#sono soddisfazioni
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spettriedemoni · 6 months ago
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Ho imparato a risolvere il Cubo dì Rubik.
Ci ho messo un po’ ma una volta capito è una soddisfazione.
Tigrotto ci mette la metà del tempo che ci metto io, invece. Piccolo impertinente.
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valentina-lauricella · 3 months ago
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Dopo tanto tempo finalmente Tumblr ha capito che mi piacciono i piccioni.
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manoomagoo · 2 years ago
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Alla mia veneranda età, ho imparato ad usare le forbici per mancini e non sono mancina.
Il risultato è così così ma che soddisfazione!
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spettriedemoni · 2 years ago
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Io sì.
Dopo la terza seduta mi ha ridato i soldi e mi ha detto: «Non posso fare nulla per lei»
Avete mai provato "uno bravo"?
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deathshallbenomore · 2 years ago
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INDOVINATE CHI DOPO LETTERALMENTE MESI HA PASSATO IL REFERAGGIO (anche il ri-check del referee infame per te solo le lame) E VEDRÀ IL PROPRIO ARTICOLO (fr🏧 ingiustamente bloccato in fase di referaggio) PUBBLICATO?
SÌ.
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acribistica · 2 months ago
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Oggi è valsa la pena fare la solita sfacchinata fino in dipartimento anche solo per incontrare prof S., componente della commissione di laurea, che in corridoio mi ha fermato dicendomi: “Mi ricordo perfettamente [credevo di no]. Le faccio ancora tanti complimenti per il lavoro interessante e coraggioso”. Le glorie di quel giorno continuano quindi a riecheggiare in quell’edificio segnato dalla routine, dalle lungaggini burocratiche, dall’inefficienza, dal vomitevole e ingiustificato disinteresse di molti studenti. D’altronde, si è trattato della stessa persona che nel giorno della discussione ha agito da talpa sotto agli occhi di tutti: mentre esponevo o forse a fine esposizione ha contattato in tempo reale relatore (non presente quel giorno) per dirgli che era il lavoro migliore ascoltato tra tutti. Parallelamente, qualche giorno dopo, lo stesso presidente di quella commissione, estraneo a questo primo giro, mi contattava a sua volta meravigliandosi e complimentandosi per il lavoro svolto. Tornando dunque a oggi, dopo il fatidico e insperato incontro di prof S. mi reco alla mia lezione target e quest’altro docente interagisce solo con me perché nessuno gli dà retta; vuoi per noia, vuoi per totale disinteresse, per stanchezza o timore di sbagliare. In ogni caso è una lezione á deux. Sì, vi ho appena parlato di quattro docenti diversi. Sì, studiare e interfacciarmi con l’istituzione accademica rimane la mia unica fonte di vita per il resto martoriata da un corpo che non mi dà mai mai mai tregua. Neanche a fronte di simili gioie. “Quando ti laureerai ti passeranno tutte le malattie”. Di frasi di sorta sono stati autori anche medici, e medici rinomati e preparati. Questa triennale l’ho strappata al destino. Per questo motivo qualsiasi sua rappresentazione fotografica me ne sembra, dopotutto, un volgarissimo svilimento. Niente avrà sufficiente forza espressiva per raccontare quello che c’è stato dietro a questo primo iter di carriera. E non è di certo il traguardo a poter restituirmi la salute. Certo è invece che portarlo avanti, ampliarne le premesse, vivificarlo è una delle poche cose che mi resti cui appigliarmi. Per il resto ho trent’anni, prospettive di vita e salute obbrobriose, non una 104 o una qualsivoglia attestazione di invalidità, non uno sgravo fiscale (dicasi uno). Ho invece un nucleo familiare in bancarotta causa mia madre che sperpera denaro nell’etere, una famiglia che non fa che aggravare ulteriormente le cose da ogni punto di vista, aggiungendo svilimento allo svilimento quando non anche offese esplicite e danni economicamente tangibili (non oso riportare cifre, ma ce ne sono state a cinque zeri molto di recente). Quindi sì, certo, mi esalto per il fatto che la mia laurea susciti ancora commenti e felicitazioni in chi ne sia stato testimone a due settimane dal suo svolgimento. E quindi sì, forse sperimentare solo sciagure senza un barlume di speranza all’orizzonte rende narcisisti, perché l’alternativa è morire. L’importante, a mio avviso, è che l’eventuale narcisismo o simil-tale si espleti dentro al proprio spazio vitale; per il resto, non vedo che disturbo possa arrecare. In giro si vede di tutto. Un povero cristo martirizzato dall’esistenza che si rintana in un cantuccio a contare le sue pur misere e magre soddisfazioni non mi sembra poi un fenomeno degno di stigma sociale.
