#sono io la mia priorità
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Un nuovo inizio... cerca di amarti Angela senza soffocare nei tuoi pensieri, il passato è passato perché doveva essere tale sennò sarebbe presente e futuro lascialo andare anche dalla tua testa, so che puoi farcela, e quando vedi tutto buio attorno a te ti prego cerca sempre una luce, una speranza, un raggio di gioia per respirare ancora, non avere paura di chiudere gli occhi e riposarti perché c'è sempre una nuova alba che ti aspetta, un nuovo giorno in cui prendere le redini della tua vita, un passetto alla volta raggiungerai i tuoi obiettivi e sogni e troverai la strada giusta per te, non disperare se ora non ancora sai quale sia.
#pensieri per la testa#persa tra i miei pensieri#propositi per il nuovo anno#benvenuto 2024#presente#futuro#vita#nuovo inizio#buon anno nuovo#happy new year#lasciare andare il passato#vivere il presente#il qui e ora#foto#fotografia#scatto fotografico#sono io la mia priorità#questa è la mia vita#sogni#obiettivi#desideri#respira#luna#moon#moonset#cielo notturno#cara me#Capodanno
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È molto strano perché mi piace tanto inserire foto e ovviamente l'editing è tremendo, ma non riesco più a farne tante con disinvoltura e non so perché.
Comunque: oggi ho sentito la psicologa e lei è molto contenta di rivederci e anche io e mi ha detto di fare un diario e direi che su quello ci siamo, poi sicuramente dovremmo stabilire un'ordine di priorità sulle cose da affrontare perché c'è tanto di cui parlare
In queste settimane ho fatto tanti dolci e i miei rotolini alla cannella non hanno lievitato perché il lievito fresco ha fatto i capricci e ci ho sofferto un po'
È molto molto molto difficile studiare e avere una routine, ma vorrei dormire più presto e riuscire ad aggiustare qualcosa in questa routine. La prossima settimana verrà la mia famiglia e verranno tutti che è un grande stress e mi chiedo come facciano a non capirlo. Ho anche un progetto di laboratorio da fare in quei giorni e sarà un casino
Una mia amica storica ha trovato casa e sono così contenta per lei anche perché è in un quartiere a cui vogliamo bene e iniziare in nuovo capitolo della nostra vita insieme riempie il cuore. Ho visto la sua famiglia e abbiamo parlato e forse un po' mi sono sentita socialmente accettabile.
Ho imparato da lei a indossare i turbanti ed è benissimooo ora i miei capelli sono salvi dall'essere toccati dalle mie mani ossessive stressate
Sto leggendo e ho riorganizzato la libreria e il comodino perché con la mia famiglia arriveranno delle nuove cose di casa, soprattutto libri. Sto finendo gita al faro ed è proprio bellissimo e ne avrò nostalgia quando sarà finito, qui una citazione essenziale
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La cultura del nulla.
Partirei col dire che oggi che è il giorno della memoria 'corta' ci si è dimenticati di una lezione dura, come detto altre volte non impariamo dai nostri errori, sapendo che l'olocausto non fu solo per gli ebrei ma anche per tutte quelle minoranze che non andavano bene al regime nazista come i nomadi, gli omosessuali e quelli dalla pelle non bianca, ma di norma questo giorno viene considerato solo per gli ebrei. Quei poveri cristi gassati o uccisi male non hanno niente a che fare con quello che sta succedendo adesso tra israele e la palestina, netanyahu e compagnia bella non sono gli stessi, decisamente, e su questo e quello che c'è attorno ci sarebbe molto da dire, ma mi fermo qua perché il post non è dedicato a loro o al massacro che stanno facendo da mesi sotto gli occhi di tutti senza che nessuno che abbia un minimo di voce in capitolo faccia qualcosa.
Ieri si è aperta la stagione che vede Tartu (la città estone dove vivo) come capitale europea della cultura. Sono andato a prendere un caffè con la piccoletta che a fine mese si trasferisce in Svezia e abbiamo visto nel gelo della giornata parecchie persone vestite con i costumi tradizionali e in piazza c'era un palchetto con musica terribile, facevano le prove. Li per li pensavo che è legato a una delle loro celebrazioni, ho letto qualche post del compleanno del paese o qualcosa del genere, ma mi sbagliavo. Poi la sera arrivava da non molto lontano l'eco di musiche tecno e house a volumi esorbitanti e la mia compagna mi ha detto che è iniziato il periodo della cultura. Quale cultura? Questo paese al confine del mondo conosciuto, di fatto non viene mai calcolato nelle statistiche europee, nato da pochissimo, se si considera che si sono liberati dall'unione sovietica nel 91 e che gli anni 90 li hanno passati ad assestarsi, si può capire che in realtà il paese ha più o meno 25 anni, niente se si paragona a paesi europei come il nostro o altri che hanno contribuito alla storia e alla creazione di questa civiltà in declino. Ma in quegli anni i governi hanno puntato sulla tecnologia, avrete sentito che l'Estonia è una piccola silicon valley e fin qua niente da dire se si pensa che alcuni software di successo sono stati creati qua, skype e nod32 in testa, ma quello che hanno fatto è stato creare una società stile americano, degli stati uniti, ma assorbendo la parte peggiore quella del puritanesimo per avere una facciata bella ma con un interno vuoto e spesso orribile. Questo ha influenzato la cultura, ovviamente, che è stata messa da parte per dare al popolo l'idea che il lavoro sia una priorità assoluta e che tutto il resto è superfluo. C'è anche da non sottovalutare l'enorme gap che hanno questi paesi, quelli del ex blocco sovietico, in termini di tempo (furono inglobati nel 1940) e siccome i russi non volevano che niente di occidentale venisse venduto o riprodotto o consumato dai popoli sottomessi ecco che tutto quello che abbiamo avuto noi, a livello culturale artistico e letterario nel bene e nel male, loro non l'hanno visto. Recuperare 50 anni di storia e di cultura mondiale non è facile, anzi è quasi impossibile perché i periodi storici e i cambiamenti sociali e culturali si devono vivere e capire per poi progredire, loro no, una volta liberi hanno preso quello che pochi e avidi personaggi propinarono loro attraverso i media, quindi parecchio mainstream e qualcosa che recuperavano dagli anni precedenti, per farvi un esempio quelli della mia età e più grandi ricordano con amore i nostri cantanti come Toto Cutugno, Al bano e Romina i ricchi e poveri e tutti quelli di quei San Remo primi anni 80, io dico che i russi li torturavano con il festival come battuta ma in pochi la capiscono perché il nostro festival non lo conosce quasi nessuno, è una cosa prettamente nostra e soprattutto poco esportabile. Si può capire da questa piccola storiella come l'interesse per le arti in generale non sia una priorità per l'estone medio, per carità ho conosciuto persone che hanno una buona cultura musicale, visto che sono del ramo, molti conoscono l'arte e così via, ma perché sono anche loro nel campo ed è logico che prendendo una nicchia cercano di esplorarla il più possibile, anche grazie al mezzo internet. Ma mi è capitato anche di parlare con persone che non conoscono neanche i loro di cantanti, non dico nomi astrusi di nicchia stranieri, ma neanche quelli locali che ve li sbattono ovunque in tutte le salse? Questo la dice lunga quanto sia bassissimo l'interesse.
