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#trenini giocattolo
t-annhauser · 2 years
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La locomotiva tedesca
Una favola moderna
Tirava e tirava la locomotiva tedesca, finché un bel giorno si mise a tirare così forte da far arrabbiare i padroni della ferrovia, e allora cominciarono col tagliarle il carbone e poi le fecero due buchi nelle ruote. La locomotiva tedesca per un po' continuò a tirare, ma ben presto l'inerzia s'impadronì dei vagoni e quando anche quel poco di carbone che aveva messo da parte per i casi di emergenza finì, per la locomotiva tedesca non ci fu più niente da fare, e andò in recessione tecnica. La locomotiva tedesca si tirò appresso la locomotiva francese, e quella francese si tirò quella spagnola e quella italiana, che già da tempo arrancavano faticosamente in salita, e il padrone della ferrovia diede la colpa di tutto a Putin. Siccome Putin faceva la collezione dei crimini di guerra, una colpa in più, una in meno, non gli faceva nessuna differenza, e così, morale della favola, per andare a prendere il caffè a Parigi adesso dovremo prendere il cavallo.
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hjdem · 18 years
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Il Mago di Natale!
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Se io fossi il mago di Natale farei spuntare un albero di Natale in ogni casa, in ogni appartamento dalle piastrelle del pavimento, ma non l’alberello finto, di plastica, dipinto che vendono adesso alla Upim: un vero abete, un pino di montagna, con un po’ di vento vero impigliato tra i rami, che mandi profumo di resina in tutte le camere, e sui rami i magici frutti: regali per tutti. Poi con la mia bacchetta me ne andrei a fare magie per tutte le vie. In via Nazionale farei crescere un albero di Natale carico di bambole d’ogni qualità, che chiudono gli occhi e chiamano papà, camminano da sole ballano il rock ‘n roll e fanno le capriole. Chi le vuole, le prende: gratis, si intende. In piazza San Cosimato faccio crescere l’albero del cioccolato; in via del Tritone l’albero del panettone; in viale Bruno Buozzi l’albero dei maritozzi, e in Largo Santa Susanna quello dei maritozzi con la panna. Continuiamo la passeggiata? La magia è appena cominciata: dobbiamo scegliere il posto all'albero dei trenini: va bene Piazza Mazzini? Quello degli aeroplani lo faccio in via dei Campani. Ogni strada avrà un albero speciale e il giorno di Natale i bimbi faranno il giro di Roma a prendersi quel che vorranno. Per ogni giocattolo colto dal suo ramo ne spunterà un altro dello stesso modello o anche più bello. Per i grandi invece ci sarà magari in via dei Condotti l’albero delle scarpe e dei cappotti. Tutto questo farei se fossi un mago. Però non lo sono, che posso fare? Non ho che auguri da regalare: di auguri ne ho tanti, scegliete quelli che volete, prendeteli tutti quanti.
Gianni Rodari
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lamilanomagazine · 1 year
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Cagliari: Inaugurazione di "Ludica", Il giocattolo come simbolo del cambiamento tra due secoli a Palazzo di Città
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Cagliari: Inaugurazione di "Ludica", Il giocattolo come simbolo del cambiamento tra due secoli a Palazzo di Città.  Non solo un tuffo nella nostalgia ma soprattutto un racconto delle trasformazioni della società tra Ottocento e Novecento viste attraverso l’evoluzione di giochi e giocattoli: è la mostra Ludica. Il giocattolo come simbolo del cambiamento tra due secoli, ospitata al Palazzo di Città di Cagliari, dal 31 marzo fino al prossimo 4 giugno, e presentata questa mattina alla stampa dall’assessora Maria Dolores Picciau. L’esposizione, organizzata dall’Assessorato comunale alla Cultura e Spettacolo, in collaborazione con l’Associazione Domina, attraverso un articolato percorso tematico e cronologico presenta oltre 300 giochi e giocattoli rari tra bambole, transatlantici, aeroplani, cavalli a dondolo, macchine, trenini e soldatini, ma anche documenti importanti come antichi libri per bambini, riviste per l’infanzia, vecchie pagelle e fotografie dagli inizi dell’800 agli anni Novanta del ventesimo secolo, con un occhio di riguardo per la Sardegna: per esempio, dal polo museale Sa Corona