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#spread btp-bund
scienza-magia · 6 months
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Andamento dello Spread BTP-Bund: Ultimi Anni e Politiche di Governo
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Lo spread BTP-Bund è un indicatore chiave per l'economia italiana, rappresentando il differenziale di rendimento tra i Buoni del Tesoro Poliennali italiani (BTP) e i Bundesanleihe tedeschi (Bund), entrambi con scadenza a 10 anni. Un elevato spread indica un maggiore rischio percepito per l'Italia rispetto alla Germania, mentre un basso spread indica una maggiore fiducia nella stabilità economica italiana. Analisi Andamento: 2018-2020: Lo spread si attesta intorno ai 100 punti base per la maggior parte del 2018, con un picco di 180 punti base a novembre in seguito alla formazione del governo giallo-verde. Il 2019 inizia con un picco di 325 punti base a maggio, a causa delle tensioni politiche e del rallentamento economico. Lo spread si stabilizza poi intorno ai 150 punti base per il resto dell'anno. La pandemia di COVID-19 del 2020 causa un forte aumento dello spread, che raggiunge i 574 punti base a marzo. L'intervento della BCE con il programma PEPP contribuisce a far scendere lo spread sotto i 100 punti base per la fine dell'anno. 2021-2024: Lo spread rimane relativamente basso nel 2021, oscillando tra i 100 e i 150 punti base. Tuttavia, inizia a salire di nuovo verso la fine dell'anno, a causa delle preoccupazioni per la crescita economica e l'inflazione. L'invasione russa dell'Ucraina nel 2022 causa un nuovo forte aumento dello spread, che raggiunge i 250 punti base a marzo. Lo spread scende gradualmente, ma rimane sopra i 150 punti base. Nel 2023 e 2024, lo spread si attesta intorno ai 100-110 punti base, un livello considerevolmente inferiore rispetto ai picchi degli anni precedenti.
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Politiche di Governo e Impatto: L'attuale governo italiano ha adottato diverse politiche volte a ridurre lo spread e migliorare la stabilità economica: Minore Assistenzialismo: Graduale riduzione del Reddito di Cittadinanza, con focus su reinserimento lavorativo. Riforme per il sostegno alle famiglie in difficoltà, con un sistema più mirato e basato sull'ISEE. Rilancio Industriale: Investimenti in infrastrutture e digitalizzazione per modernizzare il paese e renderlo più competitivo. Incentivi fiscali per le imprese che investono in Italia e creano nuovi posti di lavoro. Sburocratizzazione e semplificazione delle procedure per le imprese. Queste politiche hanno contribuito a: Riduzione del deficit pubblico e del debito pubblico. Aumento della fiducia degli investitori nell'economia italiana. Miglioramento del rating creditizio dell'Italia. Tuttavia, permangono alcune sfide: L'inflazione rimane alta, erodendo il potere d'acquisto delle famiglie. La crescita economica è ancora debole, seppur in aumento. La guerra in Ucraina continua a creare incertezza sull'economia globale. Conclusione: Lo spread BTP-Bund è un indicatore importante per l'economia italiana. Negli ultimi anni, lo spread è stato influenzato da una serie di fattori, tra cui le politiche di governo, la pandemia di COVID-19 e la guerra in Ucraina. Le politiche di minor assistenzialismo e rilancio industriale adottate dall'attuale governo hanno contribuito a ridurre lo spread e migliorare la stabilità economica. Tuttavia, permangono alcune sfide che il governo dovrà affrontare per continuare a migliorare l'economia italiana. Note: L'andamento dello spread è influenzato da una serie di fattori, tra cui le politiche di governo, la situazione economica globale e l'incertezza politica. Le politiche di minor assistenzialismo possono avere un impatto positivo sul deficit pubblico e sulla crescita economica, ma possono anche avere un impatto negativo sulle famiglie più povere. Le politiche di rilancio industriale possono avere un impatto positivo sulla crescita economica e sull'occupazione, ma possono richiedere tempo per avere effetto. Fonte: Modello linguistico di grandi dimensioni Gemini 1.0 Pro Read the full article
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abr · 1 year
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(L)a scomposizione del Pil italiano dovrebbe farci riflettere. Lo stato di salute relativamente positiva di cui gode la nostra economia è garantito pressoché totalmente dal boom delle costruzioni. Tradotto, dai sussidi statali legati al superbonus. Il quale non solo oggi è in via di ridimensionamento, ma, soprattutto, ha inferto un colpo da semi-ko ai conti pubblici. E intasato di crediti di fatto incagliati il già poco tranquillizzato settore bancario. In attesa del Godot della soluzione di sistema per Eurovita.
