#tempo pieno
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totheecore · 15 days ago
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ma non me le dire nemmeno ste cose che mi girano solo i maroni lmao
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pinkpogiclub · 4 months ago
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there’s something poetic about that fuckass italian boxer crying and whining hoping to have the whole world backing her up, just for everyone to actually start clowning her. trying to be transphobic to a whole ass cis woman, you just have to laugh
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givemeanorigami · 5 months ago
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Leggerlo a giugno e considerabile summerween?
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foolbo · 9 months ago
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penso che gli amministratori di qsmp meritino sicuramente un trattamento migliore non fraintendetemi ma credo che sia importante notare che si tratta di un progetto di volontariato. dovrebbero essere pagati un po' di più? probabilmente, si impegnano molto nel progetto. ma non avrebbero mai ottenuto il pagamento di un lavoro a tempo pieno o qualcosa del genere
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janniksnr · 6 months ago
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arrivata a casa prontissima a iniziare prisma non senza prima un momento polemichetta perché già stamattina alle 7 (cioè alle 7 !!) mi sono beccata davanti agli occhi sul social del demonio una gif e quello che penso fosse uno spoiler della nuova stagione ora io sono pure contenta per chi può vedersi subito una serie però porcaccia miseriaccia possiamo dare anche agli altri il tempo di farlo?? evitando di piazzare spoiler a destra e manca ??? o se proprio non si può evitare e c'è questa (comprensibile) necessità di parlarne subito sui social perché non usare l'hashtag così chi ha silenziato tutto (io) non è costretto a trovarsi la roba davanti??? fine polemica !!
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deathshallbenomore · 1 year ago
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does anyone get a little bit of a gay vibe etc etc
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der-papero · 2 years ago
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Gent 'ru Nord che parla e si riempie la bocca di empatia contro sentimenti anti-meridionali, come se sapessero di cosa si tratta.
Ma jat a fa' duje bucchin, 'sti faccie 'e cazz.
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omarfor-orchestra · 1 year ago
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AH OK NON AVEVO SENTITO L'AUDIO
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viviween · 28 days ago
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Vorrei tornare indietro, sulla linea del tempo, e collocarmi in quei punti precisi in cui la mia umanità è venuta a mancare, e il mio comportamento è stato dettato dall'irruenza, non dalla razionalità.
Ma, quell'irruenza, nel pieno delle energie, si chiama giovinezza.
Senza essa, senza aver sperimentato, senza aver cercato di continuo un modo migliore di pormi, io, non sarei arrivata qui, Viva.
La memoria serve a ricordare, non a ripudiare chi sta facendo un dovuto percorso di crescita.
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ilpianistasultetto · 12 days ago
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Una delle promesse di questa maggioranza di minorati mentali era l'aumento delle pensioni sociali minime a 1000 euro. Ho detto "minorati" ma il termine e' anche un complimento. Come "minorati" sono i pensionati sociali che ci hanno creduto. Ma perche'? Semplice.. ci sono 4,5 milioni di pensionati inps che, avendo lavorato per 21 anni o piu' come dipendenti o per 35 anni come artigiani e commercianti, percepiscono pensioni tra i 700 e i 1000 euro. Parliamo di lavoratori che, seppur poco, hanno versato dei contributi.
Esempio di un mio cliente.. 8 anni artigiano, 3 da dipendente part-time e 15 a tempo pieno. Diciamo 170mila euro versati nelle casse INPS..
Pensione percepita: 894, 00.
E come si puo' dare 1000 euro a chi non ha mai versato nemmeno un nichelino nelle casse Inps?
SI, SI, seguitate a farvi prendere in giro e trastullatevi su promesse che solo gente falsa puo' fare. @ilpianistasultetto
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ambrenoir · 3 months ago
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In pieno possesso delle mie facoltà mentali, dichiaro:
1. di essere poco interessata all’opinione altrui.
2. di essere una persona matura da saper riconoscere il limite tra “intelligenza” e stupidità”.
3. di dare il giusto valore, tempo e peso a cose, parole e persone.
4. di aver imparato che di fronte alla merda non servono parole, l’unica cosa saggia da fare è tirare lo sciacquone.
