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Nel numero di febbraio di Terra Nuova abbiamo scoperto la chirofonetica, una disciplina che unisce voce e contatto per riequilibrare e stimolare la salute psicofisica dell'individuo. Andiamo oltre le pagine e chiediamo a Liliana Aragone, pedagogista curativa, di spiegarci cos'è e mostrarci come funziona.
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Lo scarno alfabeto del nostro rapporto
Per le caratteristiche del mio lavoro io sono impegnato dal lunedì al sabato compreso. In genere, se non ci sono problemi particolari, stacco alle due e mezzo e quindi alle tre del pomeriggio sono già a casa. Lei invece ha un lavoro veramente impegnativo, che le richiede un continuo confronto coi suoi collaboratori, per risolvere i problemi e dar loro le giuste direttive. Ha sulle sue spalle - solo apparentemente fragili - le responsabilità e il peso della direttrice del punto auto-nolo di un noto marchio in aeroporto.
Arriva a casa alle sette di sera, quando va bene. Toglie il giaccone, bacetto sulla guancia, due chiacchiere rapidissime e poi si siede a gambe incrociate sul tappeto, apre il portatile sul tavolinetto basso, non troppo lontana da me che spignatto nell’angolo cottura. Continua con telefonate, e-mail e impegno. In genere, lei va avanti fino a che non la prelevo di forza e la faccio sedere al tavolo per mangiare. Il patto è che massimo alle otto comunque stop e basta. Non transigo. Però, siccome è una donna bellissima, spesso al solo sentirla rientrare mi prende un sacrosanto durello. La osservo, le sorrido malizioso e le consento di sbrigare le ultime e-mail.
Subito a seguire, spengo i fornelli, le vado vicino e inizia la nostra intima danza dell’alfabeto: con le mani le faccio il segno della “T” di timeout, che tra noi vuol dire “adesso basta: ti voglio scopare, mi urge.” Se continua, dopo un ulteriore minuto le faccio il segno della “V” che significa “vieni subito a fare il tuo dovere di femmina.” Se ancora non molla il pc o non attacca il telefono, allora alzo l’indice, che sarebbe una “I” a significare che "sono infoiato” o, in altre occasioni, anche “incazzato come una biscia.”
Lei quindi capisce. Chiude tutto, s’alza, va in camera e si dispone come sa che mi piace trovarla: nuda e a natiche ben alte sul letto. La fica deve essere aperta e già lavorabile. A volte prova ad andare in bagno, per farsi un bidet dopo una giornata di lavoro e prima di farsi leccare, ma io la blocco: il suo odore naturale intimo, i suoi sapori dopo tante ore sono la cosa che mi piace e mi eccita di più! Divarico le sue natiche, le metto un dito nel culo, la stimolo e intanto inizio appunto a lavorarla.
Poi le lecco la fica lentamente, con impegno e concentrazione. Gliela lavoro con gusto. La aspiro e la mordicchio, trattengo le sue labbra nella mia bocca, le succhio il clitoride, che ha bello sviluppato: ci gioco. Poi mollo tutto e inghiotto i suoi succhi. Amo quel sapore. Sento che ora anche il suo ano inizia a rilassarsi e di sicuro la stimolazione la fa godere. Continuo a leccarle le labbra inferiori.
Affondo la lingua e sento che lei preme le chiappe totalmente aperte contro il mio viso. Perché lei si apre al massimo possibile, per farsi leccare ovunque. Inizia a gemere e a eccitarsi. Finalmente. Questo di solito è il momento in cui inizia davvero il mio vero divertimento: lascio l’area fica e passo a leccarle l’ano. Che ha un gusto completamente diverso. Quanto ci gode! Però non me l’ha mai confessato. È un suo adorabile vezzo, dirmi ogni volta, immancabilmente: “no, che fai! Lo sai che non mi va, lì dietro” ma il corpo regolarmente la tradisce.
Spudorata e bugiarda donna. Contrae l’ano e lo rilascia di continuo. Io approfitto e vi infilo la lingua dentro al massimo possibile. La assaporo rapito. Continua a pronunciare dei no formali a raffica, con una voce ormai debole, roca ed eccitante, ma intanto apre al massimo possibile le natiche, reggendole con le sue mani e infine premendo l’ano fortemente contro la mia bocca. Me lo offre senza più vergogna o scrupolo.
