#tony modica
Explore tagged Tumblr posts
Text
From Pop Star!, January 2000.
#pop star#2000#2000s#michael fredo#nadine renee#muse#jimmy luxury and the tommy rome orchestra#aaron skyy#702#puff daddy#scarlet road#jessica simpson#another level#mandy moore#grenique#menudo#tina moore#tony modica#danielle brisebois#lou bega#steps#donna de lory#enrique iglesias#naomi striemer
9 notes
·
View notes
Text
Colpi di scena al Messina: Modica si dimette, Sciotto rifiuta e rinnova la fiducia
Un'inaspettata svolta ha scosso il mondo calcistico messinese dopo la partita Messina-Casertana. In una conferenza stampa dai toni drammatici, mister Giacomo Modica ha annunciato le sue dimissioni "irrevocabili" dalla guida tecnica della squadra. Tuttavia, il colpo di scena è arrivato poco dopo con un comunicato ufficiale del club. Il presidente del Messina, Pietro Sciotto, ha categoricamente respinto le dimissioni del tecnico mazzarese, dichiarando: "Non solo le respingo, ma rinnovo a Modica una fiducia ancora maggiore di prima." Questa situazione di incertezza giunge in un momento critico per la squadra, che si appresta ad affrontare una settimana impegnativa con due trasferte consecutive contro Latina e Picerno. L'instabilità creatasi rischia di influenzare negativamente le prestazioni del team sul campo. Read the full article
0 notes
Text
L’inquilino dalla modica follia di Antonietta Fragnito: un romanzo psicologico dai toni graffianti
“Dall’ingresso, dove sostavamo in attesa di iniziare, sentivamo le parole nette e chiare del nostro psichiatra, il dottor Neri, da tutti chiamato affettuosamente ‘il professore’.” L’inquilino dalla modica follia – Antonietta Fragnito L’ultima fatica letteraria di Antonietta Fragnito, già scrittrice di talento, è il romanzo psicologico L’inquilino dalla modica follia, con prefazione di Filomena…
View On WordPress
#carolina colombi#tomarchio editore#antonietta fragnito#antonietta fragnito libri#l inquilino dalla modica follia
0 notes
Photo
1 note
·
View note
Link
Appello per la liberazione immediata di Dana Lauriola firmato da oltre un centinaio di membri del corpo accademico, giuristi, intellettuali ed esponenti del mondo della cultura. Dana, attivista notav, è detenuta in carcere da ormai quasi sei mesi per aver parlato in un megafono durante una manifestazione contro il raddoppio della Torino-Lione
Alla Ministra della Giustizia
prof. Marta Cartabia
Al Garante nazionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale
Mauro Palma
Al Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale per il Piemonte
Bruno Mellano
e, per conoscenza
Al Tribunale di sorveglianza di Torino
Dana Lauriola, militante No Tav, è in carcere dal 17 settembre 2020 ‒ e, dunque, da quasi sei mesi ‒ in esecuzione di una condanna a due anni di reclusione per il reato di violenza privata (per il quale, con il bilanciamento tra aggravanti e attenuanti, la pena prevista dalla legge parte da 15 giorni).
I fatti per cui è stata condannata risalgono a nove anni fa e sono stati commessi nel corso di una manifestazione di protesta e di solidarietà con Luca Abbà, agricoltore valsusino in quei giorni in bilico tra la vita e la morte dopo essere rimasto folgorato su un traliccio dell’alta tensione su cui si stava arrampicando, inseguito da un agente di polizia, in un’azione dimostrativa contro l’apertura del cantiere della Nuova linea ferroviaria Torino-Lione. La manifestazione si concluse con il blocco, per alcuni minuti, delle sbarre dei caselli di accesso all’autostrada Torino-Bardonecchia. Il danno subito dalla società concessionaria dell’autostrada per il mancato pagamento del pedaggio da parte degli automobilisti in transito è stato quantificato dal tribunale in 777 euro e a Dana Lauriola è stato contestato «di avere, usando un megafono, intimato agli automobilisti di transitare ai caselli senza pagare il pedaggio, indicando le ragioni della protesta». Diventata definitiva la sentenza, Dana Lauriola ha chiesto di scontare la pena in misura alternativa, ma il Tribunale di sorveglianza di Torino ha respinto l’istanza, pur in assenza di precedenti condanne definitive e nonostante l’esistenza di un lavoro stabile di notevole responsabilità e le valutazioni ampiamente favorevoli dei servizi sociali dell’amministrazione della giustizia. La motivazione del rigetto è che Dana Lauriola «non ha preso le distanze» dal movimento No Tav e che il suo domicilio «coincide con il territorio scelto come teatro di azione dal movimento No Tav, il quale ha individuato il cantiere di Chiomonte per la realizzazione della futura linea dell’Alta Velocità come scenario per frequenti manifestazioni e scontri con le Forze dell’ordine».
La vicenda ci lascia sbigottiti/e e preoccupati/e, come cittadini e cittadine impegnati/e nell’associazionismo, nella politica, nell’informazione, nel mondo dell’arte e della cultura. Per la sorte di Dana e per il trattamento del dissenso nel nostro Paese.
Non entriamo, qui, nel merito della qualificazione giuridica dei fatti e di altri aspetti (pur inquietanti) inerenti la ritenuta responsabilità di Dana e la concezione del concorso di persone nel reato sottesa alla condanna, ma denunciamo, da un lato, l’evidente sproporzione tra i fatti (commessi senza violenza alle persone e con un danno patrimoniale di assoluta modestia) e la pena e, dall’altro, la sorprendete anomalia della mancata concessione di una misura alternativa al carcere (pur consentita dalla legge e coerente con le condizioni soggettive di Dana). Il nostro stupore e la nostra preoccupazione, poi, aumentano guardando alle motivazioni con cui l’istanza di misura alternativa è stata respinta: Dana non può beneficiare della pena alternativa e, quindi, merita il carcere per aver tenuto fermi i propri «ideali politici» e la propria opposizione al Tav e perché abita nella valle in cui ci sono i suoi affetti, i suoi interessi, i suoi compagni di vita e di militanza!
Percepiamo la carcerazione di Dana come una grave ingiustizia sul piano personale e come un pesante attacco alla libertà di tutti di manifestare ed esprimere le proprie idee e di dissentire da scelte politiche ritenute sbagliate e dannose. La nostra denuncia e la nostra preoccupazione sono condivise dalla grande maggioranza di una valle che da trent’anni chiede inutilmente di essere ascoltata e da molti cittadini e cittadine che non sono contrari alla Nuova linea ferroviaria ma hanno a cuore le libertà e i diritti fondamentali.
