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Pelledoca - Milano: 6 e 7 marzo 2020 cena con servizio al tavolo... e tanta grane musica
Ottima notizia per chi ha voglia di divertirsi: al Pelledoca - Milano venerdì 6 e sabato 7 marzo 2020 si torna a divertirsi insieme, anche senza ballare. Dalle 20 e 30 cena su prenotazione con servizio al tavolo. Il menu costa 25 euro a persona. La musica? Chi ne ha voglia può cantare i più grandi successi in ambito musica italiana ed internazionale. Ecco il menu del venerdì sera, il 7 marzo: Crudo con gnocco fritto; paccheri in salsa di noci e trucioli di speck; tagliata di manzo con fughi e patate al forno; dolce dello chef. Ecco invece il menu di sabato 8 marzo: pancake mare natura; risottino asparagi e gamberetti; filetto di rombo con pomodorino e olive, patate al fono; dolci dello chef. Entrambe le sere, una bottiglia di vino ogni 4 persone, acqua e caffè.
Pelledoca Milano - Music & Restaurant
http://www.pelledoca.org https://www.facebook.com/PELLEDOCAMILANO Viale Forlanini, 121 - 20134 Milano info e prenotazioni 027560225
Tutti i dettagli (orari, prezzi, etc) sulla pagina Facebook di Pelledoca - Milano nella sezione Eventi https://www.facebook.com/pg/PELLEDOCAMILANO/events/
MEDIA INFO PHOTO HI RES http://www.lorenzotiezzi.it/lorenzotiezzi.it/pelledoca_milano.html
Che si balla al Pelledoca music & Restaurant Milano ogni settimana in questo autunno / inverno 2019/20 Il giovedì sera è Certe Notti: ci si rilassa ascoltando e ballando soprattutto musica anni '80 e '90, scegliendo tra cena servita ed happy hour (drink & buffet). Il venerdì invece è il momento dell'ormai amatissima Cena Cantata, animata dai resident del Pelledoca (Giancarlo Romano voice e Peter K in console) e dall'energia di Manuel Manima. Più tardi la festa diventa Scent of a Woman, un viaggio nella musica che fa battere il tempo (e il cuore). Ogni sabato al Pelledoca è Saturday Night: spesso si alternano con lo staff del Pelledoca grandi ospiti dal panorama italiano e internazionale.
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Le polemiche emerse riguardo la firma del Memorandum e dei 29 accordi finanziari, commerciali e istituzionali tra il governo italiano e quello cinese nell’ambito del progetto “Belt and Road Initiative” (BRI), avvenuta il 23 marzo scorso, hanno messo in luce che il nostro paese è direttamente implicato nella disputa fra l’imperialismo nordamericano e quello cinese per l’egemonia mondiale.
La BRI è un colossale progetto strategico avviato nel 2013, che opera su due direttrici principali, quella terrestre la”Silk Road Economic Belt”, e quella marittima, la ”Maritime Silk Road”. Coinvolge 84 paesi e 15 province cinesi, in cui vivono complessivamente quasi due terzi della popolazione mondiale.
Lo scopo fondamentale della BRI è estendere la sfera di influenza cinese in Asia, nell’Oceano Indiano, in Medio Oriente, in Europa, in Africa e in America Latina, per scalzare le posizioni degli USA e modificare l’equilibrio delle forze a livello internazionale a suo favore.
Come ogni grande progetto strategico (vedi il piano Marshall), la BRI ha diverse dimensioni: geostrategica, economico-finanziaria, politica, commerciale, energetica, militare, etc.
L’ambizioso progetto cinese punta a creare una rete integrata di approvvigionamento e autovalorizzazione del capitale, specialmente nella sfera produttiva, dei trasporti e dell’energia.
Ciò richiede massicci investimenti in porti, aeroporti, ferrovie internazionali, autostrade, trasporto di container, fibre ottiche, così come mezzi di trasporto delle risorse energetiche e delle materie prime, indispensabili per sostenere la crescita economica cinese.
Con la BRI l’imperialismo “con caratteristiche cinesi” lotta per aumentare l’esportazione di capitali (una caratteristica tipica del capitalismo monopolistico) e risolvere il grave problema della sovrapproduzione delle sue imprese; lotta per accaparrare materie prime in Asia Centrale e in Africa e conquistare mercati di sbocco sicuri, così da ottenere più elevati profitti.
La BRI è un’espressione dell’ascesa della Cina come potenza imperialista con ambizioni mondiali e con monopoli in grado di competere tecnologicamente con gli USA (es. Huawey).
Di conseguenza questo megaprogetto è inevitabilmente destinato a scontrarsi con il regime imposto dagli USA, i quali non vogliono perdere la loro posizione dominante, le loro sfere di influenza, il sistema di alleanze da essi costruito, che oggi scricchiola vistosamente.
Chiaramente, la politica estera della Cina, paese pienamente integrato nel sistema capitalista-imperialista mondiale, con migliaia di miliardari che si ingrassano a spese della classe operaia, non ha nulla a che vedere con l’internazionalismo proletario.
E’ una politica volta a contendere la supremazia mondiale agli USA, ed è fatta delle stesse mire espansionistiche, di obiettivi di sottomissione e soggiogamento dei popoli.
Quando la Cina crea mercati e infrastrutture, quando si oppone al protezionismo e concede prestiti a lungo termine ai paesi dipendenti, quando Xi Jinping dice di voler portare avanti “la grande causa del socialismo cinese”, è per assorbire le ricchezze dei popoli, per conquistare posizioni strategiche, per espandere la sua attività militare (come dimostrano l’apertura della base militare a Gibuti, l’intervento politico e diplomatico in numerosi conflitti, il crescente export cinese di armi, l’aumento della spesa militare, etc.); in sintesi per fare della Cina una superpotenza imperialista, come aveva ben previsto il compagno Enver Hoxha.
Gli USA per difendere la loro posizione dominante nel sistema imperialista mondiale e contenere l’ascesa cinese hanno deciso di ostacolare con ogni mezzo la sfida della BRI.
Anche la UE, a guida franco-tedesca, che pure desidera riequilibrare il rapporto con gli USA, teme che gli investimenti e l’influenza cinese possano compromettere le posizioni dei monopoli capitalistici europei nel loro “cortile di casa”.
Tuttavia diversi paesi europei, specie a quelli più deboli e che hanno maggiormente sofferto le conseguenze della grande crisi del 2008, sono interessati alla BRI.
I circoli dirigenti dell’imperialismo italiano vorrebbero sfuggire alla crisi storica che li attanaglia e perdurare nel loro dominio. Vedono nella BRI l’occasione per attrarre investimenti di capitali, gestire flussi commerciali, aumentare le quote di esportazioni nel mercato interno cinese.
Perciò hanno deciso che il nostro paese sia il punto di approdo della “Via della Seta marittima”, mettendo a disposizione porti (Trieste, Genova, Venezia, Palermo) per l’import e l’export, poli logistici (Mortara), strade, ferrovie, ponti, aviazione civile, energia, telecomunicazioni, centri di ricerca e sperimentazione (Firenze, L’Aquila, Bari, Matera, Pula, Catania).
La Cina da parte sua, dopo aver realizzato un forum (noto come il “16+1”), nel cui contesto stipula contratti con 16 paesi dell’Europa centro-orientale e dei Balcani occidentali, dopo aver comprato il porto del Pireo e avviato la costruzione di una ferrovia veloce fra Belgrado e Budapest, mira a fare dell’Italia un trampolino per penetrare nell’Unione Europea, al fine di influenzarla con la sua politica socialimperialista tendente all’isolamento del principale rivale strategico, l’imperialismo nordamericano.
Le diatribe fra partiti borghesi e piccolo borghesi che si sono succedute in queste settimane sulla questione della BRI hanno dimostrato il meschino livello dei politicanti italiani, che nascondono dietro presunti “interessi nazionali” gretti interessi di bottega, la perpetuazione di una politica servile verso gli USA (la Lega di Salvini ha rafforzato la sua posizione atlantista, alla faccia del “sovranismo”) e l’apertura ai nuovi padroni di Pechino.
La borghesia italiana, vorrebbe giocare come sempre su due tavoli: restare sotto il pluridecennale dominio nordamericano, cercando però di smarcarsi dal rigido controllo per ritagliarsi degli spazi; mettere all’asta il nostro paese a prezzi stracciati pagabili in dollari e in yuan, cercando di separare il piano economico da quello strategico (impossibile farlo nella BRI); restare nell’alleanza diretta dagli USA e allo stesso tempo favorire la penetrazione cinese in Europa. Punta anche a farsi finanziare il debito pubblico da entrambi, come emerso della visita di Conte a Washington e dai colloqui con gli emissari di Pechino.
L’imperialismo italiano pretenderebbe inoltre di usare la Cina contro il dominio esercitato nell’UE dalla Francia e dalla Germania: dominio che gli impedisce di penetrare agevolmente nei paesi africani dove Parigi e Berlino sono molto attivi, così come nei Balcani.
Sono diversi gli esempi di questa politica arlecchinesca dei circoli dirigenti italiani interpretata per loro conto dai “populisti”: la posizione sul Venezuela (contro Maduro e quindi filoamericana, ma non insieme a Germania e Francia che dichiarano “decaduto” il governo venezuelano); il rinnovo delle sanzioni alla Russia, ma con la possibilità di aprire le basi americane in Italia allo stoccaggio di nuove armi nucleari; l’accordo petrolifero ENI negli Emirati Arabi Uniti, certamente con il beneplacito dell’ “amico americano”, cui è seguita la visita spettacolare di San Francesco d’Arabia, al secolo J. M. Bergoglio, etc.
Ma la stracciona borghesia italiana si illude se pensa di stare al servizio di due padroni in lizza fra di loro, gli USA e la Cina.
Se fino a ieri la classe dominante ha potuto godere di alcune rendite di posizioni e di certe concessioni, ora non può più. L’acutizzarsi delle contraddizioni sull’arena mondiale restringe i suoi spazi di manovra.
L’altolà giunto da Garret Marquis, assistente speciale di Trump è stato chiaro: “Roma non partecipi al progetto della Nuova Via della Seta”. Washington vuole impedire la crescita dell’influenza economica e politica cinese in un paese chiave della NATO e del G7.
Le minimizzazioni e le rassicurazioni di Conte e Mattarella serviranno a poco.