Arrubia di Villanovaforru arriva una raccolta di giocattoli autocostruiti dai bambini. Dai preziosi giochi antichi per i rampolli delle classi agiate fino all’esplosione, negli anni Sessanta e Settanta, del giocattolo di massa legato a personaggi di provenienza americana, Ludica racconta l’evoluzione del concetto di “infanzia” e della sensibilità della società nei confronti dei più piccoli: da fonte di sostentamento per le famiglie proletarie dell’Ottocento a importante target commerciale nella società contemporanea. “Ludica – spiega l’assessora Picciau – propone un punto di vista diverso e a tratti sorprendente sulla storia “quotidiana” della nostra società: nei giocattoli e nei prodotti per l’infanzia si riflettono i cambiamenti politici, socio-economici e di costume degli ultimi due secoli. La mostra nasce dalla passione di alcuni collezionisti che hanno messo a disposizione pezzi importanti delle loro collezioni, tra i quali ci sono anche pregevoli manufatti artistici come alcuni pupazzi di legno creati da Eugenio Tavolara e presentati all’Esposizione internazionale di Parigi del 1925 e due preziose bambole realizzate da Edina Altara. Da oggetto d’arte a rappresentazione materiale di personaggi in grado di conquistare tutto il mondo: come quelli di Walt Disney, che proprio cento anni fa iniziava a costruire un immaginario diventato impero mediatico mondiale”. L’esposizione è suddivisa in 13 sezioni: i giocattoli fai da te, la bambola, la bambola in Sardegna, la bambola artistica, con le creazioni di Edina Altara, Eugenio Tavolara, Giuseppina e Albina Coroneo; i mestieri casalinghi (cucina e cucito), automi e robot, personaggi (Disney, Mattel e Marvel), teatrini e marionette, giochi in movimento, divisi in aria, terra e mare: cavallini, motoscafi, navi e sommergibili, aerei, auto, locomotive, trenini; venti di guerra: soldatini, carri armati e armi giocattolo; giochi da tavolo; l’infanzia e i suoi racconti (libri e riviste per i più piccoli); tecnologia (invenzioni scientifiche a fine ludico). Gli oggetti in mostra provengono da alcune collezioni private, tra le quali quella di Antonella Fontana (che ha trasformato la sua casa al centro di Cagliari in una casa-museo della bambola aperta gratuitamente al pubblico ed entrata nel 2018 a far parte dell'Associazione nazionale dei piccoli musei), quelle di Beppe Deplano e di Rossella Piras e la raccolta Giogus Antigus del museo Sa Corona Arrubia di Villanovaforru. Gli stessi collezionisti hanno curato la selezione dei pezzi da esporre. Nel catalogo di Ludica compare un testo critico dell’antropologo, giornalista e scrittore Bachisio Bandinu. Per le scuole di ogni ordine e grado sono previsti percorsi di visita guidata che consentiranno ai bambini e ragazzi di immergersi in altre epoche e scoprire come i loro coetanei passavano il tempo tra impegni scolastici e familiari. Per rendere più interessante e immersiva l’esperienza al museo, sono previsti anche laboratori creativi diversificati in base all’età dedicati ai giochi fai-da-te, ai lavori di Altara, Tavolara e delle sorelle Coroneo. Prevista anche un’attività laboratoriale legata all’intensa ricerca dell’artista Maria Lai dedicata al rapporto tra gioco e apprendimento. Appuntamento dunque a Palazzo di Città al civico n. 6 di piazza Palazzo 6, nel cuore di Castello. Il prezzo del biglietto intero è di 6 euro, 3 invece per il ridotto (studenti fino ai 26 anni, gruppi di almeno 15 persone, adulti oltre i 65 anni, guide turistiche regionali). L'ingresso alla mostra è gratuito per i bambini minori di 6 anni, giornalisti, portatori di handicap e loro accompagnatore, soci ICOM. Sconto del 20%: Rinascente Card, presentazione del biglietto d’ingresso del Museo Naturalistico del Territorio “G. Pusceddu” (Sa Corona Arrùbia – Lunamatrona), del Museo della Statuaria Preistorica in Sardegna (Laconi), Orto Botanico di Cagliari. Ludica apre al pubblico dal martedì alla domenica dalle ore 10 alle ore 18. Per prenotare accedere al sito dei Musei Civici di Cagliari ( https://sistemamuseale.museicivicicagliari.it/prenotazione-palazzo-di-citta/ ) Informazioni e contatti su: www.museicivicicagliari.it , telefono 070.6776482, email [email protected] .... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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lunamagicablu · 3 years