Per questo vi chiediamo, ciascuno nell’ambito delle proprie competenze, di adottare ogni iniziativa utile a favorire l’immediata scarcerazione di Dana: per porre rimedio a un’ingiustizia in atto, per dare un segnale di attenzione ai temi implicati dalla vicenda, per ripristinare condizioni di agibilità politica anche (e soprattutto) per chi dissente.
4 marzo 2021
FIRMATARI
1) Maria Luisa Boccia (Centro per la Riforma dello Stato)
2) Daniela Dioguardi (Udipalermo)
3) Ketty Giannilivigni (Udipalermo)
4) Franco Ippolito (Fondazione Basso)
5) Livio Pepino (Volere la luna, Edizioni Gruppo Abele)
6) Tamar Pitch (Università di Perugia)
7) Grazia Zuffa (Società della ragione)
8) Alessandra Algostino (Università di Torino)
9) Stefano Anastasia (Università di Perugia)
10) Gaetano Azzariti (Università di Roma La Sapienza)
11) Letizia Battaglia (fotografa)
12) Mauro Biani (vignettista)
13) Alessandra Bocchetti (saggista)
14) Luciana Castellina (politica e scrittrice)
15) Franco Corleone (già sottosegretario alla Giustizia)
16) Maura Cossutta (Casa internazionale delle donne)
17) Maria Rosa Cutrufelli (scrittrice)
18) Teresa Degenhardt (Queen’s University, Belfast, Studi sulla Questione criminale)
19) Giuseppe De Marzo (Libera – Rete dei Numeri Pari)
20) Ida Dominijanni (filosofa e giornalista)
21) Claudio Fava (presidente Commissione antimafia Regione Sicilia)
22) Lorenzo Fazio (direttore editoriale casa editrice Chiarelettere)
23) Luigi Ferrajoli (Università di Roma3)
24) Angelo Ficarra (Anpi, Palermo)
25) Marcello Fois (scrittore)
26) Maria Grazia Giammarinaro (magistrata)
27) Elisabetta Grande (Università del Piemonte orientale)
28) Sabina Guzzanti (attrice e regista)
29) Loredana Lipperini (giornalista, scrittrice e conduttrice radiofonica)
30) Luigi Manconi (A Buon Diritto)
31) Lea Melandri (saggista)
32) Luca Mercalli (climatologo e giornalista scientifico)
33) Paolo Mondani (giornalista)
34) Tomaso Montanari (Università per stranieri di Siena)
35) Michela Murgia (scrittrice)
36) Francesco Pallante (Università di Torino)
37) Giovanni Palombarini (già magistrato)
38) Valeria Parrella (scrittrice)
39) Mariella Pasinati (Udipalermo )
40) Valentina Pazé (Università di Torino)
41) Marco Revelli (Università del Piemonte orientale)
42) Maria Concetta Sala (Udipalermo, Palermo)
43) Giorgia Serughetti (filosofa politica)
44) Evelina Santangelo (scrittrice)
45) Vincenzo Scalia (Università di Winchester, Studi sulla Questione criminale)
46) Anita Sonego (presidente Casa delle donne Milano)
47) Armando Sorrentino (avvocato)
48) Sergio Staino (vignettista)
49) Vittorio Teresi (già magistrato)
50) Chiara Valerio (scrittrice)
51) Simone Furzi, ricercatore
52) Laura Cima, ecofemminista
53) Alberto Castiglione, regista
54) Alessandra Sarchi, scrittrice
55) Helena Janeczeck, scrittrice
56) Teresa Ciabatti, scrittrice
57) Rossella Milone, scrittrice
58) Caterina Bonvicini, scrittrice
59) Hamid Ziarati, scrittore
60) Elvira Seminara, scrittrice
61) Marta Bellingreri, reporter l’Espresso, Al-Jazeera English
62) Alessio Mamo, fotoreporter l’Espresso, Guardian
63) Vittoria Tola, UDI
64) Giulia Potenza, avvocata, responsabile nazionale UDI
65) Adriana Laudani, avvocata
66) Emma Dante, regista
67) Valentina Chinnici, insegnante, consigliera comunale Palermo
68) Lorenzo Teodonio, fisico climatologo
69) Lorenzo Coccoli, storico
70) Rita Di Leo, docente di relazioni internazionali
71) Giulio De Petra, docente di tecnologie digitali
72) Carmelo Caravella, sindacalista Cgil
73) Luisa Simonutti, ricercatrice di filosofia politica, Cnr
74) Alessandro Montebugnoli, economista
75) Bianca Pomeranzi, esperta di cooperazione e politiche di genere
76) Fulvia Bandoli, politica ecologista
77) Mario Dogliani, costituzionalista
78) Alberto Olivetti, filosofo di estetica
79) Caterina Botti, filosofa morale
80) Laura Bazzicalupo, filosofa politica
81) Claudio De Fiores, costituzionalista
82) Chiara Giorgi, storica
83) Laura Ronchetti, costituzionalista
84) Nicola Genga, Ministero dei Beni culturali,
85) Rocco D’Ambrosio, sacerdote filosofo politico
86) Giuseppe Cotturri, docente di teoria del diritto e delle istituzioni
87) Stefania Vulterini, saggista
88) Emilio Giannelli avvocato
89) Gisella Modica Udipalermo
90) Giovanna Martelli, già parlamentare
91) Claudia Pedrotti, avvocata Udipalermo
92) Rita Barbera, già direttora istituti di pena
93) Elvira Rosa, coordinamento antiviolenza palermo
94) Gisella Costanzo, attrice
95) Sandra Rizza, giornalista
96) Laura Piretti, UDI
97) Alida Castelli, UDI
98) Liviana Zagagnoni, UDI
99) Pina Mandolfo, operatrice culturale
100) Francesca Traina, Udipalermo
101) Loredana Rosa, Il femminile è politico: potere alle donne
102) Rita Calabrese, Udipalermo
103) Marina Leopizzi, Udipalermo
104) Giovanna Minardi, docente Università Palermo
105) Mimma Grillo, Forum antirazzista Palermo
106) Ida La Porta, Udipalermo
107) Bice Grillo, Udipalermo
108) Toni Casano, redattore Pressenza
109) Alessandra Notarbartolo, coordinamento antiviolenza Palermo
110) Agata Schiera, Udipalermo
111) Beatrice Monroy, scrittrice
