#tomba etrusca
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persa-tra-i-miei-pensieri · 3 months ago
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Tracce etrusche nel Bosco Sacro di Bomarzo 🔍
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vecchiorovere · 21 days ago
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La splendida tomba Regolini-Galassi di Cerveteri: un balzo indietro nel tempo! Scavata tra il 675 e il 650 a.C., è un testamento eccezionale dell’epoca orientalizzante etrusca.
Scoperta intatta nel 1836, è un capolavoro in tufo e blocchi scolpiti, avvolto da un tumulo di terra di 48 metri che incute un rispetto quasi sacrale.
Immagina di attraversare il suo dromos, un corridoio che con uno sguardo magico ti introduce nella camera funebre reale e nelle sue celle! Curiosità unica: questa tomba ospitava i resti di una donna di sangue blu e un uomo aristocratico, ognuno con i propri tesori scintillanti.
Un'anticamera accoglie un letto funebre in bronzo e oggetti sfarzosi che raccontano di banchetti e poteri ancestrali. Tre carri magistrali, preservati dal tempo fino al loro restauro del 2013, completano questo quadro di nobiltà.
Testimone di una storia che riecheggia da secoli, questa tomba è stata inglobata in un tumulo più grande, continuando a servire la stessa dinastia almeno fino al V secolo a.C. Un viaggio nel cuore dell'antichità ti attende a Cerveteri!
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eroticartman · 2 years ago
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Una delle nostre più recenti realizzazioni ha riguardato la riproduzione di uno scudo della cultura Villanoviana/Orientalizzante, ovvero le fasi più antiche di formazione della civiltà etrusca.  Si tratta di una riproduzione ispirata allo scudo appartenente al  corredo della tomba maschile 871 della necropoli di Casal del Fosso di Veio, risalente al 730-720 a.C. circa, cioè […]
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stilouniverse · 2 months ago
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L’invasione di Bologna etrusca e del suo territorio da parte dei Galli nel IV secolo a.C.
di Michele Zazzi Corredo della tomba Benacci (Museo Civico Archeologico di Bologna) Tra la fine del V e gli inizi del IV secolo a.C. varie tribù di Galli (Insubri, Cenomani, Boi e Senoni)  invasero la Pianura Padana sottomettendo le culture preesistenti ivi compresa quella etrusca. Le fonti descrivono l’invasione celtica come improvvisa, numericamente rilevante e di grande impatto (Livio,…
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pikasus-artenews · 8 months ago
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Archeologia svelata a Sesto Fiorentino. Momenti di vita nella piana prima, durante e dopo gli Etruschi
Una lunga storia, dal Neolitico all’età romana, passando per la maestosa tomba etrusca di Montagnola, in mostra a Sesto Fiorentino
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albumdigitale2023rita · 11 months ago
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AUTORE: sconosciuto
NOME DELL'OPERA: Olpe Chigi
DATA: 640-630 a.C.
