno scorso ho conosciuto Mario Bagella e la sua spettacolare vigna dove abbiamo degustato vino, ascoltato le storie di Mario e della sua famiglia e ammirato un tramonto magnifico sul Golfo dell’Asinara, quinta scenica a noi cara dato che la gran parte delle mie foto hanno quel tema, sia al mare che dalla campagna. Una…
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federicodeleonardis · 2 months ago
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Questioni di architettura
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S.Maria della Consolazione (Bramante)
Mi è successo di incontrare un’architettura. Da molto tempo non mi capitava; ha risvegliato in me ricordi vivissimi, ma soprattutto ha suscitato un pensiero che ritengo utile esternare, perché frutto dei tempi mutati rispetto a quelli della prima esperienza del genere (avevo esattamente 18 anni e mi trovavo sotto la volta in moto del S. Carlino alle Quattro Fontane, a Roma). Si tratta del tempio costruito a Todi dal grande Bramante: la dimensione, la cura dei particolari, l’audacia del progetto, il rigore nell’esecuzione di un’idea precisa, il successo nell’averla realizzata esattamente nelle forme in cui l’aveva concepita erano evidenti: dentro si svolgeva una cerimonia antica e sentita: la gente che assisteva al matrimonio era vestita a festa, gli oratori (erano tre) la officiavano con convinzione. Mi sono illuso di star vivendo altri tempi, quelli in cui città non designava un’entità caotica fortemente disomogenea, ma era frutto di una civiltà cosciente della propria cultura visiva e della propria missione, in cui tutti erano chiamati a contribuire alla sua costruzione. I tempi in cui fra le varie comunità della penisola si svolgeva un po’ dovunque una gara a produrre le opere migliori: in Italia e non solo nella Toscana di Firenze, Pisa e Siena la rivalità è stata per secoli altamente feconda.
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Todi, Piazza del popolo
Ma veniamo a noi. Subito dopo la guerra sono stato testimone della svendita ai geometri, ad opera del regime democristiano, del suo incomparabile patrimonio paesistico, quello che aveva retto addirittura sotto quello totalitario precedente. Vado veloce, non sto qui a discutere le circostanze storiche per cui questo è avvenuto, so solo che i sogni del Movimento Moderno si sono infranti in pochi anni e le “Città nuove” inglesi sono state l’ultima illusione a disposizione dei giovani architetti dell’epoca aspiranti urbanisti. Ma ho avuto anche l’avventura di assistere a un fenomeno ancora più grave innestatosi sul precedente: il turismo di massa. La sana curiosità verso altre culture, con buona pace degli ultimi pionieri attivi in un’arte di matrice soprattutto anglosassone (i vari Fulton, Tremlet e Long), ha mostrato chiaramente i suoi limiti.  L’attrazione verso l’ignoto, di romantica memoria, rinfocolata dai vari Conrad e Verne alla ricerca di Passaggi a Nord Ovest, a mio avviso è stata ridicolizzata dalla foga all’evasione purchessia e ha riempito di masse becere col naso in aria dietro imbonitori culturali tutti i luoghi più famosi. La politica, cieca anche sul piano che più le compete, quello dell’economia, è stata costretta all’ultimo minuto a salvare almeno i centri storici, ma i buoi erano ormai scappati. Il turismo di massa la fa da padrone dovunque e comunque, il degrado conseguente è stato velocissimo, inarrestabile. Le prime città a cadere sotto i colpi della “pazza folla�� naturalmente sono state le più famose (in Italia prima che altrove; basta pensare a cosa sono diventate Venezia, Firenze, Roma, Palermo ecc), ma a ruota sono seguite un po’ tutte. Per quanto riguarda il patrimonio culturale e paesistico, l’erosione è cominciata dalle coste per penetrare inesorabilmente all’interno, travolgendo un po’ tutto. Il disastro è sotto gli occhi di chiunque non abbia subìto una trasformazione antropologica, è incontestabile.
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Capela do Monte di Alvaro Siza (foto di João Morgado)
Ma finiamola con queste lamentele da vecchio nostalgico e occupiamoci, se possibile ancora una volta, di architettura partendo dal monumento citato. Ero reduce da un viaggio di lavoro nel nord del Portogallo (a Cerveira, ai confini con la Spagna) e sotto l’impressione positiva di trovarmi in un paese in cui si poteva ancora parlare di quel mestiere perché praticato un po’ dovunque, con correttezza oltre che in qualche punto con autentica passione. Accenno almeno all’impressione positiva che ho avuto da spostamenti in macchina, ma anche a piedi, nel tessuto urbano di alcuni piccoli centri e di una grande città: assenza o per lo meno misura nell’uso dei cartelli pubblicitari, quasi nessun abuso visivo vistoso, pochissimi gli stupri graffitari, cura dei particolari urbani, che so per esempio nei box di attesa degli autobus, nella cantieristica stradale mai caotica o ingombrante, nella distribuzione dei cassonetti della spazzatura, nella mancanza di sporcizia per le strade  (non ho visto cicche di sigarette o quanto meno cartacce in giro, ecc).
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La giostra di Cerveira, tutta di legno e azionata a pedali (Foto M. Teles)
La visita al grande Museo di Porto (il Serralves), con la sezione dedicata all’opera di Alvaro Siza, ha aperto le mie speranze: allora è ancora possibile, allora non tutto è perduto, l’architettura non è morta. Il flusso turistico cantabrico dal ponte che unisce Cerveira con la Spagna invade questo piccolo centro rimasto intatto, con la sua fiera affollatissima in cui puoi trovare ancora una giostra per bambini costruita tutta in legno e mossa dalle robuste gambe d’un volonteroso pedalatore, ma senza sconvolgerlo, senza stuprarlo, come invece è avvenuto da noi dovunque.
 L’amarezza per il confronto sfavorevole col mio paese ha fatto posto a una constatazione evidente: l’esempio di due grandi architetti che vivono e operano un po’ in tutto il territorio nazionale (oltre a quello nominato anche Eduardo Souto de Moura) evidentemente ha dato i suoi frutti, almeno in quella parte in cui ho fatto la mia esperienza recente (circa vent’anni fa ero stato a Lisbona e avevo avuto la medesima impressione). Evidentemente la politica post rivoluzionaria in quel paese è stata lungimirante, perché ha investito positivamente risorse nel bene comune: il territorio. Ho tirato un sospiro di sollievo, ma torniamo a Todi.
