The Wonder Years - The Hum Goes On Forever, traduzione testi
Non voglio morire, o forse sì
Perché è tutto davvero tetro
Mi hai trovato che piangevo nell’altra stanza
(da: Doors I Painted Shut)
1. The Wonder Years – Doors I Painted Shut, traduzione
Porte che ho sigillato verniciandole
Non voglio morire
O almeno, non senza di te
Qui da solo col caldo di agosto all’ombra del pomeriggio
Non voglio morire
Ma sono pietrificato all’idea di alzarmi
C’è uno spiffero che viene da sotto una porta che avrei giurato di aver sigillato verniciandola
Fisso il sole, anche se sono sicuro che sto dormendo
E quello si espande e viene a inghiottirci
Sento già il calore basso e costante
Non cerco di scappare
Sto qui ad aspettare sul dondolo in veranda
E con questa luce arancione e questa calma inquietante, il continente slitta nel mare
Non voglio rimanere sotto le nuvole basse di un caldo afoso
Canto stonato sottovoce; non trovo mai l’intonazione
Non voglio morire, o forse sì
Perché è tutto davvero tetro
Mi hai trovato che piangevo nell’altra stanza
È da anni che non ero così giù di morale
Non mi piaccio
Suono il piano con un polso rotto
Non mi piaccio
E resto qui in attesa al davanzale della finestra
Non mi piaccio
Devi sapere che ti amo ancora
Sono io che non mi piaccio
2. The Wonder Years – Wyatt’s Song (Your Name), traduzione
La canzone di Wyatt (Il tuo nome)
Ho registrato i tuoi battiti: sono 133
È un tempo che ho nel sangue ora
Lo canticchio quando mi sento solo
Ho registrato i tuoi battiti
Sono rimasto a guardarti le ginocchia
Ho pensato a quale sarà quello malconcio quando avrai trent’anni
Poi ti ho portato a casa in macchina ascoltando God Only Knows
Che poi l’unica cosa che so io è che…
Il tuo nome, il tuo nome, il tuo nome, il tuo nome è l’unico che mi piace
Sono in dormiveglia, assorto nel modo in cui respiri di notte
Sono giù di corda e ho paura, ma sono dalla tua parte
Il tuo nome, il tuo nome, il tuo nome, il tuo nome è l’unico che mi piace
Ho trovato dei vetri in giardino
Li ho tirati via con le dita
Non voglio che ti tagli i piedi quando imparerai a correre
Ma hai imparato a dire “luna”
Per cui abbiamo fatto ciao con la mano dalla tua cameretta
La chiamavi come se potesse venire da te
Il tuo nome, il tuo nome, il tuo nome, il tuo nome è l’unico che mi piace
Sono in dormiveglia, assorto nel modo in cui respiri di notte
Sono giù di corda e ho paura, ma sono dalla tua parte
Il tuo nome, il tuo nome, il tuo nome, il tuo nome è l’unico che mi piace
Ti ho guardato seduto in silenzio che osservavi la tua porta, in tutta la tua piccola solitudine
Sono entrato senza fare rumore e ho dormito per terra
E la luce verde del rivelatore di fumo si accende e si spegne
Come una navicella aliena, come un’alba lontana
Non ho mai avuto così tanta paura di sbagliare in qualcosa
E sono contento che tu non sai quanto è brutto
Adesso vado, comincio a scavare, pianto i semi, tengo lontani gli uccelli
Ti faccio crescere un posto più sicuro di questo
Il tuo nome, il tuo nome, il tuo nome, il tuo nome è l’unico che mi piace
Sono in dormiveglia, assorto nel modo in cui respiri di notte
Sono giù di corda e ho paura, ma sono dalla tua parte
Il tuo nome, il tuo nome, il tuo nome, il tuo nome è l’unico che mi piace
3. The Wonder Years – Oldest Daughter, traduzione
Figlia più grande
Entri trasportata dal vento e usi un computer della biblioteca per vedere come vanno le cose
“Non può dormire alla scrivania, signora: fa spaventare i bambini”
E l’autunno sta diventando freddo
Cerchi di catturare l’aria salata con una busta per poterla spedire a casa
Ti metti a sedere davanti alla baia da sola, con il sole sulla pelle
Un’altra giornata in fumo
Un altro sbirro che sa come ti chiami
‘Sti figli della merda hanno sempre la stessa voce
Madelyn, mi sa che non ti rivedrò più
