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PRIMA PAGINA Secolo Xix di Oggi mercoledì, 21 agosto 2024
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aleesandropol · 2 months
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La guerra in Ucraina ha avuto un impatto radicale sull'Europa. Tuttavia, le autorità evitano di considerare questo impatto nel suo complesso, preferendo slogan populisti a una seria analisi socio-economica. Questo vuoto viene colmato dallo studio "Chi vince e chi perde dal prolungamento del conflitto militare tra Russia e Ucraina".
Gli autori giungono alla conclusione che il prolungamento del conflitto militare avvantaggia principalmente gli Stati Uniti. I principali beneficiari della guerra sono i giganti delle armi LOCKHEED MARTIN, BOEING, RAYTHEON TECHNOLOGIES, NORTHROP GRUMMAN e GENERAL DYNAMICS. Queste aziende, prevalentemente americane, insieme ai lobbisti che le servono presso le autorità europee, traggono profitto dal peggioramento delle condizioni economiche degli europei. Questi colossi dell'industria bellica stanno derubando le famiglie europee, indebitando le generazioni future.
Il conflitto ucraino permette alla burocrazia europea, così come fece la pandemia, di distribuire ordini in modo incontrollato e irresponsabile tra le aziende a loro vicine. Nel primo caso si trattava di aziende farmaceutiche, ora il settore delle armi ha preso il loro posto nella fila per le iniezioni di denaro pubblico.
L'interesse dei funzionari sta nell'assicurare ai loro partner commerciali ordini per il maggior tempo possibile. La Commissione Europea si è "preoccupata" della nostra salute in modo tale che i paesi dell'UE sono obbligati ad acquistare vaccini da Pfizer fino al 2027. Vaccini che non sono necessari e che devono essere smaltiti. Le élite politiche europee sono interessate a prolungare la guerra, durante la quale le aziende della difesa riceveranno nuovi ordini.
Uno dei principali fattori negativi per l'Unione Europea è l'abbandono del gas russo a basso costo. Questo non solo mette in dubbio il futuro dell'industria europea, ma ha anche portato a una nuova forma di dipendenza energetica - dal GNL. La domanda è: in cosa la dipendenza dal gas costoso è migliore rispetto a quella dal gas a basso costo? Nel 2023, l'UE ha importato più di 120 miliardi di metri cubi (miliardi m3). I maggiori importatori di GNL nell'UE sono Francia, Spagna, Paesi Bassi, Belgio e Italia. Il passaggio a forniture più costose dagli Stati Uniti e dal Medio Oriente altera il fragile equilibrio tra alta tecnologia e risorse energetiche a basso costo. Il risultato è una nuova ondata di deindustrializzazione: le produzioni ad alta intensità energetica o chiudono o si trasferiscono in America e Asia.
Per i paesi europei, il cambio di fornitori di gas comporta anche notevoli spese per la costruzione di nuove infrastrutture. Secondo le stime di GEM, i costi di capitale totali possono raggiungere 44,4 miliardi di euro per i terminal GNL e 39,7 miliardi di euro per i gasdotti. Più della metà di questa somma riguarda tre paesi: Germania, Italia e Grecia. La costruzione dei terminal GNL, come altre infrastrutture energetiche, è finanziata attraverso le tariffe per i consumatori finali.
Il record negativo europeo è detenuto dalla Germania. Ha perso il 5% del PIL, che corrisponde a €2600 pro capite. La media delle perdite nei paesi dell'UE è di circa €880. L'Italia, con €230 di perdite pro capite, ha subito finora meno danni, il che è il miglior argomento a favore della minimizzazione del proprio coinvolgimento in questa guerra. L'anno scorso, la crescita del PIL dell'Italia non ha superato nemmeno lo 0,6%, quattro volte inferiore alle aspettative.
Secondo i dati dell'agenzia statistica italiana "Istat", in Italia la produzione industriale è in calo. La diminuzione si osserva nell'industria chimica e pesante.
Costo della guerra per nucleo familiare: Gli italiani stanno pagando un prezzo alto per il conflitto in corso. Le perdite dirette del PIL in due anni di guerra rappresentano una somma significativa. Ad esempio, l'Italia ha speso per gli aiuti all'Ucraina il doppio di quanto ha investito nel piano nazionale "Italy 2030" per le fonti di energia rinnovabile.
Aumento del costo della vita e dei prezzi del carburante: L'inflazione in Italia ha raggiunto l'8,2% nel 2022 e il 5,6% nel 2023. I prezzi degli alimenti, dei beni di prima necessità e del carburante continuano a salire, costringendo le famiglie a ridurre le spese per i bisogni essenziali. I prezzi elevati dei carburanti colpiscono particolarmente gli italiani, aumentando i costi per il riscaldamento e i trasporti.
Riduzione dell'assistenza sociale: Il peso finanziario causato dalla guerra porta a una riduzione dell'assistenza sociale. Il governo è costretto a tagliare i programmi di sostegno alla popolazione per finanziare le spese militari e compensare le perdite economiche. Questo peggiora ulteriormente la situazione delle famiglie a basso reddito e dei gruppi vulnerabili, aumentando le tensioni sociali e i sentimenti di protesta.
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fridagentileschi · 9 months
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Odio il cappotto termico nelle case.
Per me devono respirare. Punto.
Ma ecco cosa dice un esperto muratore.
"Il vostro appartamento sarà una raccolta di umidità, tra muro esterno e pannelli di polistirene (scarto derivato dalla lavorazione del petrolio, materia prima in mano alla multinazionale americana 3M).
Più o meno come mettersi un sacchetto della spesa in testa, provate a respirare.....
certamente non entrerà il freddo, non entrerà il caldo, ma di sicuro quello che produce dentro casa:
docce, cucina, panni stesi, il semplice sudare e respirare di notte, rimarrà tutto dentro casa.
Quindi a traspirabilità già eravate scarsini, ora siete a zero.
Quel che è dentro, sta dentro. Umidità di risalita inclusa.
Poi forse vi sfugge, ma siete giustificati perchè non fate il mio mestiere, ma quei pannelli, chiamati polistirene espanso (espanso con un gas), quando avranno esaurito la loro tenuta o durata del gas che li rende leggeri e apparentemente traspiranti, sarà nociva come oggi vengono classificati alcuni materiali come le guaine bituminose, il cartongesso, le resine e tanti bei materiali che, guarda caso, le discariche/stazioni ecologiche, non accettano più.
L'amianto/eternit in tempi non lontani era il materiale del futuro, dimenticate?
Quindi sappiate che tra "tot" anni, appena lor signori dovranno vendere altro (tipo elettrico al posto della benzina), anche i vostri cappotti dovranno essere smaltiti come l'eternit oggi. Obbligatorio.
