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#stefano langone
vatt-world · 4 months
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"Country Comfort" Safe Naima Adedapo "I'm Still Standing" Eliminated Paul McDonald "Rocket Man" Bottom three Pia Toscano "Don't Let the Sun Go Down on Me" Safe Stefano Langone "Tiny Dancer" Safe Lauren Alaina "Candle in the Wind" Safe James Durbin "Saturday Night's Alright for Fighting" Safe Thia Megia "Daniel" Eliminated Casey Abrams "Your Song" Safe Jacob Lusk "Sorry Seems to Be the Hardest Word" Safe Haley Reinhart "Bennie and the Jets" https://www.theguardian.com/music/2018/sep/13/elton-johns-50-greatest-songs-ranked
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sodomyordeath · 1 year
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Artist: Kylie Sonique Love Song: "True Colors" Record: Outloud x WeHo Pride 2023
Starring: Kylie Sonique Love 6 Alaska Thunderf*ck 5000 Angeria Paris VanMicheals Aurora Sexton Eureka O'Hara Heidi N. Closet Jimbo Miss Shalae Raja O'Hara Spice Sugar Willam Belli
Executive Producer: Jeff Consoletti Producers: Brad Hammer, Kylie Sonique Love, Bob of Scotland
Director: Brad Hammer Director of Photography: Abiel Isaac Editor: Kade Strunk Art Director: Aurora Sexton Illustrations: Dayton Nelson & Aurora Sexton Gaffer: Dayton Nelson Make-Up: Kalyd Odeh Stylist: Anthony Garza Production Manager: Tricia Tacey Production Assistant: Mason May Executive Assistant: Nico Pizzati Photography: Shaun Vadella Thumbnail & Misc. Design: Devon Veillette
Music Producer: Markaholic Guitars: John Schroeder Backing Vocals: Markaholic & Stefano Langone Mastering: Mike Marsh Mastering
© We Are Outloud LLC 2023. All rights reserved.
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olafoel · 3 years
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Da amante di Sophia, la presenza dei filosofi su schermi e schermini mi fa un grande piacere, solo che ne vorrei di più, oltre ad Agamben e Cacciari e Fusaro e Stefano lo Statalista, il mio amico Bonaga a cui il virus ha risvegliato il demone del comunismo, vorrei vedere Cristin, Cuniberto, Esposito, Ferraris, Floridi, Giametta, Manzotti, Marrone, Zhok... Da amante di Dio vorrei vedere anche dei teologi, però. Dove sono finiti? Per caso si sono estinti? O forse non hanno nulla da dire? Afferma Socrate, nel “Fedone”, che i “filosofi temono la morte meno di quanto facciano gli altri uomini”. Dunque il covidismo, basato sulla soppressione certa della libertà in nome di un’incerta salute, è antifilosofico e volgare. Io lo percepisco inoltre antiteologico però vorrei che ne parlasse un teologo, magari per spiegarmi che ho torto. Nessuno si presta? Pazienza. So benissimo che una Natività vale più di un’intera facoltà teologica, che San Gregorio Armeno nella trasmissione della fede conta più dell’Università Gregoriana, e che chiunque stasera abbia in casa un presepe ama la vita più di quanto la amano gli altri uomini. Camillo Langone
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quoteclimax · 4 years
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Stefano Langone – A million words were going…
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“A million words were going through my head and honestly I didn’t say one of them. I wanted to let it sit, simmer, you know I wanted to soak it all in – the moment was amazing.” -Stefano Langone
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qwazyquotes · 5 years
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quotechimps · 5 years
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quotetrumpet · 5 years
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77quotes · 5 years
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getquotes4folks · 5 years
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quotesbook-universe · 5 years
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liquid-screed · 5 years
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quotesville · 5 years
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quotes4yuu · 5 years
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italianaradio · 5 years
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PORTIGLIOLALBA A ferragosto si aspetta il sole con un recital teatrale
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PORTIGLIOLALBA A ferragosto si aspetta il sole con un recital teatrale
PORTIGLIOLALBA A ferragosto si aspetta il sole con un recital teatrale
R. & P.
Torna l’appuntamento con l’alba più suggestiva dell’anno! Inserito in cartellone nel 2016 come una sorta di esperimento sociale, Portiglialbaè divenuto oggi l’evento simbolo del Festival “Tra Mito e Storia” e vi aspetta anche quest’anno al Teatro Greco Romano di Portigliola il 15 agosto, alle ore 5:00.
