#sezione droghe
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Unable to stop drawing these guys !!!
I mostly chose my colours for Vittorio because I saw a black-clothed Vittorio with white/grey hair before and liked the look of it (added my own twist with the red hair dye etc) but I thought what. If there was a reason he's like that :)
#jjba#jojo's bizarre adventure#vento aureo#golden wind#risotto nero#vittorio cataldi#massimo volpe#sezione droghe#purple haze feedback
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vittorio and angelica as characters themselves are incredibly tragic and heart breaking alone but their descriptions of how their stands manifested just absolutely shatters me
#⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀👻;; ⠀( 𝐈 𝐖𝐈𝐋𝐋 𝐀𝐕𝐄𝐍𝐆𝐄 𝐌𝐘 𝐆𝐇𝐎𝐒𝐓 ) sezione droghe.#I’m not gonna lie and say that they are totally innocent#because they’re not vittorio and angelica have killed so many being from the drugs they sell or directly killing them#but they’re just children and I can go on and on#vittorio’s stand is the top and angelica’s is the bottom
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Storia Di Musica #337 - The Fixx, Reach The Beach, 1983
La spiaggia del secondo disco di questa serie agostana di copertina che ritraggono un tratto di spiaggia è piuttosto particolare: un uomo, sembra faticosamente, cerca di raggiungere la corata spiaggia quando ancora è semi immerso nelle acque. Il disegno è opera di uno dei più grandi designer di cover inglese, George Underwood, famoso per i suoi lavori con i T.Rex, per David Bowie (di cui era grandissimo amico, e fu lui a ritrarlo nella posa leggendaria di Ziggy Stardust) e della band di oggi, i The Fixx.
La band nacque con il nome The Portraits nel 1979 quando il cantante Cy Curnin e il batterista Adam Woods formarono la band mentre erano al college a Londra. Insieme al tastierista Rupert Greenall, i Portraits ebbero un piccolo successo, pubblicando un paio di singoli prima di sciogliersi alla fine del 1980 e presto riformarsi come The Fix con il chitarrista Jamie West-Oram e il bassista Charlie Barrett. Il gruppo pubblicò in modo indipendente il singolo Lost Planes nel febbraio 1981, che attirò l'attenzione della MCA Records che offrì un contratto al gruppo. Tuttavia, preoccupata per le allusioni e le implicazioni alle droghe del nome, impone di cambiarlo, e la band decide di aggiungere un’altra x, The Fixx. Il loro album di debutto di successo del 1982, Shuttered Room, conteneva due brani che ottennero un notevole successo nelle classifiche, e che qualche volta capita anche di risentire in qualche emittente radio più attenta e curata nelle scelte musicali, Stand Or Fall e Red Skies.
La registrazione per Reach the Beach iniziò più tardi nel 1982 con il produttore Rupert Hine. Barrett era stato sostituito nel tour precedente da Alfie Agius, che iniziò le sessioni di registrazione come bassista del gruppo ma lasciò il gruppo prima che l'album fosse completato. Il disco è il picco musicale di un gruppo che parte con l’intento di inserirsi nel predominante filone post punk del periodo, ma lo fa con idee molti interessanti e un uso direi innovativo e singolare dei campionamenti e dell’elettronica. L’album inizia con il loro più grande successo più grande successo, il riff funky di chitarra e basso, di One Thing Leads To Another, una delle Hit dei primi anni ’80: accompagnato da un video di successo di MTV, One Thing Leads To Another ha raggiunto il quarto posto nelle classifiche pop statunitensi e la vetta delle classifiche in Canada. The Sign Of Fire segue sulla scia di questo interessante funk/dance, dai toni nient’affatto cupi come il nascente e contemporaneo Synth-Pop, brano caratterizzato da un movimento ascendente/discendente tra i suoi due accordi predominanti per un piacevole effetto ipnotico. Ci sono alcuni passaggi creativi mentre attraversiamo la sezione centrale della canzone, che è l'unica con la partecipazione del futuro membro della band Dan K. Brown al basso. Segue la spastica e sconnessa Running, tra new wave e alcuni passaggi più melodici. La futuristica Saved By Zero ha ambizioni più grandi e profonde sia dal punto di vista sonoro che dei testi: effetti di synth strategici che si fondono con gli abbellimenti vocali di Curnin insieme ai nervosi riff di chitarra di West-Oram. Dal punto di vista dei testi, la canzone parla della ricerca della semplicità con la perdita delle cose materiali "della liberazione che ottieni quando non hai più nulla da perdere". Opinions chiude il bel primo lato del disco, costruito sulla voce quasi a cappella di Curnin nella strofa introduttiva e su un arrangiamento musicale che emerge lentamente fino a quando la canzone finalmente si materializza completamente. Il secondo lato originale dell'album contiene brani più cupi e malinconici. La title track Reach The Beach è una canzone synth/pop guidata dal semplice riff di tastiera e basso synth di Greenall insieme a diverse sezioni sonore elettroniche. Liner funziona come una rappresentazione elettronica di funk e soul con Agius che aggiunge qualche abile basso slap e Greenall che replica una sezione di fiati sul synth. Privilege si ispira chiaramente al rock elettronico tedesco di qualche anno prima, Outside è guidata dal ritmo costante alla batteria di Woods. Questo funge da spina dorsale per il riff di chitarra lento di Jamie West-Oram e la voce solista piena di sentimento di Curnin.
Reach the Beach ha raggiunto il picco nella Top 10 delle classifiche degli album di Billboard e alla fine è stato certificato multi-platino con vendite milionarie. Il gruppo continuò con un modesto successo fino alla fine degli anni '80 e fino agli anni '90, ma non raggiunse mai più le vette commerciali di questo album. Curnin e West-Oram suoneranno nelle canzoni I Might Have Been Queen e Better Be Good To Me nel disco di Tina Turner del 1984 Private Dancer. Nello stesso anno nel videoclip di una loro canzone, Are We Ourselves?, dal disco Phantoms, apparirà per la prima volta in assoluto un telefono cellulare (una versione modificata di un Motorola KR999). Un loro brano, Deeper And Deeper, farà parte della colonna sonora del film Streets Of Fire del 1985. Sono stati un interessante gruppo, di quelli poco conosciuti ma musicalmente molto stimolanti (che è categoria tra le mie preferite, ormai lo sapete) e che in questo disco hanno dato prova eccellente delle caratteristiche di un genere musicale.
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"I FIORI DEL MALE" (Les Fleurs du mal) di CHARLES BAUDELAIRE è una delle opere più celebri e influenti della letteratura francese, pubblicata per la prima volta nel 1857. Questa raccolta di poesie rappresenta un viaggio profondo e oscuro nell'animo umano, esplorando temi come la bellezza, la decadenza, l'amore, la morte e la ribellione.
