#sapete cosa mi fa ridere
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omarfor-orchestra · 2 years ago
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Comunque l'assenza di Sopravvissuti2 non mi piace io lo dico
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pinkpogiclub · 1 year ago
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sapete cosa mi fa ridere? prima di stasera il tag di sanremo era molto variegato, ma da quando Fiorello ha messo piede sul palco tumblr si è sintonizzato a reti unite sui due vecchi gay
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ninna--nanna · 1 year ago
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Stanotte è stato magico. Davvero. Ho fatto capodanno con la mia migliore amica, il suo ragazzo, il mio migliore amico e dei loro amici. Ho conosciuto questo ragazzo, a caso abbiamo iniziato a parlare in contemporanea, a dire le stesse cose etc. Ci siamo trovati su tantissime cose e non potete capire la mia gioia nello stare bene, dopo tanti mesi difficili. Vedere il mio migliore amico ridere e divertirsi nonostante la stanchezza del lavoro, la mia migliore amica felice con il suo ragazzo ed io tranquilla e libera.
Ero in pace. Ho parlato un sacco di mille cose e alla fine è successa una cosa strana (che di per sè non lo è ma per me sì). La mia migliore amica fa: gioia tu dormi qua e *nome amico* tu su con tizio, ma se vuoi dormire qua giù con lei basta che ti prendi una coperta eh.
La cosa bella? Beh si ha dormito con me. Mi ha preparato il divano etc, ma la cosa assurda è che abbiamo parlato fino all'alba e poi ci siamo addormentati abbracciati tranquilli. Non è successo niente, solo abbracci e questa cosa mi ha fatta rimanere a bocca aperta perché non sono abituata a un ragazzo che mi tratta così e che non pretende per forza di portami a letto se ci si avvicina così (spero si capisca ciò che intendo, non è ovviamente una critica a chi lo fa). Mi sono svegliata mille volte ed ognuna delle mille volte si è preoccupato del se avevo freddo, se avevo male da qualche parte, se volevo un altro cuscino etc.
Oggi fino a sera abbiamo parlato di tantissime cose e poi l'ho portato a casa. Mi fa sorridere perché mi ci rivedo molto in ciò che dice, si fa i miei stessi problemi su tante cose e mi sembra un ragazzo molto sensibile, premuroso e profondo d'animo, lo si evince da ciò che dice quando parla.
Non sapete dopo mesi di lavoro sfiancante, studio devastante ed il tentato suicidio di mia madre quanto sia stato bello poter essere tranquilli e ridere di pancia, spontaneamente, poter abbracciare e sentirsi più leggeri e vedere come in fondo sia tutto così bello.
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youssefguedira · 9 months ago
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Ciao Neon!
Domande sui film:
4 quale film accendi per farti due risate?
9 qual è il tuo "piacere proibito"?
Quale film non sopporti?
ciao grazie mille per le domande!! ho risposto ad alcune di queste in inglese ma proverò:
4. quale film accendi per farti due risate?
nella mia risposta ieri ho detto theater camp ma anche un film che mi fa ridere ogni volta che lo vedo è the birdcage
9. qual è il tuo piacere proibito?
i film di diabolik sono. cattivi. ma tutti voi sapete che mi piacciono moltissimo
quale film non sopporti?
trovo che. di solito non posso sopportare i film di nolan per niente. non è che sono cattivi ma che quasi sempre c'è una cosa (di solito il trattamento delle donne) che mi da tanto fastidio che non posso divertirmi
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pensierimbavagliati · 1 month ago
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Peso sullo stomaco.
Vivo la mia vita come un masso sullo stomaco di qualcuno. Mi sento scomoda, grossa, ingombrante, indesiderata, inutile, senza alcuno scopo benefico.
Oggi ho due figlie. A volte, quando mi capitano quei famosi link che dicono "credi di non fare niente, ma stai crescendo un essere umano" a me viene da ridere. E quindi? Non tutte nascono con l'istinto materno, ma la maggior parte di noi donne sì, quindi...? Quindi cosa starei facendo di così speciale se non quello per cui BIOLOGICAMENTE in un certo senso sono nata?
Sono egoista se dico che voglio di più? Sono strana? Non importa, questo è il mio diario e lo dico a gran voce: a me ESSERE MADRE NON BASTA. Amare le mie figlie, prendermi cura di loro, dedicarmici anima e corpo NON BASTA. Voglio qualcosa per me, qualcosa che sia solo mio, a cui possa rivolgere lo sguardo e staccare la spina quando non ho più voglia di sentirmi SOLO madre.
