#sergio ragno
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lamilanomagazine · 1 year ago
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"Eccellenze italiane. Figure per Italo Calvino", domani l'inaugurazione della mostra per Bologna Children's Book Fair 
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"Eccellenze italiane. Figure per Italo Calvino", domani l'inaugurazione della mostra per Bologna Children's Book Fair.  Bologna. Da mercoledì 8 novembre, con inaugurazione alle 18, arriva nelle Scuderie di Biblioteca Salaborsa la mostra Eccellenze italiane. Figure per Italo Calvino, presentata in anteprima durante Bologna Children's Book Fair 2023 (6-9 marzo scorso). Dopo essere stata ospite negli Istituti Italiani di Cultura di diversi paesi del mondo, in Italia a Castiglione della Pescaia - luogo eletto del riposo di Calvino -, a Battipaglia, in uno spazio sequestrato alla criminalità organizzata, a Reggio Calabria, e in una speciale edizione immateriale a Palazzo Vecchio, a Firenze, l'esposizione rende visibile a Bologna un'ampia selezione di illustrazioni dedicate all'opera del grande autore. Eccellenze italiane. Figure per Italo Calvino è organizzata da Bologna Children's Book Fair / BolognaFiere, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Regione Emilia-Romagna ed è curata da Grazia Gotti e Silvana Sola, Giannino Stoppani Cooperativa Sociale / Accademia Drosselmeier. La tappa bolognese si realizza con il sostegno del Comune di Bologna | Settore Biblioteche e Welfare culturale. La mostra è in contemporanea anche a New York, nel contesto del Grand Tour mondiale 2023 di Bologna Children's Book Fair, reso possibile anche grazie al supporto dell'Agenzia ICE (Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane) e del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI). Fino al 31 dicembre le 61 tavole dedicate a Italo Calvino saranno sul palcoscenico della Society of Illustrators di New York. Il percorso espositivo, che propone un incontro felice tra immagine e testo, partendo dalla grandezza della scrittura di Italo Calvino e dalla qualità del visivo proposto, include lavori di artiste e artisti affermati, che hanno già pubblicato le loro interpretazioni dei testi di Calvino, e una selezione di tavole scelte tramite un concorso promosso da Bologna Children's Book Fair, aperto a partecipanti da tutto il mondo, che hanno voluto offrire la loro personale interpretazione visiva dei romanzi di Calvino. Le opere esposte sono state raccolte in un catalogo bilingue (italiano-inglese) edito da Mondadori. Si va da illustratori che hanno firmato le Fiabe italiane come Emanuele Luzzati e Fabian Negrin, passando per Alicia Baladan Pia Valentinis, Giulia Orecchia, ai francesi Gerard Dubois e Geraldine Alibeu, solo per citarne alcuni. Sono presenti in mostra illustrazioni che interpretano con il proprio segno I Nostri Antenati così come Marcovaldo con le illustrazioni del grande Sergio Tofano accanto alla straordinaria interpretazione di Alessandro Sanna. A Gianni De Conno va il merito di narrare per immagini Il sentiero dei nidi di ragno e a Grazia Nidasio, una delle più importanti testimoni dell'illustrazione e del fumetto tra il secondo 900 e gli anni duemila, quello di dialogare con un Italo Calvino che racconta l'Orlando Furioso. Infine, Andrea Antinori, giovane e talentuoso illustratore italiano, è chiamato da Mondadori per accompagnare con le immagini un testo che nasce originariamente per un'antologia della scuola media tra il 1969 e il 1972. Una ricchezza di visioni, di forme, di colori per gli illustratori che nel tempo hanno interpretato, con il proprio segno, le opere di Italo Calvino proposte in lettura ai ragazzi, e per gli autori selezionati tramite il concorso promosso da Bologna Children's Book Fair, in occasione del centenario dalla nascita del grande scrittore italiano. Le illustrazioni già date alle stampe sono di: Maria Enrica Agostinelli, Geraldine Alibeau, Andrea Antinori, Alicia Baladan, Rotraut Susanne Berner, Nicoletta Ceccoli, Sara Colaone, Maria Chiara Di Giorgio, Gerard Dubois, Gianluca Folì, Desideria Guicciardini, George Lemoine, Emanuele Luzzati, Federico Maggioni, Giovanni Manna, Claire Martin, Simona Mulazzani, Yan Nascimbene, Barbara Nascimbeni, Fabian Negrin, Grazia Nidasio, Roger Olmons, Giulia Orecchia, Doro Petersen, Irene Rinaldi, Alessandro Sanna, Gaia Stella, Sergio Tofano, Giulia Tomai, Pia Valentinis. Le opere inedite selezionate tramite il contest internazionale arrivano da tante geografie diverse attestando l'importanza del lavoro letterario di Calvino rivolto ai ragazzi. Dall'Argentina alla Polonia, da Taipei di nuovo all'Italia, dalla Gran Bretagna alla Bulgaria, passando per la Corea del Sud e il Messico, e molti altri luoghi. Sono state realizzate da: Francesca Aiello, Mariana Alcàntara Pedraza, Francesca Ballarini, Vania Barbato, Ewa Beniak-Haremska, Kun-Sen Chiang, Tzu-ChunChang, Mary Collier Fleet, Vera Gereke, Pere Ginard, Lyuba Haleva, Veronyka Jelinek, Moonyo Lee, Anna Marzuttini, Kataryna Minasowicz , Matías Javier Muzillo, Marco Palena, Arianna Papini, Hyunmin Park, Federica Pavan, Natalie Pudalov, Ginevra Rapisardi, Marina Ruiz, Tanja Salomaki, Marco Sandreschi, Edoardo Sciarra, Lorena Spurio, Bruno Valasse, Lucy Wynne e Ana Zavadlav. Sulle pareti convivono matite eccellenti che hanno arricchito negli anni le fiabe, i racconti e i romanzi firmati da Italo Calvino e nuovi illustratori ed illustratrici che con le loro tavole rendono omaggio, per la prima volta, all'opera letteraria del grande scrittore, destinata anche a un pubblico di giovani lettori. Eccellenze italiane. Figure per Italo Calvino Mostra organizzata da: Bologna Children's Book Fair / BolognaFiere, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Regione Emilia-Romagna A cura di: Grazia Gotti e Silvana Sola, Giannino Stoppani Cooperativa Sociale / Accademia Drosselmeier Con il sostegno di: Comune di Bologna | Settore Biblioteche e Welfare culturale Bologna | Biblioteca Salaborsa, Scuderie 8 novembre - 2 dicembre 2023 Inaugurazione mercoledì 8 novembre ore 18 La mostra sarà visibile fino al 2 dicembre negli orari di apertura di Biblioteca Salaborsa. Sono inoltre previste una serie di attività dedicate a bambine, bambini, famiglie e scuole a cura di Salaborsa Ragazzi: E le fiabe son tutte per te! Letture e narrazioni all'interno della mostra. Le famiglie con bambine e bambini di età compresa tra i 6 e gli 11 anni possono prenotare uno slot di trenta minuti durante il quale si visita la mostra e si entra nelle fiabe italiane attraverso letture e narrazioni. Ad accompagnare le famiglie in questo percorso saranno delle studentesse del corso Didattica e comunicazione dell'arte dell'Accademia Belle Arti di Bologna. Info: https://www.bibliotecasalaborsa.it/ragazzi/events/e-le-fiabe-son-tutte-per-te. Dentro le Fiabe italiane 2023-2024, per le classi quinte della scuola primaria. La mostra è il punto di partenza per proporre a ragazzi e ragazze un'attività che permetta loro di incontrare la raccolta delle Fiabe italiane, testimonianza di un patrimonio variegato di cultura e immaginario. Info: https://www.bibliotecasalaborsa.it/ragazzi/events/dentro-le-fiabe-italiane-2023-2024-primaria... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Roia, da regista il mio noir sulle ombre dell'animo umano
Il peso del senso di colpa, il dovere di dare giustizia e la voglia di vendetta, si intrecciano attraverso il protagonista, incarnato con un misto di potenza e fragilità da Tommaso Ragno, in Con la grazia di un Dio, il dramma noir, ambientato a Genova, con il quale Alessandro Roia debutta alla regia. Il film che ha fra gli interpreti anche Maya Sansa, Sergio Romano, Ahmed Hafiene, Roberta Mattei…
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comicteaparty · 5 years ago
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December 30th, 2019-January 5th, 2020 CTP Archive
The archive for the Comic Tea Party week long chat that occurred from December 30th, 2019 to January 5th, 2020.  The chat focused on Reading Days by Sergio Ragno.
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Chat:
RebelVampire
COMIC TEA PARTY- WEEK LONG BOOK CLUB START!
Hello and welcome everyone to Comic Tea Party’s Week Long Book Club~! This week we’ll be focusing on Reading Days by Sergio Ragno~! (https://thirteenthchild.net/readingdays/)
You are free to read and comment about the comic all week at your own pace, so stop on by whenever it suits your schedule! Remember, though, that while we allow constructive criticism, our focus is to have fun and appreciate the comic. Below you will find four questions to get you started on the discussion. However, a new question will be posted and pinned everyday (between 12:01AM and 6AM PDT), so keep checking back for more! You have until January 5th to tell us all your wonderful thoughts! With that established, let’s get going on the reading and the chatting!
QUESTION 1. What has been your favorite strip in the comic so far? What specifically did you like about it?
QUESTION 2. Of the ongoing strips connected by the same characters or themes, which one do you like the most and why?
RebelVampire
QUESTION 3. At the moment, who is your favorite character? What about that character earns them this favor?
QUESTION 4. Which of the jokes related to literature, novels, and/or libraries caught your attention the most? What about that strip in general stuck out to you in how it was executed?
Eightfish
1. Unfortunately, even if I've heard of or read the books referenced in this comic I'm not sure I really "get" the strips. I feel like most of the punchlines are going over my head. But I liked this once: https://thirteenthchild.net/readingdays/comic/judging-a-book-by-its-cover-the-dragon-and-the-george/ It reminded me of me and my friends making fun of the trashy action and romance paperbacks at the free books section of the library. Those campy titles and detailed art have a lot of charm and character to them.(edited)
RebelVampire
QUESTION 5. What has been your favorite illustration in the comic so far? What specifically about it do you like?
