#ti vorrei con me
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Io non ho nessuno che si prenda cura totalmente di me, però ho me stessa.
Io mi faccio in quattro per capirmi, mi rimprovero da sola se sbaglio, mi consolo da sola se ne ho bisogno senza far peso a nessuno.
Mi fido solo di quello che vedo e penso e sono cosciente di essere facilmente sostituibile.
Anche se a volte il mio nemico numero uno sono io, amo il mio carattere ed amo la mia solitudine che anche se è pesante spesso mi fa avere una visione a 360° sulle persone che mi circondano.
Per quanto so che dovrei smetterla di dare il troppo senza ricevere il giusto, è il lato del mio carattere di cui vado più fiera.
Lascia che ti dica una cosa, a fine giornata ci ritroveremo tutti inevitabilmente da soli con noi stessi, tanto vale imparare a conviverci.🦋
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Non penso lo leggerai mai ma ho bisogno di scrivertelo... la verità è che l'unica persona a cui vorrei raccontare ogni cosa resti tu. Ti ho fatto uscire dalla mia vita solo per paura, per gelosia, per paura di soffrire di più nel vederti amare un'altra e invece fa più male sapere di non poterti scrivere più nulla, fa più male non sentire come stai e cosa fai, se hai finito gli esami, se il tuo racconto sta avendo successo, se hai esultato al goal di ieri sera, se hai sfiorato con delicatezza l'astuccio dell'Inter che ti ho regalato quando la nostra squadra ha alzato quella coppa, se per te sarà lo stesso quando ricominceranno i programmi che ci hanno intrattenuto per tutto questo tempo e che ci hanno regalato le risate più belle. Ogni cosa ha perso un po' di entusiasmo da quando abbiamo separato le nostre strade. Mi domando spesso se sei più passato vicino a quella panchina o se la eviti con tutto te stesso per non lasciarti travolgere dai ricordi. Vorrei raccontarti che oggi inizierò finalmente a seguire le lezioni di scuola guida, vorrei raccontarti che non ancora finisco di pulire quelle maledette piastrelle, vorrei raccontarti la disavventura con quello sportello di orientamento lavoro, vorrei raccontarti che ho trovato una casa editrice vicina al mercatino, vorrei raccontarti degli spettacoli che ho visto in questo ultimo mese, vorrei raccontarti delle risate e delle lacrime di questi giorni, vorrei raccontarti anche di averci provato a far entrare qualcun altro nella mia vita e che nessuno ha varcato davvero quella soglia, vorrei dirti che senza te non è lo stesso, vorrei raccontarti delle ultime idee per il mio racconto, vorrei farti vedere il costume che probabilmente indosserò a carnevale, vorrei raccontarti come mi sono ritrovata spesso nella tana dei rubentini, dei commenti di mamma quando vede Inzaghi, vorrei raccontarti che forse anche papà inizia a sostenermi per il racconto a modo suo ti ricordi che temevo di no, vorrei raccontarti che a Pasqua forse andrò nel posto che tanto abbiamo sognato di vedere un giorno si proprio Civita di Bagnoregio, vorrei ridere ancora insieme a te per Crozza, per Paolantoni, per ogni stupidaggine che ci viene in mente, per tentare di batterti al fanta, vorrei scriverti ancora a topo invece di a dopo, vorrei vedere ancora i tuoi occhi furbetti color nocciola tostato come li avevo definiti io, vorrei ancora vedere i tuoi capelli ribelli e sentire la tua risata dolce, vorrei dirti che durante lo spettacolo di Peter Pan per un attimo ho pensato di averti a due posti davanti a me che quel ragazzo da dietro ti somigliava aveva perfino il tuo stesso neo sul collo, avevo il cuore che mi stava scoppiando ci ho davvero sperato che fossi tu anche se era impossibile e poi si è voltato, non eri tu ... Vorrei ammettere e scriverti che mi manchi.
Se solo non mi fossi innamorata di te, se solo non ci fossimo illusi per così tanto tempo ... forse la nostra amicizia sarebbe stata più forte di ogni cosa, forse io e te staremmo ancora parlando delle nostre giornate... Forse io e te saremmo ancora la più bella amicizia che sia esistita nella mia vita.