Un salto nel passato reso significativo dalla precedente esperienza: la città, al contrario di quelle più famose della stessa regione, è ancora intatta dal turismo di massa, è ancora “paese”, e il tempio del Bramante non è isolato dal contesto territoriale. Ho pensato a Città di Castello, feudo del grande Burri, a Montepulciano, dove un altro esempio purissimo rende evidente che l’utopia del Rinascimento non era un fenomeno isolato. Il Cupolone brunelleschiano, l’audacia del quale supera tutti gli esempi, può essere pure invaso oggi dai giapponesi, ma tutto non è perduto: c’è un’altra Italia che resiste alle ultime invasioni barbariche. Naturalmente la mia esperienza, comunque di lavoro, non è completa, ma facendo tesoro di escursioni avvenute in tempi precedenti in altri luoghi del Centro toscano, umbro, marchigiano e laziale, ha rinfocolato le mie speranze.
La parola resistenza non è astratta e deriva, forse un po’ utopisticamente, anche da un’esperienza altamente positiva fatta a contatto con chi come me crede alla possibilità di salvare qualcosa. Si tratta dell’opera intelligente del figlio d’un famoso artista dell’arte povera che, scegliendo di vivere il territorio scelto dal padre in tempi più felici, continua l’opera del genitore sfruttando la ricchezza agricola e culturale del territorio. Si tratta solo di un esempio, ma non isolato: una certa tendenza al “ritorno” si constata un po’ dovunque, soprattutto nelle zone interne, ma quello di Matteo Boetti è particolarmente significativo  (sposa l’attività di gallerista poeta con quella di agricoltore a tempo pieno). Per inciso, in contraddizione con la sua denuncia dell’abbandono dell’Appennino Centro Meridionale (evidente in opere come Nevica, ne ho le prove, ma soprattutto Terracarne) anche l'opera letteraria di Franco Arminio fa sperare che quel triste fenomeno non sia irreversibile. In conclusione: voglio essere ottimista.
Ma è possibile una conclusione per un argomento così vasto, un tema che per essere affrontato adeguatamente avrebbe bisogno di uno spazio ben più vasto di quanto è consentito in un foglio di rivista on line come questo? Sarò sintetico al massimo, sperando che la malignità, merce corrente fra gli intellettuali, lasci da parte i suoi soliti trucchetti e che una certa benevolenza per l’insufficenza necessaria al foglio dia una mano a comprendere la sintesi.
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Padiglione del Portogallo all'Expo del 1998 (Lisbona, Alvaro Siza)
L’architettura non è solo il prodotto di archistar più o meno valide (che so, Siza piuttosto che Ghery, Souto de Moura piuttosto che Pergolesi), ma lo è anche. Certi mastodontici studi professionali (quello di Piano ne è un esempio) sono composti da gente con le palle, perfettamente cosciente che, per esempio, l’immensa copertura del padiglione portoghese dell’expo ’98 di Lisbona, realizzato dal primo dei nominati in un paese fortemente a rischio terremoto, sono frutto, più che della fantasia del capo (pochi privilegiati si sono conquistati il diritto allo schizzo geniale), del lavoro di una troupe di ingegneri che ha fatto la sua parte per mesi, forse per anni: la parola sinergia non è astratta.
La funzione dell’archistar non è solo quella di produrre edifici o manufatti edili, ma nella società in cui opera di dare l’esempio di rigore costruttivo. Solo così produrrà i suoi frutti capillari, nel senso che facciano da guida per altri.
L’archistar non può niente senza un tessuto politico che accolga favorevolmente il suo pensiero, il pensiero del gruppo che dirige e quello che ho cercato di riassumere nella parola “città”: il tempio bramantesco non è nulla senza il palazzo del popolo, senza una piazza in cui inserirsi, senza il tessuto occupato dai vari Matteo, magari venuti d’oltralpe.
L’architettura è prima di tutto l’arte della disposizione degli spazi occupati dalle varie funzioni: il mestiere più difficile e più importante, perché cura la vita nei suoi aspetti essenziali, mangiare, dormire al coperto; in una parola proteggere la stanzialità. Oggi (lo dico con cognizione di causa e con l’amarezza di aver perduto per sempre una bottega) c’è molto più bisogno di architetti interessati alla vita quotidiana della gente comune che di archistar di grandi strutture.
Ma soprattutto poi l’architettura è cura del particolare. Una progettazione, nel senso più vasto del termine, che coinvolga chi la abita quotidianamente, che so, nella scelta (operata da Paola, Isetta o chi per lei) della pianta grassa sul tavolo da pranzo, nell’accettazione, anzi nella selezione cosciente della ruggine della seggiola da giardino che mi trovo sotto il culo, nel rispetto dell’enorme gelso che minaccia con le sue radici addirittura la casa, nel caos ordinato di un gusto che rispetta l’antico come il tappeto nuovo, magari venuto dall’Afganistan, nel gradino memoria.
Infatti l’architettura è sostanzialmente memoria e mi vengono in mente le parole di un mio maestro di sessant’anni fa (Ludovico Quaroni): la città non può vivere senza.