Madelyn, ti voglio bene, ma sappiamo entrambi come va a finire
Madelyn, si sta alzando la marea
Tiri fuori una sigaretta, immagini che l’aria nei polmoni sia benzina
Accendila quella stronza
Certa gente si becca tutta la fortuna, ma certi devono vivere
Non riesco a trovare un indirizzo
Sembra che nessuno sappia dove vivi
Ti ho preso un regalo di compleanno
E te lo voglio mandare con delle foto dei miei bambini
Un’altra giornata in fumo
Un altro anno che sembra uguale agli altri
Madelyn, mi sa che non ti rivedrò più
Madelyn, ti voglio bene, ma sappiamo entrambi come va a finire
Madelyn, si sta alzando la marea
Ti sei persa nel grigio con le gambe rotte che cerchi di nuotare
Madelyn, guardi le nuvole che si scaricano, allagano il terreno
Madelyn, cerchi di dormire in mezzo al vapore che sale dalla strada
Madelyn, mi sa che non ti rivedrò più
Madelyn, ti voglio bene, ma sappiamo entrambi come va a finire
Madelyn, si sta alzando la marea
Ti sei persa nel grigio con le gambe rotte che cerchi di nuotare
4. The Wonder Years – Cardinals II, traduzione
Cardinali II
La conosco la sensazione al mattino
Quando il sole illumina la polvere sospesa in orbita mentre ti svegli
E per un attimo ti senti leggerissimo, poi arriva il panico
Prima una pioggerella, poi uno scroscio, poi un’inondazione senza fine
Ci mettiamo a correre – fratelli nel crepuscolo estivo –
Abbastanza lontano da non farci più raggiungere da nessuno
La conosco la sensazione quando comincia a calare la luce
E i piatti nel lavandino assomigliano a una catena montuosa
Provi a trovare la volontà di alzarti, ma non ne hai la forza
Hai tirato una testata al vetro freddo della finestra
Hai paura di cosa succederà quando alla fine si romperà
E non resteranno che vetri in frantumi e un grigio costante
Pieno di lividi e di tagli con la carta
Ho fatto mille gru di carta come portafortuna
Ma non posso proteggerti
La mia occasione l’ho avuta e ho fatto una cazzata
Ho guardato per anni tutto quel nastro adesivo sulla porta
Tenuta insieme come un paziente in traumatologia
Ancora oggi non so cosa cazzo l’avessero tenuta a fare
Questa casa è stregata, non ci posso più vivere
Col tempo ho capito che tu stavi dall’altra parte
E non riesco a immaginare come dev’essere stato
Pieno di lividi e di tagli con la carta
Ho fatto mille gru di carta come portafortuna
Ma non posso proteggerti
La mia occasione l’ho avuta e ho fatto una cazzata
Ho fatto di nuovo quell’incubo
Ci sei tu che hai cinque anni e sei indifesa, intrappolata sotto le macerie
Allunghi una mano, ma io sono debole, non riesco a salvarti
Pur con tutte le volte che mi si ripete nella testa, non la riesco a sollevare
Pieno di lividi e di tagli con la carta
Ho fatto mille gru di carta come portafortuna
Ma non posso proteggerti
La mia occasione l’ho avuta e ho fatto una cazzata totale, ho fatto una cazzata totale
5. The Wonder Years – The Paris of Nowhere, traduzione
La Parigi in mezzo al nulla
Creiamo dei reliquiari per San Nick Foles alle finestre, nei salotti di casa
Ascolto Dancing with a Ghost nella luce soffusa del pomeriggio
Sono da solo nella casa dove è morta tua sorella
Creiamo dei reliquiari per San Nick Foles nelle chiese, nei vicoli
Ho guardato il fiume che straripava dallo Schuylkill sotto una pioggia torrenziale
Sono da solo nella casa dove è morta tua sorella
Nell’isolato in cui hai vissuto per una vita intera
E prendo lo stesso treno che prendevo a diciannove anni
E abbiamo ballato sulle panchine di una Market East vuota
Buttatemi nel Delaware, e lasciatemi lì dentro sul fondo
Il polmone nero della East Coast
La Parigi in mezzo al nulla
Nel Delaware, e lasciatemi lì dentro sul fondo
Disperato, gentile e spietato
La Parigi in mezzo al nulla
Piantiamo dei giardini nelle buche quando non viene nessuno a sistemarle
