Tumgik
#salutiamo
pgfone · 7 months
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È tornato il freddo
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buscandoelparaiso · 4 months
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e allora amycy, tra calcoli incomprensibili qualificazioni impossibili e piscodrammi supremi per l'ultima volta questa stagione:
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apropositodime · 5 months
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Selfie
Io
La lavatrice
Lo scaldino
e il mocio.
Vi salutiamo
Eh si sono schiava della tinta.🤷🏻‍♀️
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thebutterfly0 · 7 months
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Tu che mi sussurri "sbrigati", sotto casa, mentre ci salutiamo, con un'espressione che dice piu di altre 1000 parole. E' un' immagine che non se ne va dalla mia testa. E' stato anche un sussurro al mio cuore già a pezzettini di suo.
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siamodiamantirari · 11 months
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ma "rimpatriata di classe" cosa che neanche ci salutiamo in mezzo alla strada.
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autolesionistra · 7 months
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Caro diario, ultimamente alterno momenti di desiderio di vicinanza ad alcune persone selezionate e una certa insofferenza verso altri esseri umani meno selezionati. Anche per questo stamattina dopo aver accompagnato i cinni a scuola mi sono imbucato in una via residenziale poco trafficata per fare due passi, evitare di interagire con altri genitori e in generale anteporre una ventina di minuti di quiete al fracassarmi i maroni lavorativamente (è un periodo di grandi entusiasmi oltre che di grande socialità).
Dopo circa 55 secondi incrocio, inevitabilmente, la mamma-di-una-compagna, unica residente a me nota in quella via, che procede a tirarmi una pezza infinita su questioni scolastiche (tema che mi appassiona particolarmente). Perché non si può, che abbiamo ancora un cantiere intorno alla scuola, e se una gru sbaglia una manovra, e oggi c'erano fuori due operai "uno marocchino e uno che sembrava italiano" [dati rilevanti quanto affidabili] che dicevano un sacco di parolacce.
Io mentre guardavo lontano per vedere se c'era un albero sufficientemente robusto per impiccarmi mi produco in un equivalente cortese di "eh, lo fanno, lo fanno" quando in realtà avrei voluto dirle "guarda, se io nella mia vita avessi dovuto abbandonare il Marocco (che non sarà mai stato il Marocco, per inciso) o qualsiasi altra città più lontana di Molinella per ritrovarmi alle ottoemmezza di mercoledì mattina a fare l'operaio edile sotto la pioggia nel cortile della scuola dei nostri figli e trovassi pure da dire con un collega, tirerei ben più di qualche cristo. E ipotizzerei pure che quell'angelo di sua figlia non abbia sentito nessuna parola che non conoscesse già."
Poi dal nulla aggiunge "sono dei falsi comunisti" e io mi metto a ridere perché anche le mie capacità dissimulatorie hanno un limite (giornalmente sempre più eroso) "ma chi, gli operai?" "no il sindaco che ci lascia intorno il cantiere" io provo a spiegarle che dare del falso comunista a Lepore è comunque esageratamente lunsinghiero, poi ci salutiamo.
Tornando passo per un parco e c'è un tizio con un cane al guinzaglio che gli dice "come ci organizziamo oggi?" poi lo guardo meglio e in realtà aveva degli auricolari piccolissimi e stava parlando con qualcun altro ma prima di vederli per qualche secondo ho guardato il cane anche con una certa aspettativa.
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missrainworld · 1 year
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Per una piccola parte di me <3 0.2
L'altro giorno parlavo con una mia amica, e mi ha fatto una domanda banale, innocente, mi ha semplicemente chiesto " come è lui?" e su due piedi non ho saputo rispondere.
Non credo di aver mai davvero scritto di lui. Ho scritto pensando a lui notando quanto fosse importante per me. Ma io non ho mai parlato di lui.
Lui è difficile da definire, è difficile dire cosa rappresenta per me. Facciamo così, più che un figurativo di Warhol è un astratto di Kandinsky.
Lui è letteralmente la persona con cui guardi la pioggia fuori dalla finestra. Lui è il silenzio che ti calma. Lui è sorriso "nonostante tutto". Lui è la certezza che tutto andrà bene, anche quando il peggio sembra inevitabile ed io ho perso le speranze. È il bacio sui capelli mentre si è abbracciati.
Lui non è convenzionale, come non lo sono io, come non lo è il nostro rapporto. Ma d'altronde chi definisce cosa è convenzionale?
