#san carlino
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Stairwell of the crypt of San Carlino 3/13/24
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Revolt in Aspromonte - An early 20th century's tale of hopeless poverty in Southern Italy's Calabria
Gente in Aspromonte (which was translated in English as Revolt in Aspromonte) written in 1930 by Italian journalist and novelist Corrado Alvaro, is a short but powerful novel of peasant life in Southern Italy's Calabria and is recognized by Italians as one of the classics of their modern literature.
Gente in Aspromonte is the story of the shepherd Argirò and his family––of their struggle for survival, and some shred of dignity, against the degrading oppression of the feudal family which controls their village. In his despair, Argirò believes that if only he can educate his youngest son, Benedetto, to be a priest he will achieve status and revenge on those who have wronged him. To this end, he sacrifices himself and the gentle older brother, Antonello. A simple tale––but told with a poetry of style which gives it a somber beauty.
Corrado Alvaro (San Luca, 15 April 1895 – Rome, 11 June 1956) was an Italian journalist and writer of novels, short stories, screenplays and plays. He often used the verismo style to describe the hopeless poverty in his native Calabria.
Gente in Aspromonte, which examined the exploitation of rural peasants by greedy landowners in Calabria, is considered by many critics to be his masterpiece.
He was born in San Luca, a small village in the southernmost region of Calabria. His father Antonio was a primary school teacher and founded an evening school for farmers and illiterate shepherds. Alvaro was educated at Jesuit boarding schools in Rome and Umbria. He graduated with a degree in literature in 1919 at the University of Milan and began working as a journalist and literary critic for two daily newspapers, Il Resto del Carlino of Bologna and the Corriere della Sera of Milan.
He served as an officer in the Italian army during World War I. After being wounded in both arms, he spent a long time in military hospitals. After the war, he worked as a correspondent in Paris (France) for the anti-Fascist paper Il Mondo of Giovanni Amendola. In 1925, he supported the Manifesto of the Anti-Fascist Intellectuals written by the philosopher Benedetto Croce.
In 1926 he published his first novel L'uomo nel labirinto (Man in the Labyrinth), which explored the growth of Fascism in Italy in the 1920s. A staunch democrat with strong anti-Fascist views, Alvaro's politics made him the target of surveillance of Mussolini's Fascist regime. He was forced to leave Italy and during the 1930s he travelled widely in western Europe, the Middle East, and the Soviet Union. Journeys he later recounted in his travel essays. L'uomo è forte (1938; Man Is Strong), written after a trip to the Soviet Union, is a defence of the individual against the oppression of totalitarianism.
Alvaro is noted for his realistic, epic depictions of the Italian poor. His later work portrayed the contrasts between a yearning for the simple, pastoral way of life, and the aspiration to achieve material success that attracts people to the city. He died in Rome in 1956.
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BOLOGNA REGISTRA UN BAMBINO DI FAMIGLIA OMOGENITORIALE
“Ha 16 mesi e fino ad oggi per il nostro Paese non esisteva: nessuna trascrizione del suo atto di nascita, nessuna residenza. Un fantasma nel nostro ordinamento”, quando “i suoi genitori mi hanno raccontato la loro storia, non mi è stato possibile restare indifferente”. Sono le parole che Isabella Conti, sindaca del piccolo comune di San Lazzaro di Savena, nel Bolognese, ha rilasciato ai media dopo aver registrato il figlio di una coppia omogenitoriale.
Il piccolo Noah è nato negli Stati Uniti da maternità surrogata e ha due papà, un genitore biologico e uno intenzionale, che dalla provincia di Arezzo si sono trasferiti a San Lazzaro confidando nella disponibilità manifestata dalla sindaca. Alla registrazione, oltre alla prima cittadina e alla coppia di genitori, hanno partecipato l’ex sindaca di Crema Stefania Bonaldi, tra le prime a registrare in passato anche famiglie non residenti, e Maurizio Giancani, il referente delle Famiglie Arcobaleno per Emilia-Romagna e Marche.
“Bisogna scegliere la strada che metta al centro i più fragili e cioè i bambini” – ha proseguito Isabella Conti nella sua dichiarazione – “quella di prevedere per loro la massima tutela possibile, e cioè la doppia tutela genitoriale, così come previsto dalla nostra Costituzione. I bambini, da qualsiasi provenienza arrivino, meritano una speciale sensibilità e tutela in termini giuridici, etici, politici. Nella mia vita da sindaca ho più volte cercato di onorare i valori della nostra Costituzione e oggi non faccio nulla di diverso”.
