#significato dei sogni
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Cosa vuol dire sognare di avere un bambino: significato simbolo onirico.
I sogni di neonati e bambini possono rappresentare simbolicamente l’archetipo del “bambino interiore”, che è quella parte di te che rimane innocente, spontanea, giocosa e fiduciosa. Questo archetipo è collegato alla creatività e alla capacità di creare qualcosa di nuovo, simboleggiando l’idea che nuove possibilità possono essere portate alla luce attraverso un processo sacro.
Quindi, i significati più comuni dietro un sogno sul parto hanno a che fare con nuovi inizi, creatività e prosperità. Questo sogno potrebbe simboleggiare che qualcosa di eccitante sta arrivando e che sei pronta per intraprendere una nuova fase della tua vita da sveglia.
Può anche significare una relazione che sta per sbocciare.
I sentimenti legati ai sogni sulla nascita di bambini sono: speranza, anticipazione, crescita e successo.
Però è sempre importante porre attenzione alle sensazioni ed emozioni che si provano nel sogno.
Sognare di avere un bambino: simbolo di nuovi progetti
Nei sogni, i neonati e i bambini possono rappresentare progetti o idee che stai coltivando come fossero tuoi “figli”. L’età del bambino nel sogno può indicare quando questo progetto è iniziato o è stato concepito, offrendoti un indizio su quale idea o progetto si riferisca a questo simbolo.
È importante ricordare che anche se sogni i tuoi figli o i bambini che conosci, di solito sono simboli che la tua mente utilizza per esprimerti un concetto o un’idea, piuttosto che una rappresentazione letterale dei bambini stessi. Quindi, non è necessario sentirsi ansiosi o in colpa per le proprie capacità genitoriali.
Neonati e bambini nei sogni: simboli di energia e innocenza
I sogni di neonati e bambini possono riflettere una serie di qualità associate alla giovinezza, come vivacità, energia, innocenza, fiducia, purezza, immaginazione e gioia semplice. Se senti di aver preso la vita troppo sul serio, i sogni di bambini potrebbero invitarti a portare più leggerezza e giocosità nella tua vita.
Inoltre, i sogni di neonati e bambini possono suscitare un senso di meraviglia e stupore, incoraggiandoti a guardare la vita con occhi nuovi e aperti.
Desiderio di protezione
I sogni in cui si hanno dei bambini possono anche rappresentare un desiderio di protezione e cura, sia per te stesso che per gli altri, e possono mettere in luce le aree della tua vita in cui potresti sentirsi vulnerabile.
Perdere un bambino nel sogno: simbolo di paura di perdita
Se sogni di perdere un bambino, questo potrebbe indicare una paura di perdita o sacrificio associata alla creatività e alla crescita personale. Questo tipo di sogni potrebbe chiederti di esaminare quali cose preziose nella tua vita potresti sentire di dover rinunciare o quali aspetti della tua personalità potrebbero sentirsi minacciati.
Sognare di essere incinta: simbolo di potenzialità
Per le donne in particolare, sognare di essere incinta può essere un modo per esplorare il concetto di potenziale e aspettativa, così come il ruolo della maternità e della nutrizione, sia per sé stesse che per gli altri.
Dunque, i sogni di gravidanza possono anche incoraggiarti a considerare una possibile maternità o a valutare come ti senti tu stessa accudita e come fai da madre a chi ti circonda. Ciò è rilevante indipendentemente dal sesso. Potresti esplorare idee su come sostenere e coltivare la crescita e lo sviluppo di coloro che ti circondano, o su come ricevere supporto e onorare i tuoi inizi.
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“Riterremmo pazzo chi nella vita reale si comportasse come nelle vicende del sogno, mentre chi da sveglio parlasse o ci raccontasse episodi come quelli che si svolgono nel contenuto onirico passerebbe per confuso o debole di mente.” ‒ Sigmund Freud
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Sognare un 30 e lode: i sogni più frequenti degli studenti universitari
Sognare un 30 e lode: i sogni più frequenti degli studenti universitari
Sognare un 30 e lode: a quale studente universitario non è mai capitato? Che si tratti di un sogno ad occhi aperti durante le ore di lezione o di un vero e proprio sogno notturno, anche agli studenti universitari capita di avere dei sogni ricorrenti. Infatti, complice lo stress o l’estrema concentrazione su un determinato argomento, molto spesso il cervello degli studenti continua a rielaborare…
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Significato dei sogni #1: la letteratura scientifica sui problemi del sogno di Sigmund Freud
La rubrica “Significato dei sogni” invita alla lettura di alcuni testi scritti dai maggiori esponenti della letteratura sui sogni. Significato dei sogni #1 letteratura scientifica di Sigmund Freud In questa prima puntata si presenta un estratto tratto dal primo capitolo “La letteratura scientifica sui problemi del sogno” del libro “L’interpretazione dei sogni” di Sigmund Freud. “Dimostrerò…
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Sapevi che l'accumulo di oggetti in casa e il disordine sono legati a diversi tipi di paure?
Come la paura del cambiamento, la paura di essere dimenticati o di dimenticare, la paura della mancanza, e simboleggiano anche confusione, mancanza di concentrazione, caos, instabilità e possono significare incertezza riguardo ai tuoi obiettivi, alla tua identità o a ciò che desideri dalla vita. Inoltre, il luogo in cui si accumulano disordine e oggetti in casa riflette quale area della tua vita è problematica. Per esempio, si dice che l'armadio o la cabina armadio riflettano come ti senti emotivamente e che, una volta organizzati, i tuoi conflitti interni si calmeranno. Oppure, una coperta sbiadita potrebbe significare che la tua vita sentimentale ha perso il suo splendore.