FDL
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lamilanomagazine · 8 months ago
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Liguria: nel 2023 nella Regione cresce l'occupazione, scendono inattivi e Neet
Liguria: nel 2023 nella Regione cresce l'occupazione, scendono inattivi e Neet. In Liguria nel 2023 cresce l'occupazione, calano disoccupati, inattivi e Neet, i giovani che non studiano e non lavorano. Secondo i dati Istat, rispetto al 2022, gli occupati sono infatti cresciuti del 2,7% (+16.902 unità), mentre i disoccupati scendono del 10,8%, come anche gli inattivi di età compresa tra i 15 e i 64 anni, che fanno registrare un -3,1%. "Numeri che parlano non solo di una economia e di un sistema Liguria sano e in crescita, ma anche di un clima generale di fiducia da parte dei cittadini, come si evince in particolare dal dato degli inattivi- spiega il presidente della Regione Liguria- cioè le persone che, pur non avendo ancora trovato una occupazione, si attivano per ricercarla. Particolarmente rilevante poi il fatto che la Liguria faccia registrare numeri migliori della media nazionale e anche del Nord ovest, una delle locomotive economiche del Paese". L'occupazione infatti, a livello nazionale, cresce del 2,1% e nel Nord ovest del +1,6%. Bene anche il dato per quanto riguarda l'occupazione femminile: + 5,4%, in particolare nel settore autonomo (+ 19,2%). Per quanto riguarda i Neet (ragazzi tra i 15 e i 29 anni che non studiano, non lavorano e non sono impegnati in corsi di formazione) il calo è del 23,3% rispetto al 2022. "Crescono anche gli occupati a tempo indeterminato – aggiunge il presidente – con un +2,4% rispetto all'anno precedente, un dato importante per le famiglie. Per quanto riguarda i settori più attivi e dinamici, cresce in particolare l'occupazione nei settori chiave dell'economia ligure: i servizi fanno registrare un +3,5 % di occupati, con un +2,2 % per quanto riguarda commercio, alberghiero e ristorazione. Non da ultimo – conclude – l'ottimo dato del manifatturiero, ambito nel quale l'occupazione nel 2023 è crescita del 6,7% rispetto al 2022". "I dati Istat confermano il trend positivo della Liguria che abbiamo intenzione di migliorare: sicuramente il rinnovato Patto del Lavoro nel Turismo e il futuro Patto del Lavoro a sostegno dell'Artigianato e del Commercio, che stiamo definendo con le associazioni datoriali e i sindacati, saranno validi strumenti per far sì che vengano ulteriormente incentivate le assunzioni e una maggiore durata dei contratti", afferma l'assessore regionale al Lavoro e Politiche dell'Occupazione.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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scienza-magia · 1 year ago
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Profili di migliaia di lavoratori ricercati dalle imprese
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Lavoro, oltre 500mila assunzioni a gennaio (ma la metà dei profili non si trova). Secondo Excelsior mancano farmacisti, biologi e saldatori. A guidare la domanda di impiego sono i servizi alle persone che recluteranno 70mila persone. A gennaio il “mismatch” tra domanda e offerta di lavoro interessa 250mila assunzioni delle 508mila programmate (49,2%), soprattutto a causa della mancanza di candidati (31,1%), seguita dalla preparazione inadeguata (14,3%) e da altri motivi (3,8%). A evidenziarlo è il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal. Dal “borsino” delle professioni risultano difficili da reperire sul mercato gli specialisti nelle scienze della vita (è di difficile reperimento il 91,4% di farmacisti, biologi e altri profili appartenenti a questo gruppo professionale), seguiti dagli operai addetti a macchinari dell’industria tessile e delle confezioni (72,8%), dai fonditori, saldatori, montatori di carpenteria metallica (72,6%), dagli operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (71,8%) e dai tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi (70,6%). Guidano i servizi alle persone Come detto sono oltre mezzo milione i lavoratori ricercati dalle imprese nel mese e circa 1,4 milioni per il primo trimestre dell’anno. Oltre 4mila assunzioni in più rispetto a gennaio 2023 (+0,9%) e +69mila assunzioni (+5,3%) prendendo come riferimento l’intero trimestre. A guidare la domanda di lavoro sono i servizi alle persone che programmano a gennaio 70mila assunzioni (+10,0% rispetto a gennaio 2023). Seguono commercio (68mila unità; +13,7% su base annua) e le costruzioni (51mila unità; +1,8%). È negativa, però, a gennaio la tendenza prevista delle imprese del turismo e dell’industria manifatturiera (rispettivamente -12,1% e -2,3% rispetto all’anno precedente). Le previsioni nel comparto industriale A gennaio l’industria complessivamente ha in programma 172mila assunzioni (-1,1% su base annua), 121mila delle quali nelle industrie manifatturiere e nelle public utilities, mentre le altre 51mila riguardano il settore delle costruzioni. I servizi prevedono di assumere in totale 336mila lavoratori (+2,0% su base annua). In generale, sono le piccole (10-49 dipendenti) e le medie imprese (50-249 dipendenti) a prevedere per gennaio andamenti di crescita delle assunzioni (rispettivamente +3.300 e +3.800 rispetto a gennaio 2023). Positiva anche la previsione delle grandi imprese con oltre 250 dipendenti (+1.900 assunzioni), mentre le microimprese della fascia 1-9 dipendenti prevedono una flessione pari a circa -4.500 assunzioni rispetto allo stesso periodo del 2023. Contratti a tempo i più proposti I contratti a tempo determinato si confermano la forma maggiormente proposta con circa 206mila unità, pari al 40,5% del totale, sebbene siano in calo rispetto a un anno fa, quando rappresentavano il 41,3% del totale. In crescita, invece, i contratti a tempo indeterminato che passano dai 122mila di gennaio 2023 agli attuali 129mila (+7mila; +5,7%). Con riferimento ai livelli di istruzione, il 19% delle ricerche di personale è rivolto a laureati (97mila unità), il 30% a diplomati (155mila unità) e il 32% a chi è in possesso di una qualifica/diploma professionale (163mila unità). Circa 7mila le richieste per i diplomati Its Academy. Per il 18,1% delle assunzioni (oltre 91mila), le imprese pensano di rivolgersi preferenzialmente a lavoratori immigrati, soprattutto nei settori dei servizi operativi (30,8% del totale entrate), della logistica (29,1%), dei servizi di alloggio, ristorazione, turismo (24,4%), delle costruzioni (21,0%) e delle industrie alimentari, bevande e tabacco (20,6%). Distribuzione territoriale Sono le macro-ripartizioni del Nord-Ovest e del Nord-Est a programmare un maggior numero di assunzioni (rispettivamente oltre 174mila e oltre 118mila), seguite dalle Regioni del Sud (oltre 110mila) e del Centro (circa 105mila). La graduatoria regionale delle assunzioni vede, nell’ordine, Lombardia (circa 123mila), Lazio (oltre 53mila), Veneto (oltre 48mila), Emilia-Romagna (circa 48mila), Piemonte (oltre 38mila) e Campania (circa 35mila). Mattarella: "Il lavoro continua a mancare nonostante l'occupazione" Read the full article
