#stile eleganza Londra
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The Perfect Gentleman
La ricerca dello stile e dell'eleganza senza tempo a Londra
James Sherwood
Prefazione di Terence Stamp
DeAgostini, Novara 2012, 224 pagine, 28x35cm, ISBN 9788841878965
euro 45,00
email if you want to buy [email protected]
La ricerca dell'eleganza perfetta nell'abbigliamento maschile inevitabilmente conduce nel West End, settore storico di Londra dove, dal 1666, i quartieri di Mayfair, Piccadilly e Saint James's sono stati scelti da sarti, produttori di scarpe, cappellai, gioiellieri e profumieri come sede dei loro atelier. Oggi questa enclave di eccellenza presenta la più alta concentrazione di marchi specializzati in beni di lusso per uomini dal gusto raffinato, e proprio in queste antiche strade i gentiluomini moderni che apprezzano la qualità, lo stile e la migliore esecuzione artigianale possono seguire le orme di grandi appassionati della cura sartoriale come lord Brummell, Edoardo VII, Oscar Wilde, Winston Churchill, il duca di Windsor, Cary Grant, Fred Astaire, il principe Carlo e, più recentemente, gli affascinanti duca di Cambridge e principe Harry. "The Perfect Gentleman" è dedicato ai protagonisti nel mondo degli accessori maschili di lusso: presenta non soltanto i complementi indispensabili per accompagnare un abito fatto su misura in Savile Row, ma anche gli articoli più esclusivi prodotti da enoteche, armerie, cartolerie e tabaccherie storiche. Attraverso secoli di vicissitudini economiche e politiche, questi marchi hanno resistito all'affermarsi della fabbricazione di massa e al declino della produzione industriale inglese per servire generazioni di clienti illustri che li hanno insigniti del prestigioso Royal Warrant.
16/05/24
#perfect gentleman#stile eleganza Londra#Mayfair#Savile Row#Mick Jagger#Terence Stamp#fashion books#fashionbooksmilano
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Da: SGUARDI SULL’ARTE LIBRO SECONDO - di Gianpiero Menniti
IL BOTTICELLI PENTITO
C'è un Botticelli che dipinge "La Primavera" nel 1478 e "La nascita di Venere" nel 1485. E poi, nel 1501 presenta, con la "Natività mistica", un testo pittorico di controversa interpretazione, nel quale non mutano solo i riferimenti iconografici e iconologici ma soprattutto lo stile dell'artista fiorentino. Dopo essersi immerso nel clima rinascimentale acerbo ed entusiasta della Firenze di Lorenzo, gli anni che seguono alla morte di quest'ultimo (1492) sono vissuti dal pittore nel segno della decadenza rispetto ai fasti della casata medicea soppiantata dalla Seconda Repubblica di Savonarola e poi di Pier Soderini e Niccolò Machiavelli. In Botticelli si avverte l'apparire di una visione apocalittica come espressione di un animo soggiogato dagli eventi ed incapace di comprenderne il significato. Così, l'espressione artistica muta in cupa premonizione e richiamo tragicamente patetico: le forme perdono naturalità divenendo traccia di presenze effimere, quasi ammiccando all'estetica più antica di stampo gotico. Senza perdere, tuttavia, eleganza. Si tratta di un Botticelli che ha smarrito la matrice neoplatonica ispiratrice delle opere più ardite. Si piega in se stesso, in un'inquietudine priva di slancio. Come un fanciullo che scomparsa l'innocenza, rielabora la realtà pervaso da un sentimento di oscura, infantile contrizione.
- Sandro Filipepi detto Botticelli (1445-1510): "Natività mistica", 1501, National Gallery, Londra
- In copertina: Maria Casalanguida, "Bottiglie e cubetto", 1975, collezione privata
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potete darmi qualche altro titolo?
Il calcio, più di qualsiasi altro sport, è una fusione perfetta di emozioni, cultura e estetica. Le maglie delle squadre non sono solo indumenti, ma veri e propri simboli di identità, orgoglio e tradizione. Tra le molte squadre che popolano le leghe europee, una delle maglie che riesce a coniugare perfettamente l’eleganza e la passione è quella del Tottenham Hotspur. Conosciuto per la sua storia, il suo stile di gioco e la sua forte connessione con la città di Londra, il club bianco-azzurro ha reso la sua maglia un’icona non solo sportiva ma anche culturale.
I.Le Radici della Maglia del Tottenham Hotspur
La maglia del Tottenham Hotspur è molto più di un semplice indumento da gioco: è il simbolo di una lunga tradizione, di un legame profondo con la storia del club e di un’identità che affonda le sue radici nelle origini del calcio moderno. Per comprendere pienamente l’estetica e l’evoluzione della maglia degli Spurs, è necessario fare un tuffo nel passato, esplorando le prime versioni di questo capolavoro sportivo e come il design si sia adattato al cambiamento del tempo, senza mai perdere il suo legame con le radici più profonde del club.
Le Origini della Maglia: 1882-1900
Il Tottenham Hotspur Football Club fu fondato nel 1882, e le prime maglie indossate dai giocatori erano ben lontane dall'eleganza e dalla modernità che caratterizzeranno le versioni più recenti. Nelle primissime stagioni, la squadra indossava maglie di colore blu, con pantaloni bianchi, ispirandosi ai colori tradizionali delle divise dei club britannici dell’epoca. Nel 1884, però, il club fece una scelta significativa: passò al bianco come colore principale per la maglia, una decisione che avrebbe segnato la sua identità visiva per gli anni a venire.
Il bianco, simbolo di purezza e semplicità, divenne il marchio distintivo del Tottenham, rappresentando la sua visione di eleganza e distinzione, caratteristiche che avrebbero contraddistinto il club nelle stagioni successive. All’inizio del Novecento, la maglia era ancora relativamente semplice, priva di grandi personalizzazioni. Non c’erano sponsor o loghi, come accadeva nella maggior parte delle squadre di calcio dell’epoca, ma il design era già intriso di quel senso di sobrietà che avrebbe caratterizzato le versioni future.
L'Evoluzione nei Decenni: 1900-1950
Nel corso dei primi decenni del 1900, la maglia del Tottenham Hotspur subì alcune modifiche in linea con le tendenze e le esigenze del momento. Nei primi anni '20, per esempio, venne introdotto il colletto, un elemento che sarebbe diventato una costante nei decenni successivi. Allo stesso tempo, il club iniziò a includere una leggera bordatura blu navy sulle maniche e sul colletto, segnando il primo passo verso l’integrazione di un secondo colore oltre al bianco.
In queste fasi, la maglia non era ancora l’oggetto di culto che sarebbe diventata più avanti, ma comunque fungeva da segno distintivo per i tifosi, che la riconoscevano immediatamente. L'introduzione del blu navy, un colore che sarebbe diventato sempre più associato al Tottenham Hotspur, contribuì a rendere il design della maglia più elegante, pur mantenendo un’aria di semplicità e sobrietà. Questo periodo segna la fase di consolidamento dell’identità visiva del club, che gioca un ruolo fondamentale nel rafforzare la passione e l’affezione dei tifosi.
Anni '50-'60: Il Decollo della Maglia nel Calcio Moderno
Il decennio successivo segna l’inizio dell'era moderna per la maglia del Tottenham Hotspur, coincidente con il periodo di maggior successo del club a livello nazionale e internazionale. La metà del ventesimo secolo vide il Tottenham Hotspur trionfare in competizioni prestigiose come la FA Cup e la Coppa delle Fiere, e la maglia bianca, arricchita da dettagli blu navy, diventò un simbolo di gloria e prestigio. Il bianco rimase il colore dominante, ma i dettagli come il colletto, i bordi delle maniche e le linee laterali acquisirono maggiore raffinatezza, con l’introduzione di tessuti più tecnici e resistenti.
Il periodo tra gli anni ‘50 e ‘60 vide anche un allargamento della base di tifosi degli Spurs, sia in Inghilterra che all’estero. La maglia bianca, indossata da icone del calcio come Jimmy Greaves e Danny Blanchflower, si affermò come simbolo di eleganza e determinazione. La semplicità del design, combinata con il blu navy e il tocco di modernità, si adattava perfettamente a un calcio che stava rapidamente evolvendo, mantenendo comunque quella sensazione di tradizione che i tifosi apprezzavano.
Gli Anni '70 e '80: La Modernizzazione e l’Arrivo degli Sponsor
Negli anni '70 e '80, la maglia del Tottenham Hotspur si evolvette ulteriormente, rispecchiando i cambiamenti che stavano avvenendo nel calcio a livello globale. L'introduzione degli sponsor sulle maglie, un fenomeno che divenne sempre più diffuso a partire dagli anni ‘70, portò la maglia degli Spurs a mutare nuovamente. Sebbene il bianco rimanesse il colore predominante, le maglie degli Spurs cominciarono a presentare loghi e sponsor che, a volte, interferivano con la purezza del design originale.
Tuttavia, la scelta di mantenere il blu navy come colore complementare per i dettagli ha permesso alla maglia di conservare il suo carattere distintivo, nonostante l'intrusione dei loghi aziendali. La maglia del Tottenham continuò a rappresentare un equilibrio tra modernità e tradizione, un concetto che sarebbe divenuto ancora più rilevante nei decenni successivi.
Conclusioni
Le radici della maglia del Tottenham Hotspur sono intrinsecamente legate alla storia del club e alla sua identità visiva. Dal bianco sempl ice dei primi anni, al blu navy che ha arricchito il design, fino alle innovazioni degli sponsor e dei dettagli tecnici, la maglia degli Spurs ha evoluto insieme alla squadra e al calcio nel suo complesso. Ogni fase del suo sviluppo ha contribuito a consolidare l’eleganza e la passione che oggi contraddistinguono la maglia del Tottenham Hotspur, simbolo di un club che ha saputo unire tradizione e innovazione con stile.