112) Emi Monteneri, Udipalermo
113) Angela Militello, Udipalermo
114) Etta Sgadari, Udipalermo
115) Elena Diliberto, Udipalermo
116) Mimma Argurio (segretaria generale Fisac Sicilia)
117) Elvira Morana (CGIL Sicilia)
118) Anna Maria Tirreno (segretaria Camera del lavoro CGIL Palermo)
119) Rita D’Ippolito (insegnante in pensione)
120) Rosario Nicchitta (architetto)
121) Novella Nicchitta (formatrice)
122) Ornella Russo (insegnante)
123) Anna Di Salvo (Città Felice, Rete la Ragna-Tela)
124) Enza Longo (Coordinamento antiviolenza 21luglio Palermo)
125) Maria Rosa Turrisi (preside in pensione)
126) Angela Galici (Coordinamento antiviolenza 21 luglio Palermo)
127) Simona Sorrentino (medica)
128) Elvira Rosa (Il femminile è politico: potere alle donne)
129) Gemma Infurnari (UDIPalermo)
130) Elisa Romano (Università di Pavia)
131) Maddalena Giardina (avvocata, UDIPalermo)
132) Anna Marrone (docente, UDIPalermo)
133) Emilia Martorana (Coordinamento antiviolenza 21luglio Palermo)
134) Katia Orlando (insegnante, consigliera comunale Palermo)
135) Maria Concetta Pizzurro (UDIPalermo)
136) Silvia Miceli, docente (UDIPalermo)
137) Maria Grazia Patronaggio (Le Onde onlus)
138) Valeria Andò (docente Università di Palermo)
139) Benita Licata (dirigente Scolastica)
140) A. Maria Catalano (dirigente Scolastica)
141) Gaia Nicita (docente)
142) Valeria Ferrauto (docente)
143) Margherita La Porta (funzionaria MEF)
144) Giusi Vacca (agente pubblicitaria)
145) Flora Arcuri (docente)
146) Cetti Iovino (imprenditrice agricola)
147) Alessandra Jaforte (docente)
148) Claudia La Franca (architetta)
149) Virna Chessari (docente)
150) Gilda Messina (docente)
151) Valeria Adamo (docente)
152) Giorgia Calì (docente)
153) Nadia Saputo (docente)
154) Claudia Calzolari (docente)
155) Gabriella Pucci (imprenditrice agricola)
156) Daniela Gennaro (dirigente scolastica)
157) Cristina Fatta del Bosco (imprenditrice agricola)
158) Amelia Crisantino (docente/scrittrice)
159) Anna Maria Ruta (dirigente scolastica)
160) M. Antonietta Spadaro (storica dell’arte)
161) Anna Cottone (docente Università Palermo)
162) Tommaso Di Caccamo (redattore tecnico)
163) Agostina Passantino (bibliotecaria)
164) Licia Masi (pensionata, operatrice sociale volontaria)
165) Rossella Reyes (dipendente regionale)
166) Sabina Cannizzaro (pensionata regionale)
167) Cristina Pecoraro (pensionata regionale)
168) Rosalba Rinaudo (insegnante in pensione)
169) Carmelo Lucchesi (insegnante in pensione)
170) Francesca Citarrella (operatrice sociale)
171) Laura Zizzo (guida turistica)
172) Michela Fiore (casalinga)
173) Antonia Cascio (pensionata)
174) Adriano Di Cara (ingegnere)
175) Antonino Di Cara (operatore sociale)
177) Sandra Giovanna Cascio (casalinga)
178) Alessandra Bruno (avvocata)
179) Emilia Esini (Maghweb)
180) Gabriele Tramontana (Maghweb)
189) Fabrizio Cacciatore (Maghweb)
190) Vincenzo Allotta (Maghweb)
191) Sofia Calderone (Maghweb)
192) Epifania Lo Presti (Maghweb)
193) Elisa Chillura (Maghweb)
194) Chiara Ercolani (Maghweb)
195) Marianna Castronovo (Maghweb)
196) Giuseppe Grado (Maghweb)
197) Marta Cutrò (docente)
198) Sebastiana Zangla (docente)
199) Maria Clara Provenzano (docente)
200) Maria Oliva Caldarella (docente)
201) Emanuela Bajardi (docente)
202) Candida Di Franco (docente)
203) Alessandra Martorana (docente)
204) Gabriella Costanzo (docente)
205) Teresa Burderi (docente)
206) Elvira Leone (pediatra)
207) Gisella Duci (docente)
208) Maria Di Chiara (docente)
209) Donatella Lombardo (docente)
210) Francesca Koch (storica)
211) Francesca Martino (musicista)
212) Ugo Mattei (Università di Torino, Generazioni Future)
Per adesioni:
9 notes
·
View notes
Text
F-106A, MD-3 Electrical Power Unit and MB-4 Tug of 95th FIS at 95FIS Det 1, 1968 [Tony Modica Collection
7 notes
·
View notes
Text
8th Annual Cristal Connors Film Awards: BEST ENSEMBLE CAST
WINNER-
Suspiria
Casting by: Avy Kaufman and Stella Savino, Cast Includes: Chloë Grace Moretz, Tilda Swinton, Doris Hick, Malgorzata Bela, Dakota Johnson, Angela Winkler, Vanda Capriolo, Alek Wek, Jessica Batut, Elena Fokina, Mia Goth, Clémentine Houdrat, Ingrid Caven, Sylvie Testud, Fabrizia Sacchi, Brigitte Cuvelier, Renée Soutendijk, Christine Leboutte, Vincenza Modica, Marjolaine Uscotti, Charo Calvo, Sharon Campbell, Elfriede Hock, Iaia Ferri, Gala Moody, Sara Sguotti, Olivia Ancona, Anne-Lise Brevers, Halla Thordardottir, Majon Van der Schot, and Jessica Harper.
NOMINEES-
A Ciambra
Casting by: Jonas Carpignano, Cast Includes: Pio Amato, Iolanda Amato, Koudous Seihon, Damiano Amato, Patrizia Amato, Susanna Amato, Rocco Amato, Francesco Pio Amato, Damiano Nicolas Amato, Paquale Alampi, U Ciccarredù, Francisco Berlingeri, ‘Maria’ Rusinova Asenova, Simona Amato, and Faith Uchenna Uburu.
If Beale Street Could Talk
Casting by: Cindy Tolan, Cast Includes: Kiki Layne, Stephan James, Regina King, Colman Domingo, Teyonah Parris, Michael Beach, Aunjanue Ellis, Ebony Obsidian, Dominique Thorne, Diego Luna, Finn Wittrock, Ed Skrein, Emily Rios, Pedro Pascal, Brian Tyree Henry, and Dave Franco.
