#tecnologo
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Concorso per 1 tecnologo (campania) CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE - ISTITUTO DI STUDI SUL MEDITERRANEO DI NAPOLI
Author: http://www.concorsi.it Data : 2023-02-17 01:31:00 Dominio: http://www.concorsi.it Leggi la notizia su: Concorsi.it LEGGI TUTTO CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE – ISTITUTO DI STUDI SUL MEDITERRANEO DI NAPOLI CONCORSO (Scad. 26-02-2026) Selezione pubblica, per titoli e colloquio, per la copertura di un posto di tecnologo III livello, a tempo determinato Si comunica che e' pubblicato sul…
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O PL 3661/2012 da radiologia é uma proposta que visa regulamentar as profissões de Técnico e Tecnólogo em Radiologia e de Bacharel em Ciências Radiológicas. Fico bastante feliz que a nova direção esteja cuidado aos poucos do interesse da categoria, que continue assim, trazendo novidades e boas notícias a quem os seguem.🤩
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Korú oferece bolsas integrais de cursos de tecnologia para LGBTQIA+ e outros segmentos minorizados
Após oferecer mais de R$ 1 milhão em bolsas de estudo nos últimos sete meses, a Escola Korú abre novas inscrições, de 28 de fevereiro a 14 de março, para todos os seus cursos profissionalizantes na área de tecnologia: Desenvolvimento de Software Full Stack, Marketing Digital, Produtos Digitais e Engenharia de Dados. As bolsas integrais têm foco em Diversidade e Inclusão e são destinadas às…
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Gente, se vocês não tem condições de pagarem uma faculdade, façam algum curso tecnologo por ead, em 1 ano e meio a 2 anos e meio(dependendo do que você escolher) vocês se formam.
Conheço dois caras que fizeram isso e passaram em um concurso, gente hoje em dia eles não tira menos de 16k por mes, acreditem em vocês, usem as ferramentas que vocês tem e que vocês podem usar!
Edit: curso TECNOLOGO é curso superior, e não é ser técnico em alguma coisa
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L’Aifa ha autorizzato la produzione di un nuovo radiofarmaco
Il nuovo radiofarmaco approvato dall'agenzia italiana del farmaco verrà utilizzato nella tomografia a emissione di positroni per la diagnosi, il monitoraggio e la scelta terapeutica nei pazienti affetti da tumori cerebrali. La FET utilizzata nella PET migliora la diagnosi oncologica, consentendo una distinzione più precisa tra tessuti benigni e maligni. Questa sostanza è assorbita in misura inferiore nelle lesioni benigne del tessuto cerebrale rispetto a quelle tumorali, aumentando così l'accuratezza diagnostica. Il contrasto che crea con i tessuti sani circostanti permette, inoltre, un monitoraggio più dettagliato dell'evoluzione del tumore nel tempo, consentendo ai medici di osservare cambiamenti anche minimi e valutare con maggiore precisione l'efficacia delle terapie personalizzate. L’autorizzazione è il risultato di una collaborazione tra Cnr e Curium, azienda leader nel settore dei radiofarmaci. Da anni il laboratorio pisano del Cnr collabora con questa azienda per la produzione di farmaci speciali per la diagnosi dei tumori e per la ricerca clinica. Il via libera alla produzione in Italia del radiofarmaco, di cui Curium detiene i diritti di commercializzazione, rappresenta un punto di svolta significativo. Fino ad ora, infatti, l'utilizzo della FET era limitato a pochi centri specializzati di medicina nucleare dotati di ciclotrone o richiedeva l'importazione dall'estero, essendo autorizzato solo in Francia e Polonia. La sua scarsa disponibilità ne ha ostacolato l'uso routinario, privando molti pazienti di un'opzione diagnostica avanzata. L’officina produrrà il farmaco per il territorio nazionale secondo le Good Manufacturing Practices (GMP), disposizioni