TECNICA: terracotta dipinta; stile orientalizzante
COLLOCAZIONE: in una tomba etrusca a Veio, Roma
FUNZIONE ORIGINALE: vaso utilizzato per mescere l'acqua
COLLOCAZIONE ATTUALE: Roma, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia
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Tomba della Quadriga infernale...etrusca
Tomba della Quadriga infernale, capolavoro dell’arte etrusca
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La Quadriga Infernale, incanto dell'arte etrusca
Da vent’anni, quando fu scoperta nelle campagne di Sarteano, la Tomba della Quadriga Infernale è non solo uno tra i grandi capolavori dell’arte etrusca ma anche una chiave per capire più a fondo la civiltà che ha dato il nome alla Toscana. La sepoltura della seconda metà quarto secolo avanti Cristo, riportata alla luce l’11 ottobre 2003 nella necropoli delle Pianacce grazie al lavoro…
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lamilanomagazine · 2 years ago
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"DeVoti Etruschi", il laboratorio per decorare gli specchi al Museo Civico di Modena
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Modena: "DeVoti Etruschi", il laboratorio per decorare gli specchi al Museo Civico. “Etruschi allo specchio” è il laboratorio per sperimentare le tecniche di decorazione degli elaborati specchi degli antichi etruschi aperto a bambini e bambine dagli 8 ai 12 anni, in programma sabato 6 maggio al Museo Civico di Modena, in due repliche alle 15 e alle 17.30. La partecipazione al laboratorio, collegato alla mostra “DeVoti Etruschi” in corso nella sala dell’Archeologia del Museo, è gratuita ma è necessario prenotarsi (059 203 3125; [email protected]). L’attività durerà circa un’ora ed è richiesta la presenza di un accompagnatore adulto che parteciperà ad alcune fasi della lavorazione degli specchi. L’attenzione degli Etruschi all’aspetto fisico, soprattutto da parte delle donne, è ben testimoniata dalle teste votive esposte nella mostra: una cura che non poteva prescindere dall’utilizzo degli specchi. Realizzati soprattutto in bronzo, di forma circolare, gli specchi più preziosi presentavano decorazioni incise complesse, frutto del lavoro di abili e apprezzati artigiani. Guidati da Vincenzo Pastorelli, fabbro esperto nella ricostruzione di reperti metallici antichi, i bambini decoreranno repliche degli antichi specchi etruschi, usando punzoni e martelli per la battitura e l’incisione. Aiutati anche da un adulto accompagnatore, i giovani apprendisti usciranno dal laboratorio con un prezioso specchio, frutto delle loro fatiche. Un recente progetto promosso dal Museo Civico e realizzato da Vincenzo Pastorelli con la collaborazione di Renaud Bernadet, ha permesso di ricostruire uno specchio decorato proveniente da una tomba della necropoli etrusca della Galassina (scoperta a Castelvetro nel XIX secolo), oggi conservato alla Galleria Estense di Modena. Lo specchio è stato fotografato con la tecnica Rti (Reflectance Transformation Imaging) in grado di svelare ciò che sembrerebbe invisibile: l’immagine molto definita ottenuta grazie a numerosi scatti fotografici realizzati da angolazioni diverse con illuminazioni precise, ha rivelato i più fini dettagli della sua superficie e della sua decorazione. A partire da queste immagini, Pastorelli è stato in grado di ricreare le tecniche e gli utensili impiegati per la decorazione dello specchio. Con il suo progetto “Hephestus. Ricostruire l’antico”, Vincenzo Pastorelli è uno dei fabbri più apprezzati nel mondo della rievocazione storica per la grande esperienza nella ricostruzione di armi, ornamenti e utensili in metallo antichi. Abruzzese di origine, vive e lavora a Bologna, collaborando dal 2003 con numerosi musei, istituti e associazioni. La mostra “DeVoti Etruschi”, visitabile fino a dicembre al Museo Civico di Modena, al terzo piano di Palazzo dei Musei, con ingresso da largo Porta Sant’Agostino, espone oltre cento ex-voto in terracotta provenienti dalla città etrusca di Veio. Gli ex-voto raffigurano devoti, statue, busti e volti di adulti e bambini ma anche parti anatomiche, membra e organi oltre a raffigurazioni di animali. Un video introduce il contesto da cui provengono i reperti e una suggestiva installazione video-sonora (realizzata da Delumen) fa rivivere i volti degli offerenti, i devoti Etruschi, rappresentati da oltre cinquanta teste e una grande statua che osservano il visitatore da un pannello incorniciato nel calco del portale dell’abbazia di Nonantola (esposto nella sala), quasi a evocare un luogo denso di spiritualità e nello stesso tempo la funzione di accoglienza di ex voto che le chiese tuttora esercitano.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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claudiaciardiautrice · 2 years ago
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Princess Larthi was found in Cerveteri on April 22, 1836. Curiously I thought of her this year on the anniversary of her discovery (of which I discovered the date, looking for her following this thought about her).