II.La Maglia del Tottenham Hotspur nell’Era Contemporanea
L’evoluzione della maglia Tottenham Hotspur nell’era contemporanea riflette non solo il cambiamento estetico del calcio, ma anche la crescita del club in ambito nazionale e internazionale. Negli ultimi decenni, la completini calcio degli Spurs ha saputo rimanere fedele alle sue radici, pur adattandosi alle innovazioni tecnologiche e stilistiche che caratterizzano il calcio moderno. Con l'avvento degli sponsor, l’introduzione di materiali più performanti e l’espansione globale del marchio Tottenham, la maglia è diventata una vera e propria icona sportiva e culturale.
Il Design della Maglia negli Anni 2000: Eleganza e Funzionalità
Nel passaggio dal ventesimo al ventunesimo secolo, il Tottenham Hotspur ha vissuto un periodo di transizione che ha influenzato anche la progettazione della sua maglia. L’adozione di nuovi sponsor e l’entrata in scena di marchi sportivi globali hanno portato cambiamenti sia nel design che nelle tecnologie utilizzate. Ad esempio, la partnership con il marchio Nike, iniziata nel 2000, ha segnato un momento importante nel design delle maglie. Nike ha introdotto tessuti più leggeri e traspiranti, che rispondono alle esigenze fisiche dei calciatori professionisti, ma ha anche mantenuto la sobrietà e l’eleganza che caratterizzano da sempre la maglia degli Spurs.
Durante gli anni 2000, la maglia del Tottenham ha continuato a essere prevalentemente bianca, con dettagli in blu navy e, occasionalmente, accenti di colori più audaci, come il giallo e l’arancione, in particolari edizioni speciali. Questi colori, pur essendo innovativi, non hanno mai offuscato il simbolismo del bianco come colore principale. La maglia, quindi, si è adattata ai cambiamenti estetici e alle esigenze della modernità, ma ha continuato a riflettere quella classe e quel senso di sobrietà che sono tipici del club.
L’Avvento delle Maglie da Gioco Tecnologiche: 2010-Present
Con l’arrivo degli anni 2010, la maglia del Tottenham Hotspur ha raggiunto una nuova fase di evoluzione, rispecchiando le innovazioni tecnologiche che hanno rivoluzionato il calcio professionistico. L’adozione di tessuti avanzati, come il Dri-FIT di Nike, ha reso le maglie più leggere, traspiranti e in grado di gestire al meglio l'umidità durante le partite intense. Questi cambiamenti non sono solo funzionali, ma hanno anche avuto un impatto visivo, rendendo la maglia più aderente e moderna, con tagli più aerodinamici.
Dal punto di vista estetico, la maglia è rimasta legata ai suoi principi storici, con il bianco come colore principale. Tuttavia, l’evoluzione nella tecnologia del design ha portato alla creazione di modelli sempre più distintivi. La maglia casalinga, infatti, ha visto l’introduzione di dettagli sottili, come sottili righe diagonali o trame geometriche, che danno un tocco di modernità senza compromettere l’identità visiva storica. Il blu navy, spesso utilizzato per i dettagli del colletto e delle maniche, ha continuato a essere il colore complementare che aggiunge eleganza alla maglia, consolidando il suo legame con la tradizione del club.
Le Edizioni Speciali e i Dettagli Personalizzati
Nel corso degli anni, il Tottenham Hotspur ha prodotto diverse maglie speciali, sia per commemorare anniversari importanti che per lanciare edizioni limitate per eventi particolari. La maglia per il 125° anniversario del club, ad esempio, è stata una delle più apprezzate, con un design che ha celebrato la storia del club attraverso il recupero di elementi storici e la modernizzazione dei dettagli. Queste edizioni speciali offrono un legame tra passato e presente, fondendo le tradizioni con le tendenze attuali in un design unico.
Anche la maglia da trasferta, pur restando fedele ai colori principali del club, ha visto modifiche e sperimentazioni. Da un blu scuro a un grigio antracite, passando per il nero, ogni nuova versione della maglia away ha introdotto una varietà di stili che riflettono l’adattamento del club alle richieste estetiche della moda calcistica contemporanea. Dettagli come le rifiniture argentate o i motivi grafici, talvolta ispirati alla cultura londinese, sono diventati elementi distintivi che rendono ogni maglia un vero e proprio oggetto di desiderio.
La Maglia del Tottenham Hotspur e la Sua Funzione Simbolica
Oltre all’aspetto estetico e funzionale, la maglia del Tottenham Hotspur ha una forte valenza simbolica, soprattutto per i tifosi. Indossare la maglia rappresenta un atto di appartenenza, un modo per identificarsi con una tradizione che risale al 1882, ma anche con l’ambizione e l’evoluzione del club nel contesto globale. La maglia diventa così il ponte che unisce la passione per il Tottenham a un senso di orgoglio condiviso tra i sostenitori di tutto il mondo. Ogni stagione, la presentazione della nuova maglia diventa un evento mediatico che coinvolge tifosi e media, dando l’occasione di celebrare la storia e la cultura del club, ma anche di lanciare un messaggio sul futuro.
In particolare, negli ultimi anni, l’attenzione alla s ostenibilità ha giocato un ruolo crescente nelle scelte progettuali. Nike, come partner tecnico del club, ha introdotto materiali riciclati per la produzione delle maglie, cercando di ridurre l’impatto ambientale pur mantenendo gli alti standard di performance richiesti dai giocatori. Questo aspetto ecologico della maglia del Tottenham si inserisce nel contesto di una crescente consapevolezza della responsabilità sociale che il club ha nei confronti dei suoi tifosi e dell’ambiente.
La Maglia e l’Impatto Globale
La maglia del Tottenham Hotspur ha anche acquisito una rilevanza internazionale, diventando un oggetto di culto non solo per i tifosi di Londra, ma anche per coloro che seguono la Premier League in tutto il mondo. Il club, che ha visto crescere la sua popolarità a livello globale, ha visto la sua maglia diventare un simbolo riconosciuto in ogni angolo del pianeta. La collaborazione con Nike ha permesso una diffusione del marchio a livello globale, con la maglia che è diventata non solo un capo da indossare durante le partite, ma anche un accessorio di moda.
Conclusioni
La maglia del Tottenham Hotspur nell’era contemporanea è il perfetto equilibrio tra tradizione e innovazione. Pur mantenendo il legame con il passato, attraverso il bianco e il blu navy, è riuscita ad evolversi con il calcio moderno, integrando nuove tecnologie e stili che la rendono non solo un capo sportivo, ma anche un simbolo di appartenenza e orgoglio per i tifosi di tutto il mondo. Con l’introduzione di materiali innovativi, l’attenzione alla sostenibilità e il design sempre più raffinato, la maglia del Tottenham Hotspur continua a essere una delle più eleganti e iconiche nel panorama calcistico contemporaneo.
III.La stagione 2023-2024 ha visto una maglia ispirata alla
La stagione 2023-2024 è stata un anno significativo per il Tottenham Hotspur, non solo per i risultati sportivi ottenuti sul campo, ma anche per l'innovativo design della maglia ufficiale, che ha saputo combinare sapientemente il legame con la tradizione storica del club con l’aspirazione a un futuro di successi e innovazione. La maglia del Tottenham per questa stagione ha suscitato molteplici reazioni tra tifosi e esperti di moda calcistica, grazie alla sua elegante interpretazione delle radici storiche del club, affiancata dall’utilizzo di tecnologie moderne.
Ispirazioni Storiche: Il Bianco Immutabile
Come da tradizione, la maglia casalinga del Tottenham Hotspur per la stagione 2023-2024 è rimasta fedele al bianco, colore simbolo del club fin dalla sua fondazione nel 1882. Il bianco è sempre stato sinonimo di eleganza e purezza, qualità che il Tottenham ha cercato di mantenere in ogni fase della sua storia. La maglia della stagione 2023-2024, pur non discostandosi dalle scelte cromatiche di base, ha saputo reinterpretare il bianco in modo nuovo, mantenendo il rispetto per la tradizione ma con un tocco contemporaneo che ha subito catturato l’attenzione dei tifosi.
Questa maglia presenta un design pulito, con linee fluide e dettagli ben definibili che esprimono una modernità sofisticata. L'uso di tessuti innovativi che permettono una traspirazione ottimale e una vestibilità perfetta per i giocatori ha reso la maglia non solo bella da vedere, ma anche funzionale. La scelta di mantenere il bianco come colore dominante ha, quindi, un forte valore simbolico, collegandosi al passato glorioso del club, ma anche alla sua continua evoluzione.
Dettagli Innovativi: La Fusion con il Blu Navy e i Tasti Moderni
Anche se il bianco rimane il protagonista indiscusso, la maglia della stagione 2023-2024 è arricchita da dettagli in blu navy, colore storico che rappresenta da sempre l’eleganza sobria del Tottenham Hotspur. In particolare, il blu navy è utilizzato nel colletto e nelle maniche, aggiungendo un contrasto raffinato senza compromettere la semplicità del design. Questi accenti sono discreti ma potenti, conferendo un tocco di classe che si inserisce perfettamente nella filosofia estetica del club.
Una novità interessante di questa stagione è l’introduzione di sottili pattern geometrici sul corpo della maglia, visibili solo in determinate condizioni di luce, che ricordano il design delle maglie degli anni '70 e '80, ma in una versione rinnovata. Questi dettagli moderni aggiungono una dimensione extra alla maglia, conferendo un aspetto dinamico e contemporaneo, che ben si adatta alle richieste estetiche del calcio odierno.
Un Riferimento al Nuovo Stadio: Un Legame con il Futuro
La stagione 2023-2024 rappresenta anche un momento cruciale per il Tottenham Hotspur, che ha recentemente inaugurato il suo nuovo stadio, uno dei più moderni e innovativi al mondo. La maglia per questa stagione sembra essere un omaggio al nuovo stadio, un simbolo fisico del futuro del club. Il design della maglia richiama l'architettura moderna e innovativa della struttura, con linee più nette e definizioni che sembrano anticipare un futuro di successo. Il contrasto tra il bianco puro della maglia e il blu navy scuro richiama simbolicamente il contrasto tra la tradizione e la modernità, rappresentando perfettamente l’equilibrio che il Tottenham Hotspur sta cercando di raggiungere in questo nuovo capitolo della sua storia.