#pensieri per la testa#persa tra i miei pensieri#pensieri#pensavo#mi manchi#mancanza#tu#amici#amicizia#non si può tornare indietro da un addio#con te era diverso#vorrei#sbaglio#me ne sto pentendo#senza te#paura#vuoto#ti penso
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Raga che ridere però se posso dire
#io vorrei capire perché tutta la gente attorno a me pensa che sia mentalmente instabile#e mi dice le cose con una paura che io scoppi a piangere#no amo la butto in caciara piuttosto piango dopo non ti preoccupare#poi vabbè come sempre il mio corpo parla più di me quindi ok forse una persona la capisco#perché ste cose le vede e mi sono resa conto anche io di come stavo#però vabbè cioè mi dovrò svegliare ad un certo punto#o no
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io non ti sento contento, non ti rilassi, il tuo mondo lo porti con te, vorrei me ne parlassi.
#Fabri#Fibra#Turbe Giovanili#turbe in sviluppo#Ma Che Persona#non ti sento contento#non ti rilassi#lo porti con te#il tuo mondo#vorrei me ne parlassi#Fabri Fibra#Fabrizio Tarducci
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Mi fa male il cuore e tu non te ne accorgi
Forse non ti frega un cazzo
Anche se dici “ti amo”
#ti amo da vivere#ti amo#frasi tumblr#frasi belle#ti amo da morire#ti amo tanto#frasi cattive#frasi vere#frasi d'amore#frasi tristi#ti voglio ancora#ti voglio con me#ti voglio qui#ti vorrei qui#frasi#ti amo ancora#ragazze ubriache#ti voglio bene#ragazze tumblr#frasi bacio
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E ti vorrei amare
#catastrofeanotherme#parole#frasi tumblr#canzoni#canzone#brano#testo#parole canzone#frase canzone#scritte#scritte sui muri#canzone scritta sui muri#another me#another me page#segui il mio blog#ho sognato di volare con te#e ti vorrei amare
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Kyubey sono quelle pubblicità scam di solito pornografiche che in verità sono virus e il fatto che le sto avendo mentre guardo illegalmente pmmm fa molto ridere
#homura probabilmente ha cercato nei primi reset temporali a dire chiaramente “che cazzo fai bestie è una fregatura non ne vale la pen#la pena mettere a rischio la propria vita per un pupazzo di merda che non ti promette niente solo UN desiderio che non si realizzerà mai#fidati di me quello è un predatore come le agenzie di idol“ solo che vediamo l'anime con homura già scazzata esausta dalla vita che ormai fa#e agisce tutto sistematicamente perché l'ha già fatto novanta volte e si sarà rotta il cazzo giustamente di perdere altro tempo e allora#parla per enigmi e avvertimenti fuori contesto minacciosi. ti amo homura vorrei la tua resilienza#desta's dumbass corner
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Bisogna cogliere le cose belle quando le si ha davanti, perché altrimenti le prenderà qualcun altro. Io avrei voluto tanto cogliere te.
#🅹🅾︎🅷🅽🅱︎🅻🅰︎🆄🅴🆁
#amore#cuore innamorato#frasi mie#mi manchi#sentimenti#ti amo#frasi amore#amore non corrisposto#cuore infranto#cuore rotto#amore impossibile#amore non ricambiato#amore tumblr#amore triste#amore mio#amo te#manchi tu#quanto manchi#ti voglio abbracciare#ti voglio con me#ti voglio qui#ti desidero#ti vorrei#vorre te#johnblauerwriter#frasi cuore#cuore spezzato#cuore#cuore mio#frasi italiane
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a me personalmente non frega un cazzo di essere messo al primo posto o al secondo o al terzo ecc. nella vita di una persona, quello di cui avrei bisogno è di sentirmi voluto, quella roba tipo “non ho bisogno di te ma ti voglio con me”, io non voglio essere e non ho la pretesa di essere la portata principale nella vita di una persona, anzi io al mio fianco vorrei una persona che sia già felice di suo, però onestamente mi piacerebbe essere il valore aggiunto, il dolce nel finale, la ciliegina sulla torta, la scena post credit che dà un senso al film, il jolly che ti cambia la partita a scala quaranta
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HO UN LINFOMA E FARÒ DEL MIO PEGGIO
Fra un mese compio 51 anni e pochi giorni fa ho scoperto di avere un Linfoma Non Hodgkin. È una patologia abbastanza aggressiva ma è stata presa in tempo. Ed è ben curabile, perché la scienza sta facendo passi da gigante nella cura dei linfomi.