Io ti vorrò bene quando non te ne vorrà nessun altro
Tutto denti avvelenati e suscettibile
Sei un bambino che si dondola su un semaforo
Sei una festa di quartiere accanto a una discarica che va a fuoco
Buttatemi nel Delaware, e lasciatemi lì dentro sul fondo
Il polmone nero della East Coast
La Parigi in mezzo al nulla
Nel Delaware, e lasciatemi lì dentro sul fondo
Disperato, gentile e spietato
La Parigi in mezzo al nulla
Mezzo metro di neve per terra, e ne viene giù ancora
Io ti tiro fuori con la pala, ti tiro fuori con la pala
Ti sentirai sola senza avere intorno Colleen e Cheryl
Io ti tiro fuori con la pala, ti tiro fuori con la pala
Ho ancora i fiori che abbiamo trovato attaccati alla porta di casa
Io ti tiro fuori con la pala, ti tiro fuori con la pala
Tu stavi sempre attenta
Buttatemi nel Delaware, e lasciatemi lì dentro sul fondo
Il polmone nero della East Coast
La Parigi in mezzo al nulla
Nel Delaware, e lasciatemi lì dentro sul fondo
Disperato, gentile e spietato
La Parigi in mezzo al nulla
6. The Wonder Years – Summer Clothes, traduzione
Abiti estivi
Io e Justin siamo coi finestrini abbassati
L’aria condizionata è rotta, fa più caldo che all’inferno
Ma mi odio un po’ di meno quando mi arriva l’aria salata sulla pelle
Ci siamo seduti sulle panchine quando i negozi avevano chiuso
Ho visto la luce della ruota panoramica attraverso il fumo della tua Marlboro
E ho strimpellato in qualche modo Steadier Footing, Steadier Footing
Ah, quanto mi piace il bagliore che irradi con i tuoi abiti estivi
Percorrendo la strada che esce dalla città, scrollandoti il freddo di dosso
Ci siamo incontrati con gente che non conoscevamo verso le due di notte
La spiaggia è deserta, ci siamo solo noi e loro
E le pile dello stereo che non riescono a reggere neanche per una dannata canzone
Abbiamo nuotato talmente al largo che probabilmente dovevamo morire
Troppo giovani e troppo sciocchi e troppo stanchi della vita
Ma quando mi afferri le caviglie, nemmeno in due riusciamo a toccare il fondo
Nemmeno in due riusciamo a toccare il fondo
Ah, quanto mi piace il bagliore che irradi con i tuoi abiti estivi
Percorrendo la strada che esce dalla città, scrollandoti il freddo di dosso
Ah, quanto mi piace il bagliore che irradi con i tuoi abiti estivi
Percorrendo la strada che esce dalla città, scrollandoti il freddo di dosso
Galleggiamo sulla schiena e guardiamo le stelle
O almeno quelle che si vedono con l’inquinamento luminoso
Poi facciamo tutti finta che se strizziamo un sacco gli occhi riusciamo a distinguere la sagoma della stazione spaziale
E qualche astronauta solitario ci possa sorridere
Ah, quanto mi piace il bagliore che irradi con i tuoi abiti estivi
Percorrendo la strada che esce dalla città, scrollandoti il freddo di dosso
Ah, quanto mi piace il bagliore che irradi con i tuoi abiti estivi
Percorrendo la strada che esce dalla città, scrollandoti il freddo di dosso
7. The Wonder Years – Lost It in the Lights, traduzione
L’ho perso sotto le luci
È estate da poco, e Tony Bourdain è morto
Sono sdraiato in doccia che guardo in alto la lampadina fulminata
C’è qualcosa che grida da dentro il mio sfiatatoio di notte
Fa tremare la casa, cerca di venir fuori
Vuole raccontarmi un’altra bugia
E se, e se, e se, e se, e se è finita la magia?
E mi sa che tocca essere contento che almeno c’è stata
Da 50th e Cedar a Richmond appena dopo Front
Mi sa che tocca essere contento che almeno c’è stata
E la città mi sputa fuori tossendo, come una scheggia nel polso che viene buttata fuori dalla pelle
E la città mi sputa fuori tossendo
Quando avevo diciassette anni, ho scritto una canzone dove dicevo che bevevo kerosene per scatenarmi un incendio nella pancia
E sputerò fuori le braci per decenni a venire
Avevo diciassette anni con il fuoco nella pancia
E se, e se, e se, e se, e se è finita la magia?
