#tesi magistrale
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Sto per iniziare la tesi!
Dita incrociate ᕙ(ಠ ਊ ಠ)ᕗ
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Letteratura comparativa
Caratteristiche generali
La letteratura comparativa è un campo di studio che si concentra sul confronto e sull'analisi delle opere letterarie provenienti da diverse culture, lingue e tradizioni. Questo approccio consente di individuare similitudini, differenze e influenze tra le opere letterarie di diverse parti del mondo.
L'obiettivo della letteratura comparativa è quello di esplorare i temi universali presenti nelle opere letterarie, nonché di comprendere meglio le culture e le società attraverso le loro espressioni artistiche. Questo campo può coinvolgere diverse discipline, tra cui la letteratura, la storia, la sociologia, la filosofia e la teoria critica.
Gli studiosi di letteratura comparativa esaminano le opere letterarie sia in termini di contenuto che di forme letterarie, analizzando le tecniche narrative, i motivi ricorrenti, i contesti storici e culturali, nonché le influenze reciproche tra autori e opere.
La letteratura comparativa può essere applicata a diversi periodi storici e generi letterari, consentendo agli studiosi di esplorare connessioni e contrasti tra opere classiche e contemporanee, così come tra opere di narrativa, poesia, teatro e saggistica.
In sintesi, la letteratura comparativa è un campo interdisciplinare che promuove una comprensione più profonda delle opere letterarie e delle culture globali attraverso il confronto e l'analisi critica.
La letteratura comparativa è un campo accademico e critico che si occupa dello studio e del confronto tra le opere letterarie provenienti da diverse culture, lingue e tradizioni. L'obiettivo principale della letteratura comparativa è quello di esaminare le somiglianze e le differenze tra le opere letterarie al fine di comprendere meglio i temi universali, i motivi ricorrenti e le influenze culturali e storiche che permeano le opere.
Questo campo multidisciplinare si basa su una vasta gamma di teorie letterarie, critiche culturali, studi storici e conoscenze linguistiche. I ricercatori di letteratura comparativa esaminano sia le opere letterarie classiche che contemporanee, confrontando, ad esempio, opere della letteratura occidentale con quelle della letteratura orientale, o confrontando la narrativa di diverse epoche storiche.
La letteratura comparativa può essere utilizzata per analizzare le influenze culturali reciproche, le traduzioni letterarie, la ricezione delle opere in contesti culturali diversi e molto altro ancora. Questo approccio multidisciplinare consente ai ricercatori di ottenere una prospettiva più ampia sulle opere letterarie e sulle culture che le producono.
Alcuni temi comuni che emergono nello studio della letteratura comparativa includono il viaggio, l'esilio, l'amore, la guerra, la migrazione e la diaspora, ma il campo è estremamente vasto e può essere applicato a molte altre tematiche e generi letterari.
In breve, la letteratura comparativa si propone di esaminare le opere letterarie in un contesto globale, evidenziando le connessioni e le influenze tra le culture attraverso l'analisi critica e comparativa delle opere.
Metodo comparativo in una tesi di diploma in linguistica
Il metodo comparativo è un approccio comune utilizzato in molte discipline, compresa la linguistica, per esaminare le somiglianze e le differenze tra due o più fenomeni linguistici, linguaggi o varietà linguistiche. Quando si utilizza il metodo comparativo in una tesi di diploma in linguistica, ci sono diversi modi in cui può essere implementato. Di seguito sono forniti alcuni suggerimenti su come potresti strutturare e utilizzare il metodo comparativo nella tesi di diploma... Identifica i fenomeni linguistici che intendi confrontare. Questi potrebbero includere, ad esempio, strutture grammaticali, fonologia, semantica, pragmatica o aspetti sociolinguistici di due o più lingue o varietà linguistiche.
Stabilisci i criteri di confronto in base ai quali esaminerai i fenomeni linguistici. Ad esempio, potresti voler confrontare la frequenza di determinati costrutti grammaticali, l'uso di determinate forme verbali, la struttura sillabica o l'intonazione.
Raccogli dati pertinenti per i fenomeni linguistiche che stai confrontando. Questi dati potrebbero provenire da corpora linguistici, interviste, questionari o altre fonti pertinenti.