Baudelaire utilizza un linguaggio ricco e simbolico per descrivere la sua visione del mondo, spesso caratterizzata da un senso di spleen, un termine che indica una profonda malinconia e noia esistenziale. Le poesie sono suddivise in sei sezioni principali: Spleen e Ideale, Quadri Parigini, Il Vino, I Fiori del Male, La Rivolta e La Morte.
Ogni sezione rappresenta una fase del percorso esistenziale del poeta, dalla consapevolezza della propria diversità rispetto al mondo esterno, alle esperienze nella vita degradata della metropoli, fino al desiderio di fuga nell'alcol e nelle droghe, e infine alla ribellione contro Dio e al rifiuto totale del mondo attraverso la morte.
Baudelaire riesce a trasformare la corruzione e la volgarità della società contemporanea in arte, creando una bellezza che solo la poesia può realizzare. La sua capacità di vedere oltre le apparenze e di rivelare una realtà più profonda e autentica è uno degli aspetti più affascinanti della sua opera.
Charles Pierre Baudelaire nacque il 9 aprile 1821 a Parigi, figlio di Joseph-François Baudelaire, un funzionario pubblico e artista dilettante, e Caroline Dufaÿs. La morte precoce del padre e il successivo matrimonio della madre con il tenente colonnello Jacques Aupick influenzarono profondamente la sua vita e la sua opera.
Baudelaire fu educato al Lycée Louis-le-Grand di Parigi, dove iniziò a mostrare un interesse precoce per la letteratura. Tuttavia, la sua vita scolastica fu irregolare, caratterizzata da periodi di grande diligenza alternati a momenti di indolenza. Durante la sua giovinezza, Baudelaire iniziò a frequentare i circoli bohémien di Parigi, sviluppando un gusto per la vita dissoluta e per le esperienze estreme, che avrebbero poi influenzato profondamente la sua poesia.
Nel 1841, su pressione della famiglia, intraprese un viaggio in India, ma tornò a Parigi dopo pochi mesi. Questo viaggio, sebbene breve, lasciò un'impronta duratura sulla sua immaginazione e sulla sua opera. Al suo ritorno, Baudelaire iniziò a scrivere e a pubblicare poesie, guadagnandosi una reputazione come uno dei poeti più promettenti della sua generazione.
La pubblicazione de "I fiori del male" nel 1857 fu accolta con scandalo e controversie. L'opera fu accusata di oscenità e sei delle poesie furono censurate. Nonostante ciò, "I fiori del male" consolidò la reputazione di Baudelaire come uno dei più grandi poeti del suo tempo. La sua capacità di esplorare i lati più oscuri dell'esperienza umana con una bellezza lirica senza pari lo rese una figura centrale nel movimento simbolista e un precursore del modernismo.
Baudelaire trascorse gli ultimi anni della sua vita in condizioni di salute precarie, afflitto da problemi finanziari e da una dipendenza crescente dall'oppio e dall'alcol. Morì il 31 agosto 1867 a Parigi.
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Questo ragazzo venne trovato morto su una panchina di un giardino pubblico a Milano.
Si era fatto di eroina. Aveva 16 anni.
Erano i fine anni 70 inizi anni 80.
Io gli anni 80 ebbi la fortuna di viverli da adolescente, nel 1980 iniziai il mio lungo impegno politico nel Fronte della Gioventu', incontrai gli amori della mia vita, avevo i miei svaghi, i miei divertimenti.
Ma furono anche gli anni di una grande diffusione di droghe come l'hashish, la marijuana e di quelle sintetiche come le Roipnol e via di questo passo.
Passai i miei anni nel FDG a condurre battaglie contro ogni droga, comprese quelle che oggi vengono chiamate "leggere".
Ho sempre respinto quella che viene chiamata "cultura dello sballo".
E fino a quando avro' forza, mi opporro' sempre a qualsiasi liberalizzazione di qualsiasi droga a scopo ricreativo.
Persi in quegli anni un cugino e due amici d'infanzia, i quali iniziarono con una semplice canna per finire la loro vita buttati su una panchina con un ago nella vena, esattamente come questo povero ragazzo ritratto in foto.
Ancora oggi mi chiedono come e' possibile che non mi sia mai fatto una canna.
Be', la risposta e' sempre la stessa: quella merda nel mio ambiente non circolava.
E quando pizzicammo un camerata con una canna, provammo a capire il perché di quel gesto, cercammo di aiutarlo, ma niente, non servì' a nulla, era sempre "fatto" perso, rubava anche i pochi soldi della nostra cassa per comprarsi il "fumo", quindi fummo costretti ad emarginarlo fino a quando non lascio' la sezione.
Dopo un po' la madre ci disse che aveva cominciato a frequentare ambienti di sinistra ed era diventato un tossico. Si faceva di eroina.
Combattere la droga e' un atto di civilta'.
Non esistono droghe "leggere" o "pesanti", esiste la droga, e la droga e' merda.
E non saranno certamente quattro radicali e quattro progressisti del cazzo a farmi cambiare idea.
Lo Stato non può dire ai giovani che drogarsi, che farsi le canne, tutto sommato, e' normale.
Cosa volete che sia una "cannetta", vero?
E' come fumarsi una sigaretta, la solita risposta imbecille che danno in questi casi. Francesco Maverick
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Droghe nascoste nell'officina: arrestato un meccanico di Agrigento
Droghe nascoste nell'officina: arrestato un meccanico di Agrigento
Un’operazione della polizia ha portato al ritrovamento di hashish, cocaina e crack all’interno di un’officina meccanica ad Agrigento. Un giovane di 29 anni è stato arrestato dalla sezione Volanti della questura con l’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti per spaccio. La droga è stata scoperta durante una perquisizione del locale situato nel centro della città. Gli agenti, infatti,…
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Questo fine 2022 invece dei soliti post dedicati ai libri natalizi o ai riassuntoni di cosa si è letto durante l’anno, siccome per me questo è stato un anno horribilis da dimenticare, ho deciso di regalarvi una serie di post e video dedicati ai LIBRI CON VIAGGI NEL TEMPO.
Cosa c’è di meglio per fuggire alla realtà che viaggiare nel tempo?
Spero queste lista vi saranno utili e vi intratterranno, e come sempre vi invito ad aggiungere i vostri titoli preferiti di questo genere.
Ogni lista è specifica di un genere per agevolarvi e suddividere il LISTONE che altrimenti sarebbe stato lunghissimo.