La rassegna di musica e poesia che in questa edizione accompagnerà il sempre incantevole sorgere del sole sulla nostra costa porta la firma di Claudio Lardo, che abbiamo conosciuto e apprezzato nel ruolo di Cremilo durante la messa in scena de “Il Povero Pluto” lo scorso 31 luglio, e si intitolerà Amore Amore Amore. Lardo si esibirà in un concerto recital che stupirà il pubblico con il proprio fascino, attingendo a piene mani a un repertorio di testi vastissimo, che spazierà da Stefano Benni a Bertolt Brecht, da Franco Ammirati a Eduardo De Filippo, da Juan Ramon Jiménez a Pablo Neruda, da Totò a Trilussa, autori che sembra non abbiano niente in comune ma che, con declinazioni diverse, hanno parlato tutti dell’amore.
A rafforzare ulteriormente il potere suggestivo delle parole e della natura, Annamaria Conte al flauto traverso e Francesco Langone alla chitarra classica eseguiranno musiche, tra gli altri, di Luis Bacalov, Mario Castelnuovo Tedesco, Pëtr Il’ič Čajkovskij, Antonin Dvořák, Jules Massenet, Franz Schubert, Astor Piazzolla, Heitor Villa-Lobos e Raffaele Viviani.
Un appuntamento che farà sorridere ed emozionare, in grado di rendere ancora una volta il Teatro Greco Romano di Portigliola un luogo magico e amplificare il potere catartico dell’arte fino a renderla una vera e propria esperienza estatica.
Ufficio Stampa
Festival del Teatro Classico di Portigliola
R. & P. Torna l’appuntamento con l’alba più suggestiva dell’anno! Inserito in cartellone nel 2016 come una sorta di esperimento sociale, Portiglialbaè divenuto oggi l’evento simbolo del Festival “Tra Mito e Storia” e vi aspetta anche quest’anno al Teatro Greco Romano di Portigliola il 15 agosto, alle ore 5:00. La rassegna di musica e poesia
Gianluca Albanese
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pangeanews · 5 years
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David Hockney, il dandy che ha fatto la storia dell’arte. Costa carissimo, difende l’etica del sigaro, ha posato per Lucian Freud. Un ritratto
Il mondo dell’arte, si sa, è un mondo di dandy. Estrosi, identitari, eccentrici, antiborghesi, idealisti, gli artisti degli ultimi secoli hanno marginalizzato la routine e il senso comune aspirando a fare della propria vita un’opera d’arte. Unica, preziosa e inimitabile. Salvador Dalí – e la sua mitopoiesi intrisa di realismo fantastico – docet.
Quanti, tuttavia, andando oltre i luoghi comuni, sono stati davvero, in senso proprio, campioni di dandysmo? La risposta, evidentemente, non è né semplice né scontata. Per mostrarne la natura chiaroscurale intendiamo qui presentare una figura centrale nell’arte del Secolo Breve che, a nostro avviso, ben incarna questo magmatico e proteiforme dissidio. Stiamo parlando di David Hockney. Molti di voi lo conosceranno in quanto la sua celebre tela Portrait of an Artist (Pool with Two Figures) è assurta agli onori della cronaca dopo esser stata battuta all’asta Post-war and Contemporary Art di Christie’s (New York, 15 novembre 2018) a 90.312.500 dollari: l’opera realizzata da un’artista vivente più costosa in assoluto, battendo di trenta milioni Orange Balloon Dog di Jeff Koons. Altri avranno adocchiato la medesima tela nel cartoon di successo BoJack Horseman (targato Netflix), in cui una versione “equinizzata” del capolavoro di Hockney campeggia sulla parete dello studio del protagonista, a emblema del mondo hollywoodiano, tutto star system e sogni infranti.
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Di Hockney colpiscono anche le scelte stilistiche: spregiudicate, anticonformiste, ispirate a una (auto)ironia davvero british. Qui, preferenze sofisticate e opzioni trasandate si confondono. Quanto c’è di voluto, e quanto è lasciato al caso, nel vestiario di Hockney? I colori talvolta cozzano fra di loro, in altri casi attendono semplicemente un completamento: quello che, in molti celebri scatti, è offerto dalle maestose tele dell’artista. In queste occasioni significative, gli abiti sono coordinati con le opere: l’Arte/Vita, equazione futurista par excellence, assurge a norma regia per lo stesso Hockney. Il quale rivela di dipingere abitualmente in completo. In una foto che lo ritrae rilassato a bordo piscina, allora, il trittico blu rappresentato dalla sdraio, dal fondo della piscina e dal suo maglione – perfetto equilibrio geometrico e cromatico – titilla il palato di ogni dandy che si rispetti. Così come una sua brillante e lapidaria sentenza: «Lo stile è qualcosa che si può adottare comportandosi come una gazza: prendendo soltanto ciò che si vuole. L’idea di uno stile rigido mi è sempre sembrata soltanto qualcosa con cui è meglio non avere a che fare, una trappola». Il testamento spirituale di un grande singolo? A questo forse può assurgere la dichiarazione di Hockney. Un messaggio importante in un’epoca, come la nostra, segnata da massificazione, globalizzazione dei costumi, appiattimento culturale, monotonia di gusto, semplificazione sistematica di tutto ciò che richiede, per sua stessa natura, complessità. Ché «lo stile», ci ricorda Cocteau, «è un modo semplice per dire cose complicate».
