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Sanremo 2019, serate 2-3
Sarà un post breve, parlerò di come le mie impressioni su alcune delle canzoni siano cambiate dopo la seconda esibizione di tutti gli artisti.
Federica Carta e Shade: rivalutata in positivo, se non altro per ovviare ad una mia incongruenza, cioè aver premiato altri artisti per la radiofonicità delle loro canzoni e aver criticato questa coppia per la stessa ragione. La loro canzone è simpaticamente orecchiabile e su internet è fra le più ascoltate.
Einar: dopo il secondo giro mi sento di dire che la sua è una delle canzoni peggiori.
Boomdabash: rivalutati in positivo, hanno creato una canzone dai suoni caldi ed estivi. Presentarla fuori stagione un po’ li penalizza, ma ascoltarla d’estate non sarebbe una tortura come lo sono stati altri tormentoni gli anni passati.
Nino D’Angelo e Livio Cori: rivalutati in negativo, pezzo lento, difficile da capire e poco adatto all’anno 2019.
Patty Pravo con Briga: tra i peggiori.
Il Volo: rivalutati in positivo, anche se, come già detto, non escono dal loro schemino classico. Ma se ci sono le voci (buone) e c’è la musica (buona) non posso dire che sia un brutto brano.
Paola Turci: giudizio ancora sospeso perché ha cantato meglio della prima sera, ma comunque non bene. Continuo ad avere fiducia nelle potenzialità del brano ma se alla prossima non mi convince allora dovrò dire che è una brutta canzone.
Motta: rivalutato in positivo, il suo brano è piuttosto interessante sotto diversi punti di vista, anche se il testo mi sfugge ancora un po’. Non so cosa avevo in mente per giudicarlo male come avevo fatto la prima volta.
The Zen Circus: il mio giudizio verso di loro era sicuramente positivo, ma avevo bisogno di riascoltarli per farmi un’idea precisa ed ora me la sono fatta: la loro canzone mi piace.
Achille Lauro: rivalutato in positivo, brano energico e accattivante.
Arisa: rivalutata in positivo, bastava abituarsi alla struttura del suo pezzo.
Loredana Bertè: rivalutata in positivo, canzone bella tosta per i canoni sanremesi e la solita personalità grintosa sul palco.
Daniele Silvestri: lo confermo, la canzone migliore l’hanno portata lui e Rancore.
Ultimo: rivalutato in positivo, ha una canzone che funziona anche se non priva di punti deboli. In ogni caso sarà tra i brani più di successo del Festival.
Tutti gli altri: valgono le considerazioni fatte nel post precedente.
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