Lui parla tranquillamente di tutto, da cosa gli piace mangiare, dei suoi progetti per il futuro, dalle cose che ha fatto e a tutto ciò che di buffo trova in me: " Harry tu sei un mago ".
Lui è " vieni qua dammi un bacino" per poi spostarsi.
Lui è il " vieni giochiamo a hearts of Iron "
Lui è il " buongiorno amore mio, come stai " che mi fa sorridere la mattina. È il messaggio con scritto " ti amo" non appena ci salutiamo per tornare a casa, è il " mi manchi " subito dopo che ci siamo visti.
Ma cos'è lui alla fine, se non la persona a cui voglio più bene al mondo? È difficile spiegarlo agli altri, forse è difficile spiegarlo anche a me stessa. Non ho mai conosciuto nessuno che fosse equamente bello sia fuori che dentro
L’unico con cui non mi arrabbio come una bestia, l'unico che mi fa ridere in due secondi e che mi calma con un sorriso. L'unico che si interessa davvero nel vedermi felice, l'unico con cui riesco a parlare di tutto, dalle cose serie a quelle stupide. Forse l'unica persona con cui non devo fingere di stare bene.
Lui è l'unica persona che mi fa ancora sperare nell'amore, in quello vero, quello che ti fa volare oltre la linea delle nuvole e ti fa sentire che va vissuto ogni giorno, ogni ora, ogni minuto, ogni secondo. Uno dei motivi per cui la mattina sono felice di svegliarmi. Uno dei motivi per cui sto vivendo e non sopravvivendo. Uno dei motivi per cui non sono in modalità "autopilot".
Io invece? Non so cosa ci trova Lui in me, Non mi piace parlare di me ma mi sono sempre definita un casino.
Mi capita sempre in un certo momento di perdere la voglia di comunicare e di zittirmi, un po’ come quando si esaurisce una batteria. Mi spengo. Mi isolo. Ho bisogno di stare da sola.
Ma adesso starei da sola con te, ha senso? per me lo ha.
È facile notare quando sto bene con qualcuno, non sento il bisogno di parlare in continuazione e con te, anche stare nella stessa stanza, senza dire nulla, in silenzio, mi tranquillizza, quando normalmente mi metterebbe solo pressione.
Ho desiderato tantissime volte essere di essere un' altra persona ma con te voglio solo essere me stessa.
Certe volte però vorrei che la mia mente facesse silenzio, che non pensasse così tanto, che non avessi determinati pensieri.
Quando ti dico che " sono presa male "non mi sento triste. Mi sento vuota. Mi sento spenta. Mi sento senza scopo. Questa non è tristezza.
Sei il mio partner, non il mio terapeuta, e giuro che mi sto sforzando un sacco a dirti cosa c'è nella mia testa, quante volte a " come stai " vorrei rispondere " bene" solo per non farti preoccupare e non nego che a volte lo faccio ma io non cerco qualcuno che mi curi, mi so curare da sola.
Voglio qualcuno che non mi ferisca più.
Ho finito per non parlare con nessuno dei miei problemi: alla fine confidarsi significa spiegare dove e come colpirti.
Sono stanca del male che mi viene fatto dalle altre persone, di dover dare tutto per ricevere nulla. Dover essere forti ti esaurisce ogni energia, il non piangere perché " ti rende debole " ti consuma dentro.
Non mi hai mai visto piangere come una bimba con i lacrimoni che strisciano sulle guance ma hai visto qualche lacrima lasciare i miei occhi e giuro che le persone che mi hanno vista anche solo versare una lacrima si possono contare sulle dita di una mano.
Vorrei sgretolarmi tra le tue braccia solo per poter essere ricomposta da te nell’immagine che tu hai di me, quando mi stringi.
A essere sincera non sono mai guarita dal passato, ho solo smesso di parlarne. Ed ho sempre paura di risultare pesante se ne dovessi parlare.
Ho passato la mia intera esistenza a sentirmi in colpa, a non sentirmi abbastanza e ad avere paura di non essere amata. Per cui ogni minimo cambiamento, che per te può sembrare insignificante triggera i miei problemi d'abbandono. Scusa se ti dico troppo " ti amo", se sono appiccicosa,se ho costantemente bisogno delle tue mani su di me, spammo messaggi, se ti chiedo se sei effettivamente sicura di amarmi.