Analizza i dati raccolti utilizzando i criteri di confronto definiti. Cerca di individuare somiglianze e differenze significative tra i fenomeni linguistici studiati.
Interpretare i risultati dell'analisi dei dati. Cosa dicono queste somiglianze e differenze sulla struttura o sull'uso delle lingue o varietà linguistiche considerate? Quali implicazioni hanno i risultati per la teoria linguistica o per il contesto in cui le lingue sono parlate?
Discuti le implicazioni dei tuoi risultati e fornisci una riflessione critica su ciò che hai scoperto. Questo potrebbe includere considerazioni sulla variazione linguistica, sull'acquisizione linguistica, sulla politica linguistica o su altri aspetti rilevanti.
Riassumi le principali scoperte della tua analisi comparativa e sottolinea l'importanza dei tuoi risultati per il campo della linguistica o per il contesto specifico della tua ricerca.
Infine, suggerisci possibili direzioni per la ricerca futura basata sui risultati della tua analisi comparativa. Ciò potrebbe includere ulteriori esplorazioni di specifici fenomeni linguistici, l'espansione del confronto a più lingue o varietà, o l'applicazione dei tuoi risultati a contesti specifici.
Assicurati di fornire una chiara esposizione della metodologia utilizzata nel confronto e di supportare le tue conclusioni con dati empirici solidi.
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In triennale ho fatto la tesi con una prof che aveva ben due assistenti, dunque relegava a loro il compito di assistere gli studenti. A me è toccato Ciro, che posso dire mi ha insegnato tutto quello che so (poco) su come si scrive una tesi. Conservo ancora il foglio word dove scrisse tutte le regole precise e dettagliate sui caratteri da utilizzare, su come si scrivesse la bibliografia e sitografia. Poi mi ricordo che quando mi stressavo troppo mi diceva sempre di prendermi una pausa e andare al mare (giugno e luglio sono stati i mesi non stop di scrittura perché poi mi sono laureata ad ottobre). Una cosa che non ho mai capito è quando mi disse "scrivi bene ma in modo troppo complicato" 🫠
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“Mi sono laureata perfettamente in corso con la media del 29.5…” Ma scrive la tesi magistrale su Paso Adelante* e magari prende anche il massimo. Tratto da una storia vera di una discussione di “tesi” che si terrà tra sei giorni. “Eh e chi sei tu per giudicare, sarà un caso limite e chiunque deve poter laurearsi coi propri mezzi di partenza”. No, questa è proprio la media qualitativa degli elaborati finali in lingue prodotti nel mio dipartimento, e forse non soltanto nel mio. Però poi veleno e bile se li beccano i fuoricorso o chi non ha fatto l’Erasmus. Per il resto, liberi tutti, largo alla Fiera delle Puttanate!
#Era da un po’ che non ‘facepalmavo’ così tanto su di una ‘tesi’…#Ma ripeto: ogni tre mesi il calendario delle sedute di laurea è fonte di immense perle.#* per chi non ha idea di cosa sia si tratta di una specie di serie tv forse ispanoamericana anni 2000 incentrata su di una scuola di ballo#Almeno credo di ricordare – non intendo informarmi.
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Aver preso 30 in storia mi spezza e mi fa venire ancora più ansia e aspettative su me stessa per diritto ue e sto leggermente procrastinando.
Allora: sono sei crediti, otto capitoli, orale, esame del dipartimento di giurisprudenza e io sono di scienze politiche quindi mi sento piccolina piccolina. Ci sono tre gruppi di prof a interrogare: la prof, un'assistente un po' cattiva e due assistenti ragazzotti che tentano un po' di fare il poliziotto buono e quello cattivo. L'esame sarebbe il 18 ush che paura dirlo. Ho una paura matta mattissima. Ultimo esame, ultimissimo. Dopo questo correggo e stampo la tesi (che è già finitissima) e faccio domanda di laurea. E mi laureo dal 16 dicembre. Se non riesco finisce tutto questo e non sarei più neanche iscritta alla magistrale.