A forza di capriole la parassitaria borghesia italiana sta trascinando il nostro paese nel vortice della lotta tra i centri dell’imperialismo mondiale odierno e il nostro popolo ne subirà le conseguenze.
Conoscendo la brutalità e l’aggressività della politica imperialista yankee non sono da escludere rappresaglie a più livelli.
La posizione internazionale dell’Italia imperialista va peggiorando e peggiorerà ancora. Sarà sempre più un vaso di coccio pieno di debiti fra agguerriti vasi di ferro, con il rischio di rompersi.
Le “grandi opere” della BRI andranno a vantaggio di sfruttatori e speculatori, non certo della classe operaia, delle masse popolari e dell’ambiente!
In questo scenario, le organizzazioni del movimento operaio e comunista devono restare politicamente indipendenti e non lasciarsi risucchiare nell’uno o nell’altro blocco imperialista, né sostenere in qualsiasi modo il governo italiano e la sua politica ipocrita e reazionaria.
Appoggiarsi su di una superpotenza per combattere l’altra, allearsi con gli Stati Uniti in nome della “sicurezza” o con la Cina sotto la falsa bandiera dell’ “incontro fra civiltà diverse”, come predicano i revisionisti del PCI, di “Marx XXI” e delle altre consorterie di pseudo-marxisti che si sono costituite in Italia allo scopo di difendere tra i lavoratori l’espansionismo del “socialismo cinese”, ormai completamente degenerato in socialimperialismo e social sciovinismo, non significa altro che tradire la causa dell’emancipazione della classe operaia, calpestare le bandiere della libertà, dell’indipendenza e della sovranità popolare, che la borghesia da tempo ha gettato nella polvere.
Bandiere che spetta ai comunisti (marxisti-leninisti) e agli operai d’avanguardia organizzati in Partito risollevare e portare avanti, per mettersi alla testa della maggioranza delle masse popolari e diventare la forza dirigente del paese.
La sola possibilità che ha il nostro paese per non cadere da una dipendenza politica ed economica a un’altra, è di iniziare una rivoluzione sociale che porti a una nuova e superiore organizzazione della società, una produzione collettiva su scala sociale che permetta lo sviluppo delle forze produttive, compensando così gli inconvenienti della mancanza di materie prime e le difficoltà dei rifornimenti energetici.
Solo con il socialismo proletario sarà possibile una politica estera basata sul consolidamento dell’amicizia fra i popoli, l’assistenza reciproca, la fraterna collaborazione e il reciproco vantaggio, assicurando la libertà e l’indipendenza nazionale.
Una politica di pace, a sostegno delle lotta per emancipazione della classe operaia, delle lotte dei popoli e delle nazioni oppresse contro l’imperialismo e la reazione.
Una politica rivoluzionaria, basata sul principio dell’internazionalismo proletario!
Da Scintilla n. 98 – aprile 201
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Hello! It’s your secret santa! I have some questions :^D
Do you have any favorite songs - either by the bugs or solo era or even something else that you just associate with them?
Do you have any special interests regarding your fave? Like is there anything that never fails to give you heart-eyes? A story you especially love? A look that gives you a warm tingly feeling? Etc
Looking forward to working on your prezzie :)
Hiiiiiii secret Santa! So hard to pick favorite songs but the ones that spring to mind right away just give me lots of John feelings (You’ve Got to Hide Your Love Away, Strawberry Fields, A Day in the Life, I’m Only Sleeping are the first that come to mind). Also really shippy ones like In My Life, Oh! Darling
In terms of John interests, I love soft John stuff. Like 1965-66 when his hair just looks so fluffy and he’s just giving major smol kitten vibes. I also love John with cats on that note. And anything, where he’s being protective of Paul, is my favorite. Like this bit in Get Back or the Day by Day interview.
Thanks for asking and yay!!!!! I’m excited!
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Obese dogs and cats
Why are most domestic cats and dogs obese today ?! Lack of exercise, perhaps genetic causes and high caloric content, are complicit. Dogs and cats of the house are now treated as members of the family, the eternal kittens, and as such they are pampered and spoiled ... Let's say they are the ones who trained us, they know how to take us when they want an extra treat: pleading eyes ... nose resting on leg while we eat ... and the bite is served. Obesity in animals as in humans is not just a question of aesthetics, but of health.An animal in shape keeps its joints healthy, gets less sick from chronic diseases such as diabetes and hypertension, has a stronger heart and a longer life.
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Avoid overfeeding
Once we have established if our dog is out of shape, we need to correct the diet. Avoid the home diet if not set with the veterinarian based on the needs of the individual animal. Out of meals should be avoided as much as possible. The food for sale for animals is balanced and complete, nothing else is needed.
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Movement
In addition to proper nutrition, the animals need movement. Two hours a day for a dog is the minimum. So in choosing an animal it is important to know what its motor needs are and how much effective time we have to dedicate to it. Just taking a few strolls around the neighborhood is of no use. Even the cat needs two or three hours of activity a day, but taking him on a leash is not a good idea, as it could be frustrating for him to want to take off and not being able to do it. So if he can't get out, it might be a good idea to create a stimulating environment for him with scratchers, runners and tunnels, often changing games so as not to bore him.
Obviously it must not only be beautiful to look at and it must not only be used to take souvenir photos, but it must also be a good and nutritious meal. So let's roll up our hands !! I found a simple simple recipe that I propose again.
Tuna pie
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· 1 tablespoon of olive oil
· 2 cans of tuna
· 1 courgette
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- cut the courgettes into very small pieces and grate the tomatoes separately. In a different bowl, mix the rest of the ingredients.
- add the tomatoes, courgettes and tuna to the mixture made with egg, oil and flour.
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Galateo per animali e padroncini Un animale domestico diventa parte della famiglia a tutti gli effetti, e come tale, rispettando la sua indole e le sue esigenze, lo si deve educare a comportarsi al meglio, in casa prima di tutto!!!
Borsa da viaggio per animali domestici
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In casa
· insegnargli il rispetto degli spazi e dei luoghi, degli oggetti e della quiete.
Fuori casa
· Momento della passeggiata Il guinzaglio è uno strumento molto utile se usato con raziocinio. Serve per impedire all’animale di mettere in pericolo sé e gli altri allontanandosi da chi lo accompagna. Inoltre nel rispetto dello stesso sarebbe opportuno evitare luoghi chiassosi o troppo affollati che potrebbero destabilizzarlo alterandone il comportamento.
· Bisogni È fondamentale raccogliere i bisogni lasciati per strada dall’animale, è quindi compito e responsabilità del padrone lasciare gli spazi comuni puliti così come li ha trovati.
· Interazione con altri animali In un parco o in qualsiasi altra area pubblica, prima di permettere l’avvicinamento ad altro animale, è bene capire se è opportuno restare in disparte in modo da evitare zuffe.
· Contatto con le persone Evitare il contatto ravvicinato con altre persone. Nel caso in cui il cane si sia particolarmente sporcato, o tenda a sbavare, meglio evitare di portarlo in luoghi troppo affollati, negozi, supermercati o peggio ancora ristoranti (sempre che ne sia ammesso l’ingresso).
· Rispettare i divieti Bisogna rispettare i divieti di ingresso o le restrizioni poste dai gestori di un’attività, in quanto non tutti amano gli animali. E non forzare il contatto nel caso in cui ci siano persone che ne abbiano paura.
· Invito in casa altrui Qualora si sia invitati in casa altrui occorre sincerarsi che l’invito sia rivolto anche al proprio animale domestico ed in caso negativo accogliere e rispettare i motivi per i quali l’animale non può essere ospitato. Qualora non si abbia modo di uscire senza il proprio animale, si declinera’ semplicemente l’invito, spiegando senza però far pesare il motivo del rifiuto.
· Viaggio Se si viaggia bisogna organizzarsi secondo le disposizioni dell’ente di trasporto ed attrezzarsi per tempo di quanto richiesto tipo trasportino, borse etc… Bisogna inoltre informarsi se è necessario il pagamento di un biglietto speciale. Per i viaggi in auto bisogna dotare il proprio veicolo di tutti gli accorgimenti utili al trasporto di animali, evitando di arrecare disturbo ad altri eventuali passeggeri e non lasciando mai l’animale incustodito.
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7 set 2020 11:36
IL MERCATO DELL’ARTE DEVE PUNIRE GLI ARTISTI “ETICAMENTE RIPROVEVOLI”? IL CASO FLETCHER E LA DAMNATIO MEMORIAE DELL’ARTISTA CHE HA UCCISO LA COMPAGNA – RIELLO: "IL CARAVAGGIO ERA UN ASSASSINO. BENVENUTO CELLINI, UN PLURIOMICIDA CONFESSO. LE AMANTI MINORENNI DI GUAGUIN E PICASSO - MA GLI STANDARD ETICI FINO A CHE PUNTO SONO ASSOLUTI? SONO TANTI GLI ARTISTI CHE POTREBBERO ESSERE VALUTATI COME “ETICAMENTE SCORRETTI”. LI TOGLIAMO TUTTI DAI MUSEI?"
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Antonio Riello per Dagospia
Saul Fletcher (nato a nel Lincolnshire nel 1967) era un artista britannico che aveva acquisito una certa fama con le sue opere fotografiche. Ma era noto soprattutto per le sue collaborazioni con il gruppo musicale Placebo e per una sbandierata amicizia con l’attore Brad Pitt. Il 22 Luglio 2020, a Berlino, dopo aver ucciso a pugnalate la compagna, Rebeccah Blum, si e’ tolto la vita. Una brutta storia. Uno dei tanti femminicidi-suicidi (le ragioni scatenanti sembrano tutt’ora ignote agli investigatori tedeschi) di cui la “cronaca nera” e’ sempre purtroppo prodiga.
Questa tragedia ha una particolarita’ che la rende “speciale”. La (ex) gallerista di Fletcher, Alison Jacques, ha rimosso, dopo l’accaduto, ogni possibile traccia della sua collaborazione professionale con l’omicida dal sito della propria galleria. Sostiene semplicemente che vada ricordata solo la vittima, la Signora Blum (una curatrice di Arte Contemporanea di origine Americana) e che venga drasticamente istituita una “Damnatio Memoriae” digitale verso l’assassino-artista. La Collezione Pinault di Venezia ha rimosso, per le stesse ragioni, una grande opera di Fletcher in esposizione. Art Newspaper (nota rivista di settore) scrive, senza mezzi termini, che il mercato dell’Arte dovrebbe punire gli artisti “eticamente riprovevoli” facendone letteralmente svanire i lavori. Ovvero togliendoli da mostre, musei e aste.