Quindi la domanda è : Quale cultura andate a celebrare in questo periodo visto che siete la città della cultura europea? Se poi considerate che schifate lo straniero e quindi non tollerate altre forme culturali, cosa andate a mostrare? La cultura dell'alcol? O quanto siete copia e incolla fatto male di un mondo che non ha niente a che vedere con l'Europa?
Questo è a grandi linee un paese che sulla carta è moderno e innovatore, ma che se sposti la carta vedi tanto di quel marcio che diresti 'Ok, statevi per fatti vostri per altri 150 anni poi ne riparliamo'. A me non frega molto fra 2 settimane torno in Trinacria per un periodo XY a rigenerarmi da tutto questo e non so neanche se tornerò più a vivere qua, ma questo dipende molto da come si mettono le cose con lei. Da noi si dice "comu finisci si cunta" (quando finisce si racconta). Penso che l'album giusto sia l'immortale capolavoro del Banco
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Mi sono allontanata amandolo, e anche se volevo restare non potevo più farlo, le sue azioni mi dimostravano che non ero la sua priorità, e questo mi feriva sempre di più.
Ho provato in mille modi a fargli capire che mi stava perdendo. Ma forse è quello che voleva, perché mi diceva sempre che esageravo, di non disturbarlo con sciocchezze, che aveva bisogno di pace, che aveva così tanti problemi perché io gli dessi di più. Mi ha fatto capire che avevo bisogno di tranquillità, quelle parole sono state sufficienti per non insistere più. E anche se il processo è stato un po ostile, sono sicura che non ho bisogno nella mia vita di qualcuno che non sappia vedermi come la cosa più grande che gli sia mai successa nella sua vita. Me ne sono andata amandolo, ma è stato l'atto d'amore più puro che mi sia mai dato
Dove non hai priorità, lì non ti ameranno mai.
《Greace Lau》
👗💙💜🎩
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È stata una settimana difficile.
Come avevo accennato, i giapponesi me lo hanno messo nel culo e dallo scorso Venerdì ho cominciato un training sui network, che durerà fino a Giovedi prossimo. Più che training, lo definirei "self-training", dato che l'insegnante è teoricamente a disposizione per eventuali domande, ma non insegna niente, per cui se non sai dove e come si inseriscono i cavi LAN, se non sai quali sono i comandi per creare una vlan ecc, arrivederci e buonanotte. Fortunatamente per me, in questo training c'era un mio coinquilino indiano e una cinese già avviata su queste cose con cui avevo già trascorso i due giorni in sede (anche se non abbiamo fatto un cazzo e non è che avessimo parlato tanto, però comunque ci salutavamo e questo è già tanto in questo paese, posso assicurare), per cui da qualche domanda su qualche dubbio random, siamo passati da essere quattro team da 2 persone a un solo team con tutti dentro e questo ha aiutato tutti a capire, a imparare e a riuscire a fare ciò che ci avevano assegnato di fare in relativamente poco tempo.
La mia routine in questi giorni comincia alle 6:00 del mattino. Prendo il treno pieno zeppo di salaryman e ragazzini che vanno a scuola lontanissimo da casa, sperando con tutto il cuore che qualcuno scenda a fanculo per prendere il suo posto a sedere così dormicchio un altro poco, perchè altrimenti sto 1h e passa in piedi e finisco per chiudere gli occhi così dalla stanchezza. Tutto ciò per arrivare in sede intorno alle 8:30 perché in questo paese se cominci alle 09:00 e arrivi puntuale allo stesso orario, sei in ritardo, dato che alle 09:00 devi solo timbrare ed essere già pronto a lavorare immediatamente. La giornata lavorativa finisce alle 18:00 sempre se non hai nessun meeting per eventuali colloqui (che hanno la priorità sui training) fissati alle 17:30 e che possono prolungarsi anche oltre l'orario stabilito. Prendi il treno, con la stessa speranza di riuscire a trovare un posto per dormicchiare e arrivi alla stazione di casa alle 19:00 circa. Poi vado in palestra per finire alle 21:00/21:30. Mentre torno a casa si fanno le 22:00 e passa e fortunatamente ho avuto l'accortezza di prepararmi tutti i pasti nel weekend così ho solo da scaldarli al microonde per mangiare la cena. Tra cena e chiacchiere generali si fanno quasi sempre le 23:00 o mezzanotte. Il giorno dopo di nuovo sveglia alle sei del mattino con solo 6h di sonno addosso, quando io per funzionare ho bisogno di almeno 8h. Tutto questo, se protratto per tutta la settimana, può far capire quanto poco ho dormito in questi giorni e quanto stanca io possa sentirmi (una notte ho dormito solo 5h).