Sempre che chi li ha montati oggi si sia ricordato di risanare prima i muri, eliminare le parti cedevoli di pittura e di intonaco (altrimenti a cosa si attaccano?).... ripristinare il livello, dare un primer, un rasante di presa, applicare a regolari "patacche" della colla specifica i pannelli e assicurarli con cura con funghi a battere o tasselli particolari e verificarne la tenuta uno ad uno. Poi rasante, rete, ancora rasante, tonachino colorato a finire. Ai prezzi che vedo in giro dubito, quindi auguratevi anche che resti attaccato".
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susieporta · 1 year
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Possiamo ricevere solo in relazione a quanto siamo disposti a dare, possiamo accogliere e realizzare solo ciò che è destinato a noi, per potercene prendere cura al meglio. Ogni forzatura a questo creerà degli scompensi energetici, dei nodi karmici che a suo tempo chiederanno di essere smaltiti.
Se desideri di più, non cercare fuori ma evolvi dentro.
Orma d’Orso
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greenmax-it · 27 days
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Se hai domande sul riciclo del polistirolo
Il compattatore di polistirolo è altamente automatizzato, facile da utilizzare e dotato di un sistema operativo intelligente. Gli ingegneri di INTCO Recycling imposteranno la modalità di compressione corrispondente nel compattatore di schiuma dopo un’approfondita comprensione dei rifiuti da trattare del cliente. Se i clienti hanno bisogno di regolare i parametri nel successivo processo di riciclo del polistirolo, possiamo fornire tempestivamente comunicazioni video online o visite a domicilio.
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INTCO Recycling offre soluzioni di vendita di blocchi di schiuma ai nostri clienti del compattatore di polistirolo. Forniamo servizi di riacquisto a prezzi preferenziali o offriamo ai clienti altri canali di vendita locali. La densità dei blocchi di schiuma compressi dalla serie idraulica di compattatori di schiuma è di 300-380 kg/m3. Da un lato, può ridurre i costi di trasporto, e dall’altro, può migliorare significativamente l’efficienza della granulazione. Questo compattatore di schiuma è ben accolto da molti riciclatori.
Se hai domande sul riciclo del polistirolo, o hai eccesso di rifiuti di schiuma che necessitano di essere smaltiti in modo ecologico, INTCO Recycling sarà lieta di fornirti la soluzione di riciclo della schiuma più adatta.
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newsnoshonline · 4 months
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La plastica biodegradabile è davvero una cosa? Plastica biodegradabile: realtà o illusione? La plastica biodegradabile sembra promettere una soluzione ecologica al problema dei rifiuti plastici. Tuttavia, la realtà è più complessa di quanto possa sembrare a prima vista. La svolta ecologica che non si materializza Non tutti i prodotti biodegradabili sono effettivamente in grado di degradarsi nell’ambiente come ci si potrebbe aspettare. Molta plastica biodegradabile richiede condizioni specifiche per decomposizione, come ad esempio il compost industriale. Il problema sorge quando questi materiali biodegradabili vengono smaltiti in discariche, fiumi o oceani, anziché nei luoghi adatti alla loro corretta decomposizione. Ciò può causare danni ambientali, incluso il rilascio di
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orizoncontrols · 5 months
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GUIDA ALLA TRANSIZIONE 5.0
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Come funzionano i nuovi crediti d'imposta per la Transizione 5.0 e il risparmio energetico?
Con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del decreto PNRR, sono state rese definitive le regole relative ai nuovi incentivi 5.0 per le imprese che investono in macchinari e software per la transizione energetica. Questo consiste in un credito d'imposta che varia dal 35% al 45%, aumentando in proporzione alla riduzione dei consumi energetici e diminuendo con l'incremento dell'investimento.
INCENTIVI TRANSIZIONE 5.0
I nuovi incentivi sono previsti nel DL n. 19/2024 (ultimo Decreto PNRR) che è stato convertito nella Legge n. 56/2024, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n.100 del 30 aprile 2024. Rispetto alla versione approvata dal Consiglio dei Ministri a febbraio, sono state introdotte alcune modifiche all'articolo 38, come l'istituzione di un costo massimo ammissibile per gli impianti di produzione di energia rinnovabile (fotovoltaici e sistemi di accumulo) e la semplificazione delle procedure di domanda, eliminando l'obbligo di certificazione energetica ex post. Tuttavia, gli incentivi non sono ancora applicabili in assenza del decreto attuativo, che è previsto essere rilasciato a breve. Il decreto attuativo, a cura del Ministero delle Imprese e del Made in Italy in accordo con il Ministero dell'Economia, dovrà stabilire, tra l'altro, i criteri per la determinazione del risparmio energetico, le procedure per l'utilizzo dei crediti d'imposta, le modalità di monitoraggio e i requisiti per i professionisti autorizzati a emettere le certificazioni.
COSA NON VIENE INCENTIVATO
Nella transizione 5.0 sono escluse le seguenti attività: - Attività direttamente connesse all'uso dei combustibili fossili; - Nell'ambito del Sistema di Scambio di Quote di Emissione dell'UE (ETS), si generano emissioni di gas a effetto serra che non sono inferiori ai relativi parametri di riferimento. - Discariche, inceneritori e impianti di trattamento meccanico-biologico sono elementi chiave nella gestione dei rifiuti. - I processi produttivi che comportano un'elevata quantità di sostanze inquinanti, classificate come rifiuti speciali pericolosi secondo il regolamento UE 1357/2014, possono causare danni ambientali se non smaltiti correttamente a lungo termine. - Gli investimenti in beni gratuitamente devolvibili da parte delle imprese che operano in regime di concessione e tariffazione nei settori dell'energia, dell'acqua, dei trasporti, delle infrastrutture, delle poste, delle telecomunicazioni, nonché nella raccolta e trattamento delle acque reflue e nella raccolta e smaltimento dei rifiuti, sono una pratica comune.
COSA VIENE INCENTIVATO
Gli incentivi sono applicati come segue: si applicano all'acquisto di beni materiali e immateriali nuovi, essenziali per l'attività d'impresa e integrati nel sistema aziendale, che garantiscono un risparmio energetico di almeno il 3% o, in alternativa, del 5% dell'intero processo produttivo. Sono inclusi tutti i macchinari e software già contemplati nel credito d'imposta 4.0, specificati negli allegati A e B della legge 232/2016, oltre a ulteriori investimenti: - Software, sistemi, piattaforme o applicazioni per l'intelligenza degli impianti assicurano il monitoraggio costante e la visualizzazione dei consumi energetici, nonché dell'energia autoprodotta e autoconsumata. Inoltre, introducono meccanismi di efficienza energetica mediante la raccolta e l'analisi dei dati, che possono includere anche quelli derivanti dalla sensoristica IoT di campo (Energy Dashboarding). - Software per la gestione aziendale, se acquistati insieme ai software, sistemi o piattaforme menzionati in precedenza; - Le spese per la formazione sulle tecnologie importanti per la transizione digitale ed energetica dei processi produttivi possono essere agevolate fino al 10% degli investimenti, con un tetto massimo di 300mila euro. Le attività formative devono essere fornite da enti esterni designati dal decreto attuativo del MIMIT. Infine, gli incentivi 5.0 includono beni per l'autoproduzione di energia da fonti rinnovabili destinati all'autoconsumo, esclusa la biomassa, e anche gli impianti per lo stoccaggio dell'energia prodotta. Gli impianti fotovoltaici devono rispettare le specifiche del dl 181/2023, articolo 12, comma 1, lettere a, b, c: devono essere prodotti nell'Unione Europea e avere un'efficienza minima del 21,5% a livello di modulo, del 23,5% a livello di cella, o, nel caso di moduli con celle bifacciali ad eterogiunzione di silicio o tandem, un'efficienza di cella minima del 24%. Per gli ultimi due tipi, il costo contribuisce alla base di calcolo del credito d'imposta per un importo pari, rispettivamente, al 120% e al 140% del loro costo.