Ovvero annullandone, almeno nei desiderata, il valore di mercato. Una tesi interessante, con dei punti a favore e degli altri che lasciano inevitabilmente perplessi. Di certo il femminicidio e’ un reato particolarmente odioso che dovrebbe essere sempre sanzionato in maniera esemplare. E anche il ricordare (e comunque, in qualche modo, celebrare) piu’ il nome delle vittime che quelle degli assassini ha una sua stringente ed onorevole logica. Amara considerazione: da sempre sono i nomi dei delinquenti quelli di cui ci si ricorda, i nomi degli uccisi invece vengono spesso cancellati dalla memoria collettiva (uno scandaloso paradosso). Difficile non essere completamente d’accordo su questi due punti. Il problemi nascono, come al solito del resto, quando la vita privata e la carriera si mescolano (o vengono mescolati da qualcun altro). Diversi artisti del passato non hanno avuto una esistenza propriamente specchiata, almeno per gli standard attuali. The Guardian, saccente ma autorevole quotidiano britannico, ha addirittura stilato un “lista nera” di 10 artisti con accertate tendenze criminali. Filippo Lippi non era uno stinco di santo. Mise in cinta una giovane suorina (che, ad onore del vero, comunque poi sposo’).
Un Michelangelo Buonarroti giovane, nel 1496, vendette un angelo al mercante Baldassarre del Milanese. Era stato appena fatto da lui, ma fece credere al compratore fosse un’antichita’ romana ritrovata in uno scavo. E, secondo il professor Rab Hatfield, che nel suo libro “The Wealth of Michelangelo” si occupa approfonditamente di questi aspetti della vita del grande genio del Rinascimento, in piu’ di una occasione avrebbe fatto abbondantemente la cresta sui costi dei materiali. Insomma era un po’ imbroglione. Il Caravaggio! Il sublime pittore dell’eta’ barocca, a Roma, nel 1606, assassino’ in una rissa, un certo Ranuccio Tommasoni e dovette di conseguenza fuggire dalla capitale. Benvenuto Cellini, scultore di grande ed imperitura fama, fu addirittura un pluriomicida confesso.
E non erano, i suoi, solo omicidi dettati dalla collera. La storia dell’Impressionismo e’ anche quella degli abusi perpetrati a danno di giovanissime modelle da parte di artisti regolarmente sposati…..una mostra alla Gare d’Orsay nel 2015 l’ha ampliamente evidenziato. E le prostitute erano una compagnia abituale degli stessi artisti. Egon Schiele, il venerato pittore austriaco, fu processato dalle autorita’ asburgiche per avere avuto rapporti sessuali con minori (risulto’ colpevole). Quello che fece passare Auguste Rodin a Camille Claudel, non gli fa certo onore, ne’ come artista ne’ come uomo. E Paul Gauguin a Tahiti si accompagnava abitualmente con adolescenti quasi-bambine….onestamente disgustoso. Il “mostro sacro” dell’Arte Contemporanea, Pablo Picasso, non ha risparmiato al gentil sesso attenzioni che oggi porterebbero, nel migliore dei casi, ad una pubblica censura.
Ebbe parecchie amanti minorenni. Rubo’ anche delle statuette antiche al Louvre, non era uno scherzo (come qualcuno scrisse…) e se le tenne per sempre nel suo studio. Lucien Freud, eminente pittore britannico, in una recente (e mai smentita) biografia di William Feaver viene dipinto come un vero e proprio “Sexual Predator”, una sorta di Weinstein del tempo. Per non parlare (nel corso dei secoli, e comunque anche oggi) del diffuso sfruttamento di aiutanti ed assistenti (sempre sottopagati). E diversi sono stati gli artisti con rapporti piuttosto “problematici” (per usare un eufemismo) con i rispettivi apparti fiscali. Spesso sfruttatori e qualche volta evasori, non proprio un bel ritratto.
Ma gli standard etici fino a che punto sono assoluti? Quanto ci entra il “politicamente corretto”? Insomma, secondo certi parametri attuali, sono tanti gli artisti, significativi o meno, che potrebbero essere valutati come “eticamente scorretti”. Li togliamo tutti dai musei? Una seria e dettagliata “Damnatio Memoriae” finirebbe per lasciare molte pagine bianche nelle Storie dell’Arte. Rimarrebbero forse solo il Beato Angelico e pochi altri…. E il mercato? Investitori, aste, etc. etc.? Che conseguenze pratiche potrebbe affrontare? Esiste, tra l’altro, un’altra ambigua questione sul campo: il lato oscuro del compratore d’arte e’ sempre in agguato e la curiosita’ morbosa non dorme mai. Il mostro cattivo ha, dopo tutto, per molti un suo (ovviamente discutibile) fascino. Ad esempio esiste costante una richiesta, non disprezzabile da un punto di vista dei prezzi, degli acquerelli di Adolf Hitler. Sicuramente non sono apprezzati per la loro performance artistica, ma proprio perche’ realizzati da un criminale. Etica e Mercato non hanno mai convissuto facilmente assieme e questo e’, comunque lo si voglia vedere, un fatto storicamente accertato.
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Psicoanalisi dei miei ascolti del 2017
Secondo Spotify, la canzone che ho ascoltato di più nel 2017 è stata “Il tuo vestito bianco” di Giorgio Poi. È fantastico che possa esistere un servizio che ti fornisce a prezzi ridicoli tutta la musica del mondo, ti possa consigliare quella che ancora non conosci, e nel mentre registra anche cosa hai ascoltato di più durante l’anno. Peccato che non è così.
Sono sicurissima di non aver ascoltato quella canzone più di due o tre volte: è carina, ma non mi fa di certo impazzire. Il calcolo di Spotify dev’essere scaturito quindi da un errore nel suo algoritmo, oppure da un errore umano. Per esempio, senza accorgermene, un giorno io potrei aver messo quella canzone in repeat e aver impostato il volume al minimo.
Non importa. Ciò che importa è che oltre al recente disagio che ho sviluppato per le classifiche di fine anno e nei confronti della musica consumata per lavoro, quest’anno ho dovuto constatare che nemmeno più Spotify mi ha aiutato a capirci qualcosa. Errori, ascolti su diversi account (quello di lavoro, quello personale, un mix dei due), ascolti condivisi con mio marito (quando vogliamo metter su qualcosa mentre cuciniamo la cena, di sicuro non facciamo differenza di account, usiamo quel che è aperto in quel momento): tutto questo ha fatto sì che anche Spotify non abbia avuto vita facile nell’aiutarmi a navigare il mare magnum della musica del 2017.
E poi è arrivato dicembre: di fronte a una serie infinita di classifiche che non avrò mai davvero voglia di leggere e recuperare, e all’ansia che questo mi ha provocato, mi sono resa conto di una serie di cose.
Primo: non ho amato i dischi più interessanti dell’anno (Lorde, Kendrick Lamar, Arca, etc). Li ho ascoltati tutti distrattamente, o da un punto di vista più professionale che personale. Non ho ascoltato con entusiasmo i grandi ritorni, o gli artisti emergenti con più hype. L’unico disco straniero uscito nel 2017 che posso dire di aver ascoltato molto e con piacere è “Earl Gray” delle Girl Ray.
Secondo: ci sono stati ritorni di alcuni dei miei artisti preferiti come Jens Lekman, Shout Out Louds, Mac DeMarco, King Krule, Real Estate, Alvvays, Sodastream, Grizzly Bear, Fleet Foxes, Phoenix, The XX, Belle and Sebastian e moltissimi altri che mi sono assolutamente sfuggiti (The Shins, Toro Y Moi giusto per citarne un paio). Tutti dischi validi, che ho ascoltato un po’ di volte, ma che per qualche ragione non mi sono rimasti davvero addosso.
Terzo: ho continuato, senza alcun accenno di noia o fatica, ad ascoltare dischi e artisti che ormai mi accompagnano da cinque anni o più. Erasmo Carlos, Chico Buarque, Emahoy Tsegué-Maryam Guébrou, Gainsbourg, Dorothy Ashby e un paio d’altri. Cosa questo voglia dire, o cosa implichi esattamente (vecchiaia?) ancora non l’ho capito di preciso.
Quarto: non avrei mai pensato di scrivere queste parole, lo ammetto, ma nel 2017 ho ascoltato a ripetizione due canali YouTube. Il primo si chiama Past Perfect Vintage Music e raccoglie una serie di album bellissimi pubblicati negli anni 20’, 30’, 40’. Il secondo invece è Chillhop Music, un canale in cui si trasmettono 24h su 24h dei pezzi in stile “jazzy and Lofi Hip Hop”. Niente cantato, niente parole, molto relax e concentrazione.
Quinto: ho ascoltato davvero tantissimo rap italiano (e questo Spotify non può saperlo, perché l’ho fatto su YouTube), come mai in vita mia. Ghali, Carl Brave & Franco 126, Achille Lauro, Sfera Ebbasta, Dark Polo Gang, Rkomi, Laioung, Salmo, Gué Pequeno, etc. Bonus r’n’b: Liberato. Al netto della superficialità di testi, gesti e ragionamenti, per qualche motivo questi artisti mi hanno interessato più di ogni altra cosa quest’anno.
Sesto: gli unici dischi ai quali io mi sia davvero affezionata nel senso più classico del termine sono dischi che parlano in italiano, o scritti da artisti italiani. Mi sono piaciuti tantissimo i lavori di Colapesce, Colombre, Baustelle, Populous, Clap Clap. Settimo: ho letto un’infinità di articoli sull’industria musicale. Sullo streaming, sulle classifiche, sulla gamification, sul diritto d’autore, sul marketing, sulla blockchain. Qualsiasi cosa. Ho letto, per contro, pochissimi articoli che parlassero di musica e basta.
Alla fine di questa mappatura dei miei ascolti nel 2017, per la cui ricostruzione mi ci è voluta una settimana intera di riflessione, mi è venuto naturale provare a psicanalizzarla.