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Fonte: Il Resto del Carlino; foto di Yan Krukau
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Martirio de San Andrés Carlo Dolci (Florencia 1616-1687) Fecha: 1646 Técnica: Pintura al óleo sobre lienzo Dimensiones: 122x99 cm Inventario: 1912 norte. 266
Carlo Dolci pintó tres versiones del martirio del apóstol Andrés, que fue crucificado en Patras y, según el relato hagiográfico, fue atado -y no clavado- a una cruz decusada, es decir, con los brazos en diagonal, para no parecerse. el sacrificio en cualquier forma de Jesús. La escena, inspirada en la Leyenda Dorada de Jacopo da Varazze, ilustra el momento inmediatamente anterior a la crucifixión, cuando el Santo es despojado de sus ropas mientras los torturadores disponen los postes de madera de los que será colgado. La acción excitada y concurrida es traducida por Dolci en pasajes de verdad emotiva, que leemos tanto en las expresiones del santo, de los verdugos y de los demás espectadores -muchos de los cuales son retratos reales- como en la representación pictórica lenticular y minuciosa, atenta. hasta detalles como la cuidada vestimenta de los protagonistas y la calidad del material del baúl. Al fondo, en el coro de figurantes que presencian el hecho, se distinguen dos figuras, enmarcadas dentro del arco definido por las piernas del joven del sombrero en primer plano. Uno de ellos, con el tocado rojo, transcribe fielmente El hombre con piel y gorro de Tiziano, ahora en la Colección Frick, una pintura evidentemente conocida por Dolci por razones que aún no están claras. Una inscripción en la parte inferior derecha indica, además del nombre del pintor, la fecha 1646. Tres años antes, Dolci había publicado el primer ejemplar de la serie, firmado y fechado en 1643 y hoy conservado en el Museo y Galería de Arte de Birmingham. Filippo Baldinucci, biógrafo de Carlino, da testimonio del éxito de este tema entre los coleccionistas de la época, atestiguando la existencia de al menos tres versiones, una propiedad del comerciante Paolo del Sera, traída por él a Venecia, una segunda de la colección. del marqués Gerini y otro encargado por Carlo Corbinelli y luego pasado a Andrea del Rosso. Hasta la fecha, además de las pinturas del Palatino y Birmingham, se conocen otras variantes y algunas copias, incluida una en San Casciano Val di Pesa, en la iglesia de Sant'Andrea a Fabbrica.
Texto por Anna Bisceglia
Información de la web de la Gallerie degli Uffizi, fotografía de mi autoría.
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Animali Domestici
In foto, San Rocco del Parmigianino, che sebbene sembri un quadro modernissimo è del 1527-1528.
Rocco è tra i santi più venerati del mondo cattolico: si narra che Roq nacque tra il 1345 e il 1350 a Montpellier, capoluogo della Linguadoca (Francia meridionale, a 10 km dalla costa del Mediterraneo, un posto incantevole). Secondo la pia devozione, il neonato nacque con una croce vermiglia impressa nel petto. Rimasto orfano, vendette tutti i suoi averi donandoli a favore dei poveri e si mise in pellegrinaggio verso Roma. Nel 1367, arrivato ad Acquapendente (provincia di Viterbo), si fermò per dare assistenza ai malati di peste in un ospedale e, narrano le cronache, cominciò ad operare guarigioni miracolose: per questo, e altri prodigi riguardanti le guarigioni, sin dal Concilio di Costanza, nel 1414, lo si invoca per la liberazione dall’epidemia di peste e si festeggia il 16 Agosto, giorno della sua morte (nel 1376 o 1379).
Nell'iconografia, porta il tabarro, il bastone del pellegrino e ha due caratteristiche: una piaga, di solito sulla coscia, a dimostrare la lotta contro il morbo pestifero, e il cane, che leggenda vuole fosse al suo fianco quando, ammalatosi mentre curava gli appestati, si ritirò in una grotta: per confortarlo gli leccava le piaghe e ogni giorno gli portava un po’ di pane, rubato alla tavola del padrone. Dopo qualche giorno, san Rocco si riprese e la peste lo abbandonò, mentre il cane rimase con lui per sempre.
In francese roquet indica sia il carlino, sia in generale un piccolo cagnolino, ma la tradizione vuole che il cane di San Rocco fosse un Epagneul breton
Il suo culto è diffusissimo in tutto il Mediterraneo, e in ogni altra nazione dove l'emigrazione da questi paesi ha creato forti comunità all'estero.
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I was reminded that it was Borromini's birthday this week. 424 years ago. All hail Borromini! In the light of the paucity of expression in the buildings the 21st century has brought to Philadelphia, I need to remind myself that wonderful things are possible, even without great budgets. In order: Pallazzo Falconieri, Propaganda Fide, San Carlino, Sant' Ivo, Sant' Agnese in Agone, ceiling of St. John Lateran, and the unfinished Sant Maria dei Sette Dolori.
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🟡SANT'IVOALLA SAPIENZA, CAPOLAVORO DI BORROMINI
🔹🔸La chiesa di sant’Ivo alla Sapienza è una mirabile opera di Francesco Borromini, uno degli esempi più affascinanti del barocco a Roma. L’architetto ticinese nel 1632 era stato incaricato da papa Urbano VIII di portare a compimento il complesso dove sin dal 1497 aveva sede l’Università della Sapienza, fondata nel 1303 da Bonifacio VIII. Per Borromini si trattò, dopo la chiesa di San Carlino alle Quattro Fontane, del primo grande incarico pubblico, e in tale mandato fu determinante la raccomandazione del grande rivale Gian Lorenzo Bernini: un atto di benevolenza che forse derivava dalla volontà – da parte dello scultore – di continuare a servirsi dell’aiuto del Borromini come formidabile collaboratore tecnico.
🔸L’università della Sapienza era stata – fin dalle sue origini – sotto il patrocinio papale. Nel 1497 Alessandro VI aveva promosso la costruzione del Palazzo, edificio che venne poi ampliato nel 1565 per volere di Pio IV su progetto di Pirro Ligorio: un complesso a quattro ali con cortile centrale a doppia esedra, incorniciato da portici a due piani con annessa la chiesa. Nel 1579 su incarico di Gregorio XIII (e poi di Sisto V) i lavori ripresero sotto la direzione di Giacomo della Porta, che eliminò una delle due esedre previste facendo in modo che un corridoio conducesse direttamente alla chiesa, divenuta punto focale dell’intera costruzione. Sotto Paolo V i lavori furono interrotti finché nel 1628-31 il nuovo papa, Urbano VIII, promosse un ulteriore rifacimento del palazzo con la nomina nel 1632 del Borromini.
