#ti sposo
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se dovessi quantificare quanto mi conosce bene la mia bff:
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PORCA PUTTANA ABBIAMO VINTO DI NUOVO ❤️😭 quanto cazzo è forte la ferrari nel wec
#NICKLAS NIELSEN IO TI SPOSO#quanto cazzo sono felice finalmente una gioia anche per la 50#❤️#ferrari#24h le mans#wec#hypercar#motorsport#italian stuff#me
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«Tu pensi che ci sia una sola persona giusta per ognuno?»
«No ma a volte scambiamo la persona che ci attrae per quella giusta, un’attrazione inganna molto»
«Sì, infatti, e non significa niente»
«No, no… non significa… niente»
#se scappi ti sposo#citazioni#citazioni film#citazioni tumblr#film#amore#attrazione#persona giusta#video
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Le vette di emozione che mi fa provare Giorgia nessuno mai. Che siamo qua a fare diamola a lei la vittoria vi prego
#COME SAPREEEEEI AMARTI IOOOO NESSUNO SAAAPREBBE MAIIIII#Giorgia sei single? ti prego dimmi di sì ti sposo io#una visione. una dea. una meraviglia.#sanremo
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Io garantisco che ci saranno tempi duri. Garantisco che a un certo punto uno di noi,o tutti e due,vorremmo farla finita. Ma garantisco anche che se non ti chiedo di essere mio,lo rimpiangerò per tutta la mia vita. Perchè sento nel mio cuore che sei l’unico per me.
(Se scappi ti sposo)
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Mi devi far male
Devo soffrire: ne ho bisogno. Li sto tradendo entrambi e non lo meriterebbero. Lui, mio marito, è un uomo generoso, buonissimo. Un gran lavoratore. Non ci ha mai fatto mancare nulla. E mia figlia è una ragazza meravigliosa, la luce dei miei occhi. Ma ai sensi non si comanda e io come ti vedo, ormai divento visibilmente pazza per te, mio genero. Perdo il lume della ragione.
So soltanto che quando mi sei davanti ho un incomprimibile impulso di mettermi nuda davanti a te, di offrirti la mia fica, il mio culo e la bocca. Quando non hai tempo o quando mi rifiuti, perché magari, da bravo sposo fresco, hai una legittima, sacrosanta crisi di coscienza, divento folle di desiderio e soffro come una cagna in calore, a causa di una gelosia pericolosamente evidente nei confronti di quell’anima ingenua di mia figlia.
Ti immagino mentre la monti e le fai provare gli orgasmi più giusti e belli, poi mentre lei ti si apre tutta e tu ne approfitti. Benedetti dal Signore. E, per dirla tutta, sento un bisogno fisico di adorare il tuo cazzo, di giocarci e di prenderlo in bocca. Tutto. Ti devo far godere e sentirti vibrare, mentre mi sborri in gola tenendomi la testa ben premuta contro il tuo ventre. Dio, quanto lo desidero: fallo, ti prego! Perché probabilmente sono nata puttana e da puttana ingrata e traditrice mi sto comportando. Non ci posso fare più nulla: ti voglio.
La mia vera natura s’è rivelata, infine. Non l’avrei mai immaginato. Ero una donna semplice, senza grosse esigenze, in fatto di sesso. Sarà l’età, forse. Il mio ottimo e puro consorte è di una ventina d’anni più anziano di me e ormai al sesso non pensa proprio più. L’uccello non gli tira e il sesso non è neppure più un argomento di conversazione, tra noi. Il problema è molto delicato e non vorrei offenderlo. E poi non credere, sai: per me è veramente difficile parlare di queste cose, anche se apro le gambe, la bocca e le natiche molto facilmente, con te.
Basta che mi guardi, io capisco che mi vuoi. Che sei disposto al peccato più indicibile. Con lui ho provato a parlare, scherzosamente, col sorriso sulle labbra. Magari mentre gli accarezzavo il petto e lo stringevo a me. Ho tentato di dirgli che anche una donna ha le sue esigenze, che esistono dei medicinali: ha sorriso, sicuro della mia devozione per lui; m’ha accarezzata e infine s’è girato dall’altro lato per dormire. Crolla subito, perché di giorno lavora moltissimo. Non saprei dire se ha fatto finta di non capire o se il destino della mia passera non gli interessa proprio più.