L’estrema frammentazione dei contenuti che fruisco, l’estrema confusione e difficoltà nel capire cosa può interessarmi e cosa no ha finito per frammentare e rendere confusionaria anche la mia stessa fruizione. Della musica, ma anche di tutto il resto. In poche parole, vago da un link all’altro, da un disco all’altro, da una recensione all’altra, e non riesco a fermarmi un attimo per capire cosa mi piace e cosa vorrei approfondire. Credo sia una cosa abbastanza comune e che accade a tutti da un po’ di anni, ma rendermene conto in maniera così tanto evidente mi ha gettato in un tipo speciale di angoscia che ancora non ho capito come consolare. Posso darmi un paio di attenuanti: un cambio di lavoro, un cambio di casa, un matrimonio, il compimento dei fatidici trent’anni, cose gravi che sono successe nella nostra società che mi hanno assorbito molte energie mentali (in questo momento è successo questo, e nemmeno è la cosa peggiore). Ma non so fino a che punto possa valere come spiegazione. Per il nuovo anno potrei darmi il buon proposito di trovare un modo di sfuggire a questi meccanismi (staccarsi un po’ dai social, a naso, potrebbe essere una buona idea?) ma la verità è che non ho idea di come si faccia, da dove si inizi. Ho anche provato a leggere un libro su come queste abitudini minino la nostra capacità di concentrazione ma, neanche stessi mettendo in scena una barzelletta, non sono riuscita a finirlo. Magari, nel 2018, potrei riprendere da lì.
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MSVR Elise Trophy 2019 - Round 5: Brands Hatch GP
When it's your daughter's 11th birthday and also a race weekend you do what every father would do, right? You grumble about wanting to go racing but take her to do whatever she likes?
No, you go racing.
I'm lucky to have such an understanding wife, and a lovely daughter who puts up with my garbage.
We arrived at Brands on the Friday afternoon, caught up with a few friends, and then I took Lucy for a walk around the track while Nicky decorated the garage in secret. We had also applied some new stickers to the car, to hopefully make the small one feel a bit special. After we'd walked the track, Nicky had the garage locked up and we took off for the hotel.
Saturday morning meant an early start in order for us to have time to give Lucy her prezzies before getting ready for the race meeting and heading back to the track. We opened the garage and got a lovely gasp from Lucy, who caught a glimpse of the decorations, cakes and sweets for the first time. Not long after this a couple of the pit lane marshals had spotted it, and invited Lucy into the pit lane for a cheeky photo on the podium with a garland, trophy and pit-board with "11 2 day" on it - so very kind and it really made her day.
The car was already checked, so Nicky just did the final jobs (fuel, tyre pressures etc) and we got a new set of tyres from Avon fitted to the wheels.
11:10am. Qualifying.
I'd not driven the Brands GP circuit since the race meeting a year before, but that was in my S1. I sat in the assembly area and wondered how the S2 would feel in comparison. The gears are longer (well, it's the same gearbox, but with bigger wheels), and my S1 had a lot more mid-range torque where the S2 is a bit peaky.
The marshals gave the signal and we left the assembly area to the pitlane, and were then released onto track. After warming my tyres I did a couple of flying laps, but something didn't feel quite right. The car would oversteer through Graham Hill Bend, but understeer up Surtees, and I had a bit of a weird vibration when using the brakes.
I did what I could to get a good lap in, but John LaMaster managed to beat my best effort by 0.08 seconds and took class pole, leaving me in second position. Jason McInulty took overall honours in his Cup R with a 1:41 - a properly fast lap time for a production Elise.
We looked around the car after qualifying and whilst I couldn't spot what was causing the brake issues, we found that one of the front tyres was down to 20psi, and after taking it over to the guys at Avon, they found that the valve was leaking and replaced it. I didn't think it was fully to blame for my laptimes being a bit off, but it wouldn't have helped.
We bolt checked the car, found nothing else and got it ready for the first race.
14:20pm. Race 1.
I was starting third on the grid, directly behind Jason and to John's right. I no longer make plans for a race as you never know what is going to happen, but I did at least know that I had to make the start work for me if I wanted to win.
After the green flag lap we rolled up alongside the pit lane waiting for the lights to go out. Luckily my reaction time was good, and I managed to keep my car positioned directly behind Jason into Paddock Hill Bend, leaving John on the outside and unable to defend his position on the way up to Druids.
We raced nose to tail through the entire race, with me leading him by just a tenth or two every time we crossed the start/finish line. I couldn't get Graham Hill to work, and it made me have to defend into Surtees, and Hawthorns Bend every lap where John was really strong. No matter what I did, I couldn't shake him off, and on the final lap of the race he positioned his car perfectly and got up my inside along the Cooper Straight and up Surtees - I tried my best to fight back but other than what would have been a dodgy lunge into Sheene, I had nothing for him. John won the class, with me in second position, just 3 tenths behind. We had a 23 second gap back to third place'd Mark Richardson. Jason won the Forced Induction class and the overall race by 16 seconds.
I still had the same issues I had in qualifying, but now I also had a tapping noise.
After the race I again bolt checked the car, and couldn't find anything wrong other than some odd markings on the rear rotors. I double checked the brakes were safe, and couldn't see anything obviously wrong. We checked the tyres, did the fuel, made some minor setup adjustments and made sure we were ready for the next race.
16:50pm. Race 2.
I was starting the second race in 8th on the grid, after the reverse-ten from qualifying. This was a standing start of which we've only done one other all year, so I wasn't sure how it was going to go.
Luckily I managed to get a decent start, and after a lap I was in third behind Jason's Cup R and John Atherton in his S1. I tried to get past John for the next lap, and into Paddock Hill at the end of the lap I managed it. By this time John LaMaster was right behind, and followed me through on Atherton on the way up to Druids.
Yet again we battled through the race, and due to a missed gear John got along side me, but I got very lucky because suddenly the safety car flags came out and he had to back out of the move. Mark Bithery had run off at Surtees and we had to do two laps behind the SC while he was recovered. This allowed me to cool the car, re-think my laps and plan for the restart.
The safety car lights went out, and it pulled away from Jason who lead us around the last couple of corners. He made his getaway, and I chased. I had a second's gap to John behind over the line. We only had 2 flying laps after that before the chequered flag was shown, and I managed to keep the gap big enough to win the race.
A bloody hard race weekend, in which I really had to work for the results. John drove really well in every session and the fight was close and fair. We didn't touch once, but I don't think we had a single lap where we weren't fighting closely for position.
A massive thank you to everyone who popped into the garage to wish Lucy a happy birthday and have a cupcake, to the marshals and scrutineers who made an effort to say happy birthday and special mention to Chris Mayhew who popped round and sang Happy Birthday!
Nicky did yet another great job running the car, and also Dan Jude and Phil Hurn offered help remotely when I was having a wobble about my speed - top chaps.
We're out at Donington for the finale in just 10 days on the 21st of September.
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28/3 Pelledoca Milano compie 18 anni … e prima si balla con il sorriso
21/3 Certe Notti, Happy Hour & Dance '80 - '90 Ogni giovedì al Pelledoca Milano va in scena un super party perfetto chi vuol iniziare il weekend in anticipo, ovviamente fin dall'ora dell'aperitivo. E' Certe Notti, Happy Hour & Dance '80 - '90. Aperitivo, cena alla carta oppure con menu guidato e dalle 23 musica: Peter K e Giancarlo Romano Voice propongono una eccellente selezione di musica anni '80/'90 fino al sound più ballato del momento.
22/3 Cena Cantata & Scent of a Woman @ Pelledoca L'ormai celeberrima Cena Cantata del Pelledoca - Milano è senz'altro un gran bel modo di iniziare il weekend, con gli amici. La voce e l'energia sono quella di Giancarlo Romano e Manuel Manima, la musica è quella di Peter K… e la voglia di cenare con i piatti d'eccellenza del Pelledoca è un gran bel modo di iniziare il weekend. E dopo? Da mezzanotte per gli amanti della nightlife, dei cocktails e della discoteca il venerdì a Milano è Scent of a Woman… per ballare fino a tarda notte con la più bella selezione dance, commerciale, house e reggaeton del momento.
23/3 Gleam Saturday @ Pelledoca Al Pelledoca Milano ogni sabato l'evento è Gleam Night, una notte perfetta per brillare. Gleam infatti significa proprio questo, brillare. Chi di notte ha voglia di guardare e farsi guardare qui trova il palcoscenico perfetto. Dopo una cena d'eccellenza, scegliendo tra menu guidato e alla carta, ogni sabato marzo ci si gode tanta musica fino all'alba…
28/3 Ne abbiamo 18! Happy Birthday Pelledoca Giovedì 28 marzo va in scena un party speciale: Pelledoca Milano compie 18 anni di party, musica, ottimo cibo e divertimento. "Sono 18 anni nei quali ci auguriamo di avervi offerto intrattenimento di qualità", racconta sui social lo staff Pelledoca. "E, visto che, per chi compie 18 anni c'è solo una regola cioè nessuna regola! Abbiamo preparato una fantastica festa piena di sorprese!". Dalle 20, con l'aperitivo, seguito da una cena d'eccellenza fino a tarda notte, è un evento da vivere tutto d'un fiato. Alle 22:00 , dopo la bella performance dello scorso gennaio, torna sul palco del Pelledoca la 416 Band. Propongono "Musica Socialmente Pericolosa", con il loro Unconventional Live Concert, con brani scatenati d'ambito pop & rock.
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Pelledoca Milano - Music & Restaurant http://www.pelledoca.org https://www.facebook.com/PELLEDOCAMILANO Viale Forlanini, 121 - 20134 Milano info e prenotazioni 027560225
Tutti i dettagli (orari, prezzi, etc) sulla pagina Facebook di Pelledoca - Milano nella sezione Eventi
https://www.facebook.com/pg/PELLEDOCAMILANO/events/
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Al Pelledoca Milano si balla forte, col sorriso, ogni giovedì, venerdì e sabato sera, con formule diverse e sempre la stessa atmosfera scatenata, divertente. Qui ogni notte, per chi lo desidera, inizia dall'aperitivo e della cena, momenti davvero speciali. Più che una semplice discoteca è un music & restaurant che fa sempre ballare. Infatti, accanto dj, vocalist, musicisti e performer (da celebrity dj come Luca Dorigo a un mito del cinema e del divertimento come Jerry Calà passando per simboli della house italiana come Joe T Vannelli o Dino Brown...), Pelledoca ha anche uno staff di cucina di prim'ordine ed è un music restaurant in cui è possibile mangiare anche alla carta, non solo seguendo i comunque eccellenti menu alla carta. La cucina è mediterranea, semplice e genuina. Propone piatti in cui la materia prima è sempre fresca e di primissima scelta. Si spazia dai crudi di pesce alle tartare, dalle burrate alle fiorentine, da gustare alla carta o in formule fisse con menu alla portata di tutte le tasche. La musica di Pelledoca, invece, è spesso melodica e sempre coinvolgente. I ritmi e i dischi di Peter K (dj resident) si fondono con l'energia e la voce di Giancarlo Romano (voce & art director) in un mix decisamente irresistibile.