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.S'io fossi il mago di Natale | farei spuntare un albero di Natale | in ogni casa, in ogni appartamento | dalle piastrelle del pavimento, | ma non l'alberello finto, | di plastica, dipinto | che vendono adesso all'Upim: | un vero abete, un pino di montagna, | con un po' di vento vero | impigliato tra i rami, | che mandi profumo di resina | in tutte le camere, | e sui rami i magici frutti: regali per tutti. | Poi con la mia bacchetta me ne andrei | a fare magie | per tutte le vie. | | In via Nazionale | farei crescere un albero di Natale | carico di bambole | d'ogni qualità, | che chiudono gli occhi | e chiamano papà, | camminano da sole, | ballano il rock an'roll | e fanno le capriole. | Chi le vuole, le prende: | gratis, s'intende. | | In piazza San Cosimato | faccio crescere l'albero | del cioccolato; | in via del Tritone | l'albero del panettone | in viale Buozzi | l'albero dei maritozzi, | e in largo di Santa Susanna | quello dei maritozzi con la panna. | | Continuiamo la passeggiata? | La magia è appena cominciata: | dobbiamo scegliere il posto | all'albero dei trenini: | va bene piazza Mazzini? | Quello degli aeroplani | lo faccio in via dei Campani. | Ogni strada avrà un albero speciale | e il giorno di Natale | i bimbi faranno | il giro di Roma | a prendersi quel che vorranno. | | Per ogni giocattolo | colto dal suo ramo | ne spunterà un altro | dello stesso modello | o anche più bello. | | Per i grandi invece ci sarà | magari in via Condotti | l'albero delle scarpe e dei cappotti. | Tutto questo farei se fossi un mago. | | Però non lo sono | che posso fare? | Non ho che auguri ne ho tanti, | scegliete quelli che volete, | prendeteli tutti quanti. GIANNI RODARI
******************************
If I were the wizard of Christmas | I would make a Christmas tree appear | in every house, in every apartment | from the floor tiles, | but not the fake sapling, | made of plastic, painted | now selling at Upim: | a real fir, a mountain pine, | with some real wind | entangled in the branches, | that smells of resin | in all rooms, | and on the branches the magical fruits: gifts for everyone. | Then with my wand I would go away | to do magic | for all ways. | | Via Nazionale | I would grow a Christmas tree | load of dolls | of every quality, | that close their eyes | and they call dad, | they walk alone, | dance rock an'roll | and do somersaults. | Who wants them, takes them: | free, of course. | | In piazza San Cosimato | I make the tree grow | some chocolate; | in via del Tritone | the tree of panettone | in viale Buozzi | the tree of the husbands, | and off Santa Susanna | that of the husbands with the cream. | | Shall we continue the walk? | The magic has just begun: | we have to choose the place | to the train tree: | is piazza Mazzini okay? | That of airplanes | I do it in via dei Campani. | Each street will have a special tree | and Christmas day | the children will do | the tour of Rome | to take what they want. | | For each toy | plucked from its branch | another will emerge | of the same model | or even more beautiful. | | For the big ones instead there will be | maybe in via Condotti | the tree of shoes and coats. | All this I would do if I were a magician. | | But they are not | what can I do? | I have nothing but wishes to give: | I have many greetings, | choose the ones you want, | take them all.
GIANNI RODARI
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spettriedemoni · 4 years
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Lettere a mio figlio 47
Ciao Tigrotto,
questa settimana se ne è andato tuo nonno. Ha fatto errori il nonno, il suo matrimonio con tua nonna è andato male, ma quando ci siamo riavvicinati ha provato a dimostrarmi tutto il suo affetto e a dimostrarlo anche a te.
Ti ha voluto bene il nonno, ti portava sempre un regalo, specie i trenini. Quanto ti piacciono i treni! Qualche giorno fa siamo tornati nella piccola stazione vicino casa e quando un treno merci si è fermato hai parlato con il macchinista e gli hai dimostrato che conosci termini come "respingenti" e "pantografo" anche se lo chiami "pantrogafo" ma è una parola difficile e arriverà il giorno in cui riuscirai a pronunciarla per intero senza sbagliare. Intanto sul macchinista hai fatto colpo tanto che ti ha detto: "Ma tu ne sai più di noi!"