🔹L’architetto costruì la chiesa di Sant’Ivo, ultimò il palazzo e infine, dal 1659 su incarico di Alessandro VII, eresse la Biblioteca Alessandrina, rievocazione della celebre biblioteca di Alessandria d’Egitto. La chiesa del Borromini doveva sostituire la cappella universitaria fondata da Leone X e accogliere anche le funzioni solenni. Mentre l’edificio progettato dal Della Porta aveva una forma circolare con cappelle molto piccole, Borromini mantenne l’impianto centrale ma ideò una forma stellare, un unicum nella storia dell’architettura e forse l’opera più bella della sua vita.
🔸La prima difficoltà fu costituita dalla necessità di intervenire nel contesto preesistente, costruito dai suoi predecessori: l’impianto del cortile era già stato completato e parte della stessa facciata concava della chiesa era stata innalzata dal Della Porta. Borromini dovette adeguarsi a questa presenza, modificandola in parte. La costruzione ebbe inizio nel 1642, quando fu posata la prima pietra, e per ultimarla furono necessari vent’anni: nel 1660 la chiesa venne consacrata e nel 1659 fu avviata la decorazione interna. La realizzazione dell’opera fu molto travagliata, sia per i continui ripensamenti del Borromini sia a causa delle innumerevoli sollecitazioni da parte della committenza.
🔹La facciata di Sant’Ivo alla Sapienza fa da sfondo al cortile ed è la continuazione delle due ali del palazzo: i due ordini di arcate del porticato proseguono infatti lungo la facciata concava trasformandosi nelle finestre al piano superiore e, al piano inferiore, nelle finestre e nel portale centrale. Dall’attico si eleva la cupola, fiancheggiata da due “torricelli” con i monti simbolo dei Chigi (la famiglia di Alessandro VII): essa è avvolta in un tamburo esalobato scandito da lesene, a sua volta sormontato da una scalinata di dodici gradoni, al cui interno si trova la calotta: una struttura che ricorda – per l’idea del tamburo e il ricorso ai gradoni – la struttura del vicino Pantheon.
🔸Al di sopra dei gradoni si erge la lanterna, divisa da doppie colonne in sei sezioni concave, con cuspide a spirale terminante in una fiamma, a sua volta sormontata da un gruppo formato da corona, globo, colomba dei Pamphili (la famiglia di Innocenzo X, divenuto papa dopo la morte di Urbano VIII) e infine croce. Sembra che per la forma peculiare della lanterna il Borromini si sia ispirato a un modello templare antico, testimoniato ad esempio dal Tempio di Venere a Baalbek: una forma architettonica che riprende lo studio della curvatura e si apre all’esterno. L’elemento soprastante è una forma ad elica che richiama le scale a chiocciola e pare rievocare il pungiglione dell’ape, l’emblema araldico dei Barberini (la casata di Urbano VIII), che si ripete ovunque nella chiesa e nel palazzo. Quando la lanterna venne innalzata sollevò un coro di polemiche per la sua forma ardita e Borromini fu accusato di aver creato un edificio instabile: il rettore dell’Università – preoccupato dallo scalpore – chiese all’architetto di impegnarsi per quindici anni in caso di eventuali danni causati dalla sua creazione.
🔹La pianta di Sant’Ivo alla Sapienza è anch’essa del tutto originale: ha forma stellare, derivante dall’intersezione di due triangoli equilateri – che generano un esagono – su cui attestano cerchi aventi come centro i vertici e i punti di intersezione fra gli assi delle due figure. Delle sei cappelle laterali tre sono dunque semicircolari mentre le altre tre – giacenti sui vertici del triangolo – ne svelano la forma. In alzato tale geometria crea all’interno dell’edificio un’alternanza di parti concave e convesse, scandite e sottolineate da pilastri con capitelli corinzi addossati agli spigoli, che sostengono il cornicione. La parte al di sopra del cornicione – che ripete il disegno della pianta – è caratterizzata dallo slancio della cupola, che poggia direttamente sul corpo della cappella. La cupola è divisa in sei spicchi da costoloni, che salgono restringendosi sempre più fino ad unirsi alla base della lanterna, costituendo il passaggio dall’esagono della base alla forma perfetta del cerchio. In ogni spicchio si apre un finestrone e l’ascensione è scandita da otto stelle alternativamente a sei e otto punte. Al centro del lanternino è visibile la colomba circondata dai raggi dello Spirito Santo portatore di Sapienza: è uno degli innumerevoli riferimenti del Borromini alla Sapienza e alla simbologia religiosa che vi è correlata.
🔸La decorazione interna è essenziale, in un particolare tono di bianco arricchito da elementi a stucco (oltre alle stelle, i monti emblema dei Chigi) e in oro. L’unica nota di colore è costituita dalla pala dell’altare maggiore, opera di Pietro da Cortona, rappresentante Sant’Ivo che si costituisce avvocato dei poveri. Lo splendido pavimento bicromo in marmo bianco e nero, dal disegno geometrico, fu l’ultimo elemento ad essere apposto.
