#sumballein
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dreaminginthedeepsouth · 3 months ago
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"Our modern world-view tragically misperceives and wrongly defines what it is to be human. We are conditioned by our society to believe happiness comes from pleasure, or from getting things or power over people or money or fame or even health and survival. None of these sometimes very good things can bring ultimate meaning to our lives. We are born to be deeply conscious, inwardly free and deeply capable of love. The longing for these things is the definition of what it means to be human."
Jacob Needleman (via sumballein)
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madonnacelestiale · 1 year ago
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MADONNA CELESTIALE
Un messaggio di amore e musica
Madonna Celestiale è un progetto artistico che nasce nella primavera 2013 da un’idea di Flavio Scutti elaborata in collaborazione con Paola Stasi.
Viene presentato per la prima volta in un articolo pubblicato sul blog PILL TAPES con foto dedicate alla Madonna nel mese di maggio, insieme ad una mixtape incentrata sulla musica spirituale (contaminata da sonorità che abbracciano diversi generi e culture, dal pop all’elettronica). Il tutto è scaturito dall’idea di diffondere un messaggio d’amore e di speranza, nell’intento di sensibilizzare il pubblico verso una maggiore cura e valorizzazione del patrimonio culturale artistico rappresentato dall’iconografia sacra.
Non vuole essere alcuna vetrina d’esaltazione cristiana, ma intende mostrare al pubblico (turista, curioso o appassionato che sia) l’arte di cui è piena la nostra storia e le nostre città, in chiave festosa e d’intrattenimento, con la passione per l’iconografia, l’amore per il sacro e la natura. Abbiamo scelto la Madonna perché rappresenta la figura della maternità che nella sua forma di icona partendo dalla Grande Madre si ritrova in quasi tutte le culture, dalla Dea Iside degli Egizi, alla Leucotea Ellenica, alla Mater Matuta Italica, ecc…
Progetto
Le Scritture, la liturgia, le preghiere litaniche, le arti figurative e plastiche raccolgono un’enciclopedia di figure relative alla simbologia marianica in grado di oltrepassare il senso comune di religiosità per addentrarci in un orizzonte più stratificato di sedimentazione culturale, fatto di medesime radici – persino etimologiche (culto-cultura) – intrecciate alle peculiarità dell’umano “vivere nel mondo”. Possiamo facilmente tradurre questo insieme di radici intrecciate nel termine “simbolo”.
Il senso letterale di «simbolo» è di «messo insieme» e lo deriva dal greco «sumballein» (gettare insieme). Gli uomini, secondo Platone (Convito 189-93), si amano perché, all’origine, sono stati tagliati in due dalle divinità gelose e, da allora, ognuno va alla ricerca della propria metà smarrita; facilmente sentiamo in noi la necessità di comporre divisioni interne; i primi cristiani hanno sentito il bisogno di raccogliere in un Simbolo, detto degli Apostoli, la somma delle verità da professare e l’esigenza di unire la terra e il cielo.
Questa attività di ricomposizione appare indispensabile. Luca (2,19) si avvale del medesimo termine per significare che «Maria custodiva tutte queste parole collegandole insieme in cuor suo». Non solo indispensabile ma anche assolutamente decisivo appare il termine «Diavolo» (dal greco «diaballein») dice proprio il suo contrario: dividere. Il simbolo ricollega il diviso, il diavolo persegue la divisione dell’unito.
In questo caso il simbolo:
• suscita tensione invece di annullarla
• crea una spinta in avanti, proponendo aperture progettuali
• si protende verso un equilibrio che rimane costantemente al di la di esso
• si fa metapoietico, cioè trasformatore, unificando tutto il mondo in un atto di ri-creazione e di pienezza, nella ricerca di un’inarrestabile e mai raggiunta partecipazione al tutto.