Ci sto dieci minuti o anche più, troppo mi piace leccarle il culo. Quasi vengo, dal piacere di essere a contatto intimo e proibito con quel gran pezzo di fregna della mia compagna, felice di farla godere eccitandola. Sento le sue gambe che si aprono sempre un millimetro di più. A volte penso sia sovrumana, che abbia dei superpoteri. Resto lì a consumare lingua e saliva, insisto fino a che la natura in qualche modo le fa compiere un vero miracolo. Una cosa mai vista prima in nessun’altra femmina: il suo ano si schiude. Le si allarga da solo! E a quel punto lei perde ogni dignità, mi porge l’anima, mette ai miei piedi tutto il suo pudore di donna, aperto come un libro e mi sussurra, calda e rossa in viso: “inculami, presto. Ti prego.”
A questo punto io appoggio il glande contro il suo sfintere che offre zero resistenza, anzi quasi mi risucchia e in mezzo secondo affondo tutta l’asta dentro quel corpo di pantera giovane. Lei dapprima lancia un urlo soffocato di dolore, sparando un dolce “noooo. che mi fai fare...” poi inarca la schiena ed esplode in un sonoro “siiiiii, dammelo tutto, sfondami, dòmami, cavalcami. Devo godere. Incula la tua femmina, stallone: forza, daiiii...” e per me è un vero onore, servirla.
Capisco che essendo una manager rispettata e temuta ogni tanto senta il bisogno di essere messa in riga, scopata e gestita in modo appropriato, come ogni uomo deve saper fare con la propria metà. Perché io la amo, la desidero di continuo. Mi piace osservarla: quando si veste, quando si spoglia, quando sorride, quando è triste. Ma soprattutto quando lo prende in culo e allora diventa una cazzo di vera troia. Le afferro i lunghi capelli, la tiro verso di me e vedo di traverso che sorride, che gode nell’essere domata. Moltissimo.
La mia puttana preferita. Addirittura... pagherei, per poterla scopare e soddisfare. A un tratto non ce la faccio più, glielo dico e sborro. Veniamo insieme. Lei si ferma, si apre tutta e mi preme il culo contro per farmi godere. Stiamo così, in silenzio per due minuti: io mi butto sul suo collo e glielo divoro, reggendole i seni con le mani e strizzandole i capezzoli gentilmente. Le piace da morire.
La mia donna, vinta totalmente ma mia unica padrona, si lascia mangiare. È docile e morbida, adesso: completamente stordita dal piacere. Poi mi si sfila da sotto, va in bagno e subito torna. Si inginocchia ai piedi del letto e aspetta a testa bassa. Capisco che in lei ora c’è una geisha colta, servile e desiderosa di gratificare il suo uomo.
Io la rispetto al massimo. Vado in bagno anche io, mi lavo accuratamente, prendo il latte dal frigo. Ne verso due bicchieri e torno in camera. Beviamo, ci sorridiamo e capisco che in lei è tornato un po’ di pudore, di imbarazzo; però si rimette subito in posizione geisha. Io allora mi siedo a cosce larghe sul bordo del letto. Bagno il mio uccello nel bicchiere di latte e quindi le offro il mio bacino nudo.
La regina del mio godere inizia a slinguare il mio glande. Ci gioca, ogni tanto guardandomi e sorridendo. Dolcissima puttana: la adoro. Poi pian piano si infila tutto il cazzo in bocca e inizia la sua danza esperta. Mi fa sborrare di nuovo dentro di lei. Ha un’esperienza e un tiraggio veramente notevoli. Ci alziamo sfiniti, ci baciamo come solo due che si amano fanno: in un modo disdicevole, osceno e a lungo.
Non stacchiamo le lingue e le labbra anche se cola la saliva. Un vero bacio d’amore. Poi, mentre finalmente le consento di lavarsi come si deve, apparecchio, metto in tavola e possiamo iniziare a parlare della giornata, di ciò che ci è accaduto. E mi piace tantissimo il vederla sollevata, presente e interessata soprattutto a noi due. Sorride. Mi viene voglia di scoparla...
