#taffo
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E comunque anche a morire ci vogliono minimo 2000 euro
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NO CAUSE YOU DON'T GET HOW GOOD TAFFO IS listen to me they are literally so vocal about human rights and against every kind of discrimination they did this
"We all have to die, but not at work" when we had a series of absurd death of very young people while working, that could have been avoided easily and another personal favorite is
"Prejudice buries more people than HIV" WHICH IS SO. JUST GREAT. BUT THERE'S MORE cause they literally joined the pride with THIS
Literally a fake tombstone for homophobia and I cannot tell you how much I love it - they also speak up about politicians doing bad stuff and tell people to go vote when it's elections time. I just love them
#taffo#never thought I 'd like a funeral service so much#and their music also#listen to magari muori trust me
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Cimiteri
di Alessia Dulbecco Bogani Giuseppe Marcenaro, tra i più apprezzati e colti scrittori italiani a cavallo tra i millenni, ci ha lasciati ieri all’età di 81 anni Nell’introduzione a Cimiteri, storie di rimpianti e di follie, Giuseppe Marcenaro scrive che «il camposanto è il luogo più inverosimile inventato dall’uomo». Se i riti funebri rappresentano una costante nelle società umane, in qualsiasi…
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#italia#leggere#libri#2024#Alessia Dulbecco#cimiteri#funerale#Genova#Giuseppe Marcenaro#Grande Torino#lapide#libro#morte#narrativa#pedagogia#romanzo#saggio#society#Superga#Taffo#tomba#Vajont#wunderkammer
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Funeral girl AU in which Lav is the social media manager of a funeral home, posting silly memes about death on Facebook, mass producing coffin/gravestone-shaped chocolate for every festivity, and is just very annoying online with death related puns
Somewhere in Cullen's apartment there's an old school poster of Nevarra's necropolis that says "It's never too late to fall in love. Or to fall in general." There's a "thinking of you" scribble behind it, because it was originally a gift for Cassandra that she recycled due to obvious reasons. So now it's there, along with a big collection of tombstone keychans and valentine's inspired chocolates with "see ya (on the other side)" written on them in old english font
#tw: death#ankh#we stan a supportive boyfriend#also every future au in my head has a setting similar to bright (the movie) like#futuristic fantasy but keep it contemporary#a la coffee talk too#coffe talk was such a lovely game omg#but yeah the girl is an online celebrity and nobody knows it because smm never get enough credits for what they do#'why is that lavellan girl always giving out creepy chocolates from last easter at halloween??'#idk ma'am why is your daughter dressed as a nug that's offensive#'that's not my daughter. that's a real nug'#oh.#we have caskets for those too#camera pans to a very silly casket shaped like a nug (wodden ears included)#I'm having ideas aaaa on top of having other ideas aaaaaaaa I don't have the time AAAAAAAAAAA#spritz is kicking in#ogni riferimento al social media manager di taffo è puramente casuale ahem
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Stolpersteine beim SV Meppen
Gunter Demnig verlegte in #Meppen fünf weitere Stolpersteine zur Erinnerung an die Opfer der Nationalsozialisten - darunter auch für drei ehemalige Fußballspieler des @svmeppen1912.
Am letzten Freitag hat in Meppen (Ems) der Kölner Künstler Gunter Demnig fünf weitere Stolpersteine verlegt. Demnigs einzigartiges Projekt umfasst inzwischen mehr als 100.000 Stolpersteine. Sie erinnern in 22 Ländern Europas an Menschen, die von den Nationalsozialisten verfolgt, meist deportiert und er mordet wurden. Angeregt durch den örtlichen „Initiativkreis Stolpersteine“ sind bisher in…
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#Clemens Verenkotte#Danuta Bienkowska#Felix Klein#Florian Egbers#Fritz Cohen#Gerhard Wegener#Gunter Demnig#Hans Cohen#Herta Cohen#Ingrid Völlering#Initiativkreis Stolpersteine#Jette Surmann#Käthe Blum#Käthe Meyer#Kim van de Oetelaar#Kurt Visser#Louis Taffo#Marie Vehnker#Meppen#Mohammed Ajouaou#Nahariya#SV Meppen#Sylvia Schröder-Winter#Tobias Bröckermann
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Italian funeral services Taffo who often advertises taking inspiration from mocking fascists and dumb political events...
