#tu sei il mattino
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chicalepidoptera · 7 days ago
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Tu sei il mattino
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ladyorlandodream · 20 hours ago
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Tu sei il mattino, una porta su Marte Sei il mio cuscino dalla giusta parte Fu amore per la prima volta Io e te tra la gente che non sogna
(You are the morning, a door to Mars You are my pillow on the right side It was love for the first time You and I among the people who don't dream)
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lilith-the-crying-witch · 4 days ago
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Tu sei il mattino
una porta su Marte
sei il mio cuscino, dalla giusta parte
fu amore per la prima volta,
io e te, tra la gente che non sogna
to my first real love. I don't know you yet, but something inside me hopes one day you'll cross my path and we'll be so happy, even just for one moment of our lives ♥️
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koufax73 · 4 months ago
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Lucio Corsi: "Tu sei il mattino" è il nuovo singolo
Esce oggi Tu sei il mattino, il nuovo singolo di Lucio Corsi pubblicato per Sugar Music, disponibile in radio e su tutte le piattaforme digitali. Scritto da Lucio Corsi e prodotto da Lucio Corsi, Tommaso Ottomano e Antonio Cooper Cupertino, Tu sei il mattino è il ricordo dolce e sognante del primo amore dal punto di vista di chi, ormai cresciuto, si ritrova a pensare al passato con malinconia. I…
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omarfor-orchestra · 9 days ago
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Oh old me you really had no idea
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raccontidialiantis · 2 months ago
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Mi spiace, ma non ti amo più
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Trasciniamo da tempo e ormai inutilmente la nostra logora storia. Un’unione che muore, un matrimonio che naufraga sullo scoglio di un’inaspettata, nuova passione di uno dei due non è mai un affare semplice da affrontare. Perché se con un uomo ci stai, se gli hai concesso tutta te stessa, evidentemente lui t’ha dato emozioni forti. Ma la fedeltà, la mia devozione di moglie, il bisogno di sentirti nel mio corpo, di saperti solo mio e la relativa gelosia sono evaporati.  Insieme alla voglia di costruire e rinsaldare insieme. Non saprei dirti quando il mio amore coniugale, un tempo inscalfibile, abbia iniziato a riempire il trolley per andare a morire lontano. Fatto sta che non provo più un sentimento forte, per te. Non c’è più nulla, nel mio cuore, che ti riguardi veramente. Stima, rispetto certamente. I figli. Amicizia? Forse col tempo.
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A fornelli spenti e raffreddati. Probabilmente. Perciò, ti lascio ancora giocare stanotte un’ultima volta col mio corpo. Ti farò fare tutto. Te lo devo, in fondo. Però capisco benissimo che devo smetterla di illuderti, di alimentare l’esile fiammella della tua speranza, il filo di cotone a cui la persona che sta per essere lasciata s’aggrappa con tutte e due le mani.  Ben sapendo che da un momento all’altro si spezzerà e la farà precipitare nel baratro della solitudine. Dell’umiliazione che deriva dal non essere più oggetto di amore e di brama sessuale. Di non essere più al centro dei pensieri dell’essere umano amato. Lacrime amarissime. Succo d’amore sprecato. Ancora non te lo dico chiaramente, per stanotte. Ma lo sospetti. Lo sai, ormai. Non hai il coraggio di scoperchiare la pentola.
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Mi ami troppo, per voler sapere subito la verità. Soffri come un cane e lo vedo, lo sento chiaramente. Ti conosco benissimo. Lo percepisco dalla rabbia con cui mi scopi, con un impegno per te insolito. Quasi volessi così superarti nella performance, per farmi ricredere sul tuo “valore” di amante. Ma io lo so che sei un tesoro d’uomo. Un compagno leale, generoso, sano, forte. Un essere umano solido, colto, intelligente e di buon gusto. Ma mi sono innamorata di lui. E passata questa ultima notte rovente di disperata passione, domani mattina ti lascerò. Devo farlo. Perché è con lui che torno scolaretta, è per lui che mi faccio rossa e mi si azzera la salivazione mentre tutta tremante mi spoglio; pensando forse di non essere sufficientemente bella, attraente per le sue esigenze sessuali.