Hai mai conservato per lungo tempo oggetti rotti o danneggiati pensando di ripararli un giorno? Questi simboleggiano promesse e sogni infranti, e se si tratta di elettrodomestici, mobili elettronici o stoviglie e li conservi, ad esempio, in cucina o in bagno, potrebbero indicare problemi di salute o ricchezza.
Se il disordine è nella tua stanza, potrebbe significare che tendi a lasciare le cose incompiute e che hai difficoltà a trovare un partner o a mantenere un lavoro stabile. Le camere dei bambini sono solitamente disordinate perché non hanno ancora attraversato il processo di capire cosa vogliono dalla vita, ma studi dimostrano che i bambini che tengono le loro stanze ordinate tendono ad andare meglio a scuola.
❍ Tipi di accumulo • Accumulazione recente: Questo tipo di accumulo indica che stai cercando di fare troppe cose contemporaneamente, non ti concentri su ciò che dovresti fare e hai perso la direzione. • Accumulazione vecchia: Riguarda oggetti che non hai usato da molto tempo e che sono impilati in soffitta, in garage, negli armadi... Vecchi documenti di lavoro e file sul computer che non usi più, riviste di oltre 6 mesi fa o vestiti che non hai indossato da più di un anno. Questo riflette il fatto che vivi nel passato, lasciando che le tue vecchie idee ed emozioni prendano il sopravvento sul presente, impedendo l'ingresso di nuove opportunità e persone nella tua vita.
❍ 10 cose che puoi fare oggi per controllare il disordine: • Liberati prima degli oggetti più grandi: la cyclette che non usi più o il grande orso di peluche che hai da quando eri a scuola. • Restituisci le cose che ti hanno prestato, come CD, libri, vestiti, attrezzi. • Raccogli ciò che è per terra e mettilo in un cesto o una borsa fino a quando non potrai riporlo nel posto giusto. • Metti riviste, cataloghi e giornali in una borsa o un cesto. • Togli dall'armadio 10 capi che non hai usato nell'ultimo anno e donali. • Pulisci le finestre, è un modo figurativo e letterale per far entrare luce nella tua vita. • Svuota i cestini della spazzatura di bagni, cucina, ufficio; rappresentano ciò di cui non abbiamo più bisogno o che non vogliamo nella nostra vita. • Tira fuori dai cassetti del tuo armadio i calzini spaiati, puoi usarli per pulire i mobili. • Libera la scrivania, archivia i documenti che non usi più, rivedi e organizza la posta ricevuta. • Getta via penne e pennarelli che non funzionano più.
❍ Il significato del disordine nella nostra casa Gli esseri umani inviano messaggi e segnali attraverso la disposizione dei loro oggetti personali, anche nei cassetti. L'accumulo di oggetti è un modo per emettere segnali; troppi oggetti emettono il segnale di saturazione, idee, progetti e piani totalmente confusi, molto poco strutturati e definiti. Il disordine altera il tao o il percorso per raggiungere i nostri obiettivi. Blocca le vie d'accesso alle opportunità e ci fa perdere tempo, che potrebbe essere prezioso per strutturare in modo ordinato e disciplinato il nostro piano di vita. A seconda del luogo in cui si accumula il disordine, si emette un messaggio specifico: • Disordine o oggetti accumulati all'ingresso di casa indicano paura di relazionarsi con altre persone. • Disordine o oggetti accumulati nell'armadio indicano mancanza di controllo nell'analisi e nella gestione delle emozioni. • Disordine o oggetti accumulati in cucina simboleggiano risentimento o fragilità sentimentale. • Disordine sulla scrivania o nell'area di lavoro riflette frustrazione, paura e bisogno di controllare le situazioni. • Disordine dietro le porte indica paura di non essere accettati dagli altri, la sensazione di sentirsi costantemente osservati. • Disordine sotto i mobili significa dare troppa importanza alle apparenze. • Disordine o oggetti accumulati in garage riflettono paura e mancanza di capacità di aggiornarsi. • Disordine e oggetti accumulati in tutta la casa simboleggiano rabbia, pigrizia e apatia verso tutti gli aspetti della vita. • Disordine o oggetti accumulati nei corridoi indicano conflitti nella comunicazione, paura di dire e manifestare ciò che si desidera nella vita. • Disordine o oggetti accumulati in camera riflettono la paura del rifiuto sociale. • Disordine in sala da pranzo indica paura di non fare passi fermi e solidi, con un senso di dominanza da parte della famiglia.
Louise L. Hay dice sul disordine:
Fai spazio al nuovo, sì, fai spazio al nuovo. Svuota il frigorifero, butta via tutti quei resti avvolti nella stagnola. Pulisci gli armadi, liberati di tutto ciò che non hai usato negli ultimi sei mesi. E se non l'hai usato per un anno, è sicuramente troppo nella tua casa, quindi vendilo, scambialo, regalalo o brucialo.
Gli armadi affollati e disordinati riflettono una mente in disordine. Mentre pulisci gli armadi, ripeti a te stesso che stai pulendo i tuoi armadi mentali. L'Universo ama i gesti simbolici...
Autore sconosciuto
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Sapevi che l'accumulo di oggetti in casa e il disordine sono legati a diversi tipi di paure?