Il primo video è dedicato a:
LISTA DI LIBRI CON VIAGGI NEL TEMPO, VIDEO 1, SEZIONE FANTASCIENZA-SCIFI:
- Inverso, William Gibson (serie di 2 libri)
Link: https://amzn.to/3gtEd5j
Trama: America, futuro prossimo. Flynne Fisher vive in una zona rurale dove il lavoro è scarso per chi sceglie di non dedicarsi alla produzione di droghe sintetiche, l'unica attività remunerativa. Dopo un periodo in cui è stata ingaggiata per combattere in un gioco online, Flynne ora cerca di mantenersi facendo l'assemblatrice in un negozio locale di stampa 3D. Ma arrivare a fine mese è difficile. Suo fratello Burton, ex Marine, non è in una condizione migliore, e come unica forma di sostentamento ha il denaro che gli viene passato dall'esercito in quanto veterano di guerra con gravi lesioni neurologiche riportate sul campo. Inghilterra, settant'anni dopo. Wilf Netherton vive a Londra. È un professionista affermato e un uomo potente all'interno di una società in cui i ricchi sono la maggior parte e i poveri sono stati eliminati quasi interamente. Una realtà in cui tornare indietro nel tempo è solo un hobby come tanti. America, futuro prossimo. Flynne e Burton accettano un lavoro come parte della sicurezza occulta nel prototipo di un nuovo gioco online ambientato in una Londra simile a quella che conoscono, ma con alcune distorsioni. In questa piattaforma non si spara, ma i crimini a cui Flynne assiste sono molto peggiori. Flynne e Wilf sono destinati a conoscersi in una terra di mezzo. Un incontro che cambierà per sempre il modo di vedere il presente e il futuro di ciascuno di loro.
- LA FINE DELL'ETERNITA', di Asimov
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In un futuro ancora molto lontano l'uomo ha imparato a viaggiare nel tempo, spostandosi con disinvoltura da un secolo all'altro e organizzando traffici commerciali tra ere diverse. Il viaggio nel tempo permette anche di tenere l'umanità sotto rigido controllo, modificando tutto ciò che potrebbe provocare gravi turbamenti nella storia. A effettuare i cambiamenti sono delegati gli analisti e i tecnici della chiusa casta degli Eterni, gli unici in grado di manipolare passato e futuro. Un giorno però Andrew Harlan, un giovane Eterno, si trova di fronte a una scelta atroce: salvare l'eternità o il suo amore, e non avrà dubbi.
-Hyperion, di Dan Simmons (serie di 4 libri)
Link: https://amzn.to/3ir9d22
Link al post che ho dedicato alla serie: https://weirdesplinder.tumblr.com/post/654156471593041920/i-canti-di-hyperion
In un lontano futuro nel quale tutti i pianeti sono ormai riuniti in una pacifica federazione una nuova e pericolosa minaccia si profila per l'umanità. Sul pianeta Hyperion, l'unico che non ha aderito alla federazione, una creatura dotata di poteri divini, fra cui quello di viaggiare nel tempo, lo Shrike, è pronto per sferrare il suo attacco. Alla vigilia dell'Armageddon, che costituirà la fine dell'intera Galassia, sette pellegrini si mettono in viaggio alla ricerca di una soluzione ad un terribile enigma.
- La Compagnia del Tempo, di Kage Baker (serie di 11 libri)
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Nel Ventiquattresimo secolo la Dr. Zeus, Inc. (altrimenti nota come la Compagnia) offre l'immortalità fisica e la possibilità di viaggiare nel tempo: i suoi agenti continuano a scandagliare i secoli per recuperare antichi tesori d'arte e materiale genetico indispensabile alle ricerche. Mendoza, una specialista in botanica che la Compagnia ha prelevato dalla Spagna del XVI secolo, deve raccogliere alcuni esemplari di rare specie ormai estinte. Ma sul suo cammino incontrerà l'Inquisizione, un amichevole cyborg e soprattutto la sconfinata ingordigia della Compagnia, il cui vero scopo è arricchirsi a spese del passato…
-La luce del passato, di Arthur C. Clarke
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2037. OurWorld è un centro di tecnologia avanzata ideato da Hiram Patterson,imprenditore spregiudicato. Non soddisfatto di avere il monopolio delle telecomunicazioni planetarie, Patterson convince il figlio David, coadiuvato dal fratellastro Bobby e dalla giornalista Kate, a realizzare la WormCam, una macchina che può sorvegliare chiunque in qualsiasi momento. La WormCam può inoltre viaggiare nel tempo e visualizzare il passato. Se da un lato tale invenzione porterà molti vantaggi all'umanità, dall'altro si potrà frugare nella vita intima delle persone, ledendone le libertà fondamentali.Consapevoli di tale pericolo Bobby e Kate cercheranno di sfuggire allo sguardo implacabile della prodigiosa macchina e a rimediare ai loro errori..
-La macchina del tempo, di G. H. Wells
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Un gentiluomo inglese, scienziato dilettante, annuncia una sera ai suoi amici di aver costruito una macchina in grado di viaggiare attraverso il tempo, sia nel passato che nel futuro, e di essere in procinto di partire per la sua prima esplorazione. Dà loro appuntamento a casa sua per la settimana successiva. Al loro arrivo, gli ospiti del Viaggiatore nel tempo (così è denominato nel romanzo) lo vedono tornare, piuttosto malconcio, da un viaggio nel lontano futuro. Il Narratore, che era uno degli ospiti, riporta fra virgolette il resoconto del Viaggiatore. Egli racconta di essere montato sulla sua macchina per il viaggio di collaudo e di essersi subito spinto fino all’anno 802701. In una Terra che della passata civiltà umana conserva solo rare vestigia, ma che per opera delle precedenti generazioni è stata interamente liberata dalle malattie, dagli animali nocivi e anche dalle asperità climatiche, il Viaggiatore è venuto a contatto con due future razze umane: gli Eloi e i Morlock. I primi vivono in quella sorta di ospitale e confortevole giardino che è diventata la superficie terrestre, e sono d’aspetto grazioso, miti e gentili, ma la loro intelligenza è pari a quella dei bambini. I secondi vivono sotto terra, sono astuti, infidi e d’aspetto repellente. Il Viaggiatore ritiene che i Morlock siano i discendenti, totalmente abbrutiti, delle attuali classi lavoratrici; gli Eloi sarebbero invece i discendenti delle classi dominanti, rammolliti e istupiditi da secoli di benessere materiale.
- L’ Incognita del tempo, di Stephen Baxter
Link: https://amzn.to/3qCFSEH
Ideale seguito del libro di Wells, La macchina del tempo. Il Viaggiatore del Tempo nel grande capolavoro di H.G. Wells “La macchina del tempo” pensa con rimpianto a “come sia stato breve il sogno dell'intelletto umano”. Ma Stephen Baxter sa quello che Wells non poteva sapere, cioè proiettandosi nel tempo il Viaggiatore ha cambiato il futuro e sarà destinato a cambiarlo ancora. Svegliandosi nella casa di Richmond, al ritorno dal suo primo viaggio, il Viaggiatore non riesce a soffocare i rimorsi. Ha abbandonato la bella e indifesa Weena, del mite popolo degli Eloi, alle brame cannibalesche dei Morlock, la razza umana degenerata da cui è stato costretto a fuggire. Decide così di ripartire prontamente per un nuovo viaggio nell'anno 802.701 d.C., ma scopre con sgomento di essere entrato in un “altro” futuro…
#youtube#stephen baxter#g.h.wells#arthur c. clarke#asimov#dan simmons#kage baker#william gibson#libri con viaggi nel tempo#lista di libri con viaggi nel tempo#libri di fantascienza
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What if I told someone you loved was on a mission, how dangerous are these said mission?