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Turismo, numeri stabili negli hotel del nord ovest dell'Isola
Le presenze di turisti stranieri salvano la stagione 2023 per gli hotel del nord ovest Sardegna.     Secondo i dati analizzati e diffusi dalla Federalberghi-Confcommercio della provincia di Sassari l’andamento della stagione turistica 2023, da maggio a settembre è rimasto pressoché stabile il tasso di occupazione dei posti letto, pari al 63,3% (nel 2022 era 63,34%), mentre è diminuito quello…
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jacopocioni · 1 year ago
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Tutti gli UFO sopra Firenze dalla guerra ad oggi: 1978 terza parte
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Ci credete? Non ci credete? Poco importa. Il fenomeno ufologico è vecchio quanto il mondo. Gli avvistamenti, reali, finti, "costruiti" nel mondo sono innumerevoli e su Firenze e provincia non mancano. Questa è un piccola rubrica per citare gli avvistamenti registrati su Firenze e provincia dal 1946 al 1980, se poi qualcuno ha a disposizione anche quelli successivi, e ce li fornisce, potremmo pubblicare anche quelli dal 1980 in poi. Questo l'articolo precedente: Tutti gli UFO sopra Firenze dalla guerra ad oggi: 1978 prima parte Nei primi di luglio del 1978 nell' Alto Mugello (Rifredo) alle 00:30 furono visti 4 oggetti luminosi, lo riporta l'Archivio CUN (lettera del testimone al CUN) Il giovane Raugei, di anni 15, domiciliato in via Novelli 15 a Firenze, mentre si trovava sulla terrazza di una casa di sua proprietà scorge verso una collina quattro oggetti luminosi in formazione, appena sopra la sua cima. Gli oggetti erano di colore argento e sprigionavano dei bagliori colore oro, arancione, rosso e azzurro. Testimone del fatto fu anche sua madre, la quale se ne andò a letto verso le 02:45, con le quattro luci sempre nella posizione iniziale. Nell'agosto del 1978 sempre nell' Alto Mugello (Rifredo) nella Tarda notte furono visti 3 oggetti luminosi, lo riporta l'Archivio CUN (lettera dei testimoni al CUN) Un giovane di anni 11, abitante a Rifredo, non riuscendo a dormire perchè la sua cagna abbaiava, si affacciò alla finestra dove vide tre oggetti di colore giallo-arancio che giravano attorno alla sua casa. Il ragazzo chiamò subito sua madre e sua sorella le quali poterono assistere al fenomeno. Gli oggetti poi si allontanarono verso ovest. Il fenomeno durò in tutto 10 minuti. Ancora a settembre del 1978 nell'Alto Mugello (Rifredo) alle 23:30 vide un punto luminoso, lo riporta l'Archivio CUN (lettera del Testimone al CUN) Il giovane Raugei di anni 15 mentre se ne stava tornando a casa dopo essere stato a giocare con un suo amico, notò un punto luminoso di color azzurro alzarsi in verticale da una montagna, sostare per alcuni secondi in aria e ripartire poi per ovest. Tutto il fenomeno durò 15 secondi circa. Il 14 settembre 1978 a Calenzano alle 06:45 fu visto un oggetto luminoso a forma di disco, lo riporta La Nazione, Il Tirreno e La Stampa del 15-09-1978; Il Giornale dei Misteri n. 101, p. 15; Notiziario UFO del settembre 1979, p. 44 Uno strano oggetto luminoso a forma di disco fu osservato a Calenzano, un paese a pochi chilometri a nord-ovest di Firenze. Il fatto fu segnalato dallo stesso osservatore a TLF, una televisione privata di Firenze. Secondo costui si sarebbe trattato di un "disco luminoso" con strani effetti intorno e che era immobile nel cielo; poi, si scompose in due dischi che si sono poi come dissolti dopo qualche minuto. Sempre il 14 settembre 1978 a Firenze alle 05:00 circa fu visto un oggetto luminoso, la fonte è sconosciuta Un giovane avvista un oggetto luminoso con scia divergente e dal quale si stacca un pezzo a forma di mezzaluna; poi l'oggetto sparisce. Il 15 settembre 1978 a Firenze alle 06:05/06:07 fu visto un fenomeno luminoso, lo riporta La Nazione, Il Lavoro e Paese Sera del 16-09-1978; Il Giornale dei Misteri n. 102 Il signor Fernando Vannozzi di anni 42, impiegato all'Ente Provinciale per il turismo di Firenze, per almeno 10 minuti osservò un fenomeno luminoso; mentre stava andando in bicicletta da via della Mattonaia verso via Manzoni, due strade molto vicine tra loro nella zona di piazza Beccaria, notò una grande sorgente di luce a forma di sigaro infuocato. Secondo il Vannozzi, che già altre volte di notte ha osservato fenomeni del genere ("ma sempre" ha detto "si è trattato di una cosa diversa da quella che ho visto oggi"), il sigaro, pur bruciando, metteva in evidenza la sua costituzione metallica. Davanti era rosso fuoco, dietro aveva una scia dl colore rosso mattone che si scuriva sempre più verso i bordi. Lo strano oggetto era sulla verticale del Campo di Marte ed il testimone lo vide stagliato nel cielo tra il profilo della collina di Fiesole (che è appunto a levante di Firenze) ed il cielo. Grosso modo poteva essere a circa 700/800 metri di quota. Read the full article
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sardies · 1 year ago
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Turismo in agosto, secondo Federalberghi il mercato sardo è in difficoltà
Alghero rappresenta tradizionalmente il traino delle località turistiche del comprensorio del nord ovest e di tutto il nord dell’isola Sassari. Come di consueto, terminata l’analisi dei dati a consuntivo relativi alle occupazioni alberghiere del mese di agosto nelle strutture ricettive associate, il Centro Studi Federalberghi-Confcommercio della Provincia di Sassari rende noti gli indici più…
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personal-reporter · 2 years ago
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Piemonte: regione molto varia e interessante
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La regione del Piemonte è una delle regioni più importanti dell'Italia, situata nella parte nord-occidentale del paese.  Il Piemonte confina con diverse regioni e stati, tra cui la Liguria a sud, l'Emilia-Romagna e la Lombardia a est, la Valle d'Aosta a nord-ovest, la Francia a ovest e la Svizzera a nord. E' una regione molto vasta, con una superficie di 25.402 km² e una popolazione di circa 4,3 milioni di abitanti. La regione è divisa in 8 province: Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Torino, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli. Il territorio del Piemonte è caratterizzato da tre fasce: quella alpina e appenninica, che è la più esterna, una zona collinare e una zona pianeggiante. Le principali catene montuose sono le Alpi, che circondano la regione a ovest e nord, e gli Appennini, che si trovano al confine con la Liguria ed Emilia-Romagna. Queste montagne danno alla regione un aspetto imponente e aspro, con cime che superano i 4.000 metri di altezza. Il Piemonte è una regione molto importante dal punto di vista economico, con un'economia basata principalmente sull'industria, l'agricoltura e il turismo. La regione è famosa per i suoi vini pregiati, come il Barolo, il Barbaresco e il Nebbiolo, e per la sua cucina ricca