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PRIMA PAGINA La Discussione di Oggi domenica, 18 agosto 2024
#PrimaPagina#ladiscussione quotidiano#giornale#primepagine#frontpage#nazionali#internazionali#news#inedicola#oggi discussione#fondato#alcide#rimuovi#anni#anno#artigiani#sono#avvocati#idraulici#ultimi#undici#italia#subito#trasforma#segnando#declino#numero#attivi#paese#secondo
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JULIANA CANFIELD as JESS JORDAN in SUCCESSION || The Munsters (4.01)
#no lines. ok me le sto segnando tutte jesse armstrong sappilo ci vediamo nel parcheggio dell'eurospin a fine maggio#successionedit#succession#jess jordan#juliana canfield#beegifs#succession spoilers
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Proporrei di segnare altre due goal sotto la Nord così potremmo festeggiare i goal con i tifosi… 🥹🫶🏻
#atalanta bc#solo un’idea#sto solo pensando ai giocatori che non possono festeggiare con la curva segnando sotto la sud#meritano anche di segnare sotto la nord stasera
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Johnny Depp una volta disse: 🥀
"Quello che decidi di tollerare più di una volta, diventerà inevitabilmente un modello che si ripeterà.
Non segnando limiti chiari, insegni agli altri –
e a te stesso– che certi comportamenti o situazioni sono accettabili, anche se ti danno fastidio o ti danneggiano.
Ogni volta che permetti qualcosa che va contro i tuoi principi o il tuo benessere, apri la porta affinché si ripeta. Stabilire dei limiti non è solo una questione di fermezza, ma di rispetto per se stessi. "
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Strumento silenziosissimo dell'assassinio delle culture e delle storie dei popoli del mondo, massificato secondo un modello che assume il volto orrendo di un incrocio tra gentrificazione e primitivismo, o attraverso la combinazione di pauperismo e deculturazione, la civiltà occidentale sta raggiungendo la forma più raffinata della barbarie. La sua dinamica omogeneizzante la rende una pericolosa forma di involuzione culturale. La stessa civiltà che tanto si vanta del progresso sta in realtà segnando una regressione antropologica.
-Guillaume Faye
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Conoscete la storia del "tempo che passa", vero?
Già. L'avrete sentito dire a tantissime persone, anche voi l'avrete detto molte volte.
Il tempo passa, anzi scorre fra le nostre dita e spesso non ce ne accorgiamo. Impegnati a vivere gli attimi della vita che, se sommati, formano il tempo.
Vivere, già... bisogna avere anche una buona dose di fortuna per vivere; diversamente si sopravvive.
"Il tempo passa" e lo sappiamo tutti, ma arrivano dei momenti nella vita in cui effettivamente ce ne accorgiamo. Ci rendiamo conto che il tempo è passato, come se tutto d'un tratto ci svegliassimo da un torpore. Come se ci fossimo assopiti sul treno, durante un viaggio, svegliandoci di soprassalto al sentire un voce gracchiante da un altoparlante di una stazione.
In questi giorni intensi ho avuto delle concrete prese di coscienza del tempo che passa.
Figli. Questo mese di settembre sono riprese le scuole, ho visto i ragazzi per le vie della città con i loro zainetti e cartellette avviarsi in lunghe file verso le proprie scuole. Ho visto genitori accompagnare i bambini con i loro piccoli zainetti verso le scuole dell'infanzia o di primo grado.
Così mentre li osservavo ho pensato ai miei figli. All'autonomia che hanno i ragazzi universitari.
Non hanno più bisogno di me, dei passaggi o dei trasporti. Dei colloqui con i docenti e delle presenze nello studio.
Santo cielo, sono uomini che si organizzano e hanno appuntamenti di studio e corsi, e lezioni.
Di pranzi o cene con gli amici, di viaggi nel fine settimana e di discussioni e pensieri. Hanno sempre fretta, come se avessero un cronometro messo nel cervello.
Vorrei dire ogni tanto a ognuno di loro: "Riposati"; poi penso a quando li esortavo a studiare e non "perdere tempo".
Ma il tempo non si perde, esso scorre. Sta a noi decidere se viverlo appieno o lasciarlo scivolare inerti.