Hai chiesto del nonno e non avresti voluto i due aerei giocattolo che nelle tue intenzioni dovevano stare a casa del nonno così tu ci avresti giocato da lui ogni volta che saresti passato a trovarlo.
Ho provato a spiegarti che il nonno non c'è più ma non puoi averlo capito. Non credo ti sia ben chiaro il significato del termine morte, ma non è un problema.
Ora dormi qui vicino a me, vieni ormai da solo a letto e ti metti sotto le coperte senza aiuti.
Ci rendi sempre più orgogliosi di te.
Ti vogliamo bene.
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heresiae · 4 years
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scatole
avrei dovuto buttare già settimana scorsa lo scatolone con cui è arrivata la lettiera del micetto, solo che, ecco, storicamente di famiglia abbiamo una storia complicata con le scatole.
insomma, per dirla in parole povere, le amiamo.
back in the days, quando fare la spesa alla Coop era la scelta popolare, in fondo alle casse gli addetti ammucchiavano tutte le scatole vuote dei prodotti, così che la gente potesse usarle per metterci dentro la spesa. il momento di andare a scegliere la scatola era il migliore di tutti (dopo quello in cui si esplorava il reparto libri per vedere se c’era qualcosa per cui valeva la pena di implorare e il reparto dei dolci dove ci si poteva provare ma ci si doveva mettere l’animo in pace).
si tornava sempre a casa con almeno una o due scatole buone, a volte addirittura una molto grande che no, non sarebbe stata usata per la spesa fin dal principio. in ogni caso la loro fine era invebitabile: sarebbero diventate il nuovo giocattolo mio e di Sorella.
abbiamo fatto di tutto con le scatole. casette, fortini, trenini a grandezza bambino (giuro), cestini per gatti, bricolage di ogni genere e sorta. quando poi i nostri genitori riuscivano a sottrarcele (e dovevano essere molto veloci e molto assertivi) venivano usate per contenere roba (siamo accumulatori nei geni da entrambi i lati della famiglia).
insomma, le scatole in casa nostra sono qualcosa che ci pensi un attimo prima di buttarle, specie se sono grosse (ok, anche se sono piccole. sapete in quante cose possono essere trasformate???).
sul momento questa scatola ho pensato di buttarla subito, perché era troppo grossa per qualsiasi cosa. mi servono scatole medio piccole per i libri e ancora più piccole per i fumetti (se no chi le solleva più) e per il resto ci sono borse apposta. quindi, che me ne facevo? inoltre occupa un botto di spazio e mi sta dando fastidio.
si è salvata al primo giro perché pioveva. al secondo perché ho detto “magari stavolta faccio un modello in scala naturale degli scaffaletti che voglio fare sotto il tavolo per aspirapolvere e vaporetto”. ieri poi ho chiamato il tipo del gattino.
il gattino lo vado a prendere sabato e ora quella scatola è appena diventata sua. ci farò un bel fortino per sopperire alla mancanza del grattatoio ad alberello (che comunque costruirò) e dall’essere scaraventato senza preavviso dalla campagna a un mini appartamento (da cui però uscirà presto).
insomma, scatola, sei salva.
(per modo di dire).
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donaruz · 5 years
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Il magico Natale
S’io fossi il mago di Natale
farei spuntare un albero di Natale
in ogni casa, in ogni appartamento
dalle piastrelle del pavimento,
ma non l’alberello finto,
di plastica, dipinto
che vendono adesso all’Upim:
un vero abete, un pino di montagna,
con un po’ di vento vero
impigliato tra i rami,
che mandi profumo di resina
in tutte le camere,
e sui rami i magici frutti: regali per tutti.
Poi con la mia bacchetta me ne andrei
a fare magie
per tutte le vie.
In via Nazionale
farei crescere un albero di Natale
carico di bambole
d’ogni qualità,
che chiudono gli occhi
e chiamano papà,
camminano da sole,
ballano il rock an’roll
e fanno le capriole.
Chi le vuole, le prende:
gratis, s’intende.
In piazza San Cosimato
faccio crescere l’albero
del cioccolato;
in via del Tritone
l’albero del panettone
in viale Buozzi
l’albero dei maritozzi,
e in largo di Santa Susanna
quello dei maritozzi con la panna.
Continuiamo la passeggiata?