QUESTION 6. Which of the pop culture joke strips was your favorite and why? In what ways do you think this comic succeeds in using pop culture for humor in general?
RebelVampire
1) My favorite strip so far is probably this one. https://thirteenthchild.net/readingdays/comic/what-science-goes-there/ Not only is it a sneaky callback to a very famous sci-fi story, but anything with science cat entertains me. I also like just the...kind of weird dramatic tone this comic has until the last panel where its flipped to deliver the comedy. 2) My fave ongoing series is definitely Science Cat's. I'm just...really biased towards cats. Plus, I really just love the combination between having something education, something comedic, and also something with hints of both science and cat behavior. I love both topics, so for me it's a match made in heaven. 3) Science Cat is my favorite character. Legit, how can you not love a science cat? 4) I actually really like the Judging a Book By its Cover series. Such as this strip for example. https://thirteenthchild.net/readingdays/comic/judging-a-book-by-its-cover-the-last-dark-elf/ Don't get me wrong, there are plenty of great references and such to literature that I adore (such as my fave strip), but I really like this series focusing on covers. I've personally always thought a lot of book covers, while well illustrated, and really, really weird given the title and contents of the book. So I'm really tickled pink by this series that's kind of pointing that out. Plus, it really does kind of demonstrate the impression a book cover gives us and why it's kind of important to consider the first impression book covers give. Which is why I think it works since it's based on these strange first impressions we might get.
5) My favorite illustration is definitely this strip. https://thirteenthchild.net/readingdays/comic/dr-science-cat-cat-scientists-tour-of-the-elements-berylium/ Besides my bias for space, I really love the lighting on this one. It really sells the location for me and gives it a nice sense of presence. Not necessarily needed, but I do love interesting lighting so I'll take it. 6) There are a lot of great pop culture jokes, but I'm gonna go with this Peanuts joke one https://thirteenthchild.net/readingdays/comic/every-time/ Besides the fact it's a classic, it was not the direction I expected it to go. Plus, that Lucy face just really sells it for me. Like its so horrifying in some way, which just makes it all the funnier to me. As for in general, I think this comic really just kind of knows how to balance the elements of pop culture while taking it unexpected directions like this. Where it makes sense in the universe/kind of fits in, yet exaggerates and plays on how ridiculous it could potentially be.
Tuyetnhi
1. I'm fond of the space odyssey parody like lmao. I'll post the link when I find it lol. I think it's just something as midwesterner that likes dry humor, it's a given lol.
RebelVampire
QUESTION 7. Which characters do you enjoy seeing interact the most? What about their dynamic interests you?
QUESTION 8. What was one educational thing you learned from Dr. Science Cat? Overall, what do you think we can learn from the comic in regards to combining education and comedy?
snuffysam
I find the interaction between Reginald and Gina to be really fun. I love the strips where Reginald tries his best to teach everyone meaningful life lessons (e.g. "reading is good") and then Gina comes with an attempt to loudly and completely undermine it. e.g. https://thirteenthchild.net/readingdays/comic/reginald-powers-in-the-root-of-all-yachts/ But, like, the interaction between them inadvertently teaches other lessons - that not everyone who shares your interests will do so in the same way. Gina and Reginald both like books, but they act on it in very different ways (like, Reginald would not likely break open a water main due to something he read on the spine of a book).
RebelVampire
QUESTION 9. What sorts of art or writing details have you noticed in the way the comic is crafted that you think deserves attention?
QUESTION 10. In what ways do you feel this comic stands apart from other gag of the day style comedy comics? Also, how do you feel the comic succeeds in making everything feel part of one thematically connected series?
RebelVampire
7) I probably enjoy seeing Science Cat interact with anybody really. I don't really have a particular preference where this one is concerned. Though I do somewhat enjoy more science cat interacting with other scientists, cause that allows science cat to be the silly one a bit more than usual. 8) The educational thing I learned was definitely the strip on Beryllium https://thirteenthchild.net/readingdays/comic/dr-science-cat-cat-scientists-tour-of-the-elements-berylium/. Beryllium is just an element I never really see talked about at all, so off the top of my head I don't know much about it other than it exists. I think this comic does show that comedy and education don't have to be enemies though. The more fun you make education, the easier it is to swallow. Plus, education doesn't have to be serious and boring all the time.
9) There isn't a specific detail I appreciate so much as the overall effort in so many pop culture references. There's a huge mix of books, anime, movies, video games, and so on. Despite how much we consume on a regular basis, it's still hard to know things so in depth to make jokes about them (since most people move on and consume more, which is totally fine of course). So I just appreciate that effort to store enough knowledge that these scenarios can be created. 10) I think this comic stands apart from other gag of the style days in terms of its variety. While there are certainly gag a day style comics that can be pretty varied, I feel this one kicks it up a notch more than usually with just how much it covers. I also think it succeeds more than a lot of other comics due to the sort of thematic connection the whole comic has. Though I can't put it into words, there's a real sense of writing style that is unique and present in all the strips. So in the end it makes the entire theme feel like a really cohesive comedy comic despite only some of the series being connected by the same characters.
Tuyetnhi
8. me answering questions out of order since I think rebel kinda cemented how I feel about the comic in general and Science cat but lmao. Me too about the Beryllium strip. It's kinda funny that a lot of folks who aren't in the education field don't think it's mutually inclusive to have humor and education content together. Yet a lot of educators are calling this connection to help with memory retention. rip speaking as a future educator, it's important to have these works.
science and art, they're closely related than most people think lol.
Tuyetnhi
10. Reginald's Character design for me stands out compared to other gag comics (tbh I wouldn't expect an octopus pop up frequently so kudos for it same for science cat lol). On terms of books read in my high school days, references in pop culture, and overarching moods about reading books and lit. is done well. I think it's just reminding me of the days I'd think about when I was a school kid, and it's kinda nostalgic that way imo.
RebelVampire
QUESTION 11. What do you think are this particular comic’s strengths? What do you think makes this comic unique? Please elaborate.
QUESTION 12. Overall, what do you think we can learn from the comic in regards to comedy writing and how to take inspiration from real life? In other words, how has your perspective on comedy been changed (even if only a little)?
keii4ii
11. I agree that this comic has HUGE variety going on. It covers so much stuff. Admittedly that's a barrier to entry for me, as most of the stuff that's being referred to, I am not familiar with. But even if I don't get it, I honestly think that's admirable and unique. It's a core part of its identity, and it's quite something to see how much fun the comic/author seems to be having, exploring all these different interests!
RebelVampire
QUESTION 13. What are you most looking forward to in the comic? Also, do you have any final thoughts to share overall?
QUESTION 14. What other topics or themes are you hoping to see addressed in the comic? Why do you think it would suit the comedic style the comic is going for?
RebelVampire
11) I think, as I've said before, it's the variety plus the knowledge that's going into the jokes. Want pop culture? It's there. Want literature? It's there. Want educational science stuff? It's there. There's just so much this comic offers in general that I think it adds to the overall charm. 12) For me, as ties into above, this comic kind of reminds me that you can have successful comedy even if not every joke connects with you. I am personally not a huge fan of comedy as a genre, as most stuff just isnt too my taste. However, with comics like this, it's okay if not everything was to my taste. Because of the variety, there were still strips I really liked. So at the end, the comic as a whole did not need to connect with me to be, as an overall thing, something that succeeded as comedy for me. And I think that's a good takeaway for comedy writing in general. Comedy is probably the most divisive of all genres, so it's nice to see when that doesn't really hinder someone making it.
13) Science cat. I need more science cat in my life teaching me about elements. Cause goodness knows I haven't had a good refresher on the periodic table since high school since it isn't relevant to my life. 14) I really hope to see more of the judging book by its cover series, because there are so many great book covers to choose from. Literal interpretation is a comedic form I'm also a fan of and since this comic already has a lot of that, I think it fits right in.
RebelVampire
COMIC TEA PARTY- WEEK LONG BOOK CLUB END!
Thank you everyone so much for reading and chatting about Reading Days this week! Please also give a special thank you to Sergio Ragno for volunteering the comic and creating it! If you liked Reading Days, make sure to continue to support it via some of the links below!
Read and Comment: https://thirteenthchild.net/readingdays/
Sergio’s Patreon: https://www.patreon.com/SergeXIII
Sergio’s Ko-Fi: https://ko-fi.com/sergexiii
Sergio’s Twitter: https://twitter.com/sergexiii
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emilylacuesta · 3 years ago
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Joe Colombo
Born in Milan in 1930, designer Cesare Colombo—who went by Joe—was the second of three brothers. His father, Giuseppe, was an industrialist who inherited a ribbon factory and turned it into an electrical conductor manufacturer. Colombo came to design relatively late, having spent most of his twenties pursuing painting and sculpture. He studied at the Accademia di Belle Arti in Brera, Milan, in the early 1950s. While there, he joined the Movimento Nucleare, an avant-garde art movement founded by Enrico Baj and Sergio Dangelo in 1951. Spurred on by international anxiety surrounding the nuclear bomb, this group of painters aimed to break free of the static boundaries of traditional painting.
In 1953, Colombo made his first foray into design by creating a decorative ceiling for a Milan jazz club. In 1954, he made a series of television shrines for the Milan Trienniale. Inspired by these experiences, Colombo enrolled as an architecture student at Milan Polytechnic. When his father became ill in 1958, Colombo abandoned painting altogether; he and his younger brother, Gianni, took over the family business, using the factory as an experimental space for the latest production techniques and materials, including fiberglass, PVC, and polyethylene.
In 1962, Colombo opened a design studio in Milan, from which he worked primarily on architectural commissions—including several ski lodges and mountain hotels—as well as product design. His furniture designs were characterized by optimistically bold, round forms, and he championed the notion of using modern technologies to create new design solutions.
Colombo’s design career was cut tragically short in 1971 when he died of heart failure at age 41. However, he was remarkably prolific during his near decade as a designer. Notable projects include some of the most iconic designs of the 1960s, such as his 1963 Elda Armchair, made completely of fiberglass; the 1964 Ragno outdoor light, which doubled as a seat; the stackable Universale chair (1965/67), which came in varying heights and was created completely from polypropylene; his 1967 modular furniture series known as the Additional Living System, which was composed of different-size curved pieces that could be pinned together in various configurations to form chairs, sofas, or entire living areas, and which ultimately included the famous 1969 Tubo lounge chair; and the Optic alarm clock and Bobby trolley (both 1970).