Madre. Che la tua ragione sta sfumando, non averne a male se ti ho portato in un posto dove ti aiuteranno. Spero di riportarti presto a casa, per vederti ancora tra i tuoi ricordi e le cose a te care. Sistemo casa tua e vedo le foto in bianco e nero o con quei colori anni ottanta. Quante volte le ho viste, ma con la tua presenza andavano in secondo piano. Ora nel silenzio dell'assenza pesano come pietre miliari, segnando la strada del tempo passato.
Il tempo passa. Venticinque anni sono passati dalla sepoltura di mio padre. In questi giorni è stato riesumato.
Mio padre, non ha mai mollato nella vita. Testa bassa e lavoro, fino allo stremo.
Solo un cancro lo ha sconfitto prematuramente.
Così ho assistito alla sua esumazione, pensavano di trovare ossa i necrofori. Ma lo avevano assicurato per la loro esperienza nel settore: "Deve sapere che dopo venticinque anni saranno solo ossa"; mi hanno detto.
Mio padre invece non si è consumato, ha resistito.
Ho avuto pietà per quei resti umani, ho avuto pietà per me che sono restato umano.
Ho sussurrato "Scusa", a quei resti. Perché di scuse ne avevo tante da porgere a mio padre, usando la mia bocca. Perché di scuse me ne doveva anche lui, con la sua bocca.
Così in questi giorni mi sono svegliato a una stazione, a bordo di un vagone, per via di una voce gracchiante dal profondo della mia anima. Sono risvegli duri, che ti lasciano un po' stordito, con quel malessere diffuso.
Il tempo passa e lo sa solo il cielo di quanto ne ho sprecato.
Mi domando se riuscirò, per quanto mi rimarrà di vivere, di sentirmi completato. Ma poi penso al fatto che, ognuno di noi, ha più tempo che vita.
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La mietitura del grano nelle montagne di San Marcello è un dipinto a olio del pittore macchiaiolo Odoardo Borrani. La tela, qui in dettaglio, risale al 1861 e si trova all'Istituto Matteucci di Viareggio.
Borrani insieme a Telemaco Signorini è stato uno dei più assidui frequentatori del Caffè Michelangelo a Firenze, il caffè letterario preferito dai principi esponenti della corrente macchiaiola.
In questo dipinto, il pittore fiorentino, nato a Pisa nel 1833, raffigura dal vero i lavori della mietitura nei pressi di San Marcello Pistoiese. Luogo dove era solito ambientare i quadri di ricerca macchiaiola che lo porteranno a fondare la Scuola di Pergentina (o Piagentina), segnando un momento di svolta per l'intera corrente artistica. L'anno è il 1865.
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LA COLOMBIA HA ABOLITO I MATRIMONI INFANTILI
Il 14 novembre 2024 la Colombia ha approvato una legge storica che abolisce i matrimoni infantili, segnando un passo significativo verso la tutela dei diritti dei minori e la promozione dell’uguaglianza di genere.
La pratica dei matrimoni infantili è ancora molto presente in alcune regioni del paese, dove le tradizioni culturali e la povertà spingono molte famiglie a far sposare le loro figlie in giovane età con uomini con il doppio o il triplo dei loro anni. La nuova legge vieta i matrimoni sotto ai 18 anni e protegge i minori da abusi e sfruttamento garantendo loro il diritto all’istruzione e a un’infanzia libera da responsabilità adulte. Le ragazze indigene sono le principali beneficiarie di questa riforma, poiché i matrimoni infantili spesso le privano delle opportunità educative e le espongono a violenze e rischi sanitari legati a gravidanze precoci. Il percorso per l’approvazione di questa legge durato 17 anni ha affrontato il fatto che molte comunità vedevano ancora i matrimoni infantili come una soluzione per alleviare il peso economico delle famiglie e per proteggere le ragazze da situazioni di vulnerabilità.
La Colombia è al 20° a livello globale in termini di adolescenti che si sposano prima dei 15 anni. L’abolizione dei matrimoni infantili in Colombia è stata accolta con favore da numerose organizzazioni internazionali che vedono in questa misura un modello da seguire per altri Paesi con situazioni sociali simili. La nuova legge prevede sanzioni severe per chi viola il divieto e stabilisce programmi di reinserimento ed educazione per le giovani vittime di matrimoni forzati o precoci.