Un lavoro. Un lavoro bello, appagante, ben pagato. E' così difficile? Sì, perché sei in Italia, quindi o sei madre o lavori. E poi si lamentano che l'Italia è vecchia e non fa più figli... chissà perché!
Sapete che vi dico? Fate bene. Viaggiate, prendetevi cura di voi, esplorate il mondo, godetevi la vita, fate il lavoro che vi piace, studiate, leggete, state al passo. Non cedete nemmeno una parte di voi a nessuno. Perché essere genitori oggi è una scelta sacrificante, e se decidi di fare dei figli decidi in autonomia di sacrificare tutta la tua vita per dei piccoli umani che amerai e a volte detesterai allo stesso tempo, solo e semplicemente per il fatto di avere la netta sensazione che ti tolgano il respiro e la vita.
E ti sentirai in colpa tutte le volte che questo pensiero ti sfiorerà il cervello, perché non si parla abbastanza spesso del fatto che la maternità è bella solo per il cinquanta per cento, mentre per il resto fa schifo. Non se ne parla abbastanza, e chi prova questo sulla propria pelle si sente quindi una madre degenere, che non merita di essere madre perché c'è tanta gente la fuori che vorrebbe essere genitore e non riesce ad avere figli, quindi tu che fai? Sputi sull'opportunità che Dio ti ha dato? INGRATA!
Sì, ci sputo e ci risputo. Non ho mai detto né mai dirò di non amare le mie figlie, però è dura, è difficile, è destabilizzante la maggior parte del tempo, e ci sono occasioni in cui vorrei solo avere l'opportunità di uscire, fare una passeggiata da sola, riprendere in mano le mie passioni, lavorare, essere totalmente indipendente economicamente, e invece no... perché qualcuno deve pur occuparsi di queste piccole vite. E tocca a me, tocca sempre alla madre in un certo senso, anche nelle famiglie più fortunate. SONO SOLO STANCA. Non riavrò mai più indietro la vecchia me, ma ci sono momenti in cui mi manca terribilmente...
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lalacrimafacile · 8 months ago
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Il Mondo di Easy Tears - Quella che piange
Per me i sorrisi e le lacrime sono molto simili, non sono confinati a particolari sentimenti. Io piango spesso quando sono felice e sorrido quando sono triste.
Anne Brontë
Conosciamoci meglio
Ogni persona ha una caratteristica che la rende, se non unica, almeno riconoscibile agli altri. Sapete quell’elemento che vi fa dire “questa cosa è proprio da me”. Identifichiamo questi tratti distintivi in tutti i nostri amici.
Quelli che conosciamo così bene da poterli descrivere senza pensarci troppo: c’è chi è sempre in ritardo, c’è chi parla in continuazione, c’è chi organizza tutte le uscite in tutti i loro dettagli. Non è un modo per mettere le persone all’interno di una categoria. Si sa che gli uomini e le donne sono molto più complesse di così, ma è un semplice processo di semplificazione, di organizzazione delle nostre vite complesse e piene di elementi che si accumulano l’uno sull’altro.
Io, nel mio gruppo di amici, sono “quella divertente”, che fa le battute, che si prende in giro e che cerca sempre di sdrammatizzare le situazioni. Ma se dovessi descrivermi da sola, per come sono nella mia stanza la sera quando non c’è nessuno che mi fa compagnia se non i miei pensieri, sceglierei la categoria “quella che piange”.
Diversi tipi di lacrime
Le lacrime possono avere diversi significati che spesso non sono facili da identificare.
Lacrime di paura: quando siamo sommersi dall’agitazione e non riusciamo a trovare una via d’uscita da un problema che ci attanaglia, le lacrime possono essere una reazione naturale alla frustrazione;
Lacrime di tristezza: forse le più comuni e comprensibili da tutti. Quando ci troviamo in una situazione che ci provoca dolore emotivo o fisico le lacrime esprimono quello che magari non riusciamo a parole;
Lacrime di gioia: quelle che tutti desiderano, quando la felicità è così tanta che non riusciamo a trattenerla e fuoriesce sottoforma di lacrime.
Lacrime da storytelling: so che probabilmente suonano strane, ma è quel tipo di lacrime che nascono quando guardiamo o leggiamo delle storie con il quale entriamo talmente in sintonia ed empatia che finiamo per provare le stesse emozioni dei protagonisti.
Quest’ultimo tipo di lacrime è quello che forse più di tutti caratterizza il mondo che mi appassiona, ovvero le serie televisiva, così come quello del cinema ovviamente.
Vi è mai capitato di vedere un film o guardare un episodio della vostra serie televisiva preferita e finire con la faccia gonfia, gli occhi rossi e le guance bagnate di lacrime? A me sì, quasi ogni volta. Che siano dovute alle risate o dalla drammaticità di alcune scene, il più delle volte che mi trovo al cinema o seduta sul mio divano a vedere uno show finisco per piangere.
