#tricase
Explore tagged Tumblr posts
Text
“ Nella parte vecchia Lecce è suggestiva, dicono barocca, comunque barocca o no è bella, sa di pace di paese, due ragazze mature si passano di mano ammirate un lenzuolino ricamato, sorridono molto compiaciute. Al sommo della salita, da lassú potevi vedere Tricase-porto. Con il suo mare verde. Allora giù a rotta di collo con le biciclette scassate. Biciclette senza sella, senza pedali, senza freni, senza manubrio, senza ruote. Giú con le biciclette a correre verso il mare. Più scivolavi giú, piú sembrava che si allontanasse finché eri già lí nella sabbia, tra le onde. Io e Tonio. Tonio era una specie di scemo. La madre siccome quando era piccolo era molto triste, piangeva giorno e notte, gli aveva dato molta "papagna" (papavero). Tanta di quella papagna per farlo stare buono che gli aveva toccato il cervello. I contadini usavano molta papagna per i bambini troppo agitati, troppo piagnucolosi. La notte era notte e dovevano dormire per la dura giornata nei campi l'indomani, allora un po' di droga ed il piccolo era sistemato. Poi ce n'era tanto di quel papavero nelle campagne salentine! Giú con allegria verso la sabbia, verso le onde spumose, verso i fondali misteriosi, ci pulsava in gola una gioia irrefrenabile e facevamo "uuuh" "uuuh" alle curve. Tonio faceva "uuuh" "uuuh" ed io lo accompagnavo "uuuh" "uuuh". Giú ci aspettava il mare. Sulla collina tra le biciclette soffiava un vento che ci gonfiava le camicie. Su il vento, giú il mare. “
Tommaso Di Ciaula, Prima l'amaro e poi il dolce. Amore e altri mestieri, Feltrinelli (collana Franchi Narratori, n° 33), 1981¹; pp. 88-89.
#leggere#citazioni#passato#bambini#Lecce#libri#estate#Tommaso Di Ciaula#Salento#Tricase#nostalgia#meridione#Prima l'amaro e poi il dolce#Mezzogiorno#letture#Barocco#Mezzogiorno d'Italia#spensieratezza#mar Adriatico#allegria#ricordi d'infanzia#vita di paese#XX secolo#biciclette#sud#Terra d'Otranto#amicizia#amici#gioia#mare
10 notes
·
View notes
Text
Echi di guerra
View On WordPress
#Accademia di Belle Arti Firenze#america#arno#art#Arte#belardi#cagliari#cina#europa#evento#firenze#firenze tel#Florence#Florence Cathedral#italia#lecce#londea#lumare#mare#maxxi#Michelangelo#mostra#paesaggi#Roma#salento#sardegna#toscana#tricase#Tuscany
1 note
·
View note
Text
photo ©marino Mannarini all rights reserved
#medium format#fujifilm#xmas day#tricase porto#salento#apulia#long season#quiet#adriatic sea#beach#winter sea
39 notes
·
View notes
Text
Tricase - Puglia - Italia
2 notes
·
View notes
Photo
Merry Christmas 🎄❤️🔥 (presso Tricase) https://www.instagram.com/p/CmmBUFjNDOR/?igshid=NGJjMDIxMWI=
2 notes
·
View notes
Text
ARRIVA IL PRIMO TORNEO DI “RISIKO!” A NARDO’: TUTTE LE INFO PER ISCRIVERSI E PARTECIPARE
L’Asd Tennis Table Club di Tricase, con il patrocinio del Comune di Nardò, organizza a Nardò un torneo di RISIKO! che si svolgerà presso il PUB Giutrì, in Via De Gasperi, nei giorni 14, 15, 21, 22, 28 e 29 Novembre, a partire dalle ore 20. Le iscrizioni si potranno effettuare esclusivamente tramite messaggio whatsapp da inviare al numero 340.5543007 . Le quote di partecipazione sono di 10 euro…
0 notes
Text
Agnese Contini: "Desert Earth" è il nuovo video