obbligatorie nella produzione di farmaci. L’importanza del radiofarmaco IASOglio emerge con chiarezza quando si considerano le statistiche sull’incidenza dei tumori cerebrali nella popolazione. “I gliomi, i tumori cerebrali primitivi più comuni, hanno un'incidenza di 4-5 per 100.000 individui all'anno e sono la seconda causa di mortalità per cancro negli adulti sotto i 35 anni e la quarta nei soggetti sotto i 54 anni. Il glioblastoma, una forma aggressiva e a rapida crescita, rappresenta più della metà dei gliomi, con un tasso di sopravvivenza media di circa 15 mesi e un tasso di sopravvivenza a 5 anni di circa il 5%”, afferma Michela Poli, tecnologo e site manager dell'officina farmaceutica di Cnr-Ifc. Una diagnosi precoce, sia della forma primitiva che della recidiva, è cruciale per aumentare le probabilità di successo dei trattamenti terapeutici. “Il potenziale della PET con FET per la diagnosi della forma primitiva, per l’identificazione precoce delle recidive e per la scelta delle terapie più adeguate, è già stato dimostrato da molti studi clinici e l’uso clinico è suggerito dalle associazioni mediche specialistiche, in un’ottica di medicina personalizzata”, continua Poli. Inizialmente, FET sarà utilizzata in collaborazione con il Dipartimento di medicina nucleare dell'Università degli studi di Pisa e, successivamente, sarà resa disponibile per la distribuzione su larga scala. Un contributo significativo a questo risultato va attribuito al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). La FET è infatti uno dei radiofarmaci inclusi nel Working Package 8 (Synthesis and production of tumor-targeted radionuclides, radiotracers and radiopharmaceuticals for clinical use) dello Spoke 1 del progetto Tuscany health ecosystem (The) in cui l’officina farmaceutica Cnr-Ifc produce radiofarmaci per uso clinico. “Grazie ai fondi di The, è stato possibile acquistare un nuovo modulo di sintesi, componente fondamentale dell’apparecchiatura utilizzata per la preparazione di questi particolari farmaci. Questo ha permesso la produzione di radiofarmaci difficilmente reperibili, come la FET”, aggiunge la dott.ssa Poli. L'officina farmaceutica di Cnr-Ifc è tra le poche strutture pubbliche nazionali autorizzate da Aifa alla produzione di radiofarmaci innovativi per sperimentazioni cliniche e per la distribuzione su larga scala, operando anche in collaborazione con soggetti privati. Il risultato che ha portato alla produzione italiana di IASOglio, infatti, è frutto di un lavoro di squadra tra il dipartimento di R&D di Curium Europe, Curium Italy, e il team di Cnr-Ifc: Jordan Collin, Alessia Danti, Marco Dicanio, Antonio Fiore, Letizia Guiducci, Salvatore Limpido, Francesco Martelli, Luca Minguzzi, Anna Notaro, Silvia Pardini, Michela Poli, Mauro Quaglierini, Mauro Telleschi Alessandro Zega. Read the full article
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L’INGV sulla resilienza agli eventi climatici estremi nel Mediterraneo
Si svolgerà negli spazi del Tecnopolo di Bologna la Conferenza ministeriale del G7 Scienza e Tecnologia dal titolo “Mediterranean and Atlantic Ocean Health and Coastal Resilience”. L’evento, organizzato dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) di concerto con la Commissione Europea nell’ambito della Presidenza italiana del G7, accenderà i riflettori sul tema della salute e della resilienza agli eventi climatici estremi negli ambienti costieri della macro-regione mediterranea e dell’Atlantico. Resilienza agli eventi climatici estremi: la presenza dell'INGV Una delegazione di esperti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) assisterà ai lavori del G7 della Scienza: la Conferenza avrà l’obiettivo di evidenziare i progressi compiuti nel corso degli anni su tematiche quali il monitoraggio, il ripristino e la rigenerazione degli