È difficile capirmi se non comprendi la mia sensibilità. Quando tu mi dici "usciamo?" ed io ti rispondo " se vuoi" non è perché non ti amo o sto mettendo in dubbio qualcosa ( a parte non te lo sto dicendo piú * pat pat* per me), ma perché sono estremamente logorata da come mi hanno trattato le persone. Ho la paura costante di essere un fastidio nella vita di chiunque. Cerca di capire il mio stato mentale, mi hanno tradita ogni volta che ero stata leale.
La testa si deve perdere in due, altrimenti è un’esecuzione.
Per cui ti prego, se mai dovessi stancarti di me, per qualsiasi motivo, dimmelo subito. Se qualcosa ti da fastidio, se non ti piace qualcosa che faccio, se non sei d'accordo con me. Dimmelo. Parlami.
le relazioni sarebbero tutte più sane se romanticizzassimo la comunicazione di coppia, invece di idealizzare l'idea del partner che intuisce ogni tua esigenza: prima di trovare qualcuno che ci legga nel pensiero, accontentiamoci di qualcuno disposto ad ascoltarci quando parliamo, ed è per questo che cerco sempre il dialogo con te.
Una delle cose che amo di te è che sei una persona diretta, una di quelle che ti dicono che ci tengono, che gli manchi, che vogliono vederti, senza dover farti decifrare segnali e parole in codice.
Cosa che sono stata abituata a fare fin da piccola. Da bambina era la tipica bimba timida che sta in disparte ed osserva tutti.
E con gli anni ho imparato ad analizzare certi comportamenti, sia sugli altri che su me stessa, per questo tendo molto a razionalizzare tutto ciò che provo, ed è uno dei tanti motivi per cui mi dissocio.
Ma d'altronde anche io sono così, nulla di quello che faccio o dico, è " casuale ". Quando ti dico " hai ascoltato questa canzone " o cambio leggermente modo di fare c'è sempre una motivazione dietro.
Ho un debole per le cose reciproche, le cose che non devi chiedere, le cose che arrivano e ti strappano un sorriso, quando mi mandi gli audio dove mi dici che " mi ami più di ogni altra cosa " o mi mandi le foto dei gattini. Senza che io debba elemosinare nulla. Anche perché perdo interesse per tutto ciò che si deve forzare. L'amore è un dialogo, non un monologo.
Forse è proprio vero che di fatto non esistiamo finchè non c’è qualcuno che ci vede esistere, che non parliamo finchè qualcuno non è in grado di comprendere ciò che diciamo; in sintesi, che non siamo del tutto vivi finchè non siamo amati
Io credo fermamente nell’amore ed è questo che a volte anzi molte volte mi frega, perché sono un’eterna romantica e si sa gli eterni romantici sono così increduli che l’amore vero esiste e probabilmente esiste davvero in certi versi, no? Ho provato tante volte a scrivere perché è l’unica cosa che mi riesce bene, perché a parole non so spiegare cioè che ho dentro.
E dentro ho tante cose che non riuscirò mai a dire, probabilmente un giorno magari molto lontano riuscirò a scrivere davvero ciò che mi tormenta. Ma non sono qui per questo adesso, so che magari potrebbe annoiarti il mio essere così “logorroica” lo capisco, lo comprendo annoia anche a me moltissime volte. Ma vedi, l’amore che sento per te penso non sia paragonabile a quello che provato prima di te. Ti amo, ti amo davvero e non ti amo perché tu mi debba completare no, ti amo perché sai far uscire la parte migliore di me.
Mille parole non bastano, non bastano nemmeno mille lettere per dirti ciò che sento ma spero che tu capirai queste mie parole.
Sono quella persona che ti mostrerà che non tutti ti fanno del male. Non tutti ti spezzeranno il cuore. Perché amo Incondizionatamente e so cosa significa stare male.
Ti amerò quando piove fuori, anche quando mi piove dentro.
Ti amerò anche quando non potrò piú dirtelo.
Ti amo <3
Tua, A.