Per il resto, oggi l’Italia galleggia con i servizi garantiti dal boom del turismo e dall’export. Quest’ultimo per almeno due trimestri mantenuto in surplus commerciale dalle esportazioni verso la Cina, Paese cui ora vorremmo chiudere la porta in faccia (...).
Mentre la Germania (in recessione tecnica da questo trimeste, ndr) raccoglie apparentemente i cocci post-industriali del Novecento, noi sopravviviamo di sussidio in sussidio e di incentivo in incentivo, affidandoci alle ricettività dei turisti come prestatore di ultima istanza del Pil. (...)
Nel frattempo, la Bce vende Bund tedeschi e salva Btp e Oat francesi nel corso del suo Qt (...), tutelando gli spread e i costi di finanziamento del debito di Italia e Francia. (...)
Sicuri che la Bundesbank accetterà ancora per molto di veder andare a fondo la sua nave, prima di intervenire in sede di Eurotower? Come leggere le mezze reprimende mischiata alla solidarietà di facciata per il dramma emiliano che giungono in queste ore da Bruxelles? Come valutare quel lasciare appesa la terza tranche del Pnrr, quando ancora la seconda è congelata e da sbloccare a fronte di necessità immediate di cassa e soli 400 milioni di euro in arrivo dai fondi di emergenza proprio dell’Europa?
via https://www.ilsussidiario.net/news/spy-finanza-la-mossa-della-francia-per-dominare-leuropa/2543547/
Bottarè, ci sarà ben un motivo per cui il Ponte sullo Stretto, l'AV Napoli-Reggio et similia, no? Per mantenere il business del settore costruzioni, dandogli almeno un destino più serio. Anche il contemporaneo appiattirsi sull'europeismo più curvasudde, serve per farsi vedere disciplinati sotto controllo e farsi sganciare l'aiutino Pnrr (così spacciato a masse & giornalame), giusto? Dicesi REALISMO; l'importante è che sia conscia presa d'atto del male minore da ingoiare che un indebitato fino al collo fa; per mitigarlo di nascosto con le flat tax, senza che diventi tappettinismo terronista RdC (Gonde) e vampirismo parassita sinistro.
Quanto all'export, personalmente leggo il forte Nato-ismo in atto come un tentativo di riaprire per noi strade atlantiche antiche, poco percorse dopo gli anni '60: l'imprenditoria italiana privata nel frattempo �� sopravvissuta al sindacalismo, alla de-industrializzazione, più recentemente alle delocalizzazioni, poi alla germanificazione, alla fine del gas a basso costo e consumi di lusso russi (auto barche design fashion); ora saprà uscire - sempre da sola-anche dal via dalla viadellaseta.