Vivo a pochi passi di distanza da un ospedale all'avanguardia che mi ha preso in carico. Sotto molti aspetti, sono davvero fortunato e privilegiato rispetto a molte persone.
Quale sarà il mio atteggiamento di fronte alla malattia? Mi conosco bene e posso prevederlo, perché c'è una parola che lo definisce con precisione. È una parola significativa, addirittura emblematica, che riguarda il mio tasso di maschitudine alfa. Come potete intuire, non mi riferisco a "guerriero", quindi le metafore belliche possiamo tranquillamente metterle da parte.
La parola misteriosa è "mammoletta". Sì, sarò una mammoletta. Questo vuol dire che non vi darò lezioni filosofiche. Non diventerò un maestro di vita pronto a snocciolare grandi verità come "quello che non ci uccide ci rende più forti", "le sofferenze fanno parte dell'esistenza", "l'importante è apprezzare le piccole cose".
Sarò una mammoletta perché lo sono sempre stato, per esempio quando ho scoperto di avere una massa all'inguine. Era un rigonfiamento, duro come un sasso, grande come una pallina oblunga. La mia reazione? Due settimane senza far nulla. Mi sono detto: "Magari passa. Vuoi vedere che fra qualche giorno non ci sarà più? Non ho voglia di affrontare visite ed esami per un falso allarme. Odio gli ospedali".
Questo mio atteggiamento nasce anche da un'idea completamente sbagliata e irrazionale: la paura che gli esami possano creare malattie dal nulla. In pratica una zona oscura del mio cervello ragiona (si fa per dire) più o meno così: sei perfettamente sano, fai l'esame e ti trovano qualcosa. Lo so, non c'è niente di logico in questa convinzione, ma la mia mente non è mai stata fatta di pura logica.
Per quasi due settimane ho cercato di non pensarci anche perché ero in preda all'imbarazzo. Tra tutti i posti, proprio all'inguine doveva capitarmi? Ma la massa non ha dato cenni di sparizione e alla fine mi sono attivato.
Ho riscritto cinquanta volte il messaggio su WhatsApp prima di inviarlo alla mia dottoressa per fissare una visita, perché ogni volta il testo mi sembrava una molestia sessuale: "Buona sera, dottoressa, ho questa massa dura all'inguine e vorrei chiederle un appuntamento per mostrargliela". "Buona sera, dottoressa, ho un rigonfiamento...". Dopo un numero incalcolabile di tentativi, ho trovato le parole giuste e ho scritto un messaggio asettico, inequivocabilmente sanitario, con un perfetto stile burocratico ospedaliero.
Sono stato una mammoletta nei tre mesi e mezzo necessari per giungere alla diagnosi.
Sono stato una mammoletta nel giorno della TAC con mezzo di contrasto. Quella mattina sono giunto all'ospedale in autobus, dopo una notte insonne. Alla fermata ho controllato la cartella che conteneva i documenti. C'erano referti di ecografie, pareri medici e soprattutto l'impegnativa da presentare per svolgere l'esame. Ho controllato perché sono una persona molto precisa, di quelle che tornano indietro mille volte per verificare di aver chiuso il gas. "Non manca nulla", mi sono detto. Ho rimesso i documenti nella borsa. Ho raccolto le forze, mi sono alzato dalla panchina e ho raggiunto l'accettazione dell'ospedale. Senza la borsa. Vi lascio immaginare questa sequenza di eventi: imprecazione, insulti molto pesanti rivolti contro me stesso, corsa a perdifiato verso la fermata. La borsa era ancora lì. Nessuno me l'aveva fregata.
Per fortuna scelgo solo borse brutte.
Sono stato una mammoletta in occasione della PET, che ha rispettato un copione simile a quello della TAC. Venivo da una notte insonne e non ero in grado di comprendere istruzioni elementari, perché la mia intelligenza svanisce quando affronto esami medici. Mi chiedevano di porgere il braccio sinistro e porgevo il destro. Mi chiedevano il nome e recitavo il codice fiscale.
Sono stato una mammoletta quando mi hanno comunicato il risultato della biopsia. Per un considerevole lasso di tempo non ci ho capito nulla. La mia coscienza era come una trasmittente che passava una musica di pianoforte triste sentita mille volte in TV: quella che certi telegiornali usano per le notizie strappalacrime.