E quindi è sottinteso che io mi debba arrangiare, con un dildo o altri attrezzi. Non penso immagini neppure lontanamente che io possa tradirlo, che dia la mia passera, il culo, il seno e la bocca a un altro uomo. Fatto sta che io continuo ad avere un grande, incessante bisogno di cazzo e quindi non riesco più a lasciarti in pace. Lo so: metto a rischio il tuo matrimonio con mia figlia, ma è più forte di me. Mi devi scopare tu, perché non voglio andare in giro a cercare altri uomini, così che lo sappia subito dopo chiunque, nel piccolo paese in cui viviamo.
Abitiamo insieme in questa bifamiliare e quindi tutto può continuare a essere molto discreto, indolore. Hai un lavoro a turni, mentre mio marito e mia figlia di giorno lavorano nell’azienda di famiglia fino a sera. Quindi abbiamo sempre una gran quantità di occasioni, per amarci. Tu adesso però a tutte queste cose non ci pensare e prendimi, maltrattami, fammi dei lividi, fammi soffrire, perché me lo merito. Non pensare a lei, a quanto ami quel viso d’angelo: pensa solo a sborrarmi dentro.
Inculami senza lubrificante, spaccami l’ano. Hai poco più della metà dei miei anni e un membro giovane, ingombrante e duro. Su di me usalo anche come un randello: sbattimelo in faccia senza complimenti e trattami pure da prostituta. Vienimi dentro, fuori: ricoprimi di sborra ovunque vorrai. Zero rispetto, per tua suocera. Poi alla fine prendimi a sberle. Fortissime, mi raccomando. Umiliami. Me lo merito. Perché sono una vera troia: infoiata e pazza di te.
RDA
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Non lasciarti imprigionare da nessun affetto. Preserva la tua solitudine. Il giorno, se mai esso verrà, in cui ti fosse dato un vero affetto, non ci sarebbe opposizione fra la solitudine intima e l’amicizia; anzi, tu potrai riconoscerla proprio a quel segno infallibile. La solitudine è il crogiolo dell’amore. E’ la prova per la quale passano, a livelli diversi, lo sposo, l’amico, il mistico. Essa non è sterile ripiegamento, ma realizzazione della costante novità del desiderio: desiderio dell’altro, desiderio di aprire all’altro quella parte di noi stessi che sfugge al nostro stesso sguardo, a quest’altro che ci è più intimo di noi stessi. Essa è fedeltà al desiderio unico la cui realizzazione non è possibile che nell’invincibile speranza che ne costituisce la forza e che, di supplica in supplica, ci conduce al cuore invisibile del mondo.
Simone Weil
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"io, sta sera, ti sposo"
"accetto"
"ti amo"
Questo l'hanno fatto per me, per te che stai leggendo ma soprattutto per Beppe Vessicchio
#le pecore c'entrano#e c'entranno per sempre#colapesce dimartino#sanremo2023#sanremo 2023#italian tag#italian post
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Curiosità su Julia Roberts e Richard Gere in Pretty Woman 🎬
Ruoli invertiti: Richard Gere inizialmente rifiutò più volte il ruolo di Edward Lewis. Solo dopo che Julia Roberts lo convinse durante un incontro, accettò finalmente la parte.
Cambio di titolo: Il film era originariamente intitolato "3000", in riferimento alla somma di denaro che Vivian (Julia Roberts) riceveva per la settimana. Il titolo venne cambiato in "Pretty Woman" ispirato alla canzone di Roy Orbison, che divenne un elemento distintivo del film.
Scena improvvisata: Una delle scene più iconiche del film, in cui Edward chiude bruscamente la scatola di gioielli sulle dita di Vivian facendola ridere, fu improvvisata. La reazione di Julia Roberts era autentica, e il regista Garry Marshall amò così tanto quel momento che decise di mantenerlo nel film.
Casting di Julia Roberts: Julia Roberts non fu la prima scelta per il ruolo di Vivian Ward. Molte attrici, tra cui Molly Ringwald, Meg Ryan e Daryl Hannah, rifiutarono la parte prima che venisse scelta Roberts. Questo ruolo fu la sua grande svolta, catapultandola verso la celebrità.