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pgfone · 1 year
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Allora stasera passo dall'agronomo al volo per alcune scartoffie, agronomo che sta in centro, e io odio il centro, bene, prendo questi fogli gli sborso 100 euro (che se li buttavo nel fiume almeno li vedevo galleggiare ma vabbè) ci salutiamo e nel tragitto per andare a riprendere la macchina mi va l'occhio su una vetrina con tutti orologi Casio, ne vedo uno blu simile a quello che ho con i cristalli rotti da interpretare, mi dico, và me lo prendo; entro, atmosfera fighetta e già lì iniziano a spuntarmi le prime bolle, ma resisto, ormai sono lanciato sull'acquisto, viene da me un commesso molto gayo e mi dice, come posso esserti utile? E io gli dico, ho visto quell'orologio li vorrei comprarlo, e lui mi fa, hihihihihihi ma quello è da donna hihhiihihih, appunto tesoro, DAMMELO!.
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kyda · 14 days
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esperienza negativa n.1 in irlanda, giorno n.5, uscita n.1 (la colpa è degli uomini):
abbiamo deciso di raggiungere un pub a 10 minuti a piedi da casa nostra perché attratte dall'idea di sentire la musica live che era in programma; atmosfera super bella, noi vestite normalissime, capelli legati, jeans e camicia, ci sediamo con le nostre due birre in un angolino e ci mettiamo a chiacchierare e raccontarci cose. alle spalle della mia amica noto un uomo che mi guarda spesso e che si aggira intorno al bancone per un bel po' fino a quando non lo vedo venire verso di noi con due birre che ci lascia al tavolo prima di salutarci e andare via abbastanza gentilmente. dopo poco altri due vengono verso di noi e iniziano a parlare, sedendosi troppo vicini a noi senza neanche chiedere e vedo che quello di prima li raggiunge e si siede al tavolo anche lui. accento incomprensibile, musica troppo alta, quello delle birre dice che sono suoi amici e stanno cercando di metterlo in imbarazzo. lui quasi neanche parla se non per chiederci come ci chiamiamo e da quanto siamo qui. i due continuano a stare al nostro tavolo anche se noi siamo visibilmente a disagio, ci salutano dieci volte ma non se ne vanno mai e quando finalmente si decidono a farlo dura poco perché ritornano poco dopo per ben due volte. a questo punto noi parliamo a malapena e li salutiamo per andarcene e loro dopo molto disagio da parte nostra, sguardi insistenti, vicinanza esagerata e mani sulle cosce finalmente si allontanano. noi chiamiamo un uber per non fare 10 minuti a piedi da sole, lasciamo le birre non toccate a un gruppo di ragazzi qualche tavolo più in là e ce ne andiamo via.
tornata a casa molto seccata perché giusto prima di uscire avevo detto non può essere peggio di un'uscita a palermo e invece. bonus: il più fastidioso e insistente di tutti aveva la fede 🤢
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apeir0nn · 8 months
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Comunque mio padre in questo periodo lavora nel paesino in cui lavoro io e il giorno quando passa sotto il mio ufficio mi suona sempre il clacson e ci salutiamo. Che carini.
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sciatu · 3 months
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Per quelle leggi siciliane non scritte per cui se hai una goccia di sangue eguale ad una singola goccia di sangue che qualchedun altro ha nel suo sangue, allora siete parenti stretti, io e Natale ci salutiamo chiamandoci “cugini”. In fondo il padre del suo bisnonno era fratello del padre della mia mitica bisnonna “Razia”, quella che componeva poesia senza saper scrivere. Per cui, ogni volta che ci incontriamo ci fermiamo a parlarci anche se io so poco e nulla della sua storia e lui ignora la mia. Eppure io invidio mio cugino Natale, più di mio cugino Mark che è stato top gun nei Marines o di mio cugino Peter che ha una Rock Band o di mia cugina Gilda che guida per ore tra i Nebrodi per visitare vecchiette immortali e neonati obesi. Natale infatti è il guardiano di uno dei più grandi DOC siciliani. È lui che applica il protocollo DOC, levando i grappoli in più per pianta, eliminando le erbacce in modo Bio, osservando il cielo di luglio per vedere se le piogge possono dare sollievo al fuoco estivo, è lui che passa tra i filari innevati a gennaio, o che invoca la pioggia d’aprile per dare forza ai grappoli. È lui che difende i filari dalla grandine di marzo e dalle ciaule affamate ad agosto, lui osserva alto nel cielo le poiane girare nel vento che viene dal mare a dare gusto e intensità agli acini. Lui pota pianta dopo pianta tutte le vigne della Scuola Agraria che produce il vino, ascolta il bollire del mosto e giudica il vino a San Martino nelle vecchie volte dell’antico convento che ospita la Scuola, decidendo con l’enologo se la qualità, l’intensità, la forza del vino appena nato rispettano la fatica spesa a crearlo. Giudica, valuta, considera, poi associa il gusto alle piogge, al vento, al sole per poter scoprirne il segreto e creare qualcosa ancora di migliore vicino a quella perfezione che la sua pelle bruciata dal sole e i suoi occhi pieni di verde e d’azzurro, pretendono.