E mi sa che tocca essere contento che ero ancora in lotta
Era proprio lì che mi aspettava, io l’ho perso sotto le luci
Mi sa che tocca essere contento che ero ancora in lotta
E la città mi sputa fuori tossendo, come una scheggia nel polso
Quando avevo diciassette anni, ho scritto una canzone dove dicevo che bevevo kerosene per scatenarmi un incendio nella pancia
E sputerò fuori le braci per decenni a venire
Avevo diciassette anni con il fuoco nella pancia
E la città mi sputa fuori tossendo, come una scheggia nel polso che viene buttata fuori dalla pelle
Viene buttata fuori dalla pelle
Quando avevo diciassette anni, ho scritto una canzone dove dicevo che bevevo kerosene per scatenarmi un incendio nella pancia
E sputerò fuori le braci per decenni a venire
Avevo diciassette anni con il fuoco nella pancia
Avevo diciassette anni con il fuoco nella pancia
8. The Wonder Years – Songs About Death, traduzione
Canzoni sulla morte
Scrivo canzoni sulla morte da così tanto tempo che vorrei solo diventare insensibile
E pensare ai cortei funebri solo come roba che incasina il traffico
Ancora una telefonata al buio che mi toglie l’aria dai polmoni malandati
Scrivo canzoni sulla morte da troppo tempo
Devo smettere
Corpi sgomberati, crollati con grazia
E non finisce mai di salire il conto
Troppo suscettibile a qualsiasi cosa
Eh, lo so che mi rendo difficile da amare
Queste piccole commemorazioni che tengo ogni sera davanti a tutti
Gli canto canzoni sulla morte e loro cantano in coro
Questa cosa deve smettere
9. The Wonder Years – Low Tide, traduzione
Bassa marea
Rimango a fissare il muro, perché le uniche notizie sono notizie brutte
Attendo di precipitare -sono il nuvolone di pioggia nel tuo salotto
E continuo a fare liste di robe da dire allo psicologo: i motivi per cui vorrei non esistere
Colo a picco in fretta, trascino tutti quanti a fondo con me
Finalmente solo, da qualche parte nel South Jersey
Il fiato mi appanna gli occhiali
Il fumo aleggia pesante nel vento
Mi sto informando sui buchi neri, spero che uno mi risucchi
Mi faccio crescere i capelli, tanto chi cazzo se ne frega
Mi faccio crescere i capelli, tanto chi cazzo se ne frega
La situazione sembra disperata, e mi sento spacciato
Mi faccio crescere i capelli, tanto chi cazzo se ne frega
Rimango a fissare la polvere che si è accumulata sulle piantine finte
Ci ho rinunciato, le cose vere non ce la faccio a tenerle in vita
Guardo il colorito blu della mia ombra che colora la parete opposta
A notte fonda, in piedi a guardare il baseball coreano
E c’è bassa marea nella baia della serotonina
E per la prima volta non sono sicuro che sarà tutto okay, okay, okay, okay, okay
Mi faccio crescere i capelli, tanto chi cazzo se ne frega
Mi faccio crescere i capelli, tanto chi cazzo se ne frega
La situazione sembra disperata, e mi sento spacciato
Mi faccio crescere i capelli, tanto chi cazzo se ne frega
Esplodo durante il rientro
I detriti tutti sparsi in mare
È tutto grigio da sempre -resterà per sempre così
Non sono mai stato più sicuro di una cosa
La vedo chiaramente nei sogni
So che sarò io, sarò io quello che rovinerà tutto quanto
Esplodo durante il rientro
I detriti tutti sparsi in mare
È tutto grigio da sempre -resterà per sempre così
Non sono mai stato più sicuro di una cosa
La vedo chiaramente nei sogni
So che sarò io, sarò io quello che rovinerà tutto quanto
10. The Wonder Years – Laura & the Beehive, traduzione
Laura e l’alveare
Me lo ricordo a malapena, avevo due o tre anni all’epoca
Innaffiando le tue piantine di pomodoro, ero rimasto indietro
Ho calpestato un alveare, tu ti sei gettata col corpo sopra di me
Ho chiamato giusto per parlare del tempo o di quello che vuoi tu
E ho chiamato giusto per sentire la tua voce
Scusami, ti tengo solo cinque minuti
Perché lo so che chiedi in giro e ti preoccupi quando senti le canzoni