Shoplifters
Casting by: Toshie Tabata, Cast Includes: Lily Franky, Sakura Andô, Mayu Matsuoka, Jyo Kairi, Miyu Sasaki, Kengo Kôra, Chizuru Ikewaki, and Kirin Kiki.
Support the Girls
Casting by: Sally Allen and Toni Cobb Brock, Cast Includes: Regina Hall, Hayley Lu Richardson, Dylan Gelula, Shayna McHayle, Christopher Weimer, John Elvis, Lea DeLaria, James Le Gros, and AJ Michalka.
#2018 Film Awards#Best Ensemble Cast#Suspiria#A Ciambra#If Beale Street Could Talk#Shoplifters#Support the Girls
8 notes
·
View notes
Photo
Download Blasterjaxx - Maxximize On Air 362 for free now!
Artist: Blasterjaxx Show: Blasterjaxx – Maxximize On Air 362 Quality: 320 Kbps 48000 Khz Genre: House Source: RSS
Discover more Blasterjaxx live sets & radioshows HERE | Listen or download more Maxximize On Air episodes HERE
Blasterjaxx – Maxximize On Air 362 Tracklist
Blasterjaxx present Maxximize On Air. Your weekly dose of banging beats through your speakers. Maxximize on air = 100% Monster Tunes 100% Trouble with your neighbors 100% Musical Eargasm 100% Blasterjaxx Share us with more than only your neighbors!
Yes yes, welcome to Maxximize On Air with Blasterjaxx. This week we’re starting the show with Drumstone, and this is their remix of Hardwell’s ‘Retrograde’… Thanks for joining us! Until next week, keep it Maxximized…..
[0:36] Hardwell – Retrograde (Drumstone Remix) [REVEALED] [5:28] Like Mike & ANGEMI – We Come One [SMASH THE HOUSE] [8:36] Madison Mars ft. Feldz – Darkside (VIP Mix) [SPINNIN’] [12:29] Ferry Corsten – Beautiful (AVIRA Remix) [FLASHOVER] Talent Pick: [15:28] Sagan & Heyem & Groozin – To The End [SPINNIN’] [18:30] Hardwell ft. Amba Shepherd – Apollo (SICK INDIVIDUALS Remix) [REVEALED] [22:19] Armin van Buuren & Avalan – Should I Wait (Rising Star Remix) [ARMIND] [26:00] Blasterjaxx ft. Henao – Wild Ride (Wildvibes Remix) [MAXXIMIZE] [28:57] Shapov & NERAK – Heaven [ARMIND] Track Of The Week: [34:14] Modica – Feel It [CRASH & SMILE] [36:35] Oomloud & BADMOOOD – Chicken Face [HYSTERIA] [39:22] Blasterjaxx ft. Daniele Sorrentino – Our World [MAXXIMIZE] [43:17] Blasterjaxx – Speaker Slayer [MAXXIMIZE] [45:32] Sikdope – Myself [SPINNIN’] [47:30] Tony Junior & Ez Quew & Caneschi – Stamina [REVEALED] [50:45] Corey James & Jay Mac ft. Jodi Knight – Let Go [KRANK] [53:16] Hardwell ft. Amba Shepherd – Apollo (Maddix Remix) [REVEALED] Maxximize Your Mind: [57:22] Sub Zero Project & Rebelion – Sinners Paradise [RAVE CULTURE]
The podcast Blasterjaxx – Maxximize On Air is embedded on this page from an open RSS feed. All files, descriptions, artwork and other metadata from the RSS-feed is the property of the podcast owner and not affiliated with or endorsed by EDMliveset.com.
Follow us on: Facebook, Twitter, Instagram, Reddit & VK
0 notes
Photo
Listen or download Blasterjaxx - Maxximize On Air 362 for free now!
Artist: Blasterjaxx Show: Blasterjaxx – Maxximize On Air 362 Quality: 320 Kbps 48000 Khz Genre: House Source: RSS
Discover more Blasterjaxx live sets & radioshows HERE | Listen or download more Maxximize On Air episodes HERE
Blasterjaxx – Maxximize On Air 362 Tracklist
Blasterjaxx present Maxximize On Air. Your weekly dose of banging beats through your speakers. Maxximize on air = 100% Monster Tunes 100% Trouble with your neighbors 100% Musical Eargasm 100% Blasterjaxx Share us with more than only your neighbors!
Yes yes, welcome to Maxximize On Air with Blasterjaxx. This week we’re starting the show with Drumstone, and this is their remix of Hardwell’s ‘Retrograde’… Thanks for joining us! Until next week, keep it Maxximized…..
[0:36] Hardwell – Retrograde (Drumstone Remix) [REVEALED] [5:28] Like Mike & ANGEMI – We Come One [SMASH THE HOUSE] [8:36] Madison Mars ft. Feldz – Darkside (VIP Mix) [SPINNIN’] [12:29] Ferry Corsten – Beautiful (AVIRA Remix) [FLASHOVER] Talent Pick: [15:28] Sagan & Heyem & Groozin – To The End [SPINNIN’] [18:30] Hardwell ft. Amba Shepherd – Apollo (SICK INDIVIDUALS Remix) [REVEALED] [22:19] Armin van Buuren & Avalan – Should I Wait (Rising Star Remix) [ARMIND] [26:00] Blasterjaxx ft. Henao – Wild Ride (Wildvibes Remix) [MAXXIMIZE] [28:57] Shapov & NERAK – Heaven [ARMIND] Track Of The Week: [34:14] Modica – Feel It [CRASH & SMILE] [36:35] Oomloud & BADMOOOD – Chicken Face [HYSTERIA] [39:22] Blasterjaxx ft. Daniele Sorrentino – Our World [MAXXIMIZE] [43:17] Blasterjaxx – Speaker Slayer [MAXXIMIZE] [45:32] Sikdope – Myself [SPINNIN’] [47:30] Tony Junior & Ez Quew & Caneschi – Stamina [REVEALED] [50:45] Corey James & Jay Mac ft. Jodi Knight – Let Go [KRANK] [53:16] Hardwell ft. Amba Shepherd – Apollo (Maddix Remix) [REVEALED] Maxximize Your Mind: [57:22] Sub Zero Project & Rebelion – Sinners Paradise [RAVE CULTURE]
The podcast Blasterjaxx – Maxximize On Air is embedded on this page from an open RSS feed. All files, descriptions, artwork and other metadata from the RSS-feed is the property of the podcast owner and not affiliated with or endorsed by EDMliveset.com.