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cinquecolonnemagazine · 2 months
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La BCE e i tassi d'interesse nuovamente invariati
La BCE ha deciso di mantenere invariati i tassi d'interesse per la terza volta consecutiva in questo 2024. Il tasso sui rifinanziamenti principali rimane al 4,25%, quello sui depositi al 3,75% e quello sui prestiti marginali al 4,50%. La decisione, in linea con le aspettative della maggior parte degli analisti, è stata comunicata al termine della riunione del Consiglio direttivo dell'Eurotower. La BCE e i tassi d'interesse: inflazione ancora troppo alta La scelta di non aumentare i tassi in questa occasione è stata motivata principalmente dalla persistente preoccupazione per l'inflazione. Nonostante il leggero calo registrato a giugno (8,6% contro l'8,8% del mese precedente), il dato rimane ancora ben lontano dal target del 2% fissato dalla BCE. Inoltre, il Consiglio direttivo ha voluto prestare attenzione all'impatto che un rialzo dei tassi potrebbe avere sulla fragile ripresa economica in corso nell'area euro. Mercati in attesa del prossimo rialzo La decisione della BCE ha avuto un impatto modesto sui mercati finanziari. Lo spread tra BTP e Bund tedeschi è rimasto stabile, mentre la borsa di Milano ha chiuso in leggero rialzo. Gli analisti ritengono che la BCE aumenterà i tassi di nuovo a settembre, con un rialzo di 0,25 punti percentuali. Tuttavia, le previsioni per i prossimi mesi rimangono incerte e dipenderanno dall'andamento dell'inflazione e della crescita economica nell'area euro. Le conseguenze per famiglie e imprese Il mantenimento dei tassi fermi da parte della BCE ha conseguenze diverse per famiglie e imprese. Da un lato, le famiglie con mutui a tasso fisso vedranno una riduzione delle loro rate mensili. Dall'altro lato, le imprese potrebbero avere maggiori difficoltà ad accedere al credito. In generale, la decisione della BCE è stata accolta con cautela dagli operatori economici. Si attendono i prossimi mesi per capire se l'istituto riuscirà a domare l'inflazione senza soffocare la ripresa economica. Immagine di copertina: DepositPhotos Read the full article
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notiziariofinanziario · 5 months
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Lo spread Btp-Bund riparte stabile a 131 punti base
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Il differenziale tra il buono del tesoro poliennale italiano e tedesco riparte stabile a 131 punti base. Fermi in avvio di scambi anche i rendimenti, quello del decennale italiano resta al 3,806 per cento. Read the full article
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Lo spread tra Btp e Bund in avvio è in calo a 134,4 punti
Lo spread tra Btp e Bund in avvio è a134,4 punti, in calo rispetto ai 135,4 della chiusura di ieri.     Il rendimento del decennale italiano scende di 3 punti base al 3,80%.     Riproduzione riservata © Copyright ANSA source
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santeptrader · 8 months
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Chiusura di Borsa: Ftse Mib in rosso … Wall Street resiste!
Tensioni Geopolitiche e Variazioni di Mercato: Borse Europee in Ribasso, Ftse Mib Chiude in Rosso, Saipem e Campari tra i Rialzi Il Ftse Mib ha chiuso la giornata a 30.072,69 punti, evidenziando un decremento dello 0,35%. Nonostante l’inizio positivo, la borsa ha successivamente invertito la sua direzione, influenzata dall’andamento dello spread Btp/Bund, che ha raggiunto i 159 punti in attesa…
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noisynutcrusade · 9 months
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Btp, the yield falls below 3.70% (one year low). Here because
The decline in yields on Italian government bonds continues. This morning the ten-year BTP rate fell below the 3.70% level. This is a threshold that has not been seen for over a year. The BTP/Bund spread is also decreasing and is now moving around 165 basis points, at its lowest level since September. The trend of Italian debt is in line with the movement of government bonds in the euro zone: in…
