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#taffo
downtobaker · 8 months
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Cimiteri
di Alessia Dulbecco Bogani Giuseppe Marcenaro, tra i più apprezzati e colti scrittori italiani a cavallo tra i millenni, ci ha lasciati ieri all’età di 81 anni Nell’introduzione a Cimiteri, storie di rimpianti e di follie, Giuseppe Marcenaro scrive che «il camposanto è il luogo più inverosimile inventato dall’uomo». Se i riti funebri rappresentano una costante nelle società umane, in qualsiasi…
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edozit · 2 years
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duckdotimg · 2 years
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Trad Goth Girls Rule My World
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ndostairlyrium · 1 year
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Funeral girl AU in which Lav is the social media manager of a funeral home, posting silly memes about death on Facebook, mass producing coffin/gravestone-shaped chocolate for every festivity, and is just very annoying online with death related puns
Somewhere in Cullen's apartment there's an old school poster of Nevarra's necropolis that says "It's never too late to fall in love. Or to fall in general." There's a "thinking of you" scribble behind it, because it was originally a gift for Cassandra that she recycled due to obvious reasons. So now it's there, along with a big collection of tombstone keychans and valentine's inspired chocolates with "see ya (on the other side)" written on them in old english font
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bauerntanz · 3 months
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Stolpersteine beim SV Meppen
Gunter Demnig verlegte in #Meppen fünf weitere Stolpersteine zur Erinnerung an die Opfer der Nationalsozialisten - darunter auch für drei ehemalige Fußballspieler des @svmeppen1912.
Am letzten Freitag hat in Meppen (Ems) der Kölner Künstler Gunter Demnig fünf weitere Stolpersteine verlegt. Demnigs einzigartiges Projekt umfasst inzwischen mehr als 100.000 Stolpersteine. Sie erinnern in 22 Ländern Europas an Menschen, die von den Nationalsozialisten verfolgt, meist deportiert und er mordet wurden. Angeregt durch den örtlichen „Initiativkreis Stolpersteine“ sind bisher in…
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ossicodone · 8 months
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Taffo e lipidi per voi
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bicheco · 8 months
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Sanremo noi
Sanremo ti ricorda qualcosa, ma non sai bene che cosa. È quasi tutto brutto: le scenografie, i costumi, gli smoking di Amadeus in acciaio inox e vetroresina, per non parlare dei testi dei monologhi (roba da rimpiangere persino la “pikkola Chiara” nel senso di Ferragni), 9/10 delle canzoni e pure i mazzi di fiori. Il dolore, il tumore, il lutto, il suicidio, la guerra, il body shaming diventano industria della lacrima, trash show a mezzadria fra il concerto dei neomelodici, il marketing cassamortaro delle onoranze funebri Taffo e il libro prêt-à-porter del padre della vittima di femminicidio. L’antifascismo è manierismo canzonettaro, col Bella Ciao di Ama&Mengoni. Anche la trasgressione è farlocca: il cantante autoironico di professione invoca il cessate il fuoco a Gaza, poi tiene a precisare “Non volevo essere politico: in vita mia ho fatto tante cazzate, ma non ho mai pensato di avvicinarmi alla politica” e, fra le tante cazzate, non ha ancora capito che se non ti occupi di politica è la politica a occuparsi di te. A furia di levare questo e quello per il terrore di disturbare non si sa più neppure chi, non è rimasto nulla. Non una sorpresa, un sussulto, un eccesso, un fuori programma (nemmeno programmato), una cosa purchessia che somigli alla televisione e giustifichi tutte quelle telecamere in mondovisione: ma se non succede niente, che bisogno c’è di riprendere tutto in diretta? Fatelo in radio, l’anno prossimo. È vero: fa ascolti, cioè pubblicità, cioè soldi. Ma meno dell’anno scorso e più del prossimo. E li farebbe anche se fosse divertente. Non è snobismo da “io non mi abbasso a vedere Sanremo”. Certo che lo vediamo, un po’ per dovere d’ufficio, un po’ per rassegnazione. Ma cosa vieta di chiamare, oltre a Fiorello e Giorgia, qualcun altro bravo, uno del mestiere, al posto del carrello dei bolliti? Mentre ti poni queste domande, arriva sul palco lo storico scenografo per il premio alla carriera. E chi lo premia? Sua figlia, che lui nomina sua erede. Come nel governo dei fratelli, sorelle, figli, cognati e amichetti d’Italia; ma anche la cosiddetta sinistra chiagni & fotti che si pappa la Rai, poi fa i sit-in perché mangiano anche gli altri e misura la libertà d’informazione dal minutaggio dei leader. Poi arriva la star di Hollywood con le sneaker di cui è testimonial e, casomai non si notino abbastanza mentre accenna a due passi di danza con Amadeus, questi si leva le sue, ma mica è pubblicità occulta, figuriamoci: infatti è palese. Così pensi a Sgarbi, Gasparri, Lotito, i Berluschini, Elkann, De Benedetti, Caltagirone, Angelucci e a tutti gli altri che mica sono in conflitto d’interessi, figuriamoci: solo interessi e nessun conflitto. E finalmente capisci a chi somiglia Sanremo 2024: all’Italia del 2024. Quindi non è solo brutto: è anche perfetto.
Marco Travaglio
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giovaneanziano · 7 months
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Ah ma ci son quelli di Taffo a cantare?
