#succhiotti
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carnagione chiara 🤝 succhiotti, morsi e segni più evidenti
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vorrei vedermi il seno colorato dal viola dei suoi succhiotti.
-hsox
#amore tossico#citazioni mie#chat notturne#amore finito#amore mio#mi manchi#citazioni#my crush#neck kisses#kiss
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NO MA COME AMÒ SEI UN ULTRAMEGAFREGNO CIOÈ RIPIGLIATI
@ diggia: FOTO TETTE?
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“ho i succhiotti” frate non sei un grande anzi sei letteralmente un fallito
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i succhiotti visibili dopo i 15 anni sono da denuncia ragazzi riprendeteviiiiii kiss kiss
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sei attratta dal macabro, dal bdsm, dal sangue, dai graffi dai morsi e succhiotti
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i giorni si avvicinano e i succhiotti sul collo si fanno sempre più scuri dio porco
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Lascia succhiotti da tredicenne ma almeno legge e mi presta i libri
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Morsi sul culo ma tipo succhiotti?
No, i morsi sono morsi e lasciano il segno dei denti.
I succhiotti sono quelle minchiate che fai alle medie per fare capire a tutti che c'è qualcuno che ti caga.
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Eravamo in una di quelle case vacanze che si affittano temporaneamente per trascorrere qualche giorno con gli amici e il sole mattutino di metà luglio illuminava tutti gli ambienti rendendoli quasi eterei.
Gli altri erano già a sguazzare nella piscina della casa mentre io stavo sul letto ad ascoltare un po' di musica e a leggere. “Hai altra roba da lavare?” mi chiedi da qualche porta di distanza, oggi il turno del bucato spetta a noi. Indossavo un paio di calze sopra il ginocchio bianche con due righe nere, dell’intimo bianco e una mini canotta nera. Ero abbastanza sicura di aver già portato in lavanderia tutto ciò che volevo lavare ma per una maggiore sicurezza decisi comunque di raggiungerti. “Cosa lavi? Scuri o chiari?” chiesi sporgendomi dalla porta. “Scuri”. Entrai del tutto nella stanza, la porta finestra aperta lasciava entrare un po' di arietta fresca facendo muovere la tenda avanti e indietro. “Scuri? Beh, a pensarci bene questa notte ho sudato parecchio, sarebbe meglio rinfrescassi anche questa maglia” dissi togliendomi la canotta. Non portavo il reggiseno, lo trovavo scomodo in casa, soprattutto viste le temperature estive. Con un lancio perfetto lanciai il capo in questione dentro la lavatrice dicendo “Grazie” e uscii dalla stanza dirigendomi verso quella che, per due settimane, è stata effettivamente la nostra camera da letto. Camminai lungo il corridoio incurante dei finestroni che si affacciavano sul giardino, erano tutti presi da altro. Una volta raggiunta la camera rimasi ad aspettarti vicino alla porta.
Aspettai poco.
Appena entrato feci scorrere la porta alle tue spalle chiudendola, finendo del tutto di fronte a te.
“Hey Gnocco” sussurro con le braccia sulle tue spalle, mani tra i tuoi capelli, le mie labbra sul tuo collo. “Ciao Fregna” mi rispondi con le tue braccia attorno alla mia vita e le mani che mi stringono il culo. Ti spingo lentamente verso il letto, continuando a tenere le mie mani e le mie labbra su di te, vestito solo dai pantaloncini da basket. Ti sdrai e mi porti con te, le mie cosce a lato delle tue ginocchia. Mi avvicino delicatamente, il mio petto contro il tuo, pelle a pelle, e riprendo da dove ho lasciato. Baci, leggeri morsi e percorsi con la lingua su quel tuo tatuaggio che tanto mi piace, per poi passare dall'altro lato. Le tue mani vagano su tutto il mio corpo e ti sento spingere contro il mio stomaco. “Vieni qui, sali su” mi dici con voce rauca prendendomi da dietro le cosce e posizionando la tua erezione contro le mie mutandine sempre più umide. Iniziamo a strusciarci l'una sull'altro mentre ricambi le mie attenzioni con succhiotti e baci decisi. Le tue mani sui miei fianchi mi guidano al ritmo che preferisci mentre una delle mie è finita sotto i tuoi pantaloncini a toccarti e a tenerti saldo contro di me. Continuiamo così per un tempo indefinito, finché la situazione non diventa insostenibile. Il mio petto si stacca dal tuo e mi siedo poco sotto la mano che continua a muoversi su e giù attorno a te. Non perdi tempo a copiarmi e a sederti portando la tua bocca sul mio seno, giocandoci.