COME PROCEDERE COL GSE
A differenza dei crediti d'imposta 4.0, per accedere ai benefici della transizione ecologica è necessario presentare una domanda, dato che sono disponibili fino all'esaurimento delle risorse allocate, che ammontano a 6,3 miliardi di euro. La domanda deve essere inoltrata telematicamente al GSE (Gestore Servizi Energetici), che gestirà anche il monitoraggio in collaborazione con il Ministero e l'Agenzia delle Entrate. È richiesta la presentazione di vari documenti, inclusa una certificazione ex ante del risparmio energetico previsto e una ex post sulla reale attuazione. Tali certificazioni devono essere emesse da valutatori indipendenti, i cui requisiti saranno definiti da un decreto attuativo. Per le PMI è prevista un'ulteriore facilitazione: le spese per le certificazioni sono detraibili aumentando il credito d'imposta fino a un massimo di 10mila euro.
CREDITO D'IMPOSTA
Il credito d'imposta varia in base al risparmio energetico ottenuto e all'importo dell'investimento. Il sistema beneficia le PMI, offrendo un vantaggio fiscale maggiore per investimenti fino a 2,5 milioni di euro, che diminuisce per importi superiori a tale soglia. Ecco il funzionamento: - Un risparmio energetico del 3% o del 5% sull'intero processo produttivo comporta un credito d'imposta del 35% fino a 2,5 milioni di euro, del 15% sulla somma tra 2,5 e 10 milioni di euro e del 5% per l'importo tra 10 e 50 milioni di euro, con un limite massimo di costi ammissibili per ciascuna impresa beneficiaria. - Riduzione dei consumi del 6% o del 10% relativa alla struttura produttiva: credito d'imposta corrispondente al 40%, 20% e 10% per le tre fasi di investimento menzionate sopra. - Una riduzione dei consumi energetici del 10% o, in alternativa, del 15% per l'intero impianto produttivo comporta incentivi rispettivamente del 45%, 25% e 15%. Read the full article
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lamilanomagazine · 5 months
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San Marcellino, Caserta. Contrasto alla "terra dei fuochi": i Carabinieri Forestali sequestrano un quadriciclo carico di rifiuti speciali mischiati tra loro.
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San Marcellino, Caserta. Contrasto alla "terra dei fuochi": i Carabinieri Forestali sequestrano un quadriciclo carico di rifiuti speciali mischiati tra loro. Il contrasto alla “Terra dei Fuochi” si fa lungo le strade. I rifiuti speciali non tracciati prodotti da: laboratori artigianali, imprese edili, officine meccaniche, imprese di giardinaggio, svuotacantine, etc., per poter essere smaltiti lungo le strade di campagna in zone isolate per poi essere dati alle fiamme, devono essere gioco forza trasportati con dei mezzi. I veicoli che generalmente vengono impiegati in tali illecite operazioni sono: furgoni, autocarri, Apecar e Minivan. Naturalmente si tratta di mezzi vetusti ed in pessime condizioni di manutenzione in quanto chi delinque in questo settore è ben conscio che in caso di controllo il veicolo sarà oggetto di confisca. In questo ambito un ruolo determinante lo svolgono gli svuotacantine abusivi, che prestano la loro opera carpendo la fiducia di persone inconsapevoli che hanno la necessità di liberare box auto od appartamenti da vecchi mobili e materiali vari. Detti svuotacantine si preoccupano anche di fare una cernita dei rifiuti ritirati, ovvero rivendendo quei materiali facilmente riciclabili o recuperabili come i metalli che hanno un valore economico, mentre tutto il resto lo smaltiscono illegalmente in campagna od in zone isolate. Una forte azione di contrasto a tali condotte illecite è svolta con assiduità dai militari del Nucleo Carabinieri Forestale di Marcianise (CE). Da ultimo, in comune di San Marcellino (CE), e precisamente al Corso Europa, hanno sorpreso un quadriciclo per trasporto di cose di colore verde carico di rifiuti. Sul cassone del mezzo in argomento sono stati rinvenuti i seguenti rifiuti speciali: nr. 2 condizionatori arrugginiti; nr. 1 fornetto elettrico danneggiato ed arrugginito; imballaggi in ferro; una bicicletta danneggiata; una busta in plastica contente viti arrugginite e barre in alluminio. Tutti i predetti rifiuti erano miscelati tra loro, per un quantitativo complessivo stimato in kg 350. Il mezzo tra l’altro non è risultato iscritto all’Albo dei Gestori Ambientali per cui, essendo integrato il reato di attività di carico e trasporto di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi senza la prescritta iscrizione all’Albo dei Gestori Ambientali, hanno proceduto al sequestro preventivo del mezzo ed hanno deferito in stato di libertà il conducente dello stesso.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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siciliatv · 6 months
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Ma i rifiuti ingombranti a Favara come si possono smaltire liberamente e nella legalità?