Che cazzo di paura, aiuto, aiutatemi. Vorrei studiare, ma mi sento paralizzata e ho tanto bisogno di leggerezza per un attimo. Ho fatto pausa per una settimanella tipo, sono cattiva? Mi sento davvero tanto cattiva. Sono così stanca di stare male per gli esami, non ce la faccio più. Dopo questo esame psicologa e palestra, giuro. Basta... :c
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NON PUÒ LEGGERE NE SCRIVERE MA SI LAUREA GRAZIE A MAMMA E SORELLA
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Nazarena Savino è una ragazza pugliese di 26 anni, all’età di 18 le è stata diagnosticata una malattia neurologica che le impedisce di leggere e scrivere. La madre Lea e la sorella Swami sono diventate le sue mani e i suoi occhi e grazie al loro aiuto la studentessa ha potuto conseguire la sua terza laurea.
La laurea in Storia dell’arte presso l’Università del Salento è la seconda magistrale che Nazarena ottiene. La sua tesi, intitolata “Scale e risalite in Architettura per un equilibrio tra accessibilità e fruibilità”, è un’analisi con osservazioni innovative sull’inclusione nei contesti storici e negli edifici antichi. Nazarena ha indagato come le scale, spesso viste come barriere architettoniche, possano essere trasformate in elementi che favoriscono l’accessibilità, sottolineando l’importanza di un’architettura inclusiva. La sua tesi è un appello e un incentivo a creare un patrimonio culturale accessibile a tutti.
Durante la cerimonia di laurea, Nazarena è stata premiata come la studentessa più meritevole dell’anno accademico della sua università, raccontando il suo percorso di vita e l’importanza di non arrendersi mai. “Questa laurea la dedico a tutte le persone che lottano per la libertà e contro i pregiudizi legati alla disabilità. È un invito a unirsi per un futuro migliore” ha detto davanti a centinaia di studenti e professori che hanno partecipato. “Ai giovani dico: lottate per i vostri diritti e per affermare le vostre capacità. La perseveranza è la chiave del successo. Ogni sfida è un’opportunità per crescere e diventare più forti”.
___________________
Fonte: Università del Salento
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Ciao
Qual è il motivo per cui Yukio Mishima ti affascina così tanto? Qual è la cosa che ti piace di più di questo scrittore?
Ciao a te!
Grazie mille per questa domanda sul mio amore puro 💘
Mishima mi ha colpito da subito nel lontano 2017 per una cosa in particolare: in tempi molto poco sospetti, già praticava body building!
Essendo io ai quei tempi alle prime armi è stato interesse allo stato puro da subito, specie se consideriamo che viene da un contesto molto lontano da quello euro-americano.
Ovviamente poi ho studiato meglio anche il suo pensiero e il motivo del suo interesse nel culto del corpo (che spiega nel saggio "Sole e Acciaio") e mi sono ritrovata in molti punti del suo pensiero. In verità è stato un grande appassionato della letteratura classica greca e grazie a questo, molte delle sue idee erano letteralmente visionarie e incomprensibili per il Giappone della sua epoca.
Poi, vabbè, con lo studio per la tesi magistrale sono scesa ancora più a fondo ed è stato ancora peggio! Mi sono ritrovata persino nella sua psicologia complicata e ho completamente perso la testa per lui.
Il suo pensiero è sempre stato un mix esplosivo di contrapposizioni super affascinanti... talmente esplosivo che non a caso ha dato un po' di matto facendo golpe e seppuku.