RDA
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LA SEPARAZIONE DEFINITIVA tra partner, dopo una lunga relazione è difficile, non solo dal punto di vista dell'anima, ma anche fisiologicamente, perché nel corso di un rapporto, anche uno con problemi, le due persone attivano solidamente le reti nervose che producono neurotrasmettitori chimici e peptidi, che danno le loro esperienze a su una certa nota emotiva, gli stati d'animo che riaffermano la personalità di tutti
I due si abituano così tanto al rapporto che, pur decidendo di romperlo, non riescono a rompere le connessioni nervose (reti neurali) e gli attaccamenti della natura chimica tra di loro. Dopo la separazione, i ricordi delle esperienze di ciascuna riportano alla memoria del corpo il fatto che gli manca la solita stimolazione chimica.
La sofferenza di una relazione che va a pezzi può essere causata dalla fine di un'abitudine neurologica.
Considerando la chimica della dipendenza affettiva non ci sorprende quando tante coppie si lasciano e poi si riuniscono, per poi ricominciare il ciclo.
Possiamo separarci l'uno dall'altro, ma restiamo chimicamente dipendenti dalle condizioni emotive generate dalla rispettiva relazione almeno per un po'.
Quando proviamo una sorta di attrazione verso un partner, siamo convinti che lui/lei sia la giusta coppia.
Ma il più delle volte, la persona da cui siamo attratti è lo specchio dei drammi emotivi che dobbiamo risolvere.
Spesso, quando sentiamo una forte attrazione per qualcuno, non è solo il gioco ormonale, siamo intuitivamente attratti dai partner, perché crediamo che ci aiuteranno a risolvere problemi emotivi, di cui non siamo nemmeno consapevoli.
Più ci sentiamo abbandonati, più siamo attratti dalle persone che abbandonano coloro a cui tengono.
Autore sconosciuto
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La "stimolazione" climatica.
Tutto sotto il naso, o in teoria quel tanto che basterebbe per andare al di là di esso.
#clima#dubai#cambiamenti climatici#haarp#zombie#società#società malata#svegliatevi#aprite gli occhi#sistema#manipolazioni#verità#schiavi#propaganda#nuvole#bugie di stato#discernimento#dittatura#matrix
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‼️Hai mai provato la stimolazione prostatica? Vick è un vibratore con doppia stimolazione, della prostata e del perineo, ricco di terminazioni nervose, con delle pulsazioni incredibili. Si comanda con telecomando a distanza e lo trovi anche sul sito ‼️♥️
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Rejoice, mi fanno fare la stimolazione magnetica transcranica gratis. Ho trovato una sperimentazione per cui essere suicidari non rappresenta motivo di esclusione ma è quasi consigliato
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youtube
ASMR cutting your hair while you sleep: Un Viaggio nel Relax Profondo.
Pertanto, ASMR cutting your hair while you sleep è una delle ultime tendenze nel mondo dell'ASMR, una pratica che combina la sensazione di rilassamento profondo indotta dai suoni delicati e i movimenti lenti con la simulazione di un taglio di capelli. Ma cosa rende questa esperienza così affascinante e rilassante?
Il Fascino del Taglio di Capelli ASMR
Inoltre, il taglio di capelli è un'attività intima e rilassante per molti. L'ASMR porta questa esperienza a un livello completamente nuovo, combinando i suoni delicati delle forbici, del pettine e dello spruzzino con sussurri rilassanti e movimenti lenti della telecamera. Tuttavia, questa sinfonia di suoni e immagini crea un'atmosfera di calma e benessere che può favorire il rilassamento profondo e persino l'addormentamento.
Perché il taglio di capelli ASMR è così efficace?
Stimolazione sensoriale: Dunque, isuoni delicati e i movimenti lenti stimolano i sensi, creando una sensazione di benessere e calma.
Associazione con il relax: Il taglio di capelli è spesso associato a momenti di relax e coccole, quindi questi video evocano sensazioni positive e familiari.
Distrazione: Oppure, i dettagli visivi e i suoni del taglio di capelli possono distrarre la mente dai pensieri negativi e dalle preoccupazioni.
I Benefici del Taglio di Capelli ASMR
Riduzione dello stress: Nello specifico, l’ASMR può aiutare a ridurre lo stress e l'ansia, promuovendo un senso di calma e benessere.