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Di non riuscire a dargli ciò che vuole da una donna. Si: ti confesserò ciò che forse già sai. Che è già da due settimane che con lui ci scopo. Gli consento tutto. Cose impensabili e mai provate, tra me e te! Con un’emozione e un trasporto del tutto nuovi per me: perché è da tempo che il mio cuore non batteva impazzito al solo vedere un uomo. Perché non posso stare senza scrivergli, senza sentire venti volte di seguito un suo messaggio vocale anche banale. E tu ormai te ne sei accorto. Devo vederlo: ogni giorno. Mi devo far scopare da lui. Glielo devo succhiare. Fino a lasciarlo completamente soddisfatto. Divento la sua cagna. Per lui cammino a quattro zampe. E la cosa mi piace da impazzire. Devo sapere che non vuole un’altra: che per le sue urgenze lui cerca proprio me.
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Ho bisogno della rassicurazione che deriva dal sentirlo sborrare dentro di me. Anche se è una sensazione che dura mezz’ora al massimo. Perché sono gelosa marcia. Poi torno immediatamente a soffrire dubitando. Potessi dirtelo adesso, sapresti che ormai è solo per lui che mi faccio bella, che mi curo. Al mattino, dopo essermi lavata, m’accarezzo da sola il corpo e soprattutto il mio culo, che lui letteralmente adora. Me lo massaggia, me lo vezzeggia, me lo odora e lecca ovunque. A lungo. Poi si decide, appoggia il suo cazzo sull'ano e me lo sfonda. In un colpo solo. Me lo spacca e io godo come la vecchia puttana che sono. Quando appoggia il suo glande tra le mie natiche e so cosa sta per accadere, chiudo gli occhi e ringrazio Dio. Poi, non appena preme, io controspingo aprendomi per lui e provo un enorme dolore misto a un godimento supremo.
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Faccio squat; davanti allo specchio mi spalmo con la crema e massaggio a lungo ovunque, pensando che fra qualche ora finalmente lo vedrò e che le sue mani percorreranno chilometri, sul mio corpo. Me le affonderà ovunque. E io lo lascerò fare: è una cosa che adoro. Quanto lo desidero. Devo avere il suo corpo sopra al mio. Dentro al mio. Non dirmi che è peccato, che non si fa. I complessi di colpa me li sono già pianti a lungo. Ormai è tempo di agire. E di farti soffrire, purtroppo. Quando siamo insieme, divento pazza totalmente. Non ragiono più. Me lo mangerei. Ripeto: di lui sono gelosa fradicia. Gli faccio il terzo grado. Se poi sento un refolo “omeopatico” di un qualche profumo femminile sui suoi vestiti, improvvisamente piango, urlo, lo prendo a pugni, a schiaffi. Ma poi subito mi inginocchio chiedendogli scusa.
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E inizio a sbottonargli i pantaloni, per dimostrargli che una come me non la trova da nessuna parte. Ed è in questa maniera che è venuta a galla la nostra storia: mentre iniziavo a farlo godere con la mia bocca. La sua ormai ex compagna ci ha sorpresi così, in questa posa teatrale plastica, tornando a casa loro in anticipo da un viaggio di lavoro. Non ha fatto scenate: io già ero pronta a lottare fisicamente con lei, per lui. L’avrei distrutta e massacrata di botte. Perché l’amore ti dà una forza incredibile. Ma certo non ti fa ragionare lucidamente. Lei invece ha solo pianto due minuti. Lui era muto e immobile. Io con uno sguardo l’ho fulminato: non avrei tollerato che l’abbracciasse. Poi, con composta dignità, la ragazza ha girato i tacchi ed è andata via. La valigia già ce l’aveva. Il cellulare e il laptop pure.
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Se n’è tornata direttamente dai suoi. Poverina: i suoi sogni di sposarlo, di farci dei figli sono stati infranti grazie a una come me, egoista, più anziana ed evidentemente immorale, molto bagascia. Ancora non torna a prendere tutte le sue cose. Al mio nuovo uomo ho detto che se vengo a sapere che l’ha chiamata lui, gli cavo gli occhi. Se volesse venire a prendere ciò che le serve per vivere, io ci dovrò essere. A qualsiasi ora. Da domani comunque io ti lascerò e andrò a stare con lui. Molto probabilmente le farò recapitare con un furgone degli scatoloni con dentro ogni cosa che parli di lei. Purché ci lasci in pace. Purché io possa continuare a godermi il mio nuovo uomo. Dormi tranquillo, stanotte: domani ti dirò che puoi tenerti la casa, la macchina, i regali. Porterò con me solo l’indispensabile: dei vestiti, alcuni libri e il mio laptop.