La magia è appena cominciata:
dobbiamo scegliere il posto
all’albero dei trenini:
va bene piazza Mazzini?
Quello degli aeroplani
lo faccio in via dei Campani.
Ogni strada avrà un albero speciale
e il giorno di Natale
i bimbi faranno
il giro di Roma
a prendersi quel che vorranno.
Per ogni giocattolo
colto dal suo ramo
ne spunterà un altro
dello stesso modello
o anche più bello.
Per i grandi invece ci sarà
magari in via Condotti
l’albero delle scarpe e dei cappotti.
Tutto questo farei se fossi un mago.
Però non lo sono
che posso fare?
Non ho che auguri da regalare:
di auguri ne ho tanti,
scegliete quelli che volete,
prendeteli tutti quanti.
Gianni Rodari 🖋
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Babbo Natale n.2168
Babbo Natale: "Oh oh oh, Buon Natale! Oh oh oh. Chi è il prossimo bambino che vuole dirmi cosa vuole per Natale?"
Lorenzo: "Io io!"
B: "Vieni qui in braccio bel bambino. Ooooissa! Come ti chiami bel giovanotto?"
L: "Lorenzo!"
B: "Oh oh oh, che bel nome che hai! E quanti anni hai?"
L: "Sette"
B: "Ma allora sei proprio un ometto. Oh oh oh! Allora, racconta a Babbo: hai fatto il bravo quest'anno?"
L: "Certo Babbo, sono stato bravissimo! Poi la mamma mi accompagna a scuola tutti i giorni!"
B: "Sei proprio un bravo ometto, allora. La maestra ti dice che sei bravo?"
L: "Sempre! Sono il più bravo della classe"
B: "Ma sei proprio un bravo giovanotto. Oh oh oh!"
L: "È vero Babbo, la maestra dice sempre che i miei lavoretti sono i più bellissimi di tutti! Anche Giulia me lo dice sempre."
B: "E chi è Giulia?"
L: "La mia fidanzatina"
B: "Oh oh oh. E sei bravo pure con lei?"
L: "Certo Babbo, sono bravissimo. Lei mi riempie di bacini anche se a me non piacciono e mi porta sempre a casa sua a giocare."
B: "E perché non ti piacciono i suoi bacini?"
L: "Le puzza l'alito, e quindi li do a Carla."
B: "E chi è Carla?"
L: "L'altra mia fidanzatina. Ho due fidanzatine. A Carla do i bacini, a Giulia le regalo i biscotti di mamma che non mi piacciono e vado a casa sua a giocare."
B: "E perché non puoi giocare a casa di Carla?"
L: "Perché Carla ha i giocattoli brutti, e poi la mamma di Carla fa i biscotti che mi piacciono tanto. La mamma si arrabbia sempre quando glielo dico. Però sono buoni e sono pieni di cioccolata."
B: "E Giulia non ti dice niente?"
L:" No Babbo, Giulia ride sempre quando vado a casa sua."
B: "E lo sa che hai due fidanzatine?"
L: "Sì, perché a volte anche lei va a casa di Marco e va a giocare a casa sua."
B: "E non sei geloso?"
L: "Cos'è la gelosia, Babbo?"
B: "La gelosia è quando Giulia va a casa di Marco ma tu non vuoi e vuoi andare tu a casa di Giulia."
L: "Allora no, non sono geloso. Sono solo un bravo bambino."
B: "E perché dai i bacini a Carla, allora?"
L: "Carla è brava con me. Carla poi è anche più bella ma ha detto mamma che non lo devo dire questo a Giulia.
Carla sa fare tutte le cose che non so fare e per cui la maestra mi sgrida: la maestra ci dice spesso di mettere a posto le cose e di contarle ma io so contare fino a 5 mentre Carla conta fino a dieci e poi fa gli aerei di carta più belli dei miei.
E poi Carla quando ride mi fa ridere troppissimo."
B: "E quindi perché non hai solo Carla come fidanzatina?"
L: "Carla è più bella ma se ha i giocattoli brutti? E se la mamma di Carla è cattiva? La mamma di Giulia fa i biscotti buoni con la cioccolata, e se la mamma di Carla li fa con l'uvetta? A me l'uvetta non piace, che schifo. E se poi la casa di Carla è brutta? La casa di Giulia è grandissima."
B: "Però non è giusto, dovresti scegliere tra Carla e Giulia."