e gustosa, con piatti come il risotto al tartufo, la bagna cauda e il vitello tonnato.Il capoluogo del Piemonte è Torino, una città ricca di storia, cultura e architettura. Torino è stata la prima capitale d'Italia ed è stata fondata dai Romani nel I secolo a.C. La città è famosa per la Mole Antonelliana, simbolo di Torino, e per la Reggia di Venaria, un grande palazzo reale situato a pochi chilometri da Torino. Tra i musei più importanti ci sono il Museo Egizio di Torino, uno dei più importanti musei egizi al mondo, e il Museo Nazionale del Cinema. Il Piemonte è anche una regione molto importante dal punto di vista religioso, con numerosi santuari e luoghi di culto. Tra i santuari più famosi ci sono il Santuario di Oropa, uno dei più antichi santuari mariani d'Europa, e il Santuario di San Giovanni Bosco, dedicato al fondatore dei Salesiani. Il Piemonte è una regione molto varia e interessante, con una storia e una cultura ricche, paesaggi mozzafiato, una cucina gustosa e pregiati vini. Se siete alla ricerca di una destinazione per le vostre vacanze, il Piemonte è sicuramente una scelta eccellente. Non esitate, cercate e prenotate il vostro soggiorno con Cozycozy. Read the full article
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corallorosso · 4 years ago
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Le navi trasportatrice di Morte continuano a mietere vittime sia a mare che sulla terra. Disastro ambientale e umano in Sri Lanka. La nave mercantile MV-X-Press Pearl, ferma a dieci miglia nautiche a nord-ovest di Colombo, brucia e affonda nel mare dello Sri Lanka. La nave trasportava un carico di prodotti chimici dall'India a Colombo, 1486 container, comprese 25 tonnellate di acido nitrico. ll versamento dell'acido nitrico racchiuso in uno dei container è stata la causa dell'incendio . Gli altri container contenevano microplastiche che si sono riversate a mare causando la morte della fauna: pesci, uccelli, tartarughe, coralli. Mi raccontano i miei amici cingalesi che i loro genitori hanno problemi respiratori, e che la loro vita è distrutta, poiché la morte del mare e delle sue creature è anche la distruzione della popolazione. Circa 80 Km della bianchissima spiaggia dello Sri Lanka meta di turisti di tutto il mondo, è stata coperta da una patina nera, perché si sono versati su di essa miliardi di perline di plastiche tossici che oltre a distruggere la costa mettono in rischio le vite umane. Questi granuli di polietilene, uno dei polimeri plastici più usati per il packaging e destinato all'industria degli imballaggi, sono caduti a mare e hanno coperto e devastato km e km di costa. Questa microplastica è tossica sia per la fauna che per i vegetali che per gli esseri umani. Anche i fumi sprigionati dalla plastica sono altamente tossici e si prevedono pioggie acide. Chi pagherà questo enorme disastro ambientale che gli ambientalisti considerano il più grave accaduto fin ad oggi. La maggior parte della popolazione vive di pesca e di turismo, ci vorranno anni e anni per decontaminare le zone interessate. Quale saranno le malattie che colpiranno la popolazione? Non vivendo più di pesca e di turismo saranno costrette ad emigrare. Perché si fanno scorazzare in mare queste navi della morte, perché non c'è nessun controllo? Chi pagherà i danni allo Sri Lanka? Questi paesi producono i prodotti per noi dell'occidente, voraci consumatori di plastica, che non solo non vogliamo cambiare stile di vita, ma quando c'è d'applicare le leggi europee sulla diminuzione della plastica monouso rimandiamo perché non bisogna danneggiare profitti e gli affari dei monopolisti della plastica. Santina Sconza
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nellanaturait · 5 years ago
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Speciale Scotland: tra fantasmi, scogliere, highland e whiskey
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E cosi le foto alla fine le abbiamo quasi tutte riordinate...e ne abbiamo scelte alcune da portare qui, a corredo di un viaggio che rimarrà a lungo a ronzarci in testa. Insomma il viaggio che non si poteva fare, perchè il tempo e perchè i soldi e perchè perchè perchè...alla fine lo abbiamo fatto! Ed e stata una figata! La Scozia ha molto da dire, e, non me ne voglia nessuno, gli scozzesi definitivamente, incredibilmente NON sono inglesi (per la loro gioia dovevo dirlo). Abbiamo trovato sempre persone mediamente aperte e decisamente non c'è mai stato il problema di mangiare,di cosa mangiare, di dove mangiare, di quando mangiare. Il che toglie molto dell'avventura, ma rende molto piacevole la permanenza. Ecco sull'inglese degli scozzesi, come è noto, bisonga chiedere quasi sempre la cortesia del "repeat please", ma non troverete mai nessuno poco disposto a spiegarsi in modalità più semplici.
Edimburgo
Due giorni ad Edimburgo li consiglio a tutti. Specialmente se come noi arrivate nel periodo del Fringe, un festival di teatro e spettacolo che letteralmente riempie la città. Per gli standard italiani non c'era tanta confusione, ma per gli scozzesi abbiamo capito che era un dramma. L' apertura degli scozzesi ci e stata subito esplicita quando il nostro tassista, con un taxi dal colore improbabilmente rosa (altro che black cabs!) ci offre dalla vaschetta una fragola. Si perché i berryes, tutti i berryes (fragole, mirtilli, more, etc.), saranno presenti sempre e devo dire che sono decisamente buoni! Vale la pena di girare abbastanza per Edimburgo, vi do alcuni spunti che sono stati per me una scoperta: - i cimiteri, aperti anche di notte, da vedere Calton Hill by night - fish and cips di livello bestiale (consiglio Bertie's sul Royal mile) - il castello, sarà il primo di una luuuunga serie - i Princess Street Gardens
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Il Fife e Stonehaven
Usciti da Edinburgo...via verso le Higlands! Il primo impatto con le strade scozzesi con quida a sinistra e ricche di "passing place" è interessante... quante figure di m... Piccolo tutorial per l'uso dei passing place per italiani: Le strade scozzesi sono per larga parte monocorsia, ma ogni 500 m circa, c'è una piazzola, il "passing place", funziona così: ogni volta che siete vicini a una piazzola guardate avanti e vedete se c'è un altra macchina, se c'è, buttatevi nella piazzola, ha lei la precedenza..mi raccomando QUELLA DI DESTRA! Fermate obbligatorie: Sant Andrews
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Moray Firth
Se volete una strada mortale...andate a Pennan!Ne vale comunque la pena. E magari un giro a gustarvi la prima camminata verso le scogliere: Troup Head (non facile da trovare!) se trovate una fattoria, dovete passarci attraverso. Interessante quanta camomilla ci sia sul sentiero, ma consiglio di usare le mappe free opencyclemaps per orientarsi. Interessante anche un giro a Cullen, ma fermatevi a mangiare in un posto che da fuori non direste ma dentro è veramente molto carino e buono: The Fly Cup. A Elgin, troviamo un nubifragio...peccato la cattedrale sarebbe stata interessante, ma è flooded (allagata).