Eppure questa è la normalità giapponese. Ultimamente mi fa molto ridere vedere su IG post italiani sul burnout, sulla settimana lavorativa corta, sulla tossicità del posto di lavoro e vedere i commenti di tutti che, giustamente, si lamentano. Ma vi dovete considerare privilegiati e fortunati per questo. Perché almeno in Italia esiste un dibattito su questi temi e certe cose hanno cominciato ad essere messe in discussione.
Qui no. Qui non si vede nemmeno l'ombra di un dibattito e di una messa in discussione. È così, funziona così, basta, non ci puoi fare niente. Non ci puoi fare niente se non hai una vita oltre il lavoro, se puoi dormire solo 5/6h a notte ed essere talmente stanco da dormire ogni minuto possibile in treno e se sei in bornout senza manco saperlo. Lo fanno tutti e lo fai anche tu: tutti già pronti alle 7 per aspettare il treno, tutti a dormire sia seduti che in piedi, tutti con la faccia da zombie per raggiungere il posto di lavoro lontano anche 40km da casa. E i treni sono piedi zeppi come l'uovo al mattino - per far capire quanto dire "tutti" significhi letteralmente "tutti" (oltre per far capire che culo possa essere trovare un posto a sedere).
E la mentalità del "è così, basta, non ci puoi fare niente" deriva da un concetto culturale e religioso semplicissimo. Tutto il mondo euro-americano non fa che elogiare il buddismo, specie quello zen. Perché mette al centro l'armonia, la calma dell'anima, l'accettazione stoica del momento presente per poter raggiungere la pace interiore. Ebbene, questa mentalità che sembra essere così affascinante, porta il popolo asiatico ad accogliere passivamente pure la merda di vita che fanno. Non si mette in dubbio più niente, devo solo seguire il flusso, subire passivamente quello che mi succede perché è normale così e perché "non ci posso fare niente".
In giapponese esiste l'espressione 仕方がない (letto: shōganai/shikata ga nai) proprio per dire:"non c'è altro modo" e quindi "non ci puoi fare niente", lo devi fare e basta. E lo dicono praticamente sempre, per tutto: durante il training nessuno ti spiega niente e devi fare tutto da solo? E vabbè, shōganai. La tua vita fa schifo perché è solo lavoro e treno? Shōganai. Il capo ti dà task impossibili che ti fanno rimanere in ufficio fino alle 21? Shōganai. Tante compagnie stanno togliendo lo smartworking perché si sono finalmente accorti che l'emergenza covid è finita? Shōganai.
Ma SHŌGANAI UN CAZZO. Vi dovreste incazzare, dovreste urlare dicendo: no, questa cosa non ha letteralmente senso quindi BASTA, non sono d'accordo, io non la faccio, vaffanculo. E invece loro no. Questi accettano passivamente tutto quello che accade nella loro vita ed è per questo motivo che sono una società arretrata di morti ambulanti che vedono la morte fisica come l'unica via di fuga. Perché non sanno vedere oltre. Perché nessuno glielo ha insegnato.
Quanti padri sto vedendo in questi giorni di mattina alle 7 nel treno e la sera alle 22 per strada e penso: questi quando li vedono la moglie e i figli se tornano alle 22 a casa (che in Giappone è come dire le 24 per gli italiani) dopo le cene aziendali dove spesso si ubriacano pure male? Che senso ha? E i ragazzini persino delle elementari e medie che alle 7 già stanno in strada o sui treni per raggiungere la scuola, i genitori che cazzo hanno nel cervello per preoccuparsi più che i figli vadano nella scuola rinomata piuttosto che pensare alla loro salute mentale?
Ma qua la salute mentale è un altro dibattito che semplicemente non esiste. Si fa così, si è sempre fatto così e non ci si fanno domande perché la loro testa è fatta in modo da non riuscire a vedere una via alternativa. E se da una parte ti verrebbe da dire "Madonna però poverini", dall'altra il suggerimento che mi viene da europea è pure "aò scetati perché se stai come na merda la colpa è pure tua che non fai letteralmente un cazzo per cambiare la situazione".
Per cui al merdoso shōganai giapponese, io ribatto con l'intelligenza italiana del "chi è causa del suo mal, pianga se stesso".
#Giappone#purtroppo sono un popolo di deficienti sottomessi#la loro situazione politica rispecchia perfettamente la loro situazione#poi uno dice voglio vivere in Giappone#voglia di ridere in faccia e di spaccare i denti a sta gente allo stato puro#shoganai#buddismo#vita di merda#spero che finito il training me ne sto a casa altri 3 mesi mannaggia la miseria#my life in tokyo#smettetela di amare questo paese alla follia perché non se lo merita
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Alla fine mi rendo conto che il tipo di amore che cerco è quello che hanno i miei genitori.
Mio padre e mia madre hanno un grande rispetto reciproco l'uno verso l'altro, si danno la giusta priorità e se uno dei due prova disagio su qualcosa o situazione si ascoltano e si vengono incontro a vicenda. Questo è quello che ho sempre osservato!
Il comportamento di mio padre è lo standard che inconsciamente ho sempre ricercato nei ragazzi con cui sono stata e che non avevano. Non mi hanno mai rispettata veramente né trattata con la delicatezza di cui ho bisogno.
Se mio padre tratta da regina mia madre e di conseguenza pure i suoi figli, perché io dovrei accettare di meno?