Per cui ho chiamato giusto per farti sapere che io sto benone, al di là di tutto
Sono sull’erba infossata che una volta era la parte più bassa
Guardo una conchiglia che tieni in giardino
Dicevi che potevo sentire l’oceano, e io ci credevo davvero
Ho chiamato giusto per parlare del tempo o di quello che vuoi tu
E ho chiamato giusto per sentire la tua voce
Scusami, ti tengo solo cinque minuti
Perché lo so che chiedi in giro e ti preoccupi quando senti le canzoni
Per cui ho chiamato giusto per farti sapere che io sto benone, al di là di tutto
E scrivo delle canzoni per dire a tutti quanti che gli voglio bene finché ci sono ancora per cantarle insieme
E tu sei la Stella Polare da quando ero piccolo – la fonte di luce
E io la seguirò finché non si sarà spento il bagliore
Me lo ricordo a malapena, avevo due o tre anni all’epoca
Innaffiando le tue piantine di pomodoro
Potresti avermi salvato la vita quando ho calpestato un alveare
11. The Wonder Years – Old Friends Like Lost Teeth, traduzione
Vecchi amici come denti persi
Mi sono svegliato e ho preso fiato
Il sole era tramontato su Berlino
Ti abbiamo perso la scorsa settimana, ma tu sei entrato di nuovo nella stanza
E non ti sei mai tolto il passamontagna
Quando ti ho chiesto di farlo ti sei girato
E sei ricomparso con dei tatuaggi nuovi
Il timbro della voce era cambiato
Lo so che è un brutto sogno
Però io, io ti voglio costruire, ti voglio ricostruire sulla base dei ricordi
Qualcosa che possa rimanere, che possa rimanere qui quando tu te ne andrai
Perché so che tutte le persone dei miei sogni in realtà sono io
Mi dicono tutte quante quello che so già
Sono preda del grigio, che vado alla deriva da solo
C’è una quiete nell’aria nel crepuscolo di fine settembre
E le foglie d’acero si schiantano a terra tutte insieme
E colorano l’asfalto di rosso acceso
Sono catatonico, mi allontano
Con in testa una canzone sulla morte
E non riesco a non canticchiarla
Sembra un brutto sogno
Però io, io ti voglio costruire, ti voglio ricostruire sulla base dei ricordi
Qualcosa che possa rimanere, che possa rimanere qui quando tu te ne andrai
Perché so che tutte le persone dei miei sogni in realtà sono io
Mi dicono tutte quante quello che so già
Sono preda del grigio, che vado alla deriva da solo
Vecchi amici come denti persi
Mi ritrovo sempre nello spazio dove prima c’eri tu
Vecchi amici come denti persi
Nello spazio dove prima c’eri tu
Vecchi amici come
Io ti voglio costruire, ti voglio ricostruire sulla base dei ricordi
Qualcosa che possa rimanere, che possa rimanere qui quando tu te ne andrai
Perché so che tutte le persone dei miei sogni in realtà sono io
Mi dicono tutte quante quello che so già
Sono preda del grigio, che vado alla deriva da solo
Già, so che tutte le persone dei miei sogni in realtà sono io
Mi dicono tutte quante quello che so già
Sono preda del grigio, che vado alla deriva da solo
12. The Wonder Years – You’re the Reason I Don’t Want the World to End, traduzione
Siete il motivo per cui non voglio che il mondo finisca
È già giugno
La luce ti colora di rosa quando irrompe tra i ciliegi
Urli alla luna
Stiamo sulla tua altalena
È proprio questo il posto che mi spetta
Il grigio si fa da parte per la prima volta nella vita
Per cui mi sa che ho azzeccato il dosaggio
Il diavolo che hai nel sangue
Il dolore sordo e disancorato
Lo stesso che ha tormentato me
Ma i bulloni si potrebbero arrugginire
E il circuito si potrebbe spezzare se ti amo con tutto me stesso
Perché recupero la speranza nella tasca del mio cappotto invernale insieme ai tuoi guanti
Che mi ricordano che non sono solo
La sento fino nelle ossa la paura di non trovare il modo di tenere te e tuo fratello al sicuro
Un incendio si mangia la costa e il livello dei mari si alza
Siamo praticamente sull’orlo del baratro
Le notizie diventano sempre peggio
Le alluvioni o la siccità?
