Tumgik
#sicuramente la più grande scoperta musicale del 2017
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Comunque Erica Terenzi è la Stella Mozgawa italiana.
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sciscianonotizie · 7 years
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sinapsinews · 4 years
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credit foto armando dicuonzo
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Cardo è un cantautore della provincia di Benevento. La canzoni di Cardo evocano le atmosfere romantiche e sognanti dei primi anni ’90, dei film cult e delle serie TV di quegli anni. Sensibilità, irriverenza e unione del gusto retrò al contemporaneo sono il suo marchio di fabbrica. Per la prima volta in Italia riguardo alla sua musica si è parlato di cult-pop, aprendo così ad una nuova poetica nel nostro Paese e facendo di lui un principale fautore di questo genere. Inserito nel filone “indie italiano” Cardo ha dimostrato di essere un cantautore molto vicino anche alle sonorità internazionali alt/indie rock e drempop. La sua resta comunque canzone d’autore pop o meglio cult-pop. Ad agosto del 2018 pubblica il suo primo singolo “Portami al mare”, capace di conquistare la classifica Viral 50 Italia di Spotify. Insieme ai singoli seguenti come “Mai miss you” e “Dammi da bere” va a comporre il debut EP “Un Amaro, grazie”, pubblicato a settembre del 2019 per Futura Dischi/peermusic, ottenendo quasi mezzo milione di ascolti in streaming. Ha un secondo disco in lavorazione anticipato dai singoli “Domani” e “Unità”. Per l’estate del 2020 è fissata l’uscita del singolo “Se insisti te lo do”. Cardo, artista della scuderia “Dischi Rurali” (ritratto nelle foto di Armando Dicuonzo, ndr), ci ha raccontato del progetto da solita, del periodo di stop ai live e dei prossimi impegni. Perché hai scelto come nome d’arte “Cardo”? Il nome d’arte ha origine a seguito di un viaggio fatto in Scozia nel 2017. In quel periodo e in quel territorio, cominciai a scrivere delle canzoni un po’ più cantautoriali discostandomi da quello che componevo con la band “I Botanici”. Quando ho pensato, successivamente, a far nascere il progetto ritenni che essendo quelle canzoni nate in quel contesto il mio nome d’arte non poteva che essere “Cardo”, come il fiore simbolo della Scozia. Avevo voglia di ricongiungermi a quei luoghi, a quella terra. Quanto ti ha dato la precedente esperienza con la band “I Botanici”, di cui eri la “voce”? L’esperienza con “I Botanici” è stata sicuramente molto importante da un punto di vista sa di scrittura sia di approccio ai live. Con la band ho fatto tanti live: era un gran periodo, giravamo molto. Il progetto solista si discosta da quello con la band? A livello di scrittura è presente una chiave comune. La musica, invece, è un po’ discostata anche perché ne “I Botanici” io scrivevo i testi; mentre, invece, la musica e gli arrangiamenti era un argomento che riguardava noi tutti. Qui invece, col mio progetto da solita, sono io a decidere le scelte musicali. Comunque nel mio progetto c’è qualcosa che mi unisce alla precedente esperienza. Qual è il bilancio che ti senti di tracciare nell’esperienza post – band? Nel mese di settembre del 2019 è uscito il mio primo ep “Un amaro grazie”; un anno prima, invece, è uscit il primo singolo, dal titolo “Portami al mare”. Avevo in mente di fare uscire un nuovo progetto a fine 2020; nel contempo sono usciti tre singoli nuovi: “Domani”, “Unità” e “Se insisti te lo do”. L’idea era quello di far uscire il nuovo album comunque intorno al mese di settembre; con il Covid le cose sono cambiate. Adesso bisogna aspettare anche perché far uscire un prodotto in questo periodo non è il massimo. Un disco è un progetto importante. Ci sono stati artisti che hanno deciso di far uscire il proprio album nel periodo di quarantena io, però, non condivido la scelta nonostante fosse coraggiosa. Per un album ci vuole molto lavoro e questo non è il momento giusto. Il singolo “Unità” oggi sembra essere proprio d’attualità. “Unità” l’ho scritta mesi prima dell’attuale situazione emergenziale. Ho deciso di far uscire il singolo comunque in questo periodo anche perché calzava a pennello. Ho