Follow us on: Facebook, Twitter, Instagram, Reddit & VK
0 notes
Text
Con un Messina bifronte il Foggia espugna il Franco Scoglio - VIDEO
Un Messina dai due volti viene sconfitto in casa dal Foggia e con molta probabilità deve abbandonare il sogno play-off. Modica schiera Fumagalli in porta Lia e Ortisi esterni di difesa con Pacciardi e Manetta centrali; Frisenna e franco a centrocampo; in avanti il trio Ragusa, Rosafio ed Emmausso dietro alla punta Zunno. Il Messina parte forte, al 4’ Emmausso sfiora il gol cn un colpo di testa. Cinque minuti dopo ci prova Zunno fermato dall’ottimo Perina. Al 20’ primo svarione difensivo del Messina ne approfitta Gagliano per portare in vantaggio il Foggia. Due minuti dopo Emmausso con un tiro da fuori si vede parare il tiro da Perina. Al 26’ ancora si rinnova il duello tra Emmausso e Perina con il portiere che respinge un tiro al volo in area del fantasista del Messina. Al 38’ il Foggia potrebbe raddoppiare, ma Fumagalli ferma il tiro di Rolando con i piedi. Al 41’ ci prova anche Franco da fuori. Nella seconda frazione di gioco al 53’ viene espulso Manetta per doppia ammonizione. Passano tre minuti e per uno svarione in area di Pacciardi il Foggia segna la sua seconda rete con Tascone. Al 74’ ci prova Plescia in area avversaria, ma il suo tiro al volo termina fuori. All’81’ il Messina rimane in nove grazie all’espulsione di Frisenna che dopo l’ammonizione batte le mani all’arbitro. All’85’ il Foggia ci prova con Toni che solo davanti al portiere si vede respingere il tiro. Il terzo gol arriva allo scadere al 92’ con un bel tiro all’incrocio dei pali di Millico. Risultato fin troppo penalizzante per il Messina, almeno nel primo tempo avrebbe meritato il vantaggio e solo un grande Perina ha salvato il risultato ai “satanelli”. Il Foggia molto più calmo e cinico ha saputo sfruttare in pieno le sue occasioni da rete. La zona play-off per il Messina si fa sempre più lontana, il Foggia a quota 45 si trova a quattro punti e sembra quasi inarrivabile. Tabellino Messina-Foggia 0-3 Messina: Fumagalli, Manetta, Lia (83' Salvo), Frisenna, Emmausso (70' Plescia), Zunno, Franco (70' Scafetta), Pacciardi, Ortisi, Rosafio (59' Giunta), Ragusa (59' Polito). A disposizione: Piana, Zona, Dombravanu, Firenze, Luciani, Signorile, Cavallo, Fumagalli J., Civilleri. Allenatore: Modica. Foggia: Perina, Silvestro, Rizzo, Tenkorang (55' Di Noia), Millico, Rolando, Ercolani (73' Papazov), Odjer (73' Marino), Tascone (65' Martini), Salines, Gagliano (65' Tonin). A disposizione: De Simone, Nobile, Castaldi, Schenetti, Antonacci, Manneh, Embalo. Allenatore: Cudini. Arbitro: Luongo di Napoli. Marcatori: 20' Gagliano (F), 56' Tascone (F), 92' Millico (F). Read the full article
0 notes
Photo
Make us young again . . . . #bruxelles #brafa #streetphotography #streetart #vecchie #modica #pozzallo #ilpadrino2 #tony (presso Brussels, Belgium)
0 notes
Video
tumblr
#100 years of solid dudes#zillas on acid#tony modica#broadzilla djs#the dolphin tavern#techno#disco#acid#house
0 notes
Photo
Saturday #MadTropical: #TonyModica, #MattyP & @DIRTYFINGER make it funky at @MadTropical.
SATURDAY WE'RE GETTING MAD TROPICAL... Guaranteed BACKROOM magic. Disco, House, Funk, Soul, Boogie, Dancehall... Vibes just right, ALL night with: This week 10/19: Tony Modica (Philly, ETC) https://www.instagram.com/tonymodicaofficial/ & Matty P (Social Lovers) https://soundcloud.com/dj-matty-p-4 Resident: Reliably DJ Dirtyfinger, that's me. :) (Gold Whistle, Black Label) http://dirtyfinger.tumblr.com/ Party Music all night... Mad Tropical 236 Troutman St Brooklyn NYC (Get Facebooked) Check some sounds:
0 notes
Text
Avengers: Endgame, quanto hanno guadagnato le star del film?
Nuovo post su italianaradio http://www.italianaradio.it/index.php/avengers-endgame-quanto-hanno-guadagnato-le-star-del-film/
Avengers: Endgame, quanto hanno guadagnato le star del film?
Avengers: Endgame, quanto hanno guadagnato le star del film?
Avengers: Endgame, quanto hanno guadagnato le star del film?
Avengers: Endgame sta letteralmente frantumando qualsiasi record al box office mondiale e ha da poco raggiunto Titanic al secondo posto della classifica dei film che hanno incassato di più nella storia del cinema. Questo grazie allo straordinario spettacolo messo in scena dai Marvel Studios e all’affetto del pubblico cresciuto negli ultimi undici anni di esistenza del MCU.
Dall’altra parte ci sono i numeri relativi agli stipendi degli attori, alcuni dei quali contano cifre esorbitanti, rivelati in un recente articolo dell’Hollywood Reporter che passa in rassegna i contratti multimiliardari di Robert Downey Jr. e colleghi.
Dunque chi ha guadagnato di più nel cast di Avengers: Endgame?
Robert Downey Jr.
Secondo le stime dell’Hollywood Reporter Robert Downey Jr. ha ottenuto la modica cifra di 75 milioni di dollari per la sua ultima apparizione nei panni di Tony Stark in Endgame. Quando l’attore aveva firmato nel 2006 per recitare in Iron Man non avrebbe mai potuto prevedere l’incredibile successo generato dal franchise, né quanto sarebbe diventata imprenscindibile la sua presenza nel futuro del MCU (anche a livello di immagine Downey è un fattore che spinge lo spettatore a staccare il biglietto).
Scarlett Johansson
Numeri decisamente inferiori per Scarlett Johansson, volto del MCU da Iron Man 2, ma sembra che il contratto preveda un sostanziale aumento di compenso con il film su Vedova Nera in produzione. Secondo i primi report, l’attrice potrebbe guadagnare 20 milioni di dollari per la sua avventura solista, la stessa cifra che Chris Hemsworth e Chris Evans hanno ottenuto per le rispettive apparizioni in Avengers: Infinity War.