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Fonte: Senado de la República de Colombia; Jennifer Pedraz; Unicef; immagine di Renthel Cueto
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Devo organizzare il mio piano alimentare e pianificarlo settimanalmente e parallelamente vorrei tenere un diario alimentare dove segno tutto ciò che mangio/bevo in un giorno (possibilmente segnando le kcal assunte), qualcuno mi sa consigliare un buon metodo per farlo? Magari un'app che mi permette di fare tutto ciò non dovendone avere mille?
#diario alimentare#dieta#alimentazione#piano alimentare#consigli#help#perdere peso#kcal counting#planner
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«memoria che ancora hai desideri»
dici che non l’intendi – o, se l’intendi, non l’ami
I due che vanno lungo il fiume azzurri e bianchi
cosa mai si diranno? Allacciati o disgiunti
da anni li vedo passare
danzanti nel riverbero e nel vento.
Ritta sulla vertigine, estatica indugiando con lo sguardo
sulle colline prossime e più lontane rupi,
a dito segnando in controluce città
che forse furono e non saranno mai –
«Tutto questo,» dice la donna, «ti darò
se prosternandoti mi adorerai».
Ma l’uomo, ìmpari al sogno e alla sopraffazione
si disanima presto, non li solleva una musica più.
E quasi niuna
di queste cose stata fosse, torna
lei quello che stata era:
un’ombra del sangue e della mente
e verso la marina
in picciola ora si dileguarono.
È il teatro di sempre, è la guerra di sempre.
Fabbrica desideri la memoria,
poi è lasciata sola a dissanguarsi
su questi specchi multipli.
Ma guarda
– tornano voci dalla foce – guarda da un’ora all’altra
come cambiano i colori: di grigio in verde, di verde
in freschissimo azzurro.
Amalo dunque – da cosa a cosa
è la risposta, da specchiato a specchiante –
amalo dunque il mio rammemorare
per quanto qui attorno s’impenna sfavilla si sfa:
è tutto il possibile, è il mare.
Vittorio Sereni, da Un posto di vacanza, All'Insegna del Pesce d'Oro, 1973
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Tra i principali tipi di frode vi sono il furto di identità, le transazioni non autorizzate ma anche il “friendly fraud”, che si verifica quando i consumatori stessi abusano delle politiche di reso o negano di aver effettuato determinati acquisti. Secondo una recente ricerca Juniper Research sul Mercato Globale della Prevenzione delle Frodi Commerciali (2024-2029) le perdite globali causate dalle frodi nell’e-commerce supereranno i 107 miliardi di dollari entro il 2029, rispetto ai 44,3 miliardi stimati per il 2024, segnando una crescita del 141%.
Dall'articolo "E-commerce, 107 mld il valore delle frodi nel 2029" su Inno3.it
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Dimitrie Cantemir: Il Legame Tra Politica, Musica e Cultura Ottomana
Dimitrie Cantemir è una figura di spicco nella storia europea e ottomana, il cui contributo spazia tra politica, cultura e musica. Nato nel 1673 in Moldavia, Cantemir apparteneva ad una famiglia boiarda che governava la Valacchia e la Moldavia sotto l'Impero Ottomano. Durante la sua vita, soggiornò a lungo a Istanbul, in particolare nel quartiere di Fener, abitato all'epoca dall'élite greca.
Oltre alla sua carriera politica, Cantemir è ricordato soprattutto per il suo contributo alla musica turca ottomana. Autore del primo trattato scientifico e sistematico su questo genere musicale, registrò le melodie e i modelli musicali del suo tempo, garantendo la loro trasmissione alle generazioni future. Questo lavoro monumentale fu successivamente valorizzato dal noto musicologo Jordi Savall, che nel 2010 realizzò l'album Istanbul, basato proprio sulle trascrizioni di Cantemir.
La sua vita politica subì un brusco cambiamento nel 1710, quando si alleò con lo zar Pietro il Grande, convinto del declino dell’Impero Ottomano. La guerra tra russi e turchi si concluse con un fallimento a Stănilești (18-22 luglio 1711) ed i Cantemir furono costretti all'esilio in Russia, segnando la fine del loro dominio in Moldavia.