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Da Nairn a Golspie
Tappa molto più densa, la Scozia diventa un pizzico più cruda e più...nordica! Noi abbiamo alloggiato al Beech Tree Lodge, sembra caro per essere fuori mano, ma vale decisamente la spesa e Mark saprà conquistarvi! Da vedere: - Fort George - Culloden battlefield - Clava Cairns - Castello di Urqhart
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Da Golspie a Tongue
Tempo molto scozzese ci costringe a fare dribbling sulle fermate, ma comunque riusciamo a vedere Dunrobin Castle con i suoi fantasmi, i suoi rapaci e gufi!.. e poi il mitico Sinclair Castle, che in mezzo a un diluvio, dopo 20 min di cammino, appare su una scogliera. Una vista che non dimenticherò facilmente. Infine il John o' Groats, il punto più a nord del Regno Unito, fa respirare aria di mari del nord (umida).
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Da Tongue a Ullapool
I paesaggi sono decisamente più estremi, anche se la solitudine totale non è una prerogativa della Scozia di agosto, ma alcuni punti in cui spingere lo sguardo molto lontano riusciamo a trovarli. Tappa allo Smoo Cave, dove piove che dio la manda e soprattutto dove il fiume sembra fatto di birra! E all' Ardvreck Castle, come sempre sembra di essere in un film.
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Da Ullapool ad Applecross
Da giorni sognavo un caffè corto...e attratto dal nome mi sono fermato qui: al The Mountain Coffee Co . Il caffè ristretto era discreto, visto dove eravamo, ma il posto da il senso della frontiera: torte, libri, caffè, mix di tutto un po'...
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Forse i due momenti epici sono l'arrivo alla spiaggia di Red Point (vale il viaggio) e la salita e discesa per l'arrivo ad Applecross lungo la famigerata Bealach na Ba Road, che, viste le nostre Alpi non fa tanta tanta paura, ma devo dire che l'incompetenza generale dei guidatori, la guida a sinistra e il sistema dei passing place, qualche ansia la mettono. Applecross è un posto da vedere, e penso che il turismo non lo farà rimanere così a lungo. Consiglio l'Applecross Garden per la sera...atmosfera unica e all'uscita all'imbrunire troverete forse come noi un branco di cervi che indisturbati si avvicinano alla strada.
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Da Applecross all’isola di Skie
La vista di Applecross la mattina è spettacolare. Ho seriamente pensato di abbandonare i miei problemi in Italia e starmene li. Serio. Ho titubato quando mi han chiamato dalla macchina. I panorami sono da urlo, e ci trasferiamo all'isola di Skye, la più famosa. Tappa al castello di Dornie.
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Skye e la Trotternish Peninsula
Skye non mi sta simpatica. Lo ammetto ha paesaggi incredibili, ma i turisti sono decisamente troppi e qui abbiamo grosse difficoltà a mangiare la sera, bisogna mettersi in coda 2 ore prima a Portree! Consiglio fuori città verso Uig, The Galley, cucina di pesce decisamente abbordabile. Nella giornata conto 11, e dico 11, cambi meteorologici, dall'acquazzone al sole caldo. Visto che abbiamo fortuna affrontiamo la salita all'Old Man of Storr sotto il più forte diluvio da quando siamo in Scozia. I miei compagni di viaggio hanno ovviamente il morale alle stelle.
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Skye parte ovest
La parte più a ovest riserva una sorpresa per me che vale il giro: Coral Beach e il faro di Neist Point. Sull'ultimo dovete mettere in conto una certa fatica, discesa e risalita al faro fanno sudare. Panorami incredibili. Infine arriviamo a fine giornata a fare una capatina alla whiskeria più famosa di queste terre "Tallisker": non vale la pena, a meno che non siate degli appassionati. Dico una cosa su tutte: il costo della bottiglia comprato in distilleria è più alto che comprato su Amazon. Questo per me è già indicativo. Detto questo, il whisky assaggiato li ha un fortissimo sapore di affumicato, molto molto particolare.
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Road of the isles e Glencoe
Usciamo da Skye, in traghetto, per dirigerci sulle tracce del binario 7 3/4 di Harry Potter: Glenfinnan. Si non ve l'ho detto, ma lo saprete anche voi, Harry Potter da queste parti è un motivo molto molto ricorrente. Dormiamo alla Craiglinnhe House, e devo dire servizio altissima qualità per quanto pagato. Arredamento assolutamente scozzese, molto antico, e colazione spaziale.
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Loch Lomond e il Trossachs National Park
Rientriamo verso Edimburgo e i panorami "nordici" lasciano il posto a più civiltà. Ci fermiamo a vedere: il castello di Kilchurn, la St. Conan’s Kirk che sembra un set cinematografico da quanto è particolare e il castello di Doune (set cinematografico della serie "Trono di spade"). Infine arrivo a Stirling, prima città vera dopo giorni, con architetture e ingegnerie moderne e che talvolta non ti aspetti.
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da Stirling a Edimburgo
Mattinata al castello di Stirling, che le guide non cag***no molto, ma che invece è un signor castello! Vale la pena anche di attraversare il cimitero, molto suggestivo. E poi ci muoviamo verso Edimburgo, allungando un po' l'itinerario per vedere la Rosslyn Chapel e il Blackness Castle. La cappella di Rosslyn, al di la di tutti i significati massoni, e i riferimenti letterari, è effettivamente affascinante, e il Blackness Castle, proprio perchè non molto affollato, vale la pena anche solo per la vista che ha sulla baia di Edimburgo.
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E alla fine...
Dopo 3 mesi riesco finalmente a riordinare le idee e a ricordarmi tutte le emozioni che le coste del nord sempre mi lasciano... Un grande grazie anche ai nostri compagni di viaggio, che ci hanno convinto a "spendere sti quattro schei" e ci hanno fatto da guida, sul serio! Stavolta siamo arrivati quasi ignoranti del luogo!
Consigli di valigia e di abbigliamento
Dipende da che tipo di viaggiatore siete, ma il mio consiglio per la Scozia è di viaggiare con poco, purchè che sia polifunzionale: giacca impermeabile, con interno staccabile in pile che diventa felpa, scarpe impermeabili con suola in vibram (ottime quelle di decathlon!). Ottimo anche un piumino 100 g che si compatta bene in valigia. Come pantaloni, buoni i jeans, tenendo conto che li avrete bagnatini addosso qualche volta, in ogni caso purchè siano qualcosa che si asciuga velocemente al sole o alle bocchette della macchina. In agosto non abbiamo mai avuto problemi di temperatura, ma sono ottime le magliette da escursionismo a mezza manica: occupano poco, si lavano velocemente e si asciugano subito su un termosifone. Read the full article
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sociallabbo · 6 years ago
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MaTerrE: è stato solo l’inizio.