Miglioramento del sonno: Ascoltare video ASMR sul taglio dei capelli prima di andare a dormire può favorire un sonno più profondo e ristoratore.
Aumento della creatività: In tal senso, l'ASMR può stimolare la creatività e l'immaginazione, permettendoti di viaggiare con la mente verso luoghi tranquilli e rilassanti.
Come Trovare Video ASMR sul Taglio dei Capelli
Difatti, per trovare video ASMR sul taglio dei capelli, puoi utilizzare piattaforme come YouTube cercando termini come "ASMR haircut", "ASMR hair cutting", "ASMR hair salon". Molti creatori di contenuti ASMR offrono una vasta gamma di video su questo tema, con diverse tecniche e atmosfere.
Consigli per una Esperienza Ottimale
Scegli un ambiente tranquillo: Non a caso, trova un luogo silenzioso e privo di distrazioni per immergerti completamente nell'esperienza ASMR.
Utilizza cuffie: Le cuffie di buona qualità ti permetteranno di apprezzare meglio i dettagli sonori dei video.
Sperimenta: Prova diversi video ASMR per scoprire quale stile preferisci.
Crea la tua atmosfera: Accendi una candela profumata, utilizza un diffusore di oli essenziali o indossa una maschera per gli occhi per intensificare l'esperienza.
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✅ Il Prof.Marco Cosentino, medico chirurgo specializzato in farmacologia e tossicologia, risponde alle domande di QuotidianoWeb su Proteina Spike e mRNA.
Che effetto hanno le vaccinazioni mRNA ripetute sull’organismo?
La questione è duplice: da un lato la ripetuta stimolazione del sistema immunitario e dall’altra, la reiterata somministrazione di RNA ingegnerizzati. Riguardo alla prima, sappiamo per esempio da vari studi sulla vaccinazione antiinfluenzale che ripetuti richiami tendono a indebolire la risposta immunitaria finendo per portare alla produzione di anticorpi meno efficaci e che rischiano paradossalmente di aiutare il virus. Suggestivo che varie evidenze epidemiologiche con i vaccini COVID-19 paiano indicare che a ogni richiamo, con il declinare della copertura (la cosiddetta “efficacia negativa”) possa aumentare più rapidamente il rischio di contagio.
La questione della somministrazione di RNA è molto meno chiara: questi RNA ingegnerizzati hanno proprietà in larga parte ancora da caratterizzare. Ad esempio, esistono studi che mostrano in modelli sperimentali come le pseudouridine possano favorire le metastasi tumorali.
Infine, per quanto riguarda i vaccini a RNA COVID-19, non va scordato che questo codificano per la tossina virale attiva, e a ogni risomministrazione si ha una produzione di questa tossina nell’organismo, in quantità, sedi e per tempi che nessuno al momento è in grado di definire.
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Si dice che quando nonno Universo stesse dando luogo a tutti gli spiriti che abitassero e che partecipassero alla Vita di Madre Terra, ci fu un forte suono.
E l’Universo chiese: “Chi sei tu?” “Sono lo spirito del tamburo “, rispose ”Sono venuto a chiederti di permettermi di partecipare a questa creazione.” ′′Scusa e come parteciperai?”, disse l’Universo. ′′Vorrei accompagnare le persone in bellissimi viaggi! Canteremo insieme, danzeremo insieme, rideremo, il nostro cuore batterà a ritmo, con il battito del cuore della Madre Terra. In questo modo, si sprigionerà Armonia a tutta la creazione”. Universo accettò e così fu.
In tutti i popoli originari del mondo, il tamburo è al centro di tutte le celebrazioni. Da sempre è uno strumento sacro accompagnatore tra i mondi, il suo battito ci connette al cuore pulsante di Madre Terra, sostiene il cammino della nostra anima, ci ricorda l’importanza delle Radici connettendoci ai nostri Antenati.
Nel battere il tamburo escludiamo la razionalità, ci facciamo guidare dall’intenzione, dalla direzione del cuore. La sua vibrazione potente influisce su tutti i livelli della persona portando equilibrio e guarigione.