C’è una sparatoria di massa tutte le settimane ormai
E viene da pensare che hai addosso una maledizione, che ti stiamo deludendo
Per cui ti tiro fuori con pala
Perché recupero la speranza nella tasca del mio cappotto invernale insieme ai tuoi guanti
Che mi ricordano che non sono solo
E tu hai il coraggio, per cui ce l’ho anch’io, o quantomeno ci provo
Mi ci metto d’impegno, pianto un giardino, cerco di restare a galla
Non voglio morire, perché devo proteggervi
Siete il motivo per cui non posso ancora andarmene da qua
Il motivo per cui non voglio che il mondo finisca
Non voglio morire
Voglio illuminarvi durante i vostri mesi più bui
E voglio inghiottire il sole prima che lui possa inghiottire noi
Perché recupero la speranza nella tasca del mio cappotto invernale insieme ai tuoi guanti
Che mi ricordano che non sono solo
E tu hai il coraggio, per cui ce l’ho anch’io, o quantomeno ci provo
Mi ci metto d’impegno, pianto un giardino, cerco di restare a galla
Chiamo casa
Sento voi che ridete nel crepuscolo e i motivi per abbandonare tutti i miei vecchi fantasmi
Perché voi avete il coraggio, per cui ce l’ho anch’io, o quantomeno ci provo
Mi ci metto d’impegno, pianto un giardino, cerco di restare a galla
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Andiamo a rubare con Papero - Side lesson - NAT: storia di un improbabile successo - part II
Vi è piaciuta la storia della Internet Inc., vero?
Tanto lo so che se dite NO è solo per cazzimma, quindi lo prendo per un SI'.
Bene. Da quella storia abbiamo capito il perché sia nato NAT (Network Address Translation), ovvero l'esaurimento degli indirizzi IP disponibili, dovuto al fatto che il numero di dispositivi connessi ha superato, da tempo ormai, l'intervallo degli indirizzi ammessi.
Una soluzione definitiva avrebbe richiesto un cambiamento strutturale delle reti, e ovviamente nessun pazzo avrebbe mai fatto passare l'idea di "rifare" Internet, i costi e i disagi sarebbero stati proibitivi. La proposta c'è, venne fatta un paio di anni dopo NAT, si chiama IPv6, ma ormai sono decenni che il processo di migrazione va avanti, e ne richiederà altrettanti. Quindi si andrà di NAT ancora per un po', e questa è una gran rottura di cazzo per noi piratozzi che vogliamo entrare nelle reti altrui. Ma vediamo il perché, e come funziona NAT.
Torniamo all'esempio delle poste.
Il sistema postale è davvero un sistema end-to-end, ovvero voi scrivete una lettera alla persona amata, la infilate in una busta, mittente, indirizzo, francobollo, e via. Come vedemmo alcune lezioni fa, la lettera passerà di mano in mano, di ufficio in ufficio, da un furgone ad un treno ad un aereo, insomma cambierà scatolone, sacco, mezzo di trasporto, ma la lettera in sé con tutta la sua busta, ovvero quella che avete usato voi per scrivere mittente e destinatario, non cambierà mai: al più verranno aggiunte informazioni, ma nessuno si permetterà mai di (a) aprire la vostra busta (b) cambiare gli indirizzi (a meno che non stiate spedendo della cocaina tagliata male).
Il perché sia possibile tutto questo è abbastanza facile da intuire: il vostro indirizzo di casa e quello del destinatario SONO UNIVOCI. Sono unici al mondo, e in teoria ognuno su questo pianeta, ammesso che voglia essere rintracciabile e abbia un luogo ben identificabile, ha un suo proprio indirizzo.
Ecco, Internet nacque con lo stesso principio, ovvero un pacchetto che parte da A e arriva a B passa solo di mano in mano, come vedemmo sempre nella lezione su come viaggia un pacchetto nel pianeta (ricordate il pacchetto blu?), ma A e B non cambiano mai.