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Con il termine protesi fissa si intende la protesi che non può essere rimossa dal paziente poiché cementata o avvitata ad elementi pilastro, si tratta dei denti naturali del paziente quando ancora in buono stato oppure impianti dentali osteointegrati.
La protesi fissa è chiamata di “ricostruzione” quando ha il compito di ricostruire la parte del dente asportato dal dentista durante le cure ed allo stesso tempo di proteggere la parte restante.
E’ detta di sostituzione, invece, quella protesi fissa che va a sostituire parte o tutti i denti mancanti che sono caduti naturalmente oppure sono stati estratti poiché ridotti in pessime condizioni e non più utilizzabili.
Tipi di protesi fissa:
Intarsio dentale
L’intarsio dentale è la protesi fissa più piccola che esiste poiché è destinato alla ricostruzione di una parte della corona del dente che è stata danneggiata dalla carie che ne ha corroso buona parte dello smalto oppure da una frattura a causa di un trauma (incidente stradale o sportivo).
In altre parole, quando il dentista decide che un’otturazione dentale non garantisce l’estetica, la tenuta e la giusta resistenza ma non si vuole arrivare alla capsula, allora l’intarsio è la protesi fissa ideale.
I materiali di costruzione prevedono sia la ceramica che lo zirconio (in alcuni casi anche il disilicato di litio). L’intarsio, a differenza dell’otturazione che è realizzata direttamente nella bocca del paziente, è costruito in laboratorio sulla base di un’impronta dentale ad alta precisione e cementato sul dente.
In alternativa è possibile procedere alla presa delle impronte con una lampada intraorale pere poi passare alla fabbricazione dell’intarsio attraverso la tecnologia CAD/CAM computerizzata.
Capsula dentale
La capsula dentale è una protesi fissa che serve per ricreare completamente la corona del dente ovvero la parte visibile, quella che vediamo durante il sorriso e che utilizziamo per masticare.
La capsula è posizionata sul dente naturale dopo che questo è stato curato a causa di carie profonda o pulpite e, all’occorrenza, è stata praticata anche la relativa devitalizzazione.
Per fare spazio alla capsula dentale, il dentista è costretto a monconizzare il dente o la parte che ne rimane ovvero a rendere la parte superiore del dente più piccola. In questo caso si dice che il dente è stato incapsulato.
In base alle cure apportate e quindi ai tempi di guarigione, l’odontoiatra potrebbe optare per una protesi fissa provvisoria o capsula provvisoria in attesa di quella definitiva.
Questo tipo di protesi fisso mono-dente (per un solo dente) è realizzata utilizzando differenti tipi di materiali. La scelta dell’uno o dell’altro è dettata dai risultati che si desiderano ottenere e dai costi che il paziente è in grado di affrontare.
L’odontoiatria protesica oggi offre i seguenti tipi di protesi fissa per un solo dente:
Corona in resina o composito
La corona in resina acrilica o composito è la protesi fissa che normalmente viene utilizzata come presidio provvisorio, in attesa della guarigione dei tessuti ed è anche la più economica.
Corona metallo ceramica
Il metallo o, meglio, la lega di metallo costituisce la struttura interna della capsula, quella a contatto con il dente ridotto a moncone o con il perno-moncone. La ceramica, invece, è utilizzata per la parte esterna ed estetica della protesi fissa.
Una delle caratteristiche che contraddistingue la corona in metallo ceramica è la particolare resistenza durante la masticazione. Nel panorama delle protesi fisse per un solo dente è quella che fino ad oggi è stata più largamente utilizzata dai dentisti di tutto il mondo.
Corona ceramica integrale
La corona in ceramica integrale è la protesi fissa singola che vanta l’estetica migliore poiché, data la mancanza del metallo sottostante, si lascia attraversare dalla luce proprio come i denti naturali.
E’ particolarmente adatta a sostituire o ricoprire i denti anteriori mentre per quelli posteriori è preferibile un materiale più resistente che possa resistere alle forze espresse durante la masticazione.
Corona zirconio ceramica
La zirconia o ossido di zirconio, negli ultimi tempi, è diventato il materiale di riferimento per restauri protesici molto resistenti e con un’estetica inarrivabile utilizzando altri materiali.
In combinazione con la tecnologia CAD/CAM, è possibile ricavare la protesi fissa attraverso la fresatura computerizzata di un blocchetto di ossido di zirconio ottenendo un dispositivo odontoiatrico di estrema precisione, leggerezza e biocompatibilità.
La corona in zirconia e ceramica unisce in se la resistenza dell’ossido di zirconio sintetizzato e la resa estetica della ceramica.
Faccette
L’odontoiatria estetica ricomprende le faccette dentali o veneers nella categoria delle protesi fisse poiché anch’esse, una volta cementate non possono essere rimosse dal paziente.
Le faccette dentali sono dei sottilissimi gusci di ceramica o zirconio che vengono applicate sopra ai denti naturali che, in alcuni casi devono essere limati per far posto allo spazio occupato dalle faccette ed in altri casi no.
Con questo tipo di protesi fissa è possibile risolvere differenti problemi estetici del paziente: eccessivo spazio tra i denti incisivi (diastema), cambiare colore agli elementi dentali, allungare i denti, coprire una pigmentazione indelebile etc.
Ponte dentale parziale
Il ponte dentale parziale è la protesi fissa che serve per sostituire uno o più denti adiacenti (solitamente fino a 4 o 5).
Il numero di capsule dentarie necessarie ed unite tra loro dipende dal numero di denti naturali che si desidera rimpiazzare.
Il ponte parziale può essere agganciato:
Su denti naturali
In questo caso le corone dei denti naturali del paziente che serviranno da pilastro devono essere ridotte a moncone ed incapsulate quindi, se gli elementi dentali sono sani, procedere alla monconizzazione risulta un vero delitto mentre, se non lo sono, è l’occasione buona per curarli e renderli utili al supporto del ponte.
Su impianti dentali
Se non si vogliono toccare i denti naturali e sani, l’unica alternativa è l’inserimento di impianti dentali in titanio che, una volta osteointegrati, saranno connessi al ponte e lo manterranno in posizione.
Protesi fissa Maryland Bridge
Quando è necessario porre rimedio alla mancanza di un singolo dente o più denti adiacenti, una delle soluzioni proposte dall’odontoiatria è la protesi fissa detta ponte Maryland Bridge.
Essa consiste in una protesi fissa parziale il cui numero di capsule è uguale al numero di elementi dentali da sostituire e l’ancoraggio in bocca è assicurato da alette laterali in metallo, ceramica o composito che aderiscono, attraverso uno speciale adesivo, allo smalto dei denti naturali che fanno da pilastri.
In alcuni casi la superficie linguale dei denti naturali che supportano il ponte Maryland Bridge, deve essere preventivamente limata per far spazio alle alette mentre in altri casi basta l’adesivo.
Protesi fissa su impianti dentali
Utilizzata per sostituire tutti i denti, spesso sia dell’arcata superiore che quella inferiore, è costituita da una parte in resina acrilica rosa che simula la gengiva e rappresenta la base su cui vengono montati i denti protesici.
La gengiva finta è utilizzata per colmare lo spazio lasciato libero dal riassorbimento osseo e da eventuale recessione gengivale altrimenti il dentista sarebbe costretto ad utilizzare denti molto lunghi ed antiestetici.
La ritenzione è garantita da impianti dentali in titanio (od anche in ceramica o in zirconio) osteointegrati.
Le tecniche per utilizzate per arrivare a realizzare una protesi fissa su impianti dentali sono molteplici: si va dal classico intervento di chirurgia orale a due fasi, all’implantologia a carico immediato ove l’implantologo, attraverso le opportune indagini radiografiche (panoramica o TC 3D DENTALSCAN), sia certo della presenza delle condizioni necessarie e sufficienti per il successo degli impianti.
Per coloro che si presentano già completamente edentuli (senza denti) è anche possibile porre in essere la tecnica transmucosa.
La caratteristica principale della protesi fissa su impianti dentali sta nel fatto che la protesi è estremamente fissa in bocca quindi non ha spostamenti o basculamenti durante la masticazione o la fonazione come invece accade con la protesi mobile o dentiera.
Ponte circolare completo su impianti dentali
Il ponte circolare completo è una protesi fissa molto simile a quella descritta nel paragrafo precedente ma non ha la gengiva finta quindi il paziente ed i suoi interlocutori avranno la netta sensazione che i denti protesici fuoriescano dalle gengive naturali.
A differenza della protesi fissa con flangia, il ponte circolare completo su impianti è più facile da tenere pulito poiché presenta meno punti difficile da raggiungere durante l’igiene orale quotidiana.
Protesi fissa completa su denti naturali
Quando il paziente si presenta in studio con ancora qualche dente in bocca, il dentista, previa anamnesi, può decidere che gli elementi dentali residui siano sufficienti a svolgere il lavoro che, altrimenti, andrebbe fatto dagli impianti dentali.
In questo caso quindi si procede con la cura delle radici ancora in buono stato ed all’estrazione dei denti che non possono essere di alcun aiuto.
Il passo successivo è quello di ridurre a moncone i denti curati e prepararli, con eventuale utilizzo di perni moncone, a fare da pilastri per il sostegno e la ritenzione della protesi che in questo caso si chiama appunto protesi fissa su denti naturali.
Protesi fissa temporanea o provvisoria
La protesi fissa temporanea è un dispositivo odontoiatrico molto importante sia per il paziente che per il dentista poiché permette all’uno di non rimanere senza denti durante il periodo di cura ed all’altro di rispettare i dovuti tempi biologici necessari ai tessuti molli e duri per guarire.
La protesi fissa temporanea può essere parziale quando supplisce temporaneamente alla mancanza di uno o più denti adiacenti (capsula dentale o ponte parziale), oppure totale quando a mancare sono tutti i denti di un’intera arcata (ponte circolare completo oppure protesi fissa su impianti Toronto Bridge).
Caratteristiche comuni
Ogni protesi fissa, pur essendo progettata e realizzata sulla base delle personali caratteristiche del paziente, deve essere costruita, dall’odontotecnico, con caratteristiche ben precise che accomuna tutte le protesi e che riassumiamo di seguito:
Modellazione anatomica:
se la protesi fissa è costituita da un intarsio o da una capsula, queste devono adattarsi, per forma e colore, ai denti già presenti nella bocca del paziente.