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angelap3 · 4 months ago
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- "Mi sono guardata allo specchio, poi io ho guardato lui, era seduto a letto, e gli ho chiesto, mi ami ancora?"
- Ha risposto "come il primo giorno."
- Ho messo le sue mani in vita e gli ho chiesto, "hai notato che il mio corpo non è più lo stesso quando ci siamo incontrati?"
- Lui rispose: "No, per niente."
Ho messo le sue mani sulla pancia e gli ho chiesto, "hai notato che il mio stomaco è un po' ceduto?"
lui rispose: "No, per niente."
Mi tolsi la vestaglia, e guardandomi le gambe gli chiesi:
"Hai notato che le mie gambe non sono come una volta?"
Lui rispose: "No, non l'ho guardato."
- Poi mi avvicinai a lui e gli chiesi:
"Ma come mai se stai al mio fianco, non ti accorgi di come è cambiato il mio corpo, dormiamo insieme e non te ne accorgi?"
- Lui sorrise e le disse:
"Molto prima di vedere il tuo corpo
guardo il tuo modo di essere,
molto prima di toccare il tuo corpo
ho sentito il tuo modo di amarmi,
molto prima di vedere il tuo petto guardo nel tuo petto un cuore pieno d'amore,
molto prima di vedere la tua figura ho sentito che eri la muffa più per piantare il mio seme. Ti ho sentita terra fertile, ti ho sentita madre."
Non essere triste per come ti vedi, sii felice per come ti senti ancora. Che tu sia uomo o donna.
Ci si innamora della sensualità e dell'anima, non di corpo...
Amiamo il cuore e l'anima... non il corpo perché sicuramente cambierà con il tempo per tutti.
_Merlino Carlo
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der-papero · 3 months ago
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Facciamo due conti.
Al mio ritorno a casa mi scrive il Governo Tedesco e mi fa sapere che, per Lilly, mi ha appena versato 3600 euro per il fastidio più un mensile di 1200 euro che aumenterà per ogni anno che passa fino ai 18 anni.
Ma chi cazz me lo fa fare di andare a lavorare, ma io faccio il papà a tempo pieno, tanto più che stamattina mi ha svegliato zompandomi a peso morto sulla panza, mi ha dato una ginocchiata nelle palle e ha esclamato
Totò, ich liebe dich! ❤️
Figurati se mi voleva male! 😆
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yomersapiens · 4 months ago
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Pensavo fosse amore invece era un altro esame alla prostata
Tutto sta andando esattamente come deve andare ovvero molto storto. Niente segue i piani. Ci sono costanti ritardi e io non sono una persona puntuale, mi vanto sempre di avere un'enorme pazienza. Lo dico a ogni ragazza "Non hai idea delle dimensioni della mia pazienza" e poi si sorprendono e confermano "Accidenti, ma è gigantesca, non ne ho mai vista una così grande!" e io sorrido soddisfatto ma oramai mi sono rotto le palle di essere paziente. Lo penso mentre entro in ospedale, un controsenso. Entro perché sono un paziente ma vuoi sia il caldo, vuoi siano i ritardi e i rimandi: sono diventato impaziente.
Mentre ero in bici stamattina faceva fresco, quel bel fresco che di sicuro finisce che mi ammalo. Mi hanno fatto entrare in una sala piena di studenti della mia malattia o affezionati del settore. C'era un dottore giovane al centro, penso stesse cercando di fare colpo sulla classe perché era eccessivamente preciso nel descrivermi gli effetti collaterali della prossima terapia che dovrei iniziare. Questa volta sperimentale, quindi ci sono pochissimi studi al riguardo e io mi sento come un porcellino d'India, uno di quelli spelacchiati però. Aspetto mi riempiano il pancino glabro con pastiglie dai risultati imprevedibili ma sorrido, perché almeno, forse, finalmente, qualcosa si muove. Ho bisogno di una novità o di qualcosa che funzioni. O forse solo di qualcosa che mi distragga? Ecco, penso che sia più che altro questo. Io me lo sarei fatto quel dottore oggi, così, davanti a tutta la sua classe, per insegnare agli studenti che cosa è la disperazione. Che faccia ha. Ma non se ne è fatto nulla, mi hanno mandato via dicendo che è ancora troppo presto e che devo essere ulteriormente paziente. Sicuro se lo limonavo mi infilava il nuovo farmaco nella scollatura.