Purtroppo per Internet però, rispetto al sistema postale, è avvenuto un guaio brutto, ovvero si son finiti gli indirizzi possibili. Quindi NAT è stata la classica pezza a colori, un imbroglio che ha reso possibile tenere su tutto l'ambaradan senza dover buttare tutto alle ortiche e ricominciare da zero, evitando così il crollo dell'economia mondiale (sì, insomma, più o meno). Tutto questo è avvenuto violando le regole che Internet si era data, ma non c’erano altre strade immediate, che non fosse quella di dover rifare tutto daccapo (ecco perché Tony bestemmiava, Al vomitava e Frankie gongolava).
Per spiegarlo bene, facciamo un esempio, sempre utilizzando le poste.
Torniamo a Rispettabilandia, dove abita Lapo. Lapo continua a comprare la cocaina da Joe, ma nel frattempo si è trasferito in un condominio con altri 100 condomini. Le Poste di Rispettabilandia, poiché a corto di indirizzi da dare ad ogni singola persona, impongono ad ogni condominio di dotarsi di un portiere che gestisca la posta, e questa persona sarà l'unica ad avere un indirizzo postale. Come smazzare la posta all'interno del singolo condominio poi saranno cazzi privati tra il portiere e i condomini.
La soluzione che viene ideata è presto fatta, è tipo il gioco delle tre carte.
Lapo scrive la classica richiesta di cocaina a Joe, usando come suo indirizzo mittente quello dell'appartamento dove vive (piano 3o, scala D, appartamento 23), e come indirizzo di Joe quello suo di residenza. Consegna quindi la busta al portiere.
Il portiere strappa la busta di Lapo, prende la lettera, la infila in una nuova busta, dove è il portiere che scrive a Joe. La lettera che viaggerà in giro per il mondo avrà come mittente l'indirizzo del portiere, e Joe restituirà la cocaina a costui, visto che, dal punto di vista di Joe, chi ha scritto la lettera è stato il portiere, non Lapo. Una volta arrivata la risposta, il portiere, che ha una memoria di ferro e ricorda che è stato Lapo a chiedere quella polverina del demonio, strappa la busta usata da Joe, prende la cocaina, la infila in un'altra busta, come mittente scrive l'indirizzo di Joe e come destinatario l'indirizzo dell'appartamento di Lapo e la consegna a quest'ultimo.
Lapo non si è mai accorto che il portiere ha aperto la busta e ha scritto un'altra lettera: lui ha scritto un messaggio verso Joe e, da quello che si legge sulla busta che ha ricevuto dal portiere, Joe gli ha risposto direttamente al suo appartamento.
Lo stesso farà il portiere con tutti gli altri 100 condomini. Ecco come, da 100 utenti, chi usa alla fine il sistema postale è uno solo, ovvero il portiere. Tutti possono scrivere le lettere, pur avendo un solo indirizzo postale disponibile.
Questo approccio sembra risolvere il problema, e in effetti lo fa, ma pone 3 nuovi problemi:
- non è più vero che tutti gli utenti possono usare le poste: solo il portiere può, in realtà, e questo va contro il principio della raggiungibilità di tutti gli utenti da parte del sistema postale
- il portiere deve taroccare il messaggio del singolo utente, per poterlo spedire: la busta che verrà consegnata alle poste non sarà più quella originale, ma un'altra
- se al portiere viene un infarto durante il viavai della corrispondenza, verranno perse tutte le risposte e i messaggi successivi, poiché solo nella sua testa era memorizzata la mappa di chi aveva scritto a chi, col risultato che quando i destinatari risponderanno, nessuno tra i condomini potrà ricevere le risposte, perché non si sa quella busta del portiere appena ricevuta a chi corrispondeva in origine. In pratica, si dovrà ripetere la comunicazione da zero con un nuovo portiere.
Guardiamo la stessa cosa come avviene su Internet.
Supponiamo di avere questa rete:
Abbiamo 3 dispositivi, un PC, un cellulare e una Smart TV, ognuno col suo indirizzo privato, esattamente come nel caso del condominio. Il router, ovvero il portiere del nostro condominio, ha un suo indirizzo privato (192.168.0.1) compatibile con quello degli altri dispositivi (= condomini), più uno pubblico (74.25.138.15), che gli è stato fornito dal suo provider Internet (= sistema postale).