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Un personaggio così smagliante non poteva che esercitare una spiccata influenza sull’haute couture; il citazionismo di Hockney nei capi di alta moda è davvero pervasivo: da Michael Kors a Fendi, da Yves Saint Laurent a Burberry, il suo tratto – tanto artistico, con riferimento alle sue tele, quanto stilistico, rapportato alle sue scelte di vestiario – è comparso a più riprese sulle passerelle d’eccellenza.
Su un piano ideologico, le riflessioni di Hockney richiamano al sopra citato stile “di gazza”. Personaggio mainstream, inserito nell’high society internazionale, per molti aspetti politicamente corretto, Hockney nasconde – e talvolta rivela – aspetti ben più interessanti e ribelli. A partire dalla sua attenzione per il disegno, l’arte figurativa e la tecnica quasi artigianale richiesta dalla pratica artistica, in decenni in cui l’astrazione sembrava aver definitivamente trionfato. Ma la “fine della storia”, in politica come in arte, ha fatto ben presto bancarotta e le figure di Hockney hanno trainato – e continuano a guidare – generazioni di giovani artisti verso la bellezza dei tratti e delle forme. «La fotografia ha fatto il suo tempo, l’astrazione non ha futuro, l’avanguardia non interessa più: è musica per le orecchie di un conservatore l’ultimo scritto di David Hockney in collaborazione con Martin Gayford, Una storia delle immagini». Così Camillo Langone presentava sulle colonne de «il Giornale» la traduzione italiana di A History of Pictures. Precisando l’antiprogressismo estetico di Hockney: «“L’arte non progredisce. Alcune delle prime immagini sono rimaste le migliori. Raffaello non è meglio di Giotto”, afferma Hockney. Per dimostrarlo evidenzia la potenza di un toro di Lascaux, quindicimila anni avanti Cristo e diciassettemila avanti Christo, l’impacchettatore, più l’impressionante esattezza di un grande felino inciso da un nostro antenato nella grotta di Combarelles, sempre nel sud-ovest della Francia. Questo è un concetto già espresso da Jean Clair, ma Clair è uno storico francese evidentemente reazionario, mentre Hockney è uno dei massimi protagonisti del contemporaneo angloamericano».
Alla domanda: “Se stessi dando una cena festosa per cinque ospiti, chi inviteresti?”, Hockney non ha dubbi. Sono cinque grandi nomi dell’arte: quattro artisti, Picasso, Goya, Rembrandt, Michelangelo, e uno scrittore – dall’immaginario simbolico vivissimo, tuttavia –, Goethe. Cinque numi tutelari che molto dicono della postura estetica del nostro.
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Il fatto che egli si sia appassionato alle tecniche di disegno su iPhone e iPad non è contraddittorio rispetto al suo classicismo di fondo; in questa prospettiva Hockney è un rivoluzionario-conservatore: preservare la millenaria passione umana per il disegno, il confronto serrato con la figura, l’esercizio artistico è una sfida decisiva per il mondo digitale.
«Pittore di piscine, interni salottieri e collezionisti d’arte, Hockney è l’artista borghese per eccellenza, che si compiace di rappresentare il privilegio per confermare i miti del capitalismo contemporaneo, irraggiungibili eppure a portata di mano. Già, ma il suo mondo borghese, fatto di luce piena e spazi enormi, è attraversato da un senso d’impotenza e prigionia che non ha forse uguali nell’arte contemporanea. Le figure non si toccano e non si guardano mai, in una fissità che non può non disturbare» (Stefano Jossa, in Vedere Hockney nella Londra di Brexit, in «Doppiozero»).
E ancora, scelta deprecabile per un uomo moderno “perbene”, Hockney è un grande amante del fumo lento. Tanto da sostenere campagne in favore del sigaro ed esporre la propria visione in merito, il 29 dicembre 2009, alla radio della BBC. Fumare fa rima con felicità, nell’“Hockney pensiero”, di contro alle tendenze proibizioniste e salutiste oggi così in voga. Anche questa è una forma di Pop Art, in fondo. Forse meno “dandy”, in quest’ambito, il suo amore per le sigarette Camel e la marijuana terapeutica.