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apsny-news · 2 years
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Borsa: Milano sale a +2,2% con le banche  - Economia
La Borsa di Milano (+2,2%) sale ancora, in linea con gli altri listini europei. I mercati hanno ritrovato un clima di ottimismo dopo le rassicurazioni delle banche centrali dopo il salvataggio di Credit Suisse da parte di Ubs. Lo spread tra Btp e Bund si attesta a 181 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,98%. Nel listino principale corrono le banche con Unicredit (+4,4%), Bper…
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kritere · 2 years
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Borsa: Milano sale a +2,2% con le banche 
DIRETTA TV La Borsa di Milano (+2,2%) sale ancora, in linea con gli altri listini europei. I mercati hanno ritrovato un clima di ottimismo dopo le rassicurazioni delle banche centrali dopo il salvataggio di Credit Suisse da parte di Ubs. Lo spread tra Btp e Bund si attesta a 181 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,98%. Nel listino principale corrono le banche con Unicredit…
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telodogratis · 2 years
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Spread tra Btp e Bund a 216 punti, rendimento al 4,33%
Spread tra Btp e Bund a 216 punti, rendimento al 4,33%
Read MoreIl tasso del decennale italiano aumenta di 20 punti baseIl tasso del decennale italiano aumenta di 20 punti baseRSS di – ANSA.it
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scienza-magia · 9 months
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Nessun meccanismo di supporto per le banche italiane
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No MES Meloni: impatto su banche, BTP ex Bce, spread. No MES dall’Italia di Meloni: l’ironia della sorte è che la bocciatura della ratifica della riforma del Meccanismo europeo di stabilit�� da parte della Camera potrebbe secondo qualcuno mettere in difficoltà proprio quelle banche che fonti di Palazzo Chigi hanno citato, ieri, a commento del voto dell’Aula. Non solo: esperti ed economisti parlano anche dell’effetto che quel no potrebbe avere sui titoli di stato italiani, dunque sui BTP e sullo spread. Riforma MES: il no di Meloni al backstop del Fondo di risoluzione unico All’indomani del voto della Camera, che ha spiazzato in primis chi credeva che alla fine la maggioranza avrebbe comunque ratificato la riforma del MES, nonostante l’opposizione manifestata più volte dal governo Meloni e dalla maggioranza, diverse sono le analisi su cosa potrebbe accadere ora all’Italia. Nel dire no al MES, l’Italia si conferma tuttora unico paese dell’Europa a non aver ratificato una riforma che viene considerata cruciale per mettere in sicurezza il sistema bancario europeo. A rimetterci, dunque, con quel voto alla Camera, è tutta l’Europa. Lo dice espressamente Bankitalia nella pagina dedicata a fugare tutti i dubbi su questo strumento, contro cui gli esponenti del governo Meloni, da tempo, hanno lanciato una vera e propria crociata: “La riforma attribuirebbe al MES una nuova funzione, quella di fornire una rete di sicurezza finanziaria (backstop) al Fondo di risoluzione unico (Single Resolution Fund, SRF) nell’ambito del sistema di gestione delle crisi bancarie”, spiega Palazzo Koch. L’Italia intanto si spacca tra chi plaude al voto della Camera e chi, invece, mette in evidenza una scelta suicida, che avrà gravi conseguenze per il paese, le sue banche e il suo debito. Per ora buy BTP, il sostegno dalle scommesse su tassi Bce Per ora, va detto, non c’è nessun effetto sui BTP e sullo spread BTP-Bund a 10 anni. La prospettiva di imminenti tagli dei tassi da parte della Bce di Christine Lagarde continua a sostenere i titoli di stato dell’area euro, che continuano a essere inondati di buy. Nella giornata di ieri, i tassi dei BTP a 10 anni sono scesi fino al 3,55%, al livello minimo dalla fine di agosto del 2022. Il risultato degli ultimi buy sui BTP (con contestuale discesa dei rendimenti), stando a quanto