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Cose così. Si, lo so: sono più anziana di lui di ben dodici anni; poi, sferzante, mi dirai anche che avevamo un’unione ben rodata e forte, io e te. Che ho sfasciato la nostra famiglia e un altro potenziale nuovo nucleo per puro egoismo, per un mio capriccio. Per soddisfare la mia passera, il mio culo e la mia bocca di vecchia puttana con un nuovo giocattolo. Che lui, trentacinquenne e prestante, potrebbe stufarsi presto di una... 'vecchia vacca' come me. Ma l’amore non conosce età o calcoli. Vuole ciò che vuole e io ci sono cascata dentro come una scema. Lo voglio. Lo voglio solo per me, tutto per me. Lo desidero con tutta me stessa, dalla testa ai piedi. E tu non sei più nel mio cuore. Fattene una ragione. Passerà anche questa, fidati. Per fortuna i nostri ragazzi sono già abbastanza grandi e capiranno. Ma si vive per vivere ciascuno la propria storia, non per soddisfare le aspettative degli altri. E la mia vicenda intima è questa. Piaccia o no, a tutti voi. Domani ti lascerò. Nuova aria al mio corpo: nuovo sole che mi baci tutta la pelle. Che me la renda dorata. Per lui. Solo perché possa sentire la sua bocca baciarmi con gusto ovunque.
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RDA
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ballata · 13 days ago
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Tu sei il mattino...
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i-am-a-polpetta · 13 days ago
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piccola riflessione personale post adrenalina manco mi fossi fatta di cocaina, in attesa che lo xanax mi annienti. Olly non è un cattivo ragazzo diciamo che da quando aveva 16 anni che faceva parte della gang dell'underground genovese (quella da cui viene pure Alfa per capirci) è cresciuto tanto e le sue produzioni sono diventate più bella da quando ha iniziato a collaborare con Yanomi. È un po' il tananai della situazione, passato dal 26esimo posto del 2023 al primo del 2025. nel complesso questo festival è stato moooolto lento, difficile, facilmente dimenticabile, se non fosse stato per un Lucio Corsi, che quando a dicembre Conti l'ha annunciato come partecipante tutti mi hanno domandato "ma chi minchia è questo?". Lucio è nella scene indipendente da tanto tempo, è sempre stato un patatino e l'ho conosciuto per caso ascoltando radio zeta alla tv che quel giorno d'estate del 2020, quando ero depressa, triste, con la testa spaccata a metà e non facevo altro che piangere, lui era là, alla tele, vestito di bianco con anche la faccia bianca che suonava un pianoforte bianco in una stanza bianca. Lucio ci siamo intravisti una volta, ma sei parte del mio cuore per esserci stato in quel momento in cui ero distrutta e per esserci ancora adesso, adesso che ti conoscono tutti. Sei quanto di più bello, assieme a Brunori, che io ricorderò di questo Festival con il tuo duetto con topo gigio che mi ha ricordato tanto la mia nonna ♥️
tu sei il mattino, una porta su marte e come mi hai detto quel giorno del 2020 guardandoti alla tele: da quel giorno nei palazzi di trieste, vive gente convinta che il vento no, non era un freno ma una spinta ❤️‍🩹
bravo Olly, bravo Lucio, bravo Dario. Non siete stati scontati e sarete i miei 3 buoni motivi per ricordare anche quest'anno ♥️
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scritti-di-aliantis · 2 months ago
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(Foto: ghostmafia77)
Di notte, posso stringerti a me e amarti. Ti sento aprirti. Sei totalmente mia: puro peccato per un breve tratto di vita. Poi, dopo l'amore e il riposo, al mattino ci si scioglie e ognuna di noi si immergerà nelle proprie cose. Ci si ritroverà a sera. Della giornata, tu lascia comunque sempre l'ultimo ballo per me.
Aliantis
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(Foto: generous-hideout)
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Lascia l'ultimo ballo per me (The Rokes)
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smokingago · 16 days ago
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Lei: Mi hai tradita.
Lui: Sì.