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ateatino · 4 years ago
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Il 31 gennaio si è conclusa per noi un'avventura davvero emozionante!
Così emozionante che vogliamo dare i numeri:
6.166 euro raccolti
259 donatori e donatrici
4.186 visite uniche alla pagina del nostro progetto sulla piattaforma di Produzioni dal Basso.
Abbiamo tanti grazie da dire: a Produzioni Dal Basso e Banca Etica per averci dato l'opportunità con il bando "Impatto +" di poter rendere concreta un'idea progettuale su cui lavoriamo da mesi con O2italia, Il cartolaio del bosco e la Libreria L'Incanta Storie; ad Editoriale Scienza per il sostegno e per gli infiniti stimoli che ci sono venuti dal loro catalogo; alle scuole che riceveranno in dono le scatole per l'entusiasmo e la fiducia.
E, ovviamente, a tutte e tutti voi per aver reso possibile il passaggio alla "fase 2" del progetto.
GRAZIE a: Antonio Mamì, Agata Samperi, Alberto Musco, Aldo Lenzo, Alessandra Rigano De Gaetano, Alessandro Milone, Alessia Barone, Ambrogio Isgrò, Andrea Corno, Andrea Inzerillo, Andrea Scilipoti, Serena Leotta, Angela Costantino, Anita Magno, Anna Fazio, Anna Gallerani, Annalisa Gualtieri, Anna Maria Vaccarino, Antonella Correnti, Antonella Saja, Antonia Sidoti, Antonio Cicero, Antonio Carcione, Elena Bagnoli, Antonio Bellinvia, Anna Bucca, Carmen Papaianni, Carla Cozzolino, Carmelo Catalano, Carmelo Recupero, Carmen Barca, Carolyn Berger, Caterina Abbriano, Marilia Costa, Cettina Pitrone, Chiara Pepe, Chiara Scuteri, Cleopatra Cortese, Claudia Mangano, Stefano Clerici, Carmela Panella, Cristina Grande, Daniela Munafò, Daniela Bersano, Marco Giorgianni, Dario De Pasquale, Diego Zucchelli, Domenica Piazzo, Donato Barbato, Daniela Pappalardo, Elena Poma, Emanuele La Rosa, Enrica Pellegrino, Enza Galluzzo, Enza Zumbo, Erika Bucca, Eva Buttà, Fabio Calabrò, Fabio Genovese, Francesco Caizzone, Federica Correnti, Federica Maio, Federico Mangano, Filippo Nicosia, Matteo Finco, Francesca Rinaldi, Francesca Mirabella, Francesca Petruzzella, Francesca Pitrone, Marco Pandolfo, Francesco Calabrò, Gabriele Sidoti, Lucia Gentile, Giuseppe Geraci, Gian Marras, Garis Giovanna, Giovanna Caravello, Giovanna Rappazzo, Giulia D’Alessio, Giuseppe Aliquò, Agnese Calabrò, Giuseppe Motta, Giuseppe Pampanini, Giusi Caliri, Giusy Caravello, Giusy Russo, Glenda Spiller, Grazia Costantino, Grazia Salamone, Graziella Rao, Antonino Il Grande, Aias Onlus Sezione di Barcellona Pozzo di Gotto, Marcela Salvador, Irene Faranda, Isidora Scaglione, Carmen Italico, Ivan Bertolami, Katia Crifò, Roberto Cervi, Pietro Rossello, Laura Alessandra Bonaceto, Laura Casu, Laura D’Amico, Laura Recupero, Condotta Slow Food Peloritani Tirrenici, Luca Faenzi, Lucia Isgrò, Luciano Aliquò, Luigina Roselli, Lydia Oliva, Margherita Dotti, Maria Assunta De Fazio, Maria Bucca, Maria Sciotto, Mariateresa Carbone, Maria Teresa Collica, Mariella Chiaramonte, Mario Scardino, Marta Mocchetti, Marzia Sindoni, Marco Mattiuzzo, Maura Macchi, Maria Grazia De Pasquale, Mimì Pino, Mimma Pitrola, Associazione culturale La cicale e la formica, Maurizio Calabrò, Monica Guerra, Giovanni Avitabile, Antonio Bonuccelli, Raffaella Campo, Antonino Amato, Nino Calabrò, Nino Sottile, Lucia Vento – Opuntia, Ornella Privitera, Maria Cristina Falcaro, Paola Belardo, Pasquale Rosania, Patrizia Donato, Patrizia Verde, Dario Piccolo, Piera Mannuccia, Pietro Centineo, Riccardo D’Urso, Riccardo Italiano, Riccardo Neri, Rita Ponzo, Rita Sedda, Roberto Iraci, Rossella Alessandrini Iocum-Scuola diffusa, Sara Rucci, Salvatore Alosi, Salvatore e Antonella D’Arrigo, Salvatore Bonaceto, Sara Loddo, Scheggia Sara, Serena Salmeri, Sergio Amato, Sergio Bonvegna, Silvia Geroldi, Sofia Capizzi, Sonia Sgrò, Stefano Giunta, Stefano Nucera, Neotenia LTD, Caterina Martinazzoli, Barbara Todaro, Valeria Bonina, Vera Genovese, Veruska Bagnoli, Veronica Vannelli, Viviana Isgrò, Maria Rotuletti, Mariagrazia Milioti, Annalina Perdichizzi, Felice Spinella, Anna Genovese, Rosalba Caliri, Francesca Floramo, Carmelina De Pasquale, Andrea Biondo, Serena Perdichizzi, Vera Bilardo, Francesco Aricò, Rossana Bilardo, Alessia Ragno, Rizzo Lucia, Mimma Naselli, Graziano Genovese, Giuseppe Ravidà, Alessandro Campo, Mariella Bonomo, Cinzia Catanzaro , Marco Motta, Giusy Scardino, Nicla Ruggeri, Patrizia Cirino, Diego Pirri, Danila Ruvolo, Danilo Calandra, Franco Calabrò, Mariagrazia Caliri, Teresa Sottile, Fabio Alosi, Antonella Bucalo, Ada Trifirò, Hernan Colombo Habot, Zina Giglio, Rosangela David, Rita Martino, Progetto Uomo Nero Racconta, Mariapia Coppolino, Renata Lo Iacono, Rossana Chillemi, Patrizia Mastroeni, Kanö Sartoria Sociale, Scuola dell’Infanzia Corriolo – Maestra Dora Crisafulli, Valeria De Pasquale, Andrea Cristelli, Renata Pettineo, Moravia Paratore
Vi aspettiamo da domani sulla nuova pagina del progetto: https://www.facebook.com/La-Scatola-incantanta-102227571737051
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focusilmisterodellavita · 2 years ago
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Facebook Focus 3.0 Il mistero della vita
LA BACHECA DELLA LUX...L’UNIVERSITÀ DELLA CONOSCENZA
Cari amici e cari studenti vi ricordo la lezione della nostra LUX:
Giovedì 21 luglio 2022 ore 21,30
METAFISICA: la Scienza di Dio.
“Leggi Cosmiche. La scoperta del nostro potere e della scelta”
Focus 3.0 sempre vicino a voi…
Vi ricordo inoltre che tutte le lezioni le potrete rivedere in differita su YouTube Focus 3.0 Il mistero della vita. Buon studio e buona LUX a tutti!!
Mara Macrì
Giornalista professionista, scrittrice e saggista. E’ laureata in Sociologia e Psicologia. Specializzata in Comunicazione Multimediale, Sociologia delle Religioni, Socioanalisi, Scienza della Comunicazione e Relazioni Internazionali. Inizia la sua intensa attività con la ricerca universitaria, occupandosi contemporaneamente di stampa estera e scientifica. In seguito viene inserita tra i professional ufficiali di agenzie ONU – FAO PAM FIDA - per lo studio e la realizzazione di programmi di sviluppo sostenibile e alimentare nelle aree disagiate. Svolge la professione giornalistica conoscendone ogni canale informativo, dalla radio (trasmissioni di carattere sociale) alla carta stampata (scrive per testate italiane e straniere) dalla televisione (Rai Speciali del Tg 1 reportages e inchieste) a consulenze specialistiche in programmi di vasto ascolto, all’attualissimo giornalismo on line.
Divisa tra l’amore per la ricerca e il giornalismo collabora, compatibilmente alla professione, con Università italiane e straniere per l’insegnamento della Comunicazione Multimediale e dei Nuovi Culti. Nel 1995 ha fondato l’Istituto di Comunicazione Ricerca Giornalismo ACTA POPULI di cui è Presidente. Dirige il Centro di Orientamento per le professioni e lo studio dei nuovi canali informativi. Ha costituito l’Osservatorio Italia Multireligiosa. E’ Vaticanista e Direttore responsabile della testata on line C. I. P. S. Channel di Acta Populi . Ha fondato una scuola di pensiero per una nuova civiltà della comunicazione sostenuta da docenti, filosofi, letterati, poeti e giornalisti.
Autrice di saggi e ricerche, ha ultimato tre lavori multimediali dal titolo: “Dal Futuro al passato: tracce mediatiche” “La Galassia elettronica: dal torchio alla cibernetica” “Il Mondo delle Società Future” progetto di comunicazione multimediale. Ha realizzato la rubrica giornalistica “Alla ricerca del divino” Frammentazioni religiose nel terzo millennio – definizioni, presenze, dati. Manuali pratici di formazione e informazione
Alcuni tra i saggi pubblicati: “Bahà’ì: una vita di fede” (Ed. Acta Populi) “Inganno” (Ed. OCD) “La tela del ragno” (Ed. San Paolo) “Lo Spirito e il fuoco” frammenti di memorie, prefazione del Cardinale Camillo Ruini (Ed. Effatà) “Nella tela del ragno” Viaggio nel mondo delle Sette; (prefazione di Sergio Centofanti Vice Direttore Editoriale Dicastero della Comunicazione). “Bruno Gröning. Il Dottore dei miracoli” (Ed. Mediterranee) “Bruno Gröning. Das geheimnisvolle Leben des großen Heilers”(Aquamarin Verlag) “Galassia Media. Scelta, Imposizione o Manipolazione?”