E’ online il video di Desert Earth (INRI Classic / Universal Music Italia), il nuovo brano della chitarrista salentina Agnese Contini. Il video, girato da Chiara Vantaggiato nei pressi di Lecce (tra Tricase Porto e la Cava di Bauxite di Otranto), mostra uno scenario di desolazione e totale inaridimento terrestre. Immerso tra toni caldi e terreni aridi, le immagini del video concretizzano il…
#agnese contini#desert earth#emergenti#genere musicale#musica indipendente#trakoftheday#video#youtube
0 notes
Text
CARABINIERI: TRICASE (LE), SCOPERTO LADRO SERIALE DI OFFERTE IN CHIESA. ARRESTATO
CARABINIERI: TRICASE (LE), SCOPERTO LADRO SERIALE DI OFFERTE IN CHIESA. ARRESTATO
Nella serata di ieri, i Carabinieri della Compagnia di Tricase hanno dato esecuzione ad un’Ordinanza di applicazione della misura cautelare personale degli arresti domiciliari, emessa dal GIP presso il Tribunale di Lecce, nei confronti di un trentottenne, originario di Gagliano del Capo, ritenuto il presunto autore di numerosi furti avvenuti in danno di luoghi di culto del basso Salento. Il…
0 notes
Text
Tricase: preso l'autore di otto furti ai danni di otto Chiese. Avrebbe asportato circa un migliaio di euro dall’interno degli offertori e dai candelieri votivi
Tricase: preso l'autore di otto furti ai danni di otto Chiese. Avrebbe asportato circa un migliaio di euro dall’interno degli offertori e dai candelieri votivi.... Leggi articolo completo su La Milano Read the full article
0 notes
Video
Muore dopo morso ragno violino, il calvario di Giuseppe: un mese in ospedale, poi torna a lavoro e si sente male Una notizia che “toglie il respiro”. Giuseppe Russo, 23 anni, è morto all’ospedale Policlinico di Bari in seguito ad una serie di complicanze legate al morso di un ragno violino avvenuto un mese fa. Il giovane, originario di Collepasso in provincia di Lecce, era stato morto il 13 luglio scorso e, dopo aver manifestato febbre alta, è stato ricoverato per diverse settimane all’ospedale Panico di Tricase. Morso ragno violino, Giuseppe morto per shock settico e insufficienza multiorgano Le condizioni di salute di Russo sarebbero migliorate nei giorni scorsi, tanto da spingere i sanitari a dimettere il 23enne. Tornato a casa, Giuseppe ha ripreso la vita di sempre, tornando anche a lavorare. E qui, mentre era intento in alcuni lavori di giardinaggio per conto della sua ditta, che c’è stata una ricaduta tanto da spingere i medici, a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni, a trasferirlo al Policlinico di Bari dove il suo cuore ha smesso di battere nella mattinata di sabato 17 agosto. Era ricoverato nel reparto di rianimazione e il decesso sarebbe riconducibile a shock settico e insufficienza multiorgano. “Ci sono notizie che tolgono il respiro ed è difficile trovare le parole giuste per esprimere vicinanza e cordoglio ad una famiglia che improvvisamente e troppo presto perde un figlio” le parole della sindaca di Collepasso, Laura Manta. “Tutta la nostra comunità si stringe commossa al dolore che ha colpito Antonio e Rosaria per la perdita del caro Giuseppe. Un angelo di soli 23 anni che da oggi veglierà su di voi. Le più sentite condoglianze da parte mia e da parte di tutta la nostra comunità ai familiari e ai parenti”. Come riconoscere il ragno violino Il ragno violino, noto scientificamente come Loxosceles rufescens, è una delle specie di aracnidi più velenose presenti in Italia. A causa del suo aspetto apparentemente innocuo, spesso passa inosservato, ma è importante saperlo