Lei: Sei come tutti gli altri… un bugiardo, un donnaiolo, un infedele.
Lui: Forse sì, lo sono.
Lei: Sparisci dalla mia vista. Non voglio mai più vederti.
Lui: Va bene… ma prima lasciami dire una cosa. Poi me ne vado.
Sai bene che il mio lavoro non è stare davanti a un computer o rispondere al telefono.
Il mio lavoro è duro. Ogni giorno mi alzo alle cinque del mattino per andare a lavorare,
non ho orari di uscita.
Lei: Anche il mio lavoro è pesante, ma non per questo ti ho tradito.
Lui: Lo so, e non mi giustifico.
Lei: Finisci in fretta, poi vattene.
Lui: Va bene… ma mentre raccolgo le mie cose, lasciami terminare.
Ogni volta che tornavo a casa, ero distrutto.
Sapevo che anche tu eri stanca,
ma mi facevo la doccia, mi radevo,
mi mettevo il profumo per te.
Mi facevo forza per te… ma spesso non te ne accorgevi nemmeno.
La sera, andavamo a letto.
Pensavo che ci saremmo lasciati andare l’uno nelle braccia dell’altro,
ma non era così.
Quando cercavo di avvicinarmi a te, mi rispondevi:
“Ah, già inizi a tormentarmi? Sono stanca, mi fa male la testa, non ce la faccio.”
Anche a me faceva male la testa.
Anche io ero stanco, avevo i piedi bruciati dopo un’intera giornata con le scarpe da lavoro.
Ma avevo bisogno di te.
Della mia compagna, della mia amica, della mia amante.
Di sentire la tua pelle, il battito del tuo cuore, il tuo respiro.
Avevo bisogno di te. E tu non c’eri.
Spesso andavo a dormire senza niente addosso, accanto a te… e tu nemmeno te ne accorgevi.
Lei: Sì, ma altre volte ho accettato.
Lui: È vero… ma sempre con fretta.
“Dai, sbrigati, devo dormire, domani mi alzo presto.”
Anche io dovevo alzarmi presto.
Anche io avevo sonno.
Ma io ti desideravo.
E poi… è arrivata lei.
Non l’ho cercata.
Non volevo ferirti, non volevo tradirti.
Ma lei mi ha dato l’attenzione che tu non mi davi più.
Mentre tu dormivi, lei voleva parlare con me.
E tu non te ne sei mai accorta.
E così, piano piano, una cosa ha portato all’altra.
Sono rimasto avvolto nella sua pelle, catturato nel suo abbraccio,
perso nel suo sguardo…
e mi sento in colpa.
Perché ogni volta che la guardo, vorrei che fossi tu.
Ma hai ragione. Ora puoi chiamarmi come vuoi:
donnaiolo, infedele, bugiardo.
Ma ho smesso di mendicare un abbraccio.
Ho smesso di implorare un bacio, una carezza, un po’ d’amore.
Autore sconosciuto
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occhietti · 8 months ago
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POST IT
📌 Innamorati di una persona che come primo saluto, al mattino usa un "Come stai?". Non perché tu stai male, ma perché per lei la cosa più importante e che tu stia bene.
📌 Innamorati di una persona che ti bacia all’improvviso, senza un motivo, per avere ogni volta l’emozione di un amore che sorprende. Qualcuno che usa gli abbracci invece delle parole quando sei triste, e che invece dei consigli usa il battito del suo cuore per calmarti.
📌 Innamorati di una persona che ti dedica canzoni tutti i giorni, perché ogni canzone gli ricorda te. Per questo tu sei una fragola, una meravigliosa creatura o una bella stronza tutto nello stesso giorno.
📌 Innamorati di una persona che la pensa in modo totalmente opposto a te, ma che ha sempre voglia di ascoltare la tua opinione. Che passi serate intere a spiegarti il suo punto di vista. Che si incazzi in modo esagerato se tu non sei d’accordo, e che vuole fare pace facendo l’amore.
📌 Innamorati una persona che ti prende in giro, una persona che ama ridere più che sorridere.
📌 Innamorati di una persona curiosa, che ama viaggiare e sempre ti ricorderà che casa sua sarà solo dove sono poggiati i tuoi occhi e i tuoi piedi, tutto il resto del mondo fa volume.