Chris Evans
Grazie al contratto stipulato con i Marvel Studios, Chris Evans ha guadagnato tra i 15 e i 20 milioni di dollari per le sue ultime due apparizioni nel MCU (ovvero Infinity War e Endgame), prevedibile visto che l’attore dovrebbe lasciare il personaggio. Niente a che vedere con lo stipendio di Downey, ma sicuramente stiamo parlando di numeri importanti relativi ad un attore che fa parte della famiglia Marvel dal 2010.
Chris Hemsworth
Esattamente come il collega, Chris Hemsworth figura tra gli attori più pagati dei Marvel Studios e con Avengers: Endgame ha messo a segno tra i 13 e i 15 milioni di dollari; un dato impressionante considerando che il suo tempo nell’universo cinematografico dovrebbe continuare anche dopo l’ultimo film, dunque la cifra potrebbe aumentare.
Tom Holland
Il più giovane del gruppo, Tom Holland, non sfigura tra i grandi del MCU, e per quanto riguarda i suoi guadagni per i due ultimi film degli Avengers viene stimato un guadagno pari a 3 milioni di dollari. L’attore gioca sicuramente al rialzo, e dopo l’ottimo debutto in Captain America: Civil War e il suo primo ruolo da protagonista in Spider-Man: Homecoming gli studios avranno deciso di dargli fiducia. Si attendono conferme (e aumenti) da Spider-Man: Far From Home in uscita a luglio.
Leggi anche – Avengers: Endgame, la recensione
Fonte: THR
Cinefilos.it – Da chi il cinema lo ama.
Avengers: Endgame, quanto hanno guadagnato le star del film?
Avengers: Endgame sta letteralmente frantumando qualsiasi record al box office mondiale e ha da poco raggiunto Titanic al secondo posto della classifica dei film che hanno incassato di più nella storia del cinema. Questo grazie allo straordinario spettacolo messo in scena dai Marvel Studios e all’affetto del pubblico cresciuto negli ultimi undici anni di esistenza […]
Cinefilos.it – Da chi il cinema lo ama.
Cecilia Strazza
0 notes
Text
Bianco/Nero e Colore, due epoche a confronto
di Renzo Saviolo
--- Fra tutti i problemi che la transizione al digitale ha comportato, tecnici in primis, estetici di conseguenza, la questione della quasi scomparsa del Bianco/Nero a favore del Colore, si pone all’attenzione dei fotografi consapevoli come di primaria importanza.
La tematica relativa spesso non è stata esauriente. Cerchiamo dunque di avere un quadro completo dei dati del problema.
La fotografia nasce contemporaneamente in Inghilterra e Francia, con la calotipia su carta in Inghilterra e la dagherrotipia su lastra metallica trattata a specchio in Francia.
Le zone di luce contrapposte alle zone d’ombra, meno o affatto specchianti, danno un unico esemplare positivo. Le dagherrotipie non ossidate hanno una finezza bellissima, ma questa non sarà la fotografia che noi conosciamo. Lo sarà invece la linea inglese che usa un foglio di carta immerso in una soluzione di sali d’argento per la sensibilizzazione ed il successivo trattamento simile all’attuale, nel rivelatore, immersa, fissata e lavata.
Questa fotografia era capace di copie senza limiti, ottenute con l’accoppiamento del negativo ad un simile altro foglio di carta sensibilizzata.
Questo è quasi il metodo ancora oggi praticato nella stampa analogica (altro mondo sarà quello della stampa digitale). Ma come nasce?
Era noto che il sale d’argento esposto alla luce anneriva in modo direttamente proporzionale alia intensità della luce ricevuta. Creando una scala di grigi dal bianco puro al nero totale, capace quindi di rendere una gamma di toni più o meno ampia, prodotta dalla luce riflessa dalla "cosa" posta davanti all’obiettivo.
I vantaggi della linea inglese sono infiniti: supporto sempre a portata di mano per negativo e positivo; la carta da lettere bagnata dal costo irrilevante, le copie che se ne possono trarre e, non ultimo, il limitato inquinamento.
Basterà rendere più trasparente il negativo (la carta, per quanto bagnata ha i suoi limiti). Passando dalla carta al vetro, la fotografia è pronta per compiere il suo corso.
Per chi fosse particolarmente interessato alle tecniche si consiglia l’ottimo Minà e Modica "L’arte della fotografia", ed. Hoepli.
Questa fotografia si presenta ai nostri occhi in tutte le sfumature dal seppia al bruno scuro, quale effetto del viraggio a cui veniva sottoposta nel 99% dei casi.
La Biennale "Fotografia ‘79" ci mostrò vari esemplari di paesaggi virati di verde e blu, francamente di pessimo gusto. Si virava sempre, non solo per preservare in forma ottimale dall’effetto acido del fissaggio, ma soprattutto per ragioni estetiche.
L’occhio umano preferisce il tono caldo, come in musica il modo maggiore è assimilato a valori positivi, mentre il minore a valori negativi. Tutta la pittura, fino all’avvento dell’impressionismo, userà i colori non più della pittura, come era sempre stato, ma quelli frutto di una ricerca parascientifica sulla realtà, rivoluzionando in modo radicale tutti gli aspetti di ciò che fino ad allora era stato considerato pittura. In modo particolare dal ‘300 in avanti, specialmente nella versione italiana, notiamo sempre figure e sfondi di tono caldo, riservando il tono freddo ad esempi del momento manierista della seconda metà del ‘500. Ciò era possibile perché i colori erano limitati a pochi pigmenti naturali (e non prodotti per "alchimia").
La fotografia era in B/N per la sola ragione che il sale d’argento responsabile della risposta alla quantità di luce ricevuta era realizzata da questo mezzo. E non può essere che altrimenti, dato che si dovrà trasformare in estetica una inoppugnabile necessità. Quindi non ci sarebbe più il problema ma, consapevoli che la realtà è a colori, iniziano le ricerche ma la fotografia non ha i mezzi per renderci i colori. Donde lo scatenarsi di una miriade di tentativi capaci di catturare questa magia.
Ma nonostante ogni sforzo non si avrà un risultato pratico comunemente usabile fino all’avvento delle autocromie dei fratelli Lumiere, metodo che usato dal 1907 permetteva di ottenere diapositive di una qualità molto elevata, nella pratica d’uso di allora del “National Geographic”. Da quel momento nasce il problema generato dalla possibilità di una scelta fino ad allora inesistente.