Vivere in un mondo di emozioni
Vivere emozioni attraverso uno schermo è diventato per me una sorta di rifugio, una vera e propria coperta di Linus che mi aiuta ad affrontare le difficoltà e le ansie della vita quotidiana. Ogni volta che mi trovo immerso in una serie televisiva, posso staccare la spina dalla realtà e immergermi in mondi diversi, vivendo storie che, pur non essendo mie, sento profondamente. È da qui che nasce la scintilla iniziale di questo progetto: condividere ciò che è diventato parte integrante della mia personalità e della mia vita.
La narrazione seriale e le storie raccontate tramite immagini, colonne sonore e tutto ciò che compone l’audiovisivo sono ormai parte di me. Questi racconti visivi riescono a toccare corde profonde del mio essere, facendomi ridere, piangere e riflettere. Spesso mi ritrovo a citare frasi, scene e momenti iconici dei miei show preferiti nelle conversazioni quotidiane, come se fossero parte del mio vocabolario personale. Sono sicuro che molti di voi fanno lo stesso, trovando conforto e connessione in queste storie condivise.
Easy Tears, questo blog, se posso permettermi di chiamarlo così, sarà un luogo dove cercherò di unire due delle mie grandi passioni: le serie televisive e la scrittura. Con un pizzico di orgoglio e una buona dose di autoironia, proverò a mettere su schermo quello che provo e sento ogni volta che penso o vedo una serie televisiva. Voglio creare uno spazio dove poter esprimere le emozioni che queste storie mi suscitano, condividendo pensieri e riflessioni con altri appassionati.
Immagino questo blog come un salotto virtuale, un luogo accogliente dove potremo discutere dei nostri personaggi preferiti, delle trame più avvincenti e dei momenti che ci hanno fatto battere il cuore. Ogni post sarà un’opportunità per esplorare diversi aspetti delle serie televisive, dai dettagli tecnici come la regia e la sceneggiatura, alle emozioni più personali che queste storie riescono a evocare.
Se anche voi vi riconoscete nella categoria di “quelli che piangono”, quelli che si emozionano davanti a uno schermo, allora sono sicuro che questo blog potrebbe diventare un ottimo luogo di condivisione e di unione. Insieme, potremo creare una comunità di appassionati che trova conforto e gioia nelle storie raccontate attraverso le serie televisive.
Vi invito a unirvi a me in questo viaggio, a condividere le vostre esperienze e a esplorare insieme il meraviglioso mondo della narrazione seriale.
Grazie per essere qui, e benvenuti su Easy Tears.
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wolfhowls · 2 years ago
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Questa cosa la devo scrivere perché a raccontarla adesso fa davvero ridere. Quando avevo tipo 14/15 anni feci una serie di visite fisiatriche per un problema di scoliosi che sembrava essere piuttosto serio ma che alla fine si è risolto.. E fin qua non c'è niente da ridere, nel senso che a quell'età è una roba abbastanza normale.... la cosa comica è successa proprio durante una di queste visite. Un minimo di contesto: Napoli, fine febbraio quindi clima non invernale ma nemmeno caldo. Ambulatorio in un edificio storico, riscaldamento.... non ricordo, forse era acceso ma di sicuro in quell'ambulatorio qualcuno aveva accostato la finestra. Nell'ambulatorio c'erano il fisiatra (specialista venuto non ricordo da dove), un'altra dottoressa e un'infermiera. Entro e soliti convenevoli... mi fanno togliere maglia e pantaloni e rimango in maglietta, mutande e calzini, si inizia la visita e io già così iniziavo a sentire piuttosto freddo. "e il genio che ha aperto la finestra cavolo..." pensavo. Probabilmente mi vengono un paio di brividi e il dottore fa "Ma no, che qua non è mai freddo!" (lui in camice, giacca e camicia...) poi mi fa togliere i calzini.
Ora, non sono del tutto certo che quel pavimento fosse di marmo ma di sicuro era gelido.
Insomma mi ritrovo lì con la pelle d'oca, scalzo, in maglietta e mutande su sto pavimento gelido. Continua a visitarmi facendomi fare dei movimenti, quindi spostando anche i piedi su nuovi punti gelidi del pavimento, insomma solita visita e poi "togli la maglietta". Lo faccio e a quel punto comincio decisamente ad avere freddo, pelle d'oca e brividi: il dottore mi fa voltare di schiena (scoliosi, ricordate) e per vedere meglio la parte bassa mi abbassa leggermente l'elastico delle mutande. Io allungo una mano e le ritiro su perché avevo un freddo boia, sta cosa va avanti un paio di volte tra un "stai fermo" e l'altro e a un certo punto mi fa chinare in avanti, poi tirare su e "allarga le braccia". Nel movimento l'elastico delle mutande scende di un altro centimetro.
