#sentirsi meno soli
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“Io credo che le storie servano a scaldarci quando il vento è troppo freddo, a farci sentire meno soli, a sapere che tutti, a prescindere dal treno, condividiamo lo stesso viaggio. Servono a permetterci di incrociare sguardi diversi dal nostro. Occhi consumati dalla paura, corrosi dall'ansia, stremati dalla fretta, illuminati dal fuoco di una nascente possibilità.”
— Matteo Bussola, Il tempo di tornare a casa
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Oggi sono ufficialmente ritornata nelle lande giapponesi.
Ora che sono arrivata mi è passato, ma nel mentre non è stato facile emotivamente perché... non volevo partire più.
Non è stata una vacanza semplice. È iniziata benissimo: mangiate astronomiche e gite a Napoli un giorno sì e l'altro pure. Poi però è arrivata la visita e l'operazione, a cui poi si è aggiunta pure la capatina al pronto soccorso perché il dermatologo era disponibile solo dopo il mio volo e dovevo accertarmi che la ferita in testa fosse a posto.
Mi dispiace aver dato stress e preoccupazioni alla madre della mia migliore amica (già ansiosa di suo), però allo stesso tempo sono super grata del fatto che mi abbiano ospitato perché, onestamente, senza questa possibilità probabilmente non sarei tornata (almeno non nelle mie zone).
È stata una vacanza strana perché per la prima volta non ho festeggiato con la mia famiglia e questo mi ha fatto sentire spesso un pesce fuori d'acqua in varie situazioni.
Vivere lontano mi ha reso più indulgente e permissiva nei confronti di comportamenti indubbiamente molesti (cassiera e poliziotta che chiedono:"ma che ti è successo in testa?"; della serie: ma un paio di cazzi vostri?!), perché, invece di incazzarmi, ho risposto con un sorrisetto sulle labbra come a dire "qua sono fatti così, non c'è niente da fare".
Una vacanza di alti e bassi anche emotivamente. Se Natale chiama famiglia, famiglia per me chiama amarezza - persino la mia migliore amica ha provato sgomento e un senso di malessere dopo essere venuta con me a trovare i miei nonni (gli unici con cui ancora mantengo un rapporto, anche se finto). Oltre l'amarezza, rimangono i traumi - usciti fuori come una valanga di melma nera dalla mia bocca un pomeriggio durante una passeggiata in cui, dopo decenni, ho pianto così tanto che non riuscivo quasi più a respirare, talmente singhiozzavo forte.
Tuttavia, anche se il tempo della mia permanenza è stato breve, sono venute appositamente a trovarmi tutte le persone con cui sono riuscita a creare un legame forte in questi anni e mi sono sentita estremamente grata di avere amicizie così nella mia vita.
Vivere lontano spesso ti fa sentire una monade persa nel globo e sapere di avere qualche legame rimasto, qualcuno che ti pensa e che ci tiene, aiuta a sentirsi meno soli.
Fossi rimasta qualche mese avrei cominciato di sicuro ad odiare di nuovo tutto, però due settimane sono troppo poche per odiare... quindi rimane solo l'amarezza del dover lasciare quel posto dove (per un po') ti senti nel TUO posto.
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La solitudine è uno stato d'animo, nè più nè meno come l'ansia, la rabbia, l'angoscia. Sentirsi soli è appunto un "sentirsi" e questo sentirsi ha in sè un non detto che dice "è brutto e triste essere soli" per cui quando capita, non tanto di essere soli ma di "percepirsi" soli, si attiva quel "è brutto e triste essere soli" e si sperimenta il dolore. E questo può accadere anche se si è circondati da altre persone. Mentre se si è felici, la solitudine è pensata come "sono libero di fare ciò che voglio" e la si associa alla libertà. Come si vede è tutto un percorso soggettivo e puramente mentale. Non c'è nulla di oggettivo....e come sempre la felicità alla fin fine è scelta nostra.... Elitheo Carrani *********************** Loneliness is a state of mind, no more and no less than anxiety, anger, anguish. Feeling alone is precisely a "feeling" and this feeling has in itself an unsaid that says "it's bad and sad to be alone" so when it happens, not so much to be alone but to "feel" alone, that "it's bad and sad to be alone" is activated and you experience pain. And this can happen even if you are surrounded by other people. While if you are happy, loneliness is thought of as "I am free to do what I want" and it is associated with freedom. As you can see, it is all a subjective and purely mental path. There is nothing objective ... and as always, happiness is ultimately our choice .... Elitheo Carrani
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Cara me stessa,
So che in questo momento ti senti triste e incompresa. Ti senti come se non fossi mai abbastanza, come se il tuo amore e la tua generosità non fossero mai ricambiati. Ma voglio che tu sappia una cosa: sei una persona straordinaria.