È vero, ultimamente latito molto da queste parti, sono colpevole. È che sto scrivendo per una specie di magazine online e allora quando voglio spremere la prostata della mia creatività lo faccio laggiù ma mica perché io mi sia scordato di questo luogo, accidenti no. Io vi guardo. Vi spio. Vi ammiro e nel privato, vi desidero. Però laggiù in teoria mi pagano, in pratica mi fanno promesse e io sono un giovane pieno di speranze e sogni che ha imparato a portare pazienza e pazientemente aspetto.
Ieri ho festeggiato due anni di Ernesto, il mio gatto. In pratica un giorno mio fratello suona alla mia porta con un gatto rosso in mano e mi dice "Da oggi tu hai un gatto, io devo partire per le ferie" e da allora quel rosso pezzo di merda controlla la mia vita. Sta male con il pancino, mangia poco, fa la pupù brutta e l'ho portato dalla veterinaria e ho speso più soldi per lui che per la mia salute fisica e mentale. Quanto cazzo costa mantenere un felino? Un altro essere vivente in generale. Cioè, poi mi chiedono perché non ho figli. Ma io ho passioni, ho una carriera da morto di fame da mantere, mica posso permettermi il lusso di far crescere una mia copia in miniatura. Sicuro mi uscirebbe ancora più stronzo del sottoscritto e magari che vuole studiare pure. Ma col cazzo. Una cosa buona di Ernesto è che è stupido come la merda ma bello come il sole. Proprio come suo padre (me).
Ho lavorato per quasi un mese e mezzo in una cucina. Ho fatto l'aiuto cuoco. Ricordo che undici anni fa, quando mi trasferii a Vienna, ero pieno di sogni e speranze ma al tempo stesso ero consapevole dei limiti umani di cui soffrivo (essere stupido come la merda, che è una condizione più grave delle mie malattie croniche) e allora me l'ero già messa via e ricordo che andavo in giro per ristoranti di finti italiani (una cosa che ho imparato vivendo all'estero: più grande è il tricolore, più ossessivamente il locale è decorato con la bandiera italiana, meno i proprietari saranno della penisola, una volta bazzicavo in questa pizzeria chiamata "Pizzeria il Vesuvio da Mario" che era un'accozzaglia di stereotipi e il proprietario era un mistro tra un panda, Lino Banfi e un libanese e c'erano poster delle Marche ovunque, cioè chi cazzo appende poster delle Marche pensando sia una buona idea? Solo questa chimera più occhiaie che talento nel fare la pizza) (dove ero rimasto?) (ah sì) andavo in giro per ristoranti a pretendere di venire assunto solo per via delle mie origini. Non portavo manco un curriculum, dicevo: "Sono italiano, sicuro sono più bravo di voi a cucinare". Undici anni fa credevo davvero un sacco nelle mie scarse potenzialità nonostante l'essere stupido come la merda. Beh, all'epoca nessuno mi assunse e invece oggi, pensate un po'? No, nemmeno oggi mi hanno assunto. Mi hanno usato per sostituire uno che se ne doveva andare e invece alla fine non se n'è più andato. Però ragazzi, quante cose ho imparato lavorando in cucina. Tipo a tagliare i datteri! Oppure che altro, ah sì, a farmi le foto sembrando uno che ci sa fare con i coltelli. Il tutto perché sto guardando la terza stagione di The Bear e se prima ho detto che mi sarei limonato il dottore che c'era oggi in ospedale beh, non avete idea di cosa farei a quel cuoco modello di Calvin Klein.
Insomma, ho migliorato le mie capacità culinarie. A resistere allo stress. A tagliare. Oramai taglio che è un piacere e perché, con quale fine, se non fare da mangiare al mio gatto del cazzo che ha la diarrea da una settimana e se non gli preparato il tacchino magro con le verdurine poverino non mangia? Ecco cosa sono diventato, il cuoco personale del mio felino. Tornerei anche domani a lavorare in cucina perché, per una volta, il mio cervello era in pausa. Non avevo tempo per dargli ascolto, c'erano troppe cose da fare contemporaneamente. Ora capisco perché tutti ci infiliamo in lavori del cazzo: perché dobbiamo stare lontani dai discorsi che il nostro cervello si mette a fare.