🔹Con il completamento della chiesa fu portata a termine anche la costruzione del Palazzo, con la realizzazione delle facciate su piazza Sant’Eustachio e via dei Canestrari e, da ultima, l’edificazione della Biblioteca Alessandrina: i lavori iniziarono nel 1659 e si protrassero ben oltre la morte del Borromini.
🟨fonte: Viaggiatrice curiosa
🟦foto: Sant'Ivo alla Sapienza
✅@Roma: capitale d’arte di bellezza e di cultura
#roma #church
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Chiesa di San Carlino alle Quattro Fontane, 1646 by Francesco Borromini Surprisingly bold in architecture for the 17th century, this little church is Borromini's masterpiece. A complex plan with great fluidity of lines cleverly combines the geometries of the ellipse, the octagon, and the cross. Uniting architecture and sculpture, Borromini has created a harmonious interior, topped with an elegant dome. #IlikeItaly #Italy #Roma #Rome #VisitRome #igersitalia #IgersRoma #RaccontandoRoma #ChiesadiSanCarlinoalleQuattroFontane #FrancescoBorromini (at San Carlo alle Quattro Fontane) https://www.instagram.com/p/Cmo5-whLoZY/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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2024 olympics Italy roster
Archery
Federico Musolesi (Bologna)
Mauro Nespoli (Voghera)
Alessandro Paoli (Torino)
Chiara Rebagliati (Savona)
Athletics
Riccardo Orsoni (Asola)
Chituru Ali (Albate)
Lamont Jacobs; Jr. (Rome)
Eseosa Desalu (Casalmaggiore)
Filippo Tortu (Milan)
Diego Pettorossi (Bologna)
Luca Sito (Milan)
Davide Re (Milan)
Simone Barontini (Ancona)
Cătălin Tecuceanu (Savona)
Pietro Arese (Turin)
Ossama Meslek (Vincenza)
Federico Riva (Rome)
Lorenzo Simonelli (Rome)
Alessandro Sibilio (Naples)
Yassin Bouih (Reggio Nell'Emilia)
Osama Zoghlami (Bracciano)
Yeman Crippa (Trento)
Eyob Faniel (Venice)
Daniel Meucci (Pisa)
Francesco Fortunato (Andria)
Massimo Stano (Palo Del Colle)
Matteo Melluzzo (Syracuse)
Vladimir Aceti (Giussano)
Edoardo Scotti (Lodi)
Mattia Furlani (Marino)
Stefano Sottile (Borgosesia)
Gianmarco Tamberi (Civitanova Marche)
Claudio Stecchi (Bagno A Ripoli)
Andrea Dallavalle (Piacenza)
Andy Díaz (Azzurri)
Chiebuka Ihemeje (Verdellino)
Leonardo Fabbri (Bagno A Ripoli)
Zane Weir (Westville, South Africa)
Zaynab Dosso (Rome)
Anna Bongiorni (Pisa)
Dalia Kaddari (Cagliari)
Alice Mangione (Niscemi)
Elena Bellò (Schio)
Eloisa Coiro (Rome)
Ludovica Cavalli (Genoa)
Federica Del Buono (Vicenza)
Sintayehu Vissa (Bertiolo)
Nadia Battocletti (Cles)
Ayo Folorunso (Fidenza)
Alice Muraro (Vicenza)
Rebecca Sartori (Bassano Del Grappa)
Giovanna Epis (Venice)
Sofiia Yaremchuk (Rome)
Eleonora Giorgi (Milan)
Antonella Palmisano (Mottola)
Valentina Trapletti (Magenta)
Arianna De Masi (Milan)
Irene Siragusa (Poggibonsi)
Ilaria Accame (Savona)
Anna Polinari (Verona)
Gia Butler (Los Angeles, California)
Roberta Bruni (Rome)
Elisa Molinarolo (Soave)
Larissa Iapichino (Borgo San Lorenzo)
Dariya Derkach (Pagani)
Ottavia Cestonaro (Vicenza)
Daisy Osakue (Turin)
Sara Fantini (Fidenza)
Sveva Gerevini (Cremona)
Badminton
Giovanni Toti (Chiari)
Boxing
Diego Lenzi (Bologna)
Salvatore Cavallaro (Catania)
Aziz Mouhiidine (Campania)
Sirine Charaabi (San Prisco)
Giordana Sorrentino (Rome)
Irma Testa (Torre Annunziata)
Alessia Mesiano (Rome)
Angela Carini (Rome)
Breakdancing
Anti Sandrini (Livorno)
Canoeing
Raffy Ivaldi (Cazzago-Ex Polo)
Giovanni De Gennaro (Brescia)
Nicolae Craciun (Rome)
Carlo Tacchini (Verbania)
Gabriel Casadei (Turin)
Marta Bertoncelli (Ferrara)
Stefanie Horn (Sabaudia)
Climbing
Matteo Zurloni (Cassano d'Adda)
Camilla Moroni (Genoa)
Beatrice Colli (Sondrio)
Laura Rogora (Rome)
Cycling
Pietro Bertagnoli (Verona)
Alberto Bettiol (Castelfiorentino)
Luca Mozzato (Arzignano)
Elia Viviani (Isola Della Scala)
Filippo Ganna (Verbania)
Simon Consonni (Ponte San Pietro)
Francesco Lamon (Mirano)
Jonathan Milan (Tolmezzo)
Simon Avondetto (Moncalieri)
Luca Braidot (Gorizia)
Sara Fiorin (Desio)
Elisa Balsamo (Cuneo)
Elena Cecchini (Udine)
Elisa Longo-Borghini (Verbania)
Silvia Persico (Alzano Lombardo)
Miriam Vece (Crema)
Chiara Consonni (Ponte San Pietro)