Dopo 4 anni, a novembre 2018 si è ufficialmente concluso il progetto MaTerre [per chi ancora non sapesse cos’è, qui trova il racconto delle varie tappe].
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[Plage Louka, Bizerte]
Più che di fine, preferisco parlare di inizio. Sì, perchè è da ora che comincia la vera sfida del progetto: favorire l’impiego e lo sviluppo della Tunisia del Nord- Ovest, attraverso attività di turismo responsabile.
Questi anni di lavoro sono serviti a mappare il territorio e a individuare soggetti che potessero partecipare al progetto, a metterli in rete, ad accompagnare lo sviluppo di nuove startup, a iniziare a far conoscere le potenzialità di questa regione.
All’interno del progetto sviluppato da CEFA Onlus, SocialLAB si è occupata di tutta la parte di comunicazione digitale, in particolare di tre aspetti:
1) attività di formazione, sia alle startup che ai responsabili CEFA, sull’utilizzo dei social media per la promozione della propria realtà e di una meta turistica. Tutte le imprese che hanno partecipato al progetto hanno una pagina Facebook, alcune un canale Instagram e tutti hanno realizzato un video di presentazione della propria attività per Youtube (potete vederli qui).
2) realizzazione del sito web di MaTerrE e formazione sull’utilizzo.
3) coinvogimento di alcuni influencers che potessero testare il circuito e raccontare il progetto e la Regione, ognuno con il proprio linguaggio. Qui e qui il racconto dell’esperienza.
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[gruppo influencer]
Adesso che il circuito turistico è definito e testato, è necessario lavorare affinchè la Kroumirie et Mogods inizi a essere promossa e riconosciuta come meta di viaggio, non solo in Europa, ma anche dagli stessi tunisini. Il progetto MaTerre, infatti, ha anche obiettivi sociali e culturali, tra cui quello di iniziare a diffondere un modo alternativo di fare turismo tra gli stessi tunisini:
Proponendo una tipologia alternativa di viaggio, queste piccole realtà stanno compiendo una innovazione non solo nel settore, ma anche nel pensiero: stanno cioè generando un cambiamento e un impatto sul territorio; offrono esperienze nuove e diverse ai loro connazionali, abituati al turismo di massa; donano una visione nuova della propria terra e della tradizione, che viene riscoperta dagli stessi abitanti; fanno luce su alcune problematiche nazionali, provando a creare una cultura, per esempio sul rispetto dell’ambiente
[se volete, qui trovate l’articolo completo che ho scritto per LucidaMente].
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[preparazione del mlewi, pane tipico]
Ecco con quali strumenti promuoveremo la regione, dentro e fuori la Tunisia:
1) il sito web > www.materre.tn: multi - sito  composto di due parti:
>> Un sito generale dedicato al progetto MaTerrE che racconta gli obiettivi, le tappe, gli itinerari e i prodotti turistici della regione; è possibile scaricare nella sezione Gli itinerari turistici - per il momento solo in francese -  la Guida del Viaggiatore, la Guida Gastronomica e l’itinerario La Tunisia del Nord- Ovest tra mare e montagna (grosso modo il viaggio che abbiamo fatto con gli influencers).
>> 6 siti (per il momento), ognuno dedicato a una delle startup del MaTerrE: dalle escursioni in montagna, a piedi o in bicicletta, con Mohammed Azizi di Base Nature, allo snorkeling a Sidi Mechreg con Imed Abbasi di Eco-Rand, passando per gli oggetti artigianali realizzati da Mehr Arfaoui di Kroumira, gli oli essenziali e i prodotti naturali di Sara Ncibi (Flora Natura) e Amel Marzouki (Tunaroma), fino al miele di Radhoine Hediri (L’abeille de la montagne).
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[Foresta di Ain Draham, querce da sughero]
Il sito vuole essere una vera e propria vetrina della regione, un portale turistico alla scoperta delle sue bellezze e specificità, rivolto a un pubblico locale (tunisino e in generale del Maghreb) e internazionale. Perciò è stato sviluppato in due lingue (francese e italiano) ed è in arrivo anche la versione in arabo.
2) il video promozionale, realizzato da Stefano Bellumat (Joe Barba) e Corrado Measso visibile qui;
3) il reportage radiofonico di Jonathan Ferramola per Radio Città del Capo (qui, nella sezione episodi, potete ascoltare tutte le puntate);
4) il reportage della travel blogger Valentina Miozzo, consultabili sul suo blog viaggiarelibera.com
Ecco perchè preferisco parlare di inizio e non di fine: il lavoro da fare è ancora molto, sia in loco - l’obiettivo è quello di ampliare l’offerta, aggiungendo a quelle esistenti nuove realtà e nuove tappe della Regione - sia per promuovere il progetto fuori dalla Tunisia.
#Staytuned: il viaggio è appena iniziato.
[le foto sono di Lorenzo Burlando, scatatte durante la missione influcer a settembre 2018].