riconoscere. Questo piccolo ragno può raggiungere una lunghezza massima di 4-5 cm, comprese le zampe. Può raggiungere i 7 mm di dimensione. Il ragno violino è timido, non aggressivo, e di solito si allontana quando percepisce la presenza umana. Per questo motivo, i morsi di ragno violino sono rari e avvengono solo quando il piccolo aracnide si sente attaccato. Ha un colore marrone-giallastro e presenta una macchia distintiva sul prosoma che ricorda la forma di un violino, da qui il nome. Preferisce ambienti caldi e attivi di notte. In inverno, tende a rifugiarsi nelle case in cerca di temperature più miti, mentre in estate può essere trovato anche nei giardini e negli spazi aperti. Cosa fare in caso di morso del ragno violino Non è una specie aggressiva e, alla presenza dell’uomo, tende ad allontanarsi. Ma può pungere nel caso in cui si senta minacciato: ad esempio se schiacciato involontariamente dentro scarpe, lenzuola o abiti. Il suo morso è indolore, ma dopo qualche ora sulla parte della pelle punta può comparire una piccola arrossatura. Tutto dipende dalla quantità di veleno che rilascia. La puntura può provocare prurito e bruciore e il morso può necrotizzarsi in 48-72 ore. Nei casi più gravi, possono verificarsi febbre, rash curtanei ed ecchimosi. In caso si riscontri ciò si consiglia di chiamare il centro antiveleno per essere valutati.
0 notes
Text
Carabinieri aumentano controlli dopo assalti a postamat Salento
Dopo i recenti attentati dinamitardi compiuti a distanza di 24 ore ai danni dei postamat di Castrignano del Capo e Tricase, in provincia di Lecce, il comando provinciale dei carabinieri ha predisposto controlli in tutto il sud Salento avvalendosi anche di reparti altamente specializzati. Già dalle prime ore di ieri mattina sono state predisposte misure di controllo e di vigilanza sul tutto il…
View On WordPress
0 notes
Text
N.E. 01/2023 - "Annamaria Ferramosca, poeta del primigenio presente". Articolo di Francesca Innocenzi
Nata a Tricase, in Salento, residente a Roma da molti anni, Annamaria Ferramosca è un’autrice di grande rilievo nel panorama poetico contemporaneo; a ragione di ciò, la commissione di giuria del Premio letterario da me presieduto, Paesaggio Interiore, ha deciso di conferirle il premio alla carriera. Ferramosca ha lavorato come biologa docente e ricercatrice, ricoprendo al contempo l’incarico di…
View On WordPress
0 notes
Text
Nuovo post su Atom Heart Magazine
Nuovo post pubblicato su https://www.atomheartmagazine.com/balade-nuovo-singolo-alien-kills/
Alien Kills torna con un nuovo singolo che mescola Parigi e Torino
Alien Kills: “BALADE in francese significa passeggiata, il pezzo é nato appunto mentre camminavo per Madrid ed esprime pensieri personali e autobiografici“.
Chi è Alien Kills
Luca Saffiotti in arte Alien Kills è una giovane promessa del rap Torinese classe 1997.
Nel 2019, spinto dall’assenza di opportunità e la voglia di affermarsi si trasferisce a Parigi dove inizia a coltivare la sua musica insieme al producer Wokem Bemo pubblicando nel 2021 il sui primi due singoli “Compro Oro” e “Level Up” che ottengono un ottimo riscontro.
Successivamente si trasferisce a Madrid ed attualmente è a lavoro al suo primo mixtape ufficiale, da cui viene estratto il primo singolo “Balade”, prodotto dal crew Burnt Youth, uscito con un video ufficiale girato a Parigi l’1 dicembre 2023.