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usuallywisestarlight · 3 years ago
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EL POETA Y EL ESPIA
EL POETA Y EL ESPIA
Año: 2020 Duración: 113 min. País:  Italia Dirección: Gianluca Jodice Guion: Gianluca Jodice Música: Michele Braga Fotografía: Daniele Ciprì Reparto Sergio Castellitto, Clotilde Courau, Tommaso Ragno, Marcello Romolo, Janina Rudenska, Pier Giorgio Bellocchio, Elena Bucci, Massimiliano Rossi, Fausto Russo Alesi Sinopsis Italia, año 1936. Giovanni Comini acaba de ser ascendido al cargo de…
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giancarlonicoli · 4 years ago
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19 gen 2021 19:45
"L'ALPINISTA PIÙ BRAVO È QUELLO CHE DIVENTA VECCHIO" - È MORTO A 91 ANNI CESARE MAESTRI, IL RAGNO DELLE DOLOMITI - GRANDE SCALATORE, PARTECIPÒ ALLA RESISTENZA, DAL 1950 INIZIÒ LA SUA CARRIERA TRA LE MONTAGNE, AFFRONTANDO IN SOLITARIA VIE DI GRANDE DIFFICOLTÀ COME LA PREUSS AL CAMPANIL BASSO, LA DETASSIS-GIORDANI AL CROZ DELL'ALTISSIMO, LA SOLDÀ ALLA MARMOLADA - FAMA E POLEMICHE LO PERSEGUITARONO QUANDO NEL 1959 DISSE DI AVER RAGGIUNTO LA CIMA DELLA PARETE NORD DEL CERRO TORRE, IN PATAGONIA, MA DI NON AVERE LE PROVE PERCHÉ...
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Leonardo Bizzaro per www.repubblica.it
È morto a oltre 91 anni Cesare Maestri, alpinista, grande arrampicatore, interprete della stagione del "sesto grado", soprannominato "il ragno delle Dolomiti". Lo ha comunicato il figlio Gian con un post su Facebook. "Questa volta Cesare ha firmato il libro di vetta della scalata sulla sua vita. Un abbraccio forte a chi gli ha voluto bene".
La sua montagna è sempre stata il palcoscenico di un teatro e d'altronde l'intera famiglia si è sempre mossa sulle scene: i genitori erano attori girovaghi, la sorella Anna ha recitato accanto a Totò, Gino Cervi, Valentina Cortese.
Anche lui sembrava destinato alla stessa carriera dopo aver combattuto nelle file della Resistenza, come il padre, ma resistette a Roma solo un paio d'anni, frequentando più le sezioni del Partito comunista che l'Università. Tornato fra le montagne, si stabilì a Madonna di Campiglio e da allora il centro della sua attività alpinistica furono le Dolomiti di Brenta, ma non solo.
Dal 1950 comincia la sua carriera di scalatore, affrontando in solitaria vie di grande difficoltà come la Preuss al Campanil Basso, la Detassis-Giordani al Croz dell'Altissimo, la Soldà alla Marmolada. Durante una delle sue salite, arrivato in cima lanciò la corda e ridiscese arrampicando lungo la stessa parete.
Il piacere della recita non lo abbandonò mai e, diventato un personaggio, si esibì spesso in televisione, ad esempio nel 1977 sulle cascate del Nardis gelate dall'inverno, assieme ad Ezio Alimonta.
La sua notorietà arrivò però a livello mondiale - e finì per perseguitarlo - con la salita del 1959 sulla parete nord del Cerro Torre, in Patagonia. Il suo compagno, Toni Egger, venne travolto in discesa da una valanga, lui stesso vagò incosciente alla base della montagna e fu ritrovato dal terzo membro della spedizione, Cesarino Fava.
Dichiarò di essere arrivato in cima, ma di non avere prove della salita, essendo la macchina fotografica nello zaino di Egger. Le polemiche non si placarono e furono da lui ravvivate quando, nel 1970, tornò al "grido di pietra" - come lo definì Werner Herzog in un film tratto da un soggetto di Reinhold Messner - armato di compressore.
La via, disegnata con i chiodi a pressione ma ripetuta più volte con ammirazione da chi lo seguì, si arrestava ai piedi del celebre fungo di ghiaccio che incorona il Cerro Torre, che lui comunque sostenne fino alla fine di aver salito già nel 1959. Non conta adesso seguire le dispute, mai placate, sulle due salite patagoniche. Maestri rimase comunque un grande alpinista, uno dei più grandi degli anni Sessanta, ma non smise di muoversi in montagna fino ad età avanzata. A 74 anni, nel 2002, assieme a due specialisti come Sergio Martini e Fausto De Stefani tentò un ottomila, lo Shisha Pangma, ma dovette fermarsi per il mal di montagna.
Alla carriera alpinistica affiancò una non meno importante attività letteraria, con almeno tre titoli entrati nella storia della narrativa di montagna: "Lo spigolo dell'infinito" nel 1956, "Arrampicare è il mio mestiere" nel 1964 e nel 1973, con la moglie Fernanda, "2000 metri della nostra vita". E assieme a lei, nel centro di Madonna di Campiglio, aprì La Bottega di Cesare Maestri, negozio di abbigliamento sportivo e boutique che fu un polo di attrazione nella stazione turistica.
Il Trento Film Festival, di cui Maestri era socio onorario, ricorda le sue parole del 29 aprile 2019, quando ricevette la Genziana alla carriera della rassegna cinematografica: "L'alpinista più bravo è quello che diventa vecchio". Oggi il presidente Mauro Leveghi lo commemora così: “Cesare Maestri era un bravo alpinista, uno dei migliori della storia, ed è riuscito nella sua impresa, quella di invecchiare tra le sue montagne senza perdere la vita sopra di esse.
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pangeanews · 7 years ago
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La verità – e i depistaggi e le omissioni – sulla morte di Aldo Moro. Il reportage (prima puntata)
Ho studiato a lungo le carte processuali del caso Moro e letto quasi tutti i libri in commercio. Ho parlato con i figli dello statista e con il giudice Fernando Imposimato. Sono andato sui luoghi della strage e della detenzione dello statista. Ho appuntato tutte le distorsioni di ciò che avvenne dal 16 marzo 1978 fino al 9 maggio: incongruenze, illogicità, depistaggi, omertà, omissioni.
*
Sul Tg2 un giornalista (era il bravo Giuseppe Marrazzo) intervistò i primi testimoni: una ragazza descrisse un uomo un pochino più alto di Moro che prendeva lo statista per un braccio. I terroristi erano molto calmi, non correvano, fu detto. La cosa strana è che sembrava di essere telespettatori di uno sceneggiato televisivo, di un poliziesco. Allora non si usavano termini come fiction o thriller.
Il 16 marzo 1978 cambiò il corso della Repubblica. Niente fu come prima. Niente poteva essere equiparato alla strage di via Fani. Il sequestro e l’assassinio di Aldo Moro, unico caso per un uomo di Stato nell’Europa del dopoguerra, ha indirizzato la sorte della società internazionale in piena Guerra Fredda. Moro fu ucciso mentre era impegnato in una controversa fase politica che vedeva convergere forze democratiche diverse per assicurare al Paese un governo in grado di uscire dall’instabilità. I comunisti avrebbero votato la fiducia all’esecutivo presieduto da Giulio Andreotti. Il voto parlamentare era atteso proprio il 16 marzo 1978, lo stesso giorno della strage. E’ stato accertato che si trattò di un caso, eppure la coincidenza appare incredibile.
Ho rivisto più volte, nei filmati, il servizio di Paolo Frajese, come altri estrapolati dai telegiornali. Ho sempre avuto l’impressione che via Fani, seppure poco frequentata, fosse pur sempre un quartiere residenziale scomodo, disagevole per la fuga. Per quanto l’agguato fosse stato teso con una dimestichezza e una capacità organizzative fuori dal comune, le ricostruzioni non sono sembrate attendibili, stando a quanto riportato nei verbali degli inquirenti. Nel cuore di Roma non c’erano ancora telecamere e cellulari che potessero immortalare il momento esatto in cui i brigatisti spararono, ma emerse ben poco, come se ci fosse la volontà di dimenticare una pagina triste e assurda, di occultare la verità. Si venne a sapere ben presto che il giorno precedente il rapimento, la Sip fu stranamente allertata. Alle 9 del mattino del 16 marzo, una squadra di specialisti venne mandata in via Fani perché le linee telefoniche erano completamente interrotte. Nessuno sarebbe riuscito a telefonare tra gli abitanti del quartiere o tra i passanti in mezzo alla strada che videro l’agguato. La Sip ha sempre smentito, tanto che si è arrivati ad ipotizzare l’esistenza di una struttura alternativa, segreta, che determinò il blackout dei telefoni di Roma nell’ora in cui Moro fu sequestrato e la scorta freddata.
Interessante il rilievo che è stato fatto, in proposito, da Stefano Grassi nel libro Il caso Moro. Un dizionario italiano (Mondadori 2008), il quale conferma lo strano episodio: “La mattina del 16 marzo 1978 un improvviso blackout impedisce le comunicazioni telefoniche in tutta via Fani e via Stresa, favorendo la fuga del commando. Secondo il Procuratore della Repubblica, Giovanni De Matteo, l’interruzione sarebbe stata volutamente provocata. Durante i 55 giorni del sequestro alcuni comportamenti della Sip danno adito a sospetti. Il capo della Digos Domenico Spinella, sottolinea l’estrema inefficienza della Sip e la sua ostruzionistica passività durante il sequestro”.
Resta la mancata identificazione di alcune persone nel luogo della strage. Questa impressione venne avallata dal Pietro Lalli, che si trovava a circa 100 metri di distanza dai protagonisti della carneficina.