riporta Reuters, è che i titoli di stato a 10 anni si apprestano a terminare il mese di dicembre con il tonfo mensile dei tassi più forte dal 2013, pari a ben 64 punti base. Buy anche sui Bund tedeschi, con i rendimenti decennali che, nella sessione di ieri, sono capitolati al valore pià basso degli ultimi nove mesi, scendendo fino all’1,94%. Reuters ha ricordato che le aspettative di tassi di interesse più bassi, con l’arrivo di tagli da parte della Bce, si stanno “confermando un balsamo per l’Italia, alle prese con una mole di debito pubblico che si aggira attorno al 140% del Pil”. No MES e l’effetto su banche, ABI: ‘Con crisi useremo risorse nazionali’ Detto questo, cosa succederà ai BTP ma anche alle banche italiane con la decisione della Camera di dire no alla ratifica della riforma del MES? Antonio Patuelli, numero uno dell’ABI, ha spiegato che la conseguenza è che “senza il nuovo MES useremo le risorse nazionali per affrontare le crisi bancarie“. Cosa che tra l’altro è successo fino a oggi: “La questione non è entrare o meno nel Mes. Anche con il voto della Camera l’Italia continua a rimanere nel vecchio MES con tutti gli altri Paesi”, ha ricordato il numero uno dell’Associazione bancaria italiana. Patuelli ha fatto notare che il dibattito sul Meccanismo europeo di stabilità, in Italia, “si è caricato di eccessivi significati politici ed è per questo che non ci siamo mai pronunciati sul tema, nemmeno in occasione della nostra assemblea annuale”. In ogni caso, ha continuato il numero uno dell’ABI, “tutte le crisi bancarie dal 2015 a oggi sono state affrontate con risorse nazionali. Quella del Montepaschi con risorse di Stato e le altre con risorse delle banche concorrenti. Per fortuna adesso nessuno paventa più crisi bancarie, ma nei momenti più difficili, e in vigenza del vecchio MES, abbiamo fatto da noi. Abbiamo persino salvato la Popolare di Bari, che poi è andata allo Stato”. La frase  fa capire dunque che, allo stato attuale delle cose, in caso di crisi bancarie l’Italia continuerà a far uso di risorse nazionali. E certo non si può dire che questa sia una buona notizia per i contribuenti italiani, che hanno già salvato il Monte di Stato Mps Monte dei Paschi di Siena, esempio citato tra l’altro proprio da Patuelli. No MES: scelta in vista delle elezioni europee 2024 Su Il Sole 24 Ore, nell’articolo “MES e Patto di stabilità: miopia istituzionale e incroci pericolosi“ Francesco Renne, commercialista e revisore, faculty member CUOA Business School, formatore in materie finanziarie e fiscali, commenta il no al MES mettendo in rilievo che “la partita ‘vera’, sotto il piano tecnico, non può che spostarsi dunque sul cd. MES ‘bancario’, cioè la vera novità del trattato in questione, che prevederebbe la possibilità di attivare i fondi in caso di crisi sistemiche bancarie, affiancandosi ai metodi ordinari europei (i.e. ‘bail in’) di risoluzione delle crisi bancarie stesse”. “In tal caso, in linea teorica, potrebbe ravvisarsi un segnale di ‘impossibilità finanziaria’ del singolo Paese nell’intervenire autonomamente, causando un rialzo del rischio percepito sul proprio debito pubblico”. Ma Renne scrive nella sua analisi, anche, che con il NO al MES “ci si dimentica che l’implementazione di un meccanismo ‘salva-banche’ europeo era una necessità (europea) per il completamento del quadro delle regole cd. di ‘unione bancaria’, teso alla definitiva creazione di un framework regolamentare finanziario comune (e condiviso) e, in tal senso, necessario anche alle nostre Banche nella competizione europea stessa”. Insomma, “il MES ‘condivisibile’ sacrificato sull’altare delle elezioni”, ha fatto notare l’esperto. Con No MES attenti a doom loop banche-BTP Il pericolo No MES per i BTP e dunque il rischio che senza lo strumento pensato per sostenere il Fondo di risoluzione unico i titoli di stato italiani finiscano sotto attacco è stato messo in evidenza in un articolo pubblicato su Domani anche dall‘economista Alessandro Penati. Penati ha ricordato il fenomeno del doom loop, ovvero l’abbraccio mortale tra i BTP e le banche. Queste ultime, per chi non lo ricordasse, detengono