Io al mio cervello gli voglio bene. Ma non siamo fatti l'uno per l'altro.
Qualche giorno fa mi è stato chiesto qual è la parte del mio corpo che mi piace di più e io non ho saputo rispondere. Non c'è una singola parte di me che mi piace. Ok, mi ritengo una divinità scesa sulla terra per via di una punizione ma al tempo stesso, questo corpo terreno, mi disgusta. Una volta avrei detto "il mio cervello" ma oramai neanche quello. Ha troppi problemi. È un vecchio motore a scoppio che cerca di restare al passo con i tempi ma viene lasciato indietro da tutto. C'è stato un periodo in cui siamo andati d'accordo ma ora non fa altro che sabotare ogni cosa bella che mi accade e amplificare le cose brutte e distrarmi dalle cose importanti e soprattutto non mi fa smettere di cercare carte Pokémon. Dai, io già non ho soldi, perché mi fai questo? Avessi un figlio e non un gatto sono sicuro che prenderebbe la mia collezione di carte e ci vomiterebbe sopra. Almeno Ernesto mi vomita solo su i pavimenti. O nelle scarpe. O nello zaino. Per questo motivo sono andato a lavorare in cucina, per migliorare e farlo smettere di vomitare ovunque. Ha funzionato? Aspettate un attimo che pulisco il vomito dal tappetino della cucina e ve lo dico.
Il bello del passato, quando è veramente passato e smette di fare male, è che puoi ricordare selettivamente solo le parti che ti fanno comodo e pensare che poi, alla fine, non sia stato così una merda. Che gli anni di psicanalisi siano quasi stati divertenti perché ehi, sono passati! Per questo torna il fascismo e l'ignoranza e la demenza e persino io che sono stupido come la merda me ne rendo conto che qualcosa non torna. Il passato è passato e così deve restare ma se siete come me, una persona che è costretta a portare pazienza da tutta la vita, allora il passato sembra un luogo fantastico. È il momento in cui le cose non andavano così male. Il presente mi fa paura. Mi fa ancora più paura pensare al domani, con una terapia nuova che magari non funziona e un gatto che vomita e caga ovunque e io senza un lavoro decente ma una una collezione di carte Pokémon da fare invidia a qualche bambino alle soglie della pubertà. Poi anche lui andrà incontro al mio stesso destino, scoprirà la figa e Pikachu andrà a farsi fottere fino al momento in cui pure la figa perderà il suo potere e penserà "Oddio sono finalmente libero!!!" e invece no, torna Pikachu e 'sto giro costa il triplo.
Ho bisogno di certezze se voglio dare certezze ma al momento l'unica cosa che riesco a dare è la certezza di non starci con la testa. Da fuori sembro anche capace di controllare tutto ma se entrate un secondo dentro il cranio ci sono le matasse di pelo di Ernesto e la polvere. Io pensavo che dopo il libro tutto sarebbe stato in discesa e invece manco per il cazzo. Dopo che realizzi il tuo sogno ti rendi conto che la bestia di insicurezze che hai dentro non si placa. Il mio mostro vuole di più, non si accontenta e io come posso spiegargli che per me è già abbastanza così, vivere con la consapevolezza delle mie copie vendute sentendomi in colpa per non essere stato migliore delle mie aspettative. La mia bestia interiore è più vorace di Ernesto davanti a una scatoletta Gourmet Gold (mica cazzi per lui spendo) e poi divora e smembra e aspetta io mi volti soddisfatto per rigurgitare ogni brandello sul pavimento, fissarmi con i suoi occhi a feritoia per sfidarmi dicendomi "Voglio di più, ancora, meglio, questo non era abbastanza".