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[escursione a Melloula]
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cinquecolonnemagazine · 2 years ago
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Situazione delle imprese italiane: risultati e dati
Situazione delle imprese italiane: l’Osservatorio Confimprese-EY sui consumi analizza i dati di agosto 2022 vs agosto 2021 ed evidenzia un netto miglioramento del totale mercato, che chiude a +9,8% il mese più positivo dalla fine delle restrizioni. I buoni risultati sono dovuti alla ripresa del turismo, soprattutto dei turisti americani considerati top spender nel nostro Paese, e a un generale ritorno al consumo.  Situazione delle imprese italiane: dati Nei settori merceologici la ristorazione traina la ripresa con +20,3% su agosto 2021. Positivi anche abbigliamento-accessori a +5,7% e altro non food che sfiora il +5%.  Nei canali di vendita, i dati rispecchiano la forte impennata del turismo nel mese di agosto 22 vs agosto 21 con il travel in costante ripresa a +40,8%. Bene anche le high street a +12,8%, in flessione rispetto ai mesi precedenti altre località (aree periferiche delle metropoli e cittadine di provincia) che chiudono a +6,6%.  Nelle aree geografiche si segnala la buona performance del Centro con +14%, seguito da Nord-Ovest +9,7% e Nord-Est +9,5%. Fanalino di coda il Sud che chiude a +6,4%, comunque quasi a livelli pre-covid.  Regioni e città Nelle regioni e città si registrano i medesimi andamenti delle aree geografiche. Il turismo italiano e straniero ha privilegiato le mete che coniugano arte e villeggiatura. Lazio e Toscana sono le meglio performanti e chiudono entrambe agosto 2022 vs agosto 2021 a +15,9%. Firenze si riprende lo scettro di migliore città con una crescita del +39,3%.  Con le elezioni alle porte, i problemi energivori e l’inflazione che continua a salire, dunque, è necessario attendere i prossimi mesi per potere tracciare un quadro dell’evoluzione dei consumi. Read the full article
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lamilanomagazine · 1 year ago
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Riaperta la piscina Carella Cantù a Quarto Oggiaro
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Riaperta la piscina Carella Cantù a Quarto Oggiaro. Milano. Si è tenuta questo pomeriggio la cerimonia di riapertura della piscina Daniele Carella Cantù di Quarto Oggiaro, tornata operativa lo scorso 25 settembre, al termine di alcuni lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria. Al taglio del nastro hanno partecipato il Sindaco di Milano Giuseppe Sala, l’assessora allo Sport, Turismo e Politiche Giovanili Martina Riva e la Presidente di Milanosport S.p.A. Rosanna Volpe. L’impianto, situato nella zona nord-ovest della città, è stato oggetto di alcuni interventi volti a migliorare la qualità del servizio offerto ai cittadini e alle cittadine utenti di Milanosport. Sono stati sostituiti tutti i serramenti (comprese le due facciate a vetro) ed è stata eseguita una rifunzionalizzazione della zona reception, ampliando la zona del front office. L’area spogliatoi è stata riqualificata: è stato aumentato il numero delle docce, ammodernati i servizi igienici e installati nuovi asciugacapelli. Infine, per rispondere alle esigenze della clientela, è stata creata una palestra fitness, in sostituzione della vasca didattica. Riconoscibile a livello architettonico grazie alle tre caratteristiche cupole, la piscina Carella Cantù ha avviato regolarmente la stagione corsistica, per tutti gli utenti, il 25 settembre. Il Sindaco di Milano Giuseppe Sala ha commentato: “Investire negli impianti sportivi comunali non è un’operazione banale né scontata, visti la complessità, i costi e la durata dei lavori che le ristrutturazioni comportano. Per questo motivo oggi siamo ancora più felici di restituire ai cittadini e alle cittadine di Quarto Oggiaro a tutti i milanesi e alle milanesi la piscina Carella Cantù riammodernata e riqualificata”. “La riapertura della piscina Carella Cantù è testimonianza concreta dell’impegno del Comune di Milano a garantire strutture adeguate, a tariffe assolutamente accessibili, per la pratica dello sport di base in ogni zona della città. Sono fiera di riconsegnare agli abitanti del quartiere e di Milano un impianto rifunzionalizzato e riqualificato - ha aggiunto l’assessora Martina Riva. “La riapertura della piscina Daniele Carella Cantù sottolinea il ruolo importante svolto da Milanosport, attenta nel garantire l’accessibilità alla pratica sportiva nella città, anche nelle zone periferiche, dove si eroga un servizio puntuale ed efficiente. Milanosport si fonda sul principio dell’importanza dello sport nella vita di ogni cittadino; la salute del corpo è un requisito essenziale per il raggiungimento del benessere psicofisico, ancor più enfatizzato con il recente inserimento del diritto allo sport nella Costituzione Italiana, con la modifica dell’art. 33 ‘La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme’. Ringrazio il Sindaco Sala e l’assessora Riva per la loro presenza: il Comune di Milano supporta da sempre questa imprescindibile attività e servizio che Milanosport eroga tutti i giorni, con passione e dedizione – ha concluso Rosanna Volpe, Presidente di Milanosport S.p.A.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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sardies · 2 years ago
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Rallenta (di poco) il turismo nel nord ovest della Sardegna
Le previsioni di Confcommercio Federalberghi: «Niente di irreparabile ma pur sempre un segnale da non sottovalutare. Serve prudenza» Continue reading Untitled
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personal-reporter · 2 years ago
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Piemonte: regione molto varia e interessante
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La regione del Piemonte è una delle regioni più importanti dell'Italia, situata nella parte nord-occidentale del paese.  Il Piemonte confina con diverse regioni e stati, tra cui la Liguria a sud, l'Emilia-Romagna e la Lombardia a est, la Valle d'Aosta a nord-ovest, la Francia a ovest e la Svizzera a nord. E' una regione molto vasta, con una superficie di 25.402 km² e una popolazione di circa 4,3 milioni di abitanti. La regione è divisa in 8 province: Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Torino, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli. Il territorio del Piemonte è caratterizzato da tre fasce: quella alpina e appenninica, che è la più esterna, una zona collinare e una zona pianeggiante. Le principali catene montuose sono le Alpi, che circondano la regione a ovest e nord, e gli Appennini, che si trovano al confine con la Liguria ed Emilia-Romagna. Queste montagne danno alla regione un aspetto imponente e aspro, con cime che superano i 4.000 metri di altezza. Il Piemonte è una regione molto importante dal punto di vista economico, con un'economia basata principalmente sull'industria, l'agricoltura e il turismo. La regione è famosa per i suoi vini pregiati, come il Barolo, il Barbaresco e il Nebbiolo, e per la sua cucina ricca e gustosa, con piatti come il risotto al tartufo, la bagna cauda e il vitello tonnato.Il capoluogo del Piemonte è Torino, una città ricca di storia, cultura e architettura. Torino è stata la prima capitale d'Italia ed è stata fondata dai Romani nel I secolo a.C. La città è famosa per la Mole Antonelliana, simbolo di Torino, e per la Reggia di Venaria, un grande palazzo reale situato a pochi chilometri da Torino. Tra i musei più importanti ci sono il Museo Egizio di Torino, uno dei più importanti musei egizi al mondo, e il Museo Nazionale del Cinema. Il Piemonte è anche una regione molto importante dal punto di vista religioso, con numerosi santuari e luoghi di culto. Tra i santuari più famosi ci sono il Santuario di Oropa, uno dei più antichi santuari mariani d'Europa, e il Santuario di San Giovanni Bosco, dedicato al fondatore dei Salesiani. Il Piemonte è una regione molto varia e interessante, con una storia e una cultura ricche, paesaggi mozzafiato, una cucina gustosa e pregiati vini. Se siete alla ricerca di una destinazione per le vostre vacanze, il Piemonte è sicuramente una scelta eccellente. Read the full article
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