L'ho gia detto che ero lì scalzo sul marmo, in mutande mezze calate, intirizzito? Ecco, il dottore mi sfiora tutta la schiena lungo la colonna vertebrale, arrivando all'elastico delle mutande, che scende un altro po'.. io lo ritiro su e vuoi per il freddo, vuoi perchè sti slip salivano e scendevano... ... parte un involontario e totalmente inatteso "alzabandiera"... si insomma sapete cosa intendo. E vista la situazione, non è che ci fosse molta possibilità di nasconderlo. Volevo sprofondare, la dottoressa mi guarda e ridacchia "tranquillo è il freddo" e io pensavo "Ma và, son praticamente nudo e tremo da 5 minuti" MA continuavo a voler sprofondare, mentre il fisiatra finiva di esaminare la mia schiena (e non ci avrà messo molto ma a me son sembrate ORE). Adesso ci rido ma allora è stato veramente un momento superimbarazzante... anche perché (e a sto punto dico per fortuna) indossavo degli slip e beh insomma l'"alzabandiera" li aveva messi in una situazione in cui non coprivano più di tanto.... ma se fossero stati boxer sarebbe stato peggio, probabilmente :D Comunque non ho dovuto mettere il corsetto alla fin fine...
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chickpeaslia · 4 years ago
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ermal meta può fare tutti i festival di Sanremo che vuole ma io non dimenticherò mai quando è venuto a fare un concerto alla festa del prosciutto nel paese qua vicino
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silkspectred · 3 years ago
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📚
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sebruciasselacitta · 5 years ago
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sonopazza05 · 2 years ago
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Se mi chiedessero di parlare di lei, inizierei a parlare e non smetterei mai, potrei parlare di lei per ore e ora probabilmente ti stai chiedendo perché.
Semplicemente perché lei è il mio punto fermo, il mio punto di riferimento, quello spiraglio di luce in mezzo al buio. Con lei non penso, quando siamo io e lei il tempo si annulla, lei è capace di farmi scordare tutta la merda che mi circonda. Lei la considero davvero mia sorella, sa tutto di me, ogni cosa e ha visto e rispettato tutti i miei lati, e non mi ha mai giudicata, Mai. Lei mi ha visto piangere, mi ha visto ridere, mi ha visto incazzata, mi ha visto irascibile, mi ha visto triste, mi ha visto felice, lei ha visto, percepito e osservato ogni lato di me, per questo mi conosce meglio di tutti. Lei è la persona della quale sono sicura più di tutte. Lei non mi fa sentire mai a disagio, lei mi supporta, mi sopporta, mi sprona, mi fa ridere, mi aiuta, lei c’è. Sempre. Anche quando ha mille cosa da fare, mille cose a cui pensare, anche se in quel momento il mondo le sta cadendo addosso, lei è disposta ad ascoltarmi sempre. E certo, come tutti ha i suoi difetti, ma io le voglio bene anche per questo. Perché lei è stronza, non posso negarlo, ma cazzo, se sapeste quanto mi fa stare bene questa stronza. Non so se riuscirò mai a spiegare quanto davvero mi abbia migliorata e forse senza nemmeno saperlo. Lei mi ha raccolto come un fiore in mezzo a un prato, un fiore che strappi delicatamente, l’ha fatto così, ha messo a posto pezzi di me che erano andati in frantumi, ogni giorno sempre più fino a ricompormi. Sono logorroica lo so, ma voi non sapete quanto io sia grata al destino per avermela fatta incontrare. Non so come sarei oggi senza di lei perché credo fermamente che parte del mio cambiamento sia dato anche da lei.Per questo a volte ho bisogno di lei, anche se non glielo dico mai, perché in questi momenti quando mi sembra che il mondo sia contro di me, quando sento il peso del mondo sulle spalle, quando tutto mi sembra scivolare via un suo abbraccio mi fa sentire come se fossi a casa, mi libera da tutto ciò di negativo che sento. Lei è questo per me, e a volte mi fa paura perché lei tutto questo non lo sa, non lo sa il potere che ha di farmi star bene semplicemente facendo parte della mia vita. Ecco chi è lei.
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pensierierrati · 3 years ago
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Se mi chiedessero di parlare di lei, inizierei a parlare e non smetterei mai, potrei parlare di lei per ore e ora probabilmente ti stai chiedendo perché.