BALADE, il nuovo singolo di Alien Kills
“BALADE in francese significa passeggiata, il pezzo é nato appunto mentre camminavo per Madrid ed esprime pensieri personali e autobiografici. Da piccolo scoprii il rap per puro caso e sono subito stato rapito dal sound, dell’energia dei beat e delle voci, senza preoccuparmi molto del significato; crescendo i testi son diventati parte fondamentale come ascoltatore ma successivamente anche come artista, per cui è nata una continua ricerca di nuovi vocaboli e connessioni di immagini sonore con cui esprimere il mio flusso di coscienza“. Afferma Alien Kills.
BALADE – Il video
youtube
Credits
“Balade” è stata scritta da Alien Kills, prodotta da Bluesquare e Burnt Youth. È stata registrata da Davide Dell’Amore e mixata da Matteo Scarchilli presso Elefante Bianco Studio di Roma. Il master è a cura di Burnt Youth. L’artwork della copertina è stato curato da Alixs. Photo by Daniele Pace. Il videoclip è stato diretto da Lorenzo Tricase e montato da Valerio Coccia per Alixs.
Rimani in contatto con noi, unisciti al canale Telegram di Atom Heart Magazine e resta sempre aggiornato: CLICCA QUI!
0 notes
Text
2 nov 2023 09:21
“QUANDO RIVEDO CERTI VIDEO MI VERGOGNO, NON SONO IO, È IL MIO GEMELLO SCEMO” – EZIO CAPUANO, IL MISTER STRACULT DEL TARANTO (CHE URLA AI GIOCATORI “IO VI SQUARTO!”), APRE LE VALVOLE: “SONO AUTOREVOLE E AUTORITARIO. GLI ORECCHINI AL CAMPO NON CI DEVONO ESSERE, LA MUSICA NELLO SPOGLIATOIO NON DEVE ESISTERE” – ALLENA DA 30 ANNI MA NON HA MAI SUPERATO IL CONFINE DELLA SERIE C: “MI CHIAMANO PER MISSIONI IMPOSSIBILI. SONO UNA SPECIE DI PRONTO SOCCORSO, SUCCEDE UN INCIDENTE, CHIAMANO ME ”– I SOLDI: “HO GUADAGNATO TANTISSIMO. LI HO BRUCIATI TUTTI, PENSO A...” – VIDEO -
Estratto dell’articolo di Paolo Tomaselli per il “Corriere della Sera”
Allena da più di 30 anni, non ha mai superato il confine della C. Eppure Ezio Capuano, tecnico del Taranto, è diventato di culto sui social per le esternazioni senza filtri.
«Lo so, ma quando rivedo certi video mi vergogno, perché quello non sono io: è il mio gemello scemo».
La tradisce la tensione?
«Purtroppo vivo il calcio pensando a chi non ha soldi per la pizza perché li spende per la partita».
A volte si commuove.
«Quando la vivi così, piangi pure, perché il calcio non è altro che l’essenza di emozioni. È l’attesa della gioia, come il Sabato del villaggio di Leopardi: quando la gioia si concretizza, poi non esiste più».
Con i calciatori com’è?
«Un allenatore deve essere come un padre e far crescere i giocatori: i miei figli li baciavo mentre dormivano, ma di giorno gli davo torto».
Le minacce di allenamenti all’alba sono rimaste tali?
«Sì. Sono autorevole e autoritario, ma niente follie».
In spogliatoio la democrazia non funziona?
«L’allenatore è un totem: devi essere seguito e per riuscirci devi essere meritocratico, onesto nelle scelte. Ma non tutti sono diligenti».
Cosa la fa arrabbiare?
«Gli orecchini al campo non ci devono essere, la musica nello spogliatoio non deve esistere. Un calciatore mi fa arrabbiare quando si allena male, quando non dà il meglio di se stesso e toglie la gamba in un contrasto».
Un giocatore diffuse l’audio in cui lei urlava «vi squarto» che le valse il Tapiro d’oro. Come l’ha vissuta?
«Quello che accade in uno spogliatoio non può essere riportato. Per me fu un fatto grave, fui costretto a mettere fuori il giocatore».
youtube
Zeman dice che lei non ha mai avuto grandi squadre, ma si fa sempre seguire dai giocatori. È così?