Scrive Sergio Flamigni, membro delle Commissioni parlamentari d’inchiesta sul caso Moro, nel libro La tela del ragno (Kaos 2003): “La presenza in via Fani, durante l’attentato, di due individui armati i quali, appena sterminata la scorta e catturato l’ostaggio, fuggirono a bordo di una moto Honda seguendo le auto dei brigatisti, è una certezza processuale. La Honda venne vista dal testimone Luca Moschini prima della sparatoria, vicina a due individui in divisa da avieri (e indossavano la divisa da avieri almeno quattro dei terroristi). Venne vista da un secondo testimone, l’ingegner Alessandro Marini, al momento del sequestro. Uno dei due motociclisti sparò proprio in direzione del Marini (infatti i brigatisti verranno condannati all’ergastolo per la strage e il delitto Moro, e per il tentato omicidio di Marini). Un terzo testimone, Giovanni Intervado, vide la Honda al momento della fuga del commando, e notò il caricatore di un mitra spuntare da sotto l’ascella di uno dei due motociclisti. Una moto Honda era stata notata, due, tre giorni prima della strage, parcheggiata in via Savoia, nei pressi dello studio privato dell’onorevole Moro, vicina a un furgone colore avana chiaro, fermo in posizione favorevole per osservare l’ingresso dello stabile. L’uso dell’autofurgone, dotato di sofisticate attrezzature spionistiche, rientra nel modus operandi dei servizi segreti”.
Oggi sembra certa la presenza in via Fani di un tiratore scelto. Mi sono promesso di ispezionare il luogo del delitto dopo più di un trentennio. Vedere i posti non è come prenderne visione attraverso il filtro dei giornali, dei libri e delle dichiarazioni. Le cose le si sedimenta nella propria esperienza visiva e cognitiva. Anche le ricostruzioni filmiche conservano una regia e un’ottica impresse, registrate da un altro sguardo. I luoghi preservano sempre qualcosa di inedito, come i palazzi, per chi li descrive. Una strada secondaria, anonima, è stata il palcoscenico temerario e più misterioso della Repubblica italiana. Ne ha scosso le coscienze e le ha modificate. Ha modificato anche la cronaca giornalistica, perché la verifica sul posto dell’accaduto, da quell’evento, è diventata un’usanza. Basti pensare alla diretta di Vermicino, dal 10 giugno 1981, con il piccolo Alfredo Rampi che cadde in un pozzo artesiano a Selvotta, una piccola frazione vicino a Frascati che collega Roma sud a Frascati nord.
Via Fani è un luogo banale e si lega ad un presente per nulla rappresentativo. Lo stesso vale per via Gradoli, il covo della Brigate Rosse, più volte citato durante i 55 giorni di prigionia di Moro, così come per via Montalcini, dove era stato ricavato il vano, strettissimo, nel quale il presidente della Democrazia Cristiana veniva tenuto prigioniero. E quindi via Monte Nevoso a Milano, dove in due fasi distinte è stato ritrovato il memoriale di quei giorni, con ogni probabilità autentico ma ancora incompleto. La storia dell’Italia è dunque anche la storia di ambienti abitudinari, non istituzionali. La prigione del popolo di via Montalcini è forse l’esempio più stupefacente, e in ultimo via Caetani, per l’epilogo alla detenzione al quale fece seguito l’esecuzione della sentenza.
Il luogo del ritrovamento del corpo di Aldo Moro, nel giugno del 2013, è balzato di nuovo sulle pagine dei giornali per le rivelazioni di Vito Antonio Raso, l’antisabotatore che arrivò sul posto e che ha dichiarato che la sua opera fu richiesta ben prima delle 11 del 9 maggio 1978, e che si posizionò davanti alla Renault 4 rossa poco dopo quell’ora. La questione è decisiva, perché la telefonata delle Brigate Rosse che avvertiva di Moro chiuso nel bagagliaio, è delle 12.13. Dunque oltre un’ora dopo l’intervento.
Il notiziario dei 55 giorni, secondo la versione ufficiale, è pieno di contraddizioni. La cronaca e la storia, quindi, rimangono in bilico, attraversate da decine di versioni che ogni volta sono state messe in discussione, rilette, reinterpretate, smentite, avallate, riproposte, sconfessate. Loggia P2, Gladio, servizi segreti italiani e stranieri (in particolare inglesi e tedeschi) sono stati tirati in ballo innumerevoli volte.
La toponomastica ci insegna molto, per questo i luoghi bisogna visitarli. Un reportage è sempre un’analisi strutturale. Si lega all’attualità e aggiunge la descrizione e la riflessione. Credo che il caso Moro abbia bisogno di essere reimpostato a partire da un’idea di realismo inconfutabile.
La trasmissione “La notte della Repubblica” di Sergio Zavoli (dal quale è nato l’omonimo libro pubblicato da Rai-Eri – Mondadori 1992), mi è stata di aiuto. In quella messa in onda non c’è una sfasatura, un azzardo, un’avventata considerazione. Parlano i fatti nella loro crudeltà, le immagini più delle parole. Andò in onda in tre puntate culminate con l’intervista a Mario Moretti trasmessa il 28 febbraio 1990.
La prima puntata si apre con un uomo in bicicletta che trasporta il pane in una cesta. È l’alba di una giornata ventosa, a Roma. Un’alba in cui la città, lentamente, riprende il tamtam quotidiano. Si accendono le prime luci nei bar, nelle cliniche. Si aprono le prime finestre e si intravede, maestoso, il Cupolone svettare dai balconi più alti della città eterna. Sono gli anni di piombo che attanagliano la vita pubblica e privata dell’Italia. Siamo un paese occidentale sotto la tutela degli Stati Uniti, ma anche la nazione con un grande partito di sinistra che contende la supremazia elettorale alla tradizione cattolica impressa nello scudo crociato di Moro, Fanfani, Andreotti e Cossiga. C’è una crisi allarmante, politica ed economica. L’ideologia impone un’umanità più impegnata nella sfera sociale, ma il paese non sembra coraggioso né solidale.
Aldo Moro viene rapito e Giulio Andreotti è pronto a ricevere la fiducia al suo IV governo. Il Ministro dell’Interno Francesco Cossiga alle ore 10.45 presiede al Viminale la prima riunione del comitato tecnico-politico-operativo e viene creato un nuovo comitato per la gestione della crisi costituito da un gruppo di esperti. Si diffondono le schede segnaletiche di presunti terroristi ricercati. Qualcuno risulterà in carcere, uno di essi è un informatore dei servizi di sicurezza e si è rifugiato all’estero. Un altro è a Bolzano da amici ed estraneo alla lotta armata. Un altro ancora risiede a Parigi. I posti di blocco, a Roma, sono disposti confusamente. Alla fine risulteranno essere 72.460, di cui 6.296 solo a Roma. Furono fatte 37.702 perquisizioni e controllate 6.413.713 persone, durante i 55 giorni del sequestro.
Si viene a sapere che Aldo Moro temeva per la sua vita e che era stato invitato a lasciare la politica, dopo il rapimento del figlio di Francesco De Martino, ex segretario socialista. Lo stesso collaboratore del presidente, Francesco Tritto, docente universitario, disse che Moro era ansioso in quanto temeva di poter essere oggetto di un attentato. Fece mettere i vetri anti-proiettili nel suo studio di via Savoia.
Prende strada la cosiddetta linea della fermezza. Il 16 marzo ci sono dichiarazioni parlamentari di tutti i segretari dei maggiori partiti.
Il brigatista Franco Bonisoli dirà, anni dopo, che le Brigate Rosse erano mosse solo dall’idea di promuovere un contro processo allo Stato, un contro altare nei confronti dello stesso gruppo eversivo. I militanti della colonna romana e il comitato esecutivo, durante la gestione del sequestro, volevano rivendicare la considerazione di essere un partito armato. La loro iniziativa, quindi, virava verso intenzioni politiche di stampo eversivo. Ma nessuno, a priori, aveva scartato l’ipotesi della trattativa, specie se ci fosse stata un’irruzione delle forze dell’ordine nell’appartamento di via Montalcini.
Il 18 marzo 1978 Franco Bonisoli aveva sceso una scalinata, preso un autobus. Era salito sul treno che da stazione Termini lo avrebbe riportato a Milano. La missione era compiuta. L’azione cruenta e la guerra civile giunsero al loro culmine. Su quel treno Bonisoli pensava che il gruppo aveva vinto la sua battaglia. Sentiva le sirene della automobili della polizia e il rombo degli elicotteri, mentre giungeva trafelato alla stazione. Poi più niente, se non la cantilena del treno. Voleva arrivare il più in fretta possibile a casa. Eppure il ricordo di Moro lo toccava, perché aveva constatato la dignità dell’uomo, la grande religiosità, quando chiese una Bibbia e di poter ascoltare la messa. Nell’agguato di via Fani Bonisoli faceva parte del commando travestito da aviere insieme a Valerio Morucci, Raffaele Fiore e Prospero Gallinari. Teneva in mano un mitra che serviva per neutralizzare l’Alfa di scorta. Dopo aver sparato un caricatore, utilizzò anche una pistola Beretta 51 contro l’agente Iozzino che tentava di reagire. Pur non essendo un esperto di armi da fuoco, la sua azione in via Fani risultò perfetta. Il primo ottobre 1978 fu arrestato con Nadia Mantovani, Lauro Azzolini e Antonio Savino nel noto covo terrorista di via Monte Nevoso a Milano. Condannato all’ergastolo, si dissociò dalla lotta armata e attualmente usufruisce di un regime di semilibertà. Franco Bonisoli diventò amico di Indro Montanelli, tanto che fu l’ultimo a lasciare la camera ardente ai funerali, scrivendo alcune parole sul registro delle partecipazioni.
Il 14 marzo 1998 rilasciò un’intervista a Giorgio Bocca su “la Repubblica”, nella quale, riguardo l’agguato, disse: “Fu lo scontro frontale di due forme di mitizzazione. Noi pensavamo ai carabinieri, alla polizia politica come a dei corpi monolitici, addestratissimi. Loro pensavano a noi come alla potenza geometrica di cui si disse. La realtà stava a mezza strada. La nostra preparazione militare era modesta, qualche esercitazione nei covi o in montagna, ma la coesione del gruppo e la determinazione erano superiori a quelle di un normale commando. È vero, molti dei mitra impiegati nell’attacco si incepparono, ma la rapidità della esecuzione, la complessità della operazione furono notevoli”.
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Il comunicato numero 7 era un falso e fu preceduto da una telefonata al “Messaggero” che annunciò l’arrivo di un messaggio delle Brigate Rosse e la conclusione del periodo dittatoriale della Democrazia Cristiana che per ben trent’anni aveva tristemente dominato con la logica del sopruso. In concomitanza con questa data si comunicava l’avvenuta esecuzione del Presidente Aldo Moro, mediante suicidio. Si consentiva il recupero della salma, fornendo l’esatto luogo ove egli giaceva. La salma di Aldo Moro era immersa nei fondali limacciosi del lago Duchessa, altezza metri 1.800 circa, località Cartore, zona confinante tra Abruzzo e Lazio. Questo, stando al comunicato, sarebbe stato soltanto l’inizio di una lunga serie di suicidi.