#Mishima Yukio#mishima è mio <3#ovviamente nella mia testa sono io l'unica a poter capire il suo pensiero contraddittorio al 100%#三島#三島由紀男
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settimana prossima ho l'ultimo esame della magistrale nonché l'ultimo esame (inteso come cose da studiare) della mia vita
tesi a parte non dovrò più leggere, sottolineare, schematizzare, riassumere e ripetere e penso che tutto questo mi mancherà perché sono in questo mondo praticamente da sempre e sapere che tra qualche mese (dopo la laurea) non dovrò più fare queste cose mi fa venire un senso di vuoto
#cioè non ci sarà un nuovo anno accademico ad aspettarmi#mi fa stranissimo#sto iniziando a cercare lavoro e non so ancora dove andrò e cosa farò#e questa incertezza mi fa stranissimo perché sarà tutto nuovo e non so nemmeno come immaginarmelo#poi sono un po' scoraggiata perché nella mia zona non so se troverò delle opportunità concrete oppure dovrò trasferirmi in città (cosa che-#- mi spaventa) e in più molte aziende richiedono due/tre anni di esperienza e competenze che io ora non ho#ma come fanno a pensare di trovare giovani lavoratori che quasi sempre non hanno esperienza mettendo questa esperienza nei requisiti? ���#poi critico anche il fatto che l'università non formi per il mondo del lavoro perché di pratico (almeno nella mia uni) non si fa nulla -#- tirocinio a parte ma quello dipende dalla disponibilità dell'azienda a starti dietro e spiegarti come funzionano le cose#boh speriamo bene 🍀🐞🤞#però che ansia 😖
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no comunque morendo la mia correlatrice in magistrale era la mia relatrice in triennale (se ti trovi bene ti trovi bene <3 avrei dovuto farla tutta con lei tbh) e mi ha “criticato” la stessa roba nella tesi di triennale: non so scrivere le transition sentences. raffaella mi dispiace faccio ancora cagare con l’academic writing mi vuoi ancora bene
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Voglio Bigmama a condurmi pure la discussione della tesi magistrale
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Dove sei stata in Asia?
sono stata tre mesi in Vietnam per la ricerca tesi di magistrale (ora sono tornata :P)
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Insomma... Andrea dice che ultimamente uso spesso "insomma" quando parlo e io non me ne rendo conto.
Ma insomma, dicevo, ho preso questa laurea magistrale. E più che del voto altissimo sono contenta del mio progetto di tesi. Ho tradotto insieme a questa mia amica un'opera mai tradotta prima di un autore russo poco o quasi per niente conosciuto in Italia. E ora che la laurea è passata, ci stiamo mettendo a lavoro per rendere la traduzione pubblicabile. La nostra relatrice ci appoggia e ci aiuta, quindi, se tutto continua ad andare come deve, a breve nelle librerie (penso, spero) ci sarà questo racconto lungo di Slepcov sulla cui prefazione troverete scritto "Traduzione di Miriana...". A dirvela tutta, io non vedo l'ora. È questo che voglio fare nella vita e mi auguro sia solo l'inizio.
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Mentre perdevo tutto: il lavoro, la stima dei miei cari e di me stessa, la fiducia nella persona che amo, c'era una cosa che resisteva.
Già prima che la valanga mi travolgesse, il volontariato con i migranti era l'unica cosa che mi entusiasmava e mi faceva sentire bene. E da lì ho voluto ripartire e ricostruirmi.
Negli ultimi cinque anni ho cambiato città, ho ricominciato a studiare, mi sono laureata, sono diventata assistente sociale, ho continuato a studiare, sto scrivendo la tesi della magistrale ed improvvisamente, proprio quando stavo perdendo il senso di tutto quel tempo passato sui libri, è arrivato un lavoro, quasi per caso.
Non un lavoro qualsiasi. Un lavoro come assistente sociale un un progetto di accoglienza per migranti.
Mi chiedono se mi sento emozionata e la verità è che non lo sono. Sono stranamente tranquilla, come se avessi sempre saputo che questo giorno sarebbe arrivato, come se fosse stato già deciso sin dall'inizio.
È un lavoro in una cooperativa e per molti assistenti sociali non è il massimo cui ambire ma per me è il lavoro più bello del mondo, è una perfetta chiusura e il miglior inizio.
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Ho saputo che una collega (piuttosto arrogante ed elitista, in verità) ha 22 anni ed è al secondo anno di magistrale, il che implica che abbia finito la triennale a 21 anni esatti, o magari perfino prima di compierli. Senz’altro è stata favorita dal destino, perché tanto per cominciare ha iniziato la scuola a cinque anni, e come è risaputo di solito le famiglie che ti piazzano sui banchi di scuola quando ancora a stento minzioni e defechi in autonomia ti vogliono operativo per la società, brillante e scattante il prima possibile. Spesso, dicevo, è una profezia che si autoavvera e questo è uno di quei casi.