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artesplorando · 2 years ago
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Olpe Chigi | la maestria degli artisti di Corinto Ritrovato in una tomba etrusca vicino a Veio, si tratta di un vaso venduto in Etruria o donato a qualche potente signore, quasi come campione, a dimostrazione dell’abilità degli artigiani di Corinto
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arte1h · 2 years ago
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TITOLO:Olpe Chigi
DATAZIONE: 640 a.C.
LUOGO DI CONSERVAZIONE: Museo nazionale di villa Giulia a Roma
LIOGO DI RITROVAMENTO: in una tomba etrusca a Veio
TECNICA: stile orientalizzante con dipinti rossi su sfondo bianco su vaso in terracotta
DETTAGLI:  il fatto che questo Olpe era stato incluso in un corredo funerario, dimostra l’enorme importanza che i popoli del Mediterraneo davano alla ceramica greca. Questo olpe è diviso in fasce orizzontali che rappresentano uomini e animali di profilo, come se si muovessero attorno al vaso, procedendo da sinistra verso destra. Nella fascia superiore il tema è quello della battaglia tra due falangi oplitiche, in quella intermedia vi sono delle scene non collegate le une alle altre, tra le quali vi è anche il giudizio di Paride, in quella inferiore infine c’è una scena di caccia alla lepre. Ciò che è da ammirare è l’estrema precisione e realismo delle figure.
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stilouniverse · 4 months ago
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La tomba del Tasso della necropoli etrusca di Casenovole
di Michele Zazzi Ingresso della tomba di Casenevole La tomba 1 o del Tasso fa parte della necropoli ellenistica di Casenovole (IV – II secolo a.C.) scavata sulla collina denominata “il Boschetto” nei pressi di Casale di Pari (comune di Civitella Paganico – GR). Ad oggi la necropoli ha restituito undici sepolture.L’ipogeo del Tasso prende il nome dai resti scheletrici di un animale rinvenuti nel…
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shiningjasmin · 8 years ago
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shiningjasmin
“Tomb of hunting and fishing”. Tarquinia, Italy. VI century BC
Etruscan art.
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guidosileoni · 3 years ago
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#guidosileoni #murale #dipinto #leopardo #pantera #felino #tombadellepantere #etrusca #workinprogress #tomba #necropoli #tarquinia #cittaditarquinia #italia #italy #etruschi #etruscans #etrusker #etruscos #cittaditarquinia #caparol #pittura #painting #necropolis #leopard #arte #art #artist #kunst #artwork #kunstwerk (presso Tarquinia) https://www.instagram.com/p/CaIRLrQKVy9/?utm_medium=tumblr
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abatelunare · 3 years ago
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Delitti ed Etruschi
Facciamo un po’ di archeologia. In tutti i sensi, direi. L’anno è il 1972. La pellicola s’intitola L’Etrusco uccide ancora. Tipico esempio di gialletto all’italiana. Un archeologo con un passato di alcolista trova una tomba etrusca mai aperta prima. Contiene alcuni affreschi raffiguranti Tuchulcha, il dio della morte etrusco. Caso vuole che un maniaco prenda a uccider la gente proprio secondo gli affreschi della tomba. Alla fine, il colpevole, resosi conto della propria follia, si toglie la vita. Un po’ di erotismo, qualche schizzetto di sangue e un paio di prevedibili colpi di scena. Questi gli ingredienti di L’Etrusco uccide ancora. La storia non è granché. Tanto è vero che ho capito perfino io chi era l’assassino. Il che significa che l’intreccio non era gran cosa. Inoltre c’è un eccesso di enfasi in alcune interpretazioni. Però, se non pretendete troppo e se amate il cinema italiano di genere, direi che potete trovare questo film commestibile. In giro c’è di (molto) peggio.
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