oceani, dei mari e delle aree costiere. Sarà, questa, l’occasione per illustrare alla platea di delegazioni ministeriali dei Paesi del G7 e del Mediterraneo gli sforzi compiuti dalla comunità scientifica internazionale nello sviluppo di misure e soluzioni innovative per la rigenerazione della biodiversità marina e degli ecosistemi, nonché per il miglioramento della resilienza delle comunità costiere all’innalzamento del livello del mare e agli eventi meteorologici avversi come tempeste e uragani. “Per l’INGV, la partecipazione al G7 Scienza e Tecnologia è motivo di grande orgoglio e conferma il riconoscimento dell’impegno dell’Istituto nel contribuire alla ricerca e allo sviluppo di soluzioni di carattere multidisciplinare volte ad aumentare la sicurezza delle comunità che popolano le sponde del Mare Nostrum e a mitigare i rischi associati ai cambiamenti climatici, cui le popolazioni costiere risultano particolarmente esposte”, dichiara Carlo Doglioni, Presidente dell’INGV. Future of the Seas and the Oceans Initiative A seguire l’incontro è in programma una riunione ristretta del gruppo di lavoro del G7 ‘Future of the Seas and the Oceans Initiative’ (FSOI) sul tema “Marine Research Infrastructures integration and harmonization” proposto dalla Presidenza italiana. La partecipazione, in questo caso, sarà limitata ad esperti scientifici nominati dai Ministeri della Ricerca dei Paesi del G7 e dalla Commissione Europea. Laura Beranzoli, Dirigente Tecnologo dell’INGV, parteciperà come esperto della Commissione Europea per il coordinamento dell’attività di condivisione delle infrastrutture di ricerca marine nell’ambito del progetto europeo ‘Sustainable Blue Economy Partnership’ (SBEP) coordinato dal MUR. “Con il focus del G7-FSOI sull’integrazione e sull’armonizzazione delle infrastrutture di ricerca marine, e grazie al ruolo che il progetto SBEP sta giocando nella condivisione delle infrastrutture stesse, si sta seguendo, sotto la Presidenza italiana, un percorso di cooperazione chiaro e strutturato perché costruito sulle priorità comuni degli Stati Membri”, dichiara Laura Beranzoli. “Insieme ad altri due esperti colleghi, il francese Laurent Mortier e l'irlandese Aodhan Fitzgerald, metteremo a disposizione del G7 Scienza e Tecnologia le nostre competenze per contribuire ad una strategia solida e condivisa sulle infrastrutture di ricerca marine”, conclude Beranzoli. Foto di Mariya da Pixabay Read the full article
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BLOG EN EL QUE CONSOLIDE Y PRESENTE LAS EVIDENCIAS DE VÍDEO, AUDIO Y TEXTO QUE HA ELABORADO EN INGLÉS
Aprendiz
Ingrith Tatiana Vasquez Pinta
SENA, SERVICIO NACIONAL DE APRENDIZAJE
TECNOLOGO ANALISIS Y DESARROLLO DE SOFTWARE
Ficha: 2758278
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Concorso per 1 tecnologo (toscana) CONSIGLIO PER LA analisi IN AGRICOLTURA E L'ANALISI DELL'ECONOMIA AGRARIA
Author: http://www.concorsi.it Data : 2024-10-31 14:49:00 Dominio: http://www.concorsi.it Leggi la notizia su: Concorsi.it LEGGI TUTTO I testi riportati sono gratuiti e non hanno carattere di ufficialità: ai sensi di legge l’unico testo definitivo, che prevale in caso di discordanza, è quello pubblicato a mezzo nome. Concorso Concorso Assunzione 1 INPA CONSIGLIO PER LA analisi IN…
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Bere acqua in bottiglia di plastica fa male
Bere acqua in bottiglia di plastica fa male