Forse cerco la massima serietà laddove gli altri chiudono un occhio su certi comportamenti sbagliati? Ebbene chi se ne frega! Quando un giorno mi sposerò vorrò qualcuno che sappia trattarmi ancora meglio dei miei genitori non peggio!
Dobbiamo saper scegliere sempre con saggezza. E che io possa ricordarlo ogni volta che scoppio in lacrime per chiunque non vada bene per me!
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Ricomincio da me
Da oggi sono io la mia priorità
Per troppo tempo ho rimpiazzato l'amore che merito per me stessa donandolo agli altri
Ora basta
Ora inizio ad amarmi un po' di più
Ad affrontarmi a viso aperto senza nascondermi dietro ad un'altra scusa
Dopo una notte insonne a rifletterci sopra
A parlarmi dentro forse per la prima volta senza dare in pasto le parole di conforto ad una figura diversa da me
A dire mi amo, invece di ti amo
Ho deciso che sì è arrivato il momento di una svolta radicale
Sarà un processo complicato perché troppe volte guardando il mio riflesso allo specchio mi sono odiata, ho odiato questa vita che invece è un dono immenso
Devo affrontare le mie paure
Devo fare un passo avanti e poi tanti altri passetti
Devo smetterla di dire che non ho abbastanza tempo perché il tempo lo sto solo buttando
Devo smetterla di legarmi ad un telefono per illudermi di stare meno sola
Devo smetterla di cercare l'approvazione degli altri
Devo smetterla di pensare che non riuscirò più a fidarmi di nessuno dopo questa ennesima batosta
Io sono forte
Mi sto rialzando anche questa volta
E stavolta chi ho davanti sono solo io
Devo riuscire a ricomporre i pezzi del mio cuore e solo amandomi davvero potrò rincollarli tra loro
Devo riuscire a far andare mano nella mano la me bambina con la me adulta
Devo accettarle entrambe
Devo amare entrambe
Perché questa è la mia vita, la mia e di nessun altro
Da oggi sono io la mia priorità.
#pensieri per la testa#persa tra i miei pensieri#me#io#priorità#sono io#vita#la mia vita#amati#amarsi#self love#ricomincio da me#dare una svolta#accettati#apprezzati#sono forte#coraggio
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io ci provo nella vita a essere una persona calma e paziente e gentile ma la gente che mi circonda evidentemente non mi vuole aiutare !!
sfogo sulla vicenda sotto perché non voglio rompere le balle sulla dash con i miei post chilometrici rip
giovedì propongo a delle mie amiche (3) di venire a cena a casa mia. ricevo come risposta da tutte un "ti faccio sapere", nello specifico una mi dice che dovrebbe vedersi con un'altra persona e mi aggiornerà. ieri una di loro mi dice che non ci sarà, mentre da parte delle altre due silenzio stampa. paziento fino alle 16.30 di oggi (per la cena avevo proposto di vederci verso le 19.30 (a gran premio finito perché ci sono pur sempre delle priorità eheh)) e poi, con un po di rodimento, scrivo dicendo che mi avrebbero potuta avvisare se la risposta all'invito era no invece di farmici arrivare per deduzione vista l'ora. tempo un minuto e ricevo subito la prima accusa di voler fare polemica (!!) dall'amica che doveva forse vedersi con un'altra perché lei cito testualmente aveva saputo proprio alle 16.31 che non si sarebbe vista e a breve mi avrebbe avvisata che per la cena ci stava. ora, con tutta la calma del mondo, trovo poco carino avvisare una persona che si deve anche organizzare appunto per la cena , con così poco preavviso come trovo poco carino lasciarmi appesa per parte del pomeriggio non dandomi eventualmente la possibilità di organizzare altro per il sabato (non avrei comunque fatto niente e me ne sarei stata a casa ma è principio !!). a questo punto io rispondo che giovedì mi avrebbe potuta avvisare che sarebbe rimasta in dubbio sulla sua presenza fino all'ultimo perché non ho la palla di vetro e se non ricevo notizie penso che si sia scordata di avvisarmi (tralascio il fatto che con tutto il bene non è che posso stare ad aspettare che finisci di organizzarti con gli altri e poi siccome altri ti danno buca allora vieni a cena ma vabbè). a ciò mi viene detto "vabbè io potevo anche dirtelo però anche tu potevi richiedere conferma" SCUSA ?!?!?!!!??? cioè ti invito giovedì per sabato e pretendi che ne so che venerdì stia di nuovo li a dire "ma quindi ci sei? 👉🏻🥺👈🏻" quando tu mi hai detto che mi avresti aggiornata?? l'impegno lo hai tu, sei tu che non sai se ci sarai, ma sono io che ogni giorno devo chiederti se hai una risposta. ma poi posso capire se tipo faccio l'invito il lunedì per il sabato e allora a metà settimana posso chiedere di nuova una conferma ma da giovedì a sabato c'è bisogno che ti ricordo di averti invitato a cena ma tutto bene ??????!! e poi mi viene detto "la prossima volta se sono in dubbio dirò subito di no" si esatto perché se non si è in grado di gestire gli impegni e si rischia di lasciare appesi gli altri è meglio dire di no o quantomeno non fare le vittime ma vabbè
io davvero ci provo a non fare la puntigliosa però a volte mi sembra proprio che siano cose base cioè essere in dubbio o avere altri impegni è super lecito però ecco venire a sentenziare sul fatto che avvisare alle 16.30 mi deve andare bene perché è il giusto preavviso o pretendere che dopo aver fatto un invito due giorni prima io stia tutti i giorni a chiedere conferma di una presenza mi sembra un po' assurdo poi ovviamente mi viene detto che sono pesante cerco la lite bla bla bla e alla fine i sensi di colpa li fanno venire a me
#cioè lo so che sono pure esagerata#però boh davvero mi sembra certe volte di fare tipo mille passi per organizzare qualcosa#e continuare a vedere le mie amiche#e dall'altra parte ci sia un po' il nulla cosmico
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Chi se non Dio?