Rilassamento, stimolazione profonda di tutte le cellule del nostro corpo, scioglimento di blocchi fisici, emotivi e prese di coscienza, gioia di vivere, sensazione di leggerezza nel corpo e nella mente. Martina Quadrelli art _by_sweetgrass1970_ ****************************** It is said that when Grandfather Universe was giving birth to all the spirits that inhabited and participated in the Life of Mother Earth, there was a loud sound.
And the Universe asked: “Who are you?” “I am the spirit of the drum,” he replied, “I have come to ask you to allow me to participate in this creation.” “Excuse me, and how will you participate?” said the Universe. “I would like to accompany people on beautiful journeys! We will sing together, we will dance together, we will laugh, our hearts will beat in rhythm, with the heartbeat of Mother Earth. In this way, Harmony will be released to all creation.” Universe accepted and so it was.
In all the original peoples of the world, the drum is at the center of all celebrations. It has always been a sacred instrument that accompanies us between worlds, its beat connects us to the pulsating heart of Mother Earth, supports the path of our soul, reminds us of the importance of the Roots by connecting us to our Ancestors.
In beating the drum we exclude rationality, we are guided by intention, by the direction of the heart. Its powerful vibration affects all levels of the person bringing balance and healing.
Relaxation, deep stimulation of all the cells of our body, dissolution of physical and emotional blocks and awareness, joy of living, feeling of lightness in the body and mind. Martina Quadrelli art _by_sweetgrass1970_
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PARALIZZATO DA 11 ANNI TORNA A CAMMINARE GRAZIE A UN PONTE DIGITALE
È tornato a camminare dopo 11 anni; aveva perso l’uso di gambe e braccia a seguito di un incidente che lo aveva lasciato paralizzato.
ert-Jan, 40 anni, è il primo paziente che ha riacquisito l’uso degli arti grazie a un ponte digitale che trasmette input elettrici dal cervello alle zone del midollo spinale che consentono il movimento. La nuova tecnologia realizzata e impiantata da un gruppo di ricercatori del Politecnico di Losanna, in Svizzera, ha reso possibile un risultato mai raggiunto in precedenza e offre di cambiare il modo in cui i pazienti con deficit motori dovuti di origine neurologica possono affrontare un nuovo percorso di recupero. L’obiettivo di questo impianto appena presentato alla comunità medica, è permettere alle persone paralizzate di tornare a muoversi in modo naturale grazie al ripristino della comunicazione che viene ricreata in modo digitale tra cervello e midollo.
“Grazie ad algoritmi basati su metodi di intelligenza artificiale adattiva, le intenzioni di movimento vengono decodificate in tempo reale dalle registrazioni cerebrali” spiega Guillaume Charvet, responsabile del programma. Queste intenzioni vengono poi convertite in sequenze di stimolazione elettrica del midollo spinale, che a loro volta attivano i muscoli delle gambe per ottenere il movimento desiderato. 64 elettrodi che registrano i segnali della corteccia sensomotoria che vengono tradotti in segnali elettrici e trasmessi al midollo spinale, il sistema di controllo è indossabile grazie ad uno zainetto.
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Fonte: EPFL Lausanne
Volonwrite per Mezzopieno
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Ciò che ho amato di lei
La trovai qualche anno fa, senza neppure cercarla. In panetteria. Come capita con tutte le cose veramente importanti delle nostre vite: scelgono loro dove trovarti e quando, perché semplicemente ti devono arrivare. Fu, la nostra, una storia qualsiasi. Tra due anime a caso su sette miliardi. In questo emisfero terrestre, nello stesso quartiere. Si sviluppò da subito una fortissima e magnetica attrazione, tra noi. Ne apprezzavo la discrezione e i sorrisi imbarazzati, sottintesi.
I modi controllati e assolutamente raffinati. Pian piano, l’aiutai a liberare in lei la sua versione più istintuale, soffocata e ingabbiata. Dai pregiudizi e dal bisogno di essere accettata dai suoi genitori, dai suoi modelli di vita. A Lucia ho insegnato che non deve nulla a nessuno, tranne che forse alla sua vera natura e ai suoi desideri. Che tutte le voglie sono lecite, sacrosante e vanno soddisfatte, a meno che non siano dannose per qualcuno.