infatti in pancia una bella mole del debito pubblico italiano. “A chi ha votato in Parlamento rammento che le nostre banche detengono 665 miliardi di debito pubblico, a fronte di un patrimonio netto complessivo di 358 miliardi”, scrive Penati nell’articolo pubblicato su Domani “L’azzardo dei sovranisti fa crescere i rischi sui Btp”. Un fattore che rende le banche italiane vulnerabili a eventuali crisi del debito italiano. Penati spiega di fatto che, “in caso di crisi del nostro debito, il suo valore crollerebbe e trascinerebbe le banche italiane”. La crisi del debito infetterebbe le banche italiane, proprio a causa di quell’abbraccio mortale o anche relazione tossica, che esiste tra i BTP e gli istituti di credito. Relazione tossica ormai storica, che ha fatto scattare più volte sull’attenti il mondo degli investitori internazionali. Ma se una eventuale crisi del debito pubblico finisse per travolgere gli istituti di credito italiani, si chiede l’economista, “senza il MES, chi ricapitalizzerebbe le banche in crisi?” Niente crisi del debito pubblico, per ora, così sembra. Ma, nel caso dell’Italia con casse dello Stato perennemente in affanno, Penati ha  ricordato che gli investitori stranieri detengono 763 dei 2.844 miliardi di debito pubblico. E che, nel caso in cui l’area euro finisse per scivolare in recessione, questi investitori potrebbero orientare i loro buy su asset più sicuri, a fronte del riemergere del “problema della sostenibilità del debito pubblico dell’Italia”. Che dire inoltre di quegli istituzionali italiani, che detengono 345 miliardi di euro di debito pubblico? Come si può pensare che, in caso di crisi, la loro priorità sarebbe quella di blindare i BTP? Penati ricorda a tal proposito che “loro dovere è salvaguardare il risparmio dei clienti, non dare l’oro alla patria”. Stessa cosa le banche, con i loro bilanci intasati da 665 miliardi di debito, che, più che tutelare le casse dello Stato, devono “tutelare gli interessi degli azionisti, in prevalenza stranieri”. Dunque? In caso di crisi chi farebbe davvero da scudo ai BTP (e di conseguenza, a causa del doom loop), alle banche italiane? D’altronde i BTP, dunque i titoli di stato italiani, sono stati  mollati ulteriormente dalla Bce di Christine Lagarde che, nel suo ultimo atto del 2023, ha annunciato la tempistica con cui manderà definitivamente in soffitta il PEPP, ovvero QE pandemico, dopo avere staccato già la spina al QE tradizionale. Read the full article
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gtbaze · 2 years
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Le Borse di oggi, 12 ottobre. L'Europa migliora, la Bank of England non prolungherà gli aiuti
Le Borse di oggi, 12 ottobre. L’Europa migliora, la Bank of England non prolungherà gli aiuti
Apertura mista per le Borse europee, Francoforte in rosso. In luce Mps Apertura debole per le principali borse europee. Il Cac parigino in avvio segna un +0,046%, mentre il Dax di Francoforte cede lo 0,24% dopo i primi scambi. Il Ftse 100 di Londra a inizio seduta cede lo 0,061% e l’Ibex di Madrid lo 0,20%. Si conferma debole Piazza Affari (Ftse Mib -0,5%) con lo spread tra Btp e Bund tedeschi in…
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Btp Valore: il debutto del nuovo titolo di stato
La prima settimana del mese di Giugno 2023 vede protagonista il nuovo titolo stato italiano ovvero il Btp Valore. Com'è andato il suo debutto nel vasto mondo della finanza? Il mercato economico nazionale come l'avrà accolto? Andiamo ad analizzare il debutto del Btp Valore. Cos'è un titolo di stato? Prima di parlare del Btp Valore, bisogna fare un doveroso passo indietro ed interrogarci riguardo un'importante quesito: cos'è un titolo di stato? Senza sapere le basi, come possiamo andare avanti nel parlare del Btp Valore? Un titolo di stato, noto anche come obbligazione di stato o bond governativo, è un tipo di titolo di debito emesso da un governo nazionale. Ha lo scopo di finanziare le proprie attività e coprire le spese pubbliche. È un'obbligazione a lungo termine che offre agli investitori la possibilità di prestare denaro al governo in