Vediamo come, con un solo indirizzo pubblico, 74.25.138.15, tutti riescono a parlare con Google. Ipotizziamo che, a farlo, sia il PC:
Avremo 4 pacchetti, A, B, C, D. Il primo pacchetto, A, viene inviato dal PC verso Google, quindi come mittente avrà il suo indirizzo, come destinatario Google. La porta di partenza sarà una porta a caso, quella di arrivo sappiamo che sarà la 80. A questo punto, il router fa la stessa cosa che faceva il portiere con Lapo: prende il messaggio A, ne preleva il contenuto, butta il pacchetto e ne fa un altro, B, mettendoci il suo indirizzo pubblico e un’altra porta di partenza. In più si segna, su una tabella, che alla porta di A corrisponde un’altra porta di B:
Ecco il tarocco, il pezzotto, come si direbbe in napoletano: il router “imbroglia”, altera il mittente verso Google e si segna in un pezzo della sua memoria chi era il vero mittente, usando le porte sorgenti come “chiave” per poter risalire al vero mittente quando riceverà la risposta.
A questo punto il messaggio arriva a Google, e questo risponderà all’indirizzo pubblico del router, ovvero il nostro portiere. Una volta ricevuta la risposta, il router guarderà nella tabella, sa che se riceve una risposta sulla porta 3474 allora è il pacchetto che aveva inviato il PC dalla 1725 e “ritarocca” il messaggio:
Una volta inviato il messaggio di risposta al PC, il router cancella la riga dalla tabella, poiché il lavoro è stato fatto.
Se guardate il primo e ultimo pacchetto, A e D, ovvero quello che il PC ha inviato e quello che ha ricevuto, è come se la comunicazione fosse avvenuta tra il PC e Google, della presenza del router il PC non se ne è nemmeno accorto:
Lo stesso procedimento avviene per il cellulare, la Smart TV, e qualsiasi altro dispositivo. Nel caso della nostra rete, con un solo indirizzo pubblico permettiamo a 3 dispositivi di navigare. Ecco come la Internet Inc. è riuscita a fregare tutti, vendendo la lana per la seta.
Perché ci va a quel posto a noi hacker professionisti? Bene, facciamo un altro esempio.
Supponiamo che Google si penta di averci risposto in modo così cafone e decida di inviarci un pacchetto di scuse, dopo un po’ di tempo:
Google scrive al nostro router, ovvero il nostro portiere, ma stavolta di sua iniziativa, senza che nessun dispositivo interno abbia mai iniziato alcuna connessione. Lo capite guardando dalla tabella NAT cosa succede adesso: il router non sa cosa fare. Non è mai partito alcun messaggio dall’interno verso l’esterno, e il router, non avendo alcuna traccia nella propria memoria, non sa a chi debba essere recapitato questo messaggio, se al PC, al cellulare o alla Smart TV. L’unica cosa che può fare è rifiutare il pacchetto di scuse.
Ecco perché adesso diventa un problema per una persona esterna (ovvero noi) che fa port scan: se non esiste una configurazione che indichi al router verso quale dispositivo all’interno della rete sono diretti i messaggi che arrivano dall’esterno, questi verranno semplicemente ignorati, quindi tutti i dispositivi saranno irraggiungibili dall’esterno.
Badate che questa presunta sicurezza (e lo vedremo nella prossima parte perché presunta) è stata solo una botta di culo. Inoltre l’obiettivo teorico di IPv6 sarà quello di ripristinare il funzionamento ordinario di Internet, dove ogni dispositivo sarà connesso, non ci sarà più alcun tarocco di pacchetti e, se il router si riavvia, le connessioni riprenderanno esattamente dal punto dove erano rimaste. NAT ha risolto un problema urgente, ma ne ha creati altri, soprattutto con le nuove tecnologie tipo VoIP, dove è necessario che alcune connessioni partano dall’esterno, e con NAT hanno smesso di funzionare (si è poi dovuta trovare la pezza alla pezza per far tornare a funzionare tutto, complicando ancora di più le cose), ecco perché IPv6 è la soluzione di tutti i mali, e una nuova chance (teorica) di piratare mezzo mondo :)
Prima di chiudere questa lezione, a titolo di disclaimer, chiedo scusa a Paul Francis, NTT PF Labs, per averlo trascinato come personaggio nella mia scorsa storia completamente inventata di sana pianta. Francis e Egevang pubblicarono, con RFC 1631, nel maggio 1994, lo schema di funzionamento del NAT, che potete leggere nella sua forma integrale qui:
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