«Un allenatore deve valorizzare al meglio il materiale che ha. In uno spogliatoio devi portare dalla tua parte trenta persone, che non ti devono temere, ma rispettare e ritenere bravo. E lo devi dimostrare ogni giorno, con coerenza. Se sbagli una volta non ti seguono più».
[…]
Spesso l’hanno chiamata per le missioni impossibili.
«Per questo mi sono paragonato a Santa Rita da Cascia, protettrice dei casi disperati. Ma anche a Robin Hood. Sono una specie di pronto soccorso: succede un incidente, chiamano me. Ho fatto imprese e vissuto degli esoneri».
Anche per immoralità?
«In un Puteolana-Tricase di 21 anni fa mi fu chiesto di favorire il Tricase, vincemmo la partita e fui cacciato. La mia storia è una storia di grande professionalità e sensibilità: vivo per far felice la gente».
Qualche suo collega potrebbe risentirsi?
«Non lo so, io conosco la mia storia: non ho mai barattato una panchina importante per una categoria superiore».
Rifiutò l’Empoli in B?
«Sono un uomo d’onore e avevo un triennale col Modena. Poi sono stato l’unico tesserato che non ha preso un euro nel fallimento».
Ma non è che ha paura di allenare più in alto?
«Sono un uomo di grande coraggio: convivo con la paura, ma non mi faccio attanagliare. Purtroppo è mancato ad altri il coraggio di darmi questa possibilità. Perché poi avere a che fare con Capuano non è facile. Capuano non lo puoi gestire».
Ma chi è Ezio Capuano?
«Nell’intrinseco bisognerebbe conoscerlo. Nasco da una famiglia di cultura, anche a livello ecclesiastico, perché il fratello di mia madre è stato generale dei Domenicani.
Mio padre era professore universitario. Mio fratello è uno dei diabetologi più importanti, dirige l’azienda farmaceutica Lilly. Un altro fratello è stato manager della Menarini».
[…]
I complimenti via social di Allegri per la salvezza del Taranto come nascono?
«Conosco un po’ tutti e con lui c’è un grande rapporto, nato quando ancora giocava».
Anche lui viene accusato di non dare spettacolo.
«L’essenza del calcio è risultato, il resto è aria fritta. Gioca bene la squadra che ha equilibrio. E un allenatore deve un essere bravo pittore: con i colori a disposizione deve fare un buon quadro. Ma nel calcio tutti possono parlare».
È vero che con Mourinho lei si definì «Mini One»?
«No, me l’hanno appioppato altri quel soprannome».
[…]
«Mio padre non voleva che facessi questo mestiere, ma veniva a vedere le partite di nascosto. Era orgoglioso, non dava mai un cenno, anche se era illimitatamente felice».
Se non avesse allenato?
«Mi sarebbe piaciuto fare il giudice, perché avrei agito secondo principi sani, senza mai farmi influenzare».
youtube
Che rapporto ha coi soldi?
«Li ho bruciati, penso a far vivere bene la famiglia. Ho guadagnato tantissimo, senza dare mai valore al denaro».
Ma il gatto nero nella gara decisiva per il Taranto dello scorso campionato?
«Non so chi l’ha buttato, ma in quella porta abbiamo preso tre pali. La vittoria è stata portare cinquemila tifosi. Al mio arrivo erano trecento».
È il suo marchio.
«Friggo il pesce con l’acqua: mi interessa far crescere i giocatori, costruire».
Perché cita spesso il manicomio di Montelupo?
«Era vicino a Empoli e ci lavorava il suocero di Montella, che accompagnavo a Montelupo. Quando vedevo cose assurde, gli dicevo “sei da manicomio di Montelupo”. Ma uso spesso anche Alcatraz. Perché nel calcio si vede di tutto».
1 note
·
View note
Text
Pendant ce temps, nous restons tranquille à la maison et allons déjeuner à Tricase Porto
0 notes