For those unwritten Sicilian laws that say: if you have a drop of blood equal to a single drop of blood that someone else has in their blood, then you are close relatives, Natale and I greet each other by calling each other “cousins”. After all, her great-grandfather's father was the brother of the father of my legendary great-grandmother "Razia", ​​the one who composed poetry without knowing how to write. So, every time we meet we stop to talk to each other even though I know little or nothing about his story and he ignores mine. Yet I envy my cousin Natale, more than my cousin Mark who was a top gun in the Marines or my cousin Peter who has a Rock Band or my cousin Gilda who drives for hours among the Nebrodi to visit immortal old ladies and obese newborns. In fact, Natale is the guardian of one of the greatest Sicilian DOCs. It is he who applies the DOC protocol, removing the extra bunches per plant, eliminating weeds in an organic way, observing the July sky to see if the rains can give relief to the summer fire, he is the one who passes through the snow-covered rows in January , or who calls for April rain to give strength to the grapes. It is he who defends the rows from the hail in March and from the hungry ciaulas in August, he watches high in the sky the buzzards spinning in the wind that comes from the sea to give flavor and intensity to the grapes. He prunes plant after plant all the vineyards of the Agricultural School that produces the wine, listens to the boiling of the must and judges the wine at San Martino in the old vaults of the ancient convent that houses the School, deciding with the oenologist whether the quality, the intensity, the strength of the newborn wine respect the effort spent in creating it. Judge, evaluate, consider, then associate the taste with the rain, the wind, the sun in order to discover the secret and create something even better close to that perfection that his skin burned by the sun and his eyes full of green and blue , they claim.
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3nding · 8 months
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Ho capito bene la cassazione? Da domani ci salutiamo romanamente tutti tanto finché è cosplay non è reato?
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laferocia · 9 months
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Mike Patton at JazzIn Festival Milano, 2010: Mike talks about trees, his wife, and says lots of "WOW".
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Alright, here we go! Santa is coming, and Lilia from Italy wants to make a gift for her international Mike fan friends.
Let me give you a bit of context: the event is called JazzMi Festival. The individuals you see at the beginning of the video are Letizia Moratti, who was the mayor of Milan at that time; Red Ronnie (the guy with red hair and round glasses), a famous italian DJ in the 70s and 80s and for years the host of a TV show where he featured excellent artists who could perform live, the "Roxy Bar"; Nick The Nightfly (the guy with white hair), a Scotsman who has been in Italy for years, at that time he was the artistic director of the event and also a DJ.
Letizia Moratti shakes hands with Nick and they exchange greetings.
Red Ronnie: sei il direttore del festival! // You are the festival director!
Nick: Sì! Benvenuto Red, benvenuto Red! Adesso andiamo a trovare anche Mike, magari lo salutiamo. Vediamo se... facciamo un viaggio da queste parti. // Yes! Welcome Red, welcome Red! Now let's go and find Mike, perhaps we can say hello to him too. Let's see if... we take a tour around these parts.
Letizia Moratti: sono molto felice di essere riuscita a venire // I am pleased to have succeeded in coming.
They have a brief exchange about a previous event in Milan. Nick mentions that it was a beautiful evening and compliments the mayor not only for the event but also for the speech, which he describes as touching and non-institutional. She thanks him and replies that she is not good at speaking in an institutional manner. Nick remarks that he has the same issue with Italian, sometimes saying things he shouldn't (Moratti, however, praises his Italian, which is indeed excellent, featuring a slight and charming Anglophone accent).
At 1:10, finally they met Mike.
Mike: Ciao, salve, tutto bene? Sono Mike. Questo è Daniele // Hi, hello, how are you? I'm Mike. This is Daniele.
Daniele: Piacere // Nice to meet you.
Moratti speaks to Mike in English and he responds in Italian "Parlo abbastanza bene, non perfetto" (= I speak Italian quite well, though not perfectly").
Moratti: grazie per essere qua // Thanks for being here.
Mike: oh, grazie per... it's great to be here.
A note of appreciation for Letizia Moratti: she is one of the few Italian politicians who speaks a decent English.
