#teresa panduri
Explore tagged Tumblr posts
ilsaggiatorepg · 7 years ago
Text
DUE RECENSIONI DI “QUALCOSA C’INVENTEREMO”
-a cura della prof. Di Fabio e della classe II B -
Tumblr media
Recensione Positiva:
Questo  romanzo  racconta  la storia   di   due   ragazzi   rima-sti  orfani,  Mirko  e  Tommaso:  Mirko  il  tipico  ragazzo  forte,  anche  se  dolce  e  tenero,  che  farebbe  di  tutto  per  il  fratel-lo  pur  di  non  fargli  mancare  niente, sebbene dimostri le sue debolezze.  Tommaso  il  tipico  bambino  innocente,  che  vede  del  buono  in  tutti  e  che  non  si  rende  conto  realmente  di  quanto  sia  complicata  la  loro  vita e di quanto sia difficile il mondo. La loro vita dipende da zio Eugenio, una figura poco presente, che si ritrova dal nulla a farsi carico di due giovani vite ancora inesperte e difficili da domare. Mirko viene a trovarsi in situazio-ni  scomode,  probabilmente  dettate  dall’età  e  dall’istinto,  che lo porteranno a scelte sbagliate, ma d’altronde la vita è così: le decisioni sbagliate accrescono la tua esperienza, e l’esperienza ti porta a fare le scelte giuste. Infatti Mirko e Tommaso affronteranno molti ostacoli e difficoltà che,diversamente dagli altri ragazzi, li hanno resi responsabili e capaci di affrontare la vita. Giorgio Scianna è l’autore del libro: lo ha pubblicato per la prima volta nel 2014 e fa par-te della collana I Coralli; è nato a Pavia nel 1964 e lavora a Milano. Con questo romanzo Scianna vuole farci capire che talvolta anche i ragazzi o i bambini possono compor-tarsi da adulti; infatti Mirko si è trovato in un battibaleno a dover fare sia da madre che da padre a Tommaso. Però anche se vuole o deve sembrare responsabile o se assume la figura di genitore, non manca mai di dimostrare che è un  ragazzo  e  come  tale  anche  lui  ha  delle  mancanze:  in-fatti si fa allettare dal viaggio a Madrid senza pensare alle conseguenze. Mirko, nonostante sia bravo a scuola, nello sport  o  a  presentare  allo  zio  lo  scontrino  di  ciò  che  com-pra,  ancora  non  è  pronto  a  ricoprire  il  ruolo  di  genitore.  Scianna  ci  vuol  far  capire  che  prima  di  diventare  adulti  bisognerebbe  imparare  ad  essere  ragazzi,  non  dobbiamo  crescere  subito  o  maturare  velocemente,  ma  anzi,  dob-biamo cercare di vivere al meglio tutte le fasi della nostra crescita. Inoltre l’autore ci insegna che non bisogna repri-mere i sogni o i desideri dei figli, come invece fa zio Euge-nio con Mirko: il ragazzo si trova sempre un muro davanti ogni  volta  che  prova  ad  esternare  un  desiderio.  Questo testimonia  anche  la  sua  voglia  di  scappare  da  Milano  e  di ribellarsi al mondo degli adulti: invece di rinunciare al viaggio, si fa prestare dei soldi da un delinquente. Il titolo del  libro  si  riferisce  al  fatto  che  i  due  ragazzi  sono  presi  alla sprovvista dalla morte dei genitori e per questo, sono costretti a “inventarsi” qualcosa per sopravvivere, nono-stante la presenza degli zii. Inoltre Tommaso, il più picco-lo, è la dimostrazione che, malgrado i mille sforzi degli zii di  non  fargli  mancare  nulla,  ciò  che  veramente  è  assente  è l’affetto e l’amore. Questo è un romanzo da leggere tut-to d’un fiato, capace di farti scendere qualche lacrima e in grado di farti capire che nella vita quello che conta non è rimpiazzare le mancanze, ma vivere noi stessi pienamen-te, senza pensare di dover apparire comegli altri vorrebbero. Bisogna ricordarsi che la vita va avan-ti con dei ritmi ben precisi e noi non dovremmo cercare di velocizzarli,  se  non  quando  ci  sentiamo  pronti.  Un  altro  centro per il nostro autore!
Marina Biselli,Costanza Mezzasoma II B
Recensione negativa:
Questo  libro  è  una  lettura  facile, scorrevole, linguaggio adolescenziale,  210  pagine  di  focalizzazione esterna.    Non    che  abbia  qualcosa  contro  la  focalizzazione     esterna,     ma     non sono riuscita a entrare nel mondo di Scianna. È lo spezzo-ne di un flm, un documentario, comincia da un punto e lo spet-tatoredeve capire quello che è successo dalle immagini che ven-gono  dopo,  senza  fashback  o  spiegazioni,  e  senza  essere  nella  testa  dei  personaggi;  finisce  allo  stesso  modo,  la-sciandoti  a  pensare  che  avresti  potuto  passare  un’  oret-ta  migliore.  La  storia  è  incentrata  su  due  fratelli  orfani,  Mirko di 17 anni, Tommaso di 11, affidati allo zio Euge-nio, fratello della madre, ma non c’è un protagonista vero e  proprio.  Parla  di  una  parte  della  loro  vita,  non  troppo  distante ma nemmeno troppo recente rispetto alla morte dei genitori. La cosa che non ho accettato è la staticità dei personaggi:  non  è  un  percorso  formativo,  Tommaso  non  esce  da  quella  dimensione  di  dolore  di  un  bambino  di  11  anni, Mirko non cerca di avvicinarsi alla prospettiva del-lo  zio.  Scianna  ha  pubblicato  nel  2017  un  altro  libro,  “la  regola dei pesci”, con il quale ha ottenuto il Premio Inter-nazionale di Letteratura Città di Como. Io ho letto anche questo, e posso affermare con certezza che è migliore dal punto di vista della trama: mentre Mirko e Tommaso con-ducono una vita quotidiana, ripetitiva, la storia di “la re-gola dei pesci” è accattivante, nonostante l’ormai familia-re stile di scrittura di Scianna. In tutto questo, il problema è che ho avuto difficoltà a leggerlo: malgrado la semplicità del  linguaggio,  mi  sono  dovuta  costringere  a  proseguire,  perché,  semplicemente,  non  avevo  quell’impulso  da  let-tore “Non smetto finché non finisco” che spesso mi cattu-ra, per la curiosità di terminare la storia, per vedere come andrà a finire. Una trama interessante, ma raccontata in modo piatto. Lo consiglio a chi ama romanzi incentrati sul realismo,  nudo  e  crudo,  a  chi  piacerebbe  guardare  dalla  fnestra che dà sulla vita di questi due fratelli.
Teresa PanduriII B
0 notes