📌 Innamorati di una persona che sa isolarsi nella malinconia dei suoi silenzi, che capisce l’importanza di un pianto liberatorio.
📌 Innamorati di una persona che ami la tua libertà, la tua indipendenza e che rispetti le tue scelte. Ma che ogni tanto ti faccia una sfuriata di gelosia, perché in fondo tu sei il suo mondo.
📌 Innamorati di una persona che abbia il miglior odore dell’universo, quello che riconosceresti ovunque, quello unico che solo tu puoi apprezzare. Quell’odore tanto simile alle tue emozioni.
📌 E, alla fine, innamorati di quell’unica anima che potrai mai amare con tutto te stesso. Non accontentarti di un amore mediocre, di un amore che non è amore. Innamorati perché non ne puoi fare a meno, non perché non vuoi stare solo.
- S. LeoNoir
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lamiaprigione · 3 months ago
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La vita, proprio la vita
e io ho aspettato
Ha piovuto tutta la sera, tutta la notte e io ho aspettato ma tu non sei arrivata, e se qualcuno è arrivato certo non eri tu sono uscito in strada o sul balcone, non ricordo, e la pioggia scendeva, senza tregua, tutta la sera, tutta la notte, a meno che non siano state le stelle ad arrivare il cielo, l’eterno, il tempo dal principio, che è arrivato e mi è passato attraverso, così che la pioggia, se è piovuto, è arrivata e tu no, e io non ho mai detto a nessuno quanto è stato doloroso aspettare, quanti dischi ho suonato e tutte le canzoni parlavano di te, anche quelle che non parlavano affatto di te, anche il cielo parlava di te e il tempo, l’eterno, la pioggia, o se non di te della tua assenza, perché non sei arrivata e quella notte ho compreso il vero significato di buco nero, non solitudine, non dolore, non tragedia, non sole morto, ma qualcosa del genere, perché un buco nero è quando non arrivi quando decidi di vivere senza di me
no, non l’ho mai detto a nessuno, con quale dolore ho atteso, quanto è stata lunga la notte, che ogni minuto mi entrava dentro come un coltello smussato
e si piantava lì, che la notte mi si era avvolta intorno al collo come filo spinato, poi è arrivato il giorno e ha stretto più forte
Identico è il cielo, identico è il tempo e l’eterno è eterno, credo che sia una sequoia, ma forse non hai mai dovuto aspettare qualcuno che non è arrivato a meno che invece l’abbia provato e questo sia il motivo per tutti i buchi neri del cosmo, trecentomila all’ultimo conteggio
ecco quante volte non sei arrivata
Ricordo che non volevo sopravvivere alla notte, nemmeno vedere un nuovo mattino sorgere senza di te, avevo vent’anni e qualcosa e volevo morire
Come puoi continuare a battere chiedevo al cuore, nella tenebre del sangue
troppo giovane per sospettare che il cuore è il più vecchio muscolo del mondo, è un trattore ostinato, un pulsar costante
ma per molti mesi, molti, molti lunghi mesi, sei stata tu il mio inizio e la mia fine, chiudevo gli occhi e vedevo solo te che quella notte non sei arrivata, non hai risposto quando ho telefonato, e due giorni dopo ecco una lettera, scritta con una penna nera, diciamo una lettera da parte dell’amore, con l’inchiostro di un buco nero
Trent’anni più tardi salgo su un autobus ed eccoti lì, seduta davanti con in braccio un nipotino di tre anni, forse quattro, sei seduta con lui come a chiedere scusa per non essere arrivata quella notte di dicembre di tanto tempo fa quando la pioggia o le stelle sferzavano i vetri in Karlagata, mi si piantavano in fronte e l’eterno si era tramutato nella tua assenza e pensavo di morire
Ma se ti ricordi, il cuore è un trattore ostinato per questo posso prendere quell’autobus trent’anni dopo, vivo, con la barba, qualche cicatrice lasciata dalla vita, e tu sei lì e la vita, proprio la vita sta in mezzo tra me e te
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fiorenellanotte · 10 months ago
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“Dove sei tu, luce, è il mattino. Tu eri la vita e le cose.”