Dopo cinque anni si scoprì che l’autore era stato Toni Chicchiarelli, falsario romano legato agli ambienti della Banda della Magliana e confidente dei servizi segreti, che verrà assassinato nel 1984 in circostanze mai del tutto chiarite. Si disse che il comunicato gli era stato commissionato per verificare quali effetti avrebbe suscitato nel Paese.
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Le Brigate Rosse proposero, attraverso il comunicato n. 8, di scambiare la vita di Moro con la libertà di alcuni terroristi in quel momento in carcere, il cosiddetto fronte delle carceri, accettando di rilasciare Moro per un solo brigatista incarcerato, anche se non di spicco, pur di poter aprire trattative alla pari con lo Stato. Un riconoscimento venne comunque ottenuto quando Paolo VI, il 22 aprile, rivolse un drammatico appello pubblico con il quale supplicava in ginocchio gli uomini delle Brigate Rosse di rendere Moro alla sua famiglia ed ai suoi affetti, specificando tuttavia che ciò doveva avvenire “senza condizioni”. Quel “senza condizioni” fu probabilmente fatto inserire in un secondo momento. Per Moro equivaleva alla condanna a morte.
Di grande impatto nell’opinione pubblica fu il messaggio precedente, appunto il numero 7. Il lago fu ispezionato, ma era ghiacciato e poteva essere raggiunto solo con gli elicotteri. A 1.800 metri di altezza, presso la località Carlore in provincia di Rieti, non poteva esserci nulla. Eppure, per effettuare il sopralluogo, fu mobilitato un ingente spiegamento di forze dell’ordine. Si apprese in seguito che sia la Democrazia Cristiana che il Partito Comunista avevano già pronti i manifesti di commemorazione e si attendeva solo il ritrovamento del cadavere per dare il via alle cerimonie funebri.
Un altro stucchevole episodio dei 55 giorni di prigionia, si rivelò il covo di via Gradoli. La polizia vi si presenta per la prima volta il 18 marzo 1978. Cinque poliziotti vi vengono inviati dalla Direzione generale di pubblica sicurezza ma si limitano a bussare alla porta, andandosene dopo la mancata risposta degli inquilini.
Il secondo episodio avviene il 2 aprile 1978, e attiene alla famosa seduta spiritica officiata da Romano Prodi nella campagna bolognese, nella residenza dell’economista Alberto Clò, durante la quale alcuni commensali attorno a un tavolo invocano gli spiriti di La Pira e don Sturzo, facendo muovere un piattino su un tavolo alfabetico e ricavandone le parole “Gradoli, via Cassia, Viterbo, 6, 11”. Prodi, solo dopo due giorni dalla rivelazione, riferì l’informazione alla segreteria della Democrazia Cristiana, la quale la trasmise al ministero dell’Interno. Iniziarono le perquisizioni nel paesino di Gradoli, in provincia di Viterbo, senza trovare alcuna traccia. A nessuno verrà in mente di perquisire via Gradoli sulla Cassia. La moglie di Aldo Moro scoprì l’esistenza della via consultando le Pagine Gialle, mentre le era stato detto che non esisteva alcuna via Gradoli in tutta Roma. Il 18 aprile il covo viene scoperto dai vigili del fuoco che intervengono su richiesta dell’inquilino sottostante per una perdita d’acqua che filtra attraverso il soffitto, e certamente voluta. Si viene a sapere che nel covo di via Gradoli è stato trovato un piano di attentati della colonna romana delle Brigate Rosse: nomi, indirizzi, fotografie, elenchi di alti funzionari, industriali e uomini politici. Altri elenchi raccolgono le generalità di esponenti della Democrazia Cristiana senza specificarne la mansione.
Un altro episodio di rilievo fu l’appello lanciato da Lotta Continua e sollecitato dal gruppo “Febbraio ‘74”, sottoscritto da Davide Maria Turoldo, Gianni Baget Bozzo, Italo Mancini, Raniero La Valle, Heinrich Böll e altri. Turoldo dichiarò che non sapeva che farsene di uno Stato incapace di difendere Moro. Fu uno dei rari casi in cui si guardò all’uomo Moro e non allo statista, alla tortura morale nei confronti della persona, come ebbe a dire il direttore Pio Baldelli. Si metteva in luce la dolcezza apparente di Moro, il suo profilo di individuo. Parole che potevano essere accostate a quelle di Paolo VI che definiva lo statista “uomo buono e onesto”.
Quindi fu la volta del segretario dell’Onu, Kurt Walheim, che suscitò sconcerto. Chiese la liberazione del prigioniero a titolo personale e urgente. Era il 22 aprile, e il segretario parlò da New York. Walheim era disponibile a venire in Italia, a far sentire la sua presenza. Il messaggio fu trasmesso via satellite dalla televisione italiana.
Infine la posizione del Presidente della Repubblica Giovanni Leone, secondo la quale aveva già la penna in mano per firmare la grazia purché gli fosse proposta, come spesso ha dichiarato lo stesso Craxi. L’atto di clemenza era l’unica via percorribile per salvare l’onorevole Moro. Leone voleva firmare, come disse ad Eleonora Moro che gli aveva chiesto un intervento in extremis. Era nel suo studio con Cossiga. Gli disse che stava per telefonare a Zaccagnini. Cossiga bloccò la cornetta, confidando che tutto era registrato e che bisognava valutare bene il peso della telefonata. C’era il rischio che il Quirinale fosse criticato per interferenze.La campagna contro Leone divenne martellante. A combatterla furono giornalisti e politici, con i radicali in prima fila, cui si aggiunsero i comunisti.
Si arrivò all’epilogo. Il 6 maggio le Brigate Rosse fecero pervenire il comunicato numero 9 in cui si concludeva la battaglia eseguendo la sentenza a cui Moro era stato condannato. Amintore Fanfani si recò a trovare la famiglia Moro. Il vescovo di Ivrea, monsignor Luigi Bettazzi voleva offrirsi in cambio di Moro, ma la sua proposta venne respinta dal Vaticano.
Da Eseguendo la sentenza di Giovanni Bianconi (Einaudi 2008): “Quando il telefono si libera, Matteo (Valerio Morucci) entra e compone il numero di casa di Saverio Fortuna, l’assistente di Moro. Hanno scelto lui perché la consegna delle lettere di dieci giorni prima è andata bene. Il nome non è uscito, è possibile che la sua linea non sia sotto controllo. Per volontà di Moro devono provare ad avvisare la famiglia evitando la polizia. Il telefono squilla, ma l’assistente di Moro non risponde. Né lui né altri. Matteo torna da Alessandra, riprovano dopo un po’. Ancora niente. Per l’ora di pranzo, pensano, qualcuno tornerà in quella casa. Ma può essere troppo tardi. Si muovono con circospezione da una cabina all’altra, sempre attenti alle facce e alle macchine che incontrano. Oltre un certo limite non si può attendere, c’è il rischio che qualcuno si accorga della Renault, nella quale solo una coperta impedisce di vedere il corpo di Aldo Moro. Poco dopo mezzogiorno Matteo fa l’ultimo tentativo. Non risponde nessuno. Decide che il tempo è scaduto e chiama un altro assistente del presidente democristiano. Avrà certamente il telefono sotto controllo, ma non si può fare altrimenti. Alessandra guarda a distanza, e aspetta. Uno squillo, due squilli, tre. Stavolta qualcuno risponde”.
Alessandro Moscè
(continua)
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designme2011 · 4 years ago
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🌴Sarà l’attore SERGIO RUBINI il narratore della Notte della Taranta in onda su RAI 2 il 28 agosto alle 22:50. Rubini condurrà i telespettatori di RAI 2 a scoprire la bellezza della pizzica che incontra i temi musicali proposti dal maestro concertatore Paolo Buonvino per la ventitreesima edizione dell’evento più atteso e amato dell’estate italiana. L’attore, regista e sceneggiatore pugliese che nel 1987 è stato scelto da Federico Fellini in Intervista (nel ruolo del suo alter ego da giovane), vincitore con la sua opera prima “La Stazione” del David di Donatello,  sarà sul set di Melpignano per raccontare l’incontro della musica e della danza del Salento con le sonorità del mondo. Un viaggio di 90 minuti nella memoria della manifestazione che in 23 anni è riuscita a traghettare il ritmo ancestrale nella pizzica nella moderna forma di condivisione collettiva. Il popolo della Notte non crede più al leggendario morso della tarantola ma il ragno è diventato simbolo  che crea un rituale nuovo e contemporaneo intorno alla divinità zoomorfa: la Taranta.  “Nessuno esorcismo, spiega il direttore artistico della Fondazione Daniele Durante, semmai un rito adorcistico intorno al Dio che balla. Chi arriva a Melpignano o balla in casa  non ha più bisogno di essere aggredito da un elemento esterno per condividere il rituale. Non c’è nel nostro tempo il dispositivo del tarantismo ma La Notte della Taranta è stato volano scatenante di un nuovo modo di concepire la musica e la danza del Salento e il Concertone è l’accensione del fuoco votivo di questo moderno raduno che si conclude ogni anno alle prime luci dell’alba. CONTINUA NEI COMMENTI @lanottedellataranta_official 🌴 MELPIGNANO A 2 ✌ passi da Mesagne • • • • #visitmesagnecuordisalento #cuoreantico #lacittadellamore #lacittadelcuore #designme #minuzzerie #mesagne #a2passidamesagne #apuliafilmcommission #melpignano #traveldesignme #24agosto #culture #concerti #taranta23 #concertone2020 #lanottedellataranta #digital #digitalmedia #contentmarketing #comunicazione #communication #communicationagency #mediarelations #communicationandmarketing #bloggerstyle #musicapopolare #danza #folklore #borghipiubelliditalia (presso Mesagne) https://www.instagram.com/p/CEThku7KvN5/?igshid=lwxz3p61v1iw
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sternvonafrika · 7 years ago
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Ciao!! Mi sembri la persona giusta a cui chiedere, potresti consigliarmi dei buoni libri sulla resistenza italiana? :)
ciao!!
scusami se rispondo un po’ tardi, ma adoro la tua domanda e volevo avere un po’ di tempo per dedicarmi alla risposta (ed un pretesto per interrompere il mio studio di masaccio e masolino per la verifica di domani), anche perchè, nonostante io non abbia letto moltissimi libri sull’argomento, è comunque qualcosa che mi sta molto a cuore. In ogni caso, metto in questa lista sia romanzi che saggi, non sapendo bene che tipo di libro consigliarti, in modo che tu possa avere scelta più ampia.
