#soldatini Atlantic
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marcogiovenale · 3 months ago
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pod al popolo #037, esercito alieno, di soldatini atlantic (un ricordo di luca zanini)
Grazie a Luca Zanini per questo ricordo di quando gli eserciti erano solo per gioco. Su Pod al popolo. Il podcast irregolare, ennesimo fail again fail better dell’occidente postremo. Buon ascolto. https://slowforward.net/wp-content/uploads/2024/08/un-ricordo-di-luca-zanini.mp3
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ggiordano13 · 4 years ago
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Siamo Noi, la generazione più felice di sempre. Siamo noi, gli ormai cinquantenni, i nati tra gli inizi degli anni ’60 e la metà degli anni ’70. La Meglio Gioventù. Siamo quelli che erano troppo piccoli per capire la generazione appena prima della nostra, quelli del ’68, della politica e dei movimenti studenteschi. Ancora troppo piccoli per comprendere gli anni di piombo, l’epoca delle brigate rosse e delle stragi del terrosrismo nero. Siamo quelli cresciuti nella libertà assoluta delle estati di quattro mesi, delle lunghe vacanze al mare, del poter giocare ore e ore in strade e nei cortili, delle prime televisioni a colori e i primi cartoni animati. Siamo quelli della radio accesa di Domenica, sulle partite o sul liscio romagnolo, o il Gazzettino Padano. Delle Big Babol e delle cartoline attaccate alle bici con le mollette da bucato. Delle toppe sui jeans e delle merendine del Mulino Bianco. Della Barbie e di Big Jim, dei soldatini Atlantic e Cicciobello, del DolceForno e dei trenini Lima. Dei gelati Eldorado e dei ghiaccioli a 50 lire. Dei Mondiali dell’82 e della formazione dell’Italia a memoria, della Coppa del Mondo vinta come in un Sogno, di Bearzot e Pertini che giocano a scopa. Siamo quelli che andavano a scuola con il grembiule e la cartella sulle spalle, e non ci si aspettava da noi nulla che non fosse di fare i compiti e poi di giocare, sbucciarci le ginocchia senza lamentarci e non metterci nei guai. Nessuno voleva che parlassimo l’Inglese a 7 anni o facessimo yoga. Al massimo una volta a settimana in piscina, giusto per imparare a nuotare. Poi siamo cresciuti, e la nostra adolescenza è arrivata proprio negli anni ’80, con la musica pop, i paninari e il Walkman. Burghy e le spalline imbottite. Madonna e Michael Jackson al Live Aid. Delle telefonate alle prime fidanzate con i gettoni dalle cabine e delle discoteche la domenica pomeriggio. Di Top Gun e Springsteen. Dei Duran Duran e degli Spandau Ballet. Delle gite scolastiche in pullman e delle prime vacanze studio all’estero. E poi c’era l’esame di maturità, e infine per i maschi il servizio militare, 12 mesi lontano da casa, i capelli rasati ... https://www.instagram.com/p/CNrM-8wnynS/?igshid=1p878ilxvvpus
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wineroland-blog · 8 years ago
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Da piccolo mi piacevano gli aerei
Da piccolo mi piacevano gli aerei, per essere più preciso mi piaceva costruire modellini di aeroplani. 
Preferivo gli aerei da guerra, nell’enciclopedia di casa avevo trovato quattro pagine con foto e disegni degli aerei da guerra americani degli anni ‘70. Erano gli anni in cui io ne avevo 10.
I modellini di plastica costavano parecchio, così li costruivo di cartoncino. Li disegnavo in pianta, come se fossero aperti lungo la linea di mezzeria. disegnavo la fusoliera, le ali (doppie, la parte sopra e quella sotto), il timone di coda e gli alettoni. 
Tutto attorno facevo il disegno delle linguette per incollare tra loro i pezzi.
Poi li coloravo con i pastelli e ritagliavo i pezzi, li incollavo usando nastro adesivo trasparente e colla vinicola, la famosa Coccoina di quegli anni, quella con il pennelletto piccolo infilato nel foro centrale del barattolo di metallo.
L’ultimo che costruii fu un B52, che per me fu una sfida.
Le ali erano molto lunghe, ed i motori erano 4 per ognuna, rendendole pesanti ed incurvate verso il basso, come in realtà è quello vero.
Allora usai i bastoncini del gelato, un cremino o un fiordifragola (quelli erano i tipici gelati, negli anni ‘70) per irrobustire la fusoliera, e del cartone per irrobustire le ali, che con lo stecco del cremino sarebbero nuovamente diventate troppo pesanti.
Ci perdevo le giornate, a costruire aerei di carta, che poi usavo per giocare con i soldatini della Atlantic. 
Insomma, tutte queste frasi solo per dire che vorrei ancora avere tempo per continuare a costruire aeroplanini di carta.
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