Io non so quando se ne rese conto ma appena vide il suo essere umano capì.
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Non è bene che si viva da soli e sta pure scritto che due è meglio di uno.
=📖=
Certo ci sono delle eccezioni alla regola ed io per scelta e, per esempio, sono una di quelle.
Vivere da soli è una cosa da pazzi per l'uomo.
Qualcuno che ami, qualcuno che sia lì qualcun altro che condivida e porti anche i tuoi affanni.
Non voglio affrontare le battaglie, le sofferenze, e i dolori senza di te al mio fianco. Questo era il disegno originale, condividere l'amore insieme.
Noi le eccezioni.
Lontani, ma insieme ci stiamo ugualmente, lei è differente e come me ama Dio e ce lo ha tatuato non solo sulla carne, ma pure scolpito nel cuore.
Noi due valiamo più che lontani e da soli e, sono felice che Dio ci abbia messi insieme. Seppure a distanza, noi, siamo uniti nell'anima e nel cuore. Lei è differente e non ama le apparenze, lei ama sinceramente e in verità. Lei è veramente libera.
"Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi".
Io ribelle e protestante.
Una gran parte della mia vita io l'ho trascorsa percorrendo i tanti cammini e pellegrinaggi di tutta l'Europa per portare testimonianza, della salvezza e dell'amore di Dio per noi. Dunque a meno che pure lei non avesse ricevuto la stessa chiamata e cosi determinata a svolgere tale missione io non credo potessi avere compagna con me che due tre volte l'anno, mi assento per mesi da casa. E avrebbe dovuto condividere la mia stessa fede avendo cosi chiara la scala delle priorità: Dio, lei, me. E viceversa naturalmente. Ecco perchè l'eccezione: una scelta per non crear problemi nè discussioni e non fare ad altri, quel che tu non vorresti fosse fatto a te, ma vale la regola che due è meglio di uno solo e, noi due siamo Uno in Cristo Gesù. Lei è speciale ed è mia amica il mio amore, io l'ammiro e la amo davvero con tutto il cuore.
#ispiratoededicato
(Gv. 8:32 📖)
lan ✍️
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Io sono fatta per camminare, parlare e non per stare ferma, la qual cosa mi provoca la classica reazione di “spelluzzico da compensazione”. Con il tempo, ho imparato a controllare tutto ciò, ma non dovrei percepire di fare un sacrificio per vivere senza tentazioni. Vorrei essere in grado di resistere alle tentazioni senza sentire che sto rinunciando a qualcosa di importante o facendo "sacrifici"...
È mia grande premura far passare il messaggio che in questo tipo di percorso, il vero punto di arrivo non è il dimagrimento, ma il consolidamento di nuove abitudini, nuovi gusti e, ancora meglio, nuove necessità. Si riesce a non ritornare alle abitudini precedenti, perché la sensazione di benessere è tangibile ogni giorno e la sua mancanza è immediata quando alcune abitudini scorrette tentano di ritornare stabili. È il momento in cui uno stile di vita sano non è più un obbligo, è necessità: diventa necessario quel senso di equilibrio dentro e fuori di noi, con le persone e con le cose.
Uscire a fare una passeggiata all'aria aperta mi tranquillizza, mi apre la mente, mi fa vedere quello che perdo nella corsa delle mie giornate. Allora ho capito che mi dovevo davvero fermare: ero uscita dalle mie abitudini e ne dovevo trovare di nuove, perché il tempo è così prezioso!
Così mi sono anzitutto chiesta cosa altro mi mancasse. Dopo un po’ era chiaro: cucinare con calma e poter condividere le mie ricette, recuperare tutte le foto fatte anche in passato nella speranza di aiutare chi ha meno fantasia, leggere, studiare e fare un po’ di sport.
Tutte le nuove abitudini introdotte hanno risvegliato e allietato la mia mente, la voglia di fare e soprattutto la gioia di fare. L’attività fisica, in primo luogo, ha sostituito i due chewingum, che già al quinto giorno non sono più stati necessari, e mi ha confermato che qualcosa nel mio percorso mancava, qualcosa che chiude il cerchio. Ho quindi capito che la ricerca del benessere non si era mai fermata, non si era mai arresa, ma si era alimentata di nuove consapevolezze e si era fortificata. Nel “tempo libero” non avevo cercato il frigorifero ma attività che mi facessero bene al corpo e alla mente.
Ho avuto conferma che il benessere cerca il benessere e si può esprimere nella misura dettata dalle possibilità che abbiamo, o che decidiamo di darci, nei diversi momenti della vita. Io voglio pensare che questo sia l’inizio di una delle fasi di un percorso di benessere strutturato e solido. Mi porterò nell’anima il bagaglio di questi giorni e riorganizzerò i tasselli delle mie priorità. Le mie priorità.
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Un altro anno sta finendo e come ogni anno a fine anno si fanno i bilanci,...si affrontano previsioni...si ammettono sconfitte o delusioni...
La parola che rappresenta di più questo mio 2022 e' consapevolezza...
Mi sono studiata...osservata .. interpretata accettata ed amata.... E' mancato il giudizio che per tanti anni mi ha pervaso atterrandomi....