© Hans Hildebrand, Tre mietitrici, Württemberg, Germania, autocromia ca. 1930
Un mondo scompariva e faceva la sua comparsa un’altra dimensione affascinante agli occhi ignari dell’osservatore.
Ricordo come fosse ora la sconvolgente apparizione di tale realtà.
Ogni settimana "LIFE" ci portava alla sorgente di ciò che per tutto il mondo era il modo di rappresentare la realtà.
Ciò che caratterizzava quel numero fu uno shock: Larry Borroughs in Vietnam ci presentava scene al fronte, in cui il vecchio modo avrebbe servito con la sua naturale capacità di riportare su una base di grigio i valori presenti. Il colore era generico ed impreciso nella definizione delle forme, incapace per una evidente dominante di caratterizzare la luce della scena, riducendo lo spessore drammatico dell’evento e privandolo di parte della sua forza, con colori che erano casuali e non potevano essere strutturati.
© Larry Burrows, Quattro marines recuperano sotto tiro il corpo di un compagno (alla destra si vede la fotografa francese Catherine Leroy) Vietnam, Ottobre 1966
Questo sarà il principio della fine che porterà "LIFE" alla trasformazione in varie forme e finalmente alla chiusura. Scompariranno tutte le testate settimanali ed il concetto stesso di reportage come forma di racconto che "LIFE" aveva in modo determinante contribuito a definire.
La televisione fece la sua parte con la capacità di porre l’"occhio di vetro" davanti all’evento, e, come la moneta cattiva caccia la buona, alla fine la comparsa del colore anche nei quotidiani segnerà i tempi nuovi.
Di lì in poi il colore, non composto come tale, ma usato genericamente, si imporrà definitivamente .
Bisogna essere molto precisi su questo punto. Il colore che chiameremo "strutturato" richiede innanzitutto la presenza di toni adatti e coerenti con il senso dell’immagine, difficili da reperire, che costituiscono un limite preciso.
Inoltre il colore avrà problemi tecnici stringenti e insuperabili.
© Eliot Furness Porter, Islanda (dal Portfolio II) 1975
Seguirà un range di luce-ombra molto ristretto. In pratica l’ideale sarebbe range 0. In sostanza le forme ideali sarebbero bidimensionali, dato che la tridimensionalità si realizza con il chiaroscuro generato dalle ombre, le quali non sono zone colorate in tono scuro , ma tendenzialmente virate verso il nero, esattamente come i bianchi sovraesposti saranno tendenti al bianco bruciato.
Negli anni '60-70 la Kodak produrrà l' Ektacrome hi speed e poi la Ektacrome 64 professional, buona per ogni occasione, quindi la Fujifilm con la Velvia 50 darà un supporto notevole specialmente in studio. Il Kodacrome, pur nella sua qualità (eccellente il 25), non è mai stato correntemente usabile.
Il colore ottenuto da una pellicola per dia e non da un negativo, è sempre stato l’unico materiale affidabile, stampabile con relativa facilità, particolarmente con la supercontrastata CIBA.
Ad ogni modo questa fase vedeva un uso ragionevole del colore che, come una ciliegina sopra la torta, in B/N mostrava queste immagini spesso meravigliose perché tutte basate sull’esperienza del colore come tale e non del suo generico naturalismo.
A conforto di ciò, ricordiamo che il primo libro edito in Italia dedicato a un reportage fotografico, stampato da Garzanti nel 1954, è stato "Il Giappone" di Bishof, dove il B/N conta 80 immagini contro le 28 a colori. Un quarto contro tre quarti.
© Werner Bishof, Il Monte Fuji innalza la sua cima nevosa al disopra della risaia, 1951
Questa proporzione riflette il principio che tutte le immagini possono essere in B/N, ma solo una limitata percentuale lo sarà a colori e precisamente quelle in cui le forme possono essere definite composte soltanto dal colore.
Cerchiamo dunque di fare un elenco dei motivi caratterizzanti il B/N.
Le forme tridimensionali sono rese dall’abbassamento del tono. Questo farebbe sì che la presenza della tridimensionalità mediante zone più scure digradanti dal frontale verso lo sfondo generi la percezione del rilievo che dipende dalle ombre generate dalla proiezione della luce. Contro uno schermo di un certo tono uniforme una sfera, se illuminata frontalmente dello stesso tono, apparirebbe invisibile. La sfumatura distingue la distanza dei piani cui allude e li modula nel rilievo plastico. La differenza di tono (il chiaroscuro allude alla percezione del rilievo nella parte alta, quindi più chiara) stabilisce quanto i piani saranno capaci di porsi in profondità.
© Edward Weston, Pepper No.30, 1930
Il B/N quindi sembra fatto per realizzare le modulazioni delle forme, attraverso il chiaroscuro. La sua peculiarità è quindi il carattere plastico delle superfici, delle quali non ci dice nulla dal punto di vista cromatico. Un tono più scuro potrà stendersi su tutte le superfici plastiche.
Dal punto di vista tecnico la sensibilità, il range ampio, la semplicità del trattamento, la bellezza di un’ampia scala dei grigi, la possibilità di contrasto, sono la sua più peculiare caratteristica.
© Sebastião Salgado, La fortezza della solitudine, Antartide 2005
Dal punto di vista linguistico il B/N si è sempre prestato ad ogni genere di finalità, come la storia della fotografia sta a dimostrare. Tutto quello che allora era necessità, oggi è divenuta possibile scelta estetica in zone di nicchia, come segno di tendenze raffinate, ma create per scopi futili di moda più che per serie ragioni espressive di rappresentazione. Del resto le redazioni non amano certo le immagini sensibili del B/N per ragioni commerciali legate alla volontà degli inserzionisti. Inoltre, come pensare alla libertà di scelta per i periodici, praticamente regalati con il quotidiano?
L’epoca è finita, veniamo dunque all’ attualità.
© Ansel Adams, Le Tetons e lo Snake River, Wyoming USA, 1942
Toccheremo brevemente i casi dell’analogico per cogliere i vantaggi del digitale, che ha superato tutti gli aspetti tecnici dell’analogico stesso.
Si partiva dai 50 ASA tra i medi e grandi formati. Per il 35 mm la norma era il 100.
Usuale l’ILFORD HP3 a 125 ASA, quando appare l’HPS nel ’56 a 400 e quindi l’universale TRI X Kodak sempre a 400. Quando appare il 3200 la luce del sole splende nella notte, ma i limiti di grana, nonostante il tassativo trattamento in Microphen erano più che evidenti, ancorché usato nell’impresa "La mano dell’uomo" di Salgado al quale si poteva perdonare tutto.