Inoltre, alcuni dettagli della maglia, come il logo del club e lo sponsor, sono stati progettati con un layout più minimalista, che riflette la pulizia e la modernità dell’ambiente in cui la squadra gioca. Questo approccio visivo è in linea con la filosofia del club, che intende proiettarsi verso un futuro di successi con una base solida e radicata nelle proprie tradizioni.
Sostenibilità e Innovazione: Il Futuro della Maglia
In linea con le tendenze globali del calcio moderno, la maglia del Tottenham Hotspur per la stagione 2023-2024 è stata realizzata con materiali sostenibili, frutto della crescente attenzione del club e dei suoi partner (Nike) verso la sostenibilità ambientale. Nike ha continuato a utilizzare il Nike Dri-FIT, un tessuto tecnico che favorisce la traspirazione e il comfort durante l’attività sportiva, ma anche materiali riciclati, per ridurre l’impatto ambientale. L’introduzione di questi materiali innovativi è parte di un impegno crescente da parte del club per ridurre l’impronta ecologica, un tema sempre più rilevante anche nel calcio professionistico.
Inoltre, la maglia è progettata per garantire una vestibilità ottimale per ogni tipo di corpo, facendo uso di tecnologie che migliorano il comfort e la performance dei giocatori sul campo. Questi dettagli confermano l’intenzione del Tottenham Hotspur di unire estetica e funzionalità, non solo dal punto di vista sportivo, ma anche sotto il profilo etico, con una produzione che rispetta l’ambiente e promuove pratiche sostenibili.
Conclusioni: Un’Icona ch e Guarda al Futuro
La maglia del Tottenham Hotspur per la stagione 2023-2024 rappresenta un perfetto equilibrio tra la tradizione storica del club e le sue ambizioni future. Il bianco rimane un simbolo di purezza e classe, mentre i dettagli in blu navy e i pattern geometrici donano un tocco di modernità e freschezza al design. L’omaggio al nuovo stadio e l’impegno verso la sostenibilità dimostrano come il club stia cercando di adattarsi alle sfide del futuro senza mai rinunciare ai propri valori. Con questa maglia, il Tottenham Hotspur non solo celebra il suo passato, ma si proietta con fiducia verso il futuro, affrontando le sfide sportive e culturali che lo attendono con lo stesso spirito di passione ed eleganza che lo ha sempre contraddistinto.
IV.La Maglia e la Passione dei Tifosi
La maglia del Tottenham Hotspur non è solo un indumento da gioco, ma un potente simbolo di identità, orgoglio e passione per milioni di tifosi in tutto il mondo. Da sempre, la maglia rappresenta un legame profondo tra il club e la sua tifoseria, un legame che va ben oltre le partite e le vittorie, divenendo una vera e propria espressione di appartenenza e fedeltà. La stagione 2023-2024, con la sua maglia elegante e innovativa, ha ulteriormente rafforzato questo legame, divenendo il punto di riferimento per ogni appassionato degli Spurs.
Il Ruolo della Maglia come Simbolo di Appartenenza
Ogni tifoso del Tottenham Hotspur, sia a Londra che in qualsiasi angolo del mondo, riconosce immediatamente la maglia bianca con dettagli in blu navy. Non si tratta solo di un semplice capo d’abbigliamento, ma di un simbolo che racconta una storia, che evoca momenti di gloria, passione e speranza. La maglia è un modo per i tifosi di sentirsi parte di qualcosa di più grande: una tradizione che affonda le radici nel 1882 e una comunità che vive la sua passione per il Tottenham con un’intensità unica.
L’atto di indossare la maglia per i tifosi è un gesto di connessione, sia con il club che con altri supporters. È un atto che trascende il semplice tifo per la squadra e diventa un rituale che cementa l’appartenenza a una comunità. A ogni partita casalinga, i tifosi degli Spurs riempiono il Tottenham Hotspur Stadium indossando le maglie, non solo per sostenere la squadra, ma per dimostrare la propria fedeltà e l’orgoglio di far parte della famiglia Spurs. La maglia diventa così una “uniforme” che racconta la storia personale di ogni tifoso, un modo per esprimere l'amore per il club e per unire le diverse generazioni di appassionati.
La Maglia come Testimone della Storia del Club
Ogni edizione della maglia del Tottenham Hotspur porta con sé un pezzo di storia. La maglia della stagione 2023-2024 non è diversa: è un capitolo nuovo, ma è anche un richiamo al passato. I tifosi non dimenticano le grandi vittorie della squadra e la maglia diventa un testimone di questi momenti. Gli storici trionfi in FA Cup e Coppa UEFA, così come la più recente partecipazione alla Champions League, sono incisi nei cuori dei tifosi, e la maglia è un mezzo tangibile che ricorda queste conquiste.
In particolare, la maglia dell’edizione 2023-2024 ha riscosso molto entusiasmo tra i tifosi più giovani, che vedono in essa un simbolo di un Tottenham che sta cercando di tornare ai vertici del calcio inglese e europeo. Allo stesso tempo, i tifosi di lunga data riconoscono i dettagli che richiamano le maglie degli anni passati, creando un senso di continuità e di rispetto per le tradizioni del club. La maglia diventa così una testimonianza visibile di tutte le stagioni vissute, di tutte le emozioni condivise dai tifosi, di ogni partita giocata, che sia vittoriosa o deludente.
La Maglia e la Celebrazione dei Tifosi nel Mondo
Oltre alla passione che esplode negli stadi durante le partite casalinghe, la maglia del Tottenham Hotspur ha una presenza internazionale che unisce i tifosi da tutto il mondo. Dai pub di Londra agli stadi di Tokyo, dagli angoli di New York alle piazze di Madrid, la maglia è un simbolo globale. Ogni tifoso che indossa il bianco degli Spurs, in qualsiasi parte del mondo, diventa parte di una rete di connessioni che va oltre i confini geografici.
Le maglie da gioco del Tottenham, con il loro design elegante e la loro storia, sono oggetti ricercati non solo dai tifosi più devoti, ma anche da collezionisti e appassionati di moda sportiva. Il desiderio di possedere una maglia del Tottenham è un fenomeno che travalica la semplice funzione di abbigliamento sportivo: è il desiderio di possedere un pezzo di storia e di condivisione collettiva. Indossare la maglia degli Spurs significa dire al mondo: "Io sono con loro", ed è un atto che avviene in ogni angolo del pianeta, dove il calcio è una lingua universale.
La Maglia come Strumento di Unione nei Momenti Difficili
La maglia non è solo un simbolo nei momenti di successo, ma anche nei periodi di difficoltà. In una stagione in cui le sfide sono più dure e le vittorie più difficili da raggiungere, la maglia rimane il punto di riferimento su cui i tifosi possono contare. Durante i periodi di crisi, la maglia diventa un simbolo di resistenza e speranza. Indossarla, anche nei momenti di difficoltà, è un atto di fede nel club e nella squadra, una dichiarazione di supporto che non dipende dai risultati immediati, ma da un legame emotivo che va oltre il calcio stesso.
I tifosi degli Spurs sono noti per il loro amore incondizionato, anche nei momenti più difficili, e la maglia diventa uno strumento per esprimere questa fedeltà. Ogni partita, ogni stagione è vissuta come un'opportunità di supportare la squadra, indipendentemente dai risultati, e la maglia rimane il simbolo tangibile di questo impegno.
Le Maglie Speciali: Un Omaggio ai Tifosi e alla Storia
Nel corso degli anni, il Tottenham Hotspur ha lan ciato diverse edizioni speciali della maglia per onorare eventi e anniversari significativi del club. Queste maglie limitate hanno avuto un impatto particolare sulla tifoseria, che le ha adottate come oggetti da collezione e simboli di momenti speciali. La maglia 2023-2024 non fa eccezione, con alcuni dettagli progettati per rendere omaggio alla lunga e orgogliosa storia del club, senza dimenticare i tifosi che sono sempre stati il cuore pulsante di questa comunità.
Queste edizioni speciali, che possono includere loghi commemorativi, riferimenti a momenti storici o design esclusivi, sono molto più di semplici prodotti da vendita: sono omaggi tangibili che il club fa alla sua tifoseria, celebrando la passione che ha sempre alimentato il Tottenham Hotspur.
Conclusione: La Maglia come Cuore del Club
La maglia del Tottenham Hotspur è molto più di un semplice capo d'abbigliamento. È un simbolo di passione, tradizione e speranza. Ogni maglia indossata dai tifosi è una dichiarazione d’amore verso il club, un atto di appartenenza che va oltre la semplice fede calcistica. La stagione 2023-2024, con il suo design elegante e significativo, ha rafforzato questo legame profondo, divenendo un ulteriore capitolo nella storia del Tottenham e un emblema di un futuro che i tifosi sperano essere ricco di successi. Indossare la maglia degli Spurs non significa solo tifare per una squadra, ma fare parte di una comunità globale che vive il calcio come una passione senza confini.
V.La Maglia come Riflessione della Cultura Londinese
La maglia del Tottenham Hotspur non è solo un simbolo sportivo; è un vero e proprio emblema della cultura londinese, un riflesso della città che ospita il club e della sua storia complessa e affascinante. Londra, una delle città più dinamiche e culturalmente ricche al mondo, è un crocevia di stili, tendenze e identità. La maglia del Tottenham, con la sua eleganza sobria e il design che mescola tradizione e modernità, è una rappresentazione visibile di questa mescolanza culturale e sociale che caratterizza la capitale inglese.
Londra: Una Metropoli di Contrasti
Londra è una città fatta di contrasti. Se da un lato la capitale britannica è il cuore pulsante della finanza, della moda e della cultura mondiale, dall'altro conserva un legame profondo con la sua storia e le sue tradizioni, che affondano le radici nei secoli. La maglia del Tottenham Hotspur, con il suo design che unisce il bianco immacolato e il blu navy, riflette perfettamente questo equilibrio tra modernità e tradizione.
La maglia non è solo una rappresentazione estetica, ma un pezzo di cultura che racconta la città. Il bianco, simbolo di purezza e classe, si intreccia con il blu navy, che richiama la sobrietà e la serietà della tradizione calcistica del club, ma anche un colore che ha un legame storico con la moda londinese. L’adozione di una palette così semplice ma raffinata rappresenta la capacità di Londra di mescolare con successo il vecchio e il nuovo, il classico e il contemporaneo.