Lo dice il Dipartimento di Eco-tossicologia Acquatica dell’università di Francoforte Secondo un recente studio condotto ricercatori del Dipartimento di Eco-tossicologia Acquatica dell’università di Francoforte, l’acqua in bottiglia di plastica contiene xestrogeni, sostanze di sintesi che imitano l’azione degli estrogeni. Il concetto è stato anche ampiamente ribadito dalla rivista Environmental Science and Pollution Research. L’acqua in bottiglia di plastica conterrebbe tracce di xenoestrogeni nel 60% dei campioni esaminati nel 2008 scegliendo tra 12 marche tedesche su 20. Quella più sicura è invece l’acqua confezionata in bottiglie di vetro. A quanto pare, i contenitori di plastica rilasciano evidenti tracce di xenoestrogeni, i cui effetti sono potenzialmente dannosi per l’organismo. Ne ha parlato un’agenzia di stampa on line il cui contenuto è qui di seguito www.agenziadistampa.eu/index.php/lista/115-medicina/1362-acqua-minerale-in-bottiglia-attenti-agli-estrogeni LA CAUSA La causa sarebbe da imputare agli additivi utilizzati per migliorare la resistenza dei materiali o mantenerne brillanti i colori: stabilizzatori, antiossidanti, pigmenti. Sono additivi ricavati dalla plastica, come per esempio il bisfenolo, hanno la caratteristica di rilasciare sostanze chimiche nel prodotto alimentare che contengono. Che l’acqua in bottiglia di plastica faccia male non è una novità. Lo hanno sempre sospettato in tanti ma finalmente adesso abbiamo delle testimonianze da parte di dottori, biologi e tecnologi alimentari. E’ il caso del Dott. Cristian Fioriglio, Biologo, Tecnologo alimentare della Polizia di Stato. Secondo quanto riportato dal dott Fioriglio nel suo articolo (http://www.medicalive.it/contaminazione-bisfenolo-bpa/), E' stato dimostrato che la contaminazione da Bisfenolo A (BPA), un componente potenzialmente pericoloso presente nelle plastiche alimentari e quindi anche nell'acqua in bottiglia di plastica, dipende maggiormente dalla temperatura del cibo che dal grado di usura del contenitore. Gli esperimenti condotti dai ricercatori di Francoforte sembrano dimostrare, che la maggior parte degli estrogeni contenuti nelle acque minerali analizzate provenga proprio dalla confezione. Lo confermerebbe anche il fatto che di 4 acque provenienti dalla stessa sorgente ma imbottigliate in confezioni diverse (vetro e plastica), quelle in bottiglie di plastica contengono una quantità di xenoestrogeni nettamente superiore alle altre. Anche a distanza di sei/sette anni dalla loro produzione, le bottiglie di plastica rilasciano lo stesso ammontare di BPA rispetto ai contenitori appena prodotti. La principale causa che comporta la contaminazione da BPA non è però data dall’età delle bottiglie, ma dalla temperatura del liquido riversato al loro interno. Maggiore è il calore sviluppato, maggiori sono i quantitativi di BPA rilasciati dai policarbonati che costituiscono la bottiglia. Ad oggi ci sono molti studi in corso riguardo la potenziale tossicità dell’acqua in bottiglia di plastica. Una cosa è certa: fintanto che non abbiamo tutte le certezze del caso, è meglio evitare di consumare acqua in bottiglia di plastica. Qual è allora la soluzione? Ci sono 2 possibilità per risolvere il problema: - Bere acqua dal rubinetto purificata - Acquistare acqua in bottiglie di vetro Puoi a questo punto dirigere la tua scelta verso l’uso dell’acqua in bottiglie di vetro che di fatto sostituirebbe l’acqua in bottiglia di plastica. Certo, sembrerebbe la scelta più giusta, ma devi caricarti di pesi enormi e del problema di restituire i vuoti qualora la acquistassi su cauzione e con vuoto a rendere. Inoltre anche se in bottiglia di vetro, vari studi hanno riscontrato che nell'acqua in bottiglia sono presenti diversi inquinanti, come l’alluminio, l’arsenico, il silicio, silice,borio,berillio ecc… UNICA SOLUZIONE L’unica soluzione radicale al problema dell’acqua in bottiglia di plastica è quella di istallare un sistema di purificazione dell’acqua Domestico. AcquEtika® ACQUA-BIO E’ acqua batteriologicamente pura e ultra-filtrata. Quindi da oggi, batteriologicamente pura e ultra-filtrata con i sistemi AcquEtika® ACQUA-BIO Ed inoltre, non utilizzando più acqua in bottiglia di plastica,combatti drasticamente l’inquinamento da plastiche.