"mmm, that depends...." on the matter of a loved on being send on a mission, he seemed rather cool. He could trust that Giorno knew what he's doing, and believed his comrades would make it through without a hitch.
"It usually starts out with courier jobs. Those jobs are often given to disposables and you're on your own if you get caught." hence why a part of Polpo's trial contained the smuggling out and in of the lighter. "Lab jobs too, the less they know the better. Ah, a lab job is where someone's put stationary for the purpose of production. Usually drugs, but also creating weapons, forgeries, and so on. If they get rounded up, it's best that there's as little link to the main organization as possible. So they're disposables too."
"Once you become a more official member, it's simple things like collecting debts and fees, gaining intel, overseeing transactions, breaking up fights." or starting them, if the gains are worth it. "uh let's see, what else?" He pondered. "There's checking up on the companies that pay for our protection, whether they're keeping themselves to the rules we established. Driver, bodyguard, extortion, gaining affiliations, torture, avenging, finances, white washing, overseeing the smuggling... Actually, the most dangerous jobs aren't carelessly handed to any nobody that just joined. The more dangerous, the more vital it is to the organization. Such jobs require some amount of trust. It's considered an honor, and a guarantee for promotion if successful." Not that Diavolo ever trusted anyone...
"Depending on how well you perform in odd-jobs, you might end up invited to join a specialist group. As such, la Squadra Esecuzioni did have the right to complain about their payment, since they were specialists. But the majority of the money was pumped into the Sezione Droghe. At the time, I wouldn't dare question him, but.... looking back on it, the boss did have himself to blame for such betrayals."
#purplecraze#anonymous#on how umi imagines the mafia works due to odd information she gathered here and there....#fugo answers
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SilverV intro ita version
Chiedo scusa anticipatamente ma quando butto giù un’idea per una fic non riesco ad usare l’inglese,perciò sono costretta ad usare l’italiano e quello che scrivo risulta meno fruibile.
Ma se in italiano non va così male e la mano è rimasta quella di un tempo, ci lavorerò sulla traduzione, promesso.
Intanto per gli altri/e, buona lettura :) si accetta ogni suggerimento purchè costruttivo, Johnny e V mi hanno letteralmente monopolizzato i pensieri e non avevo altro modo di liberarmene se non iniziando a scrivere su di loro, affrontando il tutto dalla prospettiva di Johnny fin dalla fuga dal Mikoshi.
“Buio.
Da 50 anni non sentivo altro; buio dentro, tutto attorno a me, nelle immagini che vedevo riflesse tra le stringhe di codice del mio nuovo mondo, tra quello che una volta era un netrunner e l’altra, che ai tempi, dirigeva la sezione controspionaggio alla Militech fantasmi ormai vuoti divorati da quel nuovo dio.
Buio, su quelle che sembravano scale dove sedevo per fumare sigarette non sigarette, respirando l’amato tabacco anche se i polmoni erano da tempo un ricordo o sulla balconata, frutto dei miei ricordi, da dove quel figlio di puttana di Adam Smasher mi aveva fatto fare un volo di quasi 4 metri, prima di spararmi.
Buio.
Ed una fiamma nera che mi divorava l’anima, perché anche se ero stato bombardato con il SoulKiller, l’odio che mi bruciava dentro nell’attesa del fottuto non essere in cui ero stato scaraventato, non aveva mai smesso di ricordarmi quanto fossi incazzato per quello che era successo. Maledettamente incazzato.
Ne avessi mai avuto l’occasione, il collo di Saburo Arasaka tra le dita che lentamente cedeva alla pressione mentre lo soffocavo, sarebbe stato l’orgasmo più violento e intenso che mi sarei mai potuto concedere.
Un’occasione, non chiedevo altro.
L’unico pensiero che mi aveva tenuto assieme, che mi aveva permesso di non perdere lucidità durante quegli anni, di non lasciare loro il controllo e rimanere così lucido, era la speranza di avere l’occasione di vendicarmi della stramaledetta Arasaka che mi aveva portato via ogni cosa. Ormai avevo perso tutto, Alt, Rogue, Kerry, la mia musica …dio, la vita. Io ero morto, -credo, suppongo di sì- o almeno il mio corpo lo era ed ero morto solo, con un unico testimone il vecchio, gongolante della mia sconfitta.
Ma la voglia di vendetta, quella non avrebbero potuto togliermela nemmeno da morto e sepolto.
I primi anni rinchiuso nel Mikoshi a forza di piangere ed urlare come un forsennato, prendermi a schiaffi cercando di strapparmi una pelle che a conti fatti –ora che ci penso- non avevo più, mi avevano temprato e dove le lacrime ormai erano asciutte, la consapevolezza che io rimanevo sempre presente a me stesso nonostante tutto quello che mi avevano lanciato addosso, aveva fatto germogliare un’inquietante senso di pace a cui non ero abituato.
“Vi ammazzo, vi ammazzo, vi ammazzo, vi ammazzo…”, nella mia testa non faceva altro che ripetersi questo pensiero senza sosta, uno stupido disco rotto mi sentivo ormai, sembravo un maledetto psicopatico ma ehi, almeno si può dire che di ragioni per essere ridotto in quello stato ne avessi come nemmeno tutta Night City potesse dire.
Solo che tutto mi sarei aspettato di trovare alla fine del tunnel, semmai mi fosse stata alla portata una via di uscita, tutto, tranne una mano in grado di sollevare la puntina dal disco rotto che avevo in testa. Credevo di aver visto tutto, davvero, non mi aspettavo più niente da questo mondo di merda perché tanto sapevo che non c’era niente ad aspettarmi a parte un ciclo di sofferenza continuo, tradimenti, dolore, odio, ansia, rabbia che oltretutto non potevo nemmeno più mettere a tacere con alcool e droghe, perché non c’era più un maledetto cervello da annebbiare quindi qualcuno mi spiega come cazzo si fa a mandare al tappeto qualcosa che non c’è…?!?!?
Ok, un momento, ora torno in me.
Ma… V. Tu, dimmi come hai fatto a capitare nella mia esistenza, ora. Siamo sicuri che non mi trovi ancora nel Mikoshi?? Magari sei solo un costrutto che l’Arasaka ha programmato per costringermi ad abbandonarmi a loro??? Dio, forse sono solo paranoico.
E confuso.”
Spero che tutti comprendiate che questi due, con me, finiranno nel fluff. Tanto, tanto fluff.