"It might not be an electric (coffin), but one day it'll be needed on Mars too and we will say: he always said hello"
First of all "he always said hello" is a joking thing we say in Italy when a bad person dies (or can be used even when anyone dies especially someone you have nothing good or nothing at all to say about) as a way to say "he was not too bad, at least he always said hello to people on the streets"
That salute is immediately recognised as the fascist salute in Italy, no doubt.
The Mars thing is clearly because of Elon Musk plans but we also have a parody movie called fascists on mars where a group of fascists try to conquer mars
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Lercio vince, come sempre, loro e Taffo spaccano sempre.
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Anno 2025, l'anno delle App.
Le App, abbreviazione del termine informatico "applicazione", domineranno il 2025. In maniera determinante, gestiranno e cambieranno molte vite.
"APPerò" direte voi; "Eh, APPmecojoni" rispondo io.
Questo sarà il duemilaventicinquAPP, deve ci si APPurerà e ci si APParterà.
Ci saranno, in molti casi già esistono ma miglioreranno, App che scriveranno per noi, che ci faranno conoscere casi umani in maniera selettiva piuttosto che a caso come la vita. APPunto.
App che APParecchieranno le nostre tavole, nel senso che ci diranno cosa mangiare, cosa bere, cosa ci serve per APPortare le giuste calorie.
App di intrattenimento, che ci faranno APPartare sempre di più dai nostri simili.
App per litigare in serenità usando termini APPropriati per ogni situazione, già mi immagino il lancio dell'App "APPicchiamoci".
Le App dei social ci permetteranno, per un certo periodo, di sopravvivere dopo una eventuale dipartita. Immagini, video, pensieri e tanto altro resteranno a disposizione di chi avrà accesso all'account del defunto. Gli si potrà comunque scrivere. Magari, in un futuro non molto lontano e concedendo le dovute autorizzazioni, un'App di intelligenza artificiale potrà continuare a rispondere, a fare vivere virtualmente il profilo di una persona che, in realtà, non è più tra di noi.
Ci pensate? Si potrà dialogare con un conoscente che in realtà è morto. L'A.I. dovrà leggere bene i post passati sul profilo della persona per rimanere il più possibile, a livello intellettuale, simile al defunto. Diversamente uno che era un analfabeta funzionale, di colpo, potrebbe rispondere manco fosse un filosofo dell'antica Grecia.
Questa App la dovrebbe prendere in considerazione la Taffo, secondo me spaccano di brutto sul mercato. Che già esistono i QR Code sulle tombe, ma vuoi mettere di parlare con un conoscente defunto, comodamente dal telefonino?
Le App permetteranno a chiunque di diventare un piccolo imprenditore in proprio, in qualsiasi settore. Le App permetteranno a chiunque di truffare il prossimo spacciandosi per imprenditore. APProfittiamone.
Basta rischiare di essere presi in flagranza di reato mentre si borseggia sulle metro, con l'App "iBorseggio" ti sfilano soldi dal tuo portafoglio virtuale con qualche diavoleria tecnologica.
Se ti dovranno arrestare useranno l'App "Ti ho APPreso, arrenditi!".
Ti sospendono la patente? Sull'App IO ti APParirà l'immagine della tua patente che si dissolve come dopo lo sciocco delle dita di Thanos, e la scritta "APPiedato".
Un giocatore di calcio saprà quando smettere con certezza, nel momento in cui la sua App "APPendi le scarpe al chiodo" gli invierà un messaggio, in cui prestazioni e parametri vitali segneranno la fine della sua carriera.
Ci ameremo sempre di più con le App, tradiremo sempre di più con le App, ci separeremo sempre di più con le App. Senza APPelli.
Non ci saranno più problemi con i vari virus presenti sul globo, con l'App APPestati potremo evitarli muovendoci in massa e migrando in zone non contaminate.