in qualche modo anticipato i tempi. Ho preso spunto da una dichiarazione di Mattarella che incitava all’unità nazionale. Oggi c’è un po’ di disgregazione a livello musicale e di società stessa. Tutto si riflette nelle arti. C’è bisogno di molta unità nel mondo musicale attuale. Il progetto “Cardo” tende ad essere indipendente nel tempo? Credo che sia meglio restare con una piccola etichetta indipendente che, comunque, cerca di puntare su di te piuttosto che scegliere una più grande. Conosco moli artisti con grandi nomi alle spalle ma, nei fatti, non fanno grossi numeri. Preferisco, quindi, restare con una piccola etichetta che mi permetta di muovere in maniera più “smart”, di prendere decisioni con serenità, di permettere di fare cose anche un po’ più spinte, come ad esempio il singolo “Se insisti te lo do”. Anche se l’etichetta è piccola bisogna comunque rappresentare un tassello importante della stessa, del progetto musicale. Quanto ti ha dato a livello artistico la tua città? La mia città non ha influito molto sul mio percorso musicale. Ovviamente a Napoli sarebbe stato diverso. Nella mai città la musica è sempre stata un po’ marginale. Con la band “I Botanici” abbiamo portato, per primi, l’indie a Benevento in un periodo contrassegnato, comunque, da un genere diverso, il rap. Oggi che alcuni nomi dell’indie sono diventati mainstream anche a Benevento qualche progetto interessante è arrivato. Siamo stati aiutati da pochi appassionati. Quanto ha influito sulla tua produzione questo periodo di stop ai live? Non è stato un gran periodo: a me piace scrivere quando sono dell’umore giusto e questo non era il periodo giusto. Ho scritto solamente delle bozze; le canzoni che sono uscite sono il frutto del lavoro fatto mesi prima del lockdown. Ad esempio, il singolo “Se insisti te lo do” è nato nel settembre 2019. Mi sono limitato, in questo periodo, ad occuparmi di progetti per altre band interessanti. Qual è la linea che stai seguendo con le band e/o artisti con cui stai collaborando? La mia produzione cerca sempre di mantenere la linea dell’artista. Allo stesso tempo, però, cerco di inserire gli elementi caratterizzanti del mio progetto, di migliorare un progetto già esistente, di apportare la mia visione senza snaturare il progetto originario. I miei elementi caratterizzanti sono il sound degli anni Novanta, le relative metriche. Musica e social: qual è il tuo pensiero a riguardo? All’inizio è stato positivo poi la situazione è sfuggita di mano. Questa situazione è finita per far perdere di credibilità alla musica stessa. Restando in tema social, la musica di “Cardo” deve essere seguita da quante più persone possibili o viceversa raggiungere? Cerco di arrivare a più persone possibili senza perdere la mia personalità, senza snaturare ciò che sono, il mio prodotto, la mia musica, il progetto. Cerco sempre un compromesso: non voglio fare un qualcosa troppo di nicchia per andare contro corrente, ma nemmeno essere troppo pop. Hai altri progetti in cantiere? Tra gli altri progetti ci sono sicuramente delle collaborazioni anche con artisti di generi diversi. Ho di recente avuto una collaborazione con un rapper interessane, in uscita a breve. Sicuramente ci sarà una nuova sperimentazione, contaminazione di nuovi generi fermo restando il mio stile. Nel disco che uscirà ho cercato di mantenere una linea intima: volevo un disco autentico. Mi piace sperimentare, mai ripetermi.
Il beneventano Cardo alla scoperta di nuovi successi e talenti Cardo è un cantautore della provincia di Benevento. La canzoni di Cardo evocano le atmosfere romantiche e sognanti dei primi anni ’90, dei film cult e delle serie TV di quegli anni.
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tmnotizie · 5 years
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MACERATA – Un open day per presentare il nuovo progetto di teatro musicale, rivolto soprattutto ai giovani over 14 ma aperto anche agli adulti, un percorso per realizzare un musical imparando a recitare, a cantare, a muoversi sul palcoscenico, ma anche a costruire scenografie e scoprire i mestieri tecnici dello spettacolo. L’appuntamento è per sabato 28 settembre dalle 15 alle 19 al Teatro Don Bosco di Macerata.