Ieri ho passato una giornata bella e distesa dopo molto tempo (laurea inclusa, ahimè, che mi è scorsa davanti come un insieme di fotogrammi frenetici e sempre impietosamente inframezzati dai dissesti di salute) ma soprattutto in cui mi sono sentita viva, fisicamente e intellettualmente, in cui ho molto camminato, immaginato e discusso, che sono tre tra le mie attività preferite al mondo, che qualcuno definirebbe gratuite solo perché è venuto al mondo con tutti gli ingranaggi integri.
La sera, ho raggiunto il culmine dell’eccitazione intellettuale della giornata vedendo la prima dell’Amica Geniale. Durante certe scene ho proprio ripreso contatto con me stessa e con certi miei aspetti sopiti e sviliti attraverso il monologo interiore di Elena e la forza di quelle parole. So che non è alta letteratura e non mi interessa; a discapito di una nostra certa reputazione certe storie fanno semplicemente al caso nostro, e quando le incontriamo non si compie che un incontro destinico. Arrivata la notte, quindi, dopo tanto tempo mi sentivo tronfia e trionfante, a dispetto di tutto, non curante per una volta del fatto che quello appeno trascorso non possa essere per impedimenti tecnici lo standard delle mie giornate. Altrimenti sarei stata altrove e con chissà quanti altri progetti a gonfiarmi il cuore. Comunque, ieri sera davvero non me ne importava un bel niente e mi facevo forte della mia bella, fluida (e per questo più unica che rara) giornata. Mi sono poi anche ricordata che in una delle nostre ultime telefonate quel controverso personaggio che è il mio relatore, il docente più odiato, temuto, frainteso, sbeffeggiato del dipartimento mi ha detto che quando scriveremo l’articolo a quattro mani mi toccherà una verifica della parte di cui sarà autore, onde evitare che non rispetti le informazioni della tesi “per assicurarsi che non abbia scritto cavolate”. Il terrore della facoltà mi chiede quindi da fargli da revisore di bozze per non tradire la natura del testo da me scritto. Chi avrebbe mai potuto dirlo? Quanta gloria, anche se arrivata in gran ritardo. Eppure, quando poco fa ho appreso le notizie biografiche sulla collega giovanissima ho provato di nuovo quel maledetto complesso di inferiorità, simile al malessere fortissimo che mi ha colto tutte le volte che ho presenziato a discussioni di tesi prima che arrivasse la mia. Ho naturalmente anche pensato che se relatore avesse incontrato lei anziché me ci avrebbe scommesso cento volte di più, non solo per la tenera e ancora malleabile età, ma soprattutto per la disponibilità sia monetaria che di salute ad aderire a possibili iniziative. Eppure non è successo: le parche non si sono prese la briga di filare questa particolare trama e hanno invece accordato la loro benevolenza alla mia. Quanto durerà? È mai iniziata davvero, mi chiedo? C’è qualcosa di ufficiale in ballo o tutto si risolverà in una trita accozzaglia di parole fatue e promesse vane, che ti fanno tirare avanti con corpo e mente per qualche giorno (o qualche settimana) per poi mandarti al tracollo perché, date le restanti circostanze di vita, altri appigli non possono fisiologicamente e materialmente esistere e/o ripresentarsi in una serie combinatoria altrettanto felice e favorevole? Non so dirlo. D’altronde, relatore non insegna né vive neanche più qui e proprio adesso sta attraversando una metamorfosi psichica massiccia che potrebbe facilmente distoglierlo, a dispetto di qualsiasi stima giurata, dalle promesse fatte. E infatti non ci sentiamo da un bel po’, ma non voglio pensarne male. Forse se la laureata a 21 anni fossi stata io, il mio percorso non sarebbe stato pronto ad accogliere certe congiunture che sono arrivate molto più in là, ma con grande forza vitale. Il fatto è che, come dico sempre a mia madre, non è che i problemi ci sono stati e ora son finiti. Ci sono ancora e anzi si sono complicati e sono peggiorati. Per cui non si può nemmeno dire:“eh vabbè, sei in ritardo, in grande ritardo, ma ora sei a completa disposizione”, perché semmai è il contrario. E non ho nessuno con cui mettere a fuoco tutto questo che non sia io stessa, senza che, eventualmente, il mio racconto venga distorto, per esempio per produrne facili soluzioni che comunque, per mia fortuna, insieme a molte altre operazioni cognitive semplificatorie per chi le compie, hanno smesso di offendermi.