#johnny silverhand / v#silver v#johnny silverhand x v#italian fanfiction#efp fanfiction#italian author#cyberpunk 2077#love my babies#johnny silverhand#female v
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RECENSIONE: Lana Del Rey - Norman Fucking Rockwell! (Polydor / Interscope)
di Viviana Bonura
Sin dal primo momento l’ascesa alla fama di Lana Del Rey è sembrata una specie di miraggio in un panorama musicale che ci offriva ormai da troppo tempo lo stesso modello di stella del pop. Nel 2013 due eventi fortunati - un posto nella colonna sonora di uno dei film di Hollywood più attesi dell’anno e un remix di una sua canzone che diventa il cavallo di battaglia dell’estate - fanno in modo che il suo primo disco Born To Die, contenente già un paio dei brani più virali su internet di quell’anno, riceva tantissime attenzioni fino a confermare la misteriosa e delicata Lana nuova promessa del pop alternativo. Il fascino del suo suono pomposo fuori dal tempo, distinto da storie noir ambientate in una California sognante e popolata da giovani donne tristi e cattivi ragazzi, malinconia e glamour, continua nel secondo disco Ultraviolence, in cui ripropone la stessa formula compresa di difetti, quali un generale senso di artificiosità nell’estetica che a momenti appare forzata e statica e l’aver incarnato una fantasia che promuove la dinamica in cui la donna debole rincorre l’uomo ricco, bello e manipolatore che finisce per incasinarla ancora di più. Il tempo passa e la fama non manca, ma Lana diventa sempre meno interessante. Nel terzo disco Honeymoon il suo personaggio continua a non evolversi e stavolta neanche la parte sonora sembra aver nulla di nuovo da dire. Per tutta risposta Lust For Life tenta di rifilare modernizzazioni hip-hop con la mera presenza di alcuni feature e di proporre una protagonista meno tragica e più stabile, ma invece di far ricredere i più scettici finisce per ledere ad una credibilità artistica che già nel tempo aveva mostrato segni di cedimento e di darla a bere solo ai fedelissimi fan.
Proprio quando la speranza sembrava perduta il quinto attesissimo album, Norman Fucking Rockwell!, si rivela una sorpresa collettiva, la svolta che avrebbe dovuto prendere la sua musica tempo fa e l’evoluzione artistica di un personaggio che il nostro tempo - giustamente - richiede. NFR! è composto da quattordici tracce per ben un’ora di durata, forse un pò tirato per le lunghe e non sempre al massimo della forma, ma con qualche innegabile perla musicale che si posiziona direttamente in cima nella discografia dell’artista. Ad iniziare dai primi due singoli le promesse sembrano più che buone, non solo in quanto a produzione dove la vediamo co-produttrice insieme all’ormai quasi infallibile Jack Antonoff, ma anche sotto il punto di vista del testo che ci svela finalmente una Lana psicologicamente meno dipendente da una figura maschile, pronta a fare forza non solo a sè stessa, ma anche al partner che lotta contro le stesse difficoltà che lei ha dovuto affrontare in passato. “You lose your way, just take my hand / You're lost at sea, then I'll command your boat to me again / Don't look too far, right where you are, that's where I am / I'm your man” dice nel ritornello di Mariners Apartment Complex invocando l’immagine di una donna guida, autoritaria e dolce allo stesso tempo. La traccia è piena di bellissime frasi poetiche cantate con fascinosa e calda fermezza che non lasciano spazio a dubbi: questa è una Lana Del Rey come non l’abbiamo mai sentita. “You took my sadness out of context / At the Mariners Apartment Complex / I ain't no candle in the wind / I'm the board, the lightning, the thunder / Kind of girl who's gonna make you wonder / Who you are and who you've been”. Anche la strumentale è un grande punto a favore e presenta gli elementi chiave della sua musica come viole e violini che però non sono esagerati e rendono la giusta idea di maestosità che un testo del genere suggerisce, un pianoforte e una chitarra acustica che reggono in piedi la parte melodica, qualche strascico di synth crepuscolari e una bellissima chiusura elettrica da crooner.
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Il testimone passa a Venice Bitch che probabilmente diventa la più grande impresa della Del Rey coi suoi nove minuti complessivi. Esegue bene il compito e tra numerosi riferimenti popolari ci accompagna in un viaggio americano estremamente nostalgico fatto di frammenti felicemente tristi trascorsi in compagnia del suo uomo, momenti che piano piano scivolano via così come l’estate, ma che ricorda con affetto. Se prima si presenta come una traccia acustica col solito pathos orchestrale a corde, presto monta una batteria sommessa che va ingrandendosi piano ed una chitarra elettrica dal sapore psichedelico con elementi soft-rock, alla quale Lana favorisce spazio minimizzando il testo e giocando con gli elementi strutturali in modo da dare respiro agli strumenti e al lungo assolo, decorato da synth magnetici ed inebrianti. Il dialogo tra questi strumenti, su cui Lana interagisce tutto sommato poco, continua fino alla fine in maniera piuttosto tranquilla e rilassante, il che potrebbe muovere il primo appunto alla sezione strumentale non sfruttata al meglio per dare profondità ad un brano che tuttavia si può sempre apprezzare per l’ambizione. Fuck it i love you vede sicuramente ritornare la Del Rey su terreni già battuti e se non fosse per il testo più consapevole rispetto al passato in cui ripercorre il trasferimento in California per inseguire il sogno di fare musica, i problemi di dipendenze e una relazione finita male a causa della sua instabilità emotiva a lungo discussa, sarebbe la solita traccia poco interessante in cui finisce per impastare le medesime frasi mormorate. Di simile natura, ma dalla riuscita differente è la ballata romantica Love song che con una struttura semplicissima in cui prevale il pianoforte riprende ancora le tematiche principali della sua musica - l’essere famosi, la bellezza, il sentirsi innamorati ed i simbolismi visivi delle auto su cui si viaggia per posti magici - ma la genuinità della voce che perfettamente esprime quel senso di bisogno disperato di avere accanto quella persona di cui si è innamorati e della composizione strumentale la rendono vincente, anche se già sentita. L’ammiccante cover dei Sublime Doin’ Time, adattata all’estetica della Del Rey e modernizzata con una sezione ritmica sintetica, è un altro highlight. Cinnamon girl giustappone ancora la dolcezza dell’amore con l’amarezza di cose più cupe come le droghe e il dolore aggiungendo una svolta elettronica alla fine, mentre How to disappear vede appunto il “dissolvimento” di quel rapporto romantico che semplicemente si esaurisce, lasciando spazio alla guarigione e per quanto possa essere strumentalmente mite è liricamente apprezzabile.