Un’Icona per il Quartiere di North London
Il Tottenham Hotspur Football Club è profondamente radicato nel quartiere di North London, e la maglia riflette anche questo legame. La zona di Tottenham è da sempre un mix di culture e tradizioni, dove persone di diverse etnie e background si incontrano e interagiscono quotidianamente. La maglia diventa così non solo il simbolo di una squadra calcistica, ma anche il punto di riferimento visivo di una comunità eterogenea che trova nella passione per il club un elemento di unione.
I tifosi del Tottenham, che provengono da tutti gli angoli della città e del mondo, si ritrovano nel cuore pulsante di Londra, creando una vera e propria famiglia allargata. La maglia, che ogni tifoso indossa con orgoglio, diventa un simbolo di questa unione: un modo per appartenere a una tradizione che si mescola con l'internazionalismo di Londra.
La maglia degli Spurs, con la sua estetica semplice ma potente, richiama anche l’architettura della città, fatta di edifici storici che si mescolano con le strutture moderne e futuristiche, come il nuovissimo Tottenham Hotspur Stadium, che è diventato uno dei templi più avanzati del calcio mondiale. Proprio come la città, che continua a crescere e reinventarsi, anche la maglia è un simbolo di innovazione, pur mantenendo un legame viscerale con il passato e le radici del club.
La Maglia come Elemento di Moda Londinese
Londra, oltre a essere una capitale finanziaria e culturale, è anche un punto di riferimento per la moda. Il design minimalista e raffinato della maglia del Tottenham si inserisce perfettamente in questa tradizione, con un’estetica che riesce a fondere l'abbigliamento sportivo con lo stile urbano londinese. Gli appassionati del Tottenham non solo sfoggiano la maglia durante le partite, ma la indossano anche come parte del loro abbigliamento quotidiano. Non è raro vedere la maglia del Tottenham Hotspur nelle strade di Shoreditch o Camden, quartieri iconici di Londra, dove la moda e l'espressione individuale sono elementi fondamentali della cultura urbana.
L’approccio estetico e pratico del club, abbinato alla qualità dei materiali e al design curato, ha fatto sì che la maglia del Tottenham non sia solo un simbolo di tifo, ma anche un capo di moda che si inserisce perfettamente nel panorama stilistico di Londra. L’adozione della maglia come parte integrante dello streetwear è una chiara dimostrazione di come il club sia riuscito a farsi portavoce di un immaginario che va oltre il calcio, entrando a far parte del linguaggio visivo urbano della città.
Una Maglia che Racconta la Storia di Londra
Ogni partita, ogni stagione, la maglia del Tottenham racconta una parte della storia di Londra. Il club, infatti, non è solo un'entità calcistica, ma una rappresentazione delle sfide, dei cambiamenti e delle ambizioni di una delle metropoli più vivaci del mondo. La maglia è un testimone visivo della vita a Londra: dai momenti di euforia alle difficoltà, dalle vittorie storiche ai periodi di riflessione. Ogni tifoso, indossando la maglia, sente di essere parte di questa storia collettiva.
Il Tottenham Hotspur non è solo una squadra che gioca al calcio, ma è un pezzo della cultura londinese, un elemento che incarna la diversità, l’innovazione e la passione che contraddistinguono la capitale. La maglia, come ogni simbolo, è dunque anche un contenitore di valori e significati che trascendono lo sport. È un pezzo di Londra che chiunque, dai tifosi più giovani a quelli più anziani, può indossare pe r sentirsi parte di una comunità che va oltre il calcio e che celebra l’identità unica di questa città.
Conclusione: La Maglia, Unica come Londra
La maglia del Tottenham Hotspur è molto più di un semplice capo sportivo; è una manifestazione di tutto ciò che Londra rappresenta. Con il suo design semplice ma sofisticato, il bianco immacolato e il blu navy, essa incarna i contrasti e le sfide della capitale britannica, una città che continua a evolversi pur restando profondamente legata alle proprie radici. In questo senso, la maglia diventa una vera e propria riflessione della cultura londinese: elegante, moderna, ma anche ricca di tradizione e storia. Indossarla significa non solo sostenere una squadra, ma diventare parte di una città che è sinonimo di innovazione, passione e diversità.
VI.Conclusioni
La maglia del Tottenham Hotspur è molto più di un semplice indumento sportivo; è un simbolo che racconta la storia di un club, la passione dei suoi tifosi e l’evoluzione di una tradizione che affonda le radici nella cultura di North London. Ogni stagione, e in particolare quella del 2023-2024, la maglia degli Spurs diventa un punto di riferimento estetico e culturale, capace di incarnare tanto la modernità quanto il legame con la storia del club e della città di Londra.
Dal suo debutto, la maglia ha sempre avuto un ruolo centrale nella creazione e nel mantenimento dell’identità del Tottenham Hotspur, unendo passato e futuro, sport e cultura, in un design che non solo rappresenta la squadra, ma che diventa parte integrante del patrimonio di ogni tifoso. La stagione 2023-2024, con il suo tocco innovativo e allo stesso tempo rispettoso delle tradizioni, ha ulteriormente consolidato il ruolo di questa maglia come simbolo di eleganza, passione e appartenenza.
La maglia degli Spurs ha anche un valore che va oltre il calcio, rappresentando un elemento centrale della cultura londinese. Il suo design, essenziale ma raffinato, è la chiara espressione di una città che sa combinare innovazione e tradizione, modernità e storicità. Indossarla significa essere parte di un racconto che va oltre il calcio stesso: è una celebrazione della diversità, della passione e dello spirito che contraddistinguono la capitale britannica e i suoi abitanti.
Il legame tra il club e i suoi tifosi, visibile e tangibile attraverso la maglia, è un esempio di come il calcio possa andare oltre il gioco e diventare un linguaggio universale, un mezzo per esprimere appartenenza, orgoglio e solidarietà. La maglia del Tottenham Hotspur è la prova che, nel calcio, ogni elemento, dai dettagli di design alla scelta dei colori, ha il potere di raccontare storie, suscitare emozioni e creare legami che vanno al di là del campo da gioco.
In conclusione, la maglia del Tottenham Hotspur non è solo un simbolo sportivo, ma un emblema di una cultura che continua a evolversi, rispecchiando tanto le ambizioni del club quanto le tradizioni e i valori della città che lo ospita. È un pezzo di storia che ogni tifoso, ogni appassionato, ogni amante del calcio, può indossare con orgoglio, sapendo che rappresenta non solo una squadra, ma un legame profondo con Londra, con la sua gente e con l’eterno spirito del calcio.
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Fede Cheti
“Lavoro esclusivamente con donne, sono ottime collaboratrici, validissime, puntuali. Sì, sono femminista: al cento per cento; anche se possiedo una buona dose di femminilità e desidero non indurire il mio temperamento per una vita commerciale. Perché la donna, indubbiamente, può dedicarsi a qualsiasi attività ritenuta “maschile” senza perdere la propria femminilità. Ed oggi, in generale, è simpaticissima, emancipata, sa quello che vuole: abbiamo donne che possiamo portare ad esempio agli uomini”.
Fede Cheti, la signora dei tessuti, è stata un’artista e imprenditrice italiana.
Figura di rilievo nel panorama culturale e intellettuale del dopoguerra, ha creato tendenza e intrecciato la sua attività con il mondo dell’architettura e del design collaborando con artisti come Giorgio de Chirico, Renato Guttuso, Filippo de Pisis, Raymond Peynet, Mario Sironi, Giò Ponti e molti altri ancora.
Ha partecipato alla Triennale di Milano dal 1930 al 1957.
I suoi disegni e sperimentazioni hanno contribuito a creare il gusto dell’arredamento di interni dell’Italia degli anni Cinquanta.
Il tessuto a cui più è legato il suo nome è il cinz, cotone lucido con cui ha decorato importanti dimore e allestimenti museali.
Alla Triennale di Milano del 1954 aveva presentato una fibra sintetica nuova, trasparente come vetro filato, abbinata a fibre classiche. Tra i suoi stampati ne spiccava uno che ricordava la pittura di Chagall, vero esempio di perfezione della stampa su stoffa, per profondità di toni, delicatezza nei passaggi di colore e perfetta vividezza.
Ha esposto in mostre personali e collettive in Italia e all’estero esportando stile e eleganza italiani quando ancora non si parlava di made in Italy.
Nata a Savona il 10 novembre 1905 da Emanuele e Gemma Sanvenero, si era interessata all’arte tessile seguendo l’esempio della madre.
Dopo la morte del padre le due si erano trasferite a Milano, dove avviarono una attività artigianale che sperimentava tecniche di tessitura, di materiali e di disegni, creando stoffe per arredamenti.
Oltre ai disegni originali, col tempo, era passata ad acquistare i bozzetti da diversi artisti su cui imprimeva il suo marchio.
Nel 1936 ha fondato la sua ditta, iscritta alla Camera di commercio come scuola di tappeti e di tessitura.
Ha lavorato anche durante la seconda guerra mondiale utilizzando materiali autarchici. Dopo il conflitto la sua azienda è cresciuta notevolmente, riportando colore e morbidezza di tessuti nelle abitazioni. Si stima che, in quegli anni, si avvalesse di centocinquanta artigiane.
Le sue creazioni riconosciute per originalità, eleganza e funzionalità, erano molto apprezzate anche all’estero, ha avuto punti vendita in diverse città, tra cui New York e Parigi.
Ha ricevuto molti riconoscimenti, nel 1948 a New York ha partecipato all’importante mostra Italy at Work: Her Renaissance in Design Today.
Nel 1950 alla Biennale di Venezia i suoi tessuti artistici furono premiati con la medaglia d’oro e nel febbraio 1960, a Londra, è stata l’unica donna a partecipare ai festeggiamenti per il centenario dei grandi magazzini Sanderson, la più importante casa inglese per stoffe d’arredamento. Ha decorato anche interni d’automobili e famosi yacht.
Nel 1963 ha vinto la medaglia d’oro Indathren per la migliore composizione cromatica realizzata su sciantung di cotone, alla Permanente per la III Biennale del tessuto per l’arredamento e il mobile imbottito. Nello stesso anno ha partecipato alla mostra Il colore nell’arredamento, promossa dalle città di Venezia, Vicenza e Verona.