Scena delle scarpe: La scena in cui Edward mette la scarpa a Vivian fu un'idea di Richard Gere, improvvisata sul momento. Divenne uno dei momenti più memorabili del film.
Alchimia reale: La chimica tra Roberts e Gere era così forte che ebbe un ruolo significativo nel successo del film. La loro connessione sullo schermo rese la trama romantica più credibile e affascinante.
Performance al pianoforte di Richard Gere: Richard Gere compose e suonò realmente il pezzo al pianoforte presente nella scena dell’hotel. Questo aggiunse un tocco personale alla sua interpretazione, mostrando anche il suo talento musicale.
L’iconico abito rosso: Il famoso abito rosso indossato da Julia Roberts nella scena dell'opera rischiava di non essere creato. Inizialmente, l'abito era stato disegnato in nero, ma la costumista Marilyn Vance decise di cambiarlo in rosso all'ultimo minuto, creando uno dei momenti di moda più iconici nella storia del cinema.
Collaborazione di successo: Pretty Woman segnò l'inizio di una collaborazione di successo tra Roberts, Gere e il regista Garry Marshall. Il trio si riunì nel 1999 per il film Se scappi, ti sposo, che ebbe anch'esso un grande successo al botteghino.
Un successo al botteghino: Pretty Woman fu un enorme successo, incassando oltre 463 milioni di dollari in tutto il mondo. Divenne una delle commedie romantiche di maggior incasso di tutti i tempi, consacrando Julia Roberts come una delle attrici più richieste e Richard Gere come protagonista di spicco a Hollywood.
Crediti: Light Of Rumi / Betty Nurbaety
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In caso ti sposo io
Non so se voglio sposarmi
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Non correte, ché poi cadete.
Una volta, quando compravi un videogioco, quello era. Dovevi uscire di casa, andare al negozio, magari anche fare la fila, e acquistare fisicamente una cartuccia. Ti era richiesto un piccolo sforzo iniziale, siamo d’accordo. Ma poi tornavi a casa, scartavi la confezione, inserivi la cartuccia nel tuo Nintendo 64, lo accendevi e giocavi. Subito. Non dovevi collegarti a Internet, non dovevi fare gli aggiornamenti, non dovevi aspettare. Gli sviluppatori si prendevano magari quel tempo in più per sviluppare, ma poi una volta che era fatta era fatta. Non c’erano “patch”, “DLC”, e nemmeno micro-transazioni. Il lavoro si faceva tutto prima, e meticoloso, perché poi non lo si poteva più correggere. Capite cosa voglio dire? Oggi invece siamo liberi di sbagliare, sempre, in ogni frangente. O quantomeno, di rimediare. È positivo? Be’, a volte sì, certamente. Ma non sempre. Spesso usiamo lo stratagemma del rimedio, per non ponderare correttamente. Per essere più superficiali, meno concentrati. Se sai di non poter sbagliare, non dico che non sbagli, ma sbagli molto meno. Sei più vincolato al risultato, al raggiungimento del tuo obiettivo. Il fallimento ti spaventa, e per questo sei motivato a non commettere errori che non puoi permetterti. Oggi sperimentiamo, sperimentiamo tutti. Sperimentiamo un’esistenza nella quale la cultura dell’errore non solo è accettata (che credo sarebbe giusto), ma anche incentivata, tra le righe. Siamo la società in cui tutto è “liquido”, riciclato o riciclabile, sostituibile o correggibile. Dov’è l’unicità? Dov’è l’imperfezione che tale è e tale rimane, e che è bella proprio per questo? Dov’è la solidità, quella non scalfibile, quella costruita negli anni dei progetti di lungo corso? Oggi è tutto immediato, tutto effimero, tutto risolvibile. Solo all’apparenza, però. Solo materialmente. Solo fisicamente, concretamente, visivamente. Non mi piace il mio naso? Ok, me lo rifaccio. Il mio seno è troppo piccolo? Ok, lo faccio ingrandire. Che dici, mi sposo? Ma sì, tanto se va male divorzio. Faccio sesso con tutti gli uomini che voglio, tanto se rimango incinta abortisco. Dai, me lo faccio il tatuaggio, tanto se poi tra qualche anno non mi piace me lo levo. Eppure tutte le scelte lasciano un segno, anche se vi hanno fatto credere che basta un po’ di alcol e passa tutto. E la coscienza viene marchiata, sia per le cose belle che per quelle brutte. Oggi v’è una rincorsa allo sbaglio di massa. Al provare qualsiasi cosa, ché tanto si può sempre tornare indietro. O almeno così vi dicono. L’importante è correre, correre, correre. Perché i video su Tik Tok durano (o duravano, non sono esperto) un minuto. Bisogna sbrigarsi, sbrigatevi! Non c’è più tempo! Ma per fare che? Vi svelo un segreto: chi vi mette fretta, in generale nella vita, vuole solo che voi facciate qualcosa per lui. Vuole solo avere il controllo su di voi. Non abbiate fretta. Non fatevi terrorizzare dall’attesa. Concentratevi, e date valore al vostro tempo. È prezioso, e non torna.