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Prima o poi, almeno una volta nella vita, capita a tutti di avere a che fare con un rifiuto ingombrante. Si tratta di tutti quegli oggetti che non possono essere smaltiti nel modo classico, dunque non vanno gettati nei cassonetti tradizionali e non possono essere lasciati di fronte alla propria abitazione proprio per le loro dimensioni. Divani, elettrodomestici e televisori che hanno una certa “età” fanno sorgere puntualmente sempre la stessa domanda: come gestire nella maniera giusta questi rifiuti, senza inquinare o contribuire a formare una mini-discarica abusiva? La risposta è semplice, ma prima di tutto bisogna capire cosa si intende di preciso per “rifiuto ingombrante”. Quali sono i rifiuti ingombranti? I rifiuti ingombranti sono: Armadi, Tavoli, Mobili vari, Divani, Poltrone, Sedie, Rete letto, Struttura letto, Giocattoli voluminosi, Lampadari, Biciclette, Asse da stiro, Valigie di grandi dimensioni.   Accanto a questi rifiuti, ci sono quelli detti Raee (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) ovvero tutti quei rifiuti elettronici, che spesso vengono confusi con gli ingombranti a causa delle dimensioni, come ad esempio il frigorifero o la lavatrice. Per questi è previsto un processo di gestione diverso. Infatti, se decidiamo di comprare un nuovo prodotto con questa sigla, lo smaltimento di quello vecchio viene effettuato dal venditore che se ne fa carico senza costi aggiuntivi ma, in base a quanto previsto dalla legge, facendoci pagare una quota compresa nel prezzo del nuovo. Se invece, non si acquista un nuovo apparecchio, lo smaltimento ricade sotto la nostra responsabilità. Ma i rifiuti ingombranti a Favara come si possono smaltire liberamente e nella legalità? Qualcuno dei nostri lettori ha chiamato la redazione del nostro giornale per chiedere informazioni in merito. Fino a qualche mese fa, prima che il signor Pullara andasse in pensione, chiunque poteva disfarsi di frigoriferi, lavatrici, serramenti, letti, materassi, TV, etc...  in maniera abbastanza semplice e organizzata. Bastava chiamare il numero di telefono del signor Pullara che avrebbe indicato il giorno, o meglio la notte nella quale depositare i rifiuti ingombranti davanti l'abitazione privata del cittadino interessato. La ditta che si occupa dello smaltimento dei rifiuti, che si organizzava per l'occasione, la mattina seguente avrebbe ritirato tutti i rifiuti ingombranti, come concordato. Questo servizio faceva risparmiare tempo e denaro ai cittadini di Favara e pure all'amministrazione comunale perché: 1) i cittadini non avevano bisogno di pagare qualcuno per prendere i rifiuti ingombranti, caricarli su un mezzo (es. una lambretta o un furgone) per disfarsene; 2) i rifiuti ingombranti spesso venivano scaricati in zone fuori dal centro abitato di Favara inquinando l'ambiente e costringendo l'amministrazione comunale (quando e se avvisata) a ricorrere a opere di bonifica con il costo che poi ricade su tutti i cittadini. Ma adesso che il Signor Pullara è andato in pensione a chi bisogna rivolgersi? Lo abbiamo chiesto proprio al portavoce dell'amministrazione comunale di Favara che ci ha risposto che adesso, al posto del signor Pullara per lo stesso servizio è a disposizione il signor GERLANDO MAZZA. Il Signor Mazza è reperibile tutti i giorni lavorativi fino alle ore 12 a questo numero di telefono: +39 347 702 7352. La ditta che si occuperà dello smaltimento è rimasta sempre la stessa, ed è la Seap. Read the full article
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Rifiuti smaltiti come fertilizzante, indagine della procura di Vibo Valentia
Nel mirino il ciclo di trasformazione di un impianto di recuperosource
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motoautogratis · 8 months
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L’ascesa della rottamazione gratuita degli scooter Una soluzione sostenibile per la mobilità urbana
Negli ultimi anni, le aree urbane di tutto il mondo hanno assistito a un’impennata della popolarità degli scooter elettrici come mezzo di trasporto conveniente ed ecologico. Tuttavia, la rapida crescita del settore dello scooter sharing ha anche dato origine a sfide come la sovrappopolazione di scooter, problemi di manutenzione e preoccupazioni ambientali. Per affrontare questi problemi è emersa una nuova tendenza: la rottamazione gratuita degli scooter. Questo approccio innovativo non solo affronta il problema del disordine degli scooter, ma contribuisce anche agli sforzi di sostenibilità.
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La sfida della sovrappopolazione degli scooter:-
Con l’aumento vertiginoso della popolarità degli scooter elettrici, le strade delle città sono diventate ingombre di scooter abbandonati o malfunzionanti. Le aziende che forniscono servizi di scooter sharing incontrano difficoltà nel mantenere le proprie flotte, il che porta ad un aumento del numero di scooter in rovina. Ciò non solo pone rischi per la sicurezza, ma sminuisce anche l’attrattiva complessiva di questi servizi.
L’impatto ambientale:-
Al di là delle sfide immediate legate alla sovrappopolazione degli scooter, l’impatto ambientale degli scooter scartati è una preoccupazione crescente. Gli scooter elettrici, dotati di batterie agli ioni di litio, contribuiscono ai rifiuti elettronici se non smaltiti correttamente. Lo smaltimento improprio delle batterie può portare alla contaminazione del suolo e dell'acqua, con rischi sia per l'ambiente che per la salute umana.
Rottamazione gratuita dello scooter come soluzione:-
Per contrastare le conseguenze negative della sovrappopolazione degli scooter e dell’impatto ambientale, il concetto di rottamazione gratuita degli scooter ha guadagnato terreno. Questo approccio prevede la raccolta e lo smaltimento responsabile degli scooter abbandonati o malfunzionanti da parte di servizi specializzati, spesso senza alcun costo per le società di scooter sharing.
Vantaggi della rottamazione gratuita dello scooter:-
Riduzione del disordine: rimuovendo gli scooter abbandonati dalle strade, i servizi gratuiti di rottamazione degli scooter aiutano ad alleviare il problema del disordine nelle aree urbane. Ciò migliora l’estetica generale della città e migliora la sicurezza dei pedoni.
Responsabilità ambientale:- servizi dedicati alla rottamazione degli scooter garantiscono che gli scooter vengano smaltiti in modo rispettoso dell'ambiente. Il corretto riciclaggio delle batterie e di altri componenti aiuta a mitigare l'impatto ambientale associato ai rifiuti elettronici.
Pratiche sostenibili:- la rottamazione gratuita degli scooter è in linea con la crescente enfasi globale sulle pratiche sostenibili. Riciclando i materiali e riducendo l’impronta di carbonio associata alla produzione di scooter, questo approccio contribuisce all’obiettivo più ampio di creare un ambiente urbano più sostenibile.
Migliorare la percezione pubblica:- le società di condivisione di scooter che partecipano attivamente alla rottamazione gratuita degli scooter dimostrano un impegno verso pratiche commerciali responsabili. Ciò può migliorare la loro immagine pubblica e favorire un rapporto positivo con le comunità che servono.
Sfide e considerazioni:-
Sebbene la rottamazione gratuita degli scooter offra una soluzione promettente, esistono delle sfide. Per garantire l’efficace attuazione di questo approccio è necessario affrontare il coordinamento tra le società di scooter sharing e i servizi di rottamazione, le considerazioni logistiche e le implicazioni finanziarie.
Mentre le città continuano a fare i conti con l’impatto della sovrappopolazione degli scooter, la loro rottamazione gratuita emerge come una soluzione pratica e sostenibile. Affrontando sia il disordine nelle strade che le preoccupazioni ambientali associate agli scooter fuori uso, questo approccio innovativo contribuisce a creare un ambiente urbano più vivibile ed ecologico. È fondamentale che le società di scooter sharing, le autorità locali e i servizi di rottamazione collaborino e attuino strategie efficaci per garantire il successo delle iniziative di rottamazione gratuita degli scooter.