Oggi, Cantemir è celebrato come una delle figure più influenti nella storia della Romania e della Moldavia. Il suo busto si erge nei giardini dell'Università di Comrat, in Moldavia, e in occasione del 200° anniversario della sua nascita, la sua immagine fu stampata su una serie di francobolli.
Nel quartiere di Fener, è possibile visitare la casa di Cantemir, ora trasformata in museo. Tuttavia, questo spazio, purtroppo più simile a un giardino del tè che a un vero museo, non riesce a trasmettere appieno la portata della sua eredità culturale. La classica baracconata acchiappaturisti che sta caratterizzando questa zona da alcuni anni.
Dimitrie Cantemir resta comunque un ponte simbolico tra Romania, Moldavia e Turchia, un uomo la cui opera ha attraversato i confini e il tempo, lasciando un segno indelebile nella storia. La mia Vita a Istanbul: consigli e informazioni turistiche. Disponibile come GUIDA per delle ESCURSIONI in città. Scrivi una e-mail a: [email protected] Seguici anche su www.facebook.com/istanbulperitaliani
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devo segnarmi tutte le udienze che ho fatto ogni 6 mesi e le sto segnando manco la chiavica sia perché sbaglio l’ordine temporale sia perché scrivo con una grafia che non è lontanamente associabile alla lingua italiana
se il disordine fosse un mestiere io sarei sceicco
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Van Houten,
io sono una persona buona ma uno scrittore di merda. Lei è una persona di merda ma un buon scrittore. Insieme faremmo una grande squadra. Non voglio chiederle favori, ma se ha tempo - e da quello che ho visto ne ha un sacco - mi chiedevo se potesse scrivere un discorso funebre per Hazel. Ho tutti gli appunti, ma sarei felice se lei potesse farli diventare un discorso coerente, o anche solo indicarmi che cosa dovrei fare in un altro modo.
Cara Hazel le cose stanno così: quasi tutti sono ossessionati dal pensiero di lasciare un segno nel mondo. Di tramandare qualcosa. Di sopravvivere alla morte. Tutti vogliamo essere ricordati. Anch'io. Questo è ciò che più mi disturba, essere un'altra immemorata vittima dell'antica e ingloriosa guerra contro la malattia.
Io voglio lasciare un segno.
Ma Van Houten, i segni che gli umani lasciano troppo spesso sono cicatrici. Costruisci un meganegozio orrendo, o fai un colpo di stato, o provi a diventare una rockstar e pensi “Adesso sì che si ricorderanno di me” ma (a) non si ricordano di te, e (b) tutto quello che ti lasci alle spalle sono altre cicatrici. Il tuo colpo di stato si trasforma in una dittatura. Il tuo negozio distrugge il paesaggio.
(Okay, magari non faccio così schifo come scrittore. Ma non riesco a mettere insieme le idee, Van Houten. I miei pensieri sono stelle che non riesco a far convergere in costellazioni.)
Siamo come un branco di cani che pisciano sugli idranti. Avveleniamo l'acqua di fonte con la nostra piscia tossica, segnando ogni cosa come MIA nel ridicolo tentativo di sopravvivere alla nostra morte. Io non riesco a smettere di pisciare sugli idranti. So che è sciocco e inutile - inutile in modo epico, nella mia attuale condizione - ma sono un animale come chiunque altro.
Hazel è diversa. Lei cammina leggera, vecchio mio. Lei cammina con passo leggero sulla terra. Hazel conosce la verità: la probabilità che abbiamo di ferire l'universo è pari a quella che abbiamo di aiutarlo, ed è molto probabile che non faremo né l'una né l'altra cosa.
La gente dirà che è una cosa triste lasciare una cicatrice più piccola, che saranno in pochi a ricordarla, che sarà stata amata in modo profondo, ma non a vasto raggio. Ma non è triste, Van Houten. È magnifico. È eroico. Non è questo il vero eroismo? Come dicono i medici: primo, non fare del male.
I veri eroi comunque non sono quelli che fanno le cose, i veri eroi sono quelli che NOTANO le cose, quelli che prestano attenzione. Il tizio che ha inventato il vaccino antivaiolo non ha inventato niente. Ha solo notato che le persone che avevano contratto il vaiolo bovino non si ammalavano di vaiolo.