Ora guardo al futuro e la mia ambizione non ha limiti: raggiungerò nuove vette nel campo del mammolettismo. So di essere fortunato per molti motivi: l'ematologo, un tipo simpatico, mi ha rassicurato. Le terapie esistono e sono molto efficaci.
Ma mi lamenterò tantissimo, perché non voglio correre il rischio di essere considerato una persona ammirevole da qualcuno. Non lo ero, non lo sono e non lo sarò mai. Rivendico il diritto di essere fragile e fifone. Lasciatemi libero di essere una mammoletta. Per citare un motto di Anarchik, il mio piano è questo: farò del mio peggio.
[L'Ideota]
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Vorrei esserlo, per te
Vorrei essere il Phon di luglio, che dal deserto entri dalla tua finestra aperta e aliti sul tuo capo. Per farti sognare di essere in riva al mare di Tunisia.
Poi vorrei essere quell'acqua salata che t'accoglie e sostiene durante un bagno caldo. Uscita che sarai, vorrei essere la tenda sotto cui troverai l'ombra che ti proteggerà dal sole rovente.
Quell'ombra sarò io. Nella tenda, due ancelle appena tornate dall'oasi ti verseranno addosso dell'acqua dolce, con cui ti laverai la salsedine di dosso.
Vorrei essere anche quelle gocce, che scorreranno sul tuo corpo esitando ad andarsene. A sera, vorrei essere il lenzuolo che ti difende dal freddo della notte e che, beato lui, t'avvolgerà tutta.
Per farti sentire sicura, riscaldata, protetta. Infine, vorrei anche essere il cuscino su cui posi il capo. Per sussurrarti subliminali parole di rovente passione che ti facciano pensare a me. Mentre fai bellissimi sogni d'amore.
Aliantis
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#haiku di aliantis#absurdia di aliantis#poesia per una donna#roba del 2023#l'amore ti fa scrivere cose
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Tutto è cambiato da quel 2010,
anni passati buttata in un letto,
salvata per miracolo, le ore sotto i ferri sono state dieci,
per me sono state eterne, mi sentivo inerme,
“la paziente ha perso troppo sangue, la situazione é complicata,
non ho mai creduto a Dio, sempre pregato gli angeli che mandano segnali dal cielo,
questa vita ti ha maneggiata bruscamente, mai stata delicata,
ti ha tolto l’uso dei tuoi arti,
non sapendo che il tuo punto di forza é insito nel tuo carattere,
quanta forza di volontà, non ti fai mai abbattere,
ma dimmi un giorno come farò a dimenticarti?
Conservo con me quel delfino trovato in una giornata triste dentro un cassetto,
tuo figlio é sempre quello di un tempo,
un concentrato di ansie e incertezze,
che scrive i suoi mostri sopra un foglietto,
dicevi “non piangere”, guarda dentro la tasca,
di anni ne avevo 6, a scuola piangevo ogni santo giorno,
tant’era la paura della solitudine, che chiedevo alle maestre sé fossi rimasto solo, insicuro delle mie stesse insicurezze,
speravo nessuno vedesse, stringevo il delfino,
chiudevo gli occhi, allontanando quelle paranoie trasportate dalla burrasca,
di idee negative succubi di voci “cattive”,
ti chiedevo “Mamma?
Perché quando gli altri piangono io stringo loro la mano e sorrido?
Se quando piango loro mi fissano, ridendo a squarciagola come in un grido?”
“Ognuno é fatto a modo suo,
non tutti hanno un cuore compatibile col tuo”.
“Non ha importanza se nessuno ti ha compreso,
non ti sei “abbassato”, non hai cercato compassione, per essere accettato”,
Tu come me davi retta a tutti, poi quando c’era bisogno, “ognuno c’ha i sui impegni”, (già!),
strano come poi piangano lacrime di coccodrillo mentre sei disteso su una bara.
Stesso sangue, avvelenato dalla vita, dal pregiudizio inutile di chi fingeva di esserci vicino,
umani come medicine, un giorno ti elevano al settimo cielo, i restanti ti rigettano l’inferno,
finisci in para, dicono “passerà”, nessuno ci tiene, impara.