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abatelunare · 3 months ago
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Di compensazioni e versanti
L'unico versante dal quale ricavo soddisfazioni reali è quello librario. In questo periodo, fra bookcrossing e usato ho trovato molti libri e molto interessanti. Autori che conosco e che apprezzo. E altri che non conosco ma che si rivelano validi. Non voglio dire che il resto della mia vita faccia schifo. Perché non sarebbe la verità. Io, poi, sono un inguaribie ottimista. Mettiamola così: al momento le soddisfazioni negli altri ambiti sono rare. Anche se qualcosa arriva. E me lo tengo stretto. Devo solo avere pazienza. Anche se sono impaziente. Buonanotte a tutti.
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ragazzoarcano · 25 days ago
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"Perché la mia vita deve essere sempre in salita, Lloyd?"
"Più alti sono gli obiettivi, più aspra è la salita per raggiungerli, sir"
"Sarà... ma per alcuni mi sembra sia tutto così semplice"
"Capita solitamente a chi viene calato dall'alto, sir"
"E noi?"
"Noi abbiamo solo gambe e il coraggio di usarle, sir"
"Questa è tutta fatica da fare, Lloyd"
"No, sir. Sono soddisfazioni da conquistare"
— Simone Tempia
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occhietti · 8 months ago
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Tumblr media
Non ho mai pensato che l'amore
fosse qualcosa di facile.
Non l'ho mai pensato perché, tutto ciò che mi ha reso felice nella vita (e non solo per ciò che riguarda i rapporti e i sentimenti), ha richiesto impegno, determinazione, costanza.
Quasi nulla mi è arrivato subito... per magia.
Sarà che le più grandi soddisfazioni, le più immense gioie, sono il risultato di un percorso dove vince chi non molla.
"Vincere" magari non è sempre quello che più vorremmo (si vince anche accettando una sconfitta!), ma se ci siamo messi in gioco e non ci siamo risparmiati... beh... siamo già l'orgoglio di noi stessi.
Anche quando ci si innamora...
beh... non è mica un traguardo!
Tutt'al più è una partenza.
Una partenza del cuore,
dove tutto è un incognita e dove accettare che noi non bastiamo a noi stessi è già di per sé non facile traguardo.
Anche nei meravigliosi casi di reciproco riconoscersi, il piccolo miracolo è solo inizio.
Così non pensate che "facile" sia una situazione più di un'altra, una storia più di un'altra, una vita più di un'altra...
Anche a chi la felicità è caduta dal cielo, poi se l'è dovuta conservare. Accettarlo è presupposto per vivere nella realtà in piena consapevolezza.
Se facile e felice fossero sinonimi,
non avrebbero una lettera di differenza.
- Letizia Cherubino, Se non t’incontro nei sogni, ti vengo a cercare
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davidewblog · 2 months ago
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L'università a volte da soddisfazioni enormi, magari dopo lunghi periodi di stress.
Una delle studentesse con cui vivo, Violetta, ha passato un esame parziale, la prima parte di uno degli esami più difficili del suo corso di laurea, ed è felice da non potersi trattenere.
Ci ha messo moltissimo tempo a prepararlo, ed era molto insicura, anche se io le dicevo che si sentiva insicura proprio perché era preparata, che quelli erano i dubbi che vengono proprio a chi ha studiato.