2:02, Mike: è un bel lavoro! // It's quite a job!
Red Ronnie: ha lavorato tanto! // She worked a lot!
Moratti: Sì, ho fatto tante volte il giro del mondo per riuscire, votano 157 paesi, bisogna avere il voto della maggioranza, eravamo in competizione con la Turchia, non è stato facile. Comunque adesso l'abbiamo, io vado a Shanghai per fare la handover cerimony. // Yes, I've traveled the world many times to succeed. There are 157 countries voting, and you need the majority vote. We were in competition with Turkey, and it wasn't easy. Anyway, we have it now. I'm going to Shanghai for the handover ceremony.
Mike shakes hand with Nick and with a guy that is a city councillor, Giovanni Terzi. Moratti explains to Mike that the municipal councillor organized the festival.
Nick: Mike io ti devo portare i saluti di Norah Jones // Mike, I've got greetings for you from Norah Jones.
Mike: ah! Stavo parlando con lei anche ieri sera che stava a Venezia. // Oh! I was talking to her just last night, she was in Venice.
Nick: Perché ha suonato l'altra sera, lei ha guardato e mi fa "oh my friend Mike Patton," // Because she performed the other night, she looked at *(a poster or something about the event, I guess)* and said "oh my friend Mike Patton".
3:26, Red Ronnie: fai tutto Mondo Cane? // Are you playing the whole 'Mondo Cane' project?
Mike: sì sì sì! 22 canzoni // Yes, 22 songs.
3:43, Mike: un'orchestra piccolina, 12 violini, però funziona! // A small orchestra, 12 violins, but it works!
*A brief interlude of idle chatter, LOL*
3:46, Red Ronnie: la cosa incredibile, come hai visto nel disco ha messo, sì, "Il cielo in una stanza", che son dei classici... Letizia Moratti: è una delle mie canzoni preferite! Mike: ah allora è la prima canzone! È un pochino diversa ma è riconoscibile insomma; Letizia Moratti: posso avere un autografo? Mike: certo! Dovrei chiederlo io a lei! (Mike is is using the formal "lei" instead of "tu" as a form of courtesy and respect for Moratti's role and age) //
ENG: Red Ronnie: The incredible thing, as you saw on the record, is that he included, yes, "Il cielo in una stanza," which are classics... Letizia Moratti: It's one of my favorite songs! Mike: Ah, it's the first song then! It's a little different but still recognizable, in short. Letizia Moratti: Can I have an autograph? Mike: Of course! I should be the one asking you for it!
4:09, Mike pointing to the CD: "ahi ahi ahi, hai ascoltato?" Letizia Moratti: no! Red Ronnie: no no ma lei ascolta, diciamo che lei ha scelto di venire... Letizia Moratti: io ho scelto di venire al tuo concerto! Eh sì! Ho guardato tutto il programma e poi... Mike: ah sì? E quello di Norah Jones non l'hai visto?
ENG: Mike *pointing to the CD*: "Ouch ouch ouch, have you listened?" Letizia Moratti: No! Red Ronnie: No no, but she listens, let's say she chose to come... Letizia Moratti: I chose to come to your concert! Oh yes! I watched the entire program and then... Mike: Oh yeah? And you didn't see Norah Jones' concert? (Mike laughs, you can understand the rest of the conversation because they speak in English.)