Martina Fidanza (Ponte San Pietro)
Letizia Paternoster (Cles)
Vittoria Guazzini (Pontedera)
Martina Berta (Turin)
Chiara Teocchi (Bergamo)
Diving
Andreas Sargent-Larsen (Copenhagen, Denmark)
Riccardo Giovannini (Rome)
Lorenzo Marsaglia (Rome)
Giovanni Tocci (Cosenza)
Maia Biginelli (Rome)
Elena Bertocchi (Milan)
Chiara Pellacani (Rome)
Sarah Di Maria-Jodoin (Rome)
Equestrian
Emiliano Portale (Rome)
Giovanni Ugolotti (Parma)
Pietro Sandei (Parma)
Emanuele Camilli (Rome)
Evelina Bertoli (Rome)
Fencing
Federico Vismara (Milan)
Michele Gallo (Rome)
Pietro Torre (Livorno)
Davide Di Veroli (Rome)
Andrea Santarelli (Foligno)
Gabriel Cimini (Pisa)
Guillaume Bianchi (Frascati)
Filippo Macchi (Pontedera)
Tommaso Marini (Ancona)
Alessio Foconi (Terni)
Luca Curatoli (Naples)
Luigi Samele (Foggia)
Chiara Mormile (Rome)
Rossella Fiamingo (Catania)
Giulia Rizzi (Udine)
Alberta Santuccio (Catania)
Mara Navarria (Carlino)
Arianna Errigo (Monza)
Martina Favaretto (Camposampiero)
Alice Volpi (Siena)
Francesca Palumbo (Potenza)
Michela Battiston (Palmanova)
Martina Criscio (Foggia)
Irene Vecchi (Livorno)
Golf
Guido Migliozzi (Vicenza)
Matteo Manassero (Verona)
Alessandra Fanali (Alatri)
Gymnastics
Yumin Abbadini (Ranica)
Lorenzo Casali (Offagna)
Mario Macchiati (Fermo)
Carlo Macchini (Fermo)
Nicola Bartolini (Milan)
Alice D'Amato (Genoa)
Manila Esposito (Boscotrecase)
Giorgia Villa (Brescia)
Angela Andreoli (Brescia)
Elisa Iorio (Brescia)
Millie Baldassarri (Fabriano)
Sofi Raffaeli (Chiaravalle)
Alessia Maurelli (Rivoli)
Martina Centofanti (Rome)
Agnese Duranti (Spoleto)
Daniela Mogurean (Padua)
Laura Paris (Rho)
Judo
Andrea Carlino (Torino)
Matteo Piras (Torino)
Gennaro Pirelli (Naples)
Manuel Lombardo (Turin)
Antonio Esposito (Naples)
Christian Parlati (Naples)
Veronica Toniolo (Trieste)
Savita Russo (Ragusa)
Asya Tavano (Udine)
Assunta Scutto (Naples)
Odette Giuffrida (Rome)
Kim Polling (Leek, The Netherlands)
Alice Bellandi (Brescia)
Pentathlon
Matteo Cicinelli (Rome)
Giorgio Malan (Turin)
Elena Micheli (Rome)
Alice Sotero (Asti)
Rowing
Matteo Sartori (Rome)
Davide Comini (Lecco)
Giovanni Codato (Saronno)
Nicholas Kohl (Sorengo, Switzerland)
Matteo Della Valle (Como)
Jacopo Frigerio (Como)
Salvatore Monfrecola (Naples)
Emanuele Capponi (Latina)
Nicolò Carucci (Milan)
Stefano Oppo (Oristano)
Gabriel Soares (Sabaudia)
Giacomo Gentili (Cremona)
Luca Chiumento (Padua)
Andrea Panizza (Lecco)
Luca Rambaldi (Ferrara)
Giuseppe Vicino (Naples)
Matteo Lodo (Terracina)
Giovanni Abagnale (Gragnano)
Vincenzo Abbagnale (Scafati)
Gennaro Di Mauro (Massa Di Somma)
Emanuele Gaetani-Liseo (Palermo)
Leonardo Pietra-Caprina (Milan)
Davide Verità (Angera)
Alessandra Faella (Naples)
Veronica Bumbaca (Turin)
Alice Codato (Saronna)
Linda De Filippis (Varese)
Alice Gnatta (Udine)
Elisa Mondelli (Como)
Giorgia Pelacchi (Lecco)
Silvia Terrazzi (Pisa)
Stefania Gobbi (Padua)
Clara Guerra (Verona)
Aisha Rocek (Erba)
Sailing
Nicolò Renna (Rovereto)
Lorenzo Chiavarini (Rome)
Bruno Festo (Brescia)
Riccardo Pianosi (Pesaro)
Ruggero Tita (Rovereto)
Chiara Benini-Floriani (Riva Del Garda)
Jana Germani (Trieste)
Giorgia Bertuzzi (Fraglia Vela Malisine)
Marta Maggetti (Cagliari)
Maggie Pescetto (Genoa)
Elena Berta (Rome)
Caterina Banti (Rome)
Shooting
Edoardo Bonazzi (Novi Ligure)
Danilo Sollazzo (Casorate Sempione)
Paolo Monna (Fasano)
Federico Maldoni (Bologna)
Riccardo Mazzetti (Busto Arsizio)
Massimo Spinella (Reggio Di Calabria)
Mauro De Filippis (Taranto)
Giovanni Pallielo (Vercelli)
Tammaro Cassandro (Capua)
Gabriel Rossetti (Florence)
Barbara Gambaro (Silandro)
Martina Bartolomei (Laterina)
Silvana Stanco (Winterthur, Switzerland)
Jessica Rossi (Cento)
Diana Bacosi (Città Della Pieve)
Skateboarding
Alessandro Sorgente (Lake Worth Beach, Florida)
Alessandro Mazzara (Erice)
Surfing
Leonardo Fioravanti (Rome)
Swimming
Giovanni Caserta (Catanzaro)
Carlos D'Ambrosio (Valdagno)
Leonardo Deplano (Florence)
Lorenzo Zazzeri (Florence)
Alessandro Miressi (Turin)
Alessandro Ragaini (Castelplanio)
Filippo Megli (Firenze)
Marco De Tullio (Bari)
Luca De Tullio (Bari)
Matteo Lamberti (Brescia)
Michele Lamberti (Brescia)