Come la paura del cambiamento, la paura di essere dimenticati o di dimenticare, la paura della mancanza, e simboleggiano anche confusione, mancanza di concentrazione, caos, instabilità e possono significare incertezza riguardo ai tuoi obiettivi, alla tua identità o a ciò che desideri dalla vita. Inoltre, il luogo in cui si accumulano disordine e oggetti in casa riflette quale area della tua vita è problematica. Per esempio, si dice che l'armadio o la cabina armadio riflettano come ti senti emotivamente e che, una volta organizzati, i tuoi conflitti interni si calmeranno. Oppure, una coperta sbiadita potrebbe significare che la tua vita sentimentale ha perso il suo splendore.
Hai mai conservato per lungo tempo oggetti rotti o danneggiati pensando di ripararli un giorno? Questi simboleggiano promesse e sogni infranti, e se si tratta di elettrodomestici, mobili elettronici o stoviglie e li conservi, ad esempio, in cucina o in bagno, potrebbero indicare problemi di salute o ricchezza.
Se il disordine è nella tua stanza, potrebbe significare che tendi a lasciare le cose incompiute e che hai difficoltà a trovare un partner o a mantenere un lavoro stabile. Le camere dei bambini sono solitamente disordinate perché non hanno ancora attraversato il processo di capire cosa vogliono dalla vita, ma studi dimostrano che i bambini che tengono le loro stanze ordinate tendono ad andare meglio a scuola.
❍ Tipi di accumulo • Accumulazione recente: Questo tipo di accumulo indica che stai cercando di fare troppe cose contemporaneamente, non ti concentri su ciò che dovresti fare e hai perso la direzione. • Accumulazione vecchia: Riguarda oggetti che non hai usato da molto tempo e che sono impilati in soffitta, in garage, negli armadi... Vecchi documenti di lavoro e file sul computer che non usi più, riviste di oltre 6 mesi fa o vestiti che non hai indossato da più di un anno. Questo riflette il fatto che vivi nel passato, lasciando che le tue vecchie idee ed emozioni prendano il sopravvento sul presente, impedendo l'ingresso di nuove opportunità e persone nella tua vita.
❍ 10 cose che puoi fare oggi per controllare il disordine: • Liberati prima degli oggetti più grandi: la cyclette che non usi più o il grande orso di peluche che hai da quando eri a scuola. • Restituisci le cose che ti hanno prestato, come CD, libri, vestiti, attrezzi. • Raccogli ciò che è per terra e mettilo in un cesto o una borsa fino a quando non potrai riporlo nel posto giusto. • Metti riviste, cataloghi e giornali in una borsa o un cesto. • Togli dall'armadio 10 capi che non hai usato nell'ultimo anno e donali. • Pulisci le finestre, è un modo figurativo e letterale per far entrare luce nella tua vita. • Svuota i cestini della spazzatura di bagni, cucina, ufficio; rappresentano ciò di cui non abbiamo più bisogno o che non vogliamo nella nostra vita. • Tira fuori dai cassetti del tuo armadio i calzini spaiati, puoi usarli per pulire i mobili. • Libera la scrivania, archivia i documenti che non usi più, rivedi e organizza la posta ricevuta. • Getta via penne e pennarelli che non funzionano più.
❍ Il significato del disordine nella nostra casa Gli esseri umani inviano messaggi e segnali attraverso la disposizione dei loro oggetti personali, anche nei cassetti. L'accumulo di oggetti è un modo per emettere segnali; troppi oggetti emettono il segnale di saturazione, idee, progetti e piani totalmente confusi, molto poco strutturati e definiti. Il disordine altera il tao o il percorso per raggiungere i nostri obiettivi. Blocca le vie d'accesso alle opportunità e ci fa perdere tempo, che potrebbe essere prezioso per strutturare in modo ordinato e disciplinato il nostro piano di vita. A seconda del luogo in cui si accumula il disordine, si emette un messaggio specifico: • Disordine o oggetti accumulati all'ingresso di casa indicano paura di relazionarsi con altre persone. • Disordine o oggetti accumulati nell'armadio indicano mancanza di controllo nell'analisi e nella gestione delle emozioni. • Disordine o oggetti accumulati in cucina simboleggiano risentimento o fragilità sentimentale. • Disordine sulla scrivania o nell'area di lavoro riflette frustrazione, paura e bisogno di controllare le situazioni. • Disordine dietro le porte indica paura di non essere accettati dagli altri, la sensazione di sentirsi costantemente osservati. • Disordine sotto i mobili significa dare troppa importanza alle apparenze. • Disordine o oggetti accumulati in garage riflettono paura e mancanza di capacità di aggiornarsi. • Disordine e oggetti accumulati in tutta la casa simboleggiano rabbia, pigrizia e apatia verso tutti gli aspetti della vita. • Disordine o oggetti accumulati nei corridoi indicano conflitti nella comunicazione, paura di dire e manifestare ciò che si desidera nella vita. • Disordine o oggetti accumulati in camera riflettono la paura del rifiuto sociale. • Disordine in sala da pranzo indica paura di non fare passi fermi e solidi, con un senso di dominanza da parte della famiglia.
Louise L. Hay dice sul disordine:
Fai spazio al nuovo, sì, fai spazio al nuovo. Svuota il frigorifero, butta via tutti quei resti avvolti nella stagnola. Pulisci gli armadi, liberati di tutto ciò che non hai usato negli ultimi sei mesi. E se non l'hai usato per un anno, è sicuramente troppo nella tua casa, quindi vendilo, scambialo, regalalo o brucialo.