E’ molto importante che la protesi sia perfettamente adattata poiché, in caso contrario, può diventare la causa di infiammazione gengivale, gengivite e ristagno di particelle di cibo favorendo l’accumulo della placca batterica, carie e tartaro.
Corretto punto di contatto
Deve essere ricercato e raggiunto per distribuire uniformemente le forze espresse durante la masticazione
Occlusione ottimale
L’allineamento verticale della protesi fissa con gli omologhi naturali oppure tra le due arcate protesizzate, elimina il problema del “precontatto occlusale” che concentra lo stress masticatorio in punti ben precisi nei quali si formano vesciche e decubiti.
Rispetto delle proporzioni interdentali
Tra un dente e l’altro deve esserci il giusto spazio, ne di più ne di meno, altrimenti la papilla interdentale non avrebbe la giusta collocazione e si rischierebbero anche pericolosi ristagni di cibo.
Bombatura dei denti protesici (curvatura assiale)
Se la curvatura (assiale) della singola capsula o dei denti di una protesi fissa su impianti è poco accentuata il cibo urterà frequentemente la gengiva, provocando arrossamenti ed infiammazioni. Se invece la curvatura assiale è molto accentuata avremo ristagni di cibo, accumulo di placca e formazione di carie e tartaro.
Manutenzione ed igiene della protesi fissa
L’igiene orale e la pulizia dei denti deve essere sempre eseguita anche quando una persona non ha più in bocca i propri denti che sono stati sostituiti da una protesi dentale fissa anzi, soprattutto quando si ha in bocca una protesi.
Se il dispositivo protesico è parziale (supplisce alla mancanza di uno o più denti vicini), si consiglia la pulizia con uno spazzolino come normalmente si fa con i denti naturali per rimuovere residui di cibo che possono rimanere incastrati a livello interdentale (tra il dente vero e quello finto); oltre a ciò, è doveroso dotarsi ed utilizzare lo scovolino per andare a ripulire anche quei punti che sono difficilmente raggiungibili con lo spazzolino da denti.
Le la protesi dentale fissa è totale, come un ponte circolare completo od una protesi fissa su impianti dentali, l’igiene diventa ancora più importante poiché trascurandolo è possibile causare problemi agli impianti dentali.
Se non si rimuovono i batteri a mezzo scovolino o filo interdentale, questi possono provocare la perimplantite che è una delle cause del fallimento degli impianti.
Controllo periodici dal dentista
I controlli periodici dal dentista servono per la corretta manutenzione della protesi fissa poiché essa deve essere costantemente monitorata a scopo preventivo.
Per la protesi fissa Toronto Bridge, i controlli periodici, ogni 3 mesi, sono anche l’occasione per svitare la protesi e procedere alla sua pulizia poiché, come sappiamo, la flangia rosa che simula la gengiva limita enormemente le manovre atte all’eliminazione di tutti i detriti di cibo.
Durante i controlli, il dentista è in grado di accertare se è ora di effettuare la ribasatura della protesi oppure se questa risulta ancora idonea a svolgere in maniera ottimale il suo lavoro.
Conclusioni
La scelta della protesi fissa è un momento molto importante nella al vita di una persona poiché tale scelta va ad influenzare notevolmente la quotidianità del paziente, sia dal punto di vista estetico che da quello funzionale.
La comunicazione a due sensi tra il dentista ed il paziente deve essere la più esplicativa e semplice possibile in modo tale che l’uno possa rendersi conto a cosa sta andando in contro in termini di disagio, vantaggi e spesa economica mentre il medico può comprendere quali siano le effettive esigenze del paziente.
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Batterie per PC portatili XCNR3 Sostituisce le seguenti batterie: DELL Latitude 13 7370 Ultrabook Series 0WV7CG XCNR3 WY7CG, Marque:Batterie Per Portatili Dell, Capacità/Voltaggio:34Wh 7.6V
Batteria L12M2P31 Sostituisce le seguenti batterie: Lenovo K301W L12M2P31, Marque:Batteria Lenovo, Capacità/Voltaggio:6800mAh/25WH 3.7V
Batterie per PC portatili AA-PBTN8GB Sostituisce le seguenti batterie: Samsung 1588-3366 AA-PBTN8GB, Marque:Batterie Per Portatili Samsung, Capacità/Voltaggio:6180mAh/93Wh 15.2V
Batterie per PC portatili L14M4P71 Sostituisce le seguenti batterie: Lenovo Yoga 3 11 80J8 11-5Y10 11-5Y71 L14M4P71 L14L4P71, Marque:Batterie Per Portatili Lenovo, Capacità/Voltaggio:4680mAh/34Wh 7.6V
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Pelledoca Music & Restaurant Milano, un febbraio hot: Happy Birthday Giancarlo Romano e gli altri party del weekend
A fine febbraio 2020 il divertimento al Pelledoca music & restaurant Milano diventa decisamente imperdibile. Tra Carnevale, special guest e il compleanno dell'Art Director Giancarlo Romano il ritmo è decisamente alto.
Il weekend come sempre inizia il giovedì, il 20 febbraio 2020, con Certe Notti. Dalle 21 si sceglie tra aperitivo, cena a menù guidato e alla carta... più tardi si balla con il sound di Peter K.
Venerdì 21 febbraio invece prima del sound di Peter K per il party Scent of a Woman, profumo di donna, torna l'ormai conosciuta Cena Cantata. E' una festa perfetta per cantare con Manuel Manima e Giancarlo Romano, godersi i grandi piatti del Pelledoca (dove si può sempre mangiare alla carta).
Riassumendo, al Pelledoca music & restaurant Milano si continua a ballare forte con Peter K (dj resident) e l'energia di Giancarlo Romano, vocalist ed art director del locale. Ogni giovedì, venerdì e sabato sera, dall'aperitivo a notte fonda. Chi ha voglia di sapere cosa si balla e cosa si canta (perché al Pelledoca si canta molto, eccome!) può dare un'occhiata qui sotto, che ci sono diverse anticipazioni.
Sabato 22 febbraio invece ecco il compleanno dell'Art Director Giancarlo Romano. Compie quarant'anni, un compleanno importante... Dopo una cena a cinque stelle, da mezzanotte Happy B-Day Party, una serata piena di Sorprese con tanti amici e ospiti in console insieme a Peter K. Il sound è pop dance, house, tech house, electronic, reggaeton e molto altro ancora.
Pelledoca Milano - Music & Restaurant, i top party a fine febbraio 2020
gio 20/02 Certe Notti Aperitivo o Cena & dj set
ven 21/02 Cena Cantata + dj set @ Pelledoca Milano
sab 22/2 Happy Birthday Giancarlo Romano!
gio 27/02 Certe Notti Aperitivo o Cena & dj set
ven 28/2 Cena Cantata + Marco Carpentieri @ Pelledoca Milano
sab 29/2 Dinner + Carnival Party con Renée la Bulgara @ Pelledoca Milano
Pelledoca Milano - Music & Restaurant
http://www.pelledoca.org
https://www.facebook.com/PELLEDOCAMILANO
Viale Forlanini, 121 - 20134 Milano
info e prenotazioni 027560225
Tutti i dettagli (orari, prezzi, etc) sulla pagina Facebook di Pelledoca - Milano nella sezione Eventi
https://www.facebook.com/pg/PELLEDOCAMILANO/events/
MEDIA INFO PHOTO HI RES
http://www.lorenzotiezzi.it/lorenzotiezzi.it/pelledoca_milano.html
Che si balla al Pelledoca music & Restaurant Milano ogni settimana in questo autunno / inverno 2019/20? Il giovedì sera è Certe Notti: ci si rilassa ascoltando e ballando soprattutto musica anni '80 e '90, scegliendo tra cena servita ed happy hour (drink & buffet). Il venerdì invece è il momento dell'ormai amatissima Cena Cantata, animata dai resident del Pelledoca (Giancarlo Romano voice e Peter K in console) e dall'energia di Manuel Manima. Più tardi la festa diventa Scent of a Woman, un viaggio nella musica che fa battere il tempo (e il cuore). Ogni sabato al Pelledoca è Saturday Night: spesso si alternano con lo staff del Pelledoca grandi ospiti dal panorama italiano e internazionale.
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Shade Music Festival 2018 @ Fiera di Bergamo. Sabato 2 giugno sul palco ci sono Marco Carola, Apollonia, Chris Liebing, Green Velvet, Ilario Alicante, Marco Faraone, Mihalis Safras
Shade Music Festival, il one day event dedicato alla migliore elettronica internazionale, arriva alla sua quarta edizione ed il 2 giugno 2018 fa ballare la Fiera di Bergamo. Shade è un festival ormai consolidato nel panorama italiano e mette insieme i beat più ricercati: ben 12 ore di musica (dalle 16 alle 4 del mattino) con una line up formata solo da grandi talenti internazionali. La location è enorme, pronta ad ospitare pubblico proveniente da tutto il mondo. Shade nel 2018 mette sul palco ben 9 artisti in 7 act diversi.
Dopo aver ospitato negli anni scorsi star assolute come Richie Hawtin, Sven Vath, Nina Kraviz e Loco Dice, il livello dell’edizione 2018 di Shade Music Festival cresce ancora e diventa ancora più internazionale. Da Berlino a Napoli, da Parigi alla Grecia passando per Chicago e la Toscana, gli artisti sul palco provengono da tutto il mondo. Ognuno di loro interpreta a suo modo il ritmo, dando vita a un festival che davvero ha tutte le sfumature del beat.
Sul palco infatti c’è un protagonista assoluto come Marco Carola, ambasciatore globale della techno, uno dei dj più rispettati ed amati al mondo. Originario di Napoli, fin degli anni ‘90 porta il sound della fiorente scena elettronica della sua città in giro per il mondo. Nato nel 1975, è conosciuto per la sua tecnica straordinaria e per un sound potente, personale, mai e poi mai ripetitivo. Marco Carola ha portato ad un livello straordinario anche Music On, una one night globale che prende vita in tutto il mondo e che ogni venerdì fa scatenare il mitico Amnesia di ibiza.