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Durante il disco vediamo una Lana che si ricorda veramente speranzosa e coinvolta nei confronti di questa relazione, ma d’altra parte diventa consapevole di non essere stata psicologicamente stabile e piuttosto disfunzionale, a volte anche emotivamente aggressiva, e soprattutto sa che il partner era altrettanto problematico. D’esempio è la frase d’esordio della title-track: “Goddamn, man-child / You fucked me so good that I almost said "I love you"”. California è un’altra dimostrazione dell’evoluzione emotiva dell’artista, espressa in un testo ben scritto dove dopo aver messo distanza tra sé e l’altra persona, riflette sulla loro relazione ripercorrendo i ricordi che le provocano nostalgia e un senso di pentimento per non essere stata capace di supportare quella persona come doveva, cosa che adesso sarebbe capace di fare. “You don't ever have to be stronger than you really are / When you're lying in my arms, and, honey / You don't ever have to act cooler than you think you should / You're brighter than the brightest stars”.
Da questo momento in poi si susseguono un paio delle tracce qualitativamente più deboli del disco come The Next Best American Record, nel cassetto da un paio di anni ed originariamente destinata Lust For Life, dove sarebbe stata più consona dato l’imbarazzo della strumentale e la performance vocale che non si dimostra matura come lo è stata fino ad ora. Evitabili anche le successive tre tracce che non aggiungono granché al disco, mentre fortunatamente la chiusura hope is a dangerous thing for a woman like me to have - but i have it ne risolleva l’intensità. E’ una traccia spontanea, imperfetta, minimale ed emotiva che parla delle difficoltà nel raggiungere la felicità, ma anche del ritrovarsi in un devastante stato di sofferenza in cui si compiono decisioni irrazionali, tutto perde d’importanza e fidarsi degli sconosciuti diventa difficile, ma apre anche uno spiraglio di speranza attraverso il quale si intravede un miglioramento, una speranza pericolosa, nel senso che se non soddisfatta potrebbe provocare una discesa ancora più brusca nel senso di abbandono, ma comunque posseduta.“There's a new revolution, a loud evolution that I saw / Born of confusion and quiet collusion of which mostly I've known / A modern day woman with a weak constitution, 'cause I've got / Monsters still under my bed that I could never fight off / A gatekeeper carelessly dropping the keys on my nights off”. La traccia riesce a catturare molti dei tratti distintivi - soprattutto dei difetti - di Lana e del suo testamento artistico.
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TRACCE MIGLIORI: Mariners Apartment Complex; Venice Bitch; hope is a dangerous thing for a woman like me to have - but i have it
TRACCE PEGGIORI: The Next Best American Record
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Purple Durple Feedback :)
(Mostly testing out some new Sai brushes)
#jjba#jojo's bizarre adventure#vento aureo#golden wind#purple haze feedback#sheila e#cannolo murolo#angelica attanasio#vittorio cataldi#massimo volpe#vladimir kocaqi#sezione droghe#all along watchtower
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vittorio is genuinely angelica’s biggest supporter argue with the wall
#⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀🪦;; ⠀( 𝐓𝐎 𝐓𝐇𝐄 𝐓𝐔𝐍𝐄 𝐎𝐅 𝐘𝐎𝐔𝐑 𝐃𝐄𝐀𝐓𝐇 ) ooc.#⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀👻;; ⠀( 𝐈 𝐖𝐈𝐋𝐋 𝐀𝐕𝐄𝐍𝐆𝐄 𝐌𝐘 𝐆𝐇𝐎𝐒𝐓 ) sezione droghe.#they are the best friends ever I don’t care#the sibling dynamic and over all found family vibe the narcotics team gives off is 😭
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"I fiori del male" (Les Fleurs du mal) è una delle opere più celebri e influenti della letteratura francese, pubblicata per la prima volta nel 1857. Questa raccolta di poesie rappresenta un viaggio profondo e oscuro nell'animo umano, esplorando temi come la bellezza, la decadenza, l'amore, la morte e la ribellione.
Baudelaire utilizza un linguaggio ricco e simbolico per descrivere la sua visione del mondo, spesso caratterizzata da un senso di spleen, un termine che indica una profonda malinconia e noia esistenziale. Le poesie sono suddivise in sei sezioni principali: Spleen e Ideale, Quadri Parigini, Il Vino, I Fiori del Male, La Rivolta e La Morte.
Ogni sezione rappresenta una fase del percorso esistenziale del poeta, dalla consapevolezza della propria diversità rispetto al mondo esterno, alle esperienze nella vita degradata della metropoli, fino al desiderio di fuga nell'alcol e nelle droghe, e infine alla ribellione contro Dio e al rifiuto totale del mondo attraverso la morte.
Baudelaire riesce a trasformare la corruzione e la volgarità della società contemporanea in arte, creando una bellezza che solo la poesia può realizzare. La sua capacità di vedere oltre le apparenze e di rivelare una realtà più profonda e autentica è uno degli aspetti più affascinanti della sua opera.
Charles Pierre Baudelaire nacque il 9 aprile 1821 a Parigi, figlio di Joseph-François Baudelaire, un funzionario pubblico e artista dilettante, e Caroline Dufaÿs. La morte precoce del padre e il successivo matrimonio della madre con il tenente colonnello Jacques Aupick influenzarono profondamente la sua vita e la sua opera.
Baudelaire fu educato al Lycée Louis-le-Grand di Parigi, dove iniziò a mostrare un interesse precoce per la letteratura. Tuttavia, la sua vita scolastica fu irregolare, caratterizzata da periodi di grande diligenza alternati a momenti di indolenza. Durante la sua giovinezza, Baudelaire iniziò a frequentare i circoli bohémien di Parigi, sviluppando un gusto per la vita dissoluta e per le esperienze estreme, che avrebbero poi influenzato profondamente la sua poesia.
Nel 1841, su pressione della famiglia, intraprese un viaggio in India, ma tornò a Parigi dopo pochi mesi. Questo viaggio, sebbene breve, lasciò un'impronta duratura sulla sua immaginazione e sulla sua opera. Al suo ritorno, Baudelaire iniziò a scrivere e a pubblicare poesie, guadagnandosi una reputazione come uno dei poeti più promettenti della sua generazione.
La pubblicazione de "I fiori del male" nel 1857 fu accolta con scandalo e controversie. L'opera fu accusata di oscenità e sei delle poesie furono censurate. Nonostante ciò, "I fiori del male" consolidò la reputazione di Baudelaire come uno dei più grandi poeti del suo tempo. La sua capacità di esplorare i lati più oscuri dell'esperienza umana con una bellezza lirica senza pari lo rese una figura centrale nel movimento simbolista e un precursore del modernismo.
Baudelaire trascorse gli ultimi anni della sua vita in condizioni di salute precarie, afflitto da problemi finanziari e da una dipendenza crescente dall'oppio e dall'alcol. Morì il 31 agosto 1867 a Parigi.