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Non lo so ma se mi fai la sacher ti sposo
Addirittura! Guarda che non è nulla di troppo complicato (disse quella che non riesce più a fare la ganache come la faceva un anno fa 🙄)
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Matteo l’uomo migliore del mondo!!! Credevi veramente che ti dicessi la verità su di lui? Ahahahahaha è così mi SPOSO🤩
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M'avevano avvisata
Non avrei dovuto cascarci. E dire che m'avevano avvertita: "stai attenta, quello è Alfio e ha l'hobby di sfasciare le famiglie!" Io rispondevo e ridevo: “si, forse sarà pure carino. Ma che mi frega di lui! Non lo penso proprio. Amo Berto, la persona migliore del mondo e me lo sposo tra due mesi.”
Invece, porca miseria ladra, eccomi qua: completamente cotta, asservita a te. Ai tuoi piedi, ad adorare il tuo cazzo benedetto. Quanto lo adoro! Lo voglio... Eccomi domata accanto a te, a sentirmi profondamente tua nell'intimo ma anche in fortissima colpa nei confronti dell'uomo della mia vita futura a due.
Infatti con Berto, che è un tipo solido e molto sicuro di sé, parliamo di casa, lavoro, mutuo, figli, progetti e amore. Oh, quanto amore puro esiste tra me e lui! Mi parla di quanto io sia importante; di come io sia la cosa più bella della sua vita e quindi mi copre di baci, regali e tenerezze. Sono la cocca dei miei suoceri e l'amica intima di sua sorella.
Ma in questo quadretto idilliaco… porca miseria sei capitato tu. Per sconvolgermi la vita. Che tu sia maledetto: non provavo emozioni così forti da anni. T'ho conosciuto al compleanno di un comune amico; la festa era nel nostro solito locale favorito, dove ero andata con un paio di colleghe, quelle che subito m'hanno messa in guardia a proposito di te. Non ti si poteva non notare.
Arrogante e spavaldo, mi sei stato immediatamente sulle palle. Appena poche chiacchiere tra noi e, spudorato ma irresistibile, m'hai presa da parte e m'hai chiesto di rivederci. Io ti ho detto che sto per sposarmi e tu m'hai risposto che… non sei geloso. Che battuta idiota! Non ti sopportavo. T'avrei ucciso seduta stante.
Ma comunque, non so perché, io ancora più scema di te ho accettato di fare due passi insieme nel parchetto dietro al locale. Be’, alla fine sembravi anche un innocuo idiota, uno che mi sarei potuta anche divertire a prendere per il culo. Perciò mi sono rilassata.
Ho pensato che alla fine quelle su di te erano solo le chiacchiere invidiose di qualche volpe spelacchiata che non arriva più all'uva ed ero anche lusingata dalla tua gentilezza e della cortesia a me riservate! Però: che galantuomo. Poi, quando eravamo abbastanza lontani dagli altri, d'un tratto m'hai afferrata, messa contro un albero e baciata a sorpresa, palpandomi direttamente il culo e il seno.
Stronzo impudente! Ma... chi cazzo pensavi di essere, per trattarmi così? Avrei dovuto essere incazzata e reagire; tirarti un cavolo di ceffone e chiuderla lì. Invece non so cosa m'abbia conquistata di te: ho solo sentito le mie labbra aprirsi completamente e la mia lingua rispondere. E il mio corpo farsi molle, stringersi a te adattando il bacino al tuo rigonfiamento. T'ho anche messo la mano sulla nuca, per attirarti e stringerti a me.