Quest'anno ho capito di quanta ipocrisia sono circondata e che infondo anche io non sono né migliore ne peggiore di chi mi circonda....Perché comunque tutti noi cerchiamo di raggiungere un posto al sole, che sia serenità... amore....lavoro o tutto insieme....Ed ognuno lo fa con i valori e mezzi che ha e secondo le priorità in cui crede e che vuole raggiungere....E in quanto tali, sono soggettive ed uniche....Se un tempo ambivo a voler bene a tutti ed a non scontentare nessuno... oggi la mia priorità è me stessa. ....Star bene da sola o in compagnia ma solo e soltanto se io lo voglio.... Ho dimenticato la vena poetica dei tramonti rosa con un 'e chi se ne frega' e spesso, di fronte ai lamenti o falsi frasi amorose alzo gli occhi al cielo fo le smorfie dichiarando un sincero 'e sti cazzi'....
Quindi..m riassumendo... nel 2022 credo di essere diventata più umana...ovvero un po' più stronza..a un po' più solitaria un po' più egoista e soprattutto molto ma molto più snob... Snobbo quasi l'intero genere umano.... Tutti pregi che mi mancavano e che vanno ad aggiungersi ai moltissimi che già ho e di cui vado molto fiera.....
Questo 2022 mi e' piaciuto un sacco....
Finito il pippone...mentre mi sto soffiando il naso...auguro comunque a tutti i miei amici e conoscenti...e pure a quelli a cui non sto particolarmente simpatica... un buon fine anno ed ottimo inizio del nuovo. ...L'anno prossimo....quando sarò diventata ancora più stronza..a ci saranno solo dei sonori e sinceri vaffa ....
Con affetto Morgana 🫀
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Priorità e obiettivi.
Ieri dopo il lavoro e visto che non avevo niente da mangiare sono andato al risto-pizzeria italiano, l'unico veramente italiano, che c'è in città a mangiarmi una margherita (la mia pizza preferita) e a fare un giro, così non si sa mai. Dopo la pizza infatti ho girato le vie del centro ma la città era vuota, non c'era un cane, giusto dei ragazzetti punk, i locali erano deserti, alcuni per chiusura settimanale, già, la Domenica. Allora mi sono avviato verso casa e pensavo che questa città è troppo piccola e tranquilla per i miei gusti, lo è sempre stato ah, niente di nuovo, ma prima avevo una priorità, la famiglia, e adesso?
Allora ho pensato a svariate cose in quei 15 minuti a piedi, un pensiero su tutti è "Che cosa ci faccio qua se non ho più quella priorità?". Nel lavoro da sempre, almeno da quando vivo qua, non ho potuto salire di livello, 15 anni a fare lavori base e relative paghe, musicalmente questo paese è morto, ho parlato spesso nei miei post l'assoluta mancanza di luoghi adatti per le band, che come ho detto sono abituati a suonare 2/3, se va bene 4 volte l'anno; certo c'è chi suona di più ma son pochissimi e famosi (sapete come la penso, essere famosi in Estonia è come essere ricchi al monopoli eh).
Fatto sta che mi sono fissato un obiettivo, che è diventata la mia priorità, andare via di qui. Oggi nel giretto triste pomeridiano ho incontrato mia figlia che usciva dal lavoro e le ho fatto compagnia al supermercato, una vera soddisfazione vederla indipendente a 21 anni, tutta suo padre 😊��. Abbiamo parlato di come vanno le cose e le ho detto questa cosa, c'è restata un pò male ma ha capito le motivazioni e non può farci niente perchè è la mia vita, come io non ho mai influenzato la sua e dato sempre carta bianca, il risultato si vede la mia piccina è oramai matura. Per me andare via di qui è importante, ogni angolo di questa città mi ricorda qualcosa, non per forza legato a Maarja, ho ricordi dei più disparati soprattutto quando bevevo come una spugna, Spongebob fatti di lato.
Non ho ancora deciso dove e quando, ma sicuramente dopo l'inverno che mi servirà a riprendermi e a darmi una linea guida per questa nuova vita, una nuova guida, lustrare per bene la musica a 360° e poi andare. C'è anche da dire che per spostarsi di nazione servono i soldini, quindi purtroppo per questo dovrò tirare un pò la cinghia, ma non importa, mi focalizzo su questi aspetti e vado avanti.
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Caro 2023,
sei stato un anno dai mille volti - e nonostante quest’oggi Ti stia dando il Mio addio, devo confessare che non ho ancora ben capito se Ti ho più amato od odiato. Quello che so per certa è che mi hai insegnato e segnato allo stesso tempo, continuando perciò la scia del Tuo predecessore, classificandoti anche Tu come un Anno di transizione e cambiamento, soprattutto di tipo interiore. Ammettendo con una punta di soddisfazione che grazie anche a Te, come già accaduto nel 2022, ho potuto continuare la Mia evoluzione che mi ha portata a valorizzarmi anche esteriormente, provando così ad amarmi di più anche a livello fisico, che da sempre rappresenta uno dei Miei più grossi crucci. Questa stessa evoluzione - rivoluzione mi ha permesso infine di farmi scoprire e riscoprire da chi mi sta intorno. Ci sono stati attimi per questo che non dimenticherò, perché mai come in quei momenti mi sono sentita bellissima ed apprezzata, nonostante le solite imperfezioni, giacché guardata dagli occhi giusti! Ho raggiunto anche se solamente in parte, il Mio obiettivo, quello di dare più spazio a Me Stessa, mettendomi così quasi sempre al Primo Posto. Priorità tra le priorità insomma, perché prima di tutto viene la Mia felicità e al diavolo cosa possono pensare gli altri. Certo continuo a stare attenta a non ferire nessuno facendo però più attenzione a non ferire Me Stessa, che è quello che conta!