PER MAGGIORI INFORMAZIONI:-
Rottamazione Scooter Gratis
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personal-reporter · 10 months
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I nuovi trend della sostenibilità
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La sostenibilità è un tema che sta diventando sempre più importante, sia dal punto di vista ambientale che economico. I consumatori sono sempre più attenti ai prodotti e ai servizi sostenibili, e le aziende stanno investendo in tecnologie e processi produttivi sostenibili. Ecco alcuni dei nuovi trend della sostenibilità che stanno emergendo: La circolazione dei materiali: si sta passando da un modello lineare, in cui i materiali vengono estratti, utilizzati e poi smaltiti, a un modello circolare, in cui i materiali vengono utilizzati più volte, riducendo gli sprechi e l'impatto ambientale. L'economia circolare: si tratta di un modello economico che si basa sul principio della circolarità dei materiali. L'obiettivo è ridurre al minimo l'uso di risorse e l'impatto ambientale. L'agricoltura sostenibile: si tratta di un modello di agricoltura che mira a ridurre l'impatto ambientale dell'agricoltura. L'obiettivo è produrre cibo in modo sostenibile, preservando l'ambiente e le risorse naturali. L'energia rinnovabile: si tratta di un'energia che viene prodotta da fonti naturali, come il sole, il vento, l'acqua e la biomassa. L'obiettivo è ridurre la nostra dipendenza dalle fonti di energia non rinnovabili, come il petrolio e il carbone, che hanno un impatto negativo sull'ambiente. La decarbonizzazione: si tratta del processo di riduzione delle emissioni di carbonio. L'obiettivo è ridurre l'impatto del riscaldamento globale. Questi trend sono in continua evoluzione, e stanno avendo un impatto significativo su diversi settori, tra cui: L'industria: le aziende stanno investendo in tecnologie e processi produttivi sostenibili, per ridurre il loro impatto ambientale. I servizi: le aziende stanno offrendo prodotti e servizi sostenibili, per soddisfare le esigenze dei consumatori sempre più attenti alla sostenibilità. Il commercio: i consumatori stanno sempre più scegliendo prodotti e servizi sostenibili, e questo sta spingendo le aziende a offrire un'offerta più sostenibile. I nuovi trend della sostenibilità stanno creando nuove opportunità, ma anche nuove sfide. Le aziende che sapranno adattarsi a questi cambiamenti saranno in grado di prosperare nel prossimo futuro. Ecco alcuni esempi concreti di come questi trend si stanno già concretizzando: Nel settore dell'industria, alcune aziende stanno investendo in tecnologie di produzione ad alta efficienza energetica, come l'automazione e l'intelligenza artificiale. Altre aziende stanno passando a fonti di energia rinnovabili, come l'energia solare e l'energia eolica. Nel settore dei servizi, alcune aziende stanno offrendo prodotti e servizi sostenibili, come prodotti alimentari biologici, energia rinnovabile e trasporti pubblici. Altre aziende stanno investendo in progetti di sostenibilità, come la riforestazione o la protezione dell'ambiente. Nel commercio, le aziende stanno sempre più offrendo prodotti e servizi sostenibili, per soddisfare le esigenze dei consumatori sempre più attenti alla sostenibilità. Ad esempio, molti supermercati stanno offrendo prodotti alimentari biologici e a km zero. I nuovi trend della sostenibilità stanno avendo un impatto significativo sulla nostra società e sul nostro pianeta. È importante essere informati su questi trend, per poterli comprendere e contribuire al loro sviluppo. Read the full article
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cinquecolonnemagazine · 11 months
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Spreco alimentare: in Italia circa 18 milioni di tonnellate all'anno sprecate
Lo spreco alimentare è un problema globale che ha un impatto significativo sull'ambiente, sull'economia e sulla società. In Italia, si stima che ogni anno vengano sprecate tra 12 e 18 milioni di tonnellate di cibo, pari a circa 146 kg pro capite. Questo rappresenta un costo economico di circa 16 miliardi di euro all'anno. Le cause dello spreco alimentare sono molteplici e possono essere ricondotte a tre principali categorie: - Perdita in campo: si verifica a causa di fattori naturali, come le condizioni climatiche avverse, o di fattori umani, come la raccolta e la lavorazione inadeguate. - Perdita in filiera: si verifica a causa di fattori come la sovraproduzione, la distribuzione inefficiente e le pratiche di marketing che incoraggiano gli acquisti eccessivi. - Perdita in casa: si verifica a causa di fattori come la preparazione e la conservazione inadeguate, lo spreco di cibo avanzato e il consumo eccessivo. Spreco alimentari, quali effetti negativi? Lo spreco alimentare ha un impatto negativo sull'ambiente in diversi modi. Innanzitutto, contribuisce al cambiamento climatico, in quanto la produzione di cibo è responsabile di circa il 25% delle emissioni di gas serra a livello globale. In secondo luogo, contribuisce alla perdita di biodiversità, in quanto la produzione intensiva di cibo ha un impatto negativo sugli habitat naturali. In terzo luogo, contribuisce all'inquinamento, in quanto gli scarti alimentari vengono smaltiti in discarica, dove producono gas serra e altri inquinanti. Lo spreco alimentare ha anche un impatto negativo sull'economia. Innanzitutto, rappresenta un costo per i consumatori, in quanto aumenta il prezzo del cibo. In secondo luogo, rappresenta un costo per le imprese, in quanto devono smaltire gli scarti alimentari. In terzo luogo, rappresenta un costo per la società, in quanto richiede l'utilizzo di risorse naturali e l'emissione di inquinanti. Lo spreco alimentare ha anche un impatto negativo sulla società. Innanzitutto, contribuisce alla povertà, in quanto il cibo sprecato potrebbe essere destinato a persone bisognose. In secondo luogo, contribuisce all'ineguaglianza, in quanto le persone più povere sono quelle che soffrono di più la fame. In terzo luogo, contribuisce allo spreco di risorse, in quanto il cibo sprecato è un bene prezioso che potrebbe essere utilizzato per nutrire le persone. Quanto è necessario evitare gli sprechi? Per ridurre lo spreco alimentare è necessario intervenire su tutti i livelli della filiera alimentare. In campo, è necessario