Italo Calvino, Il sentiero dei nidi di ragno, è ambientato a San Remo durante la Resistenza, racconta la storia di Pin, bambino orfano di madre e con il padre marinaio irreperibile. In seguito ad un furto ed al carcere entra in contatto con la Resistenza delle montagne. Personalmente l’ho apprezzato moltissimo (probabilmente anche perché amo alla follia la scrittura di Calvino)
Norberto Bobbio, Eravamo ridiventati uomini – Testimonianze e discorsi sulla resistenza in Italia, è una raccolta di scritti dal 1945 al 1995 in cui l’autore difende l’ideale sempre vivo di Resistenza (che deve però trovare la sua compiutezza nella democrazia). A mio parere non interessante, ma interessantissimo.
Sergio Luzzatto, Partigia, partendo da una storia della Resistenza lo scrittore racconta il dilemma della scelta dei giovani italiani dopo l’armistizio. Mi ha colpito molto, anche perché l’autore affronta il problema della legittimità e della moralità della violenza in casi simili. 
Aldo Cazzullo, Possa il mio sangue servire, “Possa il mio sangue servire” furono le ultime parole che il capitano d’artiglieria Franco Balbis, unitosi ai partigiani, scrisse ai genitori poco prima di essere fucilato dai fascisti. Libro che personalmente non ho letto, ma moltissime persone me ne hanno parlato in modo assolutamente positivo, quindi mi sentivo in dovere di citarlo.
Giampaolo Pansa, Il sangue dei vinti, lo aggiungo nonostante questo sia un libro abbastanza discusso. Narra delle esecuzioni e dei crimini perpetrati dai partigiani dopo il 25 aprile. Brevemente, la tesi del libro, che ha suscitato una lunga polemica, è che tra le vittime ci furono sicuramente personalità legate al fascismo, ma anche coloro i quali non avevano compiuto direttamente atti criminosi.
ti ringrazio per questa domanda, spero di esserti stato d’aiuto, ed in caso voglia chiedere qualcos’altro scrivimi pure (con un ask o in privato) anche perchè, lo ammetto, ogni tanto parlare con qualcuno in italiano qui su tumblr è una sensazione rinfrescante.
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comicteaparty · 5 years ago
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November 25th-December 1st, 2019 CTP Archive
The archive for the Comic Tea Party week long chat that occurred from November 25th , 2019 to December 1st , 2019.  The chat focused on Action Hat: Big Trouble in Little Everywhere HD Remix Gold Deluxe Edition by Sergio Ragno.
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RebelVampire
COMIC TEA PARTY- WEEK LONG BOOK CLUB START!
Hello and welcome everyone to Comic Tea Party’s Week Long Book Club~! This week we’ll be focusing on Action Hat: Big Trouble in Little Everywhere HD Remix Gold Deluxe Edition by Sergio Ragno~! (https://www.webtoons.com/en/challenge/action-hat-big-trouble-in-little-everywhere-hd/list?title_no=260255)
You are free to read and comment about the comic all week at your own pace, so stop on by whenever it suits your schedule! Remember, though, that while we allow constructive criticism, our focus is to have fun and appreciate the comic. Below you will find four questions to get you started on the discussion. However, a new question will be posted and pinned everyday (between 12:01AM and 6AM PDT), so keep checking back for more! You have until December 1st to tell us all your wonderful thoughts! With that established, let’s get going on the reading and the chatting!
QUESTION 1. What has been your favorite strip in the comic so far? What specifically did you like about it?
QUESTION 2. Of the strips with a connected story, which one did you like the best and why? Overall, do you prefer the interconnected story strips or the one-off strips more? What is your reasoning?
AntiBunny
Favorite strip so far is this one here https://www.webtoons.com/en/challenge/action-hat-big-trouble-in-little-everywhere-hd/the-legality-of-keeping-it-real/viewer?title_no=260255&episode_no=41 mostly because it is quite different from the rest. Since Action Hat is largely a running gag comic that's been doing "wins by doing absolutely nothing" since before Luigi made it cool, this page is a refreshing shake up of the usual gag, being entirely dialogue driven.
To answer the second question, I prefer the one offs. There's a little bit of connection between strips, in that any given of episode of the Simpsons is connected by common characters, and that every event that doesn't contradict the status quo is canon, but mostly it's meant to be taken one strip at a time. Read, get your laugh, and go about your day. Action Hat is best read that way in my opinion. Not unlike a newspaper comic in that regard. Not to be binged, but to be taken in small, regular doses.
RebelVampire
QUESTION 3. At the moment, who is your favorite character? What about that character earns them this favor?
QUESTION 4. Which jokes connected with you the most from the comic, whether in terms of relatability or hilarity? Also, which jokes caught you the most off-guard in terms of making you laugh?
mariah (rainy day dreams)
So I didn't make it all the way through the archive but to sort of answer questions 1, 3, and 4, I thought the strip that had Detective Detective-Partner's gun was super funny. The premise of the already a farsical type of comedy, but I feel like adding a second inanimate object character just pushed it to a new level of funny for me. Especially since the gun just goes off without provocation in the last panel. I'm not sure if that's enough to call the gun my favorite character, but that joke was definitely a highlight moment while I was reading though.
SergeXIII
Hello everyone, thank you for taking the time to read my comic this week.
RebelVampire
QUESTION 5. What has been your favorite illustration in the comic so far? What specifically about it do you like?
QUESTION 6. What piece of advice from Action Hat do you actually think is also a good lesson for how we should carry ourselves in life? How in general do you think the comedy of the comic shows how it can be used to say things about life?
RebelVampire
1) My fave strip is definitely this one: https://www.webtoons.com/en/challenge/action-hat-big-trouble-in-little-everywhere-hd/cool-guys-dont-look-at-explosions-action-hat/viewer?title_no=260255&episode_no=21 This was exactly where I wanted the idea to go, but it was still funny when it happened. Won't get into specifics since I don't want to spoil it for others at this juncture, but suffice it to say, I'm impressed the payoff was everything I dreamed of. 2) I liked the The Power of Love series the best. I am in love with the concept that theres a Guns and Bourbon store, and everyone acts like its the most common thing in the entire world. And I like the story about Detective Partner and Ex Wife met because it's a love story that fits too well in this world. There were just a lot of great continuing gags through. In terms of the second part of this question, I don't really have a preference. I actually like that the comic does a bit of both, since that gives wider appeal. Doesn't matter what you like, there's something for all.
3) My favorite character is Action Hat. Because Action Hat is the wisest of all characters despite not saying a single thing. And that's just badass. 4) The jokes that have connected with me the most are the ones regarding common cop tropes. Like the fact Detective Partner is a macho dude who doesn't open up to people, or that there's massive property destruction, etc. As a fan of cop dramas and cop action stories, I equally enjoy when people make fun of it cause they can be over the top and ridiculous. As for jokes that caught me off guard, it was definitely the one about the shopkeeper being Velma. Cause the entire time I saw the resemblance but thought, nah, that's impossible. But then someone said it. XD
RebelVampire
5) My favorite illustration is definitely from the same strip I answered for number 1. I love the explosions and the angles chosen. Especially the last panel where Detective Partner's face is slammed against the camera. It really gives some good depth to the image that really captures the badass atmosphere it wanted. 6) I think the advice in this strip is actually good https://www.webtoons.com/en/challenge/action-hat-big-trouble-in-little-everywhere-hd/enter-the-hat-9/viewer?title_no=260255&episode_no=9. Which to me the advice is that people do often lash out because of their own insecurities and fears. And while there is, of course, a line we need to draw at toxicity, sometimes we need to be patient and gentle with others to make them understand how their actions hurt us. In general, though, I feel this comic is a good reflection of how comedy is often a callback to human condition. And that in a lot of ways, it helps us deal with uncool things in life by making us laugh and remind us that sometimes, we need to take a step back from life and consider things from other angles (or even just take a break).
SergeXIII
I really appreciate all of these questions, RebelVampire, but I especially appreciate question number 6. The gag of the cop and inanimate object duo has been done before, but I always thought that what makes Action Hat stand out is that it serves as kind of a conscious for Partner (and Lynda, who is new to this version of the comic), so it is really valuable for me to get feedback on this so as to gauge the effectiveness of this.
RebelVampire
QUESTION 7. Which characters do you enjoy seeing interact the most? What about their dynamic interests you?
QUESTION 8. Given Action Hat is not a speaking character, how do you think this works in terms of the comic’s comedy? In other words, what aspects of the visuals and other characters’ dialogues help pull the comedy off?
RebelVampire
QUESTION 9. What sorts of art or story details have you noticed in the way the comic is crafted that you think deserves attention?
QUESTION 10. What is your favorite aspect of Detective Partner’s and Action Hat’s relationship? What has been your favorite moment between them so far? What about these aspects when it comes to Action Hat and Lynda?
RebelVampire
7) I enjoy seeing Detective Partner and Action Hat interact the most. I really love how the two play off of one another. Especially cause Action Hat is, you know, a hat. And I really like that despite basically just sitting there doing nothing, Action Hat is still given a personality because of how everyone else interacts with him. And I like how Detective Partner makes Action Hat super wise. 8) I think the silence works cause of two main reasons. First, what I hinted at to above. Even if Action Hat doesn't speak, there's still a lot of personality there because of the words other characters add in. And that itself is kind of funny cause it's just a ridiculous idea to have an inanimate object be in the police. So in essence you wind up these ridiculous situations that are brought on by other characters cause of what they assume an inanimate object said.