Ho sfiorato di raggiungere perfino la tanto agognata indipendenza che l’ho mancata davvero per un soffio e quanto ci sono stata male per questo, per poi convincermi che è così che doveva andare, questo perché evidentemente il Destino ha in serbo qualcos’altro per Me. Ecco la consapevolezza rappresenta un’altra parola chiave per poterti definire. Non sono mancate le solite, assurde ingiustizie che moltissime lacrime mi hanno fatto versare e che ahimè già lo so continueranno a farmi la guerra anche nel 2024, sperando di continuare ad avere la forza necessaria per poterle quantomeno contrastare. Non sono mancati i giorni ove in cui ahimè non mi sono sentita abbastanza, commettendo il gravissimo errore di fare confronti con gli altri dai quali ne uscivo perennemente sconfitta. Lo ammetto in quei giorni mi sono letteralmente odiata, perché odio abbassare la guardia. Ho ritrovato Persone che credevo di aver perduto per sempre, conoscendone pure di nuove, affezionando e riaffezionandomi come al solito. A Tutte Loro va il Mio più sincero e sentito riconoscimento. Ho pure provato a lasciare andare. La Mia volontà di liberarmi da pesi inutili c’è ancora e ci sarà anche nel 2024. Ora Ti saluto.
Caro 2023 sei stato un Anno particolarmente duro ed esplosivo ma Io lo sono stata più di Te, e questa lettera che Ti sto scrivendo lo dimostra.
@elenascrive
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La malattia della settimana scorsa, come è giusto che sia, mi ha fatto "rallentare" e riflettere sui ritmi che sto sostenendo in questi mesi e su alcuni punti di questo lavoro. I ritmi sono molto serrati, ma è anche perché io decido quotidianamente di perseguire la mia passione della palestra, sottraendo ore di riposo e di preparazione pasti - quindi un po' è anche colpa mia.
In quella settimana di malattia e per il discorso ferie ho odiato la mia azienda nella maniera più forte possibile - avrei voluto andarmene via subito. Tuttavia, quando penso a dimettermi nel momento in cui sono nell'azienda che mi è stata assegnata mi sento abbastanza in pace: l'ambiente è multiculturale, il lavoro non è complicato, i colleghi non sono per niente male e ho il caffè e il cappuccino gratis.
Se dovessi pensare a quello che proprio non va è una cosa sola: il viaggio. Perdo praticamente 3h della mia giornata solo per raggiungere e tornare dall'ufficio.
E allora il punto è: devo cambiare lavoro o devo cambiare casa?
Se cambiassi casa e mi avvicinassi a Tokyo potrei, sì, dimezzare i tempi ma perderei l'aiuto all'affitto che attualmente l'azienda mi offre (ovvero mezzo affitto me lo pagano loro per 2 anni) e, cosa più importante, perderei il contatto diretto con tutti gli amici che ho conosciuto qui. È pur vero che so già che prima o poi ci si abbandona, ma è come se non mi sentissi in grado di fare il primo passo (specialmente se si aggiunge al discorso economico). Inoltre, anche questo lavoro nell'attuale azienda potrebbe essere temporaneo e potrei essere spostata da un giorno all'altro.
Quindi che fare? La soluzione sarebbe fare una scala delle priorità e capire cosa fare. Però nel momento in cui mi decido a cambiare casa, sto lì a pensare a quanto mi costerà in più e alla perdita umana che dovrò affrontare (e che forse non sono ancora pronta ad affrontare).
In tutto ciò, ogni tanto mando cv totalmente a caso e questo mi ha portato oggi (che sono in smartworking*) a fare due colloqui con due aziende diversissime tra loro:
- nel primo caso è nell'industria dei viaggi e del turismo. Azienda internazionale solida con 2 giorni a settimana in smart e con 10 giorni di malattia in aggiunta alle ferie retribuite. Tutto molto allettante, se non fosse che mi sono resa conto che il giapponese probabilmente non potrei usarlo più frequentemente come adesso;
- nel secondo, industria dell'insegnamento dell'inglese. Orari un po' strambi e con il lunedì di riposo invece del sabato. In questo caso dovrei praticamente gestire una mini scuola tra genitori e personale per cui il giapponese è richiesto e lo utilizzerei. Poco chiaro il discorso ferie (120 annual leaves che significano? Che leaves sono? Boh).
Non so come andrà a finire (dato che sembrano sempre tutti interessati ma poi ti ghostano). Sebbene l'unica cosa certa che so è che in generale non sento che il mondo IT mi appartenga e che un giorno cambierò campo, ogni volta che comincio a muovermi, tutto quello che lascio indietro diventa evidente e mi mette sempre molta tristezza al punto che vorrei che le cose rimanessero come sono. Sarà sicuramente la paura dell'ignoto...
#qualche decisione però la devo prendere perché sennò in vado in burnout sul serio#my life in tokyo#lavoro#*smartworking solo un venerdì ogni 2 settimane non ci allarmiamo con i benefit
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vista così sembrerebbe una foto qualunque, ma per me è molto più.
Quando la rivedrò mi ricorderò di questo nostro weekend e non potrò che sorridere al solo ricordo.
Perché adesso che ognuno è a casa propria mi rendo conto che a volte la mia testa mi rende insopportabile per me stessa, perché questo senso di inadeguatezza, di paura che tu possa voler di meglio, mi da così tanto fastidio che mi prenderei a schiaffi da sola. Perché poi penso che tu ci sei sempre in fin dei conti, che stasera quando mi hai detto ti amo, io non posso non crederci, perchè non esiste volta in cui tu non me lo dimostri.
E ti amo non sai quanto anche io, che ogni fine settimana insieme a me non basta mai, che dormire e svegliarmi al tuo fianco è il mio concetto di stare bene in assoluto, che persino farti i grattini è diventato un enorme piacere. E a me poi non mi serve andare chissà dove, basta che siamo io e te. Perché più vado avanti più anche solo sfiorarti genera in me qualcosa di così forte che faccio fatica a contenerlo. E quanto vorrei ripeterti che io di te non potrei mai scocciarmi, perché ora che ti ho, che ho visto tutto di te e tu di me, che le nostre anime si sono mischiate, io senza tutto questo non saprei cosa chiedere di migliore alla vita.