Gli armadi affollati e disordinati riflettono una mente in disordine. Mentre pulisci gli armadi, ripeti a te stesso che stai pulendo i tuoi armadi mentali. L'Universo ama i gesti simbolici...
Autore sconosciuto
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Lel
Ci sono persone che non lasciano mai veramente la nostra vita, anche quando non ci sono più. Lel è una di queste. Non importa quanto tempo sia passato, quante persone siano entrate e uscite dal mio mondo. Lei rimane lì, come un’eco costante, un pensiero che torna ogni volta che il cuore cerca rifugio in ricordi lontani. E ogni volta che la mia mente si ferma su di lei, mi ritrovo a rivivere tutto.
Lel era il mio primo amore. Il primo vero amore, quello che ti esplode dentro senza preavviso, che ti travolge come un’onda e ti trascina con sé, senza lasciarti il tempo di capire, di resistere. Non sapevo come comportarmi, non ero pronto. E neanche lei lo era. Eravamo due anime acerbe, immature, intrappolate in una relazione che ci consumava e ci faceva male, ma dalla quale non riuscivamo a staccarci. Ci amavamo tanto, ma non sapevamo come farlo bene.
C’erano momenti di pura felicità, attimi in cui mi sembrava di vivere in un altro mondo, uno dove esistevamo solo io e lei. Quegli attimi erano carichi di passione, di una tensione che solo chi ha amato per la prima volta può capire. Ogni tocco, ogni sguardo, ogni parola sembrava portare con sé un significato nascosto, un’intensità che faceva male, ma che era irresistibile.
Ma c’erano anche le ombre. Le provocazioni, i tradimenti, le incomprensioni. Eravamo troppo giovani per capire quando fermarci, troppo orgogliosi per chiedere scusa, troppo pieni di noi stessi per riconoscere i nostri errori. Litigavamo spesso, ci facevamo male con le parole, con i silenzi. Eppure, ogni volta tornavamo insieme, come se non potessimo farne a meno. Era come un vortice, una spirale che ci risucchiava, ci teneva legati, anche quando sapevamo che ci stavamo distruggendo.
Le discussioni sotto casa sua erano diventate un rituale. Ogni volta che qualcosa non andava, scendevamo per strada, sotto quell’albero che aveva ascoltato troppi dei nostri segreti, delle nostre paure. Ci guardavamo, con rabbia e amore mescolati insieme, e cercavamo di trovare una soluzione. Ma la soluzione non c’era mai davvero. Alla fine, ci abbracciavamo, sempre, come se quell’abbraccio potesse cancellare tutto, come se bastasse stringerci forte per risolvere le crepe che continuavano a formarsi tra di noi. Ma non bastava. Le crepe restavano, si allargavano, e noi ci facevamo sempre più male.
Nonostante tutto, mi manca. Lel è stata la prima persona che mi ha fatto sentire vivo in un modo che nessun altro ha mai fatto. Mi manca il suo odore, quel profumo forte che riempiva l’aria ogni volta che le stavo vicino. Mi manca il modo in cui sorrideva, anche quando eravamo arrabbiati, come se sapesse che, nonostante tutto, ci saremmo ritrovati. Mi manca il modo in cui mi stringeva, come se volesse tenersi aggrappata a me per non perdersi.
E la penso. La penso quasi sempre. Di giorno, di notte, nei momenti di solitudine, nei momenti di felicità. Lei è lì, sempre presente, come una parte di me che non riesco a lasciar andare. La sogno spesso, e quei sogni sono così reali che a volte mi sveglio confuso, cercando di capire se davvero l’ho rivista, se davvero è stata di nuovo con me. L’ultima volta l’ho sognata uscire di casa, proprio sotto la sua vecchia casa, in quella stradina che conosco troppo bene. Mi ha abbracciato, e in quel sogno ho sentito di nuovo il suo odore, la sua pelle. Era come tornare indietro nel tempo, come se non fosse passato neanche un giorno. Ma poi mi sono svegliato, e lei non c’era. E quel vuoto mi ha colpito come un pugno nello stomaco.
So che non la rivedrò mai più. Lo so, perché la Lel che amavo non esiste più. Sono passati dieci anni, e il tempo cambia le persone, le trasforma. Se la incontrassi oggi, non sarebbe la stessa persona. E forse nemmeno io lo sarei per lei. Quello che amavo, quello che mi manca, è la Lel di allora, quella ragazza che mi ha insegnato cosa vuol dire amare e soffrire allo stesso tempo.
Ma c’è una parte di me che non riesce a smettere di sperare, che non riesce a spegnere quella piccola fiamma che ancora brucia per lei. Torno spesso sotto casa sua, anche se so che probabilmente non la vedrò mai più lì. Ogni tanto ci passo per caso, o per lavoro, e ogni volta il mio cuore accelera, come se stesse aspettando di rivederla. Ma la casa è vuota, come se fosse stata spogliata di tutto ciò che una volta significava per me.
Lel è diventata un ricordo, un ricordo che mi accompagna ovunque vada, un ricordo che non posso cancellare, anche se ci provo. Forse, in fondo, non voglio nemmeno farlo. Forse, tenerla con me, anche solo come un pensiero costante, è l’unico modo che ho per sentirmi ancora legato a quei giorni, a quella parte di me che si è persa con lei.