E quindi giù domande:
-e allora l’amore? Se poi improvvisamente amo qualcun altro e poi tu soffri?
-fallo: lasciami. Capirò.
-ma che dici, scemo… e la lealtà, la coerenza, il rispetto…
-tutte cazzate messe su carta da chi non ha mai amato. L’amore è l’unica variabile caleidoscopica, imprevedibile e spietata nelle nostre vite. Nessuno che se ne sia mai lamentato, però…
-la gratitudine?
-certo: la gratitudine deve essere ovvia, ma non può trasformarsi in una invisibile ma pesante catena che ti condizioni nelle scelte, nei gusti; qualcosa che ti impedisca di vivere da donna libera, che ti faccia sentire vincolata a chi ti ha fatto del bene. Aiutare, fare del bene significano infatti semplicemente rendere libero qualcuno; nel corpo e nella mente. Solo questo. Altrimenti non è fare del bene: è mettere delle ipoteche sul cuore e sulla vita di quella persona. Pretendendo poi di riscuotere di continuo dei dividendi. Potremmo chiamarlo strozzinaggio dell’anima, direi. Ecco, si! Quindi, anche se si tratta di forzare la tua natura gentile, alla fine se proprio devi, per tagliare i legami tossici della mente sentiti pure libera di alzare il dito medio a chi ti ha ingabbiata nella sua rete di follia mentale. Credendo magari di farlo “per il tuo bene” e addirittura in buona fede.
Mi ascoltava e beveva le mie parole. “Un uomo è già mezzo innamorato di una donna che lo ascolti.” Certo: è proprio vero, giuro. E io quindi l’amavo ogni giorno di più. Crebbe anche sessualmente. Moltissimo. Sapeva fare cose che neanche una contorsionista innamorata... Lasciai il mio monolocale e mi trasferii da lei, nel suo appartamento più grande del mio, per vivere insieme. Iniziai a sentirmi sempre meno il maestro e ogni giorno di più l’allievo.
Era divenuta esperta nella stimolazione erotica: visiva e sensoriale in genere. Mi insegnava cose incredibili. Mi faceva godere da matti. Si dice che ogni uomo cerchi solo una donna bella e che voglia fare tanto sesso, fino a quando… non la trova! Comunque, posso dire che ci siamo amati senza barriere, limiti, pregiudizi o gelosie. Non volevo che lei.
Non cercavo che il suo corpo. Non amavo altre cose che non fossero il suo odore, le sue forme. Il suo seno poi era per me una vera fissazione. Lucia lo sapeva e ogni tanto, a tradimento e con la scusa di dover prendere qualcosa, mi sfiorava coi capezzoli turgidi il petto, il viso o la schiena. Questo dava regolarmente inizio a una mia incontenibile eccitazione. Non c’era pomeriggio in cui non finissimo a letto per amarci prima di cena. Anche quando avevamo avuto di che discutere. Anzi: quello dava più sapore all’amore.
Quella donna era un raro compendio di grazia, bellezza, forza e infine fiera, conscia sottomissione. La donna perfetta. Per me che sono pieno di difetti, fisse e debolezze atroci che mi mangiano da dentro. Durò fino a quando due anni fa per l’università non venne a vivere con noi Elena, sua sorella minore. Fui stoico: resistetti fino a che mi fu possibile. Ma quella ragazza era attraente nell'anima, oltre che nel corpo; mi prese il cuore da subito e pian piano me lo accartocciò.
Con un semplice sguardo mi passava da parte a parte. E lo sapeva, la piccola maliziosa. Mi fece a pezzi i ventricoli, dopo avermeli virtualmente leccati a lungo. Ogni tanto, se eravamo soli, si scopriva il seno, poi apriva la bocca e cacciava tutta la lingua fuori, nella posizione di ricevimento del seme per dieci secondi. E mi guardava fisso negli occhi. Oppure mi faceva vedere le sue grazie in trasparenza. Una dolce tortura. Restavo senza fiato e lei si divertiva. 'Ma io scherzavo', diceva. Per me lei invece costituiva un'inversione dei poli dell’asse terrestre.