Dopo che la mia PET si è illuminata tutta, mi sono intrufolato nel reparto di terapia intensiva e l'ho vista mentre era priva di sensi. Sono entrato dietro un'infermiera che aveva la tessera magnetica e sono riuscito a stare seduto accanto a lei per dieci minuti prima che mi scoprissero. Ho davvero pensato che sarebbe morta prima che che io avessi avuto il tempo di dirle che stavo per morire anch'io. È stato spaventoso: l'incessante aggressione meccanizzata della terapia intensiva. Aveva quest'acqua scura cancerogena che le usciva dal torace. Gli occhi chiusi. Era intubata. Ma la sua mano era ancora la sua mano, ancora calda, con le unghie dipinte di un blu così scuro che sembrava nero e io l'ho tenuta stretta e ho cercato di immaginare il mondo senza di noi e per circa un secondo sono stato una persona abbastanza buona da sperare che morisse in modo da non dover scoprire che stavo per morire anch'io. Ma poi ho chiesto più tempo per poterci innamorare. Il mio desiderio è stato realizzato, suppongo. E le ho lasciato la mia cicatrice. Un infermiere è entrato e mi ha detto che dovevo uscire, che non era consentita la presenza di visitatori, e io gli ho chiesto come stava e il tipo ha detto: “Sta ancora accumulando acqua.” Una benedizione nel deserto, una maledizione nell'oceano.
Cos'altro dire? È così bella. Non ti stanchi mai di guardarla. Non ti preoccupi se è più intelligente di te: lo sai che lo è. È divertente senza essere mai cattiva. Io la amo. Non puoi scegliere di essere ferito in questo mondo, vecchio mio, ma hai qualche possibilità di scegliere da chi farti ferire. A me piacciono le mie scelte. Spero che a lei piacciano le sue.
- John Green
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Da: SGUARDI SULL'ARTE LIBRO TERZO - di Gianpiero Menniti
IMPROVVISO SOSPESO
Da decenni, ormai, si è vaticinata la "scomparsa" della pittura, già entrata in competizione, sul consumarsi dell'Ottocento, con la fotografia, infine superata dalle opportunità espressive delle molte tecniche di acquisizione delle immagini.
Il tema è assai più antico e coglie la presunta limitatezza della duplice dimensione contro il tutto tondo della scultura.
Eppure, il segno pittorico, anche adesso, rimane affascinante, cattura lo sguardo, interroga, trasporta in un altrove.
Davvero il dipinto possiede un valore artistico meno intenso di uno scatto fotografico?
Oppure, risulti meno coinvolgente di un'immagine in movimento?
Se appare chiaro che non sia così, la domanda è: perché?
Risposta: perché l'immagine di un dipinto "non esiste".
Non importa che sia il riflesso di un'immagine reale veduta e ritratta dal pittore: il realismo è atto di stile e non vocazione alla produzione di una copia.
Non conta nulla che lo si possa considerare espressione dell'artista: supera di gran lunga anche questa presunta riduzione concettuale.
Il dipinto fa mondo a sé.
Sorge come un "improvviso" e manifesta la sua unicità.
Si salda al presente e lo annulla, segnando di sé il tratto vivente di infinite visioni, nel flusso di un tempo reso immobile.
Non esiste.
Miracolo dell'impossibile, reso in immagine.
Improvvisa apparizione, sospesa per sempre nella memoria.
Un tempo "sospeso" che attende l'ennesimo sguardo, l'ennesima emozione, l'ennesimo incanto.
- Claude Monet (1840-1926): "Donna con il parasole, madame Monet con il figlio", 1875, National Gallery of Art, Washington D.C.
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Johnny Depp una volta disse: "Quello che decidi di tollerare più di una volta, diventerà inevitabilmente un modello che si ripeterà. Non segnando limiti chiari, insegni agli altri e a te stesso - che certi comportamenti o situazioni sono accettabili, anche se ti danno fastidio o ti danneggiano. Ogni volta che permetti qualcosa che va contro i tuoi principi o il tuo benessere, apri la porta affinché si ripeta. Stabilire dei limiti non è solo una questione di fermezza, ma di rispetto per se stessi. "
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