4:40, Red Ronnie: è interessante perché questo è un progetto internazionale ma è molto italiano e questo pur con una ricerca... Letizia Moratti: è questo che mi è piaciuto! Mike: sì è bello! Red Ronnie: perché ad esempio "Urlo negro" dei Blackmen che è un disco (che da) piccolino ascoltavo... Mike: conosci? Hai sentito? Red: io ho il disco! Mike: quarantacinque (45) giri? Red: il juke box, il 45! Mike: mamma mia, questo è raro! Red: e quando lo mettevo nel juke box... e vedere tu *(it should be "vedere te", LOL)* che fai "Mondo cane"... Letizia Moratti: ma Red ha una collezione che è una meraviglia! Mike: eh si vede che è un intenditore! Moratti: sì, sì, ha pezzi abbastanza unici, ha piatti di John Lennon con le ghiande della pace... adesso abbiamo in programma di fare il giardino di John Lennon per l'8 ottobre... Red: beh ormai... Moratti: tanto è stato già detto! Eh sì, per i 30 anni... L'idea è quella di avere un albero da ogni Paese del mondo, tutti i Paesi che verranno qui per l'Expo, dove ognuno pianti un albero... Red: bel gesto! Potresti portarne uno dall'America, dalla tua zona... Mike: sì, c'ho magari qualche seme, non so... Moratti: bello! Mike: Io sono di quelle parti, California del nord, Redwood. Nick: San Francisco, Redwood. Mike: sì sì però io sono proprio... vengo da anche di più, capito? Più a nord. Moratti: il primo ce lo hanno regalato dal Congo. Mike: Wow! E com'è? Moratti: è un eucalipto. È uno degli alberi loro tipici, sì. Mike: una sequoia a Milano? Moratti: una sequoia sarebbe bellissimo! Mike: però (it should be "il clima") la clima mi sa che... Moratti: esatto, bisognerà cercare degli alberi che non muoiano... Mike: sì deve essere bagnatissimo, capito? Deve avere tanta tanta pioggia e non troppo sole, perciò... magari cresce un po' così ma... Moratti: un po' mini! Mike: sì sì un bonsai-sequoia! Moratti: ti lascio, vorrai stare un attimo... Mike: no! Dai, abbiamo fatto già... *voice: vogliamo fare una foto?* //
ENG: Red Ronnie: It's interesting because this is an international project, but it's very Italian, and this is despite thorough research... Letizia Moratti: That's what I liked about it! Mike: Yes, it's beautiful! Red Ronnie: For example, "Urlo negro" by the Blackmen, which is a record I used to listen to when I was little... Mike: Do you know it? Have you heard it? Red: I have the record! Mike: 45 RPM? Red: The jukebox, the 45! Mike: Oh my, that's rare! Red: And when I put it on the jukebox... and see you doing "Mondo cane"... Letizia Moratti: But Red has a collection that is wonderful! Mike: You can tell he's a connoisseur! Moratti: Yes, yes, he has quite unique pieces, turntable platters from John Lennon with the acorns of peace... now we're planning to create the John Lennon garden for October 8th... Red: Well, by now... Moratti: It's already been said! Yes, for the 30th anniversary... The idea is to have a tree from every country in the world, all the countries that will come here for the Expo (in 2015, Milan hosted the Expo), where each one plants a tree... Red: Nice gesture! Could you bring one from America, from your area... Mike: Yes, I might have some seeds, I don't know... Moratti: Nice! Mike: I'm from those parts, Northern California, Redwood. Nick: San Francisco, Redwood. Mike: Yes, yes, but I'm even further north. Moratti: The first one they gave us was from Congo. Mike: Wow! How is it? Moratti: It's a eucalyptus. It's one of their typical trees, yes. Mike: A sequoia in Milan? Moratti: A sequoia would be beautiful! Mike: But the climate, I think... Moratti: Exactly, we'll need to look for trees that won't die... Mike: Yes, it has to be very wet, you know? It needs a lot of rain and not too much sun, so... maybe it grows a bit like this but... Moratti: A mini one! Mike: Yes, yes, a bonsai-sequoia! Moratti: I'll leave you, you might want to stay a moment... Mike: No! Come on, we're already done... *Voice: Do you want to take a photo?*
7:00, Moratti: ma in casa parli italiano con tua moglie o... Mike: tutto! tre parole in italiano, una in inglese. Red: ma poi è una bolognese! Moratti: infatti! Lo so! Mike: lo senti? Un po'? Red: le "s" un pochino. Mike: un po' esce. Red: ma hai vissuto a Bologna? Mike: sì, 6 anni, più o meno. Red: ah, in che anni? Mike: sarebbe primi anni 90. Red: allora quando facevo il Roxy Bar. Mike: ah, infatti! Ho riconosciuto 'sta faccia! Guardavo, sì sì guardavo! Una volta, con un altro gruppo, non ricordo quale che ne avevo un paio, mi han detto eravamo chiesto (eravamo chiesto: it is not correct in italian but we can understand that he was saying "ci avevano chiesto") di andare lì però non potevamo fare. Red: tu hai collaborato con i Melvins, i Melvins han suonato dal vivo. Mike: sì sì sì mi ricordo! Red: il gruppo più rumoroso che abbia mai avuto! Mike: eh già! Red: hanno fatto... guarda... non puoi capire! Perché lui (Mike) ti sembra un bravo ragazzo... *a female voice, prolly his wife: ok, basta grazie, andiamo!* Red: lui fa degli esperimenti con la voce molto interessanti, con delle scatole, esperimenti. Un po' quello che faceva anche Demetrio Stratos, solo che faceva solo vocalizzi. Mike: sì ma per me Demetrio Stratos per me è proprio un idolo, è un grande, sono un grande fan, e c'ho molto rispetto per lui, ma veramente! Red: buon concerto Mike! Mike: grazie! È stato un piacere. *The other guy: quando sentirai urlare saremo noi!" //