Ti sento piangere le notti,
con due tumori che si fanno spazio nel tuo corpo, silenziosamente,
mi dici che non molli, anche sei distrutta, “non voglio spegnere quel tuo sorriso”,
io non ne conosco di altri motti,
mi guardi, mi stringi, col corpo che trema, la mia anima lo sente,
io invidio il tuo essere, fragile e tenace,
tu non vivi, sopravvivi, lotti,
come quando ballavi il tango,
cambiavi l’atmosfera,
la tua? La classe di chi soffre senza farlo notare,
a ogni tuo passo il mio cuore accelera,
professionisti che dicevano “incantevole, come
una bambina si diverte in mezzo al fango”.
In una vita di spine, senza una rosa,
sei un’artista nel dipingere le mie giornate,
metti ordine fra miei pensieri come in un quadro a ogni dettaglio i suoi colori,
siamo io e te e papà, stretti dentro un incubo, sappiamo che ogni giornata potrebbe essere preziosa,
ho sempre dato tutto per scontato, bastava dirti grazie, rispettare le tue urla, i tuoi dolori.
Quante volte mi hai detto ti vorrei aiutare?
Ma testardo davo retta solo a me stesso,
capendo che una donna é l’unica soluzione,
se ti sa guardare dentro, é più erotico del sesso,
ti scrivo le mie lacrime del cuore,
quelle che nessuno vede,
mentre dentro sé stessi ogni equilibro cede.
Ti ho detto troppe volte, “se ti spegnessi metterei fine ai miei giorni”,
tu solo una cosa mi hai risposto “fammi rivivere in quei giorni”.
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Voler bene a qualcuno significa volere per quella persona il meglio, qualsiasi cosa il meglio significhi per lei, non per te. Non significa "io e te ora legati per sempre, tu mi appartieni, io e solo io, tu con me ovunque vada"; significa che ti lascio libero di andare dove il tuo cuore si sente felice e, anche quando sarai distante, nel mio cuore sarai per sempre la cosa più vicina che ho. questo significa volere bene.
zoe, e io vorrei un bene così
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Giunti puntualmente a metà agosto, sento l'aria rarefarsi, serrandomi la gola. Scrivere, leggere, dedicarmi tempo e amore, lasciando tutto il resto fuori: a nulla valgono i miei buoni propositi di fine giugno. La realtà trova sempre il modo di scovarmi e legarmi a sé. Sembra anzi che quanto più remi in direzione ostinata e contraria, tanto più la corrente mi richiami indietro. Tra due settimane dovrò riaprire il doposcuola e ho la sensazione di non aver staccato un attimo. I clienti invidiosi mi pensano davvero capace di far un mese e mezzo di ferie, ma non sanno realmente cosa significa gestire un'attività, quando ogni settimana ti scrivono genitori in cerca di santi stregoni capaci di salvare i figli dai pluridebiti, mamme ansiose d'iniziare il nuovo anno e il diabolico duo Comune&commercialista cui anche quest'anno abbiamo lasciato oltre cinquemila cocozze di tasse e imposte d'ogni tipo. Chi vorrei mi scrivesse (i clienti morosi), ovvio, non scrive mai. E l'estate passa pensando agli altri, quando dovrebbe essere l'unico periodo in cui potrei (dovrei) pensare soltanto a me stesso. Mi chiedo, con queste premesse, come ci arriveremo a settembre. Staremo a vedere.
#può sembrare cosa da niente#ma il pensiero d'esser stato ingannato o di dover essere ancora pagato mi toglie il sonno dal 30 giugno#vorrei che i soldi non fossero un pensiero così pervasivo nella mia vita#vorrei solo vivere in un mondo di pura immaginazione per qualche giorno...#ma la realtà mi reclama.
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Inspiegabilmente divento il posto sicuro di tutti ma nessuno diventa il mio. Oggi ho pensato che per una volta vorrei provare cosa significa poter poggiare la testa sulla spalla di qualcuno e dirgli con un filo di voce “anche io ho bisogno che tu ti prenda cura di me”.
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Il problema tra noi due è che io scappo e tu mi rincorri, ma poi non siamo in grado di restare insieme
#ti amo da vivere#ti amo#frasi tumblr#frasi belle#ti amo da morire#ti amo tanto#frasi cattive#frasi vere#frasi d'amore#frasi tristi#ti voglio ancora#ti voglio con me#ti voglio qui#ti vorrei qui#frasi#ti amo ancora#ragazze ubriache#ti voglio bene#ragazze tumblr#frasi bacio
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