Ti prometto che proverò ad essere sempre migliore, che proverò a non farti mai sentire meno amato rispetto al giorno precedente, che vederti felice sarà sempre tra le mie priorità della coppia, e che un giorno spero solo di poter andare a dormire e saperti vicino a me, ogni giorno.
Grazie amore mio. Grazie per avermi trovata. 🤍
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Cara Sara,
Forse è un po’ all’antica scrivere lettere, però mi piace l’idea che questo discorso non svanirà nell’aria e che rimarrà per sempre con te, se lo vorrai…
Tu sei stata la mia ancora, il mio punto di forza, una sorella maggiore, e molto altro ancora. Quando avevo bisogno di un consiglio, di un aiuto o semplicemente di una spalla su cui piangere, tu c’eri sempre, semplicemente oltre la porta di casa mia. Non hai idea di quante volte ho provato paura o ansia a causa di una qualsiasi situazione che stava avvenendo, ma riuscivo a calmarmi semplicemente pensando “c’è Sara qui accanto, se le cose dovessero andare male”. È vero, non sei una maga (o almeno credo), eppure hai sempre avuto le risposte esatte al momento esatto, magicamente sapevi cosa volessi sentirmi dire in quel momento o cosa avessi bisogno di sentirmi dire. Tante volte mi sei venuta incontro, mi hai capita, mi hai accolta tra le tue braccia, e tante altre volte mi hai rimproverata se stavo sbagliando e mi hai fatto capire i miei errori. Sin da quando ero piccola, e ora che sto crescendo ancor di più, sei sempre stata per me un “modello da seguire”, una donna indipendente, forte, bella, altruista, che nonostante le difficoltà della vita aveva sempre il coraggio e la maturità di rialzarsi e andare avanti. Sappiamo entrambe le batoste che hai preso dalla vita, e sicuramente non sono poche, eppure, ognuno di questi brutti momenti ti ha aiutata a fortificarti e a diventare la donna meravigliosa che sei oggi. Il mio più grande desiderio è quello di poterti somigliare almeno un po’; quando sarò grande, spero di avere la tua stessa forza, il tuo stesso coraggio e la tua stessa determinazione.
Ti ringrazio perché in uno dei periodi più bui della mia vita, mi hai mostrato che c’era una via per uscirne, mi hai fatto capire che c’era una vita avanti a me ad attenermi, mi hai mostrato la direzione verso la luce e mi hai guidata. Mi hai amata senza mai chiedermi nulla in cambio, se non fosse stato per te e per la tua famiglia, che rappresentate per me una seconda famiglia, io probabilmente non avrei mai capito cosa significa amare ed essere amati senza alcun secondo fine. Tantissime volte hai nascosto dietro ad un sorriso il tuo dolore, e tutto questo per farmi forza, tante volte nonostante avessi da fare fare mille cose, trovavi sempre del tempo per me, hai sempre messo tutto in stand by per me, mi hai fatto sentire la priorità, ed è bello, sapere che esiste qualcuno al mondo per il quale sei talmente importante, da mettere te al primo posto. Ti sono grata di esistere, perché senza di te la mia vita non sarebbe stata la stessa, e io non sarei stata la stessa, mi hai dato importanti lezioni di vita che custodirò per sempre nel mio cuore e mi hai donato un’ Infinità di meravigliosi ricordi grazie ai quali so che la vita è bella, se la condividi con qualcuno di speciale come te.
Grazie per avermi concesso l’onore di sentirmi partecipe della tua famiglia, grazie per aver amato i miei fratelli come se fossero anche i tuoi.
Grazie per avermi capita, amata, supportata, sopportata, appoggiata, rimproverata, accudita, coccolata.
È vero, il pensiero di non poter semplicemente bussare un campanello quando le cose andranno male o quando andranno bene, o semplicemente perché mi va di vederti, un po’ mi spaventa, però si sapeva che prima o poi questo sarebbe successo, e ci farò sicuramente l’abitudine, ma in questo momento non è molto semplice per me accettarlo.
Sono felicissima per te, perché meriti il meglio dalla vita, ti auguro tanta gioia e tanta felicità, perché una persona pura come te al mondo non esiste. Sappi solo, che se anche non saremo più porta a porta, io sarò ugualmente felice se lo sarai anche tu, infondo come mi hai detto tu un po’ di tempo fa, “io sono la tua sorella maggiore”, è vero, non di sangue, ma per scelta. Io penso che più che una scelta, sia stato il destino a farci incontrare, perché il nostro legame è fortissimo e non ci separeremo mai, la mia mente e il mio cuore saranno sempre dove sarai tu.
Questa non è una lettera di addio, infondo ci continueremo a vedere molto spesso, è solo una lettera per dirti tutto ciò che non ti ho detto e che più volte ho dato per scontato, una lettera di augurio per questo nuovo importantissimo capitolo della tua vita che stai per aprire e una lettera che potrai rileggere quando magari sarai un po’ giù di morale e vorrai sentirti dire belle parole, parole sincere, parole che sappiano cullarti e accarezzarti, pur non essendo nient’altro che un po’ di inchiostro su un foglio bianco.
Commarella mia, ti voglio un mondo di bene, grazie di tutto, grazie grazie grazie, non potrò mai ripagarti per tutto il bene che mi hai donato, te ne sarò eternamente grata.
Per concludere,
ovunque,
per sempre,
io e te,
lontane,
vicine,
con la mente o con il cuore,
rimarremo legate fino all’ultimo battito.
In un’altra vita, se dovesse esserci, mi auguro solo di rincontrarti, perché se ho te al mio fianco, il mondo mi fa meno paura.
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