ENG: Moratti: But do you speak Italian at home with your wife or... Mike: Everything! Three words in Italian, one in English. Red: But then she's from Bologna! Moratti: Indeed! I know! Mike: Can you hear it (he meant the typical Bologna accent)? A bit? Red: The "s", a little bit. Mike: It comes out a bit. Red: But did you live in Bologna? Mike: Yes, for 6 years, more or less. Red: Ah, in which years? Mike: It would be the early '90s. Red: So when I was doing the Roxy Bar (Roxy Bar was a music show created and hosted by Red Ronnie, broadcast in Italy from 1992 to 2001). Mike: Ah, indeed! I recognized that face! I watched it, yes, I watched it! Once, with another band, I don't remember which one because I had a couple, they had asked us to go there, but we couldn't make it. Red: You collaborated with the Melvins, and the Melvins played live. Mike: Yes, yes, I remember! Red: The loudest band I've ever had there! Mike: Oh, indeed! Red: They made... look... you can't understand! *Talking to Moratti* Because he (Mike) seems like a nice guy... *a female voice, probably his wife: okay, enough, thank you, let's go!* Red: He experiments with the voice in very interesting ways, with boxes, experiments. A bit like what Demetrio Stratos used to do, only he did vocalizations. Mike: Yes, but for me, Demetrio Stratos is truly an idol, he's great, I'm a big fan, and I have a lot of respect for him, really! Red: Good concert, Mike! Mike: Thank you! It's been a pleasure. *The other guy: When you hear shouting, it'll be us!"
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gai0la · 2 months
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Tra un’ora è il mio compleanno e domani mattina cambierò di nuovo città, vado ad inseguire un sogno che da qualche anno è diventato anche un lavoro, ma non riesco ad essere felice.
Per mesi mi sono rimproverato la scelta lavorativa dell’anno scorso, mi sono sentito messo in discussione, inadeguato, non bravo abbastanza; la debolezza è stata la mia forza, mettermi in discussione, arrivare ad odiarmi, mi ha aiutato a crescere.
Un anno fa avevo una persona al mio fianco che mi diceva quanto valessi, ed io lo dicevo a lei; vorrei averle detto una volta in più quanto l’amassi, vorrei dirle quanto è stata importante anche da amica dopo essersi lasciati.
Mentre ero solo e in mezzo ad una crisi ho conosciuto un’altra persona splendida; è stata passione travolgente ma allo stesso tempo matura, ma per colpe non nostre è durante solo pochi mesi. Triste pensare che noi, noi due non saremo niente.
Mi sono operato, ho sofferto fisicamente e moralmente stando fermo in casa, ora sto meglio, mi vedo bene, mi piaccio come persona ed anche fisicamente.
Ma non sono felice, non ci riesco. Ho aspettato questo momento, la giornata di domani, per mesi, eppure vorrei avere più tempo, proprio in un anno in cui il tempo non mi è mai mancato. Vorrei poter avere il tempo per provare a vivere un’emozione che più volte durante quest’anno pensavo non mi appartenesse più, eppure sentivo fosse tornata.
Sono contento però di una cosa: di aver detto mi piaci, ti voglio. In tutti i modi possibili. Vorrei averlo detto non solo a parole, ma anche con i gesti, la presenza, il corpo. Ci salutiamo senza mai esserci visti.
E alla fine di tutto mi chiedo: può mancarmi una persona che non ho mai visto?
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palmiz · 3 months
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"Le parole non bastano per ricordare l'immenso Donald Sutherland (1935-2024).
Lo salutiamo con un'immagine dell'ultima delle sue tante presenze alla #BiennaleCinema: nel 2019, sul Red Carpet di "The Burnt Orange Heresy", film di chiusura di #Venezia76."
Cit "biennale Venezia"
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buscandoelparaiso · 3 months
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in diretta da dortmund posso confermare che ci sono 80000 tifosi albanesi e dieci italiani ma ci salutiamo tutti e ce la gufiamo a vicenda😂
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