Nel 1965 le è stato assegnato il premio Città di Milano quale migliore artefice distintasi nel campo delle arti figurative.
È stata la prima donna eletta socia d’onore della UISTA, Unione italiana stampa tessile ed abbigliamento, nel 1970.
Creativa, insofferente, ansiosa di sapere, giramondo, ha conquistato fama internazionale con la sua società che le è sopravvissuta e continua a essere leader nel settore.
Ha lavorato fino all’ultimo istante. Si è spenta a Genova il 18 novembre 1978.
Presso la sede storica della ditta, in Via Manzoni 23 a Milano, è conservato l’archivio dei suoi disegni e stoffe. Alcuni suoi disegni come Luna e stelle e Bocca d’asse sono esposti al Philadelphia Museum of Art.
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Agenzia di moda milanese: l'epicentro dello stile globale
Milano, città sinonimo di moda, eleganza e innovazione, ospita alcune delle agenzie di moda più prestigiose del mondo. La scena delle agenzie di moda milanesi è un vivace centro di creatività, talento e opportunità, che gioca un ruolo fondamentale nel plasmare le tendenze della moda globale. Per aspiranti modelli, designer e appassionati di moda, comprendere le dinamiche di queste agenzie può fornire preziosi spunti sul cuore dell'industria della moda.
La capitale della moda La reputazione di Milano come capitale della moda risale agli inizi del XX secolo. È una delle capitali della moda "Big Four", insieme a Parigi, New York e Londra. La ricca storia della moda della città si riflette nelle sue numerose case di moda, boutique di lusso e, naturalmente, nelle sue agenzie di moda. Queste agenzie sono determinanti nello scouting, nella coltivazione e nella promozione dei talenti, garantendo che Milano rimanga in prima linea nella scena della moda globale.
Il ruolo di un'agenzia di moda Un'agenzia modelle milano a Milano funge da ponte tra le aspiranti modelle e l'industria della moda. Queste agenzie cercano nuovi talenti, spesso conducendo chiamate aperte e sessioni di casting. Una volta firmato un modello, l'agenzia si assume la responsabilità di gestire la sua carriera, che include l'organizzazione di servizi fotografici, la garanzia di sfilate e la negoziazione dei contratti. Questa gestione va oltre la semplice prenotazione; implica orientamento professionale, marchio personale e, spesso, rappresentanza internazionale.
Le migliori agenzie di moda di Milano Diverse agenzie di moda a Milano hanno ottenuto riconoscimenti internazionali per la loro professionalità e successo. Tra questi ci sono:
Elite Model Management: noto per aver scoperto e coltivato alcuni dei più grandi nomi del settore, Elite Model Management ha una forte presenza a Milano. L'agenzia è nota per il suo approccio meticoloso alla gestione dei modelli e per il suo impegno nello sviluppo di carriere a lungo termine.
Gestione delle donne: questa agenzia si concentra sulla creazione di una piattaforma diversificata e inclusiva per i modelli. Women Management è rinomato per il suo approccio progressista, promuovendo modelli di varie etnie, tipi di corporatura ed età, riflettendo la natura in evoluzione degli standard di bellezza nel settore della moda.
IMG Models: una potenza globale, IMG Models ha un ufficio importante a Milano. L'agenzia è nota per rappresentare modelli e celebrità di alto profilo, spesso colmando il divario tra moda e intrattenimento. IMG Models fornisce una gestione completa della carriera, garantendo che i loro talenti siano ben rappresentati su tutti i fronti.
Il percorso verso il successo Per le aspiranti modelle, ottenere un contratto con un'agenzia di moda milano è un traguardo ambito. Tuttavia, il viaggio verso il successo è impegnativo e richiede dedizione, resilienza e un approccio professionale. Ecco alcuni suggerimenti per coloro che desiderano entrare nel settore:
Costruisci un portafoglio forte: un portafoglio ben curato che mostri versatilità e gamma è fondamentale. Gli aspiranti modelli dovrebbero investire in servizi fotografici professionali per creare un curriculum visivo avvincente.
Restare in forma e in salute: l'industria della moda richiede un elevato livello di forma fisica. Mantenere uno stile di vita sano attraverso un’alimentazione equilibrata e un’attività fisica regolare è essenziale.
Network: partecipare a eventi di moda, casting call e networking con professionisti del settore può aprire le porte a nuove opportunità. Costruire relazioni all’interno del settore può migliorare significativamente le prospettive di carriera.
Sii persistente: il rifiuto fa parte del viaggio. È importante rimanere persistenti e continuare a migliorare. Ogni no ti avvicina a un sì.
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La moda dell’autunno: inverno 2023 -24
Ormai è arrivato il momento di scoprire quali saranno le mode per l’autunno e l’inverno 2023 per preparare il guardaroba della seconda metà dell’anno. Per i nuovi trend è utile consultare la piattaforma web Tagwalk, che ha analizzato le più importanti sfilate da febbraio a maggio 2023, individuando i capi perfetti per essere sempre alla moda e i trend delle stagioni più fredde dell’anno tra le fashion week più importanti del mondo a Londra, New York, Milano e Parigi. I prossimi mesi a dominare saranno abiti semplici, ma di forte impatto, e molto eccentrici per le occasioni più importanti e in quelle in cui non è richiesto il dress code, mentre il colore di punta sarà il rosso su vestiti, completi, scarpe e accessori di ogni tipo. Sono particolarmente apprezzati i total look red, indipendentemente dalla sfumatura di rosso che si sceglie, dall’ora del giorno o della sera in cui si sfoggia e dall’occasione. Inoltre ci sarà un incremento dell’abbigliamento da ufficio, dato che gli appassionati di moda vogliono farlo con grande stile, sfoggiando capi ricchi di eleganza, dove camicia bianca e cravatta nera anche quest’anno garantiranno a tutti di essere perfettamente in ordine e professionali, mentre gessati, giacche e completi dal taglio maschile e androgino saranno presenti in tantissimi guardaroba. Ls linea preppy è stata ideata per i più giovani, per la generazione Z e coloro che torneranno a breve dietro i banchi di scuola tra maglioncini, gonne plissettate, gonne che scompaiono, piccole cravatte e mocassini,in omaggio alla divisa scolastica degli anni Cinquanta o Sessanta. Ma l’autunno e l’inverno non sono solo serietà e rigore, dato che non mancheranno occasioni di divertimento e di allegria in cui dare sfogo alla propria personalità, fantasia e creatività, grazie a look eccentrici e stravaganti costituiti da paillettes, piume e giochi di luce. Un grande spazio verrà dato agli abiti oversize, che non hanno a che fare con il minimal, mentre le piume compariranno anche sui cappotti, insieme ad una cascata di paillettes e, in alcuni casi, cristalli e, oltre al rosso, andranno bene anche il bianco e il nero e persino le tonalità pastello. Read the full article
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DOMENICO GNOLI
“Non ho fatto la sciocchezza di andare a studiare le mele cubiste come voleva Severini, che io non sento, né gli altri ‘purismi’ che si propongono a quelli che cominciano a dipingere. Io non ho fatto che trasportare tutto il mio stesso mondo di decoratore in un mondo di pittore, sfrondandolo dei fronzoli, dello stile antico, e di ogni eleganza, mettendone insomma a nudo quello che per me, tra torri e scale solitarie è l’elemento di poesia, di dramma qualche volta…” E se lo dice lui, Domenico Gnoli, tanto vale credergli. La sua pittura non porta con sé grandi messaggi, anzi forse non porta con sé nessun messaggio, oppure, ed io appartengo a questa scuola di pensiero, porta con sé il più grande di tutti i messaggi dell’arte e della poesia: la meraviglia, che del poeta e, conseguentemente, dell’artista, che come aveva intuito Gian Battista Marino, era il fine. Il messaggio di Domenico Gnoli è tutto qui. Inutile raschiare nel nostro desiderio di “andare oltre”, di “capire”, inutile cercare chiavi di lettura del mondo, inutile pensare, meglio guardare. Qualche volta “guardare” riempie la nostra mente, più del “pensare”. Magari guardando da vicino, da punti di vista inconsueti o incongrui con la logica visiva. Per fare questo, occorre saper guardare un papillon, come si guarda una collina e magari occorre saper guardare una collina, come fosse un papillon. Per dare un’occhiata “da vicino” alle cose viste dagli occhi di Gnoli, avete tempo fino a febbraio visitando la bella mostra della Fondazione Prada di Milano. E sarebbe un peccato non farlo, prima di tutto perché è molto difficile vedere così tante opere di Gnoli tutte insieme e poi perché, a parere di chi vi scrive, Domenico Gnoli è stato un artista pop, molto prima di Andy Warhol o di Tom Wesselmann. Basta guardare il bottone che naviga in mezzo al tessuto grigio di un paio di pantaloni a cui è cucito e che fa pensare all’ago di Piazza Cadorna di Cales Oldenburg, a sua volta debitore ai pop-artisti e alla loro attenzione per oggetti di uso comune, assurti alla dignità di opere d’arte. Così è anche per la vasca da bagno, che come tutti gli accessori domestici, è stata molto corteggiata dalla Pop Art. Pittore, Gnoli lo è stato in una maniera, forse meno consapevole e, soprattutto, quando i tempi non erano ancora maturi, ma sicuramente in lui alcune soluzioni formali (meno ideologiche), già preludevano ad uno sguardo oggettuale sul quotidiano come infinita fonte di ispirazione. La mostra allestita nel cosiddetto “Podium” della Fondazione Prada, è nettamente divisa in due parti: al piano terra le grandi opere pittoriche degli anni Sessanta, al piano superiori le grafiche, le scenografie, i bozzetti, i disegni e un apparato di documenti molto interessante. Forse, per logica, avrebbe dovuto essere il contrario, poiché prima di “assurgere” al ruolo di pittore, Domenico Gnoli, fu decoratore e scenografo, ma è pur vero che l’impatto delle grandi tele sul pubblico, produce un benefico effetto-meraviglia, che appassiona il visitatore e lo accompagna nella visita con una attenzione crescente. È da ricordare che l’attività di scenografo di Gnoli è di tutto riguardo, avendo lavorato in Italia con registi cinematografici quali Alessandro Blasetti, per il teatro con grandi compagnie italiane e, una volta trasferitosi a Londra, per il leggendario “Old Vic” e a Parigi con Jean-Louis Barrault. Fu proprio a Parigi che, per così dire, si scoprì pittore anche a causa di una certa insofferenza per il lavoro di equipe, a cui lo costringeva l’allestimento teatrale. Domenico Gnoli morì giovane, così come giovane e pieno di meraviglia è sempre stato il suo lavoro. Un artista originale, ascrivibile nei nomi di una immaginaria “galleria del sogno” della pittura e dell’illustrazione del novecento, quella dove con lui potrebbero trovar posto magari, ed è una ipotesi del tutto personale, anche Alberto Savinio, Roland Topor, Piero Fornasetti, ma se vi venissero alla mente altri nomi, la galleria è sempre aperta…
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La Coccinelle ~ I dipinti
Una delle antiche custodi del Miraculous della Coccinella è stata la moschettiera francese conosciuta come La Coccinelle. Il suo dipinto è visibile alle spalle di Tikki quando il kwami della Creazione dona a Marinette il prezioso kwagatama come regalo per il suo compleanno.