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Allora piano per i prossimi giorni:
Domani mattina test di inglese per entrare in magistrale. Sono preparatissima e ogni test mi dice che ho il c1? Sì. Ho comunque una paura matta e studierò fino a notte? Esatto. Ovviamente nessuno lo sa in famiglia e pochissimi tra gli amici; cerco nonnine che facciano un rosario per me e/o maghe bianche che facciano qualche rito propiziatorio. Per chi ha la mia bambolina wodoo: falle scrivere delle cose giuste in inglese alle undici grazie tvb
Domani poi riposino e passeggiata con amica e la sera spero a letto presto
Sabato e domenica farà più fresco, cercherò di scrivere la tesi e raccogliere le cose per il viaggio dai genitori di G. e per casa di mia sorella, dove andrò da lunedì
Tutte le cose di cui parlo e per cui mi agito sono quelli che vengono chiamati first world problems, ma pensare anche a questo mi fa sentire anche peggio perché il mio obiettivo sarà sempre salvare tutt* e sono consapevole che non ci riuscirò
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Settembre* e cambiamenti, le due cose che ho sempre fatto fatica ad affrontare.
Quella di ora non è la solita routine, non sono i soliti respiri, la solita vita. È un po' come l'orario provvisorio a scuola, te lo ritrovi ma non sai quando cambia. E quando cambia ti fa schifo comunque e vorresti fosse diverso, ci metti un po' a tirarne fuori il meglio.
(Fa caldo e freddo ma voi avete già il piumone?)
Irma, la mia prima bici bolognese, ci ha abbandonato, ruggine e san pietrini hanno spezzato il manubrio..Benvenuta Bulma!
C. non fa altro che studiare cose vecchie e ne inizia veloce già di nuove. L'ansia è sempre tanta e a volte ci servirebbe più ossigeno, ma da Ottobre potrebbe essere tutto finito e finalmente lei potrebbe frequentare un'università che le piace davvero. Siamo dovuti tornare in Lombardia per due giorni..aiuto.
Vorrei solo vederla felice e fare tante giravolte, sono stati mesi difficili, grigi e incompresi.
La tesi è bellissima e io sono tanto fiero di lei!
P.s. ripetendo storia per l'esame con lei ora so l'epoca Giolitti molto bene, credo..
Ospitiamo a tempo indeterminato E., una sua amica storica che cerca casa per iniziare la magistrale qui a Bolo mentre finisce gli ultimi dettagli per la laurea. Stiamo strettini e stressatini in 3 in casa, ma sembra di essere in una sitcom e troviamo il modo di sdrammatizzare sempre.
Vediamo serie TV: "The Bear" e "OMITB".
Io a lavoro sto praticamente cambiando tutto, collegh3, servizi, orari, luoghi. Per coprire le ore faccio tutti i giovedì, venerdì e sabato notte..Inizio a sentire i 30 anni e mi fa male il ginocchio. 15 mila passi a serata oh..
(Cercate "Nottambula" su Instagram).
Rastignano è lontana ma ci arrivo in meno tempo che a Barca, c'è molto silenzio per le strade, beat* loro la notte.
Da Novembre dovrei lavorare con orari differenti e più stabili, sempre salvo casini dell'ultimo momento by Comune di Bologna.
A me e a C. rode tanto non riuscire a fare più vita sociale se non la solita passeggiata per la spesa o per mangiare qualcosa al volo, ci stiamo perdendo un po' di serate carine del weekend, Bologna va tanto veloce, come sempre. Ti riacciufferemo, occhio a te!
Siamo un po' dei fantasmi con amic3 e ci dispiace, prevedo seratine giochi da tavolo in casa e uscitine indie.
(Dobbiamo ancora fare la "serata proiettore", film da consigliare per serata trash tra amiki?)
Sto suonando e cantando un po' di più anche grazie a G., qualche ginseng di troppo mi farà schizzare il cuore, ma ne vale la pena per la musica. Da novembre spero di mollare il lavoro di notte, spararmi qualche jam in settimana e aiutarlo di più con la band, sento che sta andando meglio.
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Settembre è sempre stato così, "provvisorio".
Con l'asterisco.
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