Greg Paltrinieri (Carpi)
Thomas Ceccon (Thiene)
Matteo Restivo (Udine)
Nicolò Martinenghi (Varese)
Ludovico Viberti (Turin)
Giacomo Carini (Piacenza)
Alberto Razzetti (Lavagna)
Paolo Conte-Bonin (Thiene)
Manuel Frigo (Cittadella)
Domenico Acerenza (Potenza)
Marta Iacoacci (Rome)
Sofia Mastroianni (Desio)
Giulia Vernice (Rome)
Linda Cerruti (Savona)
Lucrezia Ruggiero (Rome)
Enrico Piccoli (Castelfranco Veneto)
Isotta Sportelli (Rome)
Francesca Zunino (Savona)
Emma Menicucci (Torino)
Chiara Tarintino (Corato)
Giulia D'Innocenzo (Rome)
Matilde Biagiotti (Bagno A Ripoli)
Viola Scotto-Di Carlo (Pozzuoli)
Sara Curtis (Savigliano)
Simona Quadarella (Rome)
Ginerva Taddeucci (Lastra A Signa)
Margherita Panziera (Montebelluna)
Lisa Angiolini (Poggibonsi)
Benedetta Pilato (Taranto)
Francesca Fangio (Livorno)
Costanza Cocconcelli (Bologna)
Sara Franceschi (Livorno)
Sofia Morini (Reggio Nell'Emilia)
Giulia Gabbriellescchi (Pistoia)
Table tennis
Giorgia Piccolin (Bolzano)
Debora Vivarelli (Bolzano)
Taekwondo
Vito Dell'Aquila (Mesagne)
Simon Alessio (Livorno)
Ilenia Matonti (Salerno)
Tennis
Matteo Arnaldi (Sanremo)
Luciano Darderi (Villa Gesell, Argentina)
Lorenzo Musetti (Monte Carlo, Monaco)
Andrea Vavassori (Pinerolo)
Simon Bolelli (Monte Carlo, Monaco)
Lucia Bronzetti (Anzio)
Elisabetta Cocciaretto (Ancona)
Sara Errani (Bologna)
Jasmine Paolini (Bagni Di Lucca)
Triathlon
Alessio Crociani (Rimini)
Gianluca Pozzatti (Trento)
Bianca Seregni (Milan)
Alice Betto (Cavaria Con Premezzo)
Verena Steinhauser (Brexen)
Volleyball
Samuele Cottafava (Formia)
Paolo Nicolai (Ortona)
Alex Ranghieri (Pordenone)
Adrian Carambula (Rome)
Alessandro Michieletto (Desenzano Del Garda)
Simon Giannelli (Bolzano)
Fabio Balaso (Camposampiero)
Riccardo Sbertoli (Milan)
Giovanni Sanguinetti (Bologna)
Mattia Bottolo (Bassano Del Grappa)
Gianluca Galassi (Trento)
Daniel Lavia (Cariati)
Yuri Romanò (Monza)
Roberto Russo (Palermo)
Alessandro Bovolenta (Rome)
Luca Porro (Genoa)
Valentina Gottardi (Formia)
Marta Menegatti (Ariano Nel Polesine)
Marina Lubian (Moncalieri)
Carlotta Cambo (Montopoli In Val d'Arno)
Ilaria Spirito (Albisola Superiore)
Monica De Gennaro (Piano Di Sorrento)
Alessia Orro (Oristano)
Caterina Bosetti (Busto Arsizio)
Anna Danesi (Brescia)
Myriam Syllo (Lecco)
Paola Egonu (Cittadella)
Sarah Fahr (Piombino)
Oghosasere Omoruyi (Lodi)
Kate Antropova (Sassuolo)
Gaia Giovannini (Bologna)
Water polo
Marco Del Lungo (Tarquinia)
Francesco Di Fulvio (Pescara)
Alessandro Velotto (Naples)
Tommaso Gianazza (Legnano)
Andrea Fondelli (Genoa)
Francesco Condemi (Catania)
Vincenzo Renzuto-Iodice (Naples)
Gonzalo Echenique (Rosario, Argentina)
Nicholas Presciutti (Rome)
Lorenzo Bruni (Prato)
Edoardo Di Somma (Genoa)
Matteo Iocchi-Gratto (Berane, Montenegro)
Gianmarco Nicosia (Rome)
Giuseppina Condorelli (Catania)
Giuditta Galardi (Prato)
Silvia Avegno (Genoa)
Sofia Giustini (Arenzano)
Dafne Bettini (Bentivoglio)
Domitilla Picozzi (Rome)
Valeria Palmieri (Catania)
Claudia Marletta (Catania)
Agnese Cocchiere (Lavagna)
Giulia Viacava (Genova)
Caterina Banchelli (Firenze)
Chiara Tabani (Prato)
Roberta Bianconi (Rapallo)
Weightlifting
Sergio Massidda (Ghilarza)
Antonino Pizzolato (Castelvetrano)
Lucrezia Magistris (Pavia)
Wrestling
Frank Chamizo (Ostia)
Aurora Russo (Turin)
Emanuela Liuzzi (Giugliano In Campania)
#Sports#National Teams#Italy#Celebrities#Races#Fights#Boxing#Boats#Denmark#Animals#Golf#The Netherlands#Switzerland#Florida#Tennis#Argentina#Monaco#Montenegro
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Day 17: Il Gesu, San Luigi dei Francesi, Trevi Fountain, Sant'Agostino, Chiesa di San Carlino alle Quattro Fontane, & Church of Santa Maria della Vittoria
Today was a lot of churches, all of which were more centered on the Baroque period of art history as opposed to a lot of the previous churches we've visited which have for the most part been Renaissance. We weren't able to go into one church that we were supposed to (Church of St Andrew on the Quirinal) and accidentally missed one (Sant'Ignazio, I was supposed to give a presentation on it). But! We still managed to explore a lot of places today.