Le antiche custodi del Miraculous della Coccinella.
Come nel caso del Cavaliere Nero, anche il dipinto de La Coccinelle è il risultato di una ricostruzione artistica, pertanto non è possibile identificare un personaggio storico realmente esistito che abbia ispirato la moschettiera custode del Miraculous della Coccinella.
La Coccinelle.
L'ispirazione per la moschettiera è riconducibile ai romanzi della saga Les trois mousquetaires di Alexandre Dumas, tra le letture preferite di Adrien, e alle splendide spadaccine francesi celebrate dall'animazione giapponese: Oscar François de Jarjayes, Simone Lorène e Aramis.
Adrien legge Les trois mousquetaires di Alexandre Dumas.
La figura de La Coccinelle è il risultato della fusione di due dipinti che ritraggono dei personaggi appartenenti a periodi storici molto distanti: un capitano dell'epoca di Luigi XIII e una famosa pittrice attiva alla corte di Luigi XVI e della regina Maria Antonietta.
La Coccinelle.
Il corpo della moschettiera è una rielaborazione del dipinto Un Capitaine au temps de Louis XIII del pittore francese Jean-Louis Ernest Meissonier, famoso per la meticolosità pittorica e l'accuratezza storica con cui dipingeva gli eserciti e le campagne militari di Napoleone.
A sinistra: La Coccinelle. A destra: Jean-Louis Ernest Meissonier, Un Capitaine au temps de Louis XIII.
Realizzato nel 1861 su pannello di quercia, Un Capitaine au temps de Louis XIII è custodito presso The Wallace Collection di Londra. Meissonier ritrae un capitano che indossa abiti dell'epoca di Luigi XIII, sovrano che nel 1622 creò il corpo dei Moschettieri della Guardia.
Jean-Louis Ernest Meissonier, Un Capitaine au temps de Louis XIII, olio su pannello di quercia, 1861, The Wallace Collection, Londra.
La Coccinelle indossa una camicia bianca a maniche lunghe con ampio colletto in pizzo. La giacca di pelle lunga e senza maniche, originariamente color ocra, diventa rossa a pois neri per richiamare il motivo della coccinella, mentre la fascia verde attorno alla vita diventa nera.
Confronto del colletto della camicia, della giacca e della fascia.
La mano destra è nascosta dietro la giacca e non si nota l'assenza del guanto, che il capitano del dipinto originale tiene nell'altra mano. La Coccinelle ha un solo guanto e al posto del guanto destro sfilato tiene il filo dello yoyo, che presenta sei pois neri invece di cinque.
Confronto delle mani e dei guanti.
La spada della moschettiera, riposta nel fodero nero, è una spada da lato a striscia o rapière dall'elsa finemente cesellata e molto elaborata a protezione della mano sull'impugnatura; la lama lunga e sottile è molto leggera e maneggevole per favorire l'agilità nel duello.
Confronto della spada e particolare dell'elsa di una rapière.
La parte inferiore del dipinto è rimasta inalterata. La Coccinelle indossa dei pantaloni e stivali di pelle alti sopra il ginocchio, con risvolto bianco. L'inquadratura sui piedi è sfumata, ma è comunque visibile lo sperone sopra il tacco dello stivale per spronare il cavallo.
Confronto degli stivali e dello sperone.
Il viso de La Coccinelle appartiene all'autoritratto di Élisabeth-Louise Vigée Le Brun, straordinaria pittrice francese che realizzò numerosi ritratti della regina Maria Antonietta e dei suoi figli; negli anni della Rivoluzione l'artista frequentò le corti di tutta Europa.
Élisabeth Vigée Le Brun, Autoritratto, olio su tela, 1781, Kimbell Art Museum, Fort Worth, Texas, Stati Uniti.
Realizzato nel 1781, quando Vigée Le Brun aveva ventisei anni, l'autoritratto è custodito presso il Kimbell Art Museum di Fort Worth in Texas, Stati Uniti. Ribaltando il dipinto e isolando il particolare del viso è possibile riconoscervi la fonte di ispirazione per La Coccinelle.
A sinistra: La Coccinelle. A destra: Élisabeth Vigée Le Brun, Autoritratto.
Il viso della moschettiera è perfettamente identico a quello della pittrice, anche nelle ombreggiature, nonostante sia stato coperto dalla maschera. L'incarnato delicato, il naso aggraziato e le labbra socchiuse sono di rara bellezza, esaltata dalla luce scintillante degli occhi.
Confronto dei visi de La Coccinelle e di Élisabeth Vigée Le Brun.
L'identità segreta della misteriosa eroina è celata da una maschera rossa, che tuttavia non presenta i tipici pois neri della coccinella. Gli splendidi orecchini di cristallo sono nascosti sotto i capelli per proteggere il Miraculous della Coccinella da occhi indiscreti.
Confronto dei visi e particolare della maschera.
Il viso è incorniciato da lunghi capelli neri, con il ciuffo che copre parzialmente l'occhio destro per ricordare la somiglianza a Ladybug. I boccoli che si adagiano sulle spalle sono l'unico particolare dell'acconciatura rimasto inalterato rispetto al dipinto originale.
Confronto dell'acconciatura e dell'orecchino.
Il cappello a tesa larga è lo stesso indossato dal capitano, ma la posizione della piuma ornamentale è uno dei particolari che sono stati modificati per armonizzarli alla figura della moschettiera che emana eleganza e raffinatezza, proprie dello stile pittorico di Vigée Le Brun.
Confronto dei visi.
#miraculous#miraculous ladybug#ancient miraculous holders#la coccinelle#ladybug#art in miraculous#befana
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Da: SGUARDI SULL'ARTE LIBRO SECONDO - di Gianpiero Menniti
IL BOTTICELLI PENTITO
C'è un Botticelli che dipinge "La Primavera" nel 1478 e "La nascita di Venere" nel 1485. E poi, nel 1501 presenta con la "Natività mistica", un testo pittorico di controversa interpretazione, nel quale non mutano solo i riferimenti iconografici e iconologici ma soprattutto lo stile dell'artista fiorentino. Dopo essersi immerso nel clima rinascimentale acerbo ed entusiasta della Firenze di Lorenzo, gli anni che seguono alla morte di quest'ultimo (1492) sono vissuti dal pittore nel segno della decadenza rispetto ai fasti della casata medicea, soppiantata dalla Seconda Repubblica di Savonarola e poi di Pier Soderini e Niccolò Machiavelli. In Botticelli si avverte l'apparire di una visione apocalittica come espressione di un animo soggiogato dagli eventi e incapace di comprenderne il significato. Così, l'espressione artistica muta in cupa premonizione e richiamo tragicamente patetico: le forme perdono naturalità divenendo traccia di presenze effimere, quasi ammiccando all'estetica più antica di stampo gotico. Senza perdere, tuttavia, eleganza. Si tratta di un Botticelli che ha smarrito la matrice neoplatonica ispiratrice delle opere più ardite. Si piega in se stesso, in un'inquietudine priva di slancio. Come un fanciullo che scomparsa l'innocenza, rielabora la realtà pervaso da un sentimento di oscura, infantile contrizione.
Sandro Filipepi detto Botticelli (1445-1510): "Natività mistica", 1501, National Gallery, Londra
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Neoclassicismo, linguaggio internazionale
Neoclassicismo, linguaggio internazionale Il modello del Neoclassicismo inglese
John Nash, James Thomson St. Maryelbone, 1826. Cumberland Terrace. Londra
In Gran Bretagna il Classicismo si impose e gli stili precedenti ma in continuità visto che sin dai tempi dell'architetto Inigo Jones (1573-1652) si era sviluppata in quel Paese un'ininterrotta tradizione classica, in cui erano evidenti soprattutto gli influssi del Cinquecento italiano, in particolare di Andrea Palladio e di Vincenzo Scamozzi.Nel corso del Settecento, poi, lo stile palladiano di lord Burlington aveva reppresentato un deciso contraltare alle forme barocche, rococò, anticipando quello che verrà definito l'Adam Style da Robert Adam (1728-1792), architetto che seppe fondere elementi palladiani e rinascimentali in edifici per i quali curava anche i singoli aspetti dell'arredo interno, la sua opera presenta una rara omogeneità e completezza. Le ville di campagna e i complessi residenziali realizzati da Robert Adam, sono caraterizzati non solo per la ricerca di un'armonia complessiva, ma anche per il senso di comodità e di intimità, oltre che di sobria eleganza, che connota gli interni, ornati spesso i bianchi stucchi del raffinato disegno. La solennità dell'ambiente convive con la leggerezza crommatica, come nel salone d'ingresso di Syon House (dal 1761), nei pressi di Londra, la partizione lineare delle pareti contrasta con lo schema geometrico del pavimento a marmi bianchi e neri. -Così John Nash (1752-1835) realizzò a Londra tra il 1812 e il 1827, nell'ambito di un ampio rinnovamnto urbanistico, il grandioso corso di Regent Street, su cui si affacciano edifici monumentali di impronta scenografica, provvisti di prospetti pieni di colonne e di statue, quasi per rinnovare i fasti della Roma imperiale.John Soane (1753-1837), capace di progettare edifici ancora memori del Barocco, altri ispirati a un razionalismo che si direbbe derivato da Boullée e Ledoux (dell'Old Colonial Office, del 1818-1823), come la casa londinese dell'artista, dove oggi è allestito Soane's Museum, frutto della più stravagante combinazione di elementi.