Le nostre vite sono andate avanti, ma una parte di me è rimasta lì, in quel passato. In quei baci rubati, nelle notti trascorse insieme, nelle liti, negli abbracci, in tutto quello che eravamo. E anche se so che non potrò mai tornare indietro, anche se so che quella Lel non esiste più, il suo ricordo continuerà a vivere in me. Perché il primo amore non si dimentica mai. Non si può.
#cerco compagnia#compagnia#noia compagnia#scrivetemi#scrivimi#dm for noods#dm me#dm me for my content#dms open#noia#txteso#scrivo
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Sono rimasta chiusa in quell’abbraccio, in ore estenuanti in cui mi hai ricordato il significato di essere donna. Le tue carezze, le attenzioni, sono rimaste incise come un marchio sulla mia pelle e sono ancora tua, anche se il tempo sta portando via il sapore dei tuoi baci, il calore delle tue mani.
Rimango ferma sul ciglio della strada , cercando di guardare avanti e non capisco . Riconosco in me la fedeltà dei cani, il volere ora quel solo proprietario che era capace di portarmi via con se’ nel mondo in cui i sensi erano tornati a pulsare di vita.
In quegli abbracci abituali per la tua indole ma non per la mia. Quel socchiudere la bocca per accogliere i baci di un uomo che già è lontano, sui tuoi passi e nei tuoi sogni. Eppure resto qui, in bilico tra speranza e vuoto, cercando segnali nel nulla di una poesia conclusa. Volevo un autunno per noi, volevo un viaggio con te, per guardare il mare vicino ai tuoi occhi, ma questo buio inverno arriverà ed io sarò sola , sola dentro il tempo che ti porterà via nel fumo di nebbie che mi faranno per un momento pensare al colore dei tuoi occhi.
2022
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Sei custode oppure nemico dei segreti che ti porti dentro? A volte, per paura o narcisismo, per opportunità o vigliaccheria, finiamo per svendere quei segreti al miglior offerente: squaderniamo la nostra intimità sui social per un like in più, la consegniamo a chi ci promette di più solo per disfarcene, percependola come un fardello troppo pesante. Oppure, la cancelliamo con un colpo di spugna, convincendoci che essa non esista, che non abbia alcun significato, perché tanto esiste solo ciò che può essere trasmesso. E così, falliamo nel nostro ruolo di custodi e diventiamo vuoti, inutili, zombie. Ognuno di noi si porta dentro segreti, sotto la forma di desideri e angosce, sogni e traumi, e tutto questo tesoro di indicibilità lo dobbiamo conoscere, conservare, accudire, per poi poterlo mostrare con grande prudenza a quelle pochissime persone di cui ci fidiamo. In tutto quel malloppo di ombre e luci, di tesori e mostruosità, in tutto quel marasma che poi molti chiamano "anima", c'è la parte più autentica di quello che siamo, oltre le maschere, oltre le strategie, oltre le convenienze. Custodire tutto ciò significa proteggerlo da coloro che sanno quanto sia prezioso svelare il tuo segreto, soprattutto se tu non ne sei minimamente consapevole. Sapere tutto di te è la via per catturare la tua anima, e l'anima è una cosa molto preziosa da avere. Devi solo renderti conto che dare importanza a quel fardello che ti porti appresso è l'unica via per la felicità: custodirlo, mostrarlo solo a chi ami e chi ti ama è la via per trascorrere giorni significativi in questa vita così complicata.
Rick DuFer
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Alle volte mi sembra che un'epidemia pestilenziale abbia colpito l'umanità nella facoltà che più la caratterizza, cioè l'uso della parola, una peste del linguaggio che si manifesta come perdita di forza conoscitiva e di immediatezza, come automatismo che tende a livellare l'espressione sulle formule più generiche, anonime, astratte, a diluire i significati, a smussare le punte espressive, a spegnere ogni scintilla che sprizzi dallo scontro delle parole con nuove circostanze. Non m'interessa qui chiedermi se le origini di quest'epidemia siano da ricercare nella politica, nell'ideologia, nell'uniformità burocratica, nell'omogeneizzazione dei mass-media, nella diffusione scolastica della media cultura. Quel che mi interessa sono le possibilità di salute. La letteratura (e forse solo la letteratura) può creare degli anticorpi che contrastino l'espandersi della peste del linguaggio. Vorrei aggiungere che non è soltanto il linguaggio che mi sembra colpito da questa peste. Anche le immagini, per esempio. Viviamo sotto una pioggia ininterrotta d'immagini; i più potenti media non fanno che trasformare il mondo in immagini e moltiplicarlo attraverso una fantasmagoria di giochi di specchi: immagini che in gran parte sono prive della necessità interna che dovrebbe caratterizzare ogni immagine, come forma e come significato, come forza d'imporsi all'attenzione, come ricchezza di significati possibili. Gran parte di questa nuvola d'immagini si dissolve immediatamente come i sogni che non lasciano traccia nella memoria; ma non si dissolve una sensazione d'estraneità e di disagio.
Italo Calvino, Lezioni americane, Sei proposte per il prossimo millennio, Mondadori, 1993
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Mi sono frantumata in mille pezzi, come se fossi fatta di vetro
Mi sono frantumata in mille pezzi, come se fossi fatta di vetro. Come se fingere di essere forte mi avesse spezzato dentro, e adesso, consapevole del dolore che provavo, avessi perso tutto ciò che mi rendeva me stessa.
Adesso triste, vuota e sola, consapevole della verità che si nascondeva dietro l’ombra di un universo che avevo creato per vivere il mio sogno, per proteggermi, ho compreso il vero significato della parola dolore. Una parola che ha smesso di essere muta, per produrre un suono terrorizzante.