È «fare anima», dice James Hillman, l’unica condizione indispensabile perché una parola richiami altre parole, un’immagine evochi altre immagini, un singolo oggetto si faccia manifestazione del tutto. Chi fa questa esperienza vive la mobile staticità della vita spirituale, il movimento nell’unicità.
Contemplare Maria significa vedere in Lei, sempre eguale a se stessa, le varianti di ogni epiteto che le si attribuisce. Solo chi spazia nell’infinito universo semiotico, può accostarsi alla conoscenza simbolica di Maria (e di qualsiasi altra entità). Maria può non solo contenere simboli, ma essere essa stessa un simbolo. Come tale, escludendole il suo ruolo sovrannaturale, si fa educatrice anche attraverso ciò che essa rappresenta: nel rapporto con la Madonna, l’uomo può integrare in sé il femminile e maturare la sua individuazione, mentre alla donna può accadere di identificarsi nella sua portata materna, generatrice, ma soprattutto nella sua matrice affatto passiva di accettazione dall’Alto di un feto (o compito, o punizione, a seconda delle circostanze) autogeneratosi di cui lei è soltanto la sacca momentanea verso il passaggio alla terra, ma di attrice attiva nella nascita del Bene.
Infatti, a seconda delle radici semitiche alle quali i filologi la fanno risalire - già nel XV-XIV sec. a.C. è documentata su una tavoletta di Ugarit la radice mrym - Maria potrebbe significare «ribelle», l’«amara», la «forte», «colei che si innalza» o che «è innalzata», oppure ancora «profetessa» o «Signora».
Dall’egiziano mrit deriverebbe il significato di «amata» (sembra il più celebrato); dall’ebraico Miryam o marah, quello di «mare amaro», «amarezza», «dolore»; dal siriaco mâr, «signora», «padrona»; dall’egiziano ed ebraico or, «essere luminoso», «stella del mare». Sant’Eusebio professa: “Maria è detta «Stella del mare» perché innumerevoli stelle ha il cielo, il mare una sola e questa è la più luminosa di tutte”.
Dello stesso avviso San Gerolamo, il quale deriva dall’ebraico mar yam («goccia di mare»), il latino Stilla maris, da cui poi il poetico Stella maris, «stella del mare» (stella polare).
Intorno al nome di Maria, è opportuno inoltre citare l’abate Giovanni Caramuele, un Vescovo poliglotta morto a Vigevano nel 1682, nato a Madrid 76 anni prima, autore fra l’altro di un Maria Liber (Praga 1652) in cui viene registrato il «Discorso sul dolcissimo Nome di Maria per anagrammi», in cui riporta le differenti e possibili manipolazioni del nome «Maria». Potrebbe sembrare fanatismo retorico, in realtà è manifestazione di entusiasmo interiore (energia inconscia) che si accontenta di un minimo segno per vedere in esso, tramite assonanze, dissonanze, vicinanze, comunanze l’occasione di liberare tutta la tensione interna centrata sulla cosa o persona amata. Come il fuoco, coinvolge tutto ciò che incontra. Del resto, nell’Antico Testamento, simili procedimenti sono ben documentati.
In conclusione, Madonna Celestiale non è una messa in scena della grandezza e bellezza di Maria, in un ordine puramente spirituale. È piuttosto una specie di operazione archeologica, documentata attraverso foto che ritraggono la Madonna da ogni parte d’Italia e del mondo, tendente a evocare il passaggio simbolico - incarnato in Maria – tra l’anima e la necessità di un suo referente terreno, immobilizzato in un angolo, sulla facciata di un palazzo, in una nicchia, in un’immagine iconica. Questo passaggio trascina con sé il legame umano con la bellezza e all’assoluto, seppure declinato talvolta in termini barocchi, altri austeri o riformatori, altri ancora allegorici, documentando una necessità atavica della specie che va scomparendo in terra, quella della traccia, per essere assimilata in una quinta dimensione, uno spazio dell’immaginario diventato realtà: l’universo digitale.