migliorare le pratiche agricole e di raccolta. In filiera, è necessario ridurre la sovraproduzione e migliorare la distribuzione. In casa, è necessario educare i consumatori a sprecare meno cibo. In Italia, sono state messe in atto diverse iniziative per ridurre lo spreco alimentare. Ad esempio, il Ministero dell'Ambiente ha lanciato una campagna di sensibilizzazione sul tema, mentre il Ministero delle Politiche Agricole ha introdotto un piano nazionale per la riduzione dello spreco alimentare. Tuttavia, è necessario fare ancora molto per ridurre lo spreco alimentare in Italia. È necessario un impegno da parte di tutti, consumatori, imprese e istituzioni, per rendere il nostro Paese più sostenibile e più giusto. Ecco alcuni consigli per ridurre lo spreco alimentare in casa: - Pianificare i pasti e fare la spesa in modo consapevole. - Conservare gli alimenti correttamente. - Consumare gli avanzi. - Donare il cibo in eccesso. Con piccoli gesti quotidiani, possiamo contribuire a ridurre lo spreco alimentare e rendere il mondo un posto migliore. In copertina foto di Niek Verlaan da Pixabay Read the full article
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giancarlonicoli · 11 months
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20 ott 2023 18:55
1. TUTTI GLI SCAZZI TRA MELONI E I BERLUSCONI CHE HANNO PORTATO AI DUE RACCAPRICCIANTI FUORIONDA DI GIAMBRUNO. REGISTRATI ALMENO DUE MESI FA, ERANO NEL CASSETTO DI ANTONIO RICCI. IN ONDA QUANDO MARINA E PIERSILVIO HANNO PENSATO CHE ERA GIUNTA L’ORA DI  RIDIMENSIONARE IL “COMPORTAMENTO SUPPONENTE, PREPOTENTE, ARROGANTE, OFFENSIVO, RIDICOLO. È UNA CON CUI NON SI PUÒ ANDARE D'ACCORDO", COME SCRISSE PROFETICO PAPÀ SILVIO QUANDO RICEVETTE LA PRIMA SBERLA (ELEZIONE DI IGNAZIO LA RUSSA AL SENATO) 2. IL CAZZOTTONE RIFILATO A CASA MELONI COMPRENDE ANCHE UN AVVISO DI SFRATTO A TAJANI, CONSIDERATO UN PELUCHE DELLA SORA GIORGIA, INCAPACE DI ALZARE LA TESTA AI SUOI DIKTAT, CHE HA MOLLATO FORZA ITALIA NELLE MANI DI FULVIO MARTUSCIELLO – NEL MIRINO ANCHE SALLUSTI. IL NEO-DIRETTORE DEL “GIORNALE”, DI CUI È AZIONISTA CASA ARCORE CON IL 30%, SI È TOTALMENTE MELONIZZATO - COSA ACCADREBBE SE GIAMBRUNO, UMILIATO E SPERNACCHIATO, DECIDESSE DI DIRE LA SUA SPIFFERANDO TUTTI I SEGRETI FAMILIARI E POLITICI? - COSA SUCCEDERÀ AL GOVERNO SE ALLE EUROPEE FORZA ITALIA TRACOLLASSE NEI CONSENSI? - VIDEO
DAGOREPORT
C’è una corrente di pensiero che narra di Ricci e Meloni uniti nella lotta per incastrare Giambruno e buttarlo fuori di casa. La donna tradita, si sa, in Italia fa tenerezza e voti e solidarietà. Una narrazione che viene negata da alcuni ambienti vicini a Marina e Piersilvio dove non si nasconde soddisfazione per il gigantesco sputtanamento di Casa Meloni.
I due raccapriccianti fuorionda di Andrea Giambruno, trasmessi da “Striscia la Notizia”, sono stati registrati almeno due mesi fa. Erano nel cassetto di Antonio Ricci, pronti per l’uso. Se ci fosse stato un accordo, sarebbero andati in onda quando sono stati registrati e Giorgia non avrebbe fatto coppia con il suo Ken col ciuffo trapiantato a teatro per lo spettacolo di Pio e Amedeo al Brancaccio di Roma, appena due settimane fa.
Per comprendere il contesto in cui si inserisce il cazzottone rifilato da “Striscia” alla Meloni (ma anche a Tajani, oggi considerato un peluche della Ducetta), e quindi da Mediaset, e dunque dalla famiglia Berlusconi, nelle persone di Marina e Piersilvio, bisogna fare qualche passo indietro.
Dopo la trionfale vittoria del centrodestra alle elezioni politiche del 25 settembre 2022, smaltiti i fumi dello champagne, Giorgia Meloni e i suoi alleati, Salvini e Berlusconi, hanno cominciato un lungo scontro a distanza per la spartizione – e la gestione - del potere.
Donna Giorgia, dopo anni vissuti alle periferie del “sistema”, in testa a un partitino del 4%, con molti colonnelli abituati alle “fogne” del Movimento Sociale, ha scontato una vertigine del comando, del successo e del consenso. “Qui comando io!”, tuonò la novella Marchesa del Grillo (Io so’ Giorgia e voi non siete un cazzo), dimenticando la tapina che, senza l’8,8% della Lega e l’8% di Forza Italia, con il suo 27% non avrebbe mai potuto salire a Palazzo Chigi.
Il primo, indigeribile rospo che dovettero ingoiare i primogeniti di Arcore si consumò sull’elezione del Presidente del Senato: era il 14 ottobre dello scorso anno e per l’ex Cavalier Pompetta quel giorno non c’era in ballo non solo la seconda carica dello Stato, ma soprattutto il suo trionfale ritorno nell’aula che lo aveva espulso con una ignominiosa decadenza.
Era il giorno del riscatto, la “vendetta” contro i magistrati e gli oppositori politici che godevano per la sua fine: Berlusconi immaginava un red carpet circondato dagli amici di sempre e da una claque festante di quelli che lui ha sempre considerato dei suoi sottoposti.
Sebbene fisicamente malconcio, il Cav., nel solito eccesso di autoconsiderazione, in quel periodo sognava il Quirinale, vedeva se stesso in subordine proprio alla guida del Senato. Insomma, debordava. Ma quando gli fu spiegato che la sua condizione di salute era incompatibile con certi sogni, si accontentò di poter almeno esprimere il nome da issare a Palazzo Madama. Voleva, nel suo piccolo, ancora dare le carte. D’altronde, Fratelli d’Italia aveva preso Palazzo Chigi, la Lega Montecitorio, per Forza Italia doveva esserci uno strapuntino di peso.
Anche i figli di Berlusconi aspettavano con magnum di champagne nel secchiello del ghiaccio il giorno della redenzione paterna, dopo anni e anni di tribolazioni giudiziarie. Al Senato, in quel momento, convergevano gli occhi di Casa Arcore. E cosa avvenne? Il suo sogno fu frantumato da una Giorgia Meloni in modalità olio di ricino e manganello e al Cav, e a tutta Forza Italia, fu detto chiaramente: il candidato è Ignazio La Russa, e voi lo votate.
Una purga invereconda per l’ego espanso di “Sua Emittenza” che, da uomo di comunicazione, non mancò di far trapelare tutta la sua incazzatura attraverso dei bigliettini, offerti volutamente a favor di telecamera.
In quei “pizzini”, Berlusconi metteva nero su bianco, a caratteri cubitali, la sua opinione sulla premier in pectore: “Giorgia Meloni, un comportamento supponente, prepotente, arrogante, offensivo, ridicolo. Nessuna disponibilità ai cambiamenti, è una con cui non si può andare d'accordo".