Ci ho riflettuto e io sono un figlio degli anni 80. Sono nato in un'epoca in cui ci hanno inculcato, come verme distruttivo, il pensiero che se non riesci a ottenere una cosa è solo perché non stai lavorando abbastanza. Devi lavorare di più e la otterrai. Fottuto verme del cazzo, io vorrei solo dormire la notte e avere una terapia che funzioni. A me, dei tuoi desideri non importa una sega. Però sai com'è, nella mia testa ci sei tu e io non sono un pozzo di intelligenza, sono stato cresciuto così dalla televisione e da quarant'anni di Berlusconi e dai fottuti americani e i loro film del cazzo e mi sono sempre identificato nell'eroe inaspettato, colui sul quale nessuno avrebbe mai scommesso e alla fine porta a casa il risultato e la partita e vince tutto e io cosa ho vinto? Ho più paranoie che parole e se siete arrivati a leggere fino a questo punto vi state rendendo conto dell'abisso. Il successo, la realizzazione del noi è un'utopia. La calma, la pace, il silenzio del verme nel cervello è l'obiettivo. Anche il proprio gatto che smette di avere diarrea e vomitare è un altro obiettivo ok.
Sono stato bene per un periodo e ora aspetto solo di avere nuovi sogni che accuratamente cercherò di non realizzare per tornare a stare bene.
Quando mi guardo intorno cerco di capire se sono il più vecchio nella stanza. Sono a quel punto dell'età dove non è facile capirlo. La maggior parte dei miei coetani appare vecchia come un 56k e io li guardo e penso "Cristo ma faccio schifo come loro?" e magari loro hanno una copia di se stessi che sta crescendo e che costa un sacco più del Giratina V che tanto desidero mentre io invecchio e basta e i miei tatuaggi sono stupendi perché ho una pelle magnifica ma il verme in testa mi ripete quanto dovrei fare (invece di bere solo alcolici che saranno controproducenti per la prossima terapia) è solo l'ennesimo prodotto del capitalismo che è servito ai nostri genitori per comprare casa quando avevano vent'anni mentre a noi cosa resta? Portare pazienza. Ecco cosa ci resta.
Il mio amico Matteo (che non sono io, è un altro Matteo, Matteo è un nome molto comune) mi ha detto che da quando ha divorziato ha perso interesse nell'uscire e conoscere nuove persone e mettersi in gioco perché ritiene di aver scopato abbastanza per questa vita. Lo invidio molto. A me scopare piace ma io, se c'è una cosa che metterei da parte per questa vita, è continuare ad avere sogni e desideri. Ne ho avuti abbastanza. Tutti figli del capitalismo e di una realizzazione di sè che non ha senso.
Finisco il mio ultimo vino, rileggo quello che ho scritto e maledico questo posto dove riesco, mio malgrado, a essere la versione di me stesso che vorrei essere sempre.
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fino-al-di-la-del-tutto · 8 months ago
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- Non ti ho vista per un po’, dove sei stata?
- In disparte, per conto mio.
- A fare?
- Calcoli. A contare tutte le cose che la vita non mi ha dato, quelle che ha finto di darmi, quelle che mi ha dato per poco, spacciandole per ciò che desideravo in quel momento, e poi rivelandole per le cianfrusaglie e presenze inconsistenti quali erano.
A contare quanto tempo é passato, quanto ne resta.
A guardare il Cielo di questo autunno pieno di enigmi,
a muovergli accuse, ringraziamenti, domande,
a strappargli promesse, a fissarlo in silenzio e versare qualche lacrima.
O un sorriso. O una speranza.
- Sembra una cosa molto molto triste. E come stai, adesso?
- Consapevole.
- Consapevole non é uno stato d’animo. Sembra davvero una cosa triste. Vuol dire triste?
- Vuol dire consapevole.
La tristezza é come la felicità, o come la vita stessa.
A un certo punto, passa. Arriva altro.
La consapevolezza, invece, resta. Se la eserciti, resta sempre.
Gabriela Pannia
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anchesetuttinoino · 4 months ago
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⚠️⚠️ In Inghilterra è pieno 1984, polizia del pensiero. Sono iniziati gli arresti per dei post sui social. Basta pubblicare qualcosa che secondo il governo sia "informazione inaccurata" che si viene arrestati. L'idea di democrazia è morta, il popolo viene imbavagliato. I governi mostrano sempre più il lato dittatoriale. Basta dividere il popolo e metterlo uno contro l'altro. Vedremo cosa succederà, sperando di non vederlo in altri paesi. I media intanto recitano la loro narrazione e creano "estrema destra", ovunque il popolo osi manifestare. Spero che capiate dove stiamo non scivolando, ma precipitando.
Tempo di aprire bene gli occhi ⚠️⚠️
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