L: "La maestra non mi ha insegnato questa cosa."
B: "Oh oh oh. Devi sapere che quando due persone si vogliono bene tanto scelgono di stare per sempre insieme, e non hanno 2 o 3 fidanzatine, ma solo una."
L: "E perché Babbo, chi lo dice questo?"
B: "Nessuno, ma si fa così. Così fanno gli adulti."
L: "Ma io sono piccolo Babbo, mica sono un adulto."
B: "E quindi cosa vuoi per Natale?"
L: "Un'altra fidanzatina."
B: "Oh oh oh, ma Babbo Natale non le fabbrica le fidanzatine. Noi facciamo solo aeroplanini e trenini."
L: "Sì però io voglio una fidanzatina col giocattolo di Woody, nessuno ce l'ha e io voglio giocarci."
B: "E perché non mi chiedi direttamente il giocattolo?"
L: "Perché non ci voglio giocare da solo, ma non ci voglio giocare nemmeno con Carla o Giulia."
B: "Posso regalarti il giocattolo."
L: "Io voglio una fidanzatina, Babbo."
B: "Non posso, mi dispiace."
L: "Ngueeeeeeeeeee."
Papà: "Però cazzo, potevi dirgli ok e finirla lì. Perché farlo piangere?"
B: "Perché dirgli di sì quando sappiamo entrambi che questa cosa è sbagliata?"
P: "E chi lo dice che è sbagliato?"
B: "Beh, il buonsenso."
P: "Il buonsenso dovrebbe anche impedirti di essere qui mentre la tua famiglia è a casa a festeggiare, eppure sei qui."
B: "Non ho una famiglia, mia moglie mi ha lasciato. Sono andato con un'altra."
P: "E dici a mio figlio di non stare con Carla e Giulia contemporaneamente? Buon Natale và."
B: "Buon Natale."
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alemicheli76 · 4 years
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Nuove uscite targate il Ciliegio editore da non perdere!!
Nuove uscite targate il Ciliegio editore da non perdere!!
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Una storia ricchissima pur nella sua semplicità, uno spaccato sulla tematica dell’autismo e sull’importanza fondamentale della presenza di figure educative di riferimento rassicuranti e fiduciose.
A Giorgio, come spesso capita ai bambini con autismo, piacciono molto i treni e i trenini giocattolo. Quando arriva il cuginetto Eddie-la-peste, però, tutto viene messo in disordine e questo a…
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egservizieditoriali · 4 years
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《Dell'infanzia ricordo libri e nessun giocattolo. C'erano di sicuro, ma si sono persi. Soldatini, trenini, bestie, case: i giochi sono miniature del mondo, utili a un bambino per sentirsi gigante.》📖 Erri De Luca, Il torto del soldato. Compie oggi gli anni un grande autore italiano; nelle sue narrazioni è presente una spiritualità, una profondità, che è difficile scorgere in altre penne del panorama letterario. 💻 http://egservizieditoriali.com 📨 [email protected] • • • • #egservizieditoriali #servizieditoriali #editor #editing #editoria #libri #libro #books #instabooks #bookstagram #errideluca #iltortodelsoldato #feltrinellieditore #narratorifeltrinelli @feltrinelli_editore #autori #autoriitaliani #amoreperilibri #amoreperlalettura #leggere #leggeresempre #lettura #letteratura #scrittura #scrivere #scrittori https://www.instagram.com/p/CAahDMSKPpY/?igshid=10w14l1qxx96k
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Ed è stato quando ho visto la luce negli occhi di quel bambino, che ho capito di aver fatto la cosa giusta. Era felice mentre strappava la carta e apriva quei pacchi che contenevano i giocattoli che una volta erano miei: costruzioni, carillon, trenini ed ad ogni scatolo il suo sorriso si allargava. Era confuso, eccitato e con quelle piccole manine scartava frettolosamente quei regali come se non ne avesse mai visto uno. E forse era così. Ad ogni gioco che scopriva mi abbracciava dicendomi di ringraziare Babbo Natale, in caso l'avessi rivisto. Era bello stare lì seduta a guardarlo e sentirsi dire quelle parole pronunciate come un bambino di 3 anni puó pronunciarle. Gioiva, esultava e rimaneva stupito ogni volta che capiva come funzionasse quel giocattolo, lo smaneggiava un po' e poi magari passava a quello successivo per poi ritornarci. Non aveva mai visto così tanti pacchetti e giocattoli tutti per lui, e in quella stanza fredda il suo sorriso smagliante rendeva questo Natale qualcosa di diverso, qualcosa per cui oggi valeva la pena dire "sì, è stato proprio un bel Natale!"
annulliamoledistanze
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dimensionesogno · 4 years
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SEMPRE IN GIAPPONE
TRAME DEI TRE SOGNI
PRIMO SOGNO
“(Non so come ci sia arrivata) sempre in Giappone, stavamo camminando in una via tipo ferrovia in cui in alto c’era una fila di trenini giocattolo appesi.