Semplicemente perché lei è il mio punto fermo, il mio punto di riferimento, quello spiraglio di luce in mezzo al buio. Con lei non penso, quando siamo io e lei il tempo si annulla, lei è capace di farmi scordare tutta la merda che mi circonda. Lei la considero davvero mia sorella, sa tutto di me, ogni cosa e ha visto e rispettato tutti i miei lati, e non mi ha mai giudicata, Mai. Lei mi ha visto piangere, mi ha visto ridere, mi ha visto incazzata, mi ha visto irascibile, mi ha visto triste, mi ha visto felice, lei ha visto, percepito e osservato ogni lato di me, per questo mi conosce meglio di tutti. Lei è la persona della quale sono sicura più di tutte. Lei non mi fa sentire mai a disagio, lei mi supporta, mi sopporta, mi sprona, mi fa ridere, mi aiuta, lei c’è. Sempre. Anche quando ha mille cosa da fare, mille cose a cui pensare, anche se in quel momento il mondo le sta cadendo addosso, lei è disposta ad ascoltarmi sempre. E certo, come tutti ha i suoi difetti, ma io le voglio bene anche per questo. Perché lei è stronza, non posso negarlo, ma cazzo, se sapeste quanto mi fa stare bene questa stronza. Non so se riuscirò mai a spiegare quanto davvero mi abbia migliorata e forse senza nemmeno saperlo. Lei mi ha raccolto come un fiore in mezzo a un prato, un fiore che strappi delicatamente, l’ha fatto così, ha messo a posto pezzi di me che erano andati in frantumi, ogni giorno sempre più fino a ricompormi. Sono logorroica lo so, ma voi non sapete quanto io sia grata al destino per avermela fatta incontrare. Non so come sarei oggi senza di lei perché credo fermamente che parte del mio cambiamento sia dato anche da lei. Lei mi da la forza ogni giorno per affrontare ogni cosa, mi sprona tantissimo, lei è proprio quella boccata d’aria che prendi quando ti sento la gola chiusa e non riesci a respirare. Ecco. Per questo a volte ho bisogno di lei, anche se non glielo dico mai, perché in questi momenti quando mi sembra che il mondo sia contro di me, quando sento il peso del mondo sulle spalle, quando tutto mi sembra scivolare via un suo abbraccio mi fa sentire come se fossi a casa, mi libera da tutto ciò di negativo che sento. Lei è questo per me, e a volte mi fa paura perché lei tutto questo non lo sa, non lo sa il potere che ha di farmi star bene semplicemente facendo parte della mia vita. Ecco chi è lei.
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mi fa ridere come troviate la profondità in cose meramente superficiali e invece poi,
quando una cosa è realmente profonda sapete solo renderla superficiale.
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volevoimparareavolare · 4 years ago
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Ho chiuso la porta del bagno a chive. Il mio cuore è vetro: ad ogni battito si incrina, e so che presto andrà in frantumi. Mi fa male il petto. Così tanto male da non riuscire a respirare. Da vedere tutto sfocato. I miei occhi sono diventati pozzanghere e la luce giallastra delle lampadine sullo specchio li fa tremolare. Mi appoggio al lavandino di peso, come se dovessi vomitare. Le mie mani stringono il bordo con talmente tanta forza da sbiancare le nocche e indolenzire i palmi.
Tutto ciò che riesco a masticare fra i denti è “perché?”. Si, perché io? Cosa c’è che non va in me?
Le lacrime bollenti mi scavano le guance, congiungendosi al mento e cadono chiazzando la porcellana bianca del lavandino.
Non è sempre stato così, sapete? Un tempo anche io avevo delle amiche. Avevo qualcuno che mi voleva bene e con cui mi sentivo a casa. Che mi telefonava il venerdì sera e con cui uscivo il sabato pomeriggio. Un tempo anche io ricevevo gli auguri, il giorno del mio compleanno. Anch’io ricevevo gli inviti per andare alle feste, al cinema, alle pizzate. Non sedevo mai sola sul bus, o in classe. Anche io avevo una galleria di foto in cui i miei sorrisi erano sinceri, e la maggior parte erano mosse perché mentre le scattavo non riuscivo a smettere di ridere.
E poi cosa è successo?
Scrollo la testa. È sul punto di scoppiare. Le tempie mi pulsano e il mio stomaco continua ad attorcigliarsi in un nodo sempre più stretto.
Non ho idea di come sia finita completamente sola. Ma è successo. E quando si è soli, si è deboli, si è più vulnerabili. Nessuno crede in noi, o si preoccupa per noi. E quindi nessuno ci difende o ci protegge, se qualcuno ci fa del male. Ed è esattamente ciò che sta succedendo a me, da troppo tempo.