Non lasciare che le parole degli altri ti abbattano. Non permettere a chi ti dice che meriti il meglio, ma poi non è disposto a dartelo, di farti sentire meno di quello che sei. Tu sei capace di offrire tanto, di prenderti cura degli altri in modo autentico e sincero.
È triste quando ci si sente soli nonostante tutto l'amore che si è disposti a dare. Ma non sei solo. Ci sono persone che apprezzano il tuo valore, che vedono la tua luce anche quando sembra che il mondo non la riconosca.
Non smettere di credere in te stessa. Non smettere di sperare. Continua a essere quella persona speciale che sei, perché il mondo ha bisogno di te. Meriti qualcuno che sappia riconoscere il tuo valore e che sia disposto a darti ciò che meriti.
Ti abbraccio forte, perché so quanto può essere difficile sentirsi così tristi e incompresi. Ricorda che sei importante e che il tuo amore merita di essere ricambiato. Non perdere mai la speranza, perché un giorno troverai chi saprà apprezzare tutto ciò che sei.
Con amore, e buon compleanno 🎂🎊🎈🎉
Te stessa
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Amo la mia solitudine più di qualsiasi altra presenza umana attorno a me.
Fa meno male sentirsi soli anziché essere un effimero trastullo tra i grovigli dell'indegno.
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COSA SIGNIFICA ESSERE FIGLI ANZIANI DI GENITORI ANZIANI?
Uno degli aspetti più affascinanti del viaggiare da soli è la maggiore facilità con cui si fanno incontri e addirittura la possibilità di entrare in poco tempo in relazioni anche profonde.
Con questi amici abbiamo condiviso tanti bei momenti e mi ha colpito quanto fosse ricorrente parlare del rapporto con i genitori, in particolare mamme anche ultra centenarie.
La cosa è nata dalla curiosità che avevano nel vedere una donna ultracinquantenne, sola e con tanto di ricrescita senza tinta, dormire in macchina.
La mia battuta sul fatto che vacanza per me significa ridurre al minimo le cose e le persone di cui occuparmi, solleva sempre un certo sconcerto.
Credo perché da una donna non ci si aspetti uno sdoganamento così sfacciato di un tabù di genere: sola - o meglio non in coppia con un uomo -, autonoma negli spostamenti, indipendente, apparentemente felice della sua situazione, incurante delle apparenze e soprattutto che non si sente in colpa nell'esprimere il desiderio e la necessità di stare unicamente in rapporto con sé stessa.
Certamente attraggo tante curiosità, specie dalle donne over cinquanta che vengono confrontate indirettamente con il proprio rapporto con la libertà all'età a cui sono arrivate.
Così le persone si avvicinano, mi chiedono del perché di questa scelta, che pensavano fossi straniera perché non è da italiane girare da sole, men che meno " ad una certa età ".
E allora iniziano a parlare, specie le donne, di quanto ancora si sentono incastrate nelle loro vite famigliari, in particolare nei loro ruoli di accudimento in quanto mamme, nonne e figlie.
È un tema questo che ricorre sovente in quest'ultimo anno.
Le persone con cui ne ho parlato finora mi hanno tutte confermato una certa fatica e irritazione nell'essere trattati ancora come figli piccoli, nonostante si abbiano abbondantemente superato gli "anta".
Persone che a settant'anni si sentono ancora di dover giustificare delle scelte oppure che debbono fare ciò che il genitore si aspetta per non sentirsi cattivi.
Le figlie femmine - ovviamente - sono le più vessate.
Genitori da mantenere, conflitti famigliari tra fratelli, donne eternamente impegnate sul fronte dell'accudimento dei nipoti e dei genitori e magari invischiate in eterni conflitti con fratelli, in particolare maschi, che si sentono più liberi di stare distanti.
Di questo genere di esperienze, specie in un paese come il nostro ad alto tasso di invecchiamento, se ne parla pochissimo eppure credo incida nella vita delle persone statisticamente di più delle problematiche adolescenziali o giovani adulte.
Perché non se ne parla secondo voi? perché non esistono esperti che danno indicazioni come si vede di sovente in altri campi delle relazioni umane?
Esistono testi che si occupano della relazione genitori-figli in tarda età?
Qual'è la vostra esperienza? Ditemi cosa ne pensate.
Gloria Volpato
#donnelibere #equità #ruolidigenere #esserevecchicongenitorianziani
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Mi piace molto l’interattività. Noto che coinvolgi spesso noi “anonimi”. Io ti scrivo spesso ed a volte anche solo rispondere anonimamente alle tue domande, è un modo per sentirsi meno soli…
mi fa davvero piacere che questi ti faccia sentire meno sol*🩷
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Agli altri interessa distrarsi.
Che sia col corpo o con la mente di qualcun altro, agli altri piace distrarsi. Non pensare a sé, alla propria vita e ai propri guai. L'unico interesse reale che si cela dietro tutte le relazioni umane è questo: sentirsi meno soli e distrarsi da quella solitudine.