È un progetto che nasce dalla collaborazione tra l’Istituto Salesiano di Macerata e l’assessorato alla Cultura del Comune di Macerata nell’ambito della convenzione “I giovani al centro”, firmata nel 2017, che vede la sinergia tra il Comune di Macerata e lo storico Istituto Salesiano per sostenere la crescita dei giovani.  L’iniziativa è organizzata dalla Casa Salesiana che da cinque anni ha iniziato una collaborazione con il Centro Teatrale Sangallo di Tolentino per sviluppare un progetto teatrale rivolto ai giovani dai 14 ai 20 anni.
“Il Teatro Don Bosco è uno spazio ideale per i giovani perché il teatro per i ragazzi e le ragazze è opportunità di crescita, scoperta dei talenti, esperienza di compagnia che rompe l’isolamento,  – afferma l’assessore alla Cultura Stefania Monteverde -.  È un bellissimo progetto per tanti motivi: nasce dalla collaborazione, dà fiducia ai giovani, fa azione di prevenzione  e, non da ultimo, può essere il seme di una nuova impresa creativa legata alla grande tradizione musicale della città.”
Il direttore della Casa Salesiana di Macerata, don Flaviano D’Ercoli, sottolinea: “Con la convenzione ‘I giovani al centro’  il Comune di Macerata e la Casa Salesiana si sono impegnati a mettere al centro la cura e l’attenzione per i giovani. Oggi lo facciamo con il teatro. Il teatro in una Casa Salesiana è fondamentale perché, così come sosteneva don Bosco, aiuta i giovani a sviluppare i propri talenti e ad acquisire maggior consapevolezza e sicurezza sul palco come nella vita.
Si tratta di una tradizione culturale che non va persa, avviata tanti anni fa. Basti pensare alla frequentazione della Casa di Silvio Spaccesi e  la rappresentazioni della rassegna Angelo Perugini.  Infine, la collaborazione stretta con il Centro Teatrale Sangallo è un’esperienza arricchente. I nostri giovani si recano spesso a Tolentino per assistere agli spettacoli messi in scena dal Centro e viceversa.”
Il progetto prevede un corso di teatro musicale interdisciplinare con recitazione, canto e danza e due corsi paralleli: il primo dedicato alle attività creative inerenti al teatro, il secondo incentrato sul canto.  A presentarlo sono due giovani animatrici culturali, Valentina Chiodera e Silvia Mancini.
“Io stessa ho potuto sperimentare, dopo due anni di teatro musicale, quanto sia bello e formativo fare teatro insieme – sottolinea Valentina Chiodera -. Il teatro aiuta a essere pazienti e a non pretendere il tutto subito, aiuta a capire che dietro un buon risultato c’è sempre un lungo ed impegnativo lavoro, per far sì che tutto sia curato nei minimi dettagli. Questa avventura inoltre non si vive da soli ma in gruppo, in cui ognuno è importante e indispensabile, i cui componenti, soprattutto nei giorni che precedono la rappresentazione, sono uniti più che mai, perché ciascuno sul palco ha bisogno dell’altro.”
“La novità di quest’anno è che, insieme al Comune, invitiamo tutti i ragazzi e le ragazze della città – afferma Silvia Mancini -. Invitiamo tutti a mettersi in gioco e a buttarsi in questa esperienza perché ne vale veramente la pena. È sicuramente un’opportunità per chi ama cantare e danzare, ma non servono tante competenze. Il corso è anche un’occasione per far venir fuori lati di noi stessi che  magari ognuno non pensa di avere. Non servono doti particolari, solo il desiderio di provare.”
Il percorso è guidato dall’esperienza professionale del Centro Teatrale Sangallo, realtà nata a Tolentino 40 anni fa dall’iniziativa e con la direzione artistica di Saverio Marconi, allo scopo di  avvicinare e conoscere il teatro attraverso l’esperienza diretta delle arti dello spettacolo. Presto questa esperienza è diventata un riferimento per tutto il territorio della provincia di Macerata, con collaborazioni con le scuole di ogni ordine e grado e le associazioni.
“Cinque anni fa – afferma Ada Borgiani, figura storica del Centro Teatrale Sangallo – nasce la collaborazione con i Salesiani di Macerata, uniti dalla comune passione per il teatro musicale. L’interdisciplinarità data dall’unione del canto, la danza e la recitazione, rappresenta per chi si affaccia al teatro musicale, un’esperienza impegnativa e al tempo stesso gioiosa che si unisce nello spirito anche alle nobili tradizioni musicali legate alla città di Macerata.”
Per maggiori informazioni sul progetto: Valentina Chiodera 334 8809934, Silvia Mancini 320 6857307.
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