Tutto ciò oggi è materia per gli storici. La Nikon 850, macchina normale ancorché avanzata, che impiega un sensore da 45 milioni di Pixel rendendo superfluo ogni medio formato potrà vantare la sensibilità di 12.000 ASA. La Leica M10 da 100 a 50.000, macchina da istantanea, non da studio!
Il problema della sensibilità non esiste più, si possono fare i notturni con la macchina in mano. Del cavalletto, testa panoramica, cavetto flessibile e quant’altro, neppure il ricordo. Altro motivo è il numero di pixel degli ultimi modelli: 12, 24, 36, 45. Sono valori oggi normali. Producono, se lo si vuole, perfetti ingrandimenti formato vetrina di scioccante definizione e resa corrispondente.
Questa ossessione per la visualità era stata oggetto di ricerca in Avedon con il grande formato nella sua ritrattistica caratterizzata da un’umanità dolente e deforme, che raggiungerà il suo apice in digitale con Jeffries, capace di realizzare una galleria di ritratti ottenuti in circostanze molto difficili.
Si può affermare che in questa direzione si sono rivolte le energie più attuali
senza peraltro negare la nicchia del reportage di guerra, purtroppo sempre attuale (Pellegrin su "La Repubblica" del 27 ottobre 2018). La sensibilità e la definizione saranno senza uguali, come la correzione del colore e il bilanciamento del bianco. Non ultima le resistenza agli agenti atmosferici.
E’ triste esperienza di ogni fotografo il passaggio sotto gli scanner della dogana negli aeroporti, dove la teorica possibilità di chiedere il controllo manuale si scontra con la pratica esperienza negativa da ognuno sperimentata.
La scheda è immune da tutto ciò. Meno sensibile alla temperatura, che in certe situazioni ambientali poteva far assumere un uniforme colore verde su tutta la pellicola. Il bianco impostato sull’automatismo produce ottimi risultati quasi sempre. Sono pertanto superflue le luci di studio dove può essere sufficiente una luce ambiente normale. Ricordiamo i problemi di durata dell’ Ektacrome (30 anni), maggiore per Kodacrome, peraltro sempre praticamente inusabile per i problemi di laboratorio. Averne uno di fiducia era sempre stata un’aspirazione di tutti.
Non parliamo delle possibilità di intervento correttivo sull’immagine in ripresa o meglio ancora in post-produzione, che danno al fotografo possibilità che nell’analogico non possono trovare confronto. L’adeguamento del range, è sempre un punto delicato, con la miracolosa funzione di "ombra". Ma è inutile la meraviglia. Certo è molto difficile produrre un’immagine manchevole, ma non dobbiamo dimenticare che la perfezione tecnica, se non è al servizio di un’idea, non serve a niente. Serve invece il possesso pieno del linguaggio figurativo. Ricordare i veri problemi, perché non appartengono ai limiti della pellicola, ma piuttosto alla fisica del colore.
Si deve considerare sempre che il colore definisce le forme in ragione della sua differenziazione cromatica ed è per sua natura inadatto al rilievo, patrimonio invece del B/N.
© Ernst Haas, Route 66, Albuquerque, Nuovo Messico 1969
Questo viene dimostrato nel cinema degli anni ‘40, che abbandonerà il B/N con le meravigliose fotografie del suo ultimo periodo, ottenuto con un generalizzato uso degli spot, sostituiti nel periodo degli anni ‘50-‘60 dall’uso del bank imposto dal colore. Per destrutturare le ombre e valorizzare le cromie certi film, ancora degli anni ’40, lo dimostrano "La città d’oro" in Agfacolor nel 1942 e l'"Enrico IV” di L.Oliver in technicolor del 1948.
Rimangono le considerazioni linguistiche:
Decisivo il pensiero di H.C. Bresson, pubblicato una volta per tutte nel saggio introduttivo a "Image a la sauvette" (1952), dove esprime tutti i limiti e le difficoltà del mezzo, per tecnica e per linguaggio al capitolo "il Colore".
Ricordiamo sempre che non saranno facilmente schiarite le ombre e i colori non diventeranno più scuri, ma tendenzialmente dei neri. La più bella saturazione può essere frutto di un tempo piovoso (micidiali le macchie di sole diretto nel dettaglio delle foglie, v. Porter).
Si potrebbe continuare a lungo e i vantaggi del digitale saranno sempre travolgenti rispetto alla vecchia cara pellicola divenuta così inadeguata. Certo il passaggio è stato durissimo e ci spinge a guardare con comprensione i vecchi fotografi rimasti legati all’analogico, ma la nostra comprensione non sposta i termini del problema e i motivi di questo articolo che vuole esprimere per sommi capi la fotografia a colori o la fotografia su pellicola o sensore a colori. Ripetiamo ancora che la prima vede il colore come elemento strutturale trovando in ciò i propri limiti, perché in ogni caso bisogna portare a casa le fotografie ed il colore non può trovare sempre la propria definizione. Potrebbe sempre generare invece un’immagine in B/N.
Ove il colore non sia strutturale l’immagine sarà puramente descrittiva e da ciò l’uso universale del colore. Il B/N può del resto supplire per ogni cosa.
Ciò accadde nei primi numeri di "Venerdì" e "Donna2" di "La Repubblica" prototipi delle testate illustrate, peraltro schiave del mercato pubblicitario, oltre che della concorrenza televisiva che fece morire tutti i settimanali fin dagli anni ’70 e ’80 ("LIFE" e "EPOCA"…). Ben presto Scalfari, che nelle due riviste pubblicava i primi servizi in B/N ("La Sierra pelada" di Salgado), dovette abbandonare il B/N in favore di un generico colore, imposto dal mercato degli inserzionisti.
© Steve McCurry, Festival di Holi, Rajasthan, India 1966
Naturalmente il vero colore è il solo che può garantire l’intenzione artistica dell’autore, e questo in ogni genere, ma particolarmente nella fotografia di studio; nel reportage, ora divenuto phototelling, ci deve essere la capacità di esprimere con forme durevoli la realtà definita dall’autore.
Siamo sempre allo stesso punto: oggi abbiamo a disposizione mezzi e possibilità inimmaginabili rispetto a quando abbiamo cominciato, capaci di realizzazioni stupefacenti sul piano tecnico formale (v. Campigotto in "Iconic China": link)
Ma si potrà dire lo stesso della visione che si vuole esprimere con armi così potenti? Attenzione…, caso mai non fossero caricate a salve.
0 notes