Il 2 giugno alla Fiera di Bergamo per Shade ci sono anche gli Apollonia, uno dei collettivi più stimati in ambito underground e non solo. I set di Shonky, Dan Ghenacia e Dyed Soundorom sono sempre uno spettacolare “back2back2back” in cui il concetto 'un disco a testa’ viene seguito alla lettera per tutta la durata dello show. Hanno fatto ballare club, party e festival di riferimento come DC10 Ibiza, Panorama Bar Berlin, Timewarp, BPM Festival (…).
Sul palco di Shade Music Festival torna poi il tedesco Chris Liebing, uno dei punti di riferimento della scena techno da decenni. Con la sua label CLR (è un acronimo che sta per “Create Learn Realize”, ovvero crea, impara, comprendi) e con dj set sempre diversi, Liebing ogni notte crea atmosfere e ritmici unici, sempre e comunque innovativi. Come se non bastasse continua a lanciare nuove sonorità e nuovi talenti.
Nel line up del festival c’è anche l’americano Green Velvet. Da oltre venticinque anni è una vera leggenda dell'industria musicale, un innovatore e da sempre pure uno dei dj più hot… La sua cresta verde è simbolo di divertimento, ritmo e ottima musica da ballo. Originario dei sobborghi di Chicago, Curtis Jones (questo il suo vero nome) ha contribuito a far si che la sua città sia da sempre sulla mappa della musica house.
Sul palco c’è anche un altro italiano, il livornese Ilario Alicante. Già enfant prodige del clubbing mondiale (ha fatto ballare il mitico Time Warp a soli vent’anni), si esibisce con costanza in tutto il mondo. La sua label Virgo è ormai un riferimento internazionale, così come i suoi dj set. Nell'estate 2018, ad esempio, a Ibiza è protagonista in tre dei top club dell’isola (Pacha con Cocoon, Amnesia, Ushuaia)
Un altro dei nomi di punta è poi quello di Marco Faraone. Toscano, figlio d'arte (suo padre negli anni '80 faceva il dj), è spesso in console all’Amnesia per Music On, la one night di Marco Carola. Ha esordito in console a soli 14 anni e la sua carriera è decollata grazie ad una lunga residenza al Tenax di Firenze. Oggi fa ballare con costanza festival e club di riferimento in tutto il pianeta (Tomorrowland, Panorama Bar, BPM Mexico, etc).
Mihalis Safras arriva invece dalla Grecia ed è uno dei personaggi di culto in maggiore ascesa nel mondo. Legato da sempre alla musica house ed al vinile è da anni uno dei produttori più presenti nelle classifiche di riferimento (Beatport, Resident Advisor).
Shade Music Festival è grande evento e l’impatto sonoro e multimediale di ogni performance è notevole. Come nelle scorse edizioni, gli organizzatori hanno però pensato anche al relax di chi vuol godersi davvero tutte quante le 12 ore dell’evento. Ci sono due ampie zone ristoro, un’area relax e ben 800 posti a sedere, per oltre 1500 mq al coperto.
Chi vive lontano da Bergamo può utilizzare un servizio di bus operativo da tante regioni italiane. Se lo desidera, può anche soggiornare in hotel convenzionati a prezzo speciale. Inoltre Shade offre un servizio continuo di bus navetta che collega il festival con la stazione di Bergamo, dalle 15 alle 5 del mattino.
Le tipologie di biglietti sono diverse. Accanto allo Standard Ticket (33€ + diritto di prevendita), c’è l’All Inclusive Vip Ticket (65€ + dp), che prevede tanti benefit (l’accesso all’area ViP, ingresso privilegiato con cassa riservata, servizio guardaroba, due drink, un buono pasto) e pure il Backstage - Palco Ticket pensato per chi vuol vivere l’evento dalla parte degli artisti (85€ + dp, accesso all’area Palco - Backstage, ingresso privilegiato con cassa riservata, backstage bar ad uso esclusivo). I gruppi di amici possono poi scegliere di vivere l’evento al loro tavolo, nel privè.
Chi compie 18 anni nel 2018, può infine utilizzare il Bonus Cultura per godersi gratis Shade. Basta registrarsi su www.18app.it.
SHADE MUSIC FESTIVAL
TUTTE LE SFUMATURE DEL BEAT
FIERA DI BERGAMO
02 GIUGNO 2018 04.00 P.M. / 04.00 A.M.
Fiera di Bergamo, via Lunga (Bergamo)
Standard Ticket 33€ + dp All Inclusive Vip ticket 65€ + dp Backstage - Palco Ticket 85€ + dp
Sponsor
Red Bull, Ceres, Jägermeister, McDonalds
Partner
Ente Fiera Promoberg, One Dance, Club Magellano
Patrocinio del Comune di Bergamo
Sito: www.shademusicfestival.com
Biglietti: www.shademusicfestival.com/#tickets
Infoline: 3383624803
Facebook: www.facebook.com/shademusicfestival
Evento Facebook (orari, prezzi, dettagli, etc): goo.gl/UeXVPo
Instagram: www.instagram.com/shademusicfestival/
Twitter: https://twitter.com/shadefestival
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..Papa Francesco..stralci della meditazione quotidiana a Casa Santa Marta..vigilanza, servizio, gratuità, sono tre parole da sottolineare, commentando due letture della Liturgia, la prima dal libro dei Maccabei, la seconda dal Vangelo secondo Luca, il cui tema comune è la purificazione del tempio..Come Giuda e i suoi fratelli riconsacrarono il tempio profanato dai pagani, così Gesù scaccia i mercanti dalla casa del Signore..Ma come si fa a rendere puro il tempio di Dio?..Attraverso la vigilanza, il servizio, e la gratuità..il più importante tempio di Dio è dentro il nostro cuore, dentro di noi abita lo Spirito Santo..Ma cosa succede nel mio cuore?..Ho imparato a vigilare dentro di me, perché il tempio del mio cuore sia solo per lo Spirito Santo?..Purificare il tempio, il tempio interiore, e vigilare..Stai attento, stai attenta, cosa succede nel tuo cuore?..Chi viene, chi va..Quali sono i tuoi sentimenti, le tue idee?..tu parli con lo Spirito Santo?..Vigilare..Stare attenti a cosa succede nel tempio nostro, dentro di noi..Gesù è presente in modo speciale negli ammalati, in quelli che soffrono..E io mi domando..so custodire quel tempio?..Mi prendo cura del tempio con il mio servizio?..Mi avvicino per aiutare, consolare quelli che hanno bisogno?..Purificare, dunque, il tempio che sono gli altri..E, quando noi ci avviciniamo a prestare un servizio, ad aiutare, assomigliamo a Gesù, che è lì dentro..il terzo atteggiamento è la gratuità..quante volte con tristezza entriamo in un tempio, in una parrocchia..e non sappiamo se siamo nella casa di Dio o in un supermercato..Ci sono lì i commerci, c'è la lista dei prezzi, manca la gratuità..E Dio ci ha salvato gratuitamente, non ci ha fatto pagare nulla..ma è necessario avere dei soldi, per mandare avanti le strutture, mantenere i sacerdoti, etc...Tu dà la gratuità e Dio farà il resto..Dio farà quello che manca..Le nostre chiese, allora, siano chiese di servizio, chiese gratuite..
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Gardaland il luogo di divertimento primo in Italia
Con i nostri viaggi, cerchiamo sempre di portarvi un po’ in giro per il globo, ricercando anche nella nostra bella Italia in lungo e in largo. Proprio oggi è uno di quei giorni in cui restiamo a ‘casa’ e vi portiamo in viaggio nel luogo del divertimento N.1 in Italia, Gardaland.
Il Parco Divertimenti N.1 in Italia, ha infatti in serbo per i suoi ospiti tantissime sorprese per la stagione estiva. A Gardaland quest’anno The Nigh is Magic, è proprio i caso di dirlo.
Fino al 10 Settembre infatti, le attrazioni saranno accessibili anche durante la serata, anche quando il sole sarà ormai tramontato.
The Night is Magic, sarà proprio il filo conduttore della stagione estiva del Parco
Gardaland prolunga il suo orario di apertura sino alle 23.00; 5 ore in più di eccezionale divertimento rese suggestive da attrazioni illuminate che creano un’atmosfera fantastica.
Gli eventi che faranno si che queste notti siano davvero ‘Magic’ sono tanti e dai contenuti più disparati: Notte Bianca, Happy Birthday Gardaland e Alegria Latina, saranno il leitmotiv dell’estate di Gardaland.
Alegria Latina, la novità assoluta del 2017
Novità assoluta per l’estate 2017 è Alegria Latina. Fino al 30 luglio, dalle 10.00 alle 23.00, il ritmo musicale del Sud America scorrerà lungo le rive del Lago di Garda per portare ovunque quell’aria di festa e di allegria tipiche della cultura latina: bachata, tango, samba, chachacha, rumba, colori e addobbi tipici latini si riverseranno lungo il Lago.
Artisti e ballerini di Cores da Bahia, a partire dalle 18.00, mettono in scena performance che abbinano arte circense e danze brasiliane.
Ogni sera, a partire dalle 18.30, la Banda del Sur suona dal vivo. The Night is Magic non è soltanto questo, il ‘contagio’ si dilaga ovunque nel Parco e la musica messicana invade tutto il Villaggio West. Presso l’Hacienda Miguel, l’allegria di un quartetto di Mariachi fa ballare e divertire tutti gli ospiti che possono anche trovare sfiziosi e originali piatti tipici messicani: nachos, fagioli e tortillas, crocchette di pollo, gustose patate e ottime insalate con fajitas di pollo.
Chi invece dovesse preferire il passionale tango argentino, non può perdere l’esibizione di due splendide coppie di ballerini che ogni sera, presso l’Arena Hawaii, si esibiscono in coinvolgenti movimenti.
Ogni sera inoltre, alle 19.30, l’imperdibile e coloratissima Alegria Latina Parade, propone una bellissima sfilata di tutti gli artisti che attraversando le vie del le vie del Parco trascinano tutti in allegri balli. Date da non perdere sono Sabato 22 e 29 Luglio, dove il gruppo dei Forteza, riempirà le vie del Parco con il ritmo travolgente delle percussioni brasiliane.
Happy Birthday!
Altra data importante da segnare sul calendario è la serata di Sabato 29 luglio: Gardaland festeggia il suo 42° compleanno con Happy Birthday Gardaland; Un evento ricco di musica, sfilate e show che andranno dalle 10 del mattino fino alle 3 di notte per spegnere insieme agli ospiti le 42 candeline e augurare buon compleanno.
Il costo del biglietto di ingresso, a partire dalle 18.00, è di 25 euro a persona, acquistabile anche online.