Also I won't be showing pictures of all of them, because I didn't actually take too many.
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The first church we visited was the church today (at a whooping eight in the morning) was Il Gesu, the first official Jesuit church. It was commissioned in 1568, and stands proud with it's Baroque architecture. It's quite stunning, but uh I didn't take any photos.
It is still an extremely important historical site for Jesuits, and served as the inspiration behind the architecture at Sant'Ignazio which I'm supposed to give a presentation on sometime this week!
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Next we managed to walk by the iconic Trevi Fountain. They were cleaning it so the water wasn't running, but it was still so busy. Very cool fountain to see, it's been in a lot of movies, but that's all I got it wasn't super exciting to see it almost waterless.
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Our next stop of the day was San Luigi dei Francesi, or the Church of St. Louis of the French, and it is (surprise surprise) a French church. It was also built on behalf of the Jesuits from 1699-1731, and has a deep connection to the French part of the Catholic church.
There were some memorials that were as recent as the 1970s in there, which considering the age of the church is shocking. Nothing really of interest to me personally there, as it's just an old church that has a strong connection to France in the middle of Rome.
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Sant'Agostino was a very quick stop that we might make again at some point. Because it has a Caravaggio painting in there! And it's been there since it was finished, as it was designed for this church.
("Madonna di Loreto" by Caravaggio, 1604-1606, oil on canvas. Located at Sant'Agostino, Rome, Italy.)
The piece is semi-criticized due to the size of baby Jesus here being less of a baby and more of a toddler Jesus. But that's what makes it so fascinating to look at, as you do have to remember that Jesus didn't just turn into a man the day after he was born. He supposedly grew up at a normal rate, so of course at one point he would've been a toddler.
You rarely get to see Jesus between the ages of newborn and fully grown adult, so I always find it interesting to see versions of Jesus that are younger like this one.
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After not being to go inside another church, we made our way over to Chiesa di San Carlino alle Quattro Fontane, a church designed by Borromini, the artistic rival of Bernini.
The main altar area is designed as an oval actually, a very rare occurrence in any church really. While ovals aren't exactly rare in baroque architecture, having your main building area and dome be built as an oval is rare. It's also a quite tiny church all things considered? Even compared to some of the small churches we've been to so far, it's small.
Also we went to the crypt there, and it was completely void of any bodies or trace of bodies, which makes me wonder where exactly they put the bodies so that people could down there? Or was the crypt never used to begin with?
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Our final church of the day, Church of Santa Maria della Vittoria, was probably one of the iconic for art history nerds like me. Because it the location of a very famous Bernini piece.
("Ecstasy of Saint Teresa" by Bernini, 1647-1652, marble.)
It is a gorgeous life-size marble statue held in a corner of the church, showing Saint Teresa being stabbed by an arrow in her organs. She described it as being stabbed by God's love, which she described as being an experience so painful that it looped around to being somewhat pleasurable?
Because of the subject matter, Bernini somewhat understandably, make the piece a bit sensual in it's subject matter. Which caused the piece to be criticized by Bernini's contemporaries, and still receive some complaints from people who I'd prudish because this piece is so tame compared to other pieces about pleasure out there.
Also fun fact, Bernini had control over the architecture of this corner as well, which he used to install a yellow glass skylight over the piece so that natural light would shine down on the piece like a light from the heavens. It's amazing to see in person, but the church is only open for a few hours every morning so if you ever plan to visit in Rome, keep that in mind!
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Overall the day was quite enjoyable, but it was still a lot of running around for a short amount of time. And on top of that we still didn't even visit every place we were supposed to today, which makes me wonder how much busier our morning would have been if we did actually make it to every place today.
Also a fun side not that is fun for me only maybe! But there are two skeleton mosaics located next to the statue since the statue also serves as a momento mori piece, meant to bring out emotions. It also served as the direct inspiration for a mosaic in NBC's Hannibal (2013-2015) television series. Which was pretty awesome for me, as I always liked the scene that the mosaic was shown in so I was happy to see the direct inspiration. (Although for the series they mirror it).