cambio di interessi periodici e del rimborso del capitale al termine del periodo di scadenza. I titoli di stato sono considerati uno strumento finanziario sicuro. Questo perché sono emessi da governi sovrani, che generalmente sono ritenuti affidabili nel rispettare i propri obblighi di pagamento. Solitamente, i titoli di stato sono emessi in diverse valute e possono essere acquistati da investitori istituzionali, banche, fondi pensione e anche da singoli investitori. Cos'è il Btp Valore? Chi meglio del Ministero dell'economia e delle finanze può spiegare cosa sia il nuovo titolo di stato italiano? Andiamo, quindi, a capire cosa sia il Btp Valore grazie al documento presente sul sito del MEF: "I BTP Valore sono una famiglia di titoli di Stato dedicati unicamente ai risparmiatori e investitori retail. Come per i Btp Italia e Futura, i BTP Valore sono strumenti che il Tesoro emette utilizzando non il meccanismo tradizionale dell’asta, ma la piattaforma MOT di Borsa Italiana-Gruppo Euronext (www.borsaitaliana.it)" Lo stesso dicastero risponde anche ad un'altra importante domanda: a chi è rivolto questo nuovo titolo di stato? "I BTP Valore sono titoli di Stato pensati unicamente per gli investitori privati e rappresentano una forma d’investimento di medio-lungo termine che prevede una remunerazione crescente nel tempo. Le modalità di acquisto all’emissione (su piattaforma MOT (www.borsaitaliana.it) ne fanno un prodotto ideale anche per chi è abituato a gestire in autonomia i propri investimenti tramite i sistemi di trading online". Il debutto Terza grande domanda: com'è andata la prima giornata del BTP Valore. Possiamo parlare di "Buona la prima" per le sottoscrizioni da parte dei piccoli risparmiatori del Btp Valore. Al termine della prima giornata di collocamento, svolta ieri ovvero lunedì 5 giugno, il nuovo titolo del Ministero dell'Economia e delle finanze ha già ricevuto richieste dalle famiglie italiane per oltre 5,4 miliardi di euro e 185mila contratti chiusi mentre lo spread tra il decennale italiano e il collega tedesco, il Bund, è sui 174,95 punti base. La prima emissione della serie Valore sarà in collocamento fino a venerdì prossimo 9 giugno. Per fare un confronto, l’ultima emissione del Btp Italia, il titolo indicizzato all’inflazione collocato a inizio marzo scorso, aveva raccolto nella prima giornata 3,6 miliardi, la seconda migliore dopo quella record del 2020 (Btp Italia Maggio 2025), quando furono raccolti oltre 4 miliardi con 109 mila contratti.  Foto di Gerd Altmann da Pixabay Read the full article
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notiziariofinanziario · 5 months
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Scende sotto soglia 130 in avvio di giornata lo spread Btp-Bund
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Scende il differenziale tra il buono del tesoro poliennale italiano e tedesco. Cala al 3,82% il rendimento del titolo di Stato italiano (dal 3,85%). Read the full article
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Borsa: Milano in rialzo (+0,7%) con Tim, Nexi e banche
La Borsa di Milano conferma il buon passo con il Ftse Mib che guadagna lo 0,7% a 33.956 punti. Lo spread tra Btp e Bund risale ed è sopra 135 punti, così come il rendimento del decennale italiano che è al 3,83% Sempre in testa Tim (+4,3%) nel giorno dell’assemblea per il rinnovo del cda con l’attuale ad, Pietro Labriola che si avvia alla riconferma.     Tra gli altri titoli in luce Nexi (+2,8%).…
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santeptrader · 9 months
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Borsa, spread Btp/Bund, inflazione e prospettive economiche
Borsa, Europa in Bilico mentre Wall Street Mostra Segnali Positivi, la BCE Valuta Possibile Taglio dei Tassi ma lo Spread Btp/Bund segnala altro! Situazione Attuale “Borse Europee e Andamento Economico” Le borse europee oscillano vicino alla parità, con Milano che registra un modesto aumento dello 0,01% a 30.412 punti alle 12:10. Tuttavia, alcuni titoli, tra cui Campari (-5,38%), Tim (-1,86%),…
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