Elena era fidanzata, al paesello. In città perciò si sentiva più libera. In breve, divenni segretamente cotto di lei. Be’, tra noi in ogni caso ci fu solo un bacio; languido e dolcissimo. Me lo diede lei a tradimento, in un pomeriggio in cui probabilmente sentiva un po’ più di trasporto verso di me. Io non riuscii a fare nulla per impedirlo. Non che l’avrei voluto, devo dire. Poi sorrise e come se avesse semplicemente bevuto un bicchier d’acqua se ne andò al cinema con gli amici. Io rimasi con un incendio nella mente e nell’anima. S’era prodotta una crepa, nel cemento armato che sino a quel momento mi univa a Lucia, la mia donna.
Cercavo di nasconderla. Maldestramente. Lei però se ne accorse immediatamente. Le confessai che amavo quella giovane Venere, che quella cerbiatta incosciente mi teneva in pugno senza forse neanche immaginare che uragano aveva scatenato in me. Un amore improbabile, disperato e impossibile. Destinato a squagliarsi, alla fine: te lo giuro! Ma lei niente.
Mi si negò da subito. Iniziò a darsi piacere da sola, per farmi morire di passione. Lo faceva piangendo, nel nostro letto. La sentivo, gemeva ma non mi consentiva neanche di toccarla. Per me era una vera tortura guardarla spogliarsi, averla vicina ogni sera più bella della precedente, calda e non poterla neppure sfiorare. Sentivo il suo odore trovare le mie narici e arrivare al centro esatto del mio desiderio.
Sentivo l’aroma meraviglioso della sua pelle di seta e dormendo spesso me la sognavo. Soffrimmo entrambi da cani. Il calvario durò solo sei giorni e poi tra me e la sorella infine Lucia non ebbe esitazioni: scelse quest’ultima. Mi buttò fuori senza tanti complimenti. Pur non avendo io fatto nulla di concreto. L’amore esce fuori dai tuoi pori.
Se ne accorgono tutti. Più è impossibile, scorretto e proibito, più ti cresce dentro. I limiti, le imposizioni e i divieti sono proprio ciò che lo fa lievitare maggiormente. Amare è il vero pane quotidiano degli esseri umani. A volte è un pane amaro ed è protetto da una spessa vetrina di convenzioni. O da un chiaro “non ti voglio più.” E allora sono guai.
RDA
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magic wand funziona davvero?
o meglio rabbit?
Dipende da cosa ti piace.
Per la stimolazione meramente clitoridea forse meglio il rabbit perché banalmente andando anche a stimolare il punto G ti dà un orgasmo più violento e forse più veloce.
La magic wand è più adatta se vuoi fare un po' di edging e soprattutto, per la sua conformazione più "semplice", diciamo, la puoi passare su tutto il corpo, capezzoli, interno coscia, zona peri-anale, insomma si presta bene per le cose più lente e prolungate.
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IL TUO CORPO TI CHIEDE AIUTO:
1. Pelle secca:
Al tuo corpo manca la vitamina E.
Per integrare le tue esigenze, includi noci, pesce grasso e olio vegetale vergine nella tua dieta.
2. Capelli e unghie fragili:
Questi sintomi indicano una carenza di vitamine del complesso B e calcio. Mangia fagioli, semi di papavero, lievito e cereali integrali.
3. Sanguinamento dalle gengive:
Significa carenza di vitamina C. Mangiare cipolla, aglio, frutta e verdura il più spesso possibile.
4. Insonnia, crampi e lunatici, comportamento compulsivo:
Il tuo corpo manca di magnesio e potassio.
Questi elementi li trovi in cacao, cioccolato, banane, patate, albicocche secche, prugne e barbabietole.
5. Pelle dura sui gomiti:
Questo sintomo indica che hai una carenza di vitamina C e A presente nella frutta e nella verdura, ad esempio in diversi tipi di agrumi, carote, pomodori, albicocche e zucche
6. Vuoi che i tuoi piatti siano il più salati possibile o sei incline a piangere:
Potrebbe avere infezioni o infiammazioni nel corpo, specialmente nel sistema urogenitale.
7. Vuoi più dolce possibile:
Forse sei esausto e hai bisogno di una veloce carica di energia. In questo caso meglio consumare miele o cioccolato fondente per evitare problemi gastrointestinali.
8. Voglia di semi di girasole:
Il tuo corpo manca di antiossidanti e di altri nutrienti.