Laura Migliano
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Madonna Celestiale Tour 2013
Media / Mixtape / Download
Photo Tour 2013
Photo Tour 2014
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dreaminginthedeepsouth · 3 years ago
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“All living souls welcome whatever they are ready to cope with; all else they ignore, or pronounce to be monstrous and wrong, or deny to be possible” — George Santayana [sumballein]
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Saul Steinberg     for the New Yorker     1948
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isomeki-blog · 7 years ago
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(isomeki) my latest song...plz check it! #SCFIRST
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mitchellcliftonbarton · 7 years ago
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February 24, 2017
Martin Heidegger - The Origin of the Work of Art
- Art is the source of Artists and their work
- is a definition of art, just a justification for artists and work? Artists are maybe only a real thing inside a definition of art.
- did the idea of art come because we were already making art?
- we already know that something is art before we look at it to judge what it is doing
- art has a thingly nature, but transcends a thing by carrying meaning. It ‘makes public something other than itself; it manifests something other, it is an allegory. In the work of art something other is brought together with the thing that is made. To bring together in greek is sumballein. The work is a symbol’
- to be a thing you just need to exist, it could even be a concept. Is a person a thing? No, things that have life are not things? so is art when something human is added to a thing? Probably not.
- thing as bearer of characteristics
- things have to have matter?
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dreaminginthedeepsouth · 1 year ago
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Solar System Embroidery Ophelie Trichereau on Etsy
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Energy has been a great preoccupation of Man and synergy has been overlooked. Synergy is to energy as integration is to differentiation. Energy is differentiating out and synergy is integrating.
- Buckminster Fuller (via sumballein) Negentropy is the word used for reverse entropy. Energy in this quote is = to entropy. Synergy here is = to Negetropy
[alive on all channels]
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dreaminginthedeepsouth · 2 years ago
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[The Sea :: Crimea]
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"A mantra is basically a means of talking with your thoughts and feelings. It’s a time-honored method sometimes referred to as prayer, but really it’s an opening of a conversation between the heart and the mind." ​
-Tsoknyi Rinpoche (via sumballein)
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dreaminginthedeepsouth · 3 years ago
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integrating
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Energy has been a great preoccupation of Man and synergy has been overlooked. Synergy is to energy as integration is to differentiation. Energy is differentiating out and synergy is integrating. - Buckminster Fuller (via sumballein) Negentropy is the word used for reverse entropy. Energy in this quote is = to entropy. Synergy here is = to Negetropy
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dreaminginthedeepsouth · 3 years ago
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Salad from my dinner party tonight
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Gratitude is the most fruitful way of deepening your consciousness that you are not an “accident”, but a divine choice. It is important to realize how often we have had chances to be grateful and have not used them. When someone is kind to us, when an event turns out well, when a problem is solved, a relationship restored, a wound healed, these are very concrete reasons to offer thanks… When we keep claiming the light, we will find ourselves becoming more and more radiant. What fascinates me so much is that every time we decide to be grateful, it will be easier to see new things to be grateful for. Gratitude begets gratitude, just as love begets love.
-Henri J.M. Nouwen (Becoming The Beloved)                                               [Thanks to sumballein]
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dreaminginthedeepsouth · 4 years ago
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Two of Swords - Trying to keep the balance
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“The Alchemist realizes that he himself is the Philosopher’s Stone and that this stone is made diamond-like when the salt and the sulfur, or the spirit and the body, are united through mercury, the link of mind. Man is the incarnated principle of mind as the animal is of emotion. He stands with one foot on the heavens and the other on the earth. His higher being is lifted to the “celestial” spheres, but the lower man ties him to matter. Now the philosopher, building his sacred stone, is doing so by harmonizing his spirit and his body. The result is the Philosopher’s Stone. The hard knocks of life chip it away and facet it until it reflects lights from a million different angles.” — Manly P. Hall, The Initiates of the Flame (via sumballein)
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