Subito dopo stavamo parlando del lavoro del mio fidanzato nell’ambito delle linee elettriche perché da molti pali dell’energia scendevano migliaia di fili lasciati liberi e ogni tanto prendevo delle…
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pionchan-blog-blog · 7 years
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Ragazza si trasforma in una figurina di un treno giocattolo
Ricordo di aver visto questo film da bambina, trasmesso dall’emittente Hallmark. Il protagonista è un ragazzo che lavora part time in un negozio di giocattoli artigianali, di cui è molto appassionato, soprattutto di trenini. Per premiare, a suoi dire, questa passione, il proprietario gli offre di giocare con un pezzo unico che tiene nascosto sul retro, fabbricato con le sue mani insieme…
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spettriedemoni · 4 years
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Lettere a mio figlio 41
Ciao Tigrotto,
la quarantena sta andando avanti e tu resisti nonostante la tua voglia di esplorare, conoscere e correre. Ti accontenti di tirare calci ai palloni che abbiamo sul balcone che probabilmente ti sembra grande come l'Olimpico ma tra un po' ti andrà stretto come molti tuoi capi di abbigliamento. Cresci tanto e cresci in fretta oggi tua mamma ha provato a misurare la tua altezza.
"Devo chescere che (quanto) sono alto". Hai detto. Poi hai aggiinto:
"Io devo chescere ancora che sono alto" ed è vero: sei già a un centimetro dal metro preciso, 99 cm anche se non è semplice misurarti perché ti sposti, non resti mai fermo e vuoi prendere la fettuccia metrica per chissà quale motivo.
Oggi sei stato tranquillo tra i tuoi giochi e qualche video su YouTube. Ce ne è uno dove si vedono trenini giocattolo e con uno di questi che si muove a marcia indietro tu duci sempre: "Dove va quel pazzerello?", sempre, immancabilmente. E a me viene da sorridere per la tua dolcezza.
Hai la faccia sempre più furbetta, da guascone, si direbbe. Continuo a dire a tua mamma che ci farai passare i guai.
Oggi hai aspettato pazientemente tua mamma che ha lavorato tanto pure stasera. Essere insegnante della scuola primaria non è così semplice visto che non si lavora solo la mattina durante le ore di lezione.
Sei entrato nella stanza dove lavorava solo quando stava per chiudere la videochiamata con le colleghe.
Hai detto solo "Mammina, fosse ho quaccosa che no vva" per attirare la sua attenzione, poi hai salutato anche le sue colleghe.
Mi hai un po' aiutato a preparare il dolce, con attenzione ma volevi fare tutto tu, come sempre.
Hai questa fretta di voler crescere. Hai già preso degli atteggiamenti miei e ripeti la mia stessa frase se alzo un po' la voce perché non fai quello che ti dico.
Alzi la mano a palmo aperto e dici: "Tatti cammo" (Statti calmo) e devo trattenere una risata per mantenere l'immagine del padre severo e austero. Hai provato a leccare il cucchiaio intriso dell'impasto del dolce. Lo facevo anche io alla tua età e quando ero più grande, anche. Allora mia madre mi fermava per la paura anche di malattie come la salmonellosi che son facili da prendere ingerendo uova crude.
Pensavo a come sono cambiati i ruoli adesso che sono genitore anche io. Adesso che finalmente capisco i miei genitori. Li capisco davvero.
La trasformazione sarà completa quando un giorno ti dirò la frase "Questa casa non è un albergo".
È così essere padre e figlio: "devo dirti no e tu andarmi contro", come canta Vecchioni nella canzone "Figlio figlio figlio".
È nell'ordine naturale delle cose, è giusto così. La cosa fondamentale è che io ci sarò per te, finché posso.
Ti voglio bene.
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