Dolore non sono più 6 lettere, né ferite visibili. Dolore sono le speranze sotterrate nella tomba della realtà. Per questo mi sono frantumata in mille pezzi, perché la realtà ha lacerato il mio animo e i miei sogni sono lontani dal poter alimentare le mie ambizioni.
Dicono che di illusioni non si vive, anzi, a volte si muore. Si muore perché ci si dedica alla fantasia di quel mondo che si crea; quel mondo in cui, in un futuro non troppo lontano, ciò che ora è un’illusione, sarà realtà. Ma non si tiene mai conto delle pietre che si trovano sul proprio cammino o, se se ne tiene conto, ci si crede molto più grandi, le pietre molto più piccole o quantomeno meno affilate.
Le pietre del cammino, gli ostacoli che nascondiamo e che fanno parte di noi, del nostro Io interiore. Sì, sono barriere, ma spesso siamo noi stessi a crearle. Perché qualsiasi illusione nasconde un lato oscuro che non vuole mostrarsi, come se si trattasse dell’altra faccia della luna.
Parliamo di quella parte buia, quella parte che tormenta, ma di cui non si è consapevoli, quella parte incosciente che vi trattiene contro la vostra volontà. Quella parte di voi che non vi permette di andare avanti. Quella parte che ferisce, uccide e tormenta di fronte a qualsiasi difficoltà.
Perché non sono solo le illusioni, ma anche i sogni e i progetti, e il futuro incerto, quello che volete rendere realtà. Per questo uccide, per questo di illusioni si muore, perché non sempre possiamo trasformarle in realtà, e diventano veleno quando ci crediamo troppo. È in momenti come questi che ho aperto gli occhi e mi sono frantumata in mille pezzi, consumata dall’ansia.
Sono stata consumata dall’ansia perché il mostro della paura è venuto a farmi visita. Ma non era un mostro qualsiasi, era il peggiore dei mostri, la peggiore delle paure, la paura del fallimento. E, di fronte a questo, riuscivo solo a tremare.
Tremavo perché il mio mondo cadeva a pezzi, perché non esisteva più un futuro al quale ambire. Tremavo perché niente di ciò che sognavo, nessuna ambizione, si sarebbe avverato. Per questo motivo, mi sono rotta più volte in mille pezzi, quelli che mi rimanevano. Mentre costruivo una potente arma, pensai che era tanto dissuasiva da allontanare qualsiasi minaccia.
Che illusa! Distrutta e spezzata, invece di continuare a lottare, avrei dovuto imparare a curarmi. Non è più forte chi meglio si difende, ma chi si ricostruisce e cammina giorno dopo giorno, con passo fermo, di fronte a tutto ciò che può trovare sul suo cammino.
Tuttavia, se mi ero frantumata in mille pezzi e mi trovavo di fronte al mostro della paura del fallimento, come potevo mostrarmi debole e chiedere aiuto per guarire? E se avessi perso un altro pezzo di me? E se non si fosse trattato di ricomporre i pezzi, ma di imparare a lottare?
Mi sono frantumata in mille pezzi, ma ho imparato a ricompormi.
Sì, mi sono frantumata in mille pezzi e ho tardato ad ammetterlo. Non ero debole, non lo sono mai stata e, tuttavia, mi ferivo da sola. Mi sono convinta di essere un fallimento e per questo il fallimento è diventato il re delle mie paure. Ma non era tutta colpa mia, era anche la paura di ciò che gli altri avrebbero detto sapendo che avevo paura.
Non è coraggioso chi non guarda mai indietro, ma chi riconosce le sue paure e impara da esse. Lo è chi chiede aiuto, alla ricerca di armi per combatterle. È colui che chiede aiuto per ottenere armi che lo aiuti a conoscerle. Coraggiosa sì, ho chiesto aiuto, e lo sono.
Chiedendo aiuto ho imparato che ero io il mio ostacolo e il mio limite, perché ero io a creare i miei mostri. Sì, mi sono frantumata in mille pezzi, perché pretendevo di dare un’immagine irreale di me e così ho creato un mondo pieno di illusioni e di sogni, un mondo in futuro estraneo. Per quanto lo desiderassi, era solo un ponte sicuro per attraversare gli abissi dell’incertezza.
Adesso, e grazie a quello che ho appreso, poco a poco mi sono ricomposta. Anche se, come le brocche rotte e poi ricomposte, conservo cicatrici e imperfezioni, continuo ad essere me stessa. Ma una nuova me stessa, libera dalle pressioni e senza paura. Il fallimento ha il significato che ognuno di noi gli dà. Io ho imparato da questo, e ormai non mi spaventa più.
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La rubrica "Significato dei sogni" vuole mettere l’accento sulla necessità di una costante riflessione su una parte della nostra vita paritaria alla veglia: il mondo onirico. Oggi, frastornati dai social network e dall’impiego del tempo in superflui scroll di fotografie altrui e proprie, si sta mettendo da parte ciò che l’inconscio ci comunica con i sogni e questo sta portando alla totale perdita della comprensione di se stessi a favore dell’esaltazione di una personificazione, di una immagine che si vuole mostrare al prossimo ma che non ha alcuna base reale ed intima, nonché originale in quanto la tendenza è di assomigliare sempre più ad una sorta di “prodotto commerciale”.