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vintagebiker43 · 3 months
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Taffo sempre sul pezzo !!!
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cazzatissime · 11 months
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Theda Bara
L'attrice preferita da Taffo Funeral Home.
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pettirosso1959 · 2 years
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Taffo, scansati proprio. "Le persone anziane hanno bisogno di attenzioni". In Russia, la locandina pubblicitaria che invita a contattare un presunto centro assistenza anziani, utilizza l'immagine di Biden. Ho fatto una ricerca su Yandex e il numero riprodotto risulta, in realtà, essere quello dell'ambasciata statunitense a Mosca, che sarà stata inondata di richieste. Geni!
Un appunto, mi rivolgo ai puri di cuore che ragionano come l'algoritmo di TikTok: questo è un post satirico, non va contro anziani indifesi che han tutto il mio supporto, ma si rivolge a potenti geriatrici, che seminano terrore nel resto del mondo. Dunque, potete ridere liberamente anche voi, senza indignarvi e senza denunziarci per reati di cattiveria. Se chiamate per assistenza, ricordate che il prefisso dall'Italia è 007. Link dell'Ambasciata: https://ru.usembassy.gov/u-s-citizen-services/emergency-contact/ Chissà come si dice "PERCULARE" in lingua russa.
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duckdotimg · 2 years
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Women of the town 2
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frocio · 1 year
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NON TAFFO 💀
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voracita · 1 year
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Per una strana combinazione del destino o del tempo, dopo anni, direi lustri, in cui non ho avuto a che fare con lutti familiari di alcun tipo, sto incasellando invece una sequenza di morti che neanche Taffo.
E quindi niente, stasera mi chiama un cugino per annunciarmi la morte dell'ennesima zia, e già si prospettano un altro paio di morituri, di qui a poco. Questione di mesi, realisticamente.
Le beghe legali ed ereditarie si complicano sempre di più, e la vita mi pare sempre più assurda, tutto questo darsi da fare per poi lasciare cosa, qualche spicciolo, qualche debito, ricordi sbiaditi e evanescenti, ombre che si dissolvono nell'umidità di una sera estiva.
Tutto quello che abbiamo si chiama adesso, e l'altro nome di adesso è: non più.
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ypsilonzeta1 · 2 years
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Se sei infelice vai al cimitero: non è una minaccia ma un invito.
Se i problemi ti attanagliano, se tutto sembra crollarti addosso, quando la vita si fa insopportabile e ogni atto sembra insensato, fatti un giro al cimitero.
Innanzitutto i cimiteri sono spesso belli, ma di quella bellezza che non opprime. La quiete è diffusa e ogni passante ha un dolore che non ha bisogno di dissimulare.
In cimiteri come quello Acattolico di Roma (“Potrebbe far innamorare qualcuno della morte”, scrisse a proposito Shelley) o il Père-Lachaise di Parigi la compagnia è senza dubbio la migliore possibile.
Su alcune lapidi di personaggi noti è bello osservare i lasciti commossi e grati dei viventi: i biglietti del treno sulla tomba di Julio Cortazar, le monete su quella di Edith Piaf, i cuoricini disegnati su quella di Sartre e De Beauvoir (che forse non avrebbero apprezzato, ma tanto lo sapevano già che l’inferno erano gli altri), la penna su quella di Proust, i post it con lo stampo delle labbra per Oscar Wilde.
Se mancano i personaggi noti nel cimitero vicino, tanto meglio: si potrà fantasticare sulle biografie dei singoli, o sui litigi delle tombe di coppia o di famiglia. È un’ottima riequilibratura dell’anima, capace di raddrizzare chi siamo e cosa possiamo, e ricordarci dove andremo a finire. Per prenderci un po’ meno sul serio.
Lo scriveva anche Emil Cioran: “Alla minima contrarietà, e a maggior ragione al minimo dispiacere, bisogna precipitarsi nel cimitero più vicino, dispensatore immediato di una calma che si cercherebbe invano altrove. Un rimedio miracoloso, per una volta”.
Che non si intenda il cimitero soltanto come luogo di morte e disperazione, insomma: al contrario, è anche uno sprone per i vivi a onorare la vita che resta, la sua intensità, e sforzarsi di credere che, nonostante tutto, “Il meglio deve ancora venire”.
Come recita, in California, la tomba di Frank Sinatra.
Dalla pagina fb Taffo
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stranotizie · 8 months
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"Parliamo del passato e non guardiamo al presente" "Sembra che Israele sia smemorato". E' il post pubblicato su X dall'impresa funeraria Taffo nel giorno dedicato alla memoria del genocidio degli ebrei. L'azienda, solita ad annunci dissacranti e provocatori, ha spiegato nella didascalia: "Se il post non fa ridere come al solito, domandiamoci perché. Oggi è il giorno della memoria - si legge - in ricordo dei 6 milioni di ebrei assassinati dai nazisti, ma a Gaza esistono più di 2 milioni di persone e il bilancio delle vittime è salito a + 21.320 morti. Per noi i morti sono tutti uguali". Alessandro Taffo, all'Adnkronos, ribadisce: "Spesso si generalizza sui disastri a livello politico, mondiale, andiamo a sminuire quanto accade attualmente. Parliamo del passato, ma non guardiamo in faccia la realtà del presente, come quello che sta accadendo in questo momento". (di Silvia Mancinelli) Fonte
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