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Non ho mai prestato troppa attenzione a Disintegration dei Cure. La prima volta che lo ascoltai me lo prestò un amico del mio paese nell’estate fra il liceo e l’università, prima che mi trasferissi a Bologna. Ricordo che mi diede i Tortoise, i Dinosaur Jr, i Mogwai i Sigur Ròs, i Giardini di Mirò… sì, fondamentalmente quasi tutto post-rock ma, in maniera implicità c’era la voglia di farmi conoscere un altro tipo di musica, più riflessiva, più attenta allo strumento, alla progressione dei suoni e ai vari strati del songwriting; una musica non proprio pop ma neanche ostica come il fusion. Come se, prima dell’iscrizione all’università era d’obbligo formarsi su un certo tipo di album “colti”. Ammetto di aver scoperto tardissimo i Cure rispetto ai loro coetanei; venivano superati quasi da subito e per tantissimi anni dai coevi Bauhaus, Joy Division, Sisters of Mercy e, soprattutto, dagli Smiths, dai New Order e dai Banshees. Queste ultime tre formazioni hanno occupato per tantissimi anni il mio podio degli anni ’80.
Poi, come per il resto, si arriva alle pietre miliari in maniera non convenzionale, girandoci intorno, ripercorrendo la discografia dall’inizio, o come a uno gli pare.
Col senno di poi Disintegration è uno strano epilogo della carriera dei Cure, dall’altra parte è un nuovo trampolino di lancio. Dopo Three Imaginary Boys, l’album più naif e “punk” il percorso dei nostri è proseguì con la famosa trilogia gothic-rock che li consacrò prima al grande pubblico dark, poi, per una sorta di riflesso lunare, al resto della popolazione.
Passano gli album e sbocciano i momenti più pop, divertenti, scanzonati (i sassofoni di Kiss me Kiss me Kiss me o di Head on the Door); poi il dramma personale di Robert Smith.
Egli stava per compiere trent’anni e stava pensando che tutti i grandi artisti e le grandi band avevano già sfornato il proprio capolavoro prima di oltrepassare quella soglia. I Cure, ovviamente lo avevano già fatto, ma Robert non se ne capacitava e quindi piombò in una sorte di depressione lisergica fatta di droghe allucinogene e di isolamento. Il batterista era un alcolizzato cronico e non reggeva le interazioni col resto della band. Robert si chiuse in casa e registrò 24 bozze per il nuovo album.
Disintegration, nonostante il nome, che può evocare la frammentazione della personalità di Smith, in realtà è un caloroso magma sonoro dove i sintetizzatori prendono il sopravvento sulle chitarre acide e piene di flanger e riverberi.
La Fiction e l’Elektra, al sentire i brani completi annunciarono un flop assicurato, proprio per la deriva che la band aveva preso rispetto agli ultimi due album ben più commerciali. Ora erano tornati verso Faith e Pornography; meno plumbei ma non meno disperati.
”Fascination Street” è un viaggio fra tristezza e sballottamenti vari, dalle dubbie atmosfere di successo soprattutto se si considera che è stato scelto come primo singolo; andò bene in America perché fu anche incluso nella colonna sonora di Lost Angels. Ma “Lullaby”, “Lovesong” e “Pictures of You” tornano ad essere delle ballate pop-dark dalle tinte pastello che piacciono (soprattutto in Inghilterra e, in generale, in Europa) e andranno ad inserirsi ulteriormente nell’immaginario collettivo di migliaia di teenager alle prese con i drammi amorosi del liceo; tanti Dukie e Andie di Bella in Rosa sparsi per il mondo, che rivendicavano il proprio angolo scuro sopra il quale piangere.
Atmosfere dette “alla Tim Burton”, quando in realtà è il regista americano ad aver attinto a piene mai da quei videoclip, soprattutto da quello di “Lovesong” e “Lullaby”. Brano asettico, con la batteria che costruisce continue ripetizioni sulle parti metalliche dello strumento, quasi a mo’ di sample, e Robert che parla sotto un trionfo di archi che schiudono il cielo dalle nuvole.
Quelle atmosfere dense e rarefatte allo stesso tempo, muri di suono che prescindono da ogni sezione ritmica, strati di nebbia e di malinconia riflessiva, sono gli stessi che influenzeranno lo shoegaze, il post-rock; in maniera indiscussa (ma a loro modo) sia i My Bloody Valentine che gli Slint; Disintegration rientrava quindi in maniera coerente in mezzo a tutti quei CD che Marco (l’amico del mio paese) mi prestò….
Un aborto annunciato che in realtà è diventato un capolavoro; Disintegration è diventato uno degli album più amati di sempre dai fan; capitolo di una nuova trilogia che continuerà con Wish.
#Cure#Disintegration#Fiction#Elektra#gothic#rock#new wave#United Kingdom#1989#Robert Smith#Banshees#Joy division#Bauhaus#smiths
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“Trovato neonato in una stalla – La polizia e i servizi sociali indagano” – “Arrestati un falegname ed una minorenne”
BETLEMME, GIUDEA – L’allarme è scattato nelle prime ore del mattino, grazie alla segnalazione di un comune cittadino che aveva scoperto una famiglia accampata in una stalla. Al loro arrivo gli agenti di polizia, accompagnati da assistenti sociali, si sono trovati di fronte ad un neonato avvolto in uno scialle e depositato in una mangiatoia dalla madre, tale Maria H. di Nazareth, appena quattordicenne. Al tentativo della polizia e degli operatori sociali di far salire la madre e il bambino sui mezzi blindati delle forze dell’ordine, un uomo, successivamente identificato come Giuseppe H. di Nazareth, ha opposto resistenza, spalleggiato da alcuni pastori e tre stranieri presenti sul posto. Sia Giuseppe H. che i tre stranieri, risultati sprovvisti di documenti di identificazione e permesso di soggiorno, sono stati tratti in arresto.
Il Ministero degli Interni e la Guardia di Finanza stanno indagando per scoprire il Paese di provenienza dei tre clandestini. Secondo fonti di polizia i tre potrebbero infatti essere degli spacciatori internazionali, dato che erano in possesso di un ingente quantitativo d’oro e di sostanze presumibilmente illecite.
Nel corso del primo interrogatorio in questura gli arrestati hanno riferito di agire in nome di Dio, per cui non si escludono legami con Al Quaeda. Le sostanze chimiche rinvenute sono state inviate al laboratorio per le analisi.