Poco tempo e il tuo tocco diventa frenetico, il tuo respiro si spezza a causa degli ansimi sempre più forti e inizi a scoparmi la mano senza un senso preciso, con i tuoi fianchi che si alzano da sotto di me, finché non vieni sulle mie dita. Tolgo la mano tra di noi e la pulisco minuziosamente con la lingua, mentre tu mi guardi sorridente e soddisfatto. Guardo in basso, i tuoi pantaloncini neri sono leggermente sporchi. Ridiamo.
“Fortuna che non hai ancora avviato la lavatrice.”
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E mi hai preso, fatto sentire utile e poi buttato come un calzino. La mia mente è pura come la mia pelle perlacea ed entrambe sono piene di te e dei tuoi baci: succhiotti. Quelli che per amore non bastano mai, e tu stai lì a bagnarti le labbra con la lingua o con le dita, come solo un bambino che non sa cosa cerca e cosa chiede e fa disegni per far sentire speciale chi gli sta a cuore. E va bene, lo ammetto, ho sbagliato, sono scappato per non dare capocciate all'amore vero: in modo amaro ho preferito darle contro al muro fino a farmi male. Molte volte si perdono le persone, e non tutti quelli che si amano stanno insieme, non tutti quelli che sono disposti ad aiutare vogliono bene a sé stessi. Hai amato il mio odio, il mio carattere ma non me: quando ti ho offerto il mio cuore tu hai preferito abbandonarmi, ma io sono testardo, e cerco un dolce e casto bacio. Dopo tutte quelle ferite, e quel mancarsi che è tipico nostro, siamo l'esempio che l'amore non basta e se basta di incolla male, si appiccica la gelosia sulla pelle come se fosse sudore dopo un amplesso e tu ti senti sporco per aver dato e guardato tutto: tette, culo, mente, amore, cuore, tutto. Ma non basta e sono qui, a ricalcare con le dita i nostri nomi contornati da un cuore nel parco dove andavamo da piccoli: mi manchi, anche se hai detto basta. So che in un ricordo resterai sempre mia, perché io sono quel principe che ti contempla sull'erba, per cielo, e nelle mille poesie che sottolineo perché mi manchi. E anche se non parliamo, e ci pensiamo, spero che tu possa trovare e godere di quell'amore tanto puro quanto profondo come lo è stato il nostro anche se ti ha distrutto. Alcune volte lasciarsi è una dichiarazione d'amore specie se tentativo dopo tentativo non funziona: io ti amerò per sempre o per lo meno saremo legati da quel filo rosso indistruttibile, l'amore per le fiamme gemelle alcune volte è sinonimo di battaglia e il nostro amore assomiglia ad un velo nero che copre e opprime tutto. La tempesta ha portato via quello che restava di me, di te, di noi: siamo cambiati e cresciuti così tanto da non riuscire a guardarci negli occhi: respira, fallo con me, condividere la stessa aria dopo aver dormito con le gambe intrecciate l'uno dell'altro. Respira la mia notte e cerca il suo profumo quando ti manco e non sono lì con te: non tutti quelli che si amano stanno insieme, però per amarci ce l'abbiamo messa tutta. Alcune volte la vita insegna, e mi ha insegnato che l'amore, quello vero, quello sano non ha pretese ma dà tanto ad entrambi. Perciò grazie per avermi dato tutta te stessa, in un bacio, ho detto addio a chi mi ha reso le guance rosse e le labbra rosse per i morsi. Semplicemente te, in me, tuo, Aris-Val
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Ho dei lividi assurdi sul trapezio (causa bilanciere) che sembrano succhiotti, top
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