Ma è durata forse solo un minuto, questa emozione proibita. Che vera puttana! Sono subito scappata via. Rimescolamento di valori, vergogna, e anche un sentimento lusinghiero di gioia per essere tuo oggetto di desiderio. Volevi me! Tra tante bellissime ragazze libere… Però ho cercato di atterrare in emergenza; quindi dalla sera stessa giù con messaggi di: “basta! Non cercarmi più, per favore...”, “non è successo nulla.” E infine: “senti: è meglio che dimentichiamo entrambi.”
Ma quando dopo alcuni giorni hai smesso di messaggiarmi... ti ho cercato io. Non resistevo più. Oggi tra noi ormai parole pochissime: mi fai entrare in casa tua, mi ordini di spogliarmi e io eseguo. Con gli altri parlo di ciò che succede intorno a noi, nel mondo, delle nozze prossime venture, di quanto io ami Berto e del nostro futuro in coppia. Con te invece non esiste altro che una insaziabile voglia di sesso tra me e te.
Non vedo l'ora di soddisfarti, di succhiartelo e avere addosso il tuo corpo che mi si struscia, mi penetra padrone e signore. Non desidero altro che tu prenda possesso di me. Anche ora: sono qui dopo l'amore ad adorarti, a farmi penetrare l'anima dal tuo odore pungente e ad aspettare. Sono sempre pronta, se a volte avessi ancora voglia del mio corpo. Io sono qui e di te non mi sazio mai.
Ormai, sia quando sono sola che facendo l'amore con il mio futuro sposo, non penso altro che alla tua prorompente virilità dentro di me. Non vedo l'ora di allargare le gambe o il culo per farti entrare. Mi tengo in forma, massaggio e rassodo i miei seni solo perché siano pronti a reggere gli assalti della tua bocca affamata. E tu allora mangiami le tette, mordimele. Poi leccami a lungo la fica e fammi godere. Scopami fino a che vuoi; riempimi. Sborra dove vuoi.
Non so se e quanto potrà continuare, tra noi, ma è certo al mio cuore che a te io non voglio rinunciare. Mai. Sarò in apparenza una sposina irreprensibile e devota. Resterò accanto a Berto; diventerò docile e fedele. E poi mi sorprenderò anche una mammina timida e amorevole. Amo il mio futuro con lui: egli rappresenta la stabilità della famiglia.
Però tu sei il mio segretissimo peccato. E a una tua semplice chiamata correrò sempre a succhiartelo, a leccarti le palle e farti godere. Spudorata, traditrice. Puttana, puttana, puttana: si io questo sono. Una donna senza vergogna né morale. Quando vorrai, verrò da te. Non posso proprio rinunciare al gusto meraviglioso del tuo seme caldo nella mia gola e a sentirmi spaccare il corpo dal tuo enorme e stupendo membro. Ti amo.
RDA
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L'innamoramento semplicemente accade, non è nelle tue mani.
E quando finisce... è lo stesso.
Non è nelle tue mani.
Non lo è mai stato... ed anche se non ti piace questa visione delle cose, che cosa posso farci, l'amore segue le sue regole, non le nostre.
Il pensare di poter controllare l'amore è il problema.
Il non accettare che sia fuori dal nostro controllo... non ci piace come idea.
L‘assurdità poi, sarebbe quella di pretendere di poter "supervisionare" i sentimenti altrui vivendo nelle aspettative. O meglio, paure.
Come se l'amore fosse meccanico e prevedibile.
Amore in scatola da montaggio, un amore stile Ikea che porti a casa e che poi monti seguendo le istruzioni: prima lo sposo, e poi, ci penserò io a cambiarlo.
Lavorare su se stessi per aprire il cuore e aprirsi all'amore non dipende da qualcun altro. È un fatto del tutto personale ed interiore.
E' un lasciar cadere l'ego...
Se comprendi, tu non aspetti che qualcuno ti faccia innamorare, ma ti apri alla vita totalmente e ti scopri già innamorato, innamorato senza un oggetto d'amore.