Il Neoclassicismo in Germania
In Germania, dove già nel 1789 Karl Gotthard Lnghans (1732-1808) si era ispirato all'Acropoli per la berlinese Porte di Brandeburgo, l'architettura conobbe una declinazione classicista grazie soprattutto a Karl Friedrich von Schinkel (1781-1841), e a Leo von Klnze (1784-1844), che con i suoi edifici di composta monumentelità e le grandiose piazze diede a Monaco quel carattere che ancora oggi la distingue.
Il Neoclassicismo negli Stati Uniti
William Thornton, Benjamin Latrobe, Charles Bulfinch, Campidoglio. 1792-1827. Washinghton
Thoomas Jefferson (1743-1826), era stato il principale redattore della Dichiarazione d'indipendenza del 1776 e sarà poi eletto presidente degli Stati Uniti per due successivi mandati (1801-1809). Fu lui, cultore di architettura che realizzò la propria residenza di Monticello (presso Charlottesville) in stile neoclassico (1771, poi ristruturata nel 1793-1809) e che prese a modello per il Campidoglio di Richmond (1785-1796) la Maison Carrée di Nimes. A partire dal 1817, progettò l'Università della Virginia. Nel fondo spicca la biblioteca modellata sul Pantheon, mentre ai lati si allineano cinque padiglioni per parte, collegati dda porticati e caratterizzati ognuno da una particolare tipologia architettonica in modo che gli studenti possono accostarsi ai diversi stili. La prima stazione ferroviaria di Lowell, nel Massachusetts, del 1835, aveva un esempio la forma di un tempio greco e l'unico binario esistente passava sotto il colonnato.
Il Neoclassicismo in Francia
Alexandre-Pierre Vignon, Chiesa della Madeleine, 1807-1842
Il Classicismo si impone in Francia soprattutto durante l'Età napoleonica. Punto di riferimento privilegiato divenne l'arcitettura dell'età imperiale romana, dalla quale venne ripreso, per esempio, il modello dell'arco di trionfo. Per celebrare Napoleone nel 1806 Jean François Chalgrin (1739-1811) diede inizio a Parigi all'Arco di Trionfo, completato solo molo più tardi, nel 1837, a causa delle contestazioni cui venne sottoposto il progetto e della caduta dell'Imperatore. Gli architetti preferiti da Napoleone erano però Charles Percier (1764-1838) a Pierre-François-Léonard Fontaine (1762-1853), che erano stati allievi di Boullée e che ebbero il compito di ristrutturare Parigi dal punto di vista urbanistico e architettonico. Rue de Rivoli e la zona attorno a Place Vendome, la costruzione nel 1806-1810 dell'Arc du Carrousel su iimitazione di quello di Settimo Severo nel Foro romano, l'arredamento di parecchi palazzi e castelli. Al e il 1827) e exandre-Pierre Vignon (1762-1846) comimciò a trasformare completamente la Chiesa della Madeleine, che era stata iniziata nel 1764, in un Tempio della Gloria dedicato alla Grande Armée: appoggiata su un alto basamento e circondata tutt'attorno da grandi colonne corinzie, poi restituita dal culto cattolico con la Restaurazione e infine completata solo nel 1842. La chiesa di Sainte Geneviève, dedicata a Santa Genoveffa, che Luigi XV aveva voluto in voto dopo la guarigione di una grave malattia. L'archtetto Jacques-Germain Soufflot (1713-1780) si era ispirato al PAntheon di Roma e Panthéon venne chiamato durante la Rivoluzione l'edificio, destinato a opsitare le tombe dei grandi di Francia.
Il Neoclassicismo di Giacomo Quarenghi e Carlo Rossi
Giacomo Quarenghi, Palazzo dell'Accademia delle Scienze, 1783-1787. San Pietroburgo
Carlo Rossi. Palazzo Mikhailovskj. 1819-1825. Facciata sulla Piazza delle Arti
In Russia il Neoclassicismo si espresse soprattutto attraverso il bergamasco Giacomo Quarenghi (1744-1817). Quando arrivò in Russia nel 1780, su invito della zarina Caterina II, aveva ale spalle una serie di viaggi in Francia e in Gran Bretagna. Continuò a lavorare, Paolo I e Alessandro I, contribuendo in maniera determinante a creare il volto di San Pietroburgo secondo una prevalente impostazione neoclassica. Per la città, la capitale della Russia, Quarenghi progettò svariati edifici, dal Teatro dell'Ermitage (1783-1787), che riprende lo schema compositivo del teatro anntico e del Teatro Olimpico del Palladio, all'Accademia delle Scienze (1783-1787), alla Banca di Credito (1783-1790), alla Borsa (1784-1801). In tutte queste opere si avverte un senso di equilibrio e di elegante proporzione, attraverso la personale rielaborazione dei modelli palladiani. San Pietroburgo dal napoletano Carlo Rossi (1775-1849), che ralizzò nella città sulla Neva interi quartieri tra il 1819 e il 1827) e la Piazza d'Inverno (1819-1827)
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Ports 1961
La sfilata di Ports 1961 a Londra rivede il vestir borghese, accostando tra loro, a mò di patchwork, tessuti, colori e fantasie a contrasto.
Il marchio canadese gioca con gli inserti e con gli strati per dare vita ad uno stile casual, che è anche, al tempo stesso: minimale, sofisticato ed innovativo.
In primo piano, troviamo dunque fiori tapestry, principe di Galles e quadretti. Ma, a prendere il centro della scena è soprattutto la tinta unita.
Volumi, ampi, si abbinano alla perfezione a tagli dritti e tessuti che talvolta sono sostenuti, come la pelle, talatra scivolati e morbidi, come la lana.
Ma per dare movimento, la direttrice creativa usa anche spacchi, tagli, frange (metalliche e tricot), arricciature e pieghe, nonché l’accostamento tra texture diverse.
Stesso discorso per i tagli asimmetrici, che ben si abbinano a stoffe double-face o utilizzate a mò di accessori, come nel caso dell’abito con sciarpa incorporata.
Le lunghezze sono rigorosamente midi e la palette è neutra, con brevi incursioni nel verde bosco, nell’azzurro polvere e nel grigio scuro.
A fare la parte del leone sono infatti, soprattutto, cammello, nero e bianco. Questi utilimi, vengono utilizzati dalla stilista per dare vita sia a colour-block decisi, quasi optical, che a delicati tromp l’oeil, su stoffe trasparenti e vaporose.
Anche se il tessuto principe dell’intera sfilata è sicuramente la maglia, righe e blocchi di colore costituiscono la parte più interessante e divertente dell’intero show.
La nuova collezione donna presentata da Ports 1961 alla London Fashion Week 2019, presenta un’ampia varietà di capi ispirati al look anni Settanta, soprattutto abiti e capispalla. Ma anche abiti da cocktail e scamiciati pensati per il lavoro, esaltati da scollature asimmetriche o bordi arrotondati.
Lavorazioni hanno il compito di accarezzare, indisturbati, la silhouette, per suggerire una generale sensazione di morbidezza, di effortless elegance.
Anche quando i tessuti sono leggeri e sottili.
La nuova collezione ideata da Natasa Cagalj per lo storico brand con sede a Toronto, riesce quindi ad offrire eleganza senza tempo, unita a vibe futuristici.
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Agenzia di modelle di Milano: porta d'ingresso verso la celebrità della moda globale
Milano, il cuore pulsante dell’industria della moda italiana, rappresenta un faro globale per la modellistica e l’alta moda. Le agenzie di modelle milanesi hanno svolto un ruolo fondamentale nel trasformare la città in una capitale della moda, coltivando talenti e lanciando carriere sulla scena internazionale. Per gli aspiranti modelli, entrare a far parte di un'agenzia modeling milano di Milano è spesso visto come un rito di passaggio, un passo cruciale verso il raggiungimento della celebrità nel mondo estremamente competitivo della moda.
L’ecosistema della moda milanese Milano è sinonimo di eleganza, lusso e stile all'avanguardia. Sede di case di moda iconiche come Prada, Versace e Dolce & Gabbana, la città ospita alcuni degli eventi di moda più prestigiosi, tra cui la settimana della moda di Milano. Questo vivace ecosistema della moda crea un ambiente senza precedenti in cui i modelli possono prosperare. Le agenzie di modelle di Milano non sono solo entità locali ma sono intrecciate con la rete globale della moda, offrendo ai loro talenti visibilità e opportunità che si estendono ben oltre i confini italiani.
Premier Agenzie di Modelle a Milano Il panorama della moda milanese è popolato da diverse agenzie di alto livello che hanno una storia storica nella scoperta e promozione di alcuni dei modelli più famosi al mondo. Agenzie come Elite Model Management, Women Management e IMG Models hanno i loro uffici a Milano, ognuna delle quali contribuisce in modo unico alla narrativa della moda della città.
Elite Model Management: Fondata nel 1972, Elite Model Management è un pioniere nel settore della modellistica. Conosciuto per il suo occhio esigente per il talento, Elite ha lanciato la carriera di top model come Naomi Campbell e Cindy Crawford. La filiale milanese dell’agenzia porta avanti questa eredità, scovando volti nuovi e guidandoli verso carriere illustri.
Women Management: Fondata a New York nel 1988 e successivamente espandendosi a Milano, Women Management si è costruita una reputazione per la coltivazione di modelli che incarnano sia bellezza che forza. L'agenzia si concentra sullo sviluppo di modelli con un look distintivo e una forte presenza sulle passerelle, rendendola una delle preferite tra designer e marchi di alta moda.