Giocheremo tanto con le App perdendo tempo, soldi, dignità e vita davanti a milioni di giochi. Che APPoveracci saremo.
Tutto a portata di click, servizi pubblici e privati. Dalle Banche alle Poste, dalle Amministrazioni Comunali a medico di base. Niente più contatti con umani, non si assisteranno più a quelle belle litigate propedeutiche, quelle che si creavano tra chi stava dietro una scrivania/sportello e chi in fila dall'altra APParte.
Installeremo App che ci diranno come mangiare sano, ci meraviglieremo quando scopriremo che i nostri telefonini sapranno ridere, quando chiederemo certe informazioni salutistiche mentre siamo seduti in un fast food.
Con un'App cercavamo i Pokemon, oggi l'anima gemella, in futuro cercheremo gli Unicorni e non saremo più APPosto mentalmente.
Urineremo quando l'App "APPiscio" ci invierà una notifica, faremo sesso quando lo dirà l'App "APPartati", ammireremo virtualmente opere d'arte grazie all'App "APPrezzare" anche se ci indicherà la carta da parati in casa della nonna.
Quella che io aspetto in virginale attesa è "APPizza", non devo aggiungere altro.
Questa notte proverò la nuova App "Appdamella & APPrendilo", dicono che funzioni molto bene. Molto APPagante.
Ora vi saluto, mi aspetta un buon APPeritivo in compagnia dei miei nuovi amici virtuali, conosciti con l'App "APPalesiamoci".
Questo post è stato scritto grazie all'App "APPirla" con parole senza senso scritte APPazzo.
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Sanremo noi
Sanremo ti ricorda qualcosa, ma non sai bene che cosa. È quasi tutto brutto: le scenografie, i costumi, gli smoking di Amadeus in acciaio inox e vetroresina, per non parlare dei testi dei monologhi (roba da rimpiangere persino la “pikkola Chiara” nel senso di Ferragni), 9/10 delle canzoni e pure i mazzi di fiori. Il dolore, il tumore, il lutto, il suicidio, la guerra, il body shaming diventano industria della lacrima, trash show a mezzadria fra il concerto dei neomelodici, il marketing cassamortaro delle onoranze funebri Taffo e il libro prêt-à-porter del padre della vittima di femminicidio. L’antifascismo è manierismo canzonettaro, col Bella Ciao di Ama&Mengoni. Anche la trasgressione è farlocca: il cantante autoironico di professione invoca il cessate il fuoco a Gaza, poi tiene a precisare “Non volevo essere politico: in vita mia ho fatto tante cazzate, ma non ho mai pensato di avvicinarmi alla politica” e, fra le tante cazzate, non ha ancora capito che se non ti occupi di politica è la politica a occuparsi di te. A furia di levare questo e quello per il terrore di disturbare non si sa più neppure chi, non è rimasto nulla. Non una sorpresa, un sussulto, un eccesso, un fuori programma (nemmeno programmato), una cosa purchessia che somigli alla televisione e giustifichi tutte quelle telecamere in mondovisione: ma se non succede niente, che bisogno c’è di riprendere tutto in diretta? Fatelo in radio, l’anno prossimo. È vero: fa ascolti, cioè pubblicità, cioè soldi. Ma meno dell’anno scorso e più del prossimo. E li farebbe anche se fosse divertente. Non è snobismo da “io non mi abbasso a vedere Sanremo”. Certo che lo vediamo, un po’ per dovere d’ufficio, un po’ per rassegnazione. Ma cosa vieta di chiamare, oltre a Fiorello e Giorgia, qualcun altro bravo, uno del mestiere, al posto del carrello dei bolliti? Mentre ti poni queste domande, arriva sul palco lo storico scenografo per il premio alla carriera. E chi lo premia? Sua figlia, che lui nomina sua erede. Come nel governo dei fratelli, sorelle, figli, cognati e amichetti d’Italia; ma anche la cosiddetta sinistra chiagni & fotti che si pappa la Rai, poi fa i sit-in perché mangiano anche gli altri e misura la libertà d’informazione dal minutaggio dei leader. Poi arriva la star di Hollywood con le sneaker di cui è testimonial e, casomai non si notino abbastanza mentre accenna a due passi di danza con Amadeus, questi si leva le sue, ma mica è pubblicità occulta, figuriamoci: infatti è palese. Così pensi a Sgarbi, Gasparri, Lotito, i Berluschini, Elkann, De Benedetti, Caltagirone, Angelucci e a tutti gli altri che mica sono in conflitto d’interessi, figuriamoci: solo interessi e nessun conflitto. E finalmente capisci a chi somiglia Sanremo 2024: all’Italia del 2024. Quindi non è solo brutto: è anche perfetto.