Ogni giorno è una guerra che io puntualmente perdo. Si, sto parlando proprio di voi. So che voi leggerete questa lettera, siete sempre super informati su di me, sbaglio?
Vi ricordate come iniziaste? Io si, mi guardavate di sottecchi e parlottavate a bassa voce tra voi, quando mi vedavate arrivare alla fermata del bus, e il veleno nella vostra bocca ve la contorceva in un ghigno orribile. Poi siete passati alle spinte, alle scenate, ad attirare l’attenzione per avere un pubblico da intrattenere, mentre mi deridevate.
Vorrei togliermi una curiosità, come diavolo fate ad avere un cuore così duro, da non essere in grado di provare alcuna pietà?
So benissimo di avere tanti difetti, ovunque. Difetti che per quanto ci provo non riesco mai a nascondere del tutto. Ma voi li puntavate uno ad uno, degradandoli e deturpandoli ulteriormente, e la vostra voce diventava cosi appuntita da provocarmi un dolore fisico, viscerale. Voi non siete in grado di provare quel delicato sentimento che è l’amore, altrimenti non avreste mai creato una pagina Instagram in cui caricare tutte le foto che mi fate di nascosto, con commenti osceni e insulti raccapriccianti.
Mi avete sempre chiamato troia, ma io non ho mai dato nemmeno il primo bacio. Mi avete sempre chiamato grassa, cicciona, e mi fotografavate le cosce per dimostrarmelo. Ma io non mangiavo quasi niente da settimane. Avete sempre detto che i miei occhi erano tristi e sbiaditi, come un vecchio tappeto impolverato, e che tutto ciò che si poteva provare incrociando il mio sguardo sarebbe stato sempre e solo schifo. Ma io portavo i capelli sciolti sul volto per nasconderli.
Avete sempre detto così tante cose su di me. Ma io non ho mai trovato il coraggio di denunciarvi, di andare dalla polizia e fare i vostri nomi, perché ho sempre avuto paura delle conseguenze. Ho sempre temuto che vi sareste vendicati e mi avreste fatto del male. E una parte di me era convinta di meritarsi il vostro odio, la vostra rabbia, perché era un pallido riflesso della mia, di rabbia, di odio. Mi odio per aver allontanato le persone a cui volevo bene, per aver rovinato tante amicizie e non aver lottato per le cose a cui tenevo. E mai, questo, potrò perdonarmelo. Ma ora so che quello che io nutro nei miei confronti non può giustificare o attenuare in alcun modo le vostre becere azioni.
È stato ciò che è accaduto oggi, ad avermi dato la spinta di fare ciò che sto per fare. Perché queste situazioni, per quanto ci si possa illudere di resistere alle pressioni psicologiche, e fino all'ultimo si cerchi di restare aggrappati alla propria vita, persino coi denti, con le unghie, con ogni briciolo di forza che è rimasta in corpo, arriverà sempre, sempre, un punto in cui ci spezzeremo in un modo che, non importa quanto amore potremo ricevere in futuro, non ci aggiusteremo più. E resteremo spezzati per sempre.
Sapete benissimo a cosa mi riferisco.
Ma nonostante tutto, non voglio che la mia morte sia inutile e invisibile come lo è stata la mia vita.
Motivo per cui questa lettera la pubblicherò online, così che tutti possano leggere e conoscere che cosa si prova a subire bullismo. Quanto le vittime si sentano inermi, paralizzate, sfinite. Quanto si sentano svuotate, costrette a non provare più nulla, perché se vivessero ogni orribile emozione che i bulli gli infliggono, finirebbero per impazzire, strappandosi la pelle con le loro stesse mani, e i capelli, e gli occhi, demolendosi pezzo per pezzo, perché non c’è nulla che vada bene in loro, è tutto da buttare, tutto da cancellare e dimenticare.
Per me è davvero troppo tardi, e non mi è rimasto più nessuno. O forse non ho più voglia di combattere. Probabilmente entrambi. Mi sento abbandonata persino dai miei genitori, che così presi dal lavoro e dai loro, di problemi, non si sono resi conto dei miei. Tentai di accennare qualcosa, e mi risposero che “ero abbastanza grande da poter risolvere i miei problemi da sola”, che loro non mi hanno insegnato a essere in balia degli altri, e ad affrontare le cose di petto.
Sinceramente, credo non si sia mai abbastanza grandi per risolvere il bullismo da soli. Perché va sconfitto assieme, a gruppo, a squadra.
Prendo la lametta. La stringo fra l’indice e il pollice fino a ferirmi, fino a tracciamo una sottile linea rossa. Sembra disegnata con la penna. È fredda e dura.