IMG Models: una potenza nel mondo della modellistica, IMG Models ha una presenza significativa a Milano. L'agenzia è nota per il suo approccio olistico, offrendo alle modelle un supporto completo nello sviluppo della carriera, dalla formazione in passerella alla sponsorizzazione del marchio. La filiale di Milano di IMG è determinante nel collegare le modelle con i migliori designer e prestigiosi eventi di moda.
Il percorso verso il successo Per gli aspiranti modelli, entrare nella scena milanese richiede molto più che solo un bell'aspetto. Le agenzie cercano persone con caratteristiche uniche, personalità forti e un atteggiamento professionale. La concorrenza è agguerrita e gli standard sono elevati. Le modelle spesso vengono sottoposte a una formazione rigorosa, tra cui sfilate, tecniche di posa e cura personale, per soddisfare le esigenti richieste del settore.
Costruire una carriera da modella di successo a Milano implica anche fare rete e stabilire relazioni con designer, fotografi e influencer della moda. Ci si aspetta che i modelli partecipino regolarmente a casting, sfilate di moda ed eventi, rendendo la visibilità e la reputazione elementi cruciali del loro percorso professionale.
L'impatto globale L’influenza delle agenzie di modelle di Milano si estende a livello globale. I modelli scoperti e sviluppati a Milano spesso abbelliscono le copertine delle riviste di moda internazionali e camminano sulle passerelle delle capitali della moda come Parigi, New York e Londra. Le agenzie milano moda sono abili nell'individuare le tendenze globali e nel posizionare i loro modelli in prima linea in questi movimenti, assicurandosi che rimangano rilevanti e ricercati nel settore della moda in continua evoluzione.
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International Fashion Week Paris 2, Ottobre 2022 , La Maison Champs Elysées.
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BONJOUR PARIS
IFW Paris is Presented by the International Fashion Week Dubai, Powered by International Fashion Council, Produced by Cheryle Dias and Organised by The Opulence Events Dubai and London
➡️ Venue- LA Maison Champs Elysees, Paris
➡️ Time - 3:00 pm to 9:00 pm
Fashion Shows, Red Carpet, International Fashion Awards.
Royals, Celebrities and Fashionistas to patronize the event
Top Celebrity Fashion Designers from Dubai, Paris. Australia, Romania, Italy, USA, Lebanon, Turkey, India, Saudi Arabia will participate in the Fashion Shows.
➡️ Top International Models will showcase elegant designer collection on the cat walk.
Over 50 media partners, bloggers and Influncers to cover the event.
Our Main Partners - Galleries Lafayette Paris.
Main Media Partners- FTV, HDTV, Amazon Fire TV, Fashion Icon TV, Apple TV, Khaleej Times(Dubai).
👗 Dress Code- Elegant, Stylish and Luxury
‼️ VIP guests to receive Gifts from our Partners Galeries Lafayette Paris.
Join us and celebrate fashion and style with us in an evening full of Glamour and Elegance.
International Fashion Week Paris is under official fashion week online calendar.
For Registration to become a sponsor and participate as Fashion Designer, Media, Influncer, Blogger, Volunter Model, Photographer. Kindly register on our website:
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Bonne journée
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BUONGIORNO Parigi!
IFW Paris è presentato da International Fashion Week Dubai, sponsorizzato dall'International Fashion Council, prodotto da Cheryle Dias e organizzato da The Opulence Events Dubai e Londra
➡️ Data-02 ottobre 2022.
➡️ Sede centrale - LA Maison Champs Elysees, Parigi
➡️ Orario - dalle 15:00 alle 21:00
Sfilate di moda, Red Carpet, International Fashion Awards.
Reali, celebrità e fashioniste a sponsorizzare l'evento
I migliori stilisti di moda di celebrità di Dubai, Parigi. Alle sfilate parteciperanno Australia, Romania, Italia, USA, Libano, Turchia, India, Arabia Saudita.
➡️ Top International Models presenterà in passerella l'elegante collezione firmata.
Oltre 50 media partner, blogger e influencer a seguire l'evento.
I nostri partner principali - Galleries Lafayette Paris.
Principali media partner: FTV, HDTV, Amazon Fire TV, Fashion Icon TV, Apple TV, Khaleej Times (Dubai).
👗 Dress Code: elegante, elegante e lussuoso
‼️ Gli ospiti VIP riceveranno regali dai nostri partner Galeries Lafayette Paris.
Unisciti a noi e celebra con noi la moda e lo stile in una serata piena di Glamour ed Eleganza.
La Paris International Fashion Week è nel calendario ufficiale della settimana della moda online.
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Affrettati ad acquistare i biglietti, sono disponibili solo posti limitati.
Articolo di @elenarodicarotaru-blog @likarotarublogger
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Audrey Hepburn
https://www.unadonnalgiorno.it/audrey-hepburn/
Audrey Hepburn, attrice di film indimenticabili e grande icona di stile. È stata la prima grande star di Hollywood a impegnarsi in cause umanitarie.
Figura di spicco del cinema degli anni cinquanta e sessanta, ha vinto due Oscar, tre Golden Globe, un Emmy, un Grammy, quattro BAFTA, due Tony e tre David di Donatello.
L’American Film Institute l’ha inserita al terzo posto tra le più grandi star della storia del cinema.
Interprete di pellicole indimenticabili come Sabrina, Vacanze romane, Colazione da Tiffany e My Fair Lady, è sicuramente la donna che più di tutte al mondo ha rappresentato lo stile e l’eleganza.
Audrey Kathleen Ruston (nome cambiato poi in Edda Van Heemstra durante la guerra) nacque il 4 maggio 1929 a Bruxelles, suo padre era un banchiere inglese e sua madre una baronessa olandese.
Nata in una famiglia agiata, sognava di diventare una ballerina classica. Quando aveva 6 anni il padre abbandonò la famiglia. Nel 1939 la madre si trasferì insieme ai figli in Olanda. Gli anni della guerra furono costituiti da fame e stenti, a causa dei quali, sviluppò diversi problemi di salute. Staffetta della resistenza olandese, la giovane Audrey ha compiuto pericolose missioni per portare messaggi alle formazioni partigiane mentre nascondeva in casa un paracadutista britannico, rimasto disperso dopo la battaglia di Arnhem.
Nel 1948, si trasferì a Londra. La sua carriera artistica è partita dalla danza, passata per il teatro e i musical e culminata nel cinema.
Ancora molto giovane, venne notata dalla scrittrice Colette, pilastro della cultura del Novecento, che la volle come protagonista della sua commedia teatrale Gigi, tratta da un suo celebre romanzo.
Verso la seconda metà degli anni cinquanta, Audrey Hepburn era già diventata una delle più grandi attrici di Hollywood e un’icona di stile per la sua delicata bellezza e l’innata eleganza. Nel 1955 la giuria dei Golden Globe le assegnò il prestigioso Henrietta Award alla migliore attrice del cinema mondiale. La sua figura snella e il suo ben noto buon gusto vennero ampiamente ammirati e imitati.
Nel 1954 ha sposato Mel Ferrer con cui ha avuto il suo primo figlio, Sean. Nel 1969, dalla relazione con il medico italiano Andrea Dotti, nacque il suo secondogenito, Luca.
Nel 1988, ritiratasi dalle scene venne nominata ambasciatrice speciale dell’UNICEF. Da quel momento fino alla sua morte, si dedicò a viaggiare per aiutare i bambini dei paesi poveri del mondo, spesso accompagnata da quello che è stato il compagno della sua vita, l’attore olandese Robert Wolders. I suoi viaggi furono facilitati anche dalla sua conoscenza delle lingue: oltre all’inglese, parlava fluentemente il francese, l’italiano, l’olandese e lo spagnolo.
Per il grande impegno sociale, Audrey Hepburn è stata insignita, nel 1992, della prestigiosa Medaglia Presidenziale della Libertà e nel 1993 ha ricevuto il Premio Jean Hersholt.
La sua prima missione fu in Etiopia, nel 1988, dove fece in modo che l’UNICEF inviasse cibo ai 500 bambini ospitati in un orfanotrofio. Negli anni successivi, come ambasciatrice, visitò la Turchia, diversi stati del Centro e Sud America. Fu in missione in Sudan, devastato dalla guerra civile, con lo scopo di far giungere rifornimenti. Si recò in Bangladesh e poi in Vietnam, nel tentativo di collaborare con il governo su programmi di immunizzazione e di pulizia dell’acqua. Nel settembre 1992, arrivò in Somalia. Descrisse quel suo viaggio “apocalittico”, affermando che di tutte le situazioni difficili viste, quella della Somalia era infinitamente peggiore.
Tornata dall’Africa, le fu diagnosticato un cancro al colon che la stroncò in pochi mesi. È morta il 20 gennaio 1993, a Tolochenaz, paesino svizzero vicino Losanna in cui viveva col compagno.
Nello stesso anno, il figlio Sean fondò l’Audrey Hepburn Children’s Fund per favorire la scolarizzazione nei Paesi africani. Nel 2011 i figli hanno promosso in Italia il club di donatori UNICEF Amici di Audrey che sostiene in particolare il progetto per la lotta alla malnutrizione in Ciad.
Dal libro scritto dal figlio Luca Dotti, Audrey at Home è stata tratta una serie tv, Audrey, che racconta la sua vita evidenziando il suo grande bisogno di normalità, la scelta di lasciare Hollywood per preferirle un’esistenza molto più terrena e agreste, in Svizzera, all’inizio degli anni ’70, circondata da animali, natura e tranquillità.
Audrey Hepburn è stata un’artista con un’incredibile umanità. Ha attraversato tutte le fasi della sua vita con la straordinaria eleganza che l’ha contraddistinta.
Recentemente è stata anche riscoperta dalle giovani generazione tramite i social e, ancora oggi, rappresenta un’icona di stile con la sua aria eterea e raffinata. Esile e delicata è stata la musa del grande couturier Hubert de Givenchy che per lei ha realizzato alcuni dei look più celebri al mondo come quelli per Sabrina e Colazione da Tiffany.
Audrey Hepburn è stata partigiana, star di Hollywood, ambasciatrice di pace, una donna incredibile, un’immensa bellezza e grazia fisica e morale. Un’icona assoluta.
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