RebelVampire
9) A detail I really appreciate in the comic is actually the throwbacks to police drama tropes. Like the gruff partner, the dirty business dude trying to bribe people, the belligerent chief always complaining about the wanton destruction. It takes a lot of knowledge to really capture the cop drama spirit, and I love seeing it present while also torn apart in the most entertaining ways possible. 10) My favorite aspect of their relationship is probably their honesty. Like I love how Detective Partner basically immediately apologized to Action Hat for lashing out and became best friends. And I like how much Detective Partner idolizes Action Hat too, cause it is both funny while also revealing of Detective Partner's own wisdom. My favorite moment between them is still probably the one from my fave strip, but I've mentioned that to death. As for Lynda, I like the patience in their relationship. Not a whole lot of people have patience for anything, and I just like this is kind of a key point to their relationship. It's got that good slow burn kind of feel. For fave moment, I like when Lynda is touched Action Hat "waited" for her. And it had nothing to do with the fact it's a hat and has no legs to move.
RebelVampire
QUESTION 11. What do you think are this particular comic’s strengths? What do you think makes this comic unique? Please elaborate.
QUESTION 12. What sort of tropes of cops and cop dramas have you seen in the comic so far? In what ways do you think the comic successfully subverted them and/or changed how you thought about them?
RebelVampire
QUESTION 13. What are you most looking forward to in the comic? Also, do you have any final thoughts to share overall?
QUESTION 14. In general, what other police-drama related shenanigans are you hoping to see Action Hat tackle? How do you think those scenarios will play out?
RebelVampire
11) I think this comic's strength is just how the comedy works. There's lots of creative ways it uses both the fact Action Hat doesn't talk and is an inanimate object to its advantage. There's also just a good balance in how it treats everything since the comic somehow acknowledges the ridiculousness while at the same time taking it seriously. So in the end, it's just got a great tone for having fun with the subject matter. 12) I've talked about this one quite a bit already. But got the disgruntled chief who forces partners together, gruff partner who just like guns, massive property damage, sleezy rich dude, etc. The comic does a great job of reminding you that all this action stuff is actually silly if you were to frame it in the context of reality. Like there's only so much property damage the police will take before firing someone, etc.
13) I am looking forward to seeing other cop action drama tropes. Like serial killers etc. Theres so many more cop stuff to be explored that I'm really hoping to see. 14) In line with the above, I would like to see Action Hat and Detective Partner deal with internal investigations. Cause theres always that one scenario where the cops get framed and get in super trouble and then they have to solve their own case. I'm just waiting for the moment where Detective Partner is like "Action Hat how could you!?" THere's a silent pause, and then Detective Partner gasps and is like "YOU WERE FRAMED I'm sorry I doubted you."
RebelVampire
COMIC TEA PARTY- WEEK LONG BOOK CLUB END!
Thank you everyone so much for reading and chatting about Action Hat: Big Trouble in Little Everywhere HD Remix Gold Deluxe Edition this week! Please also give a special thank you to Sergio Ragno for volunteering the comic and creating it! If you liked Action Hat: Big Trouble in Little Everywhere HD Remix Gold Deluxe Edition, make sure to continue to support it via some of the links below!
Read and Comment: https://www.webtoons.com/en/challenge/action-hat-big-trouble-in-little-everywhere-hd/list?title_no=260255
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foxpapa · 5 years ago
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Luca Maresca, con Spider-Man
Il disegnatore salernitano entra alla corte della Marvel
“Spider-Man: Far from home” – il nuovo film che i Marvel Studios hanno dedicato al supereroe creato da Stan Lee e Steve Ditko – è appena giunto nelle sale cinematografiche lasciando presagire l’ennesimo successo. Inevitabile quindi che la Marvel Comics si lanciasse nella produzione di iniziative editoriali volte a cavalcare l’onda anche con gli albi a fumetti, sui quali il personaggio prese vita quasi sessant’anni fa. Titoli che in Italia vengono proposti da Panini Comics e tra i quali spicca “Spider-Man: Far from home - Preludio” (Collana Marvel Special n. 25, 96 pagine a colori, brossurato, 4 euro e 80), volume che raccoglie l’adattamento in forma di comics della precedente pellicola “Spider-Man: Homecoming”. A disegnarla, su sceneggiature di Will Corona Pilgrim e Peter David (a partire dallo script originale del film), il trentaseienne salernitano Luca Maresca, approdato in casa Marvel dopo una trafila nazionale che l’ha visto esordire dapprima con l’Editoriale Aurea sulla serie urban fantasy “John Doe” per poi giungere alla piena maturità sul serial fantascientifico “Orfani” della Sergio Bonelli Editore. “Lavorare su Spider-Man è stato pazzesco,” ha rivelato Maresca, che è anche docente di Tecniche del Fumetto presso la Comix Ars di Salerno. “Sono entrato in Marvel da pochi mesi, ho realizzato qualche numero della serie “Asgardiani della Galassia” e quando mi hanno proposto l’adattamento del film “Spider-Man: Homecoming” è stata una gran bella emozione. “L’Uomo Ragno” è stato il primo fumetto che ho comprato la prima volta che sono entrato in una fumetteria, essere riuscito a disegnare uno dei miei supereroi preferiti mi ha riempito di gioia. Continuerò a farlo ancora, con l’adattamento a fumetti di “Spider-Man: City at War”, videogame uscito per PlayStation 4.” Su “Spider-Man: Far from home - Preludio” le tavole di Maresca sono state colorate da Lee Loughridge e il lavoro si è rivelato impegnativo: “Il rigido controllo dei Marvel Studios mi ha obbligato a seguire rigorosamente la sceneggiatura per adattare la pellicola nel modo più fedele possibile. La parte difficile è stata condensare due ore di film in sole quaranta tavole. Anche se i testi non sono miei, alcune scene hanno moltissimi balloon e io ho dovuto cercare di lasciare gli spazi giusti per poterli inserire evitando che i disegni venissero coperti. Inoltre ho avuto obblighi tassativi, per motivi di copyright, di evitare le somiglianze con gli attori principali.”
Pin-un di Luca Maresca realizzata in ESCLUSIVA per Repubblica
Copyright delle immagini 2019: Marvel Entertainment/Panini Comics
di ALESSANDRO DI NOCERA
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sayitaliano · 7 years ago
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Music Masterpost
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focusilmisterodellavita · 2 years ago
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Facebook Focus 3.0 Il mistero della vita
Diretta Facebook e YouTube
LA BACHECA DELLA LUX...L’UNIVERSITÀ DELLA CONOSCENZA
Cari amici e cari studenti vi ricordo la lezione della nostra LUX:
Martedì 31 maggio 2022 ore 21,30
METAFISICA: la Scienza di Dio
Docente: Mara Macrì (con la partecipazione di Anna Tamburini Torre)
“Ipnosi, Risveglio Spirituale e sintomi del Risveglio“.
Focus 3.0 sempre vicino a voi…
Vi ricordo inoltre che tutte le lezioni le potrete rivedere in differita su YouTube Focus 3.0 Il mistero della vita. Buon studio e buona LUX a tutti!!
Mara Macrì
Giornalista professionista, scrittrice e saggista. E’ laureata in Sociologia e Psicologia. Specializzata in Comunicazione Multimediale, Sociologia delle Religioni, Socioanalisi, Scienza della Comunicazione e Relazioni Internazionali. Inizia la sua intensa attività con la ricerca universitaria, occupandosi contemporaneamente di stampa estera e scientifica. In seguito viene inserita tra i professional ufficiali di agenzie ONU – FAO PAM FIDA - per lo studio e la realizzazione di programmi di sviluppo sostenibile e alimentare nelle aree disagiate. Svolge la professione giornalistica conoscendone ogni canale informativo, dalla radio (trasmissioni di carattere sociale) alla carta stampata (scrive per testate italiane e straniere) dalla televisione (Rai Speciali del Tg 1 reportages e inchieste) a consulenze specialistiche in programmi di vasto ascolto, all’attualissimo giornalismo on line.
Divisa tra l’amore per la ricerca e il giornalismo collabora, compatibilmente alla professione, con Università italiane e straniere per l’insegnamento della Comunicazione Multimediale e dei Nuovi Culti. Nel 1995 ha fondato l’Istituto di Comunicazione Ricerca Giornalismo ACTA POPULI di cui è Presidente. Dirige il Centro di Orientamento per le professioni e lo studio dei nuovi canali informativi. Ha costituito l’Osservatorio Italia Multireligiosa. E’ Vaticanista e Direttore responsabile della testata on line C. I. P. S. Channel di Acta Populi . Ha fondato una scuola di pensiero per una nuova civiltà della comunicazione sostenuta da docenti, filosofi, letterati, poeti e giornalisti.
Autrice di saggi e ricerche, ha ultimato tre lavori multimediali dal titolo: “Dal Futuro al passato: tracce mediatiche” “La Galassia elettronica: dal torchio alla cibernetica” “Il Mondo delle Società Future” progetto di comunicazione multimediale. Ha realizzato la rubrica giornalistica “Alla ricerca del divino” Frammentazioni religiose nel terzo millennio – definizioni, presenze, dati. Manuali pratici di formazione e informazione
Alcuni tra i saggi pubblicati: “Bahà’ì: una vita di fede” (Ed. Acta Populi) “Inganno” (Ed. OCD) “La tela del ragno” (Ed. San Paolo) “Lo Spirito e il fuoco” frammenti di memorie, prefazione del Cardinale Camillo Ruini (Ed. Effatà) “Nella tela del ragno” Viaggio nel mondo delle Sette; (prefazione di Sergio Centofanti Vice Direttore Editoriale Dicastero della Comunicazione). “Bruno Gröning. Il Dottore dei miracoli” (Ed. Mediterranee) “Bruno Gröning. Das geheimnisvolle Leben des großen Heilers”(Aquamarin Verlag) “Galassia Media. Scelta, Imposizione o Manipolazione?”
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junkielee · 8 years ago
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[Last Film I Watched] Like Crazy (2016)
[Last Film I Watched] Like Crazy (2016)
English Title: Like Crazy Original Title: La pazza gioia Year: 2016 Country: Italy, France Language: Italian Genre: Comedy, Drama Director: Paolo Virzì Writers: Paolo Virzì Francesca Archibugi Music: Carlo Virzì Cinematography: Vladan Radovic Cast: Valeria Bruni Tedeschi Micaela Ramazzotti Valentina Carnelutti Anna Galiena Bob Messini Sergio Albelli Marco Messeri Roberto Rondelli Tommaso Ragno Ma…
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