Marco Travaglio
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Ah ma ci son quelli di Taffo a cantare?
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Theda Bara
L'attrice preferita da Taffo Funeral Home.
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Taffo, scansati proprio. "Le persone anziane hanno bisogno di attenzioni". In Russia, la locandina pubblicitaria che invita a contattare un presunto centro assistenza anziani, utilizza l'immagine di Biden. Ho fatto una ricerca su Yandex e il numero riprodotto risulta, in realtà, essere quello dell'ambasciata statunitense a Mosca, che sarà stata inondata di richieste. Geni!
Un appunto, mi rivolgo ai puri di cuore che ragionano come l'algoritmo di TikTok: questo è un post satirico, non va contro anziani indifesi che han tutto il mio supporto, ma si rivolge a potenti geriatrici, che seminano terrore nel resto del mondo. Dunque, potete ridere liberamente anche voi, senza indignarvi e senza denunziarci per reati di cattiveria. Se chiamate per assistenza, ricordate che il prefisso dall'Italia è 007. Link dell'Ambasciata: https://ru.usembassy.gov/u-s-citizen-services/emergency-contact/ Chissà come si dice "PERCULARE" in lingua russa.
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Se sei infelice vai al cimitero: non è una minaccia ma un invito.
Se i problemi ti attanagliano, se tutto sembra crollarti addosso, quando la vita si fa insopportabile e ogni atto sembra insensato, fatti un giro al cimitero.
Innanzitutto i cimiteri sono spesso belli, ma di quella bellezza che non opprime. La quiete è diffusa e ogni passante ha un dolore che non ha bisogno di dissimulare.
In cimiteri come quello Acattolico di Roma (“Potrebbe far innamorare qualcuno della morte”, scrisse a proposito Shelley) o il Père-Lachaise di Parigi la compagnia è senza dubbio la migliore possibile.
Su alcune lapidi di personaggi noti è bello osservare i lasciti commossi e grati dei viventi: i biglietti del treno sulla tomba di Julio Cortazar, le monete su quella di Edith Piaf, i cuoricini disegnati su quella di Sartre e De Beauvoir (che forse non avrebbero apprezzato, ma tanto lo sapevano già che l’inferno erano gli altri), la penna su quella di Proust, i post it con lo stampo delle labbra per Oscar Wilde.
Se mancano i personaggi noti nel cimitero vicino, tanto meglio: si potrà fantasticare sulle biografie dei singoli, o sui litigi delle tombe di coppia o di famiglia. È un’ottima riequilibratura dell’anima, capace di raddrizzare chi siamo e cosa possiamo, e ricordarci dove andremo a finire. Per prenderci un po’ meno sul serio.
Lo scriveva anche Emil Cioran: “Alla minima contrarietà, e a maggior ragione al minimo dispiacere, bisogna precipitarsi nel cimitero più vicino, dispensatore immediato di una calma che si cercherebbe invano altrove. Un rimedio miracoloso, per una volta”.
Che non si intenda il cimitero soltanto come luogo di morte e disperazione, insomma: al contrario, è anche uno sprone per i vivi a onorare la vita che resta, la sua intensità, e sforzarsi di credere che, nonostante tutto, “Il meglio deve ancora venire”.
Come recita, in California, la tomba di Frank Sinatra.
Dalla pagina fb Taffo
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