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Omosessuale dichiarato – si veda, fra le altre, la sua opera We Two Boys Together Clinging (1961), ispirata a un testo di Walt Whitman –, Hockney è in ottima compagnia, proprio in virtù di questo suo orientamento, nella storia dei dandy – potremmo figurarcelo fra Wilde e Mishima. Era anche amico, dai tempi degli studi al Royal College of Art, di Patrick Procktor, dandy e bohémien indimenticabile, star degli ambienti artistici londinesi degli anni ‘60. «Erano i gemelli dandy del mondo dell’arte», ci spiega il critico John McEwen nel suo Patrick Procktor: Art and Life. Diversamente da Procktor, tuttavia, i cui dèmoni oscurarono gli ultimi anni di vita sino al decesso, nel 2003, Hockney ha mantenuto anche in età avanzata il suo caratteristico piglio solare e ottimista. Per lui «ridere» rimane «la migliore medicina».
Di amici, d’altra parte, Hockney ne ha avuti tanti. Vederlo in fotografia mentre posa per Lucian Freud, titano del Novecento più esacerbato e sofferto, ci fa comprendere il calibro delle sue frequentazioni. Ricompone inoltre, davanti ai nostri occhi, un mondo di sinuosità, tortuosità e sincretismi. Come immaginare, infatti, le ilari, coloratissime e un po’ naive tele di Hockney affiancate alle opere laceranti di Freud, di questo splendido nichilista epigono di Schiele? Coincidentia oppositorum o contraddizione irrisolvibile?
Con questi interrogativi si chiude il nostro profilo di David Hockney, traslucido come la sua ambigua appartenenza all’universo dandy. Il ritratto di un uomo, classe 1937, che anche oggi, quando dipinge, continua a sentirsi trentenne. Sua unica patria, dimora del suo daimon: l’«eminente dignità del provvisorio» (Brasillach, I sette colori).
Luca Siniscalco
*In copertina: David Hockney nello studio di Lucian Freud, photo David Dawson
L'articolo David Hockney, il dandy che ha fatto la storia dell’arte. Costa carissimo, difende l’etica del sigaro, ha posato per Lucian Freud. Un ritratto proviene da Pangea.
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topbeautifulwomens · 5 years
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Pia Toscano is an American singer from Howard Beach, New York. Toscano placed ninth on the tenth season of American Idol. She was regarded a frontrunner in the competition, and her elimination shocked judges Randy Jackson, Jennifer Lopez, and Steven Tyler, all of whom were visibly and vocally upset. Some viewers and media outlets described Toscano’s departure as one particular of the most shocking eliminations in American Idol history.
Toscano was born on October 1four, 1988, to Jane and Pat Toscano, and grew up in Howard Beach, New York. Her father worked as a corporate executive. She is of Italian descent. She began performing in talent shows after she was four, and by the time she was nine, experienced performed in a local church production of Jesus Christ Superstar. Toscano was the official National Anthem singer at her middle school, P.S./M.S. 207, and performed at each and every event including graduation. She attended LaGuardia Substantial School of the Performing Arts in New York City and graduated in 2006. Fellow Idol contestant Karen Rodriguez way too attended this school. Following her elimination, Toscano appeared on a lot of talk shows. She performed on The Tonight Show with Jay Leno on April 8, Live with Regis and Kelly on April 11, The Today Show on April 12, and The Ellen DeGeneres Show on April 14. She performed “I’ll Stand by You” on the April 26, 2011 episode of Dancing with the Stars. On May 25, Toscano appeared on Rachael Ray along with Stefano Langone and Paul McDonald. Toscano performed the National Anthem and “I’ll Stand by You” at the Memorial Day Concert in Washington D.C. on May 29, 2011. The following summer, Toscano toured with the American Idols LIVE! Tour 2011, which began in West Valley City, Utah on July 6, 2011 and ended in Manila, Philippines on September 20, 2011.
On July 5, 2011, it was announced that Toscano had officially signed with Interscope Records. Her debut single titled “This Time” premiered July 11 and was released digitally on July 13. Toscano performed the single on So You Think You Can Dance on August 4, Good Morning America on August 12, and Live with Regis and Kelly on August 16. Toscano has worked with Rock Mafia on two songs titled “Counterfeit” and “Dreamgirl” for her upcoming album.
Name Pia Toscano Height Naionality American Day of Birth 14-October-1988 Place of Birth Howard Beach, New York, U.S Famous for Singing
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