(Mosaic from the Church of Santa Maria della Vittoria, located next to the "Ecstasy of Saint Teresa".)
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(Flooring from Hannibal's palace from NBC's Hannibal. Season 3, Episode 2, "Primavera")
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San Carlino, reprise.
Cappella Barberini: lots of flowers to attract the Barberini's bees. (but it didn't work)
#Borromini Tour#borromini#francesco borromini#baroque architecture#i lavori del giovane castelli#capitelli di barocco#Roma#🐝
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san carlino alle quattro fontane
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Con il titolo “Cartografie dalla soglia: l’anima e le forme”, martedì 16 gennaio alle ore 17,00 sarà inaugurata a Guarcino (FR), nella Sala Polivalente del Museo d’Arte Contemporanea del Piccolo Formato “MAC GUARCINO”, in Piazza San Michele, la mostra di Rita Mele e Annibale Vanetti: Cartografie dalla soglia: l’anima e le forme”. Marcello Carlino, nel testo critico che accompagna l’esposizione, sottolinea che “Questo è un viaggio nella geografia del profondo, su rotte parallele lungo i segni e i colori, verso un che di insondato, verso una terra misteriosa che appare per Rita Mele e Annibale Vanetti, ciascuno salpato dal suo porto, la meta cercata, il luogo da attingere”. Come quando un piccolo vortice si schiude sulla superficie delle acque, prefigurando il nonsoché impreveduto di un maelstrom che però attrae e seduce, rileva ancora Marcello Carlino, un sipario si apre nelle opere di Rita Mele, e lembi di carta carnosa si scostano, sembrando mostrare un recesso che sta prima e oltre le apparenze, sembrando segnare l’ingresso in una sognata camera segreta. E il sipario è bianco, perciò tinto di sacralità; e il bianco, mentre rimanda al valore della essenzialità, fa le viste di una scabra intensità che sa della materia dell’umano; e i lembi alle soglie dell’affaccio hanno identitaria sostanza femminile così accennando ad un ritorno in immersione, a ritroso, nel tempo di una genesi. Nondimeno, che affiorino sprazzi di scrittura indecifrata ovvero orli smangiati di un singolare libro d’artista, e che a calcare la scena si offra, contro il bianco, lo scuro di un groviglio che non si lascia sbrogliare: tutto ciò attesta che dietro l’immagine rinvenuta si cela un’altra immagine da trovare, che la ricerca è infinita, che il sipario non può che aprirsi infinitamente sul teatro di un oltre che è sipario, a sua volta, da aprire su di un altro oltre. Ad un filosofo tra i più grandi del Novecento si deve un titolo, “L’anima e le forme”, che può leggersi come un indice potenziale delle opere di Annibale Vanetti nel loro significato più autentico, nella humus del loro radicarsi e germogliare. Graticci di colori ibridati, quali intrecci di lane densamente tramate, sono toccati da smagliature, in vista di impianti e talee, che circoscrivono puntiformi avvistamenti rossi; più tenui palpiti di corpuscoli cromatici, schiariti dalla luce, pulsano frammentarie ed episodiche occorrenze al di sotto della superficie la cui sagoma, dal primo piano, finge la consistenza di una lastra di calcare; e graffi che sembrano comporre sequenze di graffiti sono in procinto di una paleontologia che ha scavato nella lontana realtà dell’essere. Il cucito fitto di fili di colore, intonati al bruno, e le venature marmorizzate che sanno di pietre, e i graffiti in aggetto sono le forme che si addensano, che si concentrano. E le screziature di rosso sono lave effuse dalle viscere della terra; e il chiarore è il riverbero del fuoco che le incendia; e la paleontologia chiamata per allusioni segna l’orientamento verso una storia che è prima di ogni storia: sono queste le parole silenti dell’anima, che si mostra coperta dalle forme, sono le tracce semantiche dell’origine, del luogo fondativo da cui tutto è cominciato e tutto ricomincia. L’anima è da cercare, è cercata sotto il nascondimento delle forme; e le forme disegnano le rotte del viaggio sulle piste dell’anima che l’arte insistentemente imprende. Nascondimento (nel nascondimento la sola possibilità di una dicibiltà, di una effabilità in potenza) e rivelazione e lampi di una epifania sempre agli inizi (che non dura, che non si completa) sono interessati da un gioco di specchi e di necessari rimandi che il piccolo formato accoglie e concentra e rilancia. L’esposizione, organizzata dall’Associazione Culturale “Azioni d’Arte”, resta aperta, su appuntamento, fino al 17 febbraio dal lunedì al sabato dalle ore 16,30 alle 19,00 (Nella foto, un’opera di Rita Mele e una di Annibale Vanetti)
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#art#arte#barocco#baroque#architecture#borromini#bernini#rome#kunst#kunst und kultur#barock#masterpiece#art history
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I was reminded that it was Borromini's birthday this week. 424 years ago. All hail Borromini! In the light of the paucity of expression in the buildings the 21st century has brought to Philadelphia, I need to remind myself that wonderful things are possible, even without great budgets. In order: Pallazzo Falconieri, Propaganda Fide, San Carlino, Sant' Ivo, Sant' Agnese in Agone, ceiling of St. John Lateran, and the unfinished Sant Maria dei Sette Dolori.
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