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jamajia · 1 year ago
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"Like claws"
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🖤VESTITA DI ME 🖤
MY.SOUL)
Voglio sperimentare la magia del bruco che esce dal bozzolo ed emerge trasformato in una bellissima farfalla... La mia metamorfosi sarà quella dell'anima.  Lascerò alle spalle il buio, il silenzio, la paura... volerò libero e leggero per i giardini, di fiore in fiore, tra rose e gelsomini...
Irma jardim.)
E tu sei come lame taglienti sulla mia schiena, dove ogni dolore mi parla di tutte le emozioni quelle che offuscano la mia mente,martirio stillato di gocce  di sangue, in quel lento mio delirio li la mia carne ti chiama...♣️J.M@
Momenti.
  ♣️"Yeon-si-mae-choe,hui-hwi-rang-yo."♣️  le freccie del tempo continua a spronare il sole del mattino splende luminoso....~  🖤
                              ♣️AMATEVI ♣️
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vecchiorovere · 3 months ago
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"Ogni giorno, un contadino portava l’acqua dalla sorgente al villaggio in due grosse anfore che legava sulla groppa dell’asino, che gli trotterellava accanto.
Una delle anfore, vecchia e piena di fessure, durante il viaggio, perdeva acqua.
L’altra, nuova e perfetta, conservava tutto il contenuto senza perderne neppure una goccia.
L’anfora vecchia e screpolata si sentiva umiliata e inutile, tanto più che l’anfora nuova non perdeva l’occasione di far notare la sua perfezione: “Non perdo neanche una stilla d’acqua, io!”.
Un mattino, la vecchia anfora si confidò con il padrone: “Lo sai, sono cosciente dei miei limiti. Sprechi tempo, fatica e soldi per colpa mia. Quando arriviamo al villaggio io sono mezza vuota. Perdona la mia debolezza e le mie ferite”.
Il giorno dopo, durante il viaggio, il padrone si rivolse all’anfora screpolata e le disse: “Guarda il bordo della strada”.
“È bellissimo, pieno di fiori”.
“Solo grazie a te”, disse il padrone. “Sei tu che ogni giorno innaffi il bordo della strada. Io ho comprato un pacchetto di
semi di fiori e li ho seminati lungo la strada, e senza saperlo e senza volerlo, tu li innaffi ogni giorno…
La vecchia anfora non lo disse mai a nessuno, ma quel giorno si sentì morire di gioia.
Siamo tutti pieni di ferite e screpolature, ma se lo vogliamo, possiamo fare meraviglie con le nostre imperfezioni."
Bruno Ferrero
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raccontidialiantis · 2 months ago
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Colazione con te
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Quando lei prepara la nostra colazione al mattino, è sempre nuda; le piace indossare solo la sensazione tangibile e ancora calda del nostro amore notturno. E io non posso fare a meno di adorare questa donna. Sempre. Non so se ho più l'acquolina in bocca per la voglia di addentare qualcosa o perché invece desidero divorare di nuovo lei. Che è la mia preda preferita, l'oggetto unico di tutti i miei desideri e che non mi basta mai.
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Lei è il mio passatempo prediletto. Questa creatura benedetta lo sa e quindi adora farsi guardare così. Civetta vezzosa. Si profuma, mi passa vicinissima, si struscia “casualmente” e mi provoca: è una donna bellissima, desiderabile e molto maliziosa. Ed è mia. Solo mia. Spero. Sono geloso marcio. Mi farà impazzire di desiderio anche stamattina, sfuggendo strategicamente alle mie grinfie perché ha cento cose da fare, prima di concedersi tutta a me di nuovo.
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Caffettino? No: vorrei un tè per favore, grazie. Con due biscottini. Il grosso del pasto iniziale ce lo metterai tu fra un po’, cara mia: non puoi scappare. Ti mungerò e succhierò il seno, perché adori quando te lo torturo. Poi consumerò la mia lingua assaporando tutta la tua pelle e infine vorrò assaggiare il miele delle tue labbra, quelle più segrete e dolcissime. Poi inventeremo qualcos'altro di sicuro. Basta scuse, ora. Preparami il tè, rapida…
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Aaah… buonissimo. Adesso però vieni con me: andiamo insieme in camera e dammi tutto il resto. Lo pretendo: sei mia. E sbrigati a togliere quel triangolino che protegge il mio vero pasto mattutino. Sai: alla fine la mia non era proprio fame, era piuttosto voglia di qualcosa di buono…
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RDA
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