#leggere#libro#libri#libromania#book#books & libraries#citazione libro#dream#sogno#sogni#sognare#significato dei sogni#jung#carl gustav jung#schizofrenia#schizophrenia#schizoposting
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Da sempre sogno tantissimo ma, soprattutto, mi ricordo molto spesso i sogni/incubi che faccio. Anche in maniera piuttosto dettagliata. Un giorno, da ragazzina, spulciando nella libreria di mia madre trovari un vecchio libro "Il significato dei sogni". Una piccola enciclopedia che per ogni parola ti spiegava tutta una serie di possibili significati. Da auel giorno, quasi ogni giorno nella mia routine la mattina mi prendevo un minuto per andare a cercare il significato di quello sognato.
Non maledirò mai abbastanza la mia ex coinquilina che mi ha rubato/perso quel libro.
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Creo nuovi solchi con vecchie lacrime, indosso nuove scarpe ai piedi millenari. E cerco di scoprire il significato dei segni che percorrono la mia pelle. Attendo il sublime nel vento e costruisco ali di fragile carta mentre pianto alberi nel mio terreno per limitare gli attacchi. Per difendere ciò che è mio. Creo cerchi di conchiglie e pietre, accendo candele che bruciano in fretta, e mi metto in ascolto. Dentro di me c’è un intero clan di guerriere, nomadi, difensori, sussurratori del vento e madri della terra, vecchi relitti sulle acque che resistono alle tempeste e guardiane del fuoco sacro. Non sono una donna soltanto, la solitudine è una menzogna, sono tutte le donne che sono stata, sono una moltitudine di mani e labbra. Ogni volta che sembra troppo difficile, costruisci cerchi di conchiglie, accendi una candela e delimita il tuo territorio, proteggi i tuoi sogni e i tuoi desideri, e ricorda che non sei da sola, in te vivono tutte le donne che sei stata, affidati alla conoscenza ancestrale delle tue ossa, e alla memoria del tuo sangue. Ascolta il sussurro delle nomadi intraprendenti e mai stanche che ti accompagnano ad ogni passo. Ricordati chi sei. Enrica Lagan art by ARUNI BLU ************************** I make new furrows with old tears, I wear new shoes on my thousand-year-old feet. And I try to discover the meaning of the signs that run across my skin. I wait for the sublime in the wind and build wings of fragile paper while I plant trees in my land to limit attacks. To defend what is mine. I create circles of shells and stones, I light candles that burn quickly, and I listen. Inside me there is an entire clan of warriors, nomads, defenders, whisperers of the wind and mothers of the earth, old wrecks on the waters that resist storms and guardians of the sacred fire. I am not just one woman, loneliness is a lie, I am all the women I have been, I am a multitude of hands and lips. Whenever it seems too difficult, build circles of shells, light a candle and mark out your territory, protect your dreams and your desires, and remember that you are not alone, all the women you have been live in you, trust the ancestral knowledge of your bones, and the memory of your blood. Listen to the whisper of the enterprising and never tired nomads who accompany you at every step. Remember who you are. Enrica Lagan art by ARUNI BLU
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Sapevi che l'accumulo di oggetti in casa e il disordine sono legati a diversi tipi di paure?
Come la paura del cambiamento, la paura di essere dimenticati o di dimenticare, la paura della mancanza, e simboleggiano anche confusione, mancanza di concentrazione, caos, instabilità e possono significare incertezza riguardo ai tuoi obiettivi, alla tua identità o a ciò che desideri dalla vita. Inoltre, il luogo in cui si accumulano disordine e oggetti in casa riflette quale area della tua vita è problematica. Per esempio, si dice che l'armadio o la cabina armadio riflettano come ti senti emotivamente e che, una volta organizzati, i tuoi conflitti interni si calmeranno. Oppure, una coperta sbiadita potrebbe significare che la tua vita sentimentale ha perso il suo splendore.
Hai mai conservato per lungo tempo oggetti rotti o danneggiati pensando di ripararli un giorno? Questi simboleggiano promesse e sogni infranti, e se si tratta di elettrodomestici, mobili elettronici o stoviglie e li conservi, ad esempio, in cucina o in bagno, potrebbero indicare problemi di salute o ricchezza.
Se il disordine è nella tua stanza, potrebbe significare che tendi a lasciare le cose incompiute e che hai difficoltà a trovare un partner o a mantenere un lavoro stabile. Le camere dei bambini sono solitamente disordinate perché non hanno ancora attraversato il processo di capire cosa vogliono dalla vita, ma studi dimostrano che i bambini che tengono le loro stanze ordinate tendono ad andare meglio a scuola.
❍ Tipi di accumulo • Accumulazione recente: Questo tipo di accumulo indica che stai cercando di fare troppe cose contemporaneamente, non ti concentri su ciò che dovresti fare e hai perso la direzione. • Accumulazione vecchia: Riguarda oggetti che non hai usato da molto tempo e che sono impilati in soffitta, in garage, negli armadi... Vecchi documenti di lavoro e file sul computer che non usi più, riviste di oltre 6 mesi fa o vestiti che non hai indossato da più di un anno. Questo riflette il fatto che vivi nel passato, lasciando che le tue vecchie idee ed emozioni prendano il sopravvento sul presente, impedendo l'ingresso di nuove opportunità e persone nella tua vita.