‘Divertirsi’ anche con gusto
Divertirsi si, ma anche con gusto. Gardaland offre anche una vasta gamma di ristorazione molto sfiziosa e gustosa. Particolarmente sfizioso è il nuovo T-REXtaurant, un originale grill & steak per una vera e propria esperienza culinaria di tipo ‘giurassico’
Affascinante è anche il nuovo Aladino Coffee Bar; Il cui tema è ispirato al racconto omonimo. I nuovi ristoranti, vanno ad aggiungersi a Sushi Restaurant, unico a livello europeo per un Parco a Tema, al Chiosco Vegano, dedicato alle nuove tendenze del food come il “vegan style”, la trattoria Capitan Hook e al Ristorante Corsaro Nero, quest’ultimo con una nuova stupenda sala ricavata dal ponte di una nave.
Sono ormai più di 25 i punti ristorazione nel Parco, tutti estremamente variegati e diversi tra loro per proposte e ambientazione; A dimostrazione sia dell’alto livello raggiunto dal Parco sia dell’estrema attenzione nei confronti di un pubblico sempre più diversificato ed esigente.
Gardaland Sea Life Aquarium
Gardaland SEA LIFE Aquarium, unisce il divertimento alla sensibilizzazione verso l’ecosistema marino e molto importante, all’educazione alla salvaguardia dei mari.
40 vasche tematiche a misura di bambino, con oblò e cupole, fatte per stupirli e da dove poter ammirare da vicino oltre 5.000 straordinarie creature marine di 100 diverse specie.
Novità del 2017 è l’ambiente della Foresta Amazzonica; Una stanza dove è stato ricreato l’ambiente originale amazzonico con piante acquatiche e pesci d’acqua dolce tropicali. Ospite di SEA LIFE Aquarium è lo Squalo Chitarra; Conosciuto dagli esperti come Glaucostegus typus, è il re delle acque indo-pacifiche.
Gardanald Resort, un’esperienza davvero speciale
Per godere al meglio la vostra esperienza di divertimento, perché non soggiornare presso uno dei due hotel: Gardaland Hotel e Gardaland Adventure Hotel.
Gardaland Adventure Hotel ad esempio – l’unico hotel interamente a tema in Italia – offre 100 camere appunto a tema con scenografie che richiamano i vari mondi dell’avventura già presenti nel Parco.
Per gli amanti del mondo della fantasia, è invece perfetto Gardaland Hotel; Meraviglioso hotel in stile ‘New England’ dotato di 247 camere.
L’hotel, suddiviso in quattro padiglioni che si affacciano su un suggestivo giardino interno, dispone di numerose camere tematiche declinate in temi diversi: Kung Fu Panda, SEA LIFE, Happy Circus etc.
Durante l’estate, gli ospiti di entrambi gli hotel potranno godere di un piacevole momento di benessere grazie la scenografica Blue Lagoon, una vasta area acquatica di 3.000 mq. con una lussureggiante vegetazione che permette una pausa relax senza dimenticare il divertimento, grazie all’animazione per bambini e adulti proposta tutti i giorni dalle 15.00 alle 17.00.
Gardaland Resort è parte di MERLIN ENTERTAINMENTS plc, leader nell’intrattenimento per famiglie. Numero 1 in Europa e secondo operatore al mondo per numero di visitatori. Per maggiori informazioni www.merlinentertainments.biz.
Speciali pacchetti per vivere Gardaland durante tutta la stagione
Tra i diversi pacchetti offerta di Gardaland Resort ricordiamo “Gardaland All Inclusive” che comprende: pernottamento per 1 notte al Gardaland Hotel, minibar, prima colazione internazionale a buffet presso il Wonder Restaurant, cena a Buffet presso il Wonder Restaurant (bevande escluse), biglietto di ingresso a Gardaland Park e a Gardaland SEA LIFE Aquarium (1 ingresso per persona). Il biglietto consente 1 ingresso a Gardaland Park e 1 ingresso a Gardaland SEA LIFE Aquarium nello stesso giorno o in 2 giorni consecutivi).
Prezzo in camera Classic standard doppia a partire da 468,00 € per notte (2 adulti e 1 bambino dai 3 ai 12 anni).
A Gardaland Adventure Hotel, invece, per ogni camera a tema (Arctic Adventure / Jungle Adventure / Arabian Adventure / Wild West Adventure) è previsto un pacchetto dedicato al mondo preferito. Ciascun pacchetto include, oltre al pernottamento nella stanza prescelta, una ricca colazione a buffet e una speciale cena presso Tutankhamon Restaurant – ristorante interamente a tema e ispirato alle atmosfere dell’antico Egitto – con un menu di tre portate (bevande escluse). Non solo, i bambini saranno accolti con un kit Adventurer di giochi e gadget legati al tema della stanza, per vivere in modo ancora più coinvolgente la tematica scelta; minibar in camera e un biglietto combinato che prevede l’ingresso di un’intera giornata a Gardaland Park e un ingresso all’affascinante Gardaland SEA LIFE Aquarium per ogni persona.
Pacchetto a partire da 400,00 € per notte (2 adulti e 1 bambino dai 3 ai 12 anni). Prezzi suscettibili di variazioni, da verificare sul sito.
Per vivere il Parco durante tutta la giornata, Gardaland propone tantissime offerte online! Su https://tickets.gardaland.it è possibile acquistare un biglietto ad un prezzo super scontato scegliendo con 7 giorni di anticipo la data della visita. Sono inoltre disponibili convenientissimi biglietti famiglia per nuclei di 3, 4 e 5 persone con bambini inferiori ai 10 anni.
Buon Divertimento!
Luca Ferri
Maggiori Info www.gardaland.it www.gardalandsealife.it www.gardalandhotel.it https://tickets.gardaland.it SOCIAL FB
Gardaland, the Night is Magic Gardaland il luogo di divertimento primo in Italia Con i nostri viaggi, cerchiamo sempre di portarvi un po’ in giro per il globo, ricercando anche nella nostra bella Italia in lungo e in largo.
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Star-Crossed Myth » Huedhaut
Happy Birthday Nongu! ❤
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Pelledoca Milano, ecco cosa si balla: 6/2 Certe Notti, 7/2 Happy Birthday Biagio D'Anelli 8/2 Jack Mazzoni
Che si balla al Pelledoca, epicentro del divertimento a Milano, a due passi da Linate e già da un'altra parte, nel verde del Parco Forlanini, un luogo perfetto per rilassarsi in ogni stagione?
Il weekend come sempre inizia il giovedì, il 6 febbraio 2020, con Certe Notti. Dalle 21 si sceglie tra aperitivo, cena a menù guidato e alla carta... più tardi si balla con il sound di Peter K.
Venerdì 7 febbraio al Pelledoca c'è un compleanno decisamente "up": Happy Birthday Biagio D'Anelli, protagonista con Giancarlo Romano, art director e voce del Belli & Monelli VIP Party. Personaggi televisivi e colorati, tutti insieme a far festa al Pelledoca, dove il party inizia come ogni venerdì da una scatenata Cena Cantata
Sabato 8 febbraio invece il sound, oltre che del consolidato dj resident Peter K, è quello di Jack Mazzoni. Ben 91.000 fan su Facebook, decisamente estroverso, con oltre 100 milioni di views su YouTube e 10 milioni di streaming su Spotify Jack è uno degli artisti dance piu' amati e seguiti in Europa. Remixer per grandissimi artisti come Sean Paul, Sak Noel, Juan Magan, Alexandra Stan, Inna, Daddy Yankee e Dj Antonie (...), ha pure confezionato un brano importante come "Booma Ye".
Riassumendo, al Pelledoca music & restaurant Milano si continua a ballare forte con Peter K (dj resident) e l'energia di Giancarlo Romano, vocalist ed art director del locale. Ogni giovedì, venerdì e sabato sera, dall'aperitivo a notte fonda. Chi ha voglia di sapere cosa si balla e cosa si canta (perché al Pelledoca si canta molto, eccome!) può dare un'occhiata qui sotto, che ci sono diverse anticipazioni.
Pelledoca Milano - Music & Restaurant, i top party a febbraio 2020
gio 06/02 Certe Notti Aperitivo o Cena & dj set ven 07/02 Cena Cantata + Happy Birthday Biagio D'Anelli / Belli & Monelli VIP Party @ Pelledoca Milano sab 08/02 Dinner + Jack Mazzoni @ Pelledoca Milano
gio 13/02 Certe Notti Aperitivo o Cena & dj set ven 14/02 Cena Cantata + San Valentino Party con Luca Dorigo @ Pelledoca Milano sab 15/02 Dinner + Isola Beach party feat. Nervestrain @ Pelledoca Milano
gio 20/02 Certe Notti Aperitivo o Cena & dj set ven 21/02 Cena Cantata + dj set @ Pelledoca Milano sab 22/2 Happy Birthday Giancarlo Romano!
gio 27/02 Certe Notti Aperitivo o Cena & dj set ven 28/2 Cena Cantata + Marco Carpentieri @ Pelledoca Milano sab 29/2 Dinner + Carnival Party con Renée la Bulgara @ Pelledoca Milano
Pelledoca Milano - Music & Restaurant
http://www.pelledoca.org https://www.facebook.com/PELLEDOCAMILANO Viale Forlanini, 121 - 20134 Milano info e prenotazioni 027560225
Tutti i dettagli (orari, prezzi, etc) sulla pagina Facebook di Pelledoca - Milano nella sezione Eventi https://www.facebook.com/pg/PELLEDOCAMILANO/events/
MEDIA INFO PHOTO HI RES http://www.lorenzotiezzi.it/lorenzotiezzi.it/pelledoca_milano.html
Che si balla al Pelledoca music & Restaurant Milano ogni settimana in questo autunno / inverno 2019/20 Il giovedì sera è Certe Notti: ci si rilassa ascoltando e ballando soprattutto musica anni '80 e '90, scegliendo tra cena servita ed happy hour (drink & buffet). Il venerdì invece è il momento dell'ormai amatissima Cena Cantata, animata dai resident del Pelledoca (Giancarlo Romano voice e Peter K in console) e dall'energia di Manuel Manima. Più tardi la festa diventa Scent of a Woman, un viaggio nella musica che fa battere il tempo (e il cuore). Ogni sabato al Pelledoca è Saturday Night: spesso si alternano con lo staff del Pelledoca grandi ospiti dal panorama italiano e internazionale.
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