E infatti lo ha passato con un bel voto, e ora per la seconda parte dell'esame, tra un mese, andrà molto più fiduciosa, ma neanche ci sta pensando, è troppo contenta per questo risultato.
Quando lei è felice, raggiunge anche la massima bellezza di aspetto. Non che non lo sia sempre, ma in questi casi lo è ancora di più. La pelle perfettamente liscia e vellutata, i capelli leggeri, gli occhi limpidi e sereni, perfino la forma del seno sembra cambiare ed essere ancora più proporzionata, ma quella magari lo è sempre ed è solo una mia impressione che lo sia di più. La voce serena, la voglia di parlare di cose leggere.
Sono tutte cose con cui trasmette anche a me il suo benessere, e anche se io non ho dato ora nessun esame, mi sento come se avessi superato il quel parziale.
È incredibile, davvero, devo ringraziare l'Università che può produrre nelle persone queste sensazioni.
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frammenti--di--cuore · 4 months ago
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ma forse lo sai che alla fine non è così stupido credere in qualcosa e farlo fino alla fine, anche quando tutto ti urla di andare via e cambiare direzione? Forse e dico FORSE, ha senso credere in qualcosa di folle anche quando non ci crede nessuno, soprattutto quando non ci crede nessuno. Ci sono sorrisi e abbracci che si prendono tutti, felicità già attese che aspettano un po' tutti, dimostrazioni banali che in un modo o nell'altro chiunque può riuscire a raggiungere. Ci sono invece vittorie che sono per pochi, soddisfazioni, dimostrazioni, gioie immense che portano il nome di pochi scritto sopra. Ci sono giornate che attendono te e solo te, tramonti da vivere che sono tuoi da sempre anche se non lo sai. Probabilmente ha senso crederci ancora, crederci nonostante sembri quasi una bugia. Probabilmente ci credo solo io, perché quello che è lì ad attendermi dall'altro lato, travestito da illusione, è una realtà creata su misura per me.
zoe, e se non ci credo io non può farlo nessuno
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animadiicristallo · 14 days ago
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non so se sono l'unica, ma in questo periodo mi sto liberando di ciò che appartiene al passato, osservando le persone con occhi nuovi e cercando costantemente ispirazioni nuove. E devo dire che mi sta dando grandi soddisfazioni.
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mandorloinfiore · 8 months ago
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stamattina mi sono guardata allo specchio e mi sono detta che alla fine, tutto sommato mi piaccio. sono contenta delle modifiche del tempo sul mio corpo, nonostante la pressione che ci sia in giro su questo argomento, mi sento una persona normale. vorrei dire alla me adolescente che non è necessario e per niente utile preoccuparsi dell'aspetto fisico. di coltivare di più la propria spontaneità che alla lunga fa sentire meglio e dà molte più soddisfazioni nelle relazioni.
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deathshallbenomore · 2 years ago
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madonna mi devo alzare alle sei perché dobbiamo andare a redacted voglio: appiccare il fuoco
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perpassareiltempo · 7 months ago
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Tuttavia, tutti noi abbiamo bisogno di un’evasione. Le ore sono lunghe e bisogna riempirle in un modo o nel altro fino alla morte. E, semplicemente, non si trovano tante soddisfazioni e tante emozioni in giro. Le cose diventano quasi subito piatte e insopportabili. Ci svegliamo al mattino, tiriamo i piedi fuori dalle lenzuola, li posiamo sul pavimento e pensiamo: ah, merda, e adesso?
Charles Bukowski
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canesenzafissadimora · 1 month ago
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“Lloyd, è vero che più grande è la fatica e maggiori sono le soddisfazioni?”
“No, sir. Maggiore è la fatica e più grande è la stanchezza.”
“E le soddisfazioni?”
“Non sono un premio, ma un carburante per raggiungere un traguardo più grande”
“Essere meno stanchi, Lloyd?”
“Mantenersi inarrestabili, sir”
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