❍ 10 cose che puoi fare oggi per controllare il disordine: • Liberati prima degli oggetti più grandi: la cyclette che non usi più o il grande orso di peluche che hai da quando eri a scuola. • Restituisci le cose che ti hanno prestato, come CD, libri, vestiti, attrezzi. • Raccogli ciò che è per terra e mettilo in un cesto o una borsa fino a quando non potrai riporlo nel posto giusto. • Metti riviste, cataloghi e giornali in una borsa o un cesto. • Togli dall'armadio 10 capi che non hai usato nell'ultimo anno e donali. • Pulisci le finestre, è un modo figurativo e letterale per far entrare luce nella tua vita. • Svuota i cestini della spazzatura di bagni, cucina, ufficio; rappresentano ciò di cui non abbiamo più bisogno o che non vogliamo nella nostra vita. • Tira fuori dai cassetti del tuo armadio i calzini spaiati, puoi usarli per pulire i mobili. • Libera la scrivania, archivia i documenti che non usi più, rivedi e organizza la posta ricevuta. • Getta via penne e pennarelli che non funzionano più.
❍ Il significato del disordine nella nostra casa Gli esseri umani inviano messaggi e segnali attraverso la disposizione dei loro oggetti personali, anche nei cassetti. L'accumulo di oggetti è un modo per emettere segnali; troppi oggetti emettono il segnale di saturazione, idee, progetti e piani totalmente confusi, molto poco strutturati e definiti. Il disordine altera il tao o il percorso per raggiungere i nostri obiettivi. Blocca le vie d'accesso alle opportunità e ci fa perdere tempo, che potrebbe essere prezioso per strutturare in modo ordinato e disciplinato il nostro piano di vita. A seconda del luogo in cui si accumula il disordine, si emette un messaggio specifico: • Disordine o oggetti accumulati all'ingresso di casa indicano paura di relazionarsi con altre persone. • Disordine o oggetti accumulati nell'armadio indicano mancanza di controllo nell'analisi e nella gestione delle emozioni. • Disordine o oggetti accumulati in cucina simboleggiano risentimento o fragilità sentimentale. • Disordine sulla scrivania o nell'area di lavoro riflette frustrazione, paura e bisogno di controllare le situazioni. • Disordine dietro le porte indica paura di non essere accettati dagli altri, la sensazione di sentirsi costantemente osservati. • Disordine sotto i mobili significa dare troppa importanza alle apparenze. • Disordine o oggetti accumulati in garage riflettono paura e mancanza di capacità di aggiornarsi. • Disordine e oggetti accumulati in tutta la casa simboleggiano rabbia, pigrizia e apatia verso tutti gli aspetti della vita. • Disordine o oggetti accumulati nei corridoi indicano conflitti nella comunicazione, paura di dire e manifestare ciò che si desidera nella vita. • Disordine o oggetti accumulati in camera riflettono la paura del rifiuto sociale. • Disordine in sala da pranzo indica paura di non fare passi fermi e solidi, con un senso di dominanza da parte della famiglia.
Louise L. Hay dice sul disordine:
Fai spazio al nuovo, sì, fai spazio al nuovo. Svuota il frigorifero, butta via tutti quei resti avvolti nella stagnola. Pulisci gli armadi, liberati di tutto ciò che non hai usato negli ultimi sei mesi. E se non l'hai usato per un anno, è sicuramente troppo nella tua casa, quindi vendilo, scambialo, regalalo o brucialo.
Gli armadi affollati e disordinati riflettono una mente in disordine. Mentre pulisci gli armadi, ripeti a te stesso che stai pulendo i tuoi armadi mentali. L'Universo ama i gesti simbolici...
Autore sconosciuto
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Parole a ruota libera con Cesare Pavese:
"Hai meditato a fondo su Dio, Gesù, la natura della realtà, le sue leggi sottese, a partire dai Greci fino ai più recenti filosofi cristiani. E inoltre hai una sensibilità speciale che ti fa entrare in contatto con una coscienza superiore: sei quasi un mistico, che però porta alla luce il proprio lavorio interiore anziché esplodere nella "visione", come accade a coloro in cui i meccanismi psichici restano inconsci, celati a sé stessi.
Sei una di quelle persone che rendono chiaro il significato della frase che "Dio è dentro di noi".
L'intelletto dell'uomo che si sforza di conoscere Dio, è già Dio. Tu accenni alle profonde leggi della realtà e del fato, alla permanenza eterna delle azioni e dei pensieri nell'etere, fai presente il tuo anelito alla dimensione al di fuori del tempo, che è un serbatoio e una sorgente dell'arte, come un grande mistico o un sensitivo che parli con gli spiriti disincarnati. Tu arrivi a noccioli di verità attraverso la ragione e la riflessione, e non per "illuminazioni". Onesto. I tuoi pensieri terreni erano già celesti.
Da ciò che ho letto finora, tu mi sembri più portato alla fede di Leopardi, forse perché la tua intelligenza è più calda, intendo scaldata dal sentimento. Leopardi soffriva di lunghissimi periodi di apatia sentimentale e freddezza, quindi per lui l'assenza di un Dio-amore, paradossalmente, era più sopportabile. Giacché secondo me non è la paura della morte la molla per la scoperta dell'eternità, ma il desiderio d'amore. Gli unici momenti in cui Leopardi, da adulto, parlò esplicitamente dall'aldilà e di un "raggio divino", furono quelli riscaldati dalla speranza dell'amore. E se gli rimase uno sfilaccio di pallida credenza nell'aldilà, fu grazie al pensiero di trovare in esso la sua donna ideale, che ogni tanto balenava nei suoi sogni o fantasticherie. Per il resto, non aveva la minima paura di morire."
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