Il suo malumore si materializzò, sempre ripreso dalle telecamere, quando mandò a quel paese platealmente La Russa ma dopo il vaffa fu portato a braccio da Daniela Santanchè a votare per il suo fraterno amico ‘Gnazio, mentre i parlamentari di Forza Italia, guidati da Licia Ronzulli, disertarono la votazione.
Silvione ingoiò il rospo ma non smaltì il veleno. Uscito da un incontro faccia a faccia con la Sora Giorgia, sbottò: “Noi gli abbiamo chiesto tre ministeri, mi ha riso in faccia, ne ho chiesti due, ha riso ancora, ne ho chiesto uno, ha detto ok”.
Resosi conto della sua irrilevanza all’interno della coalizione, si travestì da guastatore: prima con esternazioni pro-Putin per mettere in difficoltà la novella turbo-atlantista Giorgia Meloni, poi l’artigliata felina su Andrea Giambruno: “Il suo uomo è un mio dipendente”. Un messaggio velenoso, nato dalla consapevolezza che il testosteronico Giambruno avesse qualche scheletro in gonnella nell’armadio, da tirar fuori al momento opportuno.
Qualche ora dopo, la Ducetta replicò alle polemiche sui giudizi espressi su di lei da Silvio con aria tronfia: “Mi pare che tra quegli appunti mancasse un punto e cioè 'non ricattabile'”.
L’“ammonimento” sul “dipendente Mediaset Giambruno” non servì ad ammorbidire la Meloni, che non indietreggiò dal suo approccio coatto da “Marchesa del Grillo”. Scelse i ministri in autonomia e gettò nella spazzatura le ambizioni di Licia Ronzulli che sognava di prendersi il dicastero della Sanità.
Diede a Tajani l’autorevole poltrona di Ministro degli Esteri, ma solo perché le conveniva avendo bisogno di una personalità conosciuta a Bruxelles e che avesse buoni rapporti con Manfred Weber, presidente del Ppe: la prima poltrona della Farnesina sarà importante, però, non porta consensi, né dividendi politici (è un ministero che non assume e non distribuisce soldi).
Al Mef, la Ducetta voleva l’ex Bankitalia Fabio Panetta, ma pur simpatizzante per la destra l’economista della Bce si sfilò subito temendo di finire a fare il maggiordomo di Casa Meloni e preferendo la poltrona, più onorifica che operativa, di Governatore di Bankitalia. Su consiglio di Mario Draghi, la premier chiamò allora il leghista Giancarlo Giorgetti, vicino all’establishment dei poteri economici-finanziari, con l’obiettivo nemmeno tanto nascosto di allontanarlo dalla morsa di Salvini e accoglierlo tra i fratellini d’Italia.
Cosa restò per Forza Italia? Le briciole: l’irrilevante Pichetto all’Ambiente, la trascurabile parrucca di Anna Maria Bernini all’Università, l’accidentale Zangrillo alla Pubblica Amministrazione e la decorativa Casellati Mazzanti Serbelloni vien dal mare alle Riforme. Altro rospo da ingoiare per il Cav., che si era già visto imporre da Mario Draghi la scelta di Brunetta, Gelmini e Carfagna nel ‘’governo dei migliori”.
Passano le settimane, ed esplode la faida dentro Forza Italia, con la lotta intestina tra il meloniano Tajani e la “pasdar” Ronzulli. Il partito di Berlusconi si indebolisce ancor di più diventando marginale nelle dinamiche di Palazzo e lo stesso ministro degli Esteri si vede scavalcato dalla premier, che gestisce in prima persona le relazioni internazionali dell’Italia alle prese con il conflitto russo-ucraino.
Giorno dopo giorno, agli occhi dei fratelli Berlusconi, c’è un presidente di Forza Italia totalmente superfluo: s’avanza un Tajani che non riesce a farsi valere nel governo, che ‘gna fa proprio ad alzare la testa ai diktat della Sora Giorgia. E’ capace solo di metter su un burinesco Berlusconi-day a Paestum: magari Milano, ma che ci azzecca Silvio con Paestum? Ma ormai il partito, affermano i soliti bene informati, è finito nelle mani di Fulvio Martusciello…
Marina Berlusconi osserva, tace ma non dimentica.
Quando il Governo si trova a gestire il dossier Rai, gli appetiti famelici di Fratelli d’Italia spazzano via ogni richiesta dei berluscones. Giorgia Meloni conferma in prima battuta Carlo Fuortes, ottiene al volo la striscia serale per Bruno Vespa, blinda il Tg1 con il sodale Gian Marco Chiocci e si pappa anche il Tg2 con la nomina di Nicola Rao. Un’abbuffata che fa imbufalire Salvini e costringe Gianni Letta a intervenire a difesa degli interessi azzurri e a obbligare la premier a cedere il Tg2 ad Antonio Preziosi, in quota Forza Italia.
Il decisionismo “ghe pensi mi” della Thatcher della Garbatella straborda quando, in tandem Matteo Salvini, attovagliati in una trattoria di Bolgheri, pianifica l’idea di sottosegretario Fazzolari per acchiappare consensi: la tassa sugli extraprofitti delle banche. Ma tenendo all’oscuro il vicepremier e presidente di Forza Italia, il superfluo Antonio Tajani. La norma avrebbe colpito pesantemente Banca Mediolanum, vero gioiellino della galassia Fininvest, e il ministro degli Esteri si sarebbe messo di traverso. Il resto, è cronaca. La misura, criticata anche dalla Bce, è stata annacquata e depotenziata, ma la rottura con Casa Berlusconi era ormai avvenuta.
Nulla ha convinto la premier a deporre il suo piglio decisionista, e a considerare interlocutori gli azzurri. La morte di Berlusconi ha dato poi alla Meloni l’illusione che Forza Italia non contasse più nulla, fosse ormai sul punto di liquefarsi, destinata prima o poi a confluire in Fratelli d’Italia.
La scarsa considerazione per gli azzurri si è ulteriormente manifestata con la decisione di vietare gli emendamenti di maggioranza alla legge di Bilancio. Una scelta, apertamente incostituzionale, e non condivisa da Forza Italia, tant’è che Tajani avrebbe chiesto a qualche amico dell’opposizione di presentare emendamenti al posto suo.
Ogni limite ha la sua pazienza, sappiamo da decenni che il Parlamento è sostanzialmente irrilevante, con deputati e senatori ridotti a pigiabottoni, ma formalizzare la sua inutilità è un passo ulteriore verso l’incoronazione a Ducetta d’Italia (vedi il premierato che Mattarella vede come il fumo negli occhi).