Domande o dubbi Compila la richiesta qui di seguito e avrai le risposte a tutte le tue domande Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.Nome *NomeCognomeEmail *sistemi purificazione acqua *DomesticoDomesticoCommercialeZero CalcareCommento o messaggioAccettazione GDPR *Acconsento a che questo sito conservi le informazioni inviate così che possano rispondere alla mia richiesta.Invia Read the full article
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Terremoti, le potenzialità dell’allerta sismica precoce
Uno studio recentemente pubblicato sulla rivista ‘Nature Communications Earth & Environment’ ha svelato come i primi segnali emessi dai terremoti possano consentire di tracciare l’evoluzione della frattura del suolo nel tempo e, quindi, essere potenzialmente utilizzati per allertare la popolazione prima dell’arrivo delle onde sismiche. Allerta sismica precoce per i terremoti: lo studio Lo studio, intitolato “Retrospective performance analysis of a ground shaking early warning system for the 2023 Turkey-Syria”, è stato realizzato da un team di ricercatori del Dipartimento di Fisica “Ettore Pancini” dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e dell’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV-OV). Con la loro ricerca gli scienziati hanno dimostrato le potenzialità e l’efficacia di un sistema di Early Warning Sismico, ovvero di un sistema di allerta sismica immediata che consente di prevedere l’impatto delle onde sismiche sul territorio e di inviare un messaggio di allerta al sito di interesse entro pochi secondi, prima ancora dell’arrivo delle onde stesse, applicandolo retrospettivamente al devastante terremoto di magnitudo 7.8 che il 6 febbraio 2023 ha colpito la regione al confine tra Turchia e Siria. "Per condurre il nostro studio abbiamo utilizzato un avanzato metodo di previsione dello scuotimento del suolo, basato sulla misura delle prime onde P e in grado di predire, durante un terremoto, le aree in cui il moto del suolo supererà una soglia limite di danno potenziale”, spiega Luca Elia, tecnologo dell’INGV-OV e co-autore della ricerca. I risultati Per la valutazione dell’efficacia del sistema di Early Warning Sismico sono analizzati retrospettivamente centinaia di accelerogrammi registrati in prossimità della sorgente del terremoto turco-siriano e acquisiti dalla rete di monitoraggio gestita dall’agenzia AFAD del Ministero dell’Interno turco, deputata alla gestione dell’emergenza e dei disastri. I risultati hanno mostrato come una prima allerta, emessa circa 10 secondi dopo l’origine dell’evento, avrebbe portato ad allertare correttamente il 95% dei siti all’interno della zona potenzialmente danneggiata, con tempi di preavviso compresi tra 10 e 60 secondi. Inoltre, l’applicazione del sistema di Early Warning ha dimostrato che la zona di forte scuotimento prevista dalle onde P può essere rilevata circa 20 secondi dopo l’origine della frattura. “I risultati del nostro studio mostrano come i sistemi di allertamento precoce basati sulle onde P possano fornire allerte tempestive e affidabili, in grado di migliorare la sicurezza degli abitanti delle aree sismiche e di mitigare il rischio di danni ingenti”, conclude Elia. Link allo studio Foto di Jens Aber su Unsplash Read the full article
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