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-"Secondo te abbiamo il potere di dire a qualcun altro - e a noi stessi - io non ti ferirò mai, oppure mi fiderò sempre di te, o ancora ti vorrò sempre bene? vogliamo crederci, ma non è così. Quello che sentiamo non è certo e definitivo come un'equazione algebrica; quello che sentiamo è un essere vivente dentro di noi, un'onda in movimento, l'insieme di parti più o meno recondite che ci governano. E non possiamo sapere in anticipo quale parte prenderà il sopravvento in un preciso momento o in una precisa situazione nel futuro."
-"Se è vero che Il peccato più grande che facciamo è verso noi stessi e riguarda l’uso che facciamo delle nostre energie durante la vita, come facciamo a decidere dove e in chi o cosa investire senza la paranoia di proteggerci per evitare il dolore, la delusione?"
-"Puoi leggere tutti i saggi di psicologia del mondo ma non avrai mai la piena consapevolezza di chi hai davanti o di chi sei tu nel momento in cui le vostre chimiche si fondono. Ricordi? le vostre chimiche si fondono e in quel momento siete un'altra cosa, una nuova entità. Non c'è niente che valga la pena senza che questo comporti un rischio reale di stare male. Ma nel momento in cui alzi un muro e azzeri quel rischio per prevenire la sofferenza, stai lasciando fuori anche la possibilità di prendere tutto il resto: l'entusiasmo, la gioia, la complicità, l'intimità, il benessere di essere capiti e di sentirsi un po' meno soli."
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“Lloyd, cosa mi sta accadendo?
"È solo una piccola ondata di commozione, sir”
“Ma io sono sempre stato una roccia”
“Capita anche alle montagne di sentirsi mare, sir”
“Non per questo però sono meno montagne, giusto?”
“Diventano isole, sir”
“Certi sentimenti ci lasciano soli in mezzo al mare, Lloyd”
“Ma ci trasformano nella salvezza di chi sta naufragando, sir”
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“Lloyd, cosa mi sta accadendo?
"È solo una piccola ondata di commozione, sir”
“Ma io sono sempre stato una roccia”
“Capita anche alle montagne di sentirsi mare, sir”
“Non per questo però sono meno montagne, giusto?”
“Diventano isole, sir”
“Certi sentimenti ci lasciano soli in mezzo al mare, Lloyd”
“Ma ci trasformano nella salvezza di chi sta naufragando, sir”
[Di Lloyd, di sir, di onde e maree nelle linee brillanti del maestro Francesco Poroli ]
🦖
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Ore 9:43 tornare dal turno di notte e non riuscire a dormire.. stare nel letto a fissare i soffitto con mille pensieri.. e sentirsi così soli e così vuota ogni giorno sempre di più.. il corpo pieno di tagli in cui non riesco a farne a meno che continuare a farlo tutti giorni.. e per dormire ormai sono da settimane che riesco solo a dormire prendendo i sonniferi.. va sempre peggio direi.
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"Si è soli anche con gli uomini", rispose l'amico serpente al piccolo Principe. E si è soli sempre di più, aggiungo io. È il subdolo, il perfido gioco del nemico: dividi e conquista. L'autosolitudine nel finto benessere, ma tutti allineati e coperti. Cosi, niente rivoluzione, nessuna ribellione, e il serpente quello della mela ride e i suoi seguaci regnano e fanno sempre più proseliti. Il sentirsi soli, è la conseguenza e la consapevolezza, che forse stiamo raccogliendo il frutto di quello che abbiamo seminato. Il volere sempre di più è ciò che determina il raccogliere sempre di meno, e il vero dolore non lo prova chi a suo tempo, solo ha deciso di viverci bensì chi solo ci si sente pur vivendo in compagnia. Forse, solo ritornando a praticare, condividere quei famosi vecchi valori, potremmo ripercorrere, quel cammino a misura d'uomo che abbiamo lasciato già da tantissimo tempo, dove tutto poteva accadere ma soli non ci si sentiva mai. Perchè non lo si era nel cuore.
lan ✍️
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Partenze...la vita è fatta di valige che viaggiano, di racconti, di lunghe telefonate, di chiacchierate via wattsapp per sentirsi meno soli, buon viaggio a me...
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siamo tutti un po' così, dopotutto. non è che chi ti vuole vicino ha un vero interesse, è solo il bisogno di sentirsi meno soli.
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Ciao a tutti.
Pensavo di creare un gruppo di Amicizia.
Un gruppo dove si possa parlare e fare conoscenza
Senza doppi fini e quant'altro.
Creare un "Luogo" dove sentirsi meno soli...
Chi volesse crearlo insieme a me è il benvenuto.
Scrivetemi pure in chat privata
Grazie a tutti, a presto.
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