O meglio, tutto diventa oggetto d'amore, ma senza attaccamento, senza alcun bisogno di catturare la preda.
Ma all'ego non basta amare, deve possedere e avere sotto controllo l'oggetto d'amore, si, perché in questo caso, la persona diventa un oggetto, la si vede come un oggetto la persona amata, quando l'amore si mischia all'ego.
Dove prevale il piacere e la soddisfazione d'aver conquistato qualcuno, e che ora è sotto il nostro potere d'amore: perché lui è mio; perché lei è mia.
Una medaglietta appuntata sul petto per sentirsi speciali.
Meglio di una seminario sull'autostima...
Se l'ho conquistato/a, allora significa che io valgo, allora io piaccio, allora io sono.
Più alto l'obbiettivo raggiunto, più in alto mi sento anch'io.
Tutti cercano di conquistare delle persone "speciali" allo scopo di sentirsi speciali.
Stare con una persona semplice e normale non appaga il nostro ego, la nostra vanità, il nostro egocentrismo.
Io sono speciale, che non significa altro che: superiore agli altri.
E dunque: io voglio accanto a me una persona "altrettanto" speciale.
Amore ed ego mischiati, come acqua e fango mischiati, una soluzione chimica interiore che risulta imbevibile ed indigesta.
Più ti senti superiore agli altri, più cerchi persone che tu reputi speciali.
Ovviamente rimarrai deluso/a da costoro quando ti abbandoneranno da lì a poco, perché anche loro, in fondo, cercavano delle persone speciali.
Chiusi all'interno di uno scafandro ideologico non riusciamo a sentire d'essere immersi in un immenso oceano d'amore e di coscienza.
Roberto Potocniak
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Ricordi....
Emozioni, ricordi,riflessioni.
Queste sono le parole che mi vengono in mente in queste settimane di luglio. Settimane indimenticabili, già nel lontano luglio del 1985, precisamente l'8 vestita di tutto punto, mi accingevo ad affrontare la prova orale dell'esame di maturità, non avevo voluto nessun "compagno" di scuola con me, forse perché iscritta al serale avevamo età e sogni diversi, vuoi perché ero sempre stata un orso solitario, inoltre ai miei familiari dei miei sogni non sapevano che farsene, loro erano materialisti, l'unico obbiettivo per loro era che finalmente trovassi un lavoro migliore e che portassi casa un buon stipendio(da consegnare ovviamente a mia madre) .
Dopo lunghe ed interminabili domande uno dei professori mi chiese se avessi qualche sogno nel cassetto e quale avrei realizzato per primo.
Senza pensarci risposi, fra 12 giorni mi sposo.
Un silenzio strano avvolse l'aula, poi si gratularono.
Non presi un buon voto, ho sempre ribadito che
l'esame di maturità è un terno al lotto,(qui non acciungo altro) e poi in quel momento avevo altre cose in testa...
Infatti da lì a qualche giorno avrei indossato il mio bellissimo abito bianco, per il quale avevo fortemente combattuto.
Per mia madre erano soldi sprecati, potevo indossare quello di mia cugina o di mia cognata, ma quella volta vinsi io...
quel mio abito lo conservo gelosamente, in fondo il giorno del mio matrimonio insieme a quello della nascita dei miei sono stati i giorni più belli della mia vita...
Così caro Antonio il 20 luglio dell'85 divenni tua moglie, ero poco più che ventenne, pensate non sapevo nemmeno come si accendeva un gas o come si faceva la lavatrice, ecco con te sono cresciuta, sono diventata donna, ti ho amato e ti amo con tutta me stessa, grazie a te sono diventata mamma. Con il tempo sono diventata acida, autoritaria, per i vari impegni poco presente,
arrabbiata con Dio, con la vita stessa perché ti aveva portato via da me, dai nostri bambini troppo presto...
Con te ho vissuto 17 anni indimenticabili...
Il 20 luglio saranno 39 anni dal nostro si, qualche giorno dopo il tuo 65esimo compleanno, chissà cosa ci avrebbe riservato la vita, questa vita che con il tempo e tanta buona volontà ho imparato nuovamente ad amare, un bacio al cielo. C.G.
Miss Camomilla
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