La polizia mantiene uno stretto riserbo sul luogo in cui è stato portato il neonato. Si prevedono indagini lunghe e difficili. Un breve comunicato stampa dei servizi sociali, diffuso in mattinata, si limita a rilevare che il padre del bambino è un adulto di mezza età, mentre la madre è ancora adolescente. Gli operatori si sono messi in contatto con le autorità di Nazareth per scoprire quale sia il rapporto tra i due. Nel frattempo, Maria H. è stata ricoverata presso l’ospedale di Betlemme e sottoposta a visite cliniche e psichiatriche. Sul suo capo pende l’accusa di maltrattamento e tentativo di abbandono di minore. Gli inquirenti nutrono dubbi sullo stato di salute mentale della donna, che afferma di essere ancora vergine e di aver partorito il figlio di Dio. Il primario del reparto di Igiene mentale ha dichiarato oggi in conferenza stampa: “Non sta certo a me dire alla gente a cosa deve credere, ma se le convinzioni di una persona mettono a repentaglio – come in questo caso – la vita di un neonato, allora la persona in questione rappresenta un rischio sociale. Il fatto che sul posto siano state rinvenute sostanze stupefacenti non migliora certo il quadro. Sono comunque certo che, se sottoposte ad adeguata terapia per un paio di anni, le persone coinvolte – compresi i tre trafficanti di droga – potranno tornare ad inserirsi a pieno titolo nella società.” Pochi minuti fa si è sparsa la voce che anche i contadini presenti nella stalla potrebbero essere consumatori abituali di droghe. Pare infatti che affermino di essere stati costretti a recarsi nella stalla da un uomo molto alto con una lunga veste bianca e due ali sulla schiena (!), il quale avrebbe loro imposto di festeggiare il neonato. Un portavoce della sezione antidroga della questura ha così commentato: “Gli effetti delle droghe a volte sono imprevedibili, ma si tratta senz’altro della scusa più assurda che io abbia mai sentito da parte di tossicodipendenti.”
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Babylon
Gennaio 21
Voto 4,3
Introduzione
America anni '20.
Feste a base di: jazz, alcool (molto) droghe (tante), perversioni (varie). Poi elefanti che entrano nelle stanze per lo intrattenere i presenti, basterebbe questo per gridare al capolavoro no?
Beh si, e questo film, con una colonna sonora sempre molto presente, che risulta fondamentale nel permettere l'immedesimazione, riesce a rapire per 3 ore portandoti ad appropriarti di ricordi non vissuti.
Perché parafrasando, come si dirà nel film stesso, in una forma di meta dialogo tra attori di attori: "Il cinema è qualcosa di più grande, e un ragazzo nato 50 anni dopo la tua morte, ti rivedrà pensandoti di conoscerti vedendo le tue opere".
Trama
Hollywood anni '20. Energia, feste, e vizi a non finire.
Ci vengono presentati tre personaggi: l'aspirante star, l'aspirante produttore, e la star confermata per raccontare come si vivesse in quel vortice di mondo.
Vediamo un contesto che gradualmente cambia, cinema muto, rispetto a cinema del suono, moralità trasgressiva, e quella estremamente pudica.
I personaggi descritti saranno vittime di queste trasformazioni, portando ad un epilogo nefasto.
Trama approfondimento
Iniziamo, e siamo catapultati in questa festa negli anni '20 vicino Los Angeles, l'incipit ricorda per impatto le scene di festa del Grande Gatsby combinate però al contenuto di Sodoma e Gomorra.
Il regista non mette si sofferma troppo sulle scene di nudo/sesso, ma è evidente che a queste feste si trovino ogni qual genere di perversioni.
Qui troviamo il primo protagonista: Manny - giovane tutto fare messicano che sta portando un elefante alla villa come attrazione della serata. Qui incontra una giovane che cerca di entrare alla festa: Nancy Le Roi che si professa essere una star.
Entrati, ci troviamo un dialogo che ci permette di conoscerli: ambiscono entrambi ad entrare nel mondo cinematografico, lei da star, lui da qualsiasi cosa basta entrare su un set.
L'intreccio tra i due è già chiaro, lui innamorato di lei, e lei innamorata delle attenzioni dello spettacolo, infondo anche se non ha fatto alcun film, lei è una star, perché come c'è lo dirà: "star si nasce non lo si diventa.
Infine, ci viene presentato il terzo personaggio cardine, proprietario di casa: Jack Conrad, importante star dei film muti attuali.
Grazie ad un serie fortuita di eventi, Nancy riceve una parte, e Manny viene invitato come assistente di Conrad su un set.
Con questo si conclude la parte di presentazione.
All'indomani, il tutto fare grazie alla sua tenacia, e intrapredenza si assicura una posizione in quel mondo. Nancy invece con un'interpretazione vulcanica, ma perfetta per il ruolo, dà inizio alla burrascosa carriera.
Il film nella seguente ora seguirà ruoterà, e intreccerà le vicende dei 3 protagonisti, con Manny che conquista il ruolo di produttore esecutivo, Nancy, da star verrà presto ostracizzata proprio per il suo carattere vulcanico, e non allineato alla moralità del tempo, e Conrad che ha fatto il suo tempo, l'arrivo del suono nel cinema richiedeva dizione, intonazione cose che Conrad non aveva, e non poteva conquistare.
Questa continua spirale discendente, ci porta tutta d'un fiato alla terza sezione del film, l'epilogo.
Nancy, senza più possibilità di carriera, e vittima dei propri vizi, contrae un grosso debito con persone "a cui i soldi vanno restituiti se vuoi rimanere vivo".
Decide di andare da Manny per supplicare aiuto.
Lui accetta, e nel tentare con l'inganno di restituire i soldi, finisce male, all'incontro - Manny e il collega - hanno portato soldi falsi e vengono scoperti.
Fuggendo, l'unica salvezza sembra il Messico, raccolta Nancy, e lasciato il collega a prendere i propri effetti da casa, nel cercare rifornimento, Nancy incurante di ciò che accade segue la musica di una piccola festa.
Qui finalmente Manny si dichiara, e lei lo asseconda, chiedendo ad uno dei presenti di filmarla insieme al futuro marito.
Tornando dal collega, Nancy che era stata lasciata in macchina, scende e si perde nella notte, mentre Manny supplica il gangster che nel frattempo arrivato sul posto, aveva freddato il collega e l'inquilino. Avuta salva la vita, a condizione di lasciare Los Angeles, Manny torna alla macchina, e non trovando più Nancy si rassegna al rincorrerla per l'ennesima volta, e scappa.
Parallelamente a questi fatti, ci troviamo con Conrad, che decaduto dai fasti passati, ritrova un barlume di apparente riconferma in grazie a parti minori.
Accettato di non poter più ambire ai riflettori del passato, non vede altra possibilità che il suicidio.
Il film si chiude quindi con Manny, che da New York con famiglia torna in visita a Los Angeles, innondato di ricordi assiste alla visione di un film, con suono, e in technicolor.
Nancy Le Roi, viene dichiarata morta a 34 anni da un titolo di giornale.
Giudizio
Film schematicamente caotico, i primi 15 minuti che anticipano il ritmo sono una scarica di energia inebriante.
Colori, suoni, scenografia catturano in pochissimo tempo, in un battito d'occhio da spettatori diventiamo parte integrante.
La storia lineare con poche sorprese, ha una messinscena incredibile, tutto di questo film grida energia. Tutto in questo film è un tributo al cinema senza dichiararlo, la storia centrale è il pretesto per mostrare il contorno, i set, i suoni, e alcune dinamiche politiche o da vita tra tecnici - attori - registi.
Film da non perdere.
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