9. Hai un sapore aspro:
Il corpo richiede questi prodotti perché per qualche motivo ha bisogno di stimolazione del fegato o della cistifellea.
Includi limone, mela, aceto di vino e mirtilli nel tuo menù.
10. I tuoi capelli sono piatti o i tuoi piedi sono freddi e sei stanco:
Mancanza di iodio. Mangiare frutti di mare.
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lo sbatti è non riuscire a venire se non con doppia stimolazione
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‼️È arrivato Blend di Womanizer, un vibratore con doppia stimolazione: succhiaclitoride e vibratore per il punto G. Cercalo anche sul sito ‼️♥️
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Le nove di mattina
Erano le nove di mattina ed erano ancora a letto, quella mattina se lo potevano permettere.
Il giorno prima era stata una giornata piena di impegni, come tante altre. Davide era andato al lavoro presto ed era rientrato giusto prima di cena, Anna era corsa di qua e di là per la città riuscendo ad incastrare tutte le commissioni di mattina e tutte le faccende domestiche di pomeriggio per non aver niente da fare il giorno successivo e poter stare a letto con Davide.
La sera avevano cenato ed erano andati a dormire presto. Nudi come ogni notte perché i loro corpi dovevano essere a contatto anche solo con pochi centimetri di pelle. Erano stanchi ma non erano riusciti a non fare l'amore. Baciarsi, toccarsi, sentire il corpo dell'uno in quello dell'altra. Ma la stanchezza era talmente tanta che nessuno dei due era riuscito ad avere un orgasmo. Erano crollati piano nel sonno, Davide abbracciato di spalle ad Anna ed ancora dentro di lei.
La mattina successiva si erano svegliati senza sveglia. Una mattina silenziosa, si sentivano solo gli uccellini ad annunciare l'inizio della primavera. Anna aveva la testa appoggiata alla schiena di Davide e le sue mani avevano iniziato a danzare leggere sul corpo di lui. Le dita sfioravano la schiena, salivano fino al collo per poi scendere fin sotto i glutei. Risalivano lentamente lungo la spina dorsale, poi le unghie attraversavano tutta la schiena per finire a stringere il sedere. Anna adorava tutto il lato b di Davide. Prima con le mani, il viso e la lingua aveva accarezzato tutta la sua schiena, arrivando fino ai piedi, poi era risalita sfiorando le sue natiche con i capezzoli già turgidi. Lì si era soffermata con morsi e baci. Con un dito stava girando intorno all'ano e Davide non aveva opposto nessuna resistenza, anzi aveva divaricato leggermente le gambe finché Anna, sempre baciandolo, aveva leccato il dito e glielo aveva infilato dentro. Davide sembrava godere di quella posizione e il suo pene era già dritto tanto che lui si era sollevato sulle ginocchia per stare in una posizione migliore. Anna era scivolata sotto di lui ed aveva iniziato a baciare l'uccello di Davide, a leccarlo, a giocarci come lei sapeva fare. Avevano poi cambiato posizione, Davide supino in diagonale al letto, Anna sopra a stuzzicargli il pene con la bocca e l'ano con il dito. Quella doppia stimolazione aveva portato Davide a venire dopo non molto con una gran quantità di sperma. Anna non aveva ingoiato tutto e lui aveva metà addome coperto dal suo seme. Si erano fermati per un minuto così, poi Anna si era mossa scavalcando Davide per raggiungere i fazzoletti che erano sul comodino.
Davide l'aveva bloccata sopra di lui, aveva afferrato le natiche di Anna ed era sceso sotto di lei iniziando a leccarla. Ad Anna piaceva da impazzire come lui muoveva la lingua. Girava sul clitoride, con le dita entrava e usciva velocemente, poi si fermava e premeva con un dito su quel punto con movimenti circolari. Anna aveva iniziato a muoversi sopra di lui in modo sempre più intenso, avevano un unico ritmo e dopo poco era venuta in un lungo orgasmo. Poi si erano sdraiati uno di fianco all'altra e si erano addormentati entrambi mentre si davano piccoli baci sulle labbra.
Avevano aperto gli occhi ed erano già le nove. Si erano guardati ed in contemporanea avevano detto: ancora un minuto.
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