Arriviamo alla diffusione dei fuorionda di Andrea Giambruno da parte di “Striscia la Notizia”. Cosa c’entrano con le diatribe politiche del Governo di destra-centro? E perché saltano fuori solo ora, nonostante siano vecchi di almeno due mesi? Per gli “addetti ai livori” è un altolà al protagonismo della Sora Giorgia. Della serie: con gli alleati si discute e non si trattano a pesci in faccia.
Gli occhiuti osservatori di cose del Biscione hanno maliziosamente notato lo sfottò a Giambruno fatto da Alfonso Signorini e Cesara Buonamici, in diretta al Grande Fratello, giocando su “blu cina-blu estoril” della giacca dell’opinionista. Un esplicito riferimento alle valutazioni armocromatiche fatte dall’ormai ex Signor Meloni alla collega Viviana Guglielmi, che lascia intendere quale sia il “clima” dentro Mediaset: liberi tutti!
Le serpi di Cologno Monzese si chiedono: è finita qui? “Striscia”, ottenuta la separazione tra Giambruno e Meloni, chiuderà anzitempo la “rubrica” “il Giornalino di Gianbrunasca”, inaugurata appena due giorni fa? C’è chi giura che il tg satirico di Antonio Ricci abbia in canna altri contenuti imbarazzanti sul “provolone affumicato” di casa Meloni. Li manderanno in onda? O li terranno in cassaforte?
E qualcuno si chiede: cosa accadrebbe se Andrea Giambruno, umiliato, giubiliato e spernacchiato, decidesse di dire la sua spifferando tutti i segreti familiari e politici?
Ps. L’ira della famiglia Berlusconi è rivolta anche ad Alessandro Sallusti. I patti non sono stati rispettati. Il neo-direttore del “Giornale”, di cui Paolo è ancora azionista con il 30%, si è totalmente melonizzato e ha spostato il quotidiano sulle posizioni gradite a Fratelli d’Italia. Ad Arcore si confidava, invece, che il giornalista svezzato e cresciuto da Berlusconi mantenesse vivo il ricordo politico del Cavalier Estinto, dando una mano a Forza Italia.
Ps. /2 – Se è vero che ogni tavolo si regge almeno su tre gambe, cosa succederà al Governo se alle prossime europee Forza Italia tracollasse nei consensi? Può l’esecutivo Meloni sopravvivere allo schianto di uno dei suoi tre pilastri? Ah, non saperlo…
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greenmax-it · 2 months
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Le difficoltà di riciclaggio dei rifiuti di schiuma di EPP
Il riciclaggio di EPP sta diventando popolare, le aziende automobilistiche mondiali stanno attraversando un periodo speciale, tutti hanno un requisito più sano per i materiali. 
I materiali EPP sono ampiamente utilizzati nei pezzi di ricambio automobilistici e nell'imballaggio esterno, le sue caratteristiche lo rendono popolare e allo stesso tempo, il riciclaggio dei rifiuti EPP è diventato un nuovo tema importante.
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Le difficoltà di riciclaggio dei rifiuti di schiuma di EPP
La schiuma di EPP ha un'elevata elasticità, che la rendono difficile da comprimere e trasportare efficacemente con i metodi tradizionali di smaltimento dei rifiuti, con conseguenti alti costi di riciclaggio e bassa efficienza. Inoltre, la schiuma di polipropilene espanso scartata, se non riciclata, non solo occupa una grande quantità di spazio in discarica, ma inquina anche l'ambiente. Pertanto, è particolarmente importante trovare una soluzione efficiente per il riciclaggio della schiuma di EPP. L'Italia richiede che questi rifiuti in schiuma non vengano smaltiti, quindi se le aziende vogliono smaltirli devono pagare un'azienda di riciclaggio professionale, ma la loro quota di aria del 90% rende questi rifiuti troppo ingombranti e aggiunge molto ai costi di smaltimento. È qui che diventa importante una soluzione completa per i rifiuti in schiuma di EPP.
In qualità di azienda leader nel settore del riciclaggio dei rifiuti di schiuma, il compattatore di GREENMAX di INTCO Recycling offre una soluzione efficiente ed economica per riciclo di polipropilene espanso. Il compattatore di schiuma GREENMAX utilizza una combinazione di tecnologia avanzata di superficie a fusione a caldo e di compressione meccanica, che comprime i rifiuti di schiuma di EPP sfusi in blocchi di schiuma ad alta densità, riducendo così in modo significativo i costi di trasporto e di successivo smaltimento.
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cfsfornio · 1 year
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ATTENZIONE: per poter svolgere i nostri eventi abbiamo dovuto far preparare ad un tecnico certificato un piano di sicurezza ed evacquazione. Tra le altre cose questo piano prevede che nell'area feste non debbano essere presenti Bottiglie di vetro e lattine. Per tanto: -il vino sarà venduto in bottiglia e servito in caraffa di plastica dal nostro staff, altre bottiglie in vetro non saranno ammesse -le bibite saranno servite in bottigliette PET da 0.45l -non sarà consentito l'uso di posate in acciaio -sarà attivo un servizio di sicurezza e controllo, vi preghiamo di rispettare queste poche regole per evitare spiacevoli teatrini Inoltre: -le caraffe per il vino sono riutilizzabili, verranno lavate, ed usare più volte -tutte le nostre posate, piatti e bicchieri non sono in plastica, utilizziamo esclusivamente monouso biodegradabile e compostabile, ciò significa che vengono smaltiti nel rifiuto organico insieme agli scarti di cibo -come sempre sarà attivo un servizio di raccolta e smaltimento rifiuti -il CFSFornio è responsabile della sicurezza e deve far rispettare queste regole Certi che capirete. Il consiglio direttivo. #tradizione: A segnare l’inizio dell’#estate di #Fornio di #Fidenza (#Parma)#inemiliaromagna è, da 38 anni, la #Tortellata di #SanGiovanni, un occasione per stare insieme all’insegna dell’#accoglienza, la #familiarità e dell’#amicizia, quella vera che si trova nel nostro paese e che si concretizza grazie all’operato del Circolo Folkloristico Sportivo Fornio https://ift.tt/aUCESMq. EVENTO APERTO A TUTTI SERVIZIO SELF-SERVICE NON è previsto il servizio al tavolo NON è richiesta la prenotazione Per informazioni: Federico 3291839097. Durante la serata potrete gustare: - Tortelli d'erbetta a volontà (nostra produzione) - Salumi - Patatine fritte - Torte campagnole - Caffe e bevande Per quest'anno non è previsto il servizio al tavolo. EVENTO ALL'APERTO, IN CASO DI MALTEMPO POTREBBE ESSERE ANNULLATO EVENTO APERTO A TUTTI SERVIZIO SELF-SERVICE NON è previsto il servizio al tavolo NON è richiesta la prenotazione Per informazioni: Federico 3291839097 #visitparma #vivoparma #igersparma #volgoparma #ig_emilia_romagna #emiliaromagna — view on Instagram https://ift.tt/CfWAuQ7
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