Con la mia morte non voglio dire che il bullismo mi ha schiacciata e sconfitto. Perché non mi sto rivolgendo ai bulli. Mi sto rivolgendo a tutti gli altri, che sono sempre rimasti fermi, e si sono voltato dalla parte opposta. Mi sto rivolgendo agli insegnanti che non lo vogliono trattare a scuola perché “non sanno come spiegarlo” e non ci provano nemmeno. Mi sto rivolgendo a chi mi ha lasciato a terra dopo che mi avevano pestato. A chi segue quella pagina di mie foto senza nemmeno conoscermi. A chi ride alle loro battute mentre io piango. Voi, voi mi avete uccisa. Il mio sangue è colpa vostra.
Ps. ai cari bulli. Vi auguro davvero che i vostri figli non subiscano mai ciò che voi avete fatto passare a me: non riuscireste mai più a convivere con voi stessi.
-Alessia Alpi, scritta da me.
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themyworldsblog · 3 years ago
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Buongiorno...
Come state? Io insomma solita storia, mi chiedo come sia vivete la vita di chi é sempre al top, di chi non si sente mai solo, mai escluso, si sente bene davvero
Io non mi sento mai così, non sono mai stata all'altezza per nessuno, ne per un ragazzo ne per un amicizia
Avvolte mi chiedo se magari c'è qualcosa di svegliato in me come se sono io che allontano le persone, ma avvolte mi guardo come se fossi un altra persona, io che sono li a far finta di ridere con persone che di me non sanno nulla che non mi vorrebbero neanche li ma che mi accettano solo perché nella stessa classe... Poi quando trovi di nuovo una persona con cui ti trovi abbastanza bene e pensi che forse hai trovato una nuova amicizia non magari bella come quello degli altri ma almeno un amica con cui parlare, è invece no perché tutto ad un tratto si mette a parlare con le altre e non ti calcola più sta sempre con loro come se tu non fossi nulla e li di nuovo ti senti vuota come se nessuno ti capisce..
Neanche il tuo stesso ragazzo con cui stai da così tanto ti capisce, perché gli dici una cosa su qui magari ci stai male e lui ti rispondo "mi dispiace " come se non fosse niente di che che due parole messe li a caso risolvesse qualcosa invece no non risolvo proprio nulla.. E poi penso che una relazione non sia così ma che si sta male per i problemi proprio e Dell altro ma con lui non ne così lui se ne frega e poi quando ha un problema lui pare che gli hanno ammazzato il cane..
E poi invece c'è lui, che ad ogni mio problema sembra che sia il suo, anzi più importante dei sui mi fa sentire bene come se in quel momento tutte le cose brutte non ci potessero toccare ed é strato sapete.. Perché? Bhe perché lui neanche la sua ragazza se la incula invece con me pare che so la Madonna ma non mi ha mai chiesto davvero di stare insieme ma é come se lo fossimo, ogni tanto mi guarda e non so me sento in cima al mondo ogni volta che i nostri sguardi si incrociano, oggi mi hai chiesto di alzarti un caffè, bhe vuoi solo quello se vuoi ti do tutto, così je volevo risponde e poi quando stava a ride Co l'amico suo me pareva un Angelo.. Bhe ricordatevi gli angeli non possono stare con chi alla divinità non ci si avvicinano neanche un po'..
Chissà se mai io e te saremmo un noi chissà se un giorno mi dirai"amore finalmente siamo insieme "...
Sai ho paura dell effetto che mi fai di quello che mi crei ogni volta che sei con me ogni volta che mi scrivi, dobbiamo anche partire a settembre e bhe sto impazzi perché se per sbaglio te vieni un stanza mia non posso sta tranquilla perché io so che me vestirò in modo non molto coperto e te ti metterai Na cazzo de camicia che porca troia con le camice pari un dio cazzo.. Bhe spero che sta gita non me te inculerai anche perché anche solo se me guardi me sciolgo quindi stai lontano...
Ah si come non nominare anche qui figli di puttana dei professori che porco dio vedono uno che ha tutti 8 e non je se po' abbassa troppo la media quindi je mettono 6 e a te 6 e mezzo perché non possono alzarti la media e così si che li vorresti pia e menaje porca troia
Detto questo spero che passerete una bella giornata non come le mie🙄🙄🙄
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missmelancholya · 3 years ago
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La gente che non mi conosce o che non mi ha mai capito mi etichetterá sempre il contrario di ciò che realmente sono.. tante volte ho sentito dirmi arrogante, despota, poco seria, stupida, poco empatica, troppo emotiva... E niente di questo è vero.
Di fatti in queste parole sentivo dentro di me una pugnalata, mi dicevano "se ti colpisce significa che è vero" ... E ancora poveri stupidi .. significava che nonostante io fossi sempre stata vera e trasparente nonostante io mi sia sempre mostrata in un modo, non avevo mai ricevuto comprensione... Ecco cosa mi feriva, sentirmi giudicata immotivatamente con cose che non mi rappresentavano neanche per finta ... Di fatti sono l'esatto opposto delle vostre parole ... Delle parole che mi son sentita dire più spesso ... Il più delle volte riflettevano solo chi le diceva o erano un modo per cercare di manipolarmi ....
Arrogante?! Ho passato la vita a mettermi in discussione anche quando il 99,99% c'erano le prove che avevo ragione io. Forse quindi fin troppo umile ... Me lo dicevate solo perché non volevate ammettere di avere torto e non sapevate più dove aggrapparvi, chi mi conosce e mi capisce DAVVERO sa che non lo sono, non conta avermi cresciuto o aver passato con me tanto tempo tutti i giorni se poi non ascoltate davvero.
Despota? Odio fare scelte, mi piace prendermi cura degli altri più che ricevere cure, odio dover dire agli altri cosa devono fare, preferisco eseguire che imporre. Leader forse ma despota mai. Me lo dicevate solo perché quando sbagliavate cercavo a tutti i costi di insegnarvi a fare e essere meglio, me lo dicevate perché quando ci chiedevo un semplice favore lo facevate male e volevo corregervi per migliorarvi... Vi sentivate insicuri davanti al mio saper fare meglio di voi alcune cose, e quindi era comodo dirmi che sono despota, quando il più delle volte in maniera passiva eravate voi a impormi regole assurde.
Poco seria... La faccio breve, mi giudicavate dall'abbigliamento, dall'aspetto... Perché voi eravate ossessionati dal giudizio degli altri. La vostra insicurezza e possessivitá malata ha solo portato me a perdere me stessa e voi a pomparvi l ego. Le mie costanti rassicurazioni non bastavano mai, l aver rinunciato un sacco di volte a parti di me neppure... La verità? Voi eravate quelli poco seri, voi eravate quelli che ci provavano con le altre e vi arrabbiavate se uno mi faceva un complimento e io non rispondevo. Voi eravate i primi a farli alle altre. Quelle più casa e chiesa sono quelle che si scopano chiunque anche da morosate ricordate. Rispetto per me prima di tutto.
Stupida. Sono una delle persone più profonde e intelligenti che conosco .. c'è da dire però che usare troppo la testa se ce la si ha in sto mondo non porta bene. Ma che volete capire che non sapete manco scrivere in italiano?!
Poco empatica. Questa già così mi fa ridere. Io che TROPPE volte ho messo da parte LA MIA felicità per quella degli altri. Io che sono sempre stata la bambina più sensibile del parco del asilo della scuola del gruppo... Io che sento quando qualcosa non va negli altri anche se dicono "tutto bene"? Io che cerco di aiutare anche gli estranei e che mi dispiaccio a non rispondere agli estranei che mi infastidiscono in strada?! ... Detto poi da persone che nemmeno sanno cosa sia l'empatia per strumentalizzare il fatto che alle volte invece di fare da schiava avevo anche la volontà di dire di no per non cadere per terra e ricevere calci metaforici e non mentre piangevo disperata e chiedevo un abbraccio fra i vostri insulti?!
Narcisista. Si mi hanno dato TANTISSIME volte della narcisista. Chi?! Ovviamente persone con palesi tratti narcisistici. Scambiare la sicurezza in se per narcisismo è assurdo. Un narcisista è un insicuro. Poi mi è stato "lanciato" come insulto per i miei modi privi di offese nel rispondere, per il mio cercare sempre la calma.... Perché gli rodeva che non me ne fregava un cazzo delle loro offese e schizzi da pazze/i...
E per finire "troppo emotiva". Vi rode il culo che un giorno dopo mesi di angherie mi ribello e mi incazzo?! Ecco. Non volete assumervi le responsabilità di aver ferito una persona e questa ovviamente sta male e piange? Ecco. La realtà è che sono una persona più razionale che emotiva, direi un buon 70% testa e 30% cuore non a caso mi avvicino sempre a gente molto emotiva perché mi piace quello che io non riesco ad avere.
Volete sapere i miei difetti? Sono testarda e un po' maniaca del controllo, alle volte mi blocco nei sentimenti e provo apatia, sono lunatica e sicuramente qualcos altro che non mi viene in mente ma che segue questa linea... Fatico tanto anche a pensare a me, al mio sano egoismo.
Tutti gli altri